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La casa dell'attesa

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«A Chiulo, vedrai, a Chiulo non c'è niente. Niente in che senso? Niente, ha detto. Ma fai attenzione perché potresti comunque trovare tutto. Tutto cosa? Ciò che stai cercando. E cosa sto cercando? Se ancora non lo sai, be', lo scoprirai arrivato a Chiulo.»



Il nuovo e intenso reportage narrativo dell'autore di Nel mare ci sono i coccodrilli.



Al centro di questo libro c'è una la casa dell'attesa, quella accanto all'ospedale rurale di Chiulo. Siamo in Angola, sugli altopiani al confine con la Namibia, luogo in cui le donne della provincia vanno a vivere in comunità prima del parto per proteggere sé stesse e i loro figli dagli imprevisti dell'ultimo mese di gravidanza. Fabio Geda racconta il lavoro di un gruppo di medici italiani e le storie di donne e uomini angolani il cui destino è stato trasformato dall'incontro con quei medici e con l'organizzazione cui appartengono, Medici con l'Africa Cuamm. Ma non c'è solo la casa dell' ci sono le strade di Luanda, la capitale, abitata da oltre dieci milioni di persone, strade piene di giovani che attendono di vendere qualsiasi cosa. C'è la bellezza di un ambiente naturale mozzafiato, abitato da popolazioni che lottano con la siccità e la malnutrizione. C'è il ricordo dei ventisette anni di guerra civile. Ci sono figure straordinarie, a partire da quella di Agostinho Neto, medico, poeta e padre della patria. Alla fine della lettura, ecco che l'immagine dell'attesa diventa universale. Perché questo nostro pianeta assomiglia a una gigantesca casa dell'attesa – in casa de espera– dove a dare alla luce il futuro, o anche solo la giornata, fatichiamo tutti. Ma tutti continuiamo a sperare.

186 pages, Kindle Edition

Published March 25, 2025

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About the author

Fabio Geda

49 books124 followers
Born in Turin in 1972, Fabio Geda is an Italian novelist who works with children in difficulties. He writes for several Italian magazines and newspapers, and teaches creative writing in the most famous Italian school of storytelling (Scuola Holden, in Turin). IN THE SEA THERE ARE CROCODILES is his first book to be translated into English.

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Profile Image for GONZA.
7,429 reviews125 followers
May 10, 2025
Dopo Song of Myself, Fabio Geda torna a raccontare storie "non sue" ma a modo suo. Questo reportage dall'Angola, dove ha seguito il lavoro dell'associazione Medici con l'Africa Cuamm, ci offre uno spaccato nella vita a Luanda e a Chiulo. I dottori presenti e passati, le infermiere eterne e tutti i personaggi che in qualche modo popolano questo libro, sono persone di varia estrazione e cultura e tutte speciali a modo loro, come anche l'autore che riesce a raccontarle partendo dalla loro normalità.
Profile Image for Jessica.
191 reviews11 followers
September 6, 2025
Forse non era il momento giusto, forse sono già troppo stressata e poco concentrata, ma ...mi ha convinto a metà.
Contenuto inappuntabile, non ci rendiamo mai abbastanza conto di essere fortunati, e di non esserlo, nel nostro lato del mondo di serie A.
La progressione del testo, però, mi è sfuggita fin da subito, la lettura è stata spesso lenta, superficiale.
Porto con me l'idea di affresco: intrappolare le storie, gli incontri, in sé e sprigionarne il colore.
Profile Image for Dalla carta allo schermo.
199 reviews12 followers
April 23, 2025
Dopo il precedente Nel mare non ci sono i coccodrilli, Fabio Geda torna al reportage narrativo. Questa volta il lettore trasportato in Africa, più precisamente a Chiulo, nell'estremo sud dell'Angola. Un posto davvero inospitale dove le risorse scarseggiano. Manca l'acqua, il gasolio, la luce e anche i mezzi di comunicazione scarseggiano. Qui però vi è l'impegno di Medici per l'Africa Cuamm, tra le maggiori organizzazioni non governative sanitarie italiane per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Qui gestiscono un ospedale e assistono le donne nell'ultime mese di gravidanza. Ragazze e donne che abbandonano il proprio villaggio sperduto per abitare nella casa dell'attesa dove ricevono tutte le cure necessarie. Un ottimo testo intriso di dolore, ma anche di speranza grazie a chi da molto tempo, con caparbietà e coraggio, lavora per rendere il mondo un posto migliore.

Recensione completa nel blog www.dallacartalloschermo.com
Profile Image for Alessia Pacini.
19 reviews1 follower
July 14, 2025
Leggere Fabio Geda è sempre un immenso piacere. Un libro ricco di storia che mi ha aiutata a conoscere meglio l’Angola, spingendomi a leggerne di più. Ho molto apprezzato il modo in cui l’autore descrive l’attività del Cuamm in Africa e mi sono ritrovata in molte delle sue parole. Consiglio questo libro a tutti.
Profile Image for LaCiociara.
47 reviews
August 19, 2025
Fabio Geda torna in libreria con “La casa dell’attesa” opera che dimostra nuovamente le sue grandi capacità narrative. Stiamo parlando infatti di un autore che, con la sua prosa, sa descrivere e delineare storie tra loro variegate mutando di stile e mutando di impostazione con grande agilità e naturalezza. Quest’ultima fatica non è un romanzo quanto un vero e proprio reportage narrativo che si ambienta in Angola, tra la capitale Luanda e il sud del paese, a Chiulo. È qui che sorge la “casa dell’attesa”, una casa molto speciale che si situa accanto all’ospedale rurale sostenuto da medici con l’Africa Cuamm. Questo luogo è ancora più speciale se si pensa che è il rifugio ove le donne in procinto di partorire si recano per cercare protezione per sé e i nascituri.

Molto bello è lo scopo e l’obiettivo dell’autore nel cercare di raccontare l’impegno, la costanza, la devozione ma anche le difficoltà di quei Medici con l’Africa Cuamm che cercano ogni giorno di accogliere e curare. Si tratta di una tra le maggiori organizzazioni non governative sanitarie italiane, una organizzazione ad oggi attiva in nove paesi sub-sahariani ove gestisce ospedali e assiste le future madri nell’ultimo mese di gravidanza. Prevalentemente ha due obiettivi: migliorare lo stato di salute in Africa (cosa già di per sé estremamente complessa) in virtù della consapevolezza e certezza che questa sia un diritto universale e non un privilegio di pochi e promuovere e sostenere un atteggiamento positivo e solidale nei confronti di un continente che spesso è bistrattato e abbandonato a se stesso.

«E ogni volta che viene sbattuto in carcere, se non può studiare scrive. Poesie. E la poesia, si sa, è liquida, passa sotto le porte, se ne frega delle sbarre e delle finestre, s’infiltra delle crepe, e neppure i topi di Aljube coi denti lerci di sangue, i topi che rosicchiano le unghie strappate ai prigionieri, neppure loro riescono ad afferrarla.»

Geda parte da Agostinho Neto, poeta, medico e politico angolano che rappresenta un filo conduttore tra il Cuamm, l’autore e la politica. Ci racconta delle sue peripezie, dei tanti arresti ma anche di quella poesia che sgorgava rapida e fluida senza sosta, a maggior ragione quando non poteva portare avanti i suoi studi.

Tra queste pagine il lettore è incuriosito e affascinato. Riscopre letteralmente l’attesa. Perché attendere è “tante cose”, un momento di intercalare, uno stare fermo tra un prima e un dopo, un tempo che si muove nel bilico dello sperare. E vi è anche la paura per quel che è stato e quel che sarà, per quel che verrà. Per un dopo che è ignoto forse tanto quanto il prima. Sempre attento è lo sguardo dei medici che ricompongono per l’autore e insieme all’autore memorie, attimi di guerra, viste mozzafiato, sogni infranti di popolazioni che hanno perso tutto e sogni da coltivare per un futuro in cui auspicare.

«A Chiulo, vedrai, a Chiulo non c’è niente. Niente in che senso? Niente, ha detto. Ma fai attenzione perché potresti comunque trovare tutto. Tutto cosa? Ciò che stai cercando. E cosa sto cercando? Se ancora non lo sai, be’, lo scoprirai arrivato a Chiulo.»

In libreria dal 25 marzo scorso, “La casa dell’attesa” di Fabio Geda (Editori Laterza) è un reportage che sa trattenere e coinvolgere, un testo che apre gli occhi su una realtà a noi lontana e molto differente da quelle che conosciamo. È una dimensione fatta di dolore ma anche di speranza, di caparbietà, di coraggio e di voglia di riscatto. Un libro che suscita immedesimazione e che è adatto a chi cerca testi di riflessione.

“Spaccare pietre

Trasportare pietre

Spaccare pietre

Trasportare pietre

Sotto il sole

Sotto la pioggia

Spaccare pietre

Trasportare pietre

La vecchiaia viene presto

Una stuoia nelle notti buie

Gli basta per morire

Riconoscente

E di fame.”

Poesia “Civilizaçao ocidental” di Antonònio Agostinho Neto
Profile Image for Riccardo.
3 reviews
December 23, 2025
La casa dell'attesa racconta una di quelle realtà che raramente riusciamo a incrociare.
Racconta l'Angola e in particolare le condizioni della sanità in Angola.

Il libro si apre con la narrazione di una vicenda risalente al ‘62 (la guerra di indipendenza è allora al suo secondo anno) riguardante la pubblicazione di una raccolta di poesie di Agostinho Neto, poeta e medico angolano figura importante per l'indipendenza del paese.
Viene poi descritta la difficile realtà della sanità angolana passando per le testimonianze di singoli, che essi siano angolani medici, infermieri e non o italiani collaboratori del Medici con l'Africa Cuamm, organizzazione per la tutela della salute delle popolazioni africane.

Il merito più grande di questo libro è aver posto i riflettori su una realtà di cui difficilmente si parla, quella angolana, che non è però isolata (sono 9 i paesi in cui il Cuamm lavora: Angola, Costa d’Avorio, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan e Uganda).
D'altra parte manca un po’ dell'indagine sulle cause di alcune situazioni di degrado, un esempio è la regione del Cabinda che viene citata ma la cui vicenda non è approfondita e invece sarebbe stata interessante da trattare soprattutto per le responsabilità occidentali nella zona e in cui c'entra anche ENI ( https://www.glistatigenerali.com/este... ). Perciò scaturisce una riflessione sulla fortuna che viviamo nell'essere nati in una condizione di privilegio ma questa non è seguita da una condanna alle ingiustizie che ancora perpetuiamo sotto forma di colonialismi economici nuovi.

Nel complesso il lavoro di Geda risulta interessante per comprendere le condizioni di una realtà a noi aliena, per comprendere alcune sfumature della cultura angolana ma manca di uno sguardo complessivo che sappia indagare le cause di alcuni dei fenomeni descritti.
Profile Image for Nadja.
71 reviews
June 23, 2025
non mi ha convinta.
bello il proposito, bello il messaggio, ma tutto resta molto sulla superficie.
l’autore indica di aver scelto proprio di visitare l’Angola fra i progetti del CUAMM per vedere la casa de espera, che liquida in appena 5 pagine.
il libro è piacevole e scorrevole ma purtroppo non mi ha lasciato nulla, sarà che mi aspettavo riflessioni più profonde e più dense di significato. ciò che mi è rimasto è stato come un diario di bordo dove ogni giorno venivano raccontati gli avvenimenti, con frasi brevi, troppi punti e troppe poche virgole. intervallati dalla narrazione di eventi che sono veramente di poco spessore.
mezzo diario di viaggio o spaccato riflessivo d’Africa?
il primo.
sicuramente per una persona che non sa nulla di Africa può suscitare curiosità e può in un certo senso riempire il vuoto di non conoscenza che le persone hanno sul continente e su ciò che significa lavorare nella cooperazione.
ma per chi nei paesi d’Africa c’è stato, ci vive, per chi qualcosa già conosce, purtroppo ciò che resta è solo di aver letto un diario di viaggio piacevole con qualche bell’esercizio di scrittura.
Profile Image for Silvia.
157 reviews3 followers
July 9, 2025
L'autore è una garanzia: il suo modo di raccontare l'attualità è coinvolgente, affascinante anche (o soprattutto?) nelle divagazioni. Ha uno sguardo profondo, sicuramente frutto di tanto lavoro, che però riporta con naturalezza, quasi prendendoci per mano come guida premurosa che ben conosce l'incertezza di chi muove i primo passi in luoghi sconosciuti. E in effetti quanto ci è sconosciuta l'Africa? Abbiamo bisogno di più storie così per aprire gli occhi su terre profondamente segnate dal passato coloniale di cui siamo responsabili.
Profile Image for Lucrezia Lisco.
6 reviews
December 24, 2025
Ho lavorato e vissuto a Chiulo per 6 mesi e posso dire che il modo in cui Geda parla dell'ospedale, delle persone, dell'Angola restituisce a Chiulo tutta l'autenticità di cui queste storie hanno bisogno. Uno sguardo su un mondo lontano che da allora non riesco a dimenticare e di cui non smetterei mai di raccontare; questo libro offre a tutti la possibilità di immergersene per quello che sembra un attimo e provare a sentirne l'aria torrida e secca del mato, conoscere la storia di un paese complesso come l'Angola, aprire la visione oltre ciò che è possibile.
Profile Image for Lucia.
151 reviews
August 12, 2025
E’ un racconto interessante sulla situazione politica/sociale/sanitaria dell’Angola partendo dal medico e poeta Neto. Fa riflettere su come noi gestiamo la nostra fortuna nei mezzi sanitari.
Displaying 1 - 11 of 11 reviews

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