Per comprendere il contesto israelo- palestinese non servono narrazioni facili. È necessario, invece, andare alla radice di due potenti diritti, utilizzando in modo scrupoloso il metodo storico e tutte le fonti disponibili.
Come recita un antico detto spagnolo, quando si verifica un'inondazione - di informazioni, nel nostro caso - la prima cosa che manca è l'acqua potabile. Per farsi un'idea sulle grandi questioni del nostro tempo, molti ricorrono a Wikipedia, alla televisione o a instant book come quelli pubblicati nei mesi seguiti al 7 ottobre 2023: testi spesso scritti da giornalisti o studiosi che non conoscono le lingue locali, non hanno mai lavorato su fonti primarie del Mediterraneo orientale o vissuto nei luoghi di cui scrivono, né hanno mai neanche visitato - fosse anche per qualche ora - Gaza. Al contrario, in modo accessibile, ma senza rinunciare al metodo storico, all'esperienza sul campo e alle fonti, questo volume risponde ai temi cardine legati al conflitto piú lungo della storia il primo "anti - instant book" sulla questione israelo-palestinese, dalla fondazione di Uru-Shalem (Gerusalemme), oltre 5000 anni fa, a oggi.
Lorenzo Kamel (Roma, 1980) è uno storico e saggista italiano. Dal 2018 è Professore associato di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Torino, — dove è titolare dei corsi di "Entangled Histories: India, Sub-Saharian Africa and the Middle East", "History of the Middle East and North Africa", e "Colonial Spaces and Post-Colonial Studies: History and Methodologies" — membro della direzione di Passato e Presente, e direttore delle collane editoriali dell’Istituto Affari Internazionali (IAI).
Non avevo intenzione di leggere il (nuovo) libro del mio relatore ma mi è stato regalato - con dedica motivazionale! - e quindi ho detto: ripassiamo. Continuo a interrogarmi su molte delle questioni qui trattate; mette in luce molte delle mie più profonde perplessità ma non so quanto sia adatto a qualcuno che non mastica gli argomenti. Non solo per la storia Palestina/Israele ma anche proprio per il contesto più grande e generale del Medio Oriente. Sono argomenti di cui tutti ormai si fanno sfregio e si sentono liberi di avere un'opinione (non sia mai) ma al tempo stesso come puoi farlo senza aver studiato niente? Non penso sia super adatto a qualcuno che non ne sappia niente - devi avere una minima infarinatura - però credo che sia anche un'opportunità di mettersi in discussione. Sono 36 risposte ma non le considererei delle vere e proprie "risposte". Piuttosto, ti lasciano molte altre domande in testa e penso sia stato un po' il suo obiettivo. In ogni caso, bello! E ripota a galla un pensiero che mi viene spontaneo dire apertamente a chi non mi conosce bene: non è sbagliato che gli ebrei volessero uno stato-rifugio (come viene chiamato in questo libro). Come questo però si è venuto a stabilire, è storia - non molto bella.
La struttura del libro - in qualche modo esplicitata nel sottotitolo - per cui lo sviluppo avviene attraverso 36 risposte ad altrettante domande, rende la lettura disarticolata e non sempre scorrevole. Ci sono diversi elementi dati per assodati (personalmente non lo erano e il libro non mi ha aiutato a dare risposte) facendo sì che la lettura non sia sufficiente per comprendere le dinamiche che avvengono in quella parte di mondo. Alla fine ci si ritrova con un puzzle di informazioni che non si sa bene come tenere insieme. Probabilmente non era il libro di cui avevo bisogno; l'autore è sicuramente di primo livello e dimostra di conoscere molto bene la tematica. Un ulteriore elemento di difficoltà nella lettura è la latente (potrebbe essere un eufemismo) partigianeria; nonostante sia ampiamente condivisibile la sua posizione, mi aspettavo una prospettiva più oggettiva e capace di disegnare una mappa del fenomeno a cui assistiamo da ormai decenni (se non secoli).
Questo breve libro di 36 capitoletti accende altrettante lampadine per chi li legge poiché solleva domande che raramente si pongono tutti i giorni tra i vari dibattiti di tuttologi in televisione e sui giornali. L'autore, professore universitario, integra il testo citando fonti nazionali ed estere, libri, articolari di giornali, post sui social ma soprattutto ha vissuto e lavorato nei territori palestinesi quindi in prima persona ha toccato le problematiche che si sono vissute in quei territori. Libro sicuramente consigliato, non semplice, ma è la base di partenza per approfondire autorevolmente la questione palestinese.
Chiaro, rigoroso e obiettivo. È il secondo libro che leggo di Lorenzo Kamel sul tema Israele-Palestina e l'ho trovato, nonostante alcune ripetizioni che mi sono comunque servite per rinverdire la memoria, stimolante, approfondito e ricco di bibliografia. Il tema è estremamente delicato e combattuto: nonostante ciò Kamel è riuscito a disegnare un quadro storico estremamente efficace. Un libro che spazza via anche tante affermazioni che si leggono/sentono quotidianamente sui racconti di questa guerra ultradecennale. Una storia che purtroppo si ripete da anni: i governanti cambiano ma le azioni sono spesso simili, anche se spesso non lo sappiamo o ce lo siamo dimenticati. In un momento così tragico è essenziale cercare di approfondire la storia e le motivazioni che hanno spinto e stanno ancora spingendo una parte del mondo a essere teatro di guerra e a non trovare una soluzione di pace adeguata per due popoli. Una storia tragica purtroppo assolutamente attuale e intricata dove le popolazioni civili pagano il prezzo più caro, dove ancora una volta per giustificare azioni inumane ci si appella senza alcun motivo alla religione.
Ben scritto e interessante, oltre che reso molto più accessibile dal fatto che ha molti piccoli capitoli divisi per tema. Mi aspettavo un piccolo saggio più generale sulla storia del conflitto Israelo Palestinese (diciamo con le informazioni di base, generali ma comunque approfondite) ma alla fine ho trovato comunque interessanti i temi del libro. Serve un po' di storia per contestualizzarlo e comprenderlo al meglio, ma ha il vantaggio di mostrare quei tasselli di storia che non vengono mai menzionati, che vengono appiattiti in date e numeri ma che qui hanno una nuova facciata di umanità.
Un libro breve ma intenso, assolutamente necessario in questo periodo storico per quanto in alcuni tratti risulti un po' ostico. Perfetto per capire meglio il contesto storico, culturale e sociale in cui è cresciuto il conflitto tra Israele e Palestina. Alcune cose mi erano note, altre non le sapevo affatto ma la cosa che mi ha colpito di più è come si sia cercato, nei secoli, di cancellare dalle pagine della storia un intero popolo. Un libro doloroso ma utile, lo consiglio.
Libretto esile ma dal taglio prettamente scientifico che in 36 domande (a dire il vero su questioni spesso a me del tutto ignote) espone con dovizia di fonti, riportate quasi a ogni frase, le principali questioni del conflitto israelo palestinese, quelle su cui di solito ci si accapiglia. Devo dire che, pur essendo io tendenzialmente a favore di "un passo indietro" di Israele per la concessione dell'autodeterminazione dei Palestinesi, ero comunque sempre stato disposto a riconoscere anche le ragioni dello stato ebraico. Ebbene, dopo questa lettura queste ragioni si sono parecchio prosciugate ai miei occhi.
Roberto Cinquegrana 𝐑𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐈𝐬𝐫𝐚𝐞𝐥𝐞-𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐋𝐨𝐫𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐊𝐚𝐦𝐞𝐥 Nel mio percorso di approfondimento sul conflitto israelo-palestinese, sto leggendo da ieri il libro Israele-Palestina di Lorenzo Kamel, un’opera che ho trovato estremamente stimolante e rigorosa, capace di restituire complessità e profondità a una delle questioni geopolitiche più discusse e meno comprese del nostro tempo. L’approccio di Kamel, storico e accademico con lunga esperienza sul campo, è tanto documentato quanto equilibrato. Attraverso 36 domande-chiave, il volume affronta in modo diretto e accessibile le principali tematiche legate al conflitto: dalle radici storiche delle identità in gioco, al ruolo delle potenze coloniali, dalla nascita dello Stato di Israele fino alle dinamiche contemporanee nei Territori Occupati. Quello che colpisce maggiormente è la capacità dell’autore di andare oltre le narrazioni semplificate, decostruendo i miti fondativi di entrambe le parti e mettendo in luce le asimmetrie del presente senza mai cedere al giudizio ideologico. La storia, in questo testo, non è strumento di condanna, ma chiave di comprensione. Israele-Palestina aiuta a confrontarsi con domande scomode e con la necessità di una memoria storica condivisa, imprescindibile per immaginare prospettive di giustizia e riconciliazione. È un libro che consiglio a chiunque desideri avvicinarsi al tema con serietà e spirito critico.
sono a metà, mi aveva incuriosito il titolo e il curriculum dell’autore. Indubbiamente esperto, le sue citazioni sono coltissime. Eppure... qualcosa mi quadra poco. Non si ciò che dice, ma su ciò che non dice, non tocca certi argomenti e su altri ( il viaggio in sogno del profeta a Gerusalemme) glissa. Voglio finirlo, ma per ora rimango dell'idea che è meglio consultare autori universitari non italiani. Qua l'argomentazione sembra portare al sostegno delle opinioni dell'autore più che ad un esame asettico delle fonti per farsi un'opinione. Sarò forse anch'io un po' prevenuta, ma non è certo il primo libro che leggo in materia . Sto procedendo, e sono al periodo che ho vissuto anch'io. L'autore scrive tante verità che credo incontestabili, le pesca anzi da fonti che nemmeno conosco, ma.. salta tante altre verità che evidentemente non gli fanno comodo. lo diceva un mio amico storico universitario medievale che persino con le fonti originali si deve fare un lavoro di sintesi e questo è ovviamente influenzato alle tendenze e credenze dall'autore. la verità assoluta sfugge. A me per ora questo sembra più un pamphlet politico che un libro di storia, però. Avendolo finito, concludo con la parte riferita alla situazione attuale, i crimini palestinesi sono commentati più o meno con un " sì, è vero, ma... e qiù lunghe disquisizioni su altri crimini" Conclude : con chi si può schierare? con la verità! ma come diceva Pilato quid est veritas? non potremo mai vederla tutta assieme e a me sembra che il libro abbia scelto una verità selettiva
il libro è molto frammentato a causa di queste 36 domande, con capitoli molto brevi. D'altronde può essere utile per chi non riesce a dare continuità alla lettura. il problema vero è che le 36 risposte sino utili per chi sa già buona parte della storia e vuole solo un ripasso... per chi come me conosce poco gli eventi principali o meno è un po' più difficile da seguire. L'impressione finale è di grande confusione ma forse era l'obiettivo del libro: nel senso di far capire che veramente le ragioni delle due parti sono entrambe piene di "buchi". Nel complesso a me è stato utile ma sicuramente esistono libri più completi.
Il tema oggetto del libro, lo sanno tutti, è molto spinoso. Questo è il terzo libro che leggo sull'argomento e, nel complesso, è quello che ho gradito maggiormente. E' vero che la sua organizzazione in domande e risposte non è molto agevole nel seguire il filo del discorso, che forse sarebbe risultato più chiaro se avesse seguito l'ordine cronologico, ma i contenuti sono esposti in modo chiaro e fondato, nonché con un approccio piuttosto equilibrato e meno partigiano di altri contributi che ho avuto modo di leggere. Mi sento pertanto di consigliarlo a chiunque interessi l'argomento.
L’ultimo libro di approfondimento personale sulla storia della questione israelo-palestinese. Una doverosa lettura a seguito del libro precedente, sullo stesso argomento. Ho apprezzato molto il format delle risposte alle domande che sorgono spontanee quando si parla di questi temi storici, che permette anche una seconda rilettura “rapida” nel caso si voglia ricordare un evento o un episodio in particolare senza quindi ripercorrere la narrazione cronologica degli avvenimenti storici dei conflitti. Un lavoro di ricerca e analisi straordinario con molteplici fonti al termine di ogni capitolo.
Rigoroso e ben documentato. Critico e obiettivo. La struttura in 36 domande rende la ricostruzione storica difficile a meno che non si abbia già una conoscenza di base della sequenza degli eventi.
Interessante il modo in cui è strutturato il libro e l'accuratezza delle fonti. Forse alcune delle risposte sono troppo brevi per questioni decisamente complesse.
Un volume chiaro, bilanciato, con molte fonti in ebraico e arabo, scritto da uno storico riconosciuto a livello internazionale. Può non piacere a chi è mosso da ideologie precostituite, ma non lascia indifferenti tutti gli altri.