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MM84 #1

MM84: Resilienza

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Siamo nel 2084 e qualcosa è andato storto nel nostro processo di civilizzazione.
La misoginia è naturale. Gli uomini sono educati come esseri superiori. Le donne sono sottomesse, non hanno un'identità se non come mogli e madri, e non hanno nemmeno un cognome.
Gli omosessuali e chiunque sia queer è perseguito per legge e secondo il Decreto 21 può essere giustiziato sul posto o alla Tv di Stato, in quanto colpevole del reato di Devianza.
Damiano Domini riveste uno dei ruoli al vertice della piramide sociale, è infatti Capo di Corpo, rappresenta la legge e la applica ogni giorno emettendo sentenze che non lasciano scampo.
Massimo Kurah è il Leader della Resistenza, combatte nell'ombra per sovvertire la dittatura, e sogna un futuro giusto, uno Stato democratico, parità e libertà per tuttə ə cittadinə.
Damiano e Massimo, nati e cresciuti in contesti opposti e nemici, non hanno punti in comune se non l'unico obiettivo di uccidersi a vicenda. O qualcosa di peggio: amarsi.

624 pages, Paperback

Published March 11, 2025

29 people are currently reading
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About the author

Ju Maybe

12 books67 followers
La vita di Ju è stata divisa in due: nata e cresciuta a Palermo, ora vive nelle campagne marchigiane dove alleva Pastori Scozzesi.
Illustratrice, ritrattista e amante dell'arte in tutte le sue forme, è attratta da tutto ciò che è anticonvezionale. L'essere autistica l'ha sempre mantenuta in un gradevole distacco dal mondo in cui ha potuto affinare il suo unico interesse speciale: la letteratura e le proprie storie, al punto di renderle la sua vita primaria.
Nella secondaria - la realtà - usa il tempo libero per andare in moto e ammirare tramonti da posti sperduti.
Scrive Romance - la sua forma di attivismo sociale - e fantasy con i piedi ben piantati a terra.
Vincitrice Wattys 2021 e 2022.

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20 (4%)
1 star
17 (4%)
Displaying 1 - 30 of 93 reviews
Profile Image for Giulia.
56 reviews
March 15, 2024
L'enemies to lovers è uno dei miei trope preferiti in assoluto, ma è anche uno dei più difficili da scrivere con successo. E qua purtroppo, non ce l'abbiamo fatta. Questo libro mi aveva preso molto bene nelle prime pagine, ma poi è stato un lento declino nell'esasperazione.

L'idea alla base di questo romanzo è buona, ottima oserei: un futuro distopico what if, dove la fazione che chiaramente rappresenta il bene riesce a convertire dalla sua il soldato più forte, il rappresentante per eccellenza di una dittatura spietara. E l'inizio mi trasmetteva bene questa idea, sentivo la tensione, la pressione di questo mondo soffocante. Di una lotta per la libertà.

Ma la trama politico/sociale ha purtroppo uno sviluppo davvero superficiale dopo i primi capitoli, sostituita dallo sviluppo della relazione tra due persone che dovrebbero odiarsi ma che lo fanno per 5 minuti scarsi e poi si comportano solo da adolescenti ormonati, in preda a dei tira e molla continui per tutto il libro.

La drammaticità delle morti e del dolore viene continuamente sminuita dal fatto che due pagine dopo sono già dimenticate, come mai successe.
Qua parliamo di gente che ammazza persone per divertimento, nei loro confronti ci dovrebbe essere odio, disgusto e paura. Invece sembra solo una rabbia superficiale.

Massimo stesso è di una incoerenza assurda. Le fondamenta di come costruisce suo rapporto con Damiano non stanno in piedi: se qualcuno ti ammazza un parente, non è che inizi a ridere, scherzare e divertirti con lui dopo due giorni. Questo genere di sviluppo (enemies to lovers in cui veramente le basi dell'essere nemici sono brutali e pesanti) richiede tempo e un'attenta indagine psicologica in cui i personaggi hanno modo di avvicinarsi e uno dei due passa dalla parte dell'altro prima che l'odio possa trasformarsi in altro. Non basta un bel viso e un atteggiamento intrigante per far dimenticare tutto l'orrore del passato. Non è credibile che riesci a infatuarti di uno se lo odi visceralmente (ripeto, ha ammazzato la gente a te più cara).

Addirittura in certi punti Max prende il salvare persone da Damiano (che caritevolmente gli dice dove sta andando ad ammazzarne) come un gioco tra loro. Tutti i suoi ideali sembrano impallidire di fronte a Damiano. Bel capo di Resistenza che sei, Max. Boh, io basita.

Tra l'altro, Max è il peggiore degli ipocriti: spinge Benny a farsi conoscere da Damiano per fargli capire la teansessualità, ma lui per primo sta zitto su chi è veramente. Dice che odia che Damiano lo protegga, ma sfrutta la sua impunità sempre e comunque. Va bene se lui si fa Damiano, ma Viggo e Benito no. Il fastidio che ho provato nei suoi confronti è enorme.

Da questo punto di vista, Damiano è molto più coerente (la maggior parte del tempo, almeno). Almeno lui è incuriosito da Max perchè quest'ultimo gli ha effettivamente salvato la vita. Il suo è uno sviluppo interessante, in cui pian piano grazie anche a ciò che succede a sua sorella riesce ad aprire gli occhi su quella che è davvero la realtà, e inizia a mettere in discussione sé stesso e il mondo che lo ha cresciuto. Damiano ha fatto cose orribili, ma ha sempre pensato di essere dalla parte del giusto, e ora rischia la sua carriera pur di saperne di più su quel mondo che ha sempre disprezzato. Questo è uno sviluppo già più coerente di personaggio.

Detto questo, continuo a non capire come possa svilupparsi una relazione tra i due mentre Damiano è ancora tentennante sul catturare Maxime e continuare a epurare la società. Per me è inconcepibile proprio, e se capisco e accetto la rapidità con cui Damiano si infatua di Max per i motivi di cui sopra, come sia possibile il contrario mi elude ancora (sempre per i motivi di cui sopra).

Andando oltre, i personaggi femminili mi sono piaciuti molto invece. Midea, Mia, mamma Sere sono tutte donne forti a modo loro  anche se il sistema ha provato ad annientarne lo spirito sono comunque rimaste in grado di lottare. Alice mi ha fatto solo una grande pena invece, lei che dovrebbe essere la più libera mi è sembrata la più imprigionata in una relazione tossica. Come Massimo si comporta con lei è disgustoso, almeno Damiano è sempre stato più che onesto con Medea su cosa lei è per lui.

Il libro è scorrevole ma manca totalmente di editing: refusi, errori di grammatica, frasi nel POV sbagliato in mezzo a un altro, tante piccole incongruenze che fanno sembrare questo un romanzo che non è mai stato letto o riletto da nessuno.

Le scene di passione tra i protagonisti sono comunque ben scritte, mi dispiace solo che il libro si debba ridurre a questo, alla fine.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for zenzeromante.
182 reviews27 followers
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June 25, 2025

Nella presentazione di Mondadori, Ju Maybe afferma che «i due elementi principali di [MM84], amore e politica, [sono] connessi così tanto tra loro da influenzarsi a vicenda». Non ha tutti i torti, ma non per i motivi che pensa lei: semplicemente, la parte politica di questo romanzo dipende interamente dai due protagonisti, Massimo e Damiano, che ci giocano a calci secondo i loro comodi.

Per Damiano questo è più che coerente con il personaggio. Quando lui è egoista e ipocrita, quando giustizia finocchi e transessuali a suon di pugni da una parte e protegge la sorellina fuorinorma dall’altra, ci dimostra a tutti gli effetti i meccanismi che si nascondono dietro al regime di Stato. Anzi, ancora meglio: poiché l’egoismo di Damiano è sanzionato dallo Stato, ogni sua azione finisce per rinforzare quotidianamente il potere statale contro le devianze.

Massimo non ha la stessa scusante. Lui è, in teoria, a capo della Resistenza, e non si parla del gruppo ristretto del quartiere in cui vive, ma della Resistenza nazionale che include «centinaia di migliaia di attivisti» (Cap. 33). Centinaia di migliaia di persone considerate “deviate” dallo Stato, che per qualche motivo accettano di piegare il capo alle richieste egoiste, assurde e incomprensibili di Massimo. A volte queste richieste vengono passate sotto il nome di Maxime (che, lo scopriamo già nei primi capitoli, è sempre Massimo), però sono comunque troppo illogiche perché quindicimila persone (15! mila!) si mobilitino in massa per lui proprio nel finale.

Ma un passo indietro, faccio alcuni esempi.

Attorno al capitolo 5 la Resistenza decide di attentare alla vita di Damiano. Damiano ha già catturato e portato alla condanna a morte di Maximus, leader della Resistenza (e, all’insaputa di tutti, padre di Massimo); inoltre, giusto un capitolo prima, Damiano e il suo gruppetto di amici fascisti hanno picchiato a morte Nello, il fidanzato di Aurelio, a sua volta migliore amico e aiutante di Massimo. In pratica: Damiano ha dimostrato che non gli frega niente dei deviati e anzi che non vede l’ora di sterminarli, che il metodo sia legale o illegale non fa nessuna differenza perché il fine è lo stesso e lo Stato glielo permette in entrambi i casi.

Eppure quando Massimo fa saltare in fiamme un edificio con Damiano dentro, Damiano offre la propria giacca ignifuga a un tizio a caso per salvarlo, e nell’immediato Massimo pensa:

Ho appena visto Damiano Domini spendersi in un atto altruistico?
«Non è irrecuperabile» dico sottovoce, a me stesso. (Cap. 7)

Cioè, ha anche appena assassinato tuo padre e il fidanzato del tuo migliore amico solo perché li considerava uno un deviato femminista e l’altro un frocio, e rimane pur sempre l’uomo che tu consideri «il volto stesso dell’omofobia e della misoginia di questo Paese» (Cap.9). Però vabbè, Massimo lo va a salvare lo stesso, a tutti gli effetti rendendo nullo l’attentato messo in moto da lui stesso, attentato che per ovvie ragioni causerà maggiori controlli e manganellate sulla Resistenza e sul quartiere Zan. Se fosse andato a buon fine almeno ne sarebbe valsa la pena, e invece no, le cose peggiorano esponenzialmente solo perché Massimo crede che Damiano sia salvabile e quindi si fa come dice lui.

Altro esempio:

Quando Massimo e Damiano iniziano a diventare amici, il gruppo della Resistenza che ha sede al Taurus, un club notturno per deviati dove prostitute cis e trans prestano i loro servizi e gli uomini queer possono incontrarsi più o meno liberamente, decide che Massimo si sta lasciando manipolare da Damiano e sta perdendo la visione di ciò che serve davvero alla Resistenza (cioè che Damiano e tutto ciò che rappresenta vengano annientati). Naturalmente i compari cercano prima di farglielo capire, ma Massimo si impunta che Damiano può essere riabilitato:

Faccio per parlare, ma [Aurelio] alza di nuovo il tono: «Ha giustiziato una donna trans a un isolato da qui quattro giorni fa!».
«Lo so.»
«Lo sai!»
Ha ragione e io ho miseramente torto. La situazione mi sta sfuggendo di mano.
«Mandiamo tutto a puttane, Max. Come vuoi. Gli altri stanno perdendo la fiducia che hanno in te.»
«Siamo condannati a perdere comunque, Aure’. Bello dare la colpa a me, che almeno sono l’unico che sta cercando di fare qualcosa. Dio sa quanto rischio a stare con quello.»
«Quel pezzo di merda è la punta dell’iceberg del Patriarcato e tu lo vuoi trasformare in uno di noi!»
«Damiano può capire!» tuono. «È intelligente, è un osservatore. Sono sicuro che può capire. Pensa cosa potrebbe fare uno come lui dalla nostra parte! Sarebbe come Sabina, come sua madre Amali prima di lei! Come Leonida stesso!» (Cap. 17)

Così la Resistenza cerca di scavalcarlo, organizzando un attentato a dei fasci statali che finisce in disgrazia. Invece di risvegliarsi dal suo mondo dei sogni, Massimo fa una cosa molto da leader: rimuove il suo supporto – e di conseguenza quello dell’altra figura chiave della Resistenza, Maxime –, cancellando per mero egoismo tutti gli sforzi che sono stati fatti negli ultimi decenni per trovare una rete di collegamento nazionale clandestina, che senza una guida fatica a sorreggersi. Questo Massimo lo sa più che bene:

Ho seguito dai computer i movimenti della Resistenza: i ragazzi stanno tentando di riorganizzarsi dopo la mia assenza. Mi viene da ridere di loro, hanno troppa poca struttura, sono ingenui e per nulla metodici. Centinaia di migliaia di attivisti allo sbando. Perché naturalmente anche Maxime si è tirata indietro e risponde soltanto alle richieste di vitale importanza. (Cap. 33)

Ora, come mai Massimo possa essere a capo della Resistenza con così tanto egoismo in corpo non si capisce. Cioè, una spiegazione il romanzo ce la dà (Massimo è stato scelto da Maximus in persona e tutti gli altri compagni lo idolizzano), però il problema è che la narrazione non ce lo dimostra. Ce lo dice, rifilandoci una manfrina su come Massimo abbia «un potere persuasivo degno di nota» (Cap. 22), che però non ci viene mostrato sulla pagina perché per tutto il libro Massimo questo potere persuasivo non lo dimostra. Anzi, Massimo a un certo punto smette completamente di ascoltare i suoi compagni, sceglie i propri comodi e lascia che la Resistenza si adatti a lui e alle sue esigenze personali. E perché mai? La risposta ce la dà Massimo: «La resistenza è mia» (Cap. 55).

A dimostrazione di ciò succede una cosa molto divertente (se con divertente intendiamo da strapparsi i capelli). Nel capitolo 51 salta fuori il gruppo delle Femministe Radicali, quelle che a loro tempo erano capeggiate da Sabina Teatro, la madre di Massimo, stuprata e assassinata dal padre di Damiano qualcosa come vent’anni prima poiché femminista. Massimo ci tiene però a ricordarci che le Femministe Radicali avevano una «visione di gruppo ristretta» (cioè erano transfobiche e ritenevano che un ragazzino effemminato come il migliore amico d’infanzia di Massimo, bullizzato dai compagni e senza protezione dello Stato, «non era una problematica femminista»), cosa che amplifica ancora di più il suo rancore quando viene a scoprire che le Radicali stanno attentando alla vita di Damiano—senza dirglielo! Scavalcando il suo potere in quanto capo della Resistenza!

Reazione di Massimo? Dare le Radicali in pasto allo Stato, ben sapendo che appena verranno prese saranno mandate a morire con un’iniezione letale in pubblica diretta video. Certo, Massimo pensa di poter convincere Damiano a salvarle, ma su certe cose nemmeno Damiano ha potere e così Massimo ha giocato a carte con la vita di sei donne.

Ora, mettiamo pure in conto che queste sei donne fossero transfobiche. Per quale motivo è legittimo mandare alla ghigliottina delle TERF (che tra l’altro lo Stato sta uccidendo non perché transfobiche, ma perché donne femministe) ma non è legittimo fare altrettanto con Damiano, che di sangue trans sulle mani ne ha molto di più? Perché non è una questione di morale, anzi. È tutta ripicca. Ce lo dice Massimo stesso:

«Ci ho pensato» dice [Damiano]. «Non avevi motivo per farmi incontrare quella vecchia strega [delle Radicali].»
Ora sono io che sospiro. Potevo farla franca con Aurelio, ma non con lui. Sapevo che l’avrebbe intuito.
«In pratica me le hai consegnate» aggiunge. «Perché?»
«Mi hanno fatto incazzare» mi esce. (Cap. 53)

La cosa che ha fatto incazzare me è che Massimo ha tutto questo potere sulla Resistenza solo perché gli altri personaggi sono degli zerbini. Max, l’amico d’infanzia di Massimo internato in una (finta) struttura di conversione da cui però non può uscire, supporta subito l’amore di Massimo per Damiano (di nuovo, il boia omotransfobico sanzionato dallo Stato) e anzi, non vede l’ora di conoscerlo. Aurelio ha rilevanza 0 nella trama, mostra di tanto in tanto un flebile odio verso Damiano, ma non osa mai fare nulla per toccarlo davvero; a volte pare pure che il lutto per Nello sia una storia dimenticata e dimenticabile. Altri personaggi? Quali? Ho speranze per Serena nei futuri libri che non leggerò, ma lei è comunque marginale. E soprattutto: questa presunta Resistenza queerfemminista è composta solo da uomini, la maggior parte senza volto. Che uno di essi sia un uomo trans è poco rilevante perché tanto Massimo stesso si premura di ricordarci che Benny «non è un membro importante all’interno della Resistenza» (Cap.21), gli serve solo come supporto per convincere gli altri a seguire la sua guida. Le donne in questi gruppi d’azione esistono solo come angeli del focolare domestico (Alice, che lo riconosce e cerca di far cambiare le idee a Massimo, ma senza mai riuscirci), prostitute ammaliate dall’eroicità di Massimo o donne trans che sono soffici e delicate e finiscono per coccolare e massaggiare Damiano negli spogliatoi (mi sono sentitu male in questa scena—dove sarebbero i diritti queer e femministi di oggi senza le prostitute e le donne trans che si sono battute con le unghie e con i denti contro l’abuso di potere dello Stato e della società cissessista? E davvero pensiamo che in un futuro distopico sarebbero da meno? Questo tentativo di addolcire tutte le prostitute e le donne trans presenti in trama, rendendole solo vittime o spettatrici docili, ha una puzza rancida su cui non voglio soffermarmi).

Tra l’altro, il fatto che Massimo con la sua maglietta FUCK PATRIARCHY (evento canonico) presenti egli stesso momenti di omofobia e sessismo sarebbe stato molto interessante da esplorare, in primo luogo perché è una cosa molto realistica. Quanti gruppi comunisti lasciano in disparte le problematiche femminili? Quanti gruppi femministi lasciano in disparte le problematiche transqueer? Quanti gruppi transqueer lasciano in disparte le problematiche delle persone razzializzate? Davvero, qui c’era ampio margine per approfondire, peccato che la cosa non funziona se le narrazione insiste a idolizzare i propri protagonisti, giustificando ancora e ancora le loro scelte, anche quando non sono giustificabili in nessun caso. 

Si potrebbe dire che non è obbligatorio che la narrazione condanni le azioni e i pensieri dei propri personaggi, e la cosa è più che legittima, ma tra il non condannare e l’idolizzare ci sta un oceano chiamato buona scrittura e cura nel mostrare ambiguità e contraddizioni, entrambe cose che in questo libro vengono a mancare perché la trama romance è più importante di tutto il resto. E per carità, questo tipo di ambiguità e di contraddizione è tutt'altro che facile da esplorare al meglio, ma qui mancano alcune basi fondamentali.

Nella live di Romance Lab con Rotte Narrative, Ju Maybe spiegava di aver scelto il titolo MM84 su ispirazione orwelliana, ma se c’è una cosa su cui Orwell pone estrema attenzione in 1984 è il linguaggio—e soprattutto, i limiti sul linguaggio imposti da un regime totalitario. Ju Maybe questa cosa non l’ha nemmeno presa in considerazione, infatti i fasci e la Resistenza parlano allo stesso modo, semmai con qualche variazione di tono (e nemmeno sempre). Esempio di una conversazione tra Massimo e Damiano, che tra l’altro è allibente anche per altri motivi: 

«Ci saranno altre conseguenza?» domando [a Damiano].
«No. Riprendo dopodomani come se nulla fosse, a giustiziare omosessuali, trans, femministe e altri abomini.»
«Ah, bene. Stavo in pensiero, sennò.» (Cap. 29)

Ignorando lo scambio da bar mentre si discute dello sterminio di donne e persone queer (ma non donne lesbiche/bisessuali, perché loro non esistono nel romanzo), Damiano, apoteosi statale fascista, usa lo stesso gergo che usa anche Massimo, capo della Resistenza («abomini» a parte). Basterebbe aprire un canale Twitch a caso per sapere che anche nell’anno di Satana 2025 per gli incel tutti i gay sono froci, tutte le persone trans sono travestiti e pedofili, tutte le donne sono feminoidi nazifemministe, e via discorrendo. Non riesco bene a inquadrare l’idea di un futuro distopico italiano (ancor più) razzista, queertransfobico e misogino che però permetta alla Resistenza di usare parole che a) fanno comunità e b) si ricollegano a una storia di lotta comune. E dire che Orwell ha scitto un’intera sezione sulla neolingua in 1984 per spiegare come il controllo della lingua è sempre il primo passo per atrofizzare l’immaginazione e la speranza nel popolo soggiogato. MM84 è ambientato in un futuro prossimo, quindi di certo non è possibile che siano entrate in gioco delle dinamiche di cancellazione esageratamente marcate, ma l’unica parola semi-vietata è “patriarcato” che però è inutile vietare se tanto permetti l’utilizzo di “femminismo”, pure con un’accezione negativa. 

Ci sono troppe cose che non tornano nel romanzo, a partire da minuzie ridicole (Massimo è senza lavoro, ha sempre i calzini bucati e beve come una spugna una notte sì e l’altra pure, però ha anche gli «addominali freschi di palestra», perché andare in palestra è una chiara priorità antifascista), passando per incoerenze di worldbuilding (secondo il capitolo 38, le aggregazioni tra donne sono vietate dalla legge onde rischiare che si crei anticonformismo femminista, però la manifestazione queerfemminista che occupa tutta la parte finale del romanzo e vede la presenza di 15mila persone non viene impedita per [motivi che non stanno in piedi]), fino ad arrivare a veri e propri messaggi sbagliati come nella conversazione che segue: 

«Voglio che vi parliate. Voglio che racconti [a Damiano] di te.»
«Tu sei pazzo. Hai sentito cosa mi ha detto sull’essere femmina?»
«Glielo devi spiegare, come hai fatto con me. Digli perché ti sottoponi alla tortura del testosterone, cosa ti spinge a doverlo fare.»
Benny deglutisce, so che mi ascolta. So che ci tiene a me. So che sono un punto fisso per lui. Sono pur sempre la persona che lo sta tirando fuori da una femminilità che teneva il vero sé in trappola. Prova a immaginare di spiegare se stesso e la sua intimità a qualcuno che non lo capirà mai, ma poi si alza di scatto.
«Cazzo, Max. Io non lo voglio fare. Fallo tu, accidenti. Diglielo tu come si sta. Diglielo tu che merda è. Io non ci parlo con quello stronzo.» (Cap. 21)

Tralasciamo seriamente il Santo Massimo con le sue Doti da Leader che pensa di essere la Salvezza del povero ragazzo trans Benny, ma più che altro: in che mondo prendere il testosterone è una tortura? Non conosco una (1) persona trans che vede nelle terapie ormonali una tortura, e anzi, la paura/il dolore degli aghi è una delle cose che si supera più velocemente perché l’euforia che possono dare gli ormoni supera tutto il resto. Tra l’altro la narrazione fino a qui ha lasciato sottintendere che Massimo sia intersex e che integri tramite iniezione il testosterone che il suo corpo non produce in autonomia, quindi lui per primo non ha nessuna motivazione di credere in una cosa simile, se non fosse che è l’autrice a crederlo.

C’è del discutibile.

Profile Image for Moony .
5 reviews
July 1, 2025
Per me è un grandissimo no nonostante le aspettative al massimo.
Devo ancora finirlo ed è la prima volta che mi ritrovo a scrivere una recensione a 100 pagine dalla fine.

Il libro si presenta come un distopico enemies to lovers ma, a parer mio, non ha niente a che fare con la dinamica sopracitata. Come ho letto da un'altra recensione questo trope va lavorato, deve essere ben amalgamato con la storia e l'attesa è la parte più importante. Qui di attesa non c'è niente.
Il padre di Massimo viene ucciso nella maniera più infima, più brutta, e lui invece che vendicarsi o incazzarsi come una furia si innamora del suo peggior nemico nell'arco di due giorni dall'esecuzione capitale.

Damiano è coerente con il suo trascorso, è stato indottrinato in questo modo ed esegue semplicemente ciò che gli impone la società. Ma Massimo? Che non fa niente nemmeno per Nello, compagno del suo amico più fidato, ucciso a suon di calci in faccia da Damiano. La gestione di questa perdita è curata davvero male e ribadisce il fatto che non possa considerarsi un enemies to lovers a tutti gli effetti. Sì, si odiano (a questo punto in realtà non credo nemmeno che si odino), ma non c'è l'attesa giusta. In Massimo si sarebbe dovuta accendere una fiamma di rabbia così forte da radere al suolo ogni centimetro di Italia, invece come un allocco pende dalle labbra del suo "nemico" solo perché ha fatto un (1) gesto caritatevole in tutta la sua vita.

Non posso poi dare un'opinione sul testo, perché non sto leggendo l'ultima stampa bensì quella della vecchia casa editrice; ci sono errori che credo (E SOPRATTUTTO SPERO) siano stati corretti da Mondadori. Quindi tralascio l'aspetto strutturale, alla fine ho scelto io di imbattermi in una copia estrapolata da wattpad. Non sono questi errori a farmi dare il giudizio finale perché sono ben consapevole di aver scelto un'edizione precedente.

Le scene più esplicite sono scritte bene, tutto alla fine è scorrevole ma mi duole il cuore dover trovare piacevole solo il sesso.
Ha del potenziale che non è stato assolutamente utilizzato, poteva davvero spaccare.

Mi dispiace, è un libro che si fa leggere alla fine, ma ti fa interrogare su quello che hai appena letto. Arrivato alla fine, o quasi, mi rendo conto che ho solo perso tempo e letto una cosa che effettivamente mi ha dato fastidio.


Aggiornamento che faccio dopo aver letto le storie IG:
Il primo libro è fondamentale, mi rammarico che chi si ferma alla lettura di questa prima pubblicazione venga definito quasi malpensante e inetto (dato che, citando l'autrice: "sono dell'opinione che chi giudica il primo libro della trilogia senza considerare che la storia si deve ancora fare, e che molte cose verranno trattate dopo, sta usando solo un terzo del cervello." okay, tante grazie!)
Rimango dell'opinione che chi non prosegue con la lettura evidentemente ha trovato delle incongruenze e ha tutto il diritto di farle emergere, criticando eventualmente, e di interrompere la lettura di una saga.
Non ho nient'altro da dire, mi sento solo tremendamente dispiaciuta per come stia evolvendo il tutto.
Profile Image for libriconfragole.
155 reviews372 followers
June 21, 2025
Come ci si riprende da un libro che rappresenta la summa di ideali per cui lotti da quando hai coscienza? Come ci si riprende da una storia d’amore vera come solo la vita più negletta da essere? Come è possibile che un libro possa essere un manifesto di diritti e attivismo nei tempi che viviamo? Che possa essere un faro di speranza e luce nel buio delle nostre esistenze? Eppure, MM84 è tutto questo e molto di più.
È lotta, è amore - perché l’amore è sempre il campo di battaglia - è risveglio di coscienze e comprensione del “diverso”, è agire e riflettere. È vivere.
E credo non esista un libro più necessario di questo, visti i tempi che corrono.
Grazie Ju, perché hai dato voce a noi diversi, rifiutati, ai margini. E ci ricordi che lottare per chi si è e per la propria espressione, è sempre fondamentale.
Profile Image for Love Is All Around.
2,290 reviews68 followers
March 11, 2025
RECENSIONE A CURA DI ELVINO 1831
Non vi parlerò della trama di questo libro perché secondo li mio punto di vista quello che c’è da sapere è tutto nella sinossi e non resta che leggerlo; perché questo è un libro che merita davvero la pena di essere letto per le tematiche affrontate, per il mondo aberrante che ci viene presentato, perché si capisca che le conquiste sui diritti che oggi ci sembrano assodate potrebbero sempre venire meno, in maniera subdola, lenta e costante, con un’opera di persuasione sulle masse che porterebbe queste ultime a divenire complici della loro cancellazione in nome di una presunta difesa della morale che investirebbe tutti gli aspetti del vivere civile.
In questa realtà presumibilmente ambientata in Italia e più precisamente a Roma (anche se l’autrice non specifica mai in che nazione e città ci troviamo), dove le donne sono solo mogli e madri e tutto ciò che non è conforme all’eterosessualità e all’idea malata di normalità che lo Stato impone sui propri cittadini viene estirpato con una metodicità e una crudezza davvero sconvolgenti, troviamo i protagonisti della nostra storia: Massimo, capo della Resistenza e Damiano, Capo di Corpo e rappresentante di punta di quel sistema che il primo vorrebbe abbattere. Due persone che all’apparenza non potrebbero essere più diverse di così, eppure, durante lo svolgersi del libro, vedremo come questi due uomini impareranno ad avvicinarsi, conoscersi sempre di più e a innamorarsi l’uno dell’altro. Anche se la parola amore non verrà mai pronunciata da nessuno dei due, sappiamo che proprio di questo si tratta e noi viviamo con loro il nascere di questo sentimento forte, potente, destabilizzante, che distrugge e allo stesso tempo ricostruisce in maniera completa; quasi perfetta, verrebbe da dire, l’essenza di queste due anime che davvero sembrano destinate a esistere solo se insieme, solo se invece di un 10 sapranno diventare un NOI.
Continua sul nostro blog!
Profile Image for Matteo.
81 reviews1 follower
May 8, 2025
il rating così alto di sto libro purtroppo non lo comprendo, mi vergogno a metterlo tra le cose che ho letto ma ci ho passato ore che non recupererò mai più quindi tanto vale inserirlo (e purtroppo mi sa leggerò anche il secondo out of pure spite e perchése devo odiare tanto vale farlo bene)(mi odio)
Profile Image for Beniora.
10 reviews21 followers
June 29, 2023
Ho comprato MM84 in anteprima al Salone del libro, non conoscevo l’autrice e mi sono avvicinata attirata dalla copertina meravigliosa e una volta letta la trama lo acquistato ad occhi chiusi.
Non potevo spendere meglio i miei soldi!
Sono 530 pagine che volano. La storia è interessantissima e l’autrice se prende il suo tempo per spiegare e farci calare in quello che sta succedendo. Mai prolisso, mai noioso, anzi! Io ero super interessata sul come si fosse arrivati ad una situazione del genere. Si parla di diritti, d’amore, femminismo, il tutto fatto in maniera cruda, ma soprattutto ben scritto! Poi sono apparsi i due protagonisti: Massimo e Damiano. Credo sia il migliore Enemies to lovers che io abbia letto nell’ultimo anno! Per me Ju Maybe è la Pacat italiana, non potrei fare un paragone migliore per quanto mi riguarda. Non so nemmeno come parlare di questi due senza fare spoiler! Giorno 30 giugno esce, fatevi un favore e prendetelo!!!
1 review
October 14, 2025
Premessa: credo che prima di dare un voto a certi libri, sia necessario contestualizzarli e tenere conto del loro genere, del loro obiettivo e del target di riferimento. Finiremmo altrimenti per pensare che dare quattro stelline a La Metamorfosi di Kafka e darne quattro ad MM84 li renda due libri paragonabili e dello stesso peso culturale. Così non è, non in termini meramente quantitativi, ma soprattutto qualitativi. Sono e vogliono cose diverse. Nella letteratura c'è posto per tutti.

MM84 è un libro che inizialmente mi ha lasciata perplessa per gli elementi che lo conducono all'istante alle sue radici: Wattpad. L'uso della prima persona, l'alternarsi dei punti di vista, i capitoli brevi "a consumo", il lessico semplice, l'accento su determinati temi e dettagli, alcune scelte narrative. L'impatto è stato complicato e non nego di aver odiato questo libro per tutta la prima parte, perché venivo da letture più impegnate, non riuscivo a soprassedere su quegli elementi e sulla sensazione di avere davanti qualcosa di troppo semplice, poco strutturato, una specie di fan service di qualche cosa.

MA.
C'è un "ma", che è il motivo per cui scrivo queste righe con affetto, dopo aver appena terminato la lettura. Questo tipo di scrittura, questo modo di presentare la storia, una volta che ci si abbandona alla narrazione e si lasciano da parte le proteste dell'intelletto (quello che ci vorrebbe sempre impegnati nell'alta letteratura, come se la lettura fosse solo questo) ti accompagna così bene e in modo così fluido attraverso le sue 600 pagine, che non ti accorgi neppure di averle concluse. Succede quando si mette amore in ciò che si scrive e ci si concentra più in quello, che nel tentativo di dare spessore a tutti i costi a ciò che produce la nostra mente, anche quando lei vorrebbe solo raccontare una storia.

Non è un libro scritto male. Usa un linguaggio comprensibile a tutti, traccia in modo molto credibile la personalità dei personaggi principali, ti fa sentire immerso fin da subito nella loro mente. Solo, non ricerca uno stile di scrittura particolare né d'altronde è quello il suo scopo. E' per questo che ho fatto la mia premessa: MM84 fa esattamente quello che deve fare un libro del genere, che è a tutti gli effetti un romance. Ti fa vivere l'amore tra i due protagonisti e li inserisce in un contesto abbastanza credibile e che vuole mettere l'accento su valori di grande importanza. Se sei un lettore a cui piacciono i romance m/m, che si interessa alle tematiche LGBTQIA+ e non disdegna un po' di critica sociale, senza troppe pretese, MM84 ti piacerà.
Se sei un lettore in cerca di un romanzo distopico, in cerca di intrighi politici, azione e tensione, e che si addentri in quella che potremmo chiamare "letteratura impegnata", non è il libro che fa per te.

Cosa mi è piaciuto: essendo un'appassionata di romance m/m, ho apprezzato la credibilità delle due personalità presentate e la loro evoluzione nel corso della storia. Come molti hanno già fatto notare, il personaggio più degno di nota è Damiano, che risulta credibile dall'inizio alla fine. I suoi cambiamenti sono lenti, a volte appena percettibili, eppure inesorabili e perfettamente coerenti con la sua storia e i fatti che avvengono durante lo svolgimento del romanzo. Massimo è più controverso, e ammetto di essermi chiesta, alla fine della lettura, quanto l'autrice fosse consapevole di averlo presentato in modo tanto ambiguo, o quanto invece fosse lei stessa mossa da un amore tale per i suoi personaggi, da non accorgersi come quella di Massimo sia per certi aspetti un'involuzione. Nel primo caso, Massimo risulta credibile nelle sue (a volte enormi) contraddizioni, a cui lui stesso fa cenno ma dà poca importanza. Quando leggiamo il suo punto di vista interno, le scelte non sono sempre supportate dalla logica, e provocano a volte un gran fastidio: si capisce che è accecato dall'amore, ma francamente fa cose da lasciare basiti, mettendo da parte il buon senso e i suoi valori in un modo che fa sentire il lettore stesso interdetto, specie considerando che stiamo parlando del leader della Resistenza. Se è cosa voluta, può funzionare, a patto che nei prossimi libri si renda evidente come ciò che dal suo pov passa come giustificabile e normale, da un pov esterno non lo è affatto. E no, non basta che i personaggi minori lo suggeriscano, anche perché troppo spesso loro stessi tendono comunque a giustificarlo.
Nel caso in cui, invece, questa ambiguità non sia stata voluta, credo rappresenti uno dei punti deboli della storia a cui spero comunque che l'autrice ponga rimedio. Massimo resta un personaggio interessante. E uno str***o, che all'autrice piaccia o meno.

Un'altra cosa che mi è piaciuta, sempre da amante del genere, è l'attenzione ai dettagli fisici, ai micromovimenti, a tutto ciò che nelle relazioni profonde cambia le carte in tavola senza bisogno che siano le parole a farlo. E' quello che ci piace leggere nei romance, e la Maybe riesce a renderlo in modo piuttosto evocativo, anche abbondante direi. Sazia quel bisogno lì, che ha chi cerca in questi libri un rifugio.

Ho apprezzato la scorrevolezza dei capitoli, e anche là dove ho letto che molti hanno trovato una ripetitività quasi noiosa, io ci ho trovato quella che, leggendo romance, mi piace definire "la mia mer*a". Proprio per i motivi di cui sopra. Volevo quella roba lì, e l'ho trovata.

Infine, da non sottovalutare l'ambientazione scelta per la storia, o meglio, lo scenario politico. Ho apprezzato molto che l'autrice abbia voluto affrontare tematiche LGBTQIA+ in un'ottica distopica, è una novità che spero prenda piede. C'è sempre da fare una menzione d'onore a chi tra i suoi scopi mette anche quello di diffondere consapevolezza sulle minoranze. Inoltre, ho trovato molto carine alcune delle spiegazioni che danno i personaggi a Damiano per smontare determinate convinzioni ereditate dal Patriarcato (es. mettere la soletta alle scarpe, che non è poi così diverso dall'indossare un packer)


Cosa NON mi è piaciuto: alcune scelte narrative, soprattutto iniziali, sono state a mio avviso scelte infelici.

- Il Prologo: ci troviamo in medias res, senza riferimenti di alcun genere, senza premesse, senza descrizioni, non si capisce niente di ciò che stiamo leggendo e l'effetto non è quello di incuriosire, bensì di confondere. Non so se questo sia dovuto al modo in cui è scritto, ma in generale non l'avrei proprio inserito, anche perché tanto a fine libro non viene spiegato né risolto il mistero.

- La lettera: nello specifico, la scelta di rivelare già alle primissime pagine chi sia Maxime. Perché? Questa è veramente una scelta narrativa che non ho capito e che, in due righe, ha tolto completamente la curiosità e la tensione di quello che sarebbe stato, invece, un perfetto e interessante colpo di scena finale. No, dico davvero, Ju Maybe, perché fare una cosa del genere? Per me è assolutamente incomprensibile. L'unica spiegazione che sono riuscita a darmi è che si volesse porre l'accento più su come Massimo vive la cosa, che sullo strumentalizzare un tema tanto delicato, ma sono certissima che si sarebbe potuta trovare una soluzione diversa da questa. Davvero, trovo questo punto estremamente frustrante.

- Il modo in cui si incontrano i protagonisti: è vero che pian piano verrà spiegato un minimo come Massimo ha vissuto la cosa, e i motivi per cui ha preso una decisione così controversa e contraddittoria rispetto ai suoi ideali e scopi. Però confesso che quando ho capito come Damiano sarebbe sopravvissuto all'incendio, mi sono cascate le braccia. Ecco, anche questo, già dalle primissime pagine, secondo me rappresenta una scelta infelice e debole da parte dell'autrice, perché richiede al lettore una sospensione dell'incredulità troppo grande "sulla fiducia", visto che a quel punto della storia, praticamente l'inizio, non si è ancora abbastanza affezionati ai protagonisti per perdonare una cosa del genere e andare oltre. Sono stata molto tentata di non continuare la lettura, a quel punto.

- I lutti e la violenza: l'importanza tragica di certi eventi nel corso della trama viene spinta quasi sempre in secondo piano rispetto alle pulsioni dei protagonisti, tanto che la storia d'amore trascura in modo importante l'evidenza degli atti di cui Damiano si macchia. Anche questa volta il problema è Massimo, o forse è il pov interno che non consente di capire quanto in questo "trascurare" ci sia una personalità egoista e ossessiva, e quanto invece sia tutto un po' il frutto del fatto che stiamo leggendo un romance, e che il lettore si aspetta un pizzico di quella tossicità che nei romance si trova sempre.

Per concludere, una parte di me avrebbe voluto una storia più complessa, un'ambientazione più approfondita, intrighi politici più raffinati, ma un'altra parte di me ad un certo punto si è detta "ma chi se ne frega" e si è goduta il libro fino alla fine, terminandolo in pochi giorni, per poi precipitarsi qui a parlare di questa storia che, in fin dei conti, mi ha fatta affezionare ai due protagonisti e mi ha strappato i sorrisi che mi aspettavo.
Profile Image for FancyDea.
54 reviews1 follower
March 16, 2025
2,5 ⭐️. Libro nel complesso carino.
La società distopica è interessante anche se a volte si fatica a seguire le motivazioni dietro agli eventi, come se mancassero dei passaggi fondamentali per dare una base solida alla costruzione del mondo.
Buona la parte iniziale e finale, quella centrale decisamente lunga e a volte ripetitiva. Stessa cosa che si può dire della relazione fra i due protagonisti, dove dopo un inizio interessante sembrano quasi stabilizzarsi e non crescere più fino ai momenti finali, dove tutto avviene quasi un po’ troppo velocemente.
Non mi trovo molto d’accordo su come è stato gestito il “segreto su Maxine” perché secondo me poteva rappresentare un nodo di svolta importante nel romanzo, e il modo in cui il lettore lo viene a scoprire è decisamente prematuro e non così emozionante come avrebbe potuto essere.
Confido nei prossimi volumi per andare a colmare alcune lacune che questo primo libro presenta, e sopratutto per vedere più figure femminili, perché anche se questo libro ha fra le tematiche principali la lotta femminista, di figure femminili attive e veramente partecipi alla narrazione ne si vedono ben poche.
56 reviews2 followers
March 18, 2025
Non sono affatto brava a scrivere delle recensioni e vorrei davvero esprimere quanto sia bella questa storia d'amore ma non ci riesco😭 però ecco è bellissimo. Spero abbia il successo che merita.
Profile Image for Carmine📚#booktok.
28 reviews3 followers
March 27, 2025
5⭐️

Allora la situazione è questa, devo ancora riprendermi dal finale di questo libro, ed ho bisogno di leggere subito, e dico subito il secondo volume

Ju Maybe, ma cosa mi hai combinato?
Io non so come dirtelo, metto da parte la mia timidezza per un secondo e voglio dichiararmi, il mio cuore è il tuo, e vorrei aggiungere anche che ho terminato la lettura da oltre tre giorni e le emozioni che ho provato non riescono ad abbandonarmi❤️

Questa è una storia potente che ti lascia senza fiato, in questo mondo asfissiante, il patriarcato ha fatto piazza pulita dei diritti, della parità e dell’uguaglianza, sono gli uomini al potere a decidere della tua vita, se sei una donna sei solo un oggetto adatto alla procreazione e basta, non hai diritto di parola, se sei diverso o deviato il tuo unico destino è la morte. La rabbia prende il sopravvento sulle tue emozioni, ti sembra impossibile sovvertire questa società, ma esiste anche la speranza e in questa storia ha un nome diverso, si chiama “Massimo&Damiano”.

Massimo e Damiano, leader e figli di fronti opposti, la resistenza e il pratriarcato, nemici giurati, uno desidera la morte dell’atro, ma qualcosa cambia dal loro primo scontro perchè Massimo riesce a percepire in Damiano qualcosa di buono, e pensa che sia la persona giusta che può ribaltare le sorti di questo governo aberrante, le loro azioni non sempre condivisibili sono una conseguenza delle loro emozioni, e metteranno in discussione certezze e ideali per fare spazio ai loro desideri o meglio a quello che presto diventerà la loro ossessione.

Non aggiungo altro, voi invece non perdete tempo e andate a comprare il libro, ma vi avverto il vostro cuore lo sentirete più volte accelerare, per cui tenete a portata di mano l’apparecchio della pressione arteriosa, ne avrete bisogno, ma vi garantisco che ne varrà la pena e amerete follemente questi due ragazzi

Dopo Hamartia della Soldano, un altro gioiellino va ad aggiungersi al mio tesoro di questo 2025 e stiamo solo a Marzo, brava OV ed un grande applauso alla bravura di Ju Maybe, però adesso quando esce il secondo volume?😍🌈❤️



Profile Image for ᯓ emma🐻ིྀ.
135 reviews3 followers
April 24, 2025
Non è solo un romanzo. È una ferita aperta, una verità scomoda, un pugno nello stomaco travestito da love story.

Ti butta in un futuro dove nessuno può amare, nessuno può soffrire, nessuno può essere davvero sé stesso. Le emozioni vengono soppresse, la società è perfetta… o almeno così sembra. Perché dietro questa facciata di ordine e controllo, c’è il vuoto. Un vuoto spaventoso, fatto di silenzi obbligati, di sentimenti spenti, di persone programmate per non sentire.

Eppure, in questo gelo assoluto, due anime si trovano. Si vedono. Si scelgono. E quel gesto, quel semplice atto di provare qualcosa… è rivoluzione pura.
La loro storia d’amore non è dolce, non è semplice, non è sicura. È disturbante, intensa, pericolosa. Ma è reale. E proprio per questo ti rimane sotto pelle. Perché mentre leggi ti chiedi: quanto siamo già anche noi dentro questa distopia?
Perché anche noi ci facciamo manipolare ogni giorno. Dai social, dalla paura di essere troppo. Troppo emotivi, troppo fragili, troppo veri.


(fate finta che non ci sia scritto fbi)

MM84 ti costringe a guardarti dentro. E a chiederti se hai ancora il coraggio di sentire, davvero.

Io lo dico senza vergogna: non troverò mai più un romanzo come questo. Così profondo, così denso di significato, così perfettamente scritto. Ju Maybe ha creato qualcosa che non è solo una storia:
è arte .

E sì, alla fine della lettura ero a pezzi. Non tanto per il finale, ma per tutta la storia completa.
Ma ne è valsa la pena. Sempre.

★★★★★ - i fuckn loved it
★★★★ - loved it.
★★★-liked it.
★★-don't like it.
★ - i hate it.
Profile Image for  •Siℓvia•.
320 reviews15 followers
April 14, 2024
3.5 STELLE

Non sono ancora sicura del voto da dare a questo romanzo. Ho iniziato a leggerlo perché tutti sul bookstagram ne stavano parlando e mi sono incuriosita, la trama e le tematiche affrontate sono perfettamente nelle mie corde e aveva sicuramente il potenziale per potermi piacere molto.

Ho passato la mia adolescenza a leggere fanfic e storie su EFP (e poi su wattpad) e ancora oggi seguo le storie di alcunx autricx a cui sono affezionata e a volte mi è capitato di leggere i libri pubblicati che erano state pubblicati su piattaforme come queste. Tra questi ho riscontrato quasi sempre una composizione della forma comune che non è prettamente un fattore negativo ma secondo me si adatta non benissimo alla forma da romanzo, ovvero che essendo nate come storie a puntate in cui il lettore tendenzialmente legge un capitolo alla volta è giusto che la struttura delle storie si adatti a questo ma, una volta trasportate nel formato romanzo, secondo me questa struttura dovrebbe essere modificata e a volte non succede.

Nello specifico ho trovato che questa lettura poteva benissimo essere tagliata e riassunta in meno pagine, e allo stesso modo anche la crescita dei personaggi, che è assolutamente ben fatta, è estremamente lenta e avrei preferito che fosse sì curata e ben sviluppata ma non che si allunghi il brodo.
Tutto questo e altri particolari fanno si che, a mio parere, si senta molto che questo romanzo era nato come una storia scritta su wattpad.

Ripeto, non è un fattore negativo ma a mio gusto questo aspetto è stato un fattore negativo. In ogni caso sicuramente leggerò anche il secondo volume perché sono curiosa di sapere continuerà questa storia e soprattutto mi sono affezionata a Damiano e Max e non sono pronta ad abbandonarli.

Nel complesso il mio giudizio su questo primo libro è positivo e spero che nel secondo le pecche che ho trovato siano migliorate.
Profile Image for ArmadillOne.
1 review
March 29, 2025
5 stelle meritate!
In attesa della trasposizione cinematografica!
Che vi devo dire? Leggetelo, perché merita attenzione, molta attenzione.
Questo è il libro 1 di 3 e appena terminato vorresti iniziare il 2.
La scrittura è semplice e molto coinvolgente.
Chi ha recensito circa buchi di trama, incongruenze, personaggi poco credibili, costruzione di un mondo poco curato o altre assurdità simili, evidentemente ricade in uno o più dei seguenti casi:
-ha serissimi problemi di comprensione di un qualsiasi testo;
-è contrario alle tematiche queer;
-ha letto il libro durante un bombardamento o una crisi glicemica;
-tenta inutilmente di ostacolare l’opera o l’autrice per un qualche astio personale.
Altrimenti… non me lo spiego.
Del libro 1 non dirò altro perché andrei a rovinare ciò che un lettore deve scoprire solo leggendo, nei modi e nei tempi scelti dall’autrice.
Complimenti!
Profile Image for ✴︎ Nora Sacks ✴︎.
83 reviews2 followers
June 17, 2025
Ho dei sentimenti molto contrastanti riguardo questo libro…da una parte Damiano e Massimo sono incisi a fuoco nel mio cuore dall’altra ci sono tante piccole cose che non hanno funzionato. Ma andiamo con ordine.

Partendo dai protagonisti…ma quanto c***o si possono amare?! Davvero li ho amati alla follia come personaggi singoli e come coppia!
Damiano con la sua bellezza interiore selvaggia e spudorata e Massimo delicato eppure fiero e forte. Sono tratteggiati in maniera splendida soprattutto perché accanto alla luce interiore sono state affiancate altrettante ombre.

Damiano non è un santo, ha compiuto atti imperdonabili e violenti ed è cresciuto in un contesto che ha fatto sì che, questi atti fossero normali e giustificati. Tuttavia è un personaggio attivo e ricettivo, ha una mente brillante e quando Massimo gli mostra un nuovo modo di pensare lui lo osserva e lo studia attentamente prima di accoglierlo, non lo rigetta senza pensarci due volte. Damiano è sicuramente il personaggio più maturo e coraggioso tra i due, secondo me.

Massimo invece, non è che non sia coraggioso o non sia un buon personaggio ma si fa fregare dalla paura. Il suo rapporto con Alice è molto peggiore di quello tra Damiano e la moglie Midea, proprio perché, secondo me, è sempre stato inficiato dalla paura. Massimo ha ancora timore di sé stesso e quindi tratta gli altri con indifferenza, con ritrosia. Anche lo stesso gruppo della Resistenza lo rispetta e lo ama ma sempre da lontano. Lui è in un certo senso inavvicinabile proprio perché anche il suo vero sé lo è per lui.
Damiano invece, ancora non lo sa, ma lo ama per quello che è e questo fa paura. Ad entrambi direi. Massimo più volte si tira indietro ma capisce che la strada giusta è proprio quella che lo porta verso Damiano. È così lo capisce Damiano.
Insomma il loro rapporto è bellissimo anche se ancora acerbo e fatto a volte di violente incomprensioni. Trovo che sia bello perché imperfetto.
Ma sopra ogni cosa è meraviglioso che Massimo scelga il perdono. Invece della violenza e dell’odio, che scaturiscono dalla paura, sceglie il perdono che è generato dall’amore. Anche senza sapere chi fosse Damiano veramente, Max sceglie di perdonarlo superando il dolore terribile che le sue perdite gli hanno inferto.
Insomma ditemi se c’è qualcosa di più coraggioso e bello di questo?
Ju Maybe ci regala un immenso esempio da seguire, valido per tutto.

Ora veniamo alle note dolenti…nonostante abbia messo quattro stelle, devo confessare che le ho messe di cuore e non per obiettività. Una delle cose che non mi ha convinto è la parte politica del libro.
Tutto bello e sensato, la Resistenza, l’odio verso la comunità LGBTQI+, l’odio verso la diversità in tutte le sue forme, il femminismo ma ho trovato che nel finale ognuna di queste cose si perdesse un poco. Ho adorato che la coppia Damiá/Max prendesse sempre più spazio nella storia però allo stesso tempo la parte politica diventa poco credibile. Gli intrecci e le dinamiche sono quasi prevedibili, ho percepito uno sforzo di rendere tutto questo ordinato e comprensibile ma, non lo so, ho sentito più che altro confusione. Secondo me, in una situazione reale i protagonisti non avrebbero avuto tutto questo potere sulle rispettive parti e le donne sarebbero state molto più cazzute e rabbiose proprio perché represse.
Mi è sembrato poco realistico oltre che poco credibile.
C’è sempre l’ombra di qualcuno che prima o poi si opporrà o cercherà di farli fuori ma non sembra mai veramente concreta. Ciò contribuisce a creare suspense ma anche al ristagno della situazione stessa che culminerà, dopo un bel pezzo, con una manifestazione politica dove finalmente si ha un punto di rottura sebbene non era ciò che mi aspettassi.

In effetti, concludendo il volume, ho pensato che tutto il libro avesse una nota che stonava e ti tirava fuori dalla storia.
Un continuo remainder che stiamo leggendo fiction. Questo un po’ mi dispiace, perché invece la storia tra i protagonisti ha grande spessore e realismo, anche per quanto riguarda la parte queer della faccenda, ci sono tutti gli elementi affinché effettivamente si possa sviluppare uno scenario simile. Mentre il mondo distopico e la sua politica, così come un poco anche i personaggi secondari risulta fuori asse. (Midea è l’unico personaggio secondario che non mi ha dato questa impressione. Bella figura di donna e ben tratteggiata psicologicamente.)
Non saprei come spiegare, ma alcuni elementi del libro ti continuano a dire: “stai leggendo, non è reale” e per me questo è uno svantaggio perché voglio essere coinvolta a tutti i livelli possibili.

In ogni caso, sebbene ci siano queste cosine di mezzo, questo volume è un page turner allucinante! Non sono riuscita a metterlo giù nonostante fossero più di 600 pagine e questo dimostra che comunque sei curioso di come si evolverà la storia tra i due ma anche quella politica sebbene manchi di brillantezza. Mi sento di consiglialo e non vedo l’ora di leggere il secondo che spero Mondadori ripubblichi presto.

“È 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝘁𝗲𝗻𝗶𝗮𝗺𝗼” 🖤
Profile Image for Kiky❄️.
81 reviews1 follower
December 2, 2025
Una stellina a Ju Maybe per l’impegno perché se tolgo tutto lo schifo che ci sta attorno e considero solo ed unicamente l’evoluzione (o involuzione?) del rapporto tra Massimo e Damiano, mi azzardo a dire che è da un po’ che non leggevo un enemies to lovers così, dove veramente sono enemies che si odiano e non finiscono insieme subito.

«Non può piacermi un uomo. Il cuore rimbomba nella stanza. Ho un nodo in gola. Poi scoppio in un pianto che non posso trattenere. È una malattia da cui
devo solo guarire.»

…e sono un po’ di parte perché mi piace l’internalized homophobia come trope.

Il problema più grande è che, in quanto distopico, non riesco a vedere la critica letteraria nei confronti di questo tipo di società, il che è grave perché è la realtà di molti paesi oggigiorno. Non approfondisco questo aspetto perché altrimenti questa recensione diventa un saggio più lungo di questo libro, però è un’aspetto critico che gli è costato ben 4 stelline.

Come ho detto alle mie amiche, l’ho ascoltato in audiolibro perché per un libro del genere non disturbo nemmeno i bibliotecari. Ecco, ci tenevo però fare una piccola menzione d’onore alla bravura dei due Lettori che sono stati bravissimi.
Profile Image for Tiashe.
264 reviews13 followers
June 17, 2023
Finalmente riesco a ritagliarmi un po’ di tempo per parlare di questa lettura.
MM84 mi è stato regalato da una cara amica quando siamo andate al Salone del Libro. Ho avuto la possibilità di incontrare Ju Maybe, che l’ha autografato e mi ha regalato delle art stupende di Massimo e Damiano. 🥹❤️

Ma di cosa parla MM84? Ci troviamo in un futuro non troppo lontano, in cui lo Stato ha fallito e vige una dittatura militare. Le donne vengono educate a essere mogli e madri devote, sottomesse all’uomo in qualsiasi aspetto della loro vita. Le persone queer non hanno diritto di esistere, e possono essere giustiziate sul posto, arrestate o rinchiuse in centri di conversione.
I protagonisti della storia sono due. Da una parte Massimo, leader della Resistenza, che lotta ogni giorno per le minoranze e sogna un mondo in cui tutti possano godere di pieni diritti.
Dall’altra abbiamo Damiano, figlio perfetto del Patriarcato, che non esita a premere il grilletto e a far rispettare quella legge che gli hanno inculcato in testa fin da bambino.

Sono due personaggi diversissimi, nemici, quasi due rette parallele che non potranno mai trovare un punto d’incontro.
E, invece, quel punto c’è. Si trova in un gesto di Damiano, in un unico e prezioso istante in cui emerge una parte di lui che solo Massimo è in grado di scorgere.

E da quel momento, le cose cambiano. Le loro vite si intrecciano, si mescolano e plasmano qualcosa di nuovo. Di unico.
La cosa più bella e interessante di questa storia è assistere alla crescita di Damiano, che è lenta, sofferta, fatta di intoppi e di tensione, ma sempre costante.
Se devo essere sincera, all’inizio avrei voluto prenderlo a mazzate sui denti! Era il peggiore dei peggiori. Ma quando ho visto i suoi progressi, le sue paure e la sua forza, mi sono ritrovata a fare il tifo per lui.

Confesso che, una volta terminato il romanzo, sono andata a leggere la continuazione su Wattpad perché DOVEVO sapere!!! E il finale è super super emozionante! ❤️ Spero che esca presto anche in cartaceo.

In conclusione: se amate gli MM romance enemies to lovers e slow burn, con personaggi ben caratterizzati, scene spicy e sofferenza (tanta 🥲), allora ve lo consiglio!
Profile Image for psiedoll.
681 reviews203 followers
June 2, 2025
3.5

Adoro Damiano (anche se a volte no)
Massimo invece è talmente pieno di speranza che mi da fastidio VOGLIO LA RABBIAAAA

Ovviamente leggerò il sequel
Profile Image for _conlatestafrailibri_.
218 reviews3 followers
August 8, 2023
MM84

«Non so più quale sia la battaglia giusta» mormora.
Sorrido. «Damia', è facile. La battaglia giusta è quella che prevede la nostra libertà.»
«Prevede anche la sedia dell'esecuzione.»
«Tu non hai mai avuto paura della morte.»
«Perché non avevo te.»

Questa, per quanto mi riguarda, è la frase più significativa del libro. Un libro che ho acquistato (praticamente una lotta) in anteprima al SalTo, conquistata da titolo e copertina e da una trama fresca e innovativa, che mi ha sorpreso e conquistato. Che bello leggere storie che meritano, che ti soddisfano e che ti lasciano qualcosa, di quelli che poi vorresti solo costringere tutti i tuoi conoscenti a leggerlo.

In un futuro non troppo lontano il processo di civilizzazione è andato al contrario e in questo scenario (purtroppo non completamente impossibile) i nostri protagonisti vivono, lottano e sognano. Massimo e Damiano sono nemici giurati, fazioni e ideali opposti, ma cosa succede quando gatti e topi si mescolano, anzi diventano amici? Niente sarà più come prima.

Questo libro parla d'amore ma non è un libro d'amore, è un libro che parla di libertà, di resistenza, di oppressi e oppressori, di ingiustizie e cultura.
Parla di Damino e Massimo, che in fondo siamo un po' tutti noi, con le nostre convinzioni e i nostri credo, pregi e difetti, loro due che sono stati per me come fratelli, amici e nemici. Grazie Damiano per avermi mostrato come sia possibile andare oltre i propri principi e come lasciarsi travolgere dal cambiamento; grazie Massimo per avermi mostrato che bisogna trovare ciò per cui vale la pena lottare e poi crederci fino in fondo contro tutti e tutto.

Lo so che tutte queste parole non sono poi una recensione e/o un invito a leggere il libro anzi per lo più sono parole sparse e casuali, ma certe storie hai bisogno di viverle e io ci sto ancora navigando dentro. Quindi vi prego leggete la trama e poi compratelo, fatevi questo regalo, garantito.

La scrittura di Debora è semplice e non complicata, mi ha coinvolto dal primo dialogo e poi in tre giorni ho divorato più di 500 pagine. Data la mole del libro, la storia e i personaggi vengono descritti piano piano ma in modo magistrale, tutto è reso in modo così realistico che ti ritrovi empatizzare con tutti i personaggi (anche con i gatti...) e certe scene senti di averle vissute in prima persona. Semplice, mai noioso, travolgente, vi posso garantire che mangiare un biscotto non sarà mai più lo stesso. Se proprio proprio devo fare un commento personale mi aspettavo un po più di azione e di scene politiche, cosa che ho letto all'inizio e verso la fine ma che mi è mancata un po nella parte centrale, dove si concentra un po troppo sulla relazione tra i protagonisti, trascurando un po' il contorno e le storie dei personaggi secondari, fondamentali ma poco centrali. Niente che non possa trovare nei volumi successivi.

Primo capitolo di una trilogia che spero sarà in grado di sorprendermi come questo questo primo libro.
Profile Image for Eb_Librinprimalinea.
123 reviews9 followers
June 29, 2023
MM84 di @_jumaybe edito @lacorteditore é il primo volume di una trilogia Distopica.

Romanzo che ha vinto i Wattys del 2021

Genere Distopico - new adult

Uscirà il 30 giugno ma é già preordinabile.

Ho avuto la fortuna di prenderlo in anteprima al Salone del libro e, nonostante conosca Debora, e abbia letto ogni suo libro, ero scettica.
Si é una distopia e io le amo, ma sapevo girasse intorno ad una storia d'amore fra due ragazzi.
Un po' la mia reticenza al Romance, un po' al non aver mai letto nulla del genere, l'ho comprato senza troppe aspettative.
Arrivata a casa, l'ho aperto e mi sono completamente innamorata di questa storia!

Siamo nel 2082 e qualcosa è andato storto nel nostro processo di civilizzazione. La misoginia è naturale. Le donne sono sottomesse. Gli omosessuali e chiunque sia queer, è perseguito per legge. I Soldati possono giustiziare i reati sul posto o sulla TV di Stato; la gente li chiama Gatti. Ma esiste la Resistenza, persone che combattono ancora per i diritti civili, per la libertà e per amare: loro vengono definiiti Topi. Damiano Domini è Capo di Corpo. Massimo Kurah è il Leader della Resistenza. Cercano di uccidersi a vicenda o qualcosa di peggio: amarsi.

🏳️‍🌈Una storia d'amore impossibile che serve come trampolino di lancio per un mondo che, purtroppo, non é troppo lontano dal nostro.

É una storia che inneggia alla libertà dell' individuo, di essere se stessi, di amare chi si vuole.

Una storia che chiede giustizia per le donne, per gli emarginati, per tutt* quell'* che non sono conformi alle leggi di uno stato dittatoriale, uno stato di polizia.

Questo libro é un manifesto contro l'omofobia, la discriminazione di genere e la soppressione della libertà di espressione.
Un manifesto contro il Patriarcato!

I due personaggi principali, Massimo e Damiano, saranno odiati e amati, grazie alla penna geniale di Debora:
Descrizioni scorrevoli, approfondite e vivide, da rendere veri questi personaggi a cui vi acfezionerete.
Il loro mondo, correlato da altrettanti personaggi costruiti perfettamente, vi daranno modo di calarvi in quell'orribile mondo.
Debora scrive di emozioni: vi farà arrabbiare, disperare con loro, avrete le palpitazioni per alcune scene hot.
Ma.
Ma attenzione ai Trigger Warnings:
É crudo, reale.
Ci sono scene di violenza e abuso.
Scene di sesso esplicito.

Se vi stuzzica l'idea di leggerlo con qualcuno, ho creato...

🏳️‍🌈GDL di MM84 che partirà il 1 luglio e finirà il 31!

Senza nessuna tappa, ognuno con i suoi tempi.
Alla fine del mese ne discutiamo insieme nel gruppo telegram che ho creato e che trovate nel link in bio della mia home di IG:

https://instagram.com/eb_librinprimal...

#mm84 #resistenza #distopici #autoriemergentiitaliani
Profile Image for Lily🌻.
225 reviews11 followers
August 10, 2023
Non sono sicura di trovare le parole per descrivere cosa questa storia sia stata per me. L’emozione che provo soltanto per poter scrivere queste parole su questa piattaforma, cosa che sto facendo solo perché questa storia è stata pubblicata e ho potuto stringerla tra le mani come ho desiderato fare da quando l’ho letta su wattpad per la prima volta.
MM84 non è solo una storia d’amore.
Non parla solo di due uomini che mettono a repentaglio tutto per poter stare insieme.
È un romanzo che parla di una società dittatoriale in cui la libertà è solo un lontano ricordo. In cui la comunità lgbtq vive nascosta e con la paura costante di essere giustiziata da una pallottola d’ordinanza.
Una società patriarcale e maschilista in cui le donne sono relegate al ruolo di madri e mogli, senza nemmeno il permesso di parlare per prime, se non accordato da un uomo.
La società che ci rappresenta Debora è il punto più basso che l’umanità può raggiungere. Ed è proprio in quel contesto che sboccia l’amore più improbabile e pericoloso di sempre. Un amore in grado di salvare il mondo…o di portarlo alla rovina definitiva.
Immergetevi anche voi nella storia meravigliosa che Debora ha scelto di condividere con noi! Non esagero a dire che questo sia uno dei romanzi più belli che abbia mai letto!
Profile Image for Lorenzo.
6 reviews
June 13, 2024
"MM84" di Ju Maybe è una lettura che mi ha piacevolmente sorpreso. Il libro è ambientato in un futuro distopico dove il regime opprime donne e persone LGBTQ+. I due protagonisti principali, Damiano Domini e Massimo Kurah, sono rispettivamente un capo delle forze governative e il leader della Resistenza.

Quello che mi ha coinvolto di più è stata la relazione tra Damiano e Massimo. C'è un continuo tira e molla tra loro, che a volte può sembrare un po' incoerente o infantile. Si prendono, si lasciano, smettono di litigare dopo due minuti... è un po' strano, ma allo stesso tempo riflette il loro bisogno di stare insieme nonostante tutto.

Damiano è un personaggio che mi ha affascinato tanto. È forte e determinato, ma allo stesso tempo vulnerabile quando si tratta di Massimo.

Anche se ci sono delle incoerenze nella loro relazione, penso che questo non rovini il libro. Anzi, rende la loro storia più realistica e umana. Mi ha coinvolto tantissimo, tanto che non riuscivo a smettere di leggere. È stato bello trovare una storia così avvincente.
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60 reviews2 followers
July 31, 2023
Una sola parola: meraviglioso. Un romanzo che sconvolge, che fa riflettere e che ti cattura. La storia tra Massimo e Damiano, uno leader della Resistenza, l'altro capo dell'esercito che gli dà la caccia, sembra impossibile, due opposti che però in qualche modo si attraggono. Il primo volume di tre. Va letto, è difficile spiegare la bellezza e la crudezza di questa storia a parole. Una storia di sofferenza e d'amore, un incontro di due anime, uno scontro di personalità. Vi sconvolgerà e emozionerà e vi lascerà con mille dubbi e domande. Bellissimo. 🌟🌟🌟🌟🌟
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916 reviews95 followers
May 11, 2025
4.25⭐️

Se dovessi valutare "MM84. Resilienza" solo in base alle emozioni che mi ha fatto provare sarebbe a mani basse un volume da 5⭐️. Devo però ammettere che ci sono stati alcuni elementi che mi hanno lasciata un po' perplessa, motivo per cui ho deciso di abbassare un pochino la valutazione.
Vi posso garantire, però, che questo libro è diventato per me una vera e propria ossessione.

"MM84" è un distopico ambientato in un mondo dominato dal patriarcato, dove le donne sono relegate al ruolo di mogli e madri mentre gli uomini vengono cresciuti come esseri superiori e il reato di Devianza è punito con la morte.
Damiano Domini è il Capo di Corpo, convinto fermamente di essere dalla parte della ragione e impegnato ogni giorno a perseguitare coloro che non rispettano le leggi imposte dal patriarcato.
Lo sa bene anche Massimo Kurah, leader della Resistenza, che combatte nell'ombra per rovesciare la dittatura e sogna un futuro di giustizia, libertà e uguaglianza.
Damiano e Massimo non desiderano altro che uccidersi a vicenda, eppure un incontro tra i due cambierà presto le carte in tavola, portandoli ad avvicinarsi l'uno all'altro.

I primi due grandi pregi di "MM84" sono sicuramente lo stile di scrittura di Ju Maybe, scorrevole e coinvolgente, e l'aspetto politico, così reale e ben costruito da mettere i brividi. Il fatto che il libro sia ambientato in Italia rende tutto ancora più tangibile, e per certi versi anche fin troppo plausibile. Sicuramente non mi sarebbe dispiaciuto qualche approfondimento in più sui luoghi in cui vivono nello specifico Damiano e Massimo, dato che non ci viene mai detto chiaramente, ma comunque per quanto riguarda il world-building per me è stato fatto un lavoro davvero egregio.

Passando ai personaggi, il libro è narrato dal punto di vista dei due protagonisti, Massimo e Damiano, che sono in effetti gli unici che hanno ricevuto una caratterizzazione più approfondita.
Parlare di questi personaggi per me è davvero difficile, infatti, nonostante mi renda conto dei diversi errori commessi da entrambi, per me è stato comunque naturale affezionarmi a tutti e due, mi hanno proprio rubato un pezzo di cuore.

Damiano, come ho già accennato, è il Capo di Corpo, è lui che va alla ricerca dei "deviati" e che li massacra. Eppure è anche la prima vittima del sistema in cui è stato cresciuto, un sistema che ritiene perfetto e che non ha mai messo in discussione. Inizialmente è stato straziante leggere i suoi capitoli e stare nella sua testa, ma allo stesso tempo necessario. In realtà ho apprezzato molto il fatto che il cambiamento di Damiano non sia avvenuto da un giorno all'altro, che inizialmente si sia infiltrato nella resistenza solo per stare accanto a Massimo e che abbia iniziato ad avere dubbi riguardo il patriarcato molto tempo dopo. Ho odiato ogni atto tremendo da lui commesso, ma lo avrei odiato ancor di più se non ci fosse stato uno sviluppo così realistico del suo personaggio, che invece, soprattutto negli ultimi capitoli, mi ha sorpresa tantissimo. Sono certa, tra l'altro, che il suo percorso non sia ancora concluso, ma è proprio questo a renderlo più reale.

So che potrebbe sembrare strano, ma Massimo ci ha messo un po' di più a conquistarmi, infatti non ho sempre condiviso i suoi atteggiamenti, soprattutto nei confronti di Alice. Max è a capo della Resistenza, dovrebbe essere la persona più solidale di tutte nei confronti delle donne e dei suoi compagni, eppure ho avuto l'impressione che spesso abbia messo davanti i suoi bisogni rispetto a quelli degli altri. Ho compreso che in alcuni casi il suo atteggiamento sia scaturito dalla paura di restare solo e perdere le uniche persone che lo hanno sempre accettato, ma talvolta l'ho trovato molto infantile.

Sono anche rimasta un po' perplessa dal suo modo di porsi nei confronti di Damiano nei primi capitoli. Massimo sa benissimo cosa ha fatto il Capo di Corpo, cosa continua a fare anche dopo le loro prime interazioni, eppure sembra non dare mai alle sue azioni il peso emotivo che dovrebbero avere. È stato proprio questo a non permettermi di assegnare al libro una valutazione più alta e l'unico aspetto che ho trovato un pochino forzato.

Nonostante tutto anche Massimo alla fine mi ha fatto tanta tenerezza, e quindi sì, mi sono affezionata anche a lui.

La cosa che ho amato di più in assoluto di questo libro, però, è sicuramente il legame tra Massimo e Damiano. Le loro interazioni per me sono state SUBLIMI, anche se un po' ripetitive. Ho trovato fortissima la chimica tra i due e ho proprio sentito le farfalle nello stomaco per loro. Non posso negare che è proprio grazie alla ship che ho iniziato ad apprezzare decisamente di più i personaggi.

Le donne in questo libro hanno avuto poco spazio, ma le ho trovate comunque magnifiche. Spero sinceramente che possano essere più presenti nei prossimi volumi, in generale vorrei vedere di più i personaggi secondari.

I capitoli finali sono stati strazianti, e non avere il secondo volume già a disposizione lo è ancora di più. So che questa storia nasce come fan fiction, e che quindi molte persone hanno potuto leggerla tutta d'un fiato e non potete capire quanto io le stia invidiando in questo momento.

Insomma, "MM84" per me è stata una piccola scoperta. Ci sono delle cose che secondo me potevano essere gestite meglio? Assolutamente sì, ma questo libro mi ha dato così tanto a livello emotivo che i difetti passano proprio in secondo piano.






2 reviews
January 10, 2024
Libro stupendo!!!! Peccato che manchino ancora il 2° e 3° volume ma lo stesso, la storia tra Max e Damiano è adorabile e fà riscaldare il cuore, davvero un opera meravigliosa 👏🏻👏🏻👏🏻
Profile Image for Viv Expo.
14 reviews1 follower
December 4, 2025
Questo libro è molto difficile da valutare.
Iniziamo dai lati negativi.

Parto dal cuore di questo libro: i personaggi. Nutro un difficile amore e odio verso i due protagonisti. Parto da Massimo.

Mi dispiace, ma io ho trovato una forte discordanza tra quelli che (almeno a parole), dovrebbero essere i suoi valori e le sue effettive azioni, e questo culmina nel rapporto con la compagna. Se Alice non ci fosse stata forse mi sarebbe sembrato meno stronzo di quello che è. Alice mi ha fatto una pena enorme per tutto il libro: CEH, è INCINTA di suo figlio e comunque viene praticamente abbandonata a se stessa. Midea almeno ha la sorella e successivamente la suocera, Alice invece sembra essere del tutto sola nel portare avanti questa gravidanza.

Quella povera stella del cielo cerca di essere di supporto in tutti i modi al suo compagno ma viene sempre allontanata in malo modo. E almeno Massimo ha la decenza di non dire tutto quello che pensa, ma il lettore, che è nella sua testa, non si fa un’idea tanto positiva di lui. E’ vero che lui internamente si da dello stronzo da solo, ma non cerca mai di rimediare. O almeno, lo dice, ma non lo fa mai.

Anche prima di Damiano, Massimo ha sempre lasciato la compagna a casa, mentre lui si sbronzava o la tradiva. Si, non mi frega che poi il rapporto completo con le protitute non c’è, quello in testa a me è un tradimento. A sto punto non era meglio fargli avere una relazione simil-aperta? Cioè noi flirtiamo un po’ con chi cazzo vogliamo ma poi sappiamo quali sono i limiti da rispettare per non ferire l’altro? Se Massimo e Alice avessero avuto (lei nascondendosi, questo è ovvio) una relazione non esclusiva, avrei perdonato di più il futuro tradimento vero e proprio dei due protagonisti.

Invece Alice rimane completamente passiva per l’intero romanzo, l’unica cosa che fa di testa sua viene dalla manipolazione che le fa Aurelio, e nonostante ciò viene cazziata a morte, finchè lei, SPAVENTATA, chiede scusa. Anche io in una situazione coma la sua, Damiano lo vorrei vedere sottoterra, ha fatto fottere il cervello al padre di mio figlio, non contanto che sta mandando a puttane anche la Resistenza.

Non riesco a capacitarmi come uno che si professa tanto femminista possa trattare così freddamente la compagna. Ho capito che non la ama, ma almeno si capisce che le voglia bene, e anche se così non fosse lei è INCINTA di SUO FIGLIO, dovrebbe pensare a quello, non alle sue turbe da adolescente. Massimo è un adulto, non un ragazzino alla prima cotta, ed è perfettamente cosciente del mondo che ha intorno. Questo non è il nostro mondo dove una ragazza madre può farcela anche benissimo da sola, qui, Alice è completamente dipendente da Massimo (in maniera coerente con il worldbuilding). Dal suo punto di vista, l’allontanamento di Massimo deve essere una situazione spaventosa, non paragonabile a quella di una fidanzata gelosa o paranoica.

Togliendo questo, si capisce che Massimo non sia cattivo, per questo non riesco ad odiarlo completamente, ma si comporta in maniera troppo infantile per essere il Capo della Resistenza. Capisco che lui abbia ereditato il comando dal padre, ma visto che la Resistanza non sono i quattro gatti (restando in tema) del Taurus, ma sulle 15mila persone, fa strano che tutte queste facciano riferimento a lui. Maxime è un simbolo, possiamo dire il volto (anche se nascosto), ma nell’effettivo una sola persona non può sperare che tutto questo quantitativo di persone segua i suoi ordini.

Cerco di spiegarmi bene. Maxine è ottima come mito da seguire, è anche molto interessante, il problema si ha quando si arriva al comando. Massimo può controllare solamente il suo quartire, diciamo il SUO gruppo (per intenderci, il Taurus), non le persone sparse nel resto del Paese, che probabilmente non l’hanno manco mai visto di faccia.

Io poi non se se nel secondo libro la cosa sia spiegata meglio, ma non è realistico che le direttive di TUTTA una resistenza le gestisca UNA SOLA persona. Maxine (e quindi Massimo) può incarnere gli ideali, la speranza, magari dare qualche direttiva generale come non uccidere determinati target politici\militari strategici (come poi succede), ma nell’effettivo il comando non può essere incentrato nelle mani di una sola persona che non è neanche lei, ma uno di cui lei si fida tanto. Si lo so che sono la stessa persona, ma gli altri della Resistenza non lo sanno.

Se penso ai Partigiani, a cui il romanzo fa anche dei riferimenti indiretti (il pugno chiuso, l’elastico rosso al polso), loro non ha avevano un supermega leader. Erano delle “cellule”, ognuna delle quali con un capo a cui fare riferimento, ma questi singoli gruppi agivano un po’ come cazzo credevano.

Mi spiego meglio, nei partigiani c’era l’unità minima, ossia la squadra, comporta da 10-20 persone, e poi tanti grandi intermedi, come la compagnia, il battaglione o la brigata, fino ad arrivare al gruppo più ampio ossia la Divisione. Divione che, tra l’altro conta al massimo 1500 persone, non l’assurdo numero di 15mila. Perchè non creare una situazione del genere, dato che è molto più credibile?

Anche perché Massimo non ha neanche 30 anni, come fanno dei completi sconosciuti a fidarsi di lui? Ha un grande potere persuasivo e ok, ma questo non basta, non per essere un bravo leader almeno. Quindi si, la Resistenza è un grande punto interrogativo del romanzo.

Poi ripeto, magari nel secondo libro il worldbuilding va ad “aggiustare” tutte queste cose, ma io, da lettrice, mi aspetto l’inverso da una trilogia. Cioè, prima tu mi crei il mondo in cui i personaggi vivono, così che io sia anche più investita nelle dinamiche, e POI mi fai vedere come i personaggi si sviluppano. Io avrei di gran lunga preferito che la love story fosse approfondita nel secondo\terzo romanzo, DOPO che tutto il mondo intorno ai personaggi ha preso forma. Anche perché sono comunque 617 pagine, il tempo di farlo c’era, anche se voleva dire sacrificare quale scena tra i due protagonisti.

Damiano, sorprendentemente, mi è piaciuto molto di più di Massimo. Tra i due è quello che rimane più coerente con sé stesso, nella sua ovvia incoerenza. Preferisco mille volte lui, con tutte le sue EVIDENTI condraddizioni, come trattare in maniera orribile la moglie ma proteggere a tutti i costi la sorellina, che guardare il rapporto che ha il (presunto) femminista del romanzo con la compagna. Damiano effettivamente agisce con dei suoi valori, ovviamente sbagliati ma non c’è neanche bisogno di dirlo, mentre Massimo a volte sembra che si faccia solo bello a parole, ma nei fatti pecca di presunzione.

E mi piace anche che lui alla fine del romanzo resti transfobico (dio mio, quanto suona orribile questa frase). MI SPIEGO. Ci sta che lui pensi egoisticamente che quello che lui e Massimo fanno non sia sbagliato, anche se comunque non è del tutto convinto, ma che comunque continui a vedere gli altri come Deviati. Capisce ciò che provano le persone Queer perché lui si è innamorato di una persona del suo stesso sesso, ma non la parte transgender della comunità, perché lui rimane cisgender.

Il fatto che interroghi e rifletta tanto sulle sue convinzioni, passando dall’accusarsi, all’appigliarsi a povere giustificazioni, al non voler far del male agli altri Deviati, arrivando anche a meditare di autogiustiziarsi, è un grande punto a favore. Per me i tempi sono giusti, visto che alla fine del libro non sembra ancora completamente convinto.
Nel suo ultimo POV, che chiude il libro, si riferisce a Lorella con i pronomi femminili, ma comunque si capisce che la strada per arrivare a smantellare tutte le sue convinzioni sia lunga (ottimo punto a favore).

CERTO, detto questo, rimane comunque una grande testa di cazzo: ricordo, perché nel libro stesso molti se lo scordano, che ha ammazzato Nello a calci. Che, voglio dire, era proprio necessario? So che è violento, omofobo e misogeno, non c’era bisogno di arrivare a quel punto. Non che mi piacesse Nello o ci fossi affezzionata, l’ho visto per una scena dove quasi non parla, però questo sicuramente non aiuterà a rendere più plausibile la neonata collaborazione tra il caro Domini e il resto della Resistenza.

Passi Massimo, ma è inrealistico che Benny, ad esempio, si metta a ridere e scherzare dopo due\tre nottate insieme. Amore, ha ammazzato un tuo (presunto, eh) amico e compagno della Resistenza.
Io ho trovato molto più tragica la morte di Nello che quella di Max, perché almeno Damiano non era il diretto responsabile, ed è stato un vero e proprio incidente. Spero che nei prossimi libri Damiano si prenda le sue responsabilità, e che non si glissi per comodità di trama, perché altrimenti la situa è grave.

Poi vabbè rip per le povere Femministe Radicali che vengono trattate come carne sacrificale, con Massimo che dice che sono così estremiste che perfino Sabina le criticava (e allora perché erano le sue MIGLIORI AMICHE?). Penso che l’autrice volesse renderle simili alle TERF, anche se la cosa non è che sia chiarissima eh. Ma comunque ricordiamo che almeno queste povere donne stanno combattendo anche a costo della vita.

Volevano farsi saltare portando all’inferno con loro Damiano, esattamente come voleva fare Massimo all’inizio della storia, e come ha fatto lo stesso Damiano contro la sua squadra (senza alcuna remora). Quindi la loro colpa sarebbe? Non fidarsi di Massimo? Fracamente non mi fiderei manco io.

Io ricordo vagamente che all’inizio del romanzo, nel “diario” che Massimo scrive per Damiano, faceva accenno di come le Femministe Radicali escludessero dalla loro lotta le persone trangender, O QUALCOSA DEL GENERE (ripeto, ad essere onesta non ricordo bene). Però qui, in questo mondo, non basta questo.

Qui, non siamo nel nostro 2025, dove la più grande rappresentante delle TERF è un’innominabile autrice inglese che spara sentenze un Twitter. QUI siamo in una distopia dove è accettabile struprare, picchiare, umiliare, costringere ad abortire la propria moglie. IO sono fermamente convinta che la lotta contro le discriminazioni deve essere INTERSEZIONALE, ma il mondo che il libro descrive è estremo.

Non ho il cuore di condannare queste 6 disperate, perché il loro pregiudizio su donne trans o altro(?) non è stato mostrato a dovere (anzi, non viene mostrato proprio, solo accennato da Massimo), almeno da giustificare il fatto che Massimo le mandi a morire così, a cazzo.

Va bene, basta, chiudiamo con il dolce.

Il worldbuilding è GENIALE, mi piace non ho nulla da dire. Nonostante i problemi legati alla Resistenza, di cui sopra, quello che ci è stato dato io l’ho apprezzato tantissimo. L’autrice lo sa fare, questo è evidente, allora perché, managgia al WallMaria, non ha approfondito prima questo mondo e poi i rapporti tra i personaggi?

Sono sicura che, anche i difetti nella costruzione del mondo si sarebbero potuti risolvere con un po’ di accortezza in più, e questa cosa è veramente un peccato, perché il mondo in cui si muovono i personaggi è MOLTO MOLTO interessante. Vi giuro, preferirei leggere 300 pagine sui Centri di Conversione, sugli Istituti per Bambine, sui politici, quanto sia davvero marcio questo governo, che sui questi due che si fanno anche troppe seghe mentali.
Infatti ho molta speranza per i due seguiti, incrociamo le dita.

Ma voglio parlare anche dei personaggi che invece mi sono piaciuti del libro, e chissà come sono tutte donne. Ho già parlato di Alice, santissima donna, ma voglio concentrarmi sulle tre donne che ci vengono presentate e che ho amato tantissimo: Mia, Serena e Midea.

Mia è un’assoluta diva per i suoi 8 anni, nulla da dire. Spero che nel finale venga proclamata assoluta presidentessa della nazione, i have a dream. Serena, anche se all’inizio mi sembrava solamente una versione più vecchia di Midea, si scopre invece una donna veramente cazzuta, anche se tutta questa pazienza con Damiano, visto come le parla (anche se si capisce che la rispetta molto) io fracamente non ce l’avrei.

Infine Midea, interessantissima e complessa, che sembra quasi accettare l’omosessualità del marito perché lo sta rendendo meno violento nei suoi confronti, e perché lo ha portato a salvare la vita della loro figlioletta.
Sono curiosissima del ruolo che avranno queste tre donne nel romanzo.

Oltre loro c’è Benny, che oltre a dimenticarsi la morte di Nello ha il grande pregio di essere simpatico, quindi lo approviamo.

Non mi sono annoiata per neanche un momento, in altri ho riso ad alta voce, e non sono elementi da sottovalutare. È un libro spaventosamente di intrattenimento, che nonostante i difetti ti cattura. Ho divorato un capitolo dietro l’altro senza accorgemene.

La dinamica tra i due protagonisti rimane credibile, un po’ veloce, ma comunque capisco perché questi due si piacciano e si intrighiano a vicenda. Damiano non capisce perché questo sorcio sovversivo gli abbia salvato la vita, e Massimo realizza che anche il più stronzo può avere una bontà repressa.

Nonostante il papiro che ho scritto, perché non mi stato fatto il dono della sintesi, il romanzo mi ha davvero intrattenuto. Ripeto, la premessa è molto buona, e spero per i prossimi libri, che ormai sono troppo coinvolta per non leggere.
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1 review
March 22, 2025
È passato diverso tempo ormai da quando ho letto questo romanzo, ma per una cosa o per l’altra non sono mai riuscita a mettermi alla scrivania e scrivere una recensione decente. Forse è anche un po’ per la “paura” di non riuscire a trasmettervi ciò che mi ha dato e di farla sembrare una recensione qualsiasi. Non che mi importi della recensione in sè, la questione è molto piú complicata. Mi importa che diate una possibilità a questo romanzo e la paura di non catturare abbastanza il vostro interesse da spingervi a comprarlo, mi ha turbata. Poi ho pensato che si, magari non invoglio nessuno a leggerlo, ma magari si e quella persona, anche se solo una può fare la differenza nello stesso modo in cui può farla un singolo libro nell’intera editoria.
MM84 è incubo e speranza allo stesso tempo e ora vi spiegherò il perchè. Nella realtà che ci viene presentata in questo libro corre l’anno 2084, i diritti delle donne sono paragonabili ad uno sputo sull’asfalto, gli uomini vengono educati alla misoginia. La donna non è nulla piú che un oggetto, deve chiedere il permesso all’uomo per parlare e può essere picchiata, sfruttata, stuprata e persino uccisa se questo è desiderio dell’uomo. In questo mondo non puoi scegliere chi amare, una donna non può amare un’altra donna cosí come un uomo non può amare un altro uomo; non puoi nemmeno scegliere chi essere, se un uomo o una donna o non avere un genere. No. Scegliere non è concesso. Se scegli e fai la scelta sbagliata, la tua morte è leggetimata dal Decreto 21. Nessuno esula da questa legge, nessuno sfugge alla pistola d’ordinanza se, anche solo per un attimo sceglie di essere se stesso, di essere libero di amare chi vuole, dove e quando vuole.
Non siete d’accordo quando dico che questo libro è un vero e proprio incubo? Se vivessimo ora, in quel 2084, non lo sarebbe?
Fortunatamente però non ci siamo, non ancora. Per questo MM84 è anche speranza, ci mostra un futuro buio e terrificante nel quale i diritti umani vengono dirottati secondo le decisioni di un governo misogino, marcio, omofobo, transfobico, corrotto, che nasconde e minimizza gli errori dell’uomo come se non fossero gravi mentre condanna la donna se solo apre bocca… tuttavia questo è un futuro che adesso, nel presente, possiamo ancora cambiare. Stiamo ancora costruendo la strada davanti a noi, stiamo camminando su binari che vediamo solo quando ci voltiamo e guardiamo alle nostre spalle. Nulla è deciso.
Credo che questo libro abbia il potenziale per aprire gli occhi a quelle persone che, come Damiano, vivono ancora nell’errata concezione secondo cui il grigio (l’amore, l’amarsi o l’unione sentimentale) possa nascere solo tra il bianco e il nero (l’uomo e la donna). Ma non è cosí e in questo libro ce ne danno prova l’amore che nasce tra Max e Damiano.
Sarò scontata, perchè è ovvio ormai che sia il preferito di molti, ma Damiano è uno dei personaggi che piú ho amato nel corso di questo romanzo. Per due motivi. Uno: Damiano è la pistola d’ordinanza, è colui sul quale grava l’onere di uccidere chiunque violi la legge, omosessuali, transgender, lesbiche ecc. chiamati “Deviati”, ma a Damiano questo non pesa, anzi, ci trova un gusto perverso (aspettate, questo non è il motivo per cui l’ho amato). L’ho odiato per almeno la metà del libro, all’inizio non riuscivo a tollerare alcuni suoi comportamenti. Poi ho iniziato a conoscerlo insieme a Max. Mi sono fidata di Massimo quando diceva che Damiano sarebbe potuto cambiare, cosí come si sono fidati i suoi amici al Taurus. E cosí ha fatto. Ha avuto il coraggio di cambiare, poco per volta, in un mondo dove lo spazio di manovra per le persone che vogliono essere libere è pressochè nullo. Ma lui si è mosso e quello spazio se l’è scavato, ha agito contro il suo stesso governo, contro la sua stessa famiglia ed è uscito da quella bolla tossica nel quale lo avevano fatto crescere. Ne è uscito perchè l’amore per Max era piú forte di qualsiasi decreto, ne è uscito perchè si è affezionato a quelle persone che chiamava Deviati. È entrato a far parte del loro mondo e ha capito che malgrado tutto sono uguali a lui, sono persone.
“Ci innamoriamo delle persone, aldilà degli organi sessuali”.
Due: Damiano è un testone, è strafottente, è uno stronzo, talvolta è maleducato, un idiota e uno stupido, ma ha un rifugio pieno di gattini ai quali da da mangiare, si fa fare la manicure da Lorella e ama la sua sorellina tanto da non permetterle di farsi piegare dal sistema solo perchè è una donna.
Questo libro è uno di quelli che, almeno una volta nella vita, va letto.
Spero lo facciate anche voi, ma soprattutto spero vi prendiate il tempo per riflettere su tutte le tematiche trattate in MM84, perchè il 2084 è vero (o meglio lo diventerà se non facciamo nulla), è vero il razzismo, l’omofobia, la misoginia, la trasfobia e tutto il resto, cosí come (fortunatamente) è vera la resistenza.
Ringrazio infinitamente Debora per aver creato questo capolavoro. So che questo libro diventerà qualcosa di staordinario e so che presto o tardi sarà sulla bocca di tutti 🥹💜
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278 reviews1 follower
April 23, 2024
Valutazione: ⭐️/5.

Io leggo solo per il piacere di leggere. Non sono una lettrice che si sofferma sui buchi di trama. Alcune volte, non mi accorgo nemmeno se nei libri siano presenti o siano pieni di difetti. Io sono una lettrice che si lascia travolgere; che a fine lettura, o anche nel mezzo di essa, stabilisce se la storia mi è piaciuta o no.

Ecco, con MM84, che ha come trama un’idea a dir poco interessante e originale, non è stato il caso perché fin dalle prime pagine presenta dei gravi buchi di trama non da poco proprio a partire dai personaggi.
I personaggi, soprattutto i protagonisti, Massimo e Damiano, sono stati coloro che mi hanno fatto storcere più il naso. Oltre a essere entrambi delle persone orribili, soprattutto Massimo, mi hanno fatto anche morire dalle risate per la loro poca credibilità.
Loro due partono come enemies to lovers, uno è il Capo della Resistenza, l’altro è Capo dei Corpi. Dovrebbero odiarsi, farsi la guerra, ma fin dal loro primo incontro si comportano come due amiconi di vecchia data con andare a prendersi birra al bar. La cosa che mi ha fatto più ridere è che Massimo si prende anche tanta confidenza con Damiano da chiamarlo Damià dopo due secondi. Ma la cosa che più mi ha irritato è che non fanno altro che scherzare e ridere sempre per le più disparate idiozie infantili, dato l’età adulta che hanno e la loro importanza.
Il loro slow burn, quello che li ha portati a innamorarsi l’ho trovato veramente tanto forzato e poco credibile da fare acqua da tutte le parti, come se l’autrice non avesse la più pallida idea di come arrivare al loro bacio.

Massimo è stato sicuramente il personaggio che ho odiato di più. È fidanzato con Alice che trascura, che tratta male, ed essendo Capo della Resistenza, è molto ambigua la sua sessualità. Non si capisce precisamente quale sia. Damiano gli fa fuori padre e amici e lui non batte ciglio. Ma soprattutto vede del buono in Damiano solo perché salva un uomo durante un assalto in una palazzina. Quindi, Massimo si mette in testa che Damiano potrebbe schierarsi dalla parte della Resistenza, solo che non viene mai specificato nel romanzo cosa può dare Damiano dalla loro parte.

Essendo il libro ambientato nel 2084, in un’epoca futura, ci sia aspetta che il wordbuilding sia curato, ma nemmeno questo è stato così. Non si sa, ad esempio, perché è illegale l’uso della carta e né come le donne, gli omosessuali e i transessuali sono arrivati a essere così discriminati.

Un altro mistero di questo libro è il quaderno. Non si capisce bene chi è che lo sta scrivendo per Damiano e per quale motivo. Prima è chiaro che lo sta scrivendo Massimo e poi, forse, Maxime… (?)
Gli unici personaggi che forse si salvano e che hanno un senso in tutta questa storia, sono quelli secondari, ma sono ridotti così tanto a delle macchiette che è facili confonderli l’uno con l’altro.

Il testo, che sarebbe dovuto essere curato ed editato da una casa editrice, è presentato pieno di refusi ed errori grammaticali. E da un libro per cui ho speso ben 20 euro, mi aspettavo un po’ di cura in più, perché questa storia, per me, ne vale meno di zero.

Mi dispiace, su cui avevo altissime aspettative, si è rivelato essere uno dei libri più brutti che abbia mai letto. È stata una tortura arrivare fino alla fine.
Sconsigliatissimo.
Profile Image for Romancebooksmania.
280 reviews5 followers
September 7, 2023
"Con la testimonianza della squadra di Corpo del primo dipartimento e in presenza del Capo di Corpo Domini Damiano, ti giustizio sul posto come prevede il Decreto di Legge 21 contro la Devianza dalla natura in atti e corpo, e contro l'oltraggio agli esecutori di legge in quanto fai proprio schifo a la tua vista mi offende."

Tu tum. Tu tum. Tu tum.
Il mio cuore é stato stritolato da una morsa dolorosissima.
Mi rifiuto di credere che le mie figlie possano vivere un 2084 del genere.
Disgustata, impaurita, confusa.

Eppure..... eppure quando Damiano e Massimo si guardano, si sfiorano, sento anche io le scariche elettriche.

Tu tum. Tu tum. Tu tum.
Il gatto che si innamora del topo.
Si Damiano... innamorare. Qui si parla di amore. Anche se non lo conosci. Anche se ne sei terrorizzato.
Il topo che si innamora del gatto.
Massimo. Massimo la guida. Massimo che vede qualcosa nel suo peggior nemico. Massimo che si fida di lui.

Uno stato che toglie libertà, uno stato che punisce ciò che non capisce, uno stato basato sul dannato patriarcato.
Due uomini. Due uomini che oltre a farsi la guerra tra loro, la fanno anche dentro al proprio cuore. Due uomini che non riescono a starsi lontano, due uomini così diversi ma con un unica anima.

Tu tum. Tu tum. Tu tum.
Il mio cuore esplode. Mi avete fatto tremare le gambe. Mi avete fatto volare stormi di farfalle nello stomaco. Mi avete preso per mano e portata in quel camper. Ho sentito cosa vi siete scambiati. Ho visto come vi siete messi in gioco nonostante la paura. Ho visto nei vostri occhi qualcosa che va al dì la dell'attrazione. Ho visto nascere un sentimento. Un sentimento puro in un mondo del cazzo.

E poi ho visto il dolore. Il dolore di non sapere come combattere qualcosa di più grande di voi. Il dolore di essere sempre dalla parte opposta dell'altro. Il dolore di chi deve sparare e il dolore di chi deve prendersi una pallottola per il suo credo, per la sua gente.

Questa non é una storia. É LA STORIA.
Questa é la RESISTENZA.
IO SONO RESISTENZA.
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E voi lo siete?
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38 reviews1 follower
June 8, 2025
3.5

All'inizio, molto lento.
La scrittura molto scorrevole e descrittiva, sembra di essere con i protagonisti.
Un mondo distopico, dove essere Queer è un reato.
Non si capisce bene come si sia arrivati all'odio per le donne, all'odio per i Queer e all'odio per tutto ciò che non è il Patriarcato.
Non c'è una spiegazione sul perché si sia effettivamente obbligati a guardare le esecuzioni sulla TV, e non si capisce perché abbiano reso illegale la carta.

Il doppio pov permette di capire i pensieri sia di Damiano che di Massimo, entrambi hanno una lotta interiore non da poco, oltre ad amici e famiglia che li pressano, per ragioni diverse.

Entrambi i protagonisti sono comunque misogini, solo che Damiano ha un motivo "valido": è nato e gli è stato sempre insegnato ad esserlo, e quindi anche Midea la tratta per come crede di doverlo fare
Massimo invece lo nasconde, ma Alice, la sua compagna, che dovrebbe essere libera, è sempre messa in secondo piano, già prima che i due protagonisti si conoscessero lui non la sopportava granché.

Ho apprezzato Mia ed il rapporto con Damiano, e pure Serena.

Ma, dopo un po' il libro diventa ripetitivo: si vedono, limonano, litigano, si m*sturbano, limonano, litigano, non si parlano, si picchiano e la sera dopo la stessa cosa.
Capisco che serve anche per far capire il percorso di (non) accettazione di Damiano, ma dopo 600 pagine così anche basta.

Non nego che probabilmente leggerò pure gli altri due, nella speranza non siano così ripetitivi come il primo.
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