Fino a pochi anni fa il nerd, in Italia tradotto come ‘sfigato’, era il ragazzo disadattato, fisicamente repellente, cervellone al limite del maniacale e dedito a hobby considerati ridicoli, come le storie di fantascienza e la tecnologia. Ma i tempi cambiano, e nel corso degli anni si è andato rafforzando un vero e proprio orgoglio oggi il nerd non è più lo sfigato con gli occhiali spessi, ma un uomo, o una donna, con competenze precise e consapevole del proprio valore, anche ideologico. Gli autori di questo saggio vogliono offrire una panoramica approfondita su quel che oggi può significare la ‘nerdità’. Come in una metropoli, ‘vivere la nerdità’ significa relazionarsi con una variegata compagine di persone dai diversi e specifici dall’esperta di videogiochi al gatekeeper, dalla lettrice di manga LGBT all’appassionato di anime, per mostrare al lettore che non esiste un noi e un loro, che ogni nerd è una persona e che in ogni persona c’è sempre un po’ di nerd.
Una raccolta interessante, in grado di fornire spunti di riflessione non soltanto a neofiti che si stiano affacciando solo adesso al mondo nerd e outsider che invece si approcciano alla lettura con curiosità e spirito investigativo, ma anche a chi in questo mondo ci vive e questa vita la respira fin dall'adolescenza o dall'infanzia, non fosse altro che per un nostalgico viaggio sul viale dei ricordi come ad esempio nel caso del saggio incentrato sulla storia della fanfiction italiana attraversando la storia degli archivi che ne hanno visto la nascita e l'espansione. Molto interessante anche il saggio sull'identità di genere all'interno di anime e manga e della società giapponese in generale, e quello sul connubio fra letteratura fantasy e GdR. Intrigante, per quanto piuttosto succinto, il pezzo incentrato sul gatekeeping. Ho provato meno feeling in generale, invece, con il pezzo relativo alla figura dell'otaku e alla sua decostruzione, principalmente a causa dello stile utilizzato, fin troppo ampolloso ed accademico, soprattutto rispetto allo stile degli altri saggi che, pur mantenendo un taglio di approfondimento accademico restavano sempre chiari, limpidi nell'esposizione. Peccato, perché invece si trattava dell'argomento che mi stava più a cuore, essendo io intimamente legata a Neon Genesis Evangelion, argomento principale affrontato all'interno del saggio.
Una raccolta di saggi che fa il punto della situazione del nostro paese per quanto riguarda le varie manifestazioni della cultura nerd: videogiochi, anime, fanfiction, manga, serie TV, GDR e fantasy; qualsiasi forma di intrattenimento sia stata esclusa dalla cultura mainstream. Perché il nerd ce lo immaginiamo che ricerca, tra archivi polverosi, materiali introvabili e rari; che impiega notti e giorni su ebay, magari, ad acquistare articoli da collezionista che gli arrivino dall'Asia perché mai venduti qui in Europa. Questa è l'immagine del nerd che ho io, anche se poi sono stata anch'io nerd e infatti per un periodo quasi ogni venerdì potevate trovarmi su ebay a fare quelli che mi sembravano gli affari della vita. Nerd, secondo me, adesso significa riscoprire il senso di comunità e di appartenenza che si può riscoprire quando ci si accerchia attorno a qualcosa che amiamo. Certo, c'è bisogno di regolare i nostri modi poi di rapportarci gli uni con gli altri, ed evitare (o amministrare) i flame, ma senza la cultura nerda - posso dirlo senza dubitarne - , io non sarei qui.
Una breve raccolta di saggi semplici (forse più identificabili con degli articoli che con dei veri e proprio saggi) che esplorano, spiegano ed espongono alcuni aspetti della cultura nerd, di come si è evoluta e di come è messa al giorno d'oggi. Una raccolta piuttosto interessante anche se, appunto, piuttosto breve e semplice. Sicuramente non adattissima a chi non si interessa del campo già di suo, l'unica pecca che vi ho trovato e che alcuni interventi li avrei preferiti un po' più approfonditi. Alcuni articoli erano ben dettagliati e sviluppati, ma su altri forse c'era ancora qualcosa da dire (l'ultimo intervento sul gatekeeping, per esempio, sarebbe stato interessante da espandere). In ogni caso, una lettura piacevole e sicuramente un bell'oggetto da avere per chi si identifica in questa grande cultura.
Il primo impatto non è stato dei migliori: mi aspettavo un libro più coeso, che raccontasse il mondo nerd e come nel tempo è cambiato in modo più … univoco. Invece il libro è un insieme di piccoli saggi, alcuni più godibili di altri (non per qualità ma per interesse personale). Godibile, sia chiaro, ma questa suddivisione in argomenti non mi ha fatto impazzire. Mi sentirei comunque di consigliarlo a chi ha un minimo di infarinatura nerd.
Guida autocelebrativa di quanto sia bello essere nerd oggigiorno. E di come stia diventando anche una responsabilità sociale... consigliato a tutti noi nerd. Unica pecca ... Non credo faccia capire il fenomeno a chi lo snobba, ma forse la colpa è loro e non degli autori in questo caso
Quanto ho adorato leggere questa guida sui vari aspetti dell'essere nerd! Sia che vi stiate affacciando a questo mondo, sia che vogliate avere una panoramica di alcuni aspetti che non conoscete o soltanto volete leggere e sentirvi fier* di venir chiamat* nerd, questa raccolta di saggi è la lettura che fa per voi. Unica pecca: per quanto il libro sia molto scorrevole (l'ho letto in una giornata), non tutti i saggi hanno lo stesso tono, creando un po' uno squilibrio tra quelli che parlano più della propria esperienza personale o sono scorrevoli a quelli che vanno sul più tecnico o usano un linguaggio troppo accademico. Detto questo, i miei saggi preferiti sono stati quello sulla storia della serialità, della fanfiction in Italia e sul gatekeeping nel mondo nerd.