Cordelia è a un bivio: da una parte, seguire la strada tracciata da suo padre per lei, diventando ingegnera; dall’altra, dedicarsi finalmente alla sua più grande passione, l’arte. L’incontro con il bellissimo Dante sconvolge completamente la sua vita: lui è un fatato, ma non solo. È un pretendente al trono, possibile prossimo sovrano del popolo fae. Saranno tre prove a stabilire chi sarà il successore di re Arcadio. Le Tre Prove vedono contrapposti Dante e Tancredi, cugini e nemici, entrambi affiancati da una ragazza umana. In una Firenze bellissima e lussureggiante, la lotta si fa giorno dopo giorno più accesa, portando Cordelia e Dante ad avvicinarsi sempre di più. Ma come potranno un’umana e un immortale stare insieme?
EDIT: letteralmente è passato un mese da quando ho finito questo libro e ancora non ero riuscita a scrivere la recensione, siete autorizzati a prendermi a schiaffi Anyway, iniziamo
Niente, era perfetto, non c'è altro da aggiungere Veramente sublime, studiato per bene dall'inizio alla fine, ogni punto riempito per bene. Tutto era compatto e lineare, ma allo stesso tempo costellato di plot twist coerenti che, seppur a volte possibilmente intuibili, riuscivano comunque a sorprenderti proprio per il modo in cui venivano rivelati e descritti dalla protagonista La storia di Cordelia è meravigliosa: una vera e propria crescita, l'evoluzione di una ragazza che è davvero fiorita non appena ha avuto la possibilità di esprimersi davvero per quello che era. è stato uno degli highlight della lettura, davvero. La si sente davvero vicina, è un'esperienza che riesce e sa essere universale e quindi a farti sentire capita, compresa e parte della storia. Sarà anche un fantasy, ma la sua componente "umana" (wink wink) è tremendamente realistica e perfetta, uno dei miei aspetti preferiti di questa storia. Devo dire che però neanche Dante è da sottovalutare - WHAT A MAN. Anche lui una crescita INCREDIBILE, una scoperta di sé davvero bella e delicata, proprio come è il protagonista maschile di questa storia. L'incontro tra lui e Cordelia ha giovato a entrambi e vederli crescere insieme, per il bene di loro stessi ma anche per potersi aiutare a vicenda, mi ha fatto davvero bene al cuore Ma poi vogliamo parlare della sua scelta finale???? I MEAN- era PERFETTA, così coerente e romantica, ma soprattutto COERENTE. Il finale ideale per questa storia, sono rimata emozionata fino alla fine e anche dopo Questo libro riesce davvero ad incantarti, a trasportarti in una Firenze che ha del magico anche nei suoi aspetti più normali
Ho parlato di Cordelia e Dante, ma devo ammettere che anche i personaggi secondari (e tutti gli altri ancora) erano davvero straordinari. Anche loro ben impostati e con dei precisi obiettivi e ruoli, ma che comunque non sono mai caduti nella sensazione "cartonato": avevano in parte anche loro una crescita personale che ha influenzato la storia, o che comunque l'ha corollata di momenti fondamentali e importanti - o che comunque mi hanno fatta urlare (continuo a pensare a Tancredi e Nazar. Mamma mia Serena, cosa mi hai regalato). Anche il villain di questa storia, seppur un personaggio orribile, aveva la sua bella caratterizzazione, realistico nella sua follia cieca che non aveva niente a che fare con la magia ma con il semplice esser un uomo patetico e chiuso nelle regole rigide della società e insofferente alle necessità e ai desideri altrui.
C'è stato qualcosa che purtroppo non mi ha portata ad apprezzare questo libro fino in fondo - niente di troppo "sbagliato", naturalmente, e anzi talmente impercettibile che ci ho messo un po' a capire cosa fosse. Almeno per quanto riguarda la mia esperienza di lettura, non sono riuscita a trovare tutto il trasporto che avrei dovuto (e voluto) trovare nella maggior parte del romanzo. Per carità, c'erano un sacco di scene molto emotive, e in tantissimi di questi casi io mi sono davvero emozionata, fissando la pagina estasiata o a bocca aperta (la scena del nascondiglio che viene scoperto??? non mi sono ancora ripresa, ve lo giuro). è una cosa quasi paradossale per me, soprattutto se si pensa allo stile dell'autrice che era così vivace e così dolcemente descrittivo che ogniqualvolta mostrasse e descrivesse le emozioni della protagonista riusciva davvero a lasciarti senza fiato. Credo che il problema sia parzialmente collegato a questo: c'era un sacco di attenzione data alla crescita dei personaggi e, soprattutto trattandosi di un romanzo scritto in prima persona, un focus mirato alle esperienze di Cordelia e a quello che certe sue azioni comportavano per lei e per il suo personaggio, il suo carattere; per questo, soprattutto in situazioni un pochino più attive, più attinenti all'azione che alle "piccole" scelte e attività quotidiane che portano alla crescita personale risultavano forse un po' fuori posto. Il loro impatto era poco efficace rispetto a quanto avrebbe potuto e dovuto essere - non è che non ci fosse, ma poteva essercene di più. Forse andava ricercato un po' di più quell'equilibrio e quella insistenza martellante su alcuni aspetti che ricoprivano alla fin fine un ruolo importante in tutta la storia, non solo in quel momento. Che poi, eh, in realtà c'era, ma era un po' (troppo) controllato.
Sostanzialmente era così ben studiato e controllato che la sua storia così spumeggiante e viva si è ritrovata un po' stretta tra i limiti della strada da seguire. E un po' mi mangio le mani perché vi giuro, vi giuro, è davvero un libro stupendo. Ho amato ogni pagina, ogni frase, ogni scelta e ogni cambiamento (per il meglio) di ogni personaggio - anche le sottotrame più "sotterranee" mi hanno presa e hanno riempito il mio cuore e la mia mente. L'autrice ha fatto davvero un ottimo lavoro e creato un'aggiunta perfetta alla saga dell'Hidden Society Un po' piango se penso che il prossimo è l'ultimo libro rip
Certo, ci sono delle cose che non mi hanno convinto (oltre a certe critiche già riportate in altri libri, l'intera storyline del padre mi è parsa decisamente esagerata, anche per quello che rappresenta, le tre prove non è che abbiano tutto questo senso per come sono rappresentate, a volte va tutto troppo bene...) e certe poetiche soprattutto nel descrivere le scene di sesso anche no ma nel complesso sono state più le cose che mi sono piaciute che quelle che mi hanno infastidito.
Nell'ordine:
- Il fatto che nelle primissime pagine lei rubi quaderno e matita a una bambina... Non serve a niente nella storia ma quella matita rimane, ciao Matilde, chissà la sua maestra e i genitori quanto avranno imprecato contro la ladra di quaderni (sì è una stupidaggine ma m'ha fatto morire dal ridere) - L'amicizia femminile rappresentata; appena ho visto spuntare il personaggio di Barbara ho pensato "oh no ecco la bitch" e invece il perché della loro relazione è stato interessate, avrei anche voluto vedere di più ma mi sta bene - Il love interest ci sta, io ho un debole per questo tipo di personaggi - Il fatto che è tanto legato all'arte, io da questo punto di vista sono debole e sono andata a cercarmi ogni minimo riferimento indicato (per dire non mi ricordavo che la Simonetta potesse essere di Portovenere) e sappiate che Giuliano de Medici me lo immaginerò nei secoli a venire come Bradley James
Poi ci sono certi cliché da romance di questo genere, gli immancabili balli con le altrettante immancabili descrizioni dei vestiti, ma sapete cosa? Se non ci sono grossi problemi di logica o di stile, a me piace indulgere in queste cose.
2.25⭐️ non pensavo l’avrei detto due volte ma…. Anche per questo sequel, avessi letto una pagina Wikipedia alla sezione “fate” nel folklore avrei fatto prima💀
A onor del vero ho fatto skimming in alcune parti (= leggere tra le righe, brutta abitudine di “quasi solo i dialoghi” come se venissi da Tik Tok quando non è il mio approccio). Non ho i ricordi per commentare bene la trama, anche se, che sia sbilanciata più sul romance con scene inutili lo dico, perché nella 1ª metà ancora prestavo attenzione🤩
Io capisco il bel messaggio della protagonista divisa tra aspettative del padre, cioè di fare ingegneria e sistemarsi subito, e la passione personale che condivide con la madre, cioè l’arte, con cui sa che rischierebbe di più ma sarebbe più felice— e il fatto che nella trama fantasy sia unito al legame con le muse ispiratrici per gli artisti, che sono proprio i Fatati, è super interessante (tipo la storia con Botticelli e la madre del co-protagonista Dante che provava veri sentimenti, così come per il vero artista da cui poi è nato lui). Ero partita iper positiva per il contesto artistico di Firenze, una città fatta di pennellate d’arte essa stessa e che con i suoi colori è un setting ottimo per l’inserimento del popolo delle fate che, non appena scatta la “Scintilla”, il legame speciale attraverso il sogno, sono legati agli artisti che in questo caso vengono portati a fare Tre Prove, col fine di far eleggere ai Fatati il prossimo re
Sorvoliamo anche in questo caso, come in Abissi e incanto, sulla banalità delle parole, a partire dal nome delle creature principali che è letteralmente un aggettivo— è come se chiamassi qualcuno “un legnoso” perché deriva dal legno, “un profumato” perché emana profumo e così via AHAHAHA🥱😀😭. Poi guarda caso il momento in cui scatta l’ammmmmmore tra artista e Fatato si chiama scintilla, perché nella vita reale chissà come la chiamiamo l’intesa con qualcuno💀💀💀 fantasia portami via, ma vabbè. Così come dovrei sorvolare sulla confusione tra mondo vero e sogno, sul fatto che solo a un certo punto si scopre che i Fatati hanno un potere ammaliatore —anche se si poteva capire, ma non è spiegato in chiave di plot twist ecco— quindi il fascino della protagonista è fin dall’inizio troppo facile e troppo insta love ma hey okay, tutto giustificato, comodo 🤪🤪
Comunque, posso sospendere l’incredulità per i ritmi di un romantasy. Ma non posso sostenere l’infinità di scene romantiche ripetute e fatte passare poi per amore intensissimo quando era letteralmente Cordelia che se lo voleva fare da subito 😭😭😭okay il meme ma anche basta dopo un po’, tutto per far inserire poi il sospetto di Ilenia, migliore amica di lei che si scopre essere una Fatata che ha rinnegato la sua natura, e anche in quel caso nessun conflitto perché ovviamente Dante è innocente.
Non leggevo scene di sesso così noiose, estenuanti e ripetitive da quando ho letto “Sulle tracce di Jack lo Squartatore” di Kerri Maniscalco nel 2020. E HO DETTO TUTTO💀 che se ancora me lo ricordo come principale confronto per le scene pallose e a tratti cringe evidentemente mi ha segnata. Quante volte puoi ripetere frasi melodrammatiche su sospiri che sembrano chissà che, unione di corpi che sembra l’universo, “essere mia oltre che sua” e concetti simili PER UNA FATA CHE HAI APPENA CONOSCIUTO??? Io con ripetitività non intendo i gesti o le sensazioni che vabbè ovvio che saranno simili perché quello è, ma questo tono pseudo poetico che di nuovo mi ha fatto dire WELCOME BACK WATTPAD❤️ (con Abissi e Incanto non l’avevo detto perché le frasi mi sembravano più schiette e non ho trovato abbastanza citazioni specifiche per fare il paragone ahahahah). Soprattutto, sono surreali ed esagerate, lei gli fa le sviolinate dopo 2 secondi che lo ha conosciuto, non sono nemmeno frasi di attrazione fisica ma proprio,,,,, manco gli volesse fare una statua, cioè. Quindi ovvio che il minimo tocco o qualcosa in più venga scritto come se lei vedesse Gesù sceso in terra🤪girl ci stai solo THIRSTANDO
Sono scene basate solo sull’attrazione a prima vista perché in un attimo devo credere che Dante rappresenta per Cordelia la verità di sé stessa su cui è restia, che però abbraccia in un attimo perché sembra che appena lui si manifesta lei capisca tutto ciò che deve cambiare, AH OK !. E quei rischi che non si è mai presa— e infatti in pochissimo non si riconosce neanche lei, “quella che si abbottona sempre l’ultimo bottone della camicia” (come se fosse un criterio rilevante) adesso fa solo i pensieri horny per un tipo uscito da un sogno LOL CERTOOOO, le brave ragazze dalle storie online del 2010☺️ E non che le scene solo romantiche siano meglio, ho veramente letto un dialogo in cui Ilenia la vedeva così sognante nel descrivere un ragazzo “luminoso, diverso” ecc ecc e ha giustamente chiesto « Come fa un ragazzo ad essere luminoso?», e dopo che risponde con descrizioni degne di Wattpad su come lui riempie tutto di luce e primavera e cazzi e mazzi, ce lo chiediamo tutti in sala😹
Chiaro, doveva farci lo spelling che lui è il prototipo del “golden retriever male main character”, anche detto biondo palla solare stile Teletubbies che parla a macchinetta con sdolcinatezze e sorrisi perché sennò come rientra nel prototipo creato da Tik Tok😝😝🕺
Ma soprattutto certoooo facilissimo che un’umana creda subito a questa magia quando, —risottolineo perché l’ho già scritto nella recensione del 2º libro—, NEL PRIMO LIBRO CHE VIENE DETTO che gli umani appena scoprono la magia tendono a impazzire e non sopportarla. Però si un Fatato che rompe subito la regola di segretezza della Hidden Society apparendo anche fuori dal sogno, tirando la corda con una nuova amata e non solo per le Prove e per assicurarsi il posto a corte, va benissimo, non si contraddice no no. O quantomeno, se mi sono persa qualcosa e non è un’azione così netta, si può almeno dire che è casuale, troppo veloce e fatta di ridondanze inutili per fartelo sembrare l’amore della vita anziché solo un mezzo per la trama? Dai si, secondo me si può dire
— Anche in questo caso oltre alle idee alla base originali ma, purtroppo, mal sviluppate nell’esecuzione, l’altra salvezza credevo che fosse la casual representation queer dell’amica fidata (sempre per la rubrica che le protagoniste di questa serie attirano the queers come calamite AHAHAHAH🧲soprattutto i bisessuali attorno poi lmaoooo), in questo caso Ilenia si scopre pure una fata quindi insomma, ancora più facile 🫳 ma beh, come in Abissi e Incanto, questa storia d’amore è così “perché te la dico” ci saranno 3 righe in cui viene detto che si riprende con la sua vecchia fiamma e primo amore, un’altra Fatata che incontra di nuovo a un ballo, e fine. Okay, like?🤷 Preferivo a questo punto gli accenni nei personaggi secondari di Stelle e Ottone, che per quanto anche loro utili solo al ruolo, avevano personalità e le scene con gli amanti dello stesso genere si limitavano a quello, interazioni affettive normali, non vendute come fidanzat* perfett*, perché tanto se si vedono così poco è inutile
Una lancia a favore devo spezzarla verso la scrittura in termini stilistici, perché forse è la migliore dei tre libri finora: i capitoli per la prima volta in tre libri mi sembravano fermarsi ai momenti giusti, lo stile è spontaneo e ironico quando serviva nei dialoghi e nei pensieri di Cordelia (io apprezzo sempre quando si usano modi e slang moderni tra adolescenti perché è effettivamente veritiero, non credo di aver mai letto un libro italiano in cui si usava l’italianizzazione “ghostare” dall’inglese a cui siamo così tanto abituati eheheh), ma anche più descrittivo e immersivo nelle sequenze dei sogni e dei passi per Firenze
Certo se fossero state scene meno ripetitive e con più sviluppo senza sembrare il picnic con l’amichetto d’infanzia sarebbe stato meglio eh🤣🤣🤣
Ho apprezzato anche le Tre Prove, perché rappresentavano virtù diverse dell’artista ed era carino vederli scorrazzare tra sogno e realtà e soprattutto vedere Cordelia che diventava sempre più sicura della sua arte, che ora deve necessariamente disegnare anche in pubblico ma in tal modo esterna ciò che è sempre stato dentro di lei. Ma sembravano così, appena si ricordava come intermezzo tra i protagonisti che si venerano imbambolati come davanti a un quadro, più che vicinanza c’era Dante che le diceva di svegliarsi dall’illusione o di concentrarsi o di riaddormentarsi eccetera eccetera💀 ma almeno c’era qualcos’altro che si muoveva oltre agli ormoni magici 🥴
E a tal proposito, tutta l’ultima parte secondo me è stata un flop: il plot twist del padre che c’entrava con la cancellazione della memoria avrebbe avuto senso se fosse stato un vigilante, che credevo essere le uniche persone nella Hidden Society con la capacità di cancellare i ricordi ai mortali, o mi sono persa qualcosa anche qua??? E anche nel caso si potesse fare, la spiegazione è molto a “così perché te lo dico io” parte 2: Ilenia crede subito alla confessione di Dante che non c’entrava niente con la sparizione del padre, ma Dante non si è ancora messo il braccialetto magico che fa dire la verità (ma fare un processo, una sfida, un’accusa per dare più tensione io? Noooo eh facciamo il racconto in un monologo☠️), quindi perché gli crede subito?? E anche dopo non è che se lo mette e magari si rivela chissà cosa, no, Dante lo regala a Cordelia perché così sarà lei a sapere il suo vero nome (????) e la leggenda narra che solo con il nome intero di un Fatato si può essere sicuri che stia dicendo la verità
… A parte che cavolata è, praticamente manca solo il cognome che è De’ Medici (WOW SHOCKKKK uno che ha già il nome di Dante Alighieri e ha conosciuto Sandro Botticelli secolo prima, in un libro ambientato a Firenze, chissà come si poteva chiamare😱😱); ma poi PERCHÉ A LEI AHAHAHA CHE LO INDOSSA A FARE😭😭 solo per l’Easter egg della magia del mago della bottega antica e per dare un’altra scena smielata ai protagonisti, come se avessimo mai potuto dare motivo al minuscolo dubbio di Cordelia (Dante è letteralmente adorabile e perfetto, figurati se con un tell not show detto qualche pagina prima posso avere curiosità per un prossimo dialogo🤌)
Quindi capito, ragazze? Se uno con un potere magico e quindi un chiaro sbilanciamento di potere si lega a voi grazie alla sola magia senza che voi conosciate NULLA di lui se non l’aria sognante emanata (e la storia della vita narrata comodamente in paragrafi a sequenza netta proprio, senza tensione), MA vi assicura giurin giurello che “il Tocco/Fascino” —altra parola di grande fantasia🤡— non è stato usato su di voi, allora sicuro non è stato usato !! Sicuro niente manipolazione non siete mica davanti a una fata conosciuta in un sogno magico !!!😙😙😙
Non voglio farla passare come una cosa problematica, è chiaro che il romance è genuino ma è per far capire quanto poco sta in piedi la prova dei poteri e dei sentimenti. Potrebbero essere chiunque e sarebbe uguale, io non ho la certezza che Cordelia non sia manipolata dalla magia😅 anche la presenza di questo potere non è spiegato quanto sia automatica o naturale, Cordelia non si fida nemmeno dell’amica Ilenia che è Fatata lei stessa !! Teoricamente messa così, io ci credo perché me lo dice l’eccitazione sessuale della protagonista, poi fine LOL parole al vento🤡
[ A proposito di frasi casualissime: «Gli ingegneri si conoscono un po’ tutti, avrà incontrato a cena un mio professore» riferita al padre, certooo perché sono così pochi gli ingegneri in Italia che pure a distanza di regioni si conoscono sicuro AHAHAH MA che dici💀 o anche l’ex amica Barbara che “non le ha mai perdonato” il fatto che Cordelia sia andata a fare ingegneria anziché arte per compiacere il padre, AMMAZZA OH, pensavo di aver avuto brutte esperienze con le amiche ma questa cavolata le batte tutte🥴 talk about conflitti inutili again ]
— Chiudiamo poi con gli ultimi capitoli in cui mi sono sinceramente persa che fine fa il padre di Cordelia (ma ripeto, non sono affidabile perché mi stavo mezzo addormentando) e con Dante che alla fine diventa umano e direi okay, prevedibile ma okay per il romantasy in cui devono stare insieme… se non fosse che un capitolo prima, IL PENULTIMO, mostra il punto di vista di Dante in 3ª persona singolare (e a meno che non c’è una valida struttura narrativa cambiare persona a caso è un erroreeeee aoooo ma perché così tante autrici di testi romantici lo fanno così spesso😭😭 per darci l’altra smielatezza telefonatissima del POV del personaggio maschile, lo so io perché. Almeno lascia la 1ª persona se proprio vuoi fare questo switch a caso, visto che tutti i racconti prequel bonus dei love interest sono scritti ugualmente così. BAH). Ecco, quel POV dice chiaro e tondo che lui ha preso la corona e sente di dover costruire un mondo Fatato migliore, si lega alla natura e così via… ma al capitolo dopo già si è trasformato per stare con lei💀
Oltre all’ovvia velocità, perché a quel punto quel capitolo è inutile e bastava che dicesse che per quanto ci tiene al regno preferiva stare con lei (altra mezza cagata perché tutti gli ultimi capitoli sarebbero stati da riscrivere incoronando qualcun altro allora, vabbè), mi chiedo se si possa fare??? Ma non è da tutti e due i libri precedenti che si sottolinea quanto la Hidden Society sia DIVISA dagli umani (a parte un po’ i maghi perché stanno nel mondo della conoscenza)? Già il fatto che Ilenia vivesse rinnegando le sue origini e con gli zii adottivi senza che si facessero due domande e che il mondo Fatato la reclamasse (visto che metteva a rischio la loro segretezza) era strano, ma poi pure lui dopo tutto l’ambaradan se ne va così? Magari c’è una spiegazione che, again, mi sono persa io e che gli hanno accettato, ma rimane che non viene mai detto che si possano tecnicamente TRASFORMARE, perdendo i poteri e l’immortalità
[ Poi vabbè, se dovessi commentare anche il trash della prima scena in cui si ripresenta a Cordelia, venendo preso come modello all’Accademia delle Belle arti per una posa DI NUDO a lezione….💀 certo perché la scuola prende la gente a caso così e gli dice spogliati ahahahaha, e soprattutto perché lei non lo riconosce??? Se ha perso i poteri e la memoria è offuscata, cosa spiega che lo riconosca subito dopo quando invece si presenta a lei come vicino di casa che ha l’acqua rotta??? MA CHE STO LEGGENDO 😭😭 le poteva fare una dichiarazione da sotto il balcone e faceva prima (ma d’altronde neanche quella presenza di casa aveva avuto un senso, lei ha letteralmente saltato da una grondaia con la scusa di aver fatto anni di scherma LOL come no, stessa cosa proprio, il realismo è quello che è saltato di sotto mi sa. Welcome back Wattpad con le scene esagerate parte 637284737 ]
Sembra quasi una fan fiction su una coppia già formata di cui si prendono le scene d’amore per i fan, per fare un paragone. Peccato perché il concetto era mega interessante, l’avevo preso come libro per la primavera perché quasi sempre per me fatine = questa stagione, 🥳. Per quanto apprezzi il romanticismo angsty, qui la ripetitività e la prestabilita brevità di uno standalone YA non hanno dato le basi per farmici empatizzare🤷🧚🏻🖼️
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Avete presente quando un libro arriva al momento giusto, come se fosse stato scritto appositamente per voi? Ecco, a me è accaduto con Sogni e Scintille, il terzo volume della saga romantasy italiana The Hidden Society. Come per i suoi predecessori, anche questo libro è autoconclusivo e si sofferma sul romance fra un essere umano e una creatura magica. In questo caso, abbiamo Cordelia, un'umana, e Dante, un fatato. Se già la lettura del racconto spinoff dal pov di Dante mi aveva conquistata, il romanzo vero e proprio ha soddisfatto del tutto le mie aspettative. È una storia semplice, con una trama lineare, ma non per questo meno intrigante, e pochi colpi di scena, ma assolutamente ben dosati e in alcuni casi devo dire proprio inaspettati. Ciononostante, nella sua semplicità, è riuscita a catturarmi e a convincermi con quel fascino misterioso che impregna le pagine. Sogni e Scintille si rivela davvero la favola che promette di essere, un racconto capace di far sognare, innamorare ma anche riflettere e soffrire. Protagonista del romanzo è Cordelia, una ragazza al primo anno di università, intrappolata in una situazione difficile ma quanto mai comune. Da un lato suo padre che la vorrebbe ingegnera, dall'altro il suo cuore che non smette di pensare all'arte. Attraverso Cordelia, l'autrice ci parla di dubbi esistenziali e scelte di vita, e della faticosa e talvolta anche dolorosa ricerca della strada da intraprendere. Si tratta di una tematica a me molto cara, che mi ha fatto affezionare a Cordelia fin dalle prime battute. Chi mi conosce sa che da qualche anno sto facendo i conti con una situazione simile, perché io ingegneria l'ho terminata, per poi rendermi conto di non aver mai provato una vera passione per ciò che facevo e portandomi a chiedere se forse la mia strada non punti in tutt'altra direzione. La storia di Cordelia ha sicuramente toccato le corde più profonde del mio cuore, in quanto mi sono rispecchiata davvero tanto nelle sue insicurezze e nelle sue difficoltà. È un personaggio con cui ho costruito un legame speciale, ma penso che possa parlare a molti giovani di oggi, divisi fra il desiderio di inseguire una passione e la necessità di costruirsi un futuro (almeno a detta degli altri) stabile. Cordelia ha trascorso tutta la vita a cercare di compiacere il padre, ancora di più dopo il divorzio dei genitori. Saranno il suo coinvolgimento nel mondo dei fatati e l'incontro con il bellissimo Dante a darle la scossa di cui aveva bisogno. Cordelia, infatti, si troverà coinvolta nelle prove che decreteranno il nuovo sovrano dei fatati. Da un lato c'è l'algido e arrogante Tancredi, dall'altro abbiamo suo cugino Dante. E Cordelia competerà come artista proprio di quest'ultimo. Già, perché le prove di cui parliamo sono molto particolari e testano il legame fra un fatato e il suo artista. A tal proposito, penso sia necessario spendere alcune parole sul worldbuilding realizzato dall'autrice. Certo, ci troviamo a Firenze, ma non è una Firenze da cartolina, bensì una città viva, ricca di segreti e misteri nascosti, che pare balzare fuori dalle pagine per travolgere il lettore con mille colori e profumi. È una città dal fascino antico, in cui la società delle fate trova una collocazione quasi naturale. Ho apprezzato tanto come l'autrice abbia particolareggiato il mondo dei fatati, mostrandoci la differenza fra Fatati Maggiori e Minori, e le varie creature che fanno parte di entrambi i gruppi. Assistiamo a una festa di Fatati Minori, ci inoltriamo in una biblioteca fatata e ovviamente partecipiamo ad un magico ballo al Castello di Sammezzano, dimora segreta della corte fatata. L'autrice ci regala sprazzi di usanze e tradizioni tipiche di questo magico mondo, e ci offre addirittura un assaggio della sua cucina. E poi ci parla della magia dei fatati, legata alla natura e all'arte, che trova la sua forma più pura e forte nel legame fra l'artista e il suo fatato. Tale legame, purtroppo, può diventare estremamente pericoloso, portando l'artista a sprofondare nella follia. L'arte è un elemento centrale del racconto, ho adorato l'idea di rielaborare personaggi iconici del panorama artistico, letterario e storico, soprattutto rinascimentale, in una chiave davvero originale, sempre alla luce del rapporto stretto fra creature fatate e artisti. Al contempo, il mondo delle fate e ciò che lo caratterizza sono permeati da un'atmosfera sognante e onirica. Il tema stesso del sogno si dimostra fondamentale nel racconto. Le immagini costruite dall'autrice sembrano sempre avvolte da quel fascino ovattato tipico dei sogni. Lo stile di Serena Archer è uno dei punti forti del romanzo, una scrittura evocativa e coinvolgente, così vivida nelle descrizioni da dare l'impressione che l'autrice stia utilizzando effettivamente un pennello, come la sua protagonista, piuttosto che una penna. Le descrizioni sono ricche di colori e dettagli sensoriali, al punto che il libro sembra rimarcare lo stile di un dipinto. È facile immaginarsi immersi nelle ambientazioni fantastiche o visualizzare davanti a sé le varie scene. Ed è proprio tramite i sogni che prende avvio il romance fra Cordelia e Dante (so che stavate aspettando che ne parlassi). Ammetto che all'inizio mi sembrava che la storia fra i due andasse un po' troppo di corsa, d'altronde il trope che incontriamo è quello dell'instant love, non esattamente uno dei miei preferiti. Tuttavia, andando avanti con la lettura ho compreso le motivazioni dell'autrice. Con il tempo la storia fra Cornelia e Dante mi ha conquistata completamente. Dante, come afferma più volte la stessa Cordelia, è un vero e proprio raggio di sole, il classico golden retriever che non si può non amare. Saranno proprio la sua spontaneità e la sua allegria a far venire fuori il lato più emotivo e creativo di Cordelia. Tuttavia, il principe delle fate cela dentro di sé anche tanto dolore e lati più cupi, che Cordelia scoprirà e accetterà senza riserve. La loro relazione è dolcissima, piena di momenti teneri, ma anche di scene strazianti. Perché è principalmente uno il nemico dei due giovani: il tempo. Dante è un immortale, Cordelia un'umana. Per loro non sembra esserci futuro, ma sarà davvero così? Senza fare spoiler, vi dico solo che gli ultimi capitoli sono avvolti da una certa malinconia e che il finale stesso è a suo modo dolceamaro, ma non avrei potuto immaginare conclusione diversa. Oltre a Cordelia e Dante, vi sono anche diversi personaggi secondari. Ho apprezzato tanto Ilenia, la migliore amica della protagonista, che si rivela un personaggio con un certo spessore e una storia interessante alle spalle. Anche la madre di Cordelia mi ha fatto sorridere in più di un'occasione, mentre invece non ho mai sopportato suo padre. Simpaticissimo l'antiquario Tagliavini e interessante il personaggio di Barbara. Sono anche presenti alcuni easter egg rivolti a chi ha letto gli altri libri, non voglio rovinarvi la sorpresa ma ammetto di aver gridato quando ho visto quei personaggi fare la loro comparsa. In conclusione, non posso che consigliarvi questo titolo. Per me è stato un libro coccola, un romantasy fiabesco pieno di emozione e magia, che mi ha catapultata dentro un dolce sogno primaverile. Se anche voi come me amate le fate o comunque cercate un racconto dalle vibes simili, una lettura leggera ma non banale, e che sia in grado di farvi sognare, allora dovete assolutamente recuperarlo!
⭐️, mi dispiace tanto. Il concetto del libro era interessante e aveva tanto potenziale, ero curiosissima del torneo delle fate, di come gli artisti giocassero un ruolo importante per la scelta del prossimo re, del mix magico tra arte e natura in una Firenze incantata e dal sapore rinascimentale. Ma, e ripeto purtroppo perché avevo alte aspettative per questo 3 volume, mi sento che tutto questo potenziale non è stato sfruttato, perché ci si concentra troppo poco sulle prove e sull'importanza del torneo, sulla descrizione del sistema magico e sulle conseguenze di questo torneo, a favore di una storia d'amore che personalmente non mi ha convinta. La parte romance secondo me ha prevaricato troppo la trama e purtroppo ho odiato la protagonista 🥲, non sono proprio riuscita ad empatizzare con lei. mi spiace 😔
2.5 in realtà di questa saga per ora vale la pena di leggere solo il primo
il libro non è scritto nemmeno troppo male ma è così banale!!! ci sono troppi clichè, i personaggi vogliono essere fatti passare per profondi ma non lo sono pls le frasi tipo “non capirò mai come fa a dormire bevendo due tazze di caffè” o simili lasciamole a wattpad grazie
le premesse c’erano anche ma lo svolgimento proprio no
Eccoci qua a parlare insieme di Sogni e Scintille, terzo volume standalone della serie The Hidden Society, che sto amando sempre di più.
Avevo come il sospetto che questo libro, ambientato a Firenze e con una presenza enorme di arte e bellezza, mi sarebbe potuto piacere! Così, è stato. Sogni e Scintille e una ventata d’aria fresca per noi anime umanistiche in un mondo dove le uniche vie tracciatili sembrano quelle al di fuori di queste discipline, come proprio per Cordelia. Sogni e Scintille è una carezza dolce per gli amanti dell’arte, della storia dell’arte, dei personaggi, della Firenze rinascimentale e tutto quello che concerne (e anche delle serie tv a questo riguardo). Dire che questo libro mi è piaciuto è dire poco, ma, dalle premesse lo avevo un po’ capito. Cordelia ci accompagna nella narrazione di questa storia come un’artista nella sua tela, con un avanzamento della trama interessantissimo e dettaglio che fanno scoppiettare il cuore di noi history lovers. Come sempre i riferimenti alla Hidden Society sono presenti, ed è stato bellissimo, ancora una volta immergersi in questo mondo e rincontrare personaggi e dinamiche di cui avevo già letto.
La Hidden Society, oltre ad essere un progetto super interessante, si sta rivelando capace di entrare nel mio cuore con i suoi mille personaggi e l’approfondimento del mondo magico nei suoi tanti aspetti e con tutte le figure possibili. Ne vorrei ancora mille e mille ancora. Bellissimo.
Il maggior difetto della serie The Hidden Society? L’artificiosità, che va a braccetto con una buona dose di snobismo.
Siamo in una Firenze che trasuda cultura e agiatezza (come faremo altrimenti a darci un tono?). La protagonista è una studentessa di ingegneria; ovviamente è un pesce fuor d’acqua in quell’ambiente, dato che la sua è l’anima di un’artista (sic!). Sa maneggiare un carboncino così come una spada (chi non ha studiato scherma?), ed è talmente tanto speciale da attirare l’attenzione dei Fatati. A questo punto, la nostra storia dovrebbe entrare nel vivo, ma il mio interesse si era già volatizzato, per cui ho deciso di porre fine alle mie sofferenze e di abbandonare la nave a metà circa.
Cordelia l'ho odiata da subito. Mi è parsa troppo quirky, troppo speciale, troppo unica, salvo poi per perdere tutta la sua unicità nel momento in cui incontra il bono di turno. Da lì in poi diventa una bestia infoiata e ogni suo pensiero va al biondino di oggi. Lui invece ha la personalità di un peluche... io sono una grande fan del MMC golden retriever ma qui veramente sembra di avere a che fare con un pezzo di pongo (biondo). Trama che traballa da tutte le parti e banale, nel primo libro ci viene detto che la mente umana non può capire la magia e se un umano la scopre letteralmente impazzisce... ma qui mi pare che Cordelia prenda molto bene l'esistenza delle fate, o meglio fatati (perché ormai pure fae fay faerie era banale). A lei basta mettere le mani sul biondino poi possiamo anche ignorare una madre che non sa da che parte è girata e un padre ossessivo🤩 Veramente ogni occasione in cui sti due parlano finisce in sussurri gemiti e mani nei capelli (quelle che mi metto io se leggo ancora una volta DORATO o LUMINOSO). Terribile, ho sperato fino all'ultimo che Dante morisse in qualche modo o le cancellassero la memoria ma ovviamente bisogna avere il finale felice. Finale che rende vane tutte le mega prove magiche che hanno fatto e tipo tutto il libro per il solo obbiettivo di copulare ancora😂 Barbara è l'unica che si salva.
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Il romanzo perfetto per chi si vuole approcciare al Romantasy per la prima volta. Qua dentro c’è tutto: magia, arte, le meraviglie di Firenze (anche quelle nascoste), una storia d’amore dolcissima, una protagonista audace, azione e rivelazioni. Ambientato nella Firenze dei nostri giorni e legato alla serie Hidden Society (che ricordo consta di 4 volumi tutti autonconclusivi), Sogni e Scintille mi ha fatto vivere un sogno ad occhi aperti 💚 Un romanzo ricco di suggestioni e fascinazione, dove la storia dell’arte si mescola alla magia e in cui una delle città più affascinanti d’Italia fa da sfondo a una storia avvincente, romantica e coraggiosa. Mentre leggevo ho vissuto in un piccolo sogno ✨
Troppi errori di battitura. Troppe ripetizioni non correttamente valutate. E se la forma, per dirlo con un eufemismo, non è stata delle migliori... nemmeno la trama riesce a salvare questo lavoro. Colpi di scena scontati, cattivi senza sostanza, contraddizioni... Non lo consiglierei nemmeno per lettori/lettrici giovani. Insomma, almeno rileggerlo prima di pubblicarlo.
Purtroppo è il libro della Hidden Society che mi ha convinta meno. Le premesse affinché mi piacesse c'erano tutte, ma l'esecuzione di Sogni e Scintille non è stata all'altezza delle mie aspettative. La protagonista è Cordelia, una giovane ragazza che vorrebbe perseguire il suo sogno di diventare un'artista, ma è bloccata dalle aspettative eccessive del padre, il quale pretende che lei studi ingegneria. Tutto cambia nel momento in cui lei inizia a fare dei sogni particolari e si ritrova invischiata in una competizione magica per scegliere il futuro sovrano dei fatati. Partendo dagli aspetti positivi: 1) La passione per l'arte legata al Rinascimento e al popolo dei fatati. Firenze è una delle città italiane artisticamente più ricche, di conseguenza non poteva esserci luogo migliore per creare questo connubio. Se avete amato la serie tv dedicata alla famiglia Medici, è il libro che fa per voi. 2) I cameo! Credo sia il libro con maggiori comparse dei protagonisti precedenti e io amo i crossover, quindi ho apprezzato moltissimo vederli interagire tra loro. Come avevo scritto nella recensione di Abissi e Incanto, è un aspetto fondamentale perché ricorda al lettore che ci troviamo nello stesso universo fantasy. Purtroppo, devo menzionare anche i lati negativi: - La ship tra Cordelia e Dante, perché di base è presente il trope narrativo dell'insta-love, nascosto dal termine Scintilla. È un cliché che non amo, lo trovo irrealistico, perché non credo nel colpo di fulmine, ma in sentimenti che si sviluppano con il tempo. Quindi, inutile dire che ho trovato cringe quasi tutte le loro scene, in parte perché era presente una quantità di spicy non richiesta, ma sopratutto perché il loro legame non è genuino; sarà sempre condizionato dal rapporto fatato/artista. - I colpi di scena costruiti male. Comprendo che i plot twist debbano scioccare il lettore, ma qui oltre alla sorpresa iniziale, venivano risolti in modo superficiale e frettoloso. Molte dinamiche le ho trovate semplici e banali, anche nella costruzione dei legami interpersonali che Cordelia stringe con i personaggi secondari, come Ilenia o Barbara. - Tancredi, quanto potenziale sprecato! Mi aspettavo che la sua presenza fosse più determinante e che in qualche modo fosse l'antagonista, ma risulta essere una macchietta con battute di dubbio gusto. Insomma, spero che l'ultimo libro sia una conclusione degna per questa saga. Non vedo l'ora che arrivi ottobre per leggere Ali e Ombre!
Finalmente un libro di questa saga che mi piace. Niente buchi di trama, niente spiegazioni raffazzonate o descrizioni eccessivamente superficiali o eccessivamente prolisse. Le ambientazioni sono immersive, le vicende ben descritte, è spicy e romantico ma senza sacrificare la parte fantasy, che per altro è stupenda, sembra un sogno, un unione tra il folklore e la storia italiana, stupendo. È l'unico romanzo di questa serie che raccomando
Il più deludente della serie, per ora. Non mi è piaciuto quasi nulla. Il romance occupa praticamente il 90% della trama, se immaginassi di toglierlo non resterebbe nulla. Per giunta, è una delle storie romantiche più scialbe, noiose e insignificanti che mi siano mai passate per le mani. È tutto piatto, calma piatta dalla prima all’ultima pagina. Non brilla niente. Non il romance, che poggia sul nulla cosmico, se non contiamo l’ossessione della protagonista per il meraviglioso posteriore della controparte maschile. Se avessi mandato giù uno shottino ogni volta che Cordelia va in estasi per il lato B di Dante a quest’ora sarei in coma etilico. Abbiamo capito, basta! Non i personaggi, che sono di una banalità disarmante: il ragazzo biondo e angelico, quello moro e cattivo, l’uomo tossico che opprime le donne, la protagonista che si sottovaluta, la madre buffa e svampita, la migliore amica appassionata di moda che salta da una relazione all’altra, la nemica acida e gelosa. Sono letteralmente fatti con lo stampino. Non la trama fantasy (le prove di un torneo da superare? Ancora? Ma basta, per pietà, non se ne può più), che senza la storiella tra Dante e Cordelia riempirebbe al massimo trenta pagine. Salvo un po’ l’ambientazione, perché mi sembra che rispetto ai primi due volumi la città protagonista, Firenze, sia più presente e meglio descritta, ma non è di certo sufficiente a farmi tollerare la pigofilia acuta che affligge Cordelia. Per chi cerca un romantasy molto leggero, quasi tutto romance e pochissimo fantasy, e regge bene gli shottini, potrei anche consigliarlo, ma almeno leggetelo in ebook così spendete di meno. Continuo a pensare che la serie della Hidden Society sia una grande occasione sprecata e che il fantasy italiano debba ancora produrre un’opera che mi lasci davvero soddisfatta.
è una bella lettura, okay? però non mi ha soddisfatto fino in fondo. ho percepito le sfide come molto marginali, con la storia molto più concentrata sul romance (che ci sta, semplicemente *io* avrei preferito il contrario). la storia del padre mi è parsa un po' forzata, o comunque poco approfondita per averla tirata fuori così in là nel libro. l'impressione che ho avuto è che l'autrice volesse raccontare TANTO ma non avesse abbastanza tempo, per questo apriva tanti argomenti che poi tentava di mettere tutti insieme per spiegarli con un'unica soluzione (senza contare che ci sono un paio di cose che proprio non si chiudono. ditemi pure che sono troppo attenta ai dettagli, ma quando si trovano in liguria e viene rinominata la band dell'inizio pensavo che avesse una certa importanza, e invece niente. così come mi aspettavo che alla fine tornasse Safira per riscuotere il favore che le deve Dante, e invece niente, di nuovo). e poi la soluzione finale? piovuta giù dal cielo (che oddio a volte ci sta, ma forse avrei preferito qualcosa di più articolato)
ANYWAY giuro che ci sono state cose che mi sono piaciute: tutti i riferimenti all'arte e ai personaggi storici AMATI. Dante? AMATO. i rapporti di amicizia (sia con Ileana che con Barbara)? ADORATI. mi è venuta voglia di tornare a Firenze, città che purtroppo collego a una persona del mi passato che non voglio rivedere, quindi solo questo per me vuol dire tanto nella valutazione.
La storia è un po' confusa... non c'è una trama forte e il world building è vago. Trattandosi di un romanzo a sfondo magico (direi urban fantasy probabilmente) mi aspettavo un certo grado di approfondimento su tutto il sistema magico, sui fatati... invece il romanzo è prettamente una storia d'amore che si evolve molto in fretta e che a mio avviso rispecchia più una "cotta adolescenziale". Le tempistiche del romanzo, narrativamente parlando, sono molto ristrette: tutta la vicenda si sviluppa nel giro di qualche mese... Not my cup of tea: probabilmente incide anche il fatto che io non sia certamente il target a cui il libro è diretto. L'estetica del romanzo è molto curata, al contempo ho trovato reiterati errori grammaticali nel testo.
Sono rimasta delusa da questa lettura. La presentazione del libro mi aveva dato parecchie aspettative per poi deluderle tutte durante la lettura. Libro piatto, scontato Plot twist inesistenti Personaggi noiosi e pesanti Ridondante e ripetitivo , troppo
La scrittura anche mi ha delusa un po’ in quanto ho trovato poco scorrevole il racconto , troppo carica di aggettivi e descrizioni ripetute alla nausea
La parte dedicata all’arte raccontata troppo frettolosamente e con una accozzaglia di aggettivi e nomi
"Sogni e Scintille" è il terzo e penultimo volume della Hidden Society delle sorelle Archer: Serena ci porta a Firenze tra Botticelli, fatati e prove all'ultimo respiro. Cordelia è una giovane ragazza che sta cercando il suo posto nel mondo (ti vorrei abbracciare) e la sua esistenza viene capovolta dall'incontro fortuito con Dante e la partecipazione a delle prove magiche per decretare il nuovo re del popolo fatato; da un lato c'è Dante, dall'altro l'affascinante ma crudele cugino Tancredi.
Cordelia è una protagonista con cui è facile empatizzare: intrappolata in una vita che non è la sua, studiando ciò che non le appartiene, non impiega molto a capire che l'autodeterminazione è la sua arma più forte. D'altra parte, Dante è un personaggio che si fa amare sin dalla prima pagina, misterioso ma gentile, un eterno Peter Pan fatato che ci farà sognare. Ho adorato tutto: le prove, il rapporto di Cordelia con l'arte, il modo ingegnoso di portare avanti la trama, i tradimenti, gli inganni e le bugie. Ho divorato questo libro in pochissimo tempo e lo stile sognante di Serena Archer ha sicuramente aiutato: spesso e volentieri ho sottolineato dei passaggi che mi parlavano in modo particolare. Nella splendida Firenze troviamo fate, creature magiche, baci sotto le fronde degli alberi e tante Scintille.
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“Ogni essere umano o creatura merita di vivere secondo le proprie passioni, i propri sogni, i propri desideri, le proprie inclinazioni. Ognuno di noi merita di poter rincorrere quello che lo fa stare bene, quello che lo rende veramente felice, appagato. Ognuno di noi merita di essere amato per quello che è realmente e non per quello che gli altri vorrebbero che uno fosse. Ognuno di noi merita di vivere una vita serena, tranquilla, in sintonia con gli altri, iniziando per prima a stare bene con se stessi. Tutti meriterebbero di poter esprimere liberamente le proprie emozioni, sensazioni, pensieri, desideri. Tutti meriterebbero di essere visti per davvero. Eppure non è così per tutti. Cordelia fin dalla tenera età ha sempre amato la pittura, il disegno, l’arte in ogni sua forma come sua madre. Mentre gli altri bambini andavano al parco giochi, Cordelia e sua madre andavano in giro per musei, mostre, gallerie, monumenti pieni di affreschi. Passavano ore e ore ad ammirare le meraviglie create da artisti così lontani nel tempo, ma allo stesso tempo vicino grazie alle loro opere eterne. Passeggiavano nei giardini che ricordavano i quadri di Botticelli, ammiravano le opere di Michelangelo, Leonardo. Passavano i pomeriggi a parlare dei colori, delle sfumature di un punto lontano. Passavano i pomeriggi immerse fino ai capelli nei colori, fino ad avere le mani piene di quella felicità che potevano trasmettere a colori su una tela bianca. La pittura, il disegno, l’arte sono sempre stati vita per Cordelia. Eppure un terribile giorno tutto è stato spazzato via. L’amore tra i suoi genitori è finito e sua madre è andata a vivere in un’altra casa. Cordelia è rimasta in una casa che ha perso ogni colore, ogni scintilla di allegria. Quella scintilla che sua madre si è portata dietro. Quella scintilla che a volte sembra sparire anche dal volto della madre, persa in un sogno di un qualcosa che sembra non riuscire mai a trovare. Persa in un sogno di un qualcosa che sembra aver perduto. Cordelia non capisce veramente cosa provi sua madre. Cordelia sente di aver perso una parte di lei. Cordelia ha paura di perdere anche il padre, così si lascia convincere a mettere da parte la sua passione, la sua linfa vitale. Cordelia si ritrova a dover studiare fisica per diventare ingegnera. Cordelia è divisa tra due mondi. E’ divisa tra l’arte che è costretta a coltivare di nascosto e la fisica, un campo che non amerà mai. E’ divisa tra l’amore di sua madre e il suo sostenerla nella ricerca della sua vena artistica e il padre che ha paura di perdere, che cerca di reprimere la sua vera natura per spingerla a seguire un percorso che lei odia. Cordelia si trova a un bivio e questo bivio la sta dilaniando. Il dover fare costantemente attenzione a dover riporre i pennelli, i colori. Il dover nascondere i disegni. Il dover reprimere sul nascere il bisogno costante di prendere in mano una matita e tracciare quello che il cuore le suggerisce. Immaginate di avere il dono di trasmettere tramite il disegno la vera essenza delle persone. Quella parte più profonda e nascosta che un’anima sensibile come Cordelia può intravedere. Immaginate di sentire il desiderio partire da ogni parte di voi, quel desiderio schiacciante di mettere nero su bianco un volto, uno sguardo profondo e cristallino. Immaginate di voler imprimere nelle menti altrui un paesaggio che vi entra dentro, uno sguardo catturato per sbaglio. Un sorriso fugace e un profilo particolare. Immaginate di dover bloccare tutto questo per paura. Paura di essere scoperte/i. Paura di perdere l’affetto di un genitore che dovrebbe essere incondizionato. Tutto cambierà per caso un giorno, quando per l’ennesima volta un annuncio sembra apparirle nuovamente davanti agli occhi per caso. Non comprende da dove esso arrivi. Cordelia da un po’ di tempo fa strani sogni e come se non bastasse quell’annuncio continua ad apparirle davanti in ogni momento, per poi scomparire con un battito di ciglia. Cordelia si ritroverà a partecipare quasi per caso ad un concorso libero di disegno dal vero. Mai e poi mai avrebbe potuto immaginare di imbattersi in due essere Fatati, e neanche due esseri Fatati qualunque. Tancredi e Dante sono entrambi pretendenti al trono e sono alla ricerca di artisti disposti a prendere parte a tre prove per stabilire chi tra loro due dovrà essere il successore di Re Arcadio. L’incontro con Dante è stato un caso per Cordelia, eppure quel semplice incontro avvenuto per caso cambierà la vita di entrambi. Volenti o meno si ritroveranno entrambi coinvolti, legati l’uno all’altro per tutto l’arco delle tre prove. Tre prove per stabilire chi sarà il sovrano adatto. Tre prove per stabilire chi riuscirà ad avere maggior influenza sugli umani, chi riuscirà ad aspirarli al meglio. Due pretendenti cugini e nemici. Due ragazze umane ex migliori amiche ora nemiche. Una Firenze magica e suggestiva. Un regno fatato incredibile e pieno d’incanto. Una lotta che si farà sempre più accesa e dura giorno dopo giorno. In tutto questo, Cordelia e Dante si troveranno a passare molto tempo insieme, riusciranno a resistere al fascino che esercitano l’uno sull’altro? Riusciranno a resistere alla strana connessione che sentono di avere? Oppure i loro cuori saranno irrimediabilmente perduti? Cordelia e Dante provengono da due mondi diversi. Due mondi così distanti e difficili da conciliare. Ma come faranno un’umana e un Fae a stare insieme? Mentre Cordelia sarà alle prese con le tre prove, verità oscure verranno a galla e niente sarà più come prima. Tutto quello che Cordelia credeva di conoscere fino a quel momento sarà messo tutto in discussione. Quante ferite può sopportare un cuore? Quali sono questi oscuri segreti che sembrano provenire dal passato? . Stile e trama. . E’ incredibile come questa saga della Hidden Society sia sempre più meravigliosa. Ed è incredibile come mi piaccia e mi incuriosisca sempre di più il fatto che siano autrici diverse a scrivere ogni romanzo. Perchè ogni romanzo è e sarà sempre autoconclusivo e con personaggi differenti, ma faranno parte dello stesso mondo di base. Perché ognuna di loro ha la propria impronta, il proprio modo di narrare e attirare il lettore nel loro mondo, nel vortice delle mille emozioni che promettono di far provare. Tutti e quattro i romanzi avranno le stesse regole di base iniziate nel primo volume e che dovranno essere mantenute. Mi riferisco alle leggi della Hidden Society, all’atmosfera che si respira quando ci si trova in loro presenza e di come sia più difficile -secondo me- per le altre, man mano riuscire a restare fedeli alla creatura descritta in precedenza dall’autrici precedenti. Nel primo volume Jude Archer oltre ad aver avuto il compito di introdurre il lettore nel mondo della Hidden Society, si è concentrata maggiormente sui maghi e le streghe, mostrandoci le loro regole individuali e i loro usi e costumi. Oltre ovviamente a dover sottostare alle regole della Hidden Society. Nel secondo volume Ella Archer si è concentrata principalmente sulle Sirene, Tritoni e Maridi, sulle loro regole, usi e costumi. Ma non solo, perché ci ha mostrato anche altre creature ed è stato davvero interessante, perché poi ha dato in un certo senso spunto al lettore a fare ipotesi su quale creatura sarebbe stata protagonista nel volume successivo. Veramente, sto amando questo progetto della Hidden Society con quattro autrici diverse, con quattro storie diverse ma collegate allo stesso mondo, davvero tantissimo. Anche in questo terzo volume la scrittura è talmente vivida, che ogni singola frase letta la si immagina immediatamente davanti ai propri occhi. Fin dalle prime pagine mi sono ritrovata immersa nella storia, vedevo intorno a me la magnifica Firenze che un giorno mi piacerebbe visitare. Vedevo intorno a me il magnifico e incantato mondo fatato. I loro colori così vividi, i profumi così intensi, il loro bagliore quasi accecante. Pagina dopo pagina stavo sognando ad occhi aperti un mondo così irreale agli occhi umani, un mondo a noi precluso, eppure quasi semplice da poter toccare con un dito. Tecnicamente nessun essere umano ha il permesso di vedere i luoghi di ritrovo della Hidden Society o del Popolo Fatato. Eppure Cordelia avrà questo privilegio e noi con lei. E’ facile chiudere gli occhi e sentirsi all’interno del romanzo. E’ facile sentire il sole che ti accarezza la pelle, il vento che ti solletica i capelli. Il profumo di cedro, menta, agrumi e qualsiasi altro odore intenso. E’ facile immaginare di non essere più a casa propria, ma di essere nel regno dei Fatati, oppure di essere a Firenze, circondate/i da opere d’arte magnifiche ed eterne. Ogni scena l’ho visualizzata davanti ai miei occhi come fosse una serie tv. È così immersiva la scrittura dell’autrice, che potevo sentire io stessa il cuore dilaniato dalla voglia, il desiderio di seguire il proprio istinto, il proprio cuore, la propria vera essenza. E la paura di perdere una persona amata per una scelta. Non comprendere come una persona amata ti costringa a fare un percorso non scelto. Percepivo forte e chiaro il dolore e l’ingiustizia di non poter prendere in mano una matita o un pennello e disegnare, dipingere come il cuore le comandava. Nonostante io non abbia mai avuto il piacere di visitare Firenze, attraverso le parole di Serena Archer mi sono ritrovata io stessa accanto a Cordelia a visitare i musei che visitava lei. Accanto a lei nella Galleria degli Uffizi. Ad osservare incantata le opere di Botticelli, a passeggiare per quelle vie che secoli prima hanno visto passare i De Medici, i Pazzi. Quelle strade cosi ricche di arte e di storia. Accanto a lei nel visitare un mondo sconosciuto come quello del Popolo dei Fatati. Lo stile è scorrevole, coinvolgente e intrigante. È un romanzo che ti coinvolge completamente al 100%, perché durante la lettura si inizia a farsi delle domande. Si inizia ad avere le proprie idee, ad indagare tra le pagine insieme ai protagonisti. Amo quando avviene ciò, amo quando la storia mi porta a farmi le mie domande, teorie e vedere se poi avevo effettivamente ragione o meno. Amo questo aspetto perché mi sento coinvolta nella storia completamente. . Worldbuilding. (Potrebbero esserci spoiler!) . Vi consiglio di leggere “Il racconto di Dante” prima di Sogni e scintille. Non solo perché è effettivamente un racconto prequel del romanzo, ma perché l’autrice tramite questa novella inizia ad introdurre i lettori in quello che sarà il mondo di Sogni e scintille. Introdurrà il personaggio maschile e le dinamiche della ricerca del nuovo Re, il motivo per cui Corderlia insieme ad altri tre si troveranno coinvolti nelle tre prove. . Il worldbuilding è incredibile. Ho amato come sia riuscita ad inserire le creature del Popolo Fatato in un mondo già ben delineato dalle due precedenti autrici. Ho amato come sia riuscita a descrivere in modo perfetto questo mondo che sa essere crudele la maggior parte delle volte, talmente tanto che non vengono ben visti neanche tanto bene dalle altre creature della Hidden Society. Allo stesso tempo però Serena ci mostra ancora una volta, come non sia la natura o le origini della tua nascita a stabilire, a determinare chi sei. Anche se tecnicamente in molti sanno essere crudeli e sprezzanti, in molti sanno essere buoni, gentili e rispettosi del prossimo di qualsiasi “razza”, come per esempio Dante o altri come lui. Ho odiato gli atteggiamenti della maggior parte dei Fatati nei confronti sia dei Fatati “minori”, sia verso le altre creature della Hidden Society, sia verso gli umani. Ci mostra gli usi e i costumi della loro società e la natura che loro venerano. I loro pregi e difetti. Ho amato la simbiosi del Popolo Fatato con l’arte, il loro amore per essa. La loro passione nel cercare di ispirare sempre di più gli artisti. Questa unione tra arte e natura. Ho amato follemente questo Fantasy tutto Italiano Ha creato un sistema davvero complesso, dettagliato e con le sue regole ovviamente. Un mondo sconosciuto che si intreccia anche alla storia umana, all’interno del romanzo troverete delle chicche veramente particolari. Delle chicche veramente originali e di cui vorrei tanto parlarvi per farvi comprendere il motivo per cui le ho amate follemente. Però mi rendo conto che sarebbe uno spoiler enorme e vi rovinerei la sorpresa e la lettura. Non voglio che avvenga ciò, quindi l’unica cosa che posso dire è: tenete a mente la storia e l’arte di Firenze nei secoli. Questo è l’unico indizio che posso darvi. Quando arriverete a leggere quei momenti, sorriderete, griderete dalla sorpresa e dall’originalità dell’autrice. Sorriderete alla sua genialità, al modo magistrale di intrecciare il mondo del Popolo Fatato alla storia passata umana. E ovviamente ci saranno degli Easter Egg. In più troverete un perfetto equilibrio tra la vita personale della protagonista e la sua vita in relazione con gli altri personaggi. Le descrizioni sono adeguate, mai troppe o troppo poche. . In conclusione. . Essendo ambientato in una città Italiana, una città conosciuta di persona o tramite i bellissimi programmi in cui ne parlano. Si avrà la sensazione di percepire la storia ancora di più come reale, come un qualcosa di tangibile. Un qualcosa ad un passo da noi. Un qualcosa di realmente possibile. Sicuramente se un domani avrò mai il piacere di percorrere e scoprire quelle vie così ricche di storia e arte. Di passeggiare per i luoghi più antichi e famosi al mondo di Firenze, lo farò pensando a Cordelia e Dante, intrecciati nella loro passione per la natura, per l’arte, per la magia che essa sa creare. Penserò ai loro amici. Chissà, magari con la coda dell’occhio vedrò una farfalla che cercherà di attirare la mia attenzione. Una farfalla che cercherà di attirarmi in un luogo magico e sconosciuto a molti. Un luogo dove si respira e si vive di arte e natura. Un luogo dove i sogni sembrano sempre realizzabili. Si percepisce profondamente l’amore per l’arte da parte dell’autrice, pagina dopo pagina. La sua profonda conoscenza di essa traspare in ogni riga scritta nera su bianco. Consiglio assolutamente a tutti gli amanti del Fantasy questo fantastico romanzo. Sia a chi ama già follemente il genere, sia a chi cerca un romanzo per approcciarsi ad esso. Se siete affascinate/i dai Fae, dovete assolutamente leggere questo romanzo. . Voto: 5/5″.
Lettura carina, mi ha appassionato e mi è sembrato pure più corto di quello che è grazie allo stile coinvolgente. Dei tre pubblicati finora è quello che mi ha convinto di più, e soprattutto ho apprezzato la romance. Finalmente l'ho trovato un romantasy convincente, la storia d'amore muove e porta avanti la trama, insieme al percorso di crescita della protagonista, e anche se alcune cose non mi hanno fatto impazzire (instalove, lei davvero iper infoiata) ci sono passata sopra perché considerando i fae e un po' tutto il contesto ci può stare.
Alcuni passaggi non mi sono piaciuti e li ho trovati solo un modo per allungare e strizzare l'occhio agli altri volumi, ma nulla di catastrofico che mi rovinasse la lettura.
Un libro decisamente ben scritto e appassionante! Il worldbuilding intrecciato alla storia dell’arte e al Rinascimento italiano è creativo e intrigante, soprattutto per chi ha già conoscenze in quel campo (essendo io studentessa di storia dell'arte, l'ho apprezzato particolarmente!). I rapporti tra i personaggi sono tutti molto realistici, sia nei loro aspetti positivi che negativi, ad esempio . Penso che la mia cosa preferita del libro sia l’amore incredibile che l’autrice ha per Firenze e per l’arte in generale: traspare da praticamente ogni pagina ed è davvero contagioso e onestamente heartwarming. Serena Archer scrive secondo me davvero benissimo, soprattutto le sue descrizioni sono vivide e dettagliate, e mi sono piaciute davvero tanto, il libro è molto “atmosferico” in generale. Riguardo agli aspetti negativi, oltre alla non proprio originalissima storia ne ho trovato soltanto un altro, ma è così minore da inficiare la mia valutazione di sola mezza stella (che ho comunque deciso di arrotondare per eccesso). Il ritmo di alcune scene non mi ha convinto: alcune cose (non tante, fortunatamente) si svolgono decisamente troppo in fretta: mi viene in mente In ogni caso, questo libro mi è sembrato scritto apposta per me a causa delle numerose somiglianze tra la mia vita e quella della protagonista, e posso tranquillamente affermare che si è guadagnato un posto tra i miei all time favourites.
Questo dei libri finora letti della collana Hidden Society è in assoluto il mio preferito !! Già il fatto che lei si chiami Cordelia e sia ispirata alle W.i.c.h.t. mi ha fatto volare via !! Ho amato tutto : lui in assoluto un Fae che vorresti incontrare ! L’ambientazione a Firenze e i riferimenti all’arte mi sono piaciuti un sacco !! Ho apprezzato molto anche la crescita dei personaggi, in particolare quello di Cordelia !! Assolutamente se cercate un Romantasy italiano che non ha nulla da invidiare a quelli stranieri : DOVETE LEGGERLO !!!
La vivida penna di Serena dipinge, tra le pagine bianche del suo romanzo, una storia piena di meraviglia e ci porta in una Firenze incantata dove fatati e umani convivono da secoli e dove i secondi immortalano i primi in opere d'arte senza tempo, che però non sono del tutto fini a se stesse. Ecco, questa è una delle cose che più ho apprezzato di questo romanzo: il legame artistico che si crea tra fatato e umano, tra Musa e Artista, e ho trovato splendido il modo in cui l'autrice ha raccontato la storia dell'arte fiorentina con quel tocco di magia che, effettivamente, l'arte stessa possiede. Meraviglioso è anche il modo in cui i personaggi della storia del Rinascimento fiorentino si intrecciano alle vicende di Dante e Cordelia, prendendo vita in modi e contesti davvero affascinanti come nel caso della festa nel Giardino di Boboli, un vero incanto da leggere e immaginare. Nota di "demerito", per così dire e un po' esagerando, per Dante e Cordelia, i due protagonisti carichi di zucchero e passione, la cui storia d'amore totalizzante è fuoco liquido che acceca i lettori e soffoca tutto il resto. Di 400 pagine di romanzo, forse solo in 50 non si legge del desiderio che lega questi due; comprendo l'idea di mettere in luce come la Scintilla tra loro fosse da secoli in attesa di accendersi, capisco la volontà di non scrivere del solito slow burn, ma così è troppo. Troppo veloce, troppo intenso, troppo enfatizzato: la storia di Cordelia e Dante offusca tutte le idee geniali dell'autrice, l'uso dell'arte e dei suoi protagonisti, la rivelazione di Ilenia prima e del padre di Cordelia poi, che non hanno avuto a parer mio il giusto spazio e il giusto approfondimento. E non ho neanche trovato che questo legame così profondo esaltasse a dovere il percorso di crescita di Cordelia, che finalmente ritrova se stessa grazie al suo fatato nell'arco di un tempo forse un po' troppo breve, per quanto indubbiamente intenso. Nel complesso, comunque, il romanzo è bello, scritto bene e in modo vivido e vivo, visto che quasi si percepiscono i colori, gli odori, i suoni che si rincorrono pagina dopo pagina. Le storie della Hidden Society si confermano ancora una volta un gioiello prezioso nel panorama fantasy italiano, permettendo a noi lettori-sognatori di viaggiare per le splendide città del nostro Bel Paese.
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Questo volume comincia un pò troppo lento e la componente fantasy è quasi del tutto assente lasciando spazio solo al romance... verso metà della storia però si comincia a volare e la trama ti prende totalmente... Nonostante l'inizio incerto posso dire che alla fine mi è piaciuto molto! Ho apprezzato gli accenni storici che si intrecciano con la trama e la presenza di svariati personaggi illustri che via via interagiscono all'interno della storia.
Ho apprezzato moltissimo l’ambientazione fiorentina, fra le opere degli Uffizi e i giardini di Boboli. La trama non originalissima, ma comunque gradevole e accattivante.
Fatevi un favore, leggete questo libro, permettetevi di vivere un sogno tra le pagine e accendete una scintilla che non spegnerete facilmente.
L’arte, Firenze, Rimandi storici da brividi. Un mix di scrittura, cultura e pathos, questo è un viaggio meraviglioso che vi auguro vi emozionerà tanto quanto ha emozionato me.
Sono rimasta ancora una volta molto affascinata nell'osservare Firenze, nella quale è ambientata la storia, attraverso gli occhi dell'autrice. L'ha resa un po umana ed un po magica cosa che ai miei di occhi, pare fantastico. Intrecci tra reale ed inventato, tra storia antica e narrativa che risulta sicuramente vincente. La vicenda ha una leggerezza e scorrevolezza che ho apprezzato, un audiolibro che ho seguito con gusto e che mi ha quasi commossa. In definitiva, sulla stessa linea degli altri due volumi della serie di companion novels sulla Hidden Society e decisamente in attesa del prossimo in uscita.