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Oran, langue morte

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Un affresco delle donne d'Algeria ritratte in racconti di esilio e di eroismo, di speranza e di violenza. Assia Djebar racconta le storie di chi vive in costante pericolo, in clandestinità, in lutto, ma continua a resistere contro le mutilazioni dei corpi e dei pensieri, contro la cancellazione delle voci presenti e passate.

384 pages, Paperback

Published October 1, 2001

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About the author

Assia Djebar

38 books383 followers
Assia Djebar was born in Algeria to parents from the Berkani tribe of Dahra. She adopted the pen name Assia Djebar when her first novel, La Soif (Hunger) was published in 1957, in France where she was studying at the Sorbonne.

In 1958, she travelled to Tunis, where she worked as a reporter alongside Frantz Fanon, travelling to Algerian refugee camps on the Tunisian border with the Red Cross and Crescent. In 1962, she returned to Algeria to report on the first days of the country's independence.

She settled in Algeria in 1974, and began teaching at the University of Algiers. In 1978, she made a feature film with an Algerian TV company, The Nouba of the Women on Mont Chenoua, which won the critics' prize at Venice. Her second feature, La Zerda, won a prize at Berlin in 1983. In 1995, she took up an academic post at the University of Louisiana, Baton Rouge, and in 2002 was named a Silver Chair at New York University. She is a member of the Belgian Royal Academy and of the Academie Française.

She published her first four novels in France, between 1957 and 1967. These were followed by her Algerian quartet, of which three titles are complete to date, and by her three "novels of exile." Djebar has also published short stories, essay collections and two libretti. All of her writing is in French.

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1 (<1%)
Displaying 1 - 15 of 15 reviews
Profile Image for Dagio_maya .
1,107 reviews350 followers
March 24, 2020
Lo scrigno (lettura agosto 2016)

Quest'anno ho deciso anch'io di fare un viaggio nel mese di agosto.
Nessuna coda in autostrada, però, e neppure nessuna attesa interminabile al check– in .
Una partenza diversa la mia.
Diversamente intelligente nel suo percorrere pagine fuori dai confini noti: tra Africa ed Asia.

L'ultima lettura dedicata a questo percorso mi ha sorpreso con un regalo inaspettato facendomi conoscere la scrittrice (nonché poetessa, saggista e regista) algerina Assia Djebar.

Un incontro folgorante in primo luogo con una scrittura elegante e poetica:
uno scrigno prezioso.

“Nel cuore della notte algerina” è una raccolta che include cinque novelle, una storia ed un racconto.
Non si fatica, leggendo, ad abbandonare ogni preconcetto diffuso sulla forma del narrazione breve. Le donne che qui sono protagoniste, infatti, nonostante abitino spazi e tempi diversi, sono, magicamente, legate da un forte messaggio di “sorellanza”.
Sembra quasi di vedere le mani allacciate, le dita intrecciate e dove il racconto normalmente spezza lasciando dei sospesi qui invece si trova una magica unità narrativa.

Il testo è suddiviso in due parti.

La prima (“Algeria, fra desiderio e morte”) è in bilico tra Eros e Thanathos: donne che sono desiderate e desiderano ed un senso di morte incombente che attanaglia un'Algeria scossa dalla violenza che ogni giorno arricchisce il suo bollettino di guerra.
Una nazione su cui cala l'oscurità che mette a tacere e punisce chi osa fiatare (”Ma bisogna pure che qualcuno dica le cose a voce alta e chiara, ben forte!”).
Questa forzata afonia è la notte a cui si riferisce il titolo della raccolta.

Assia Djebar non è stata solo un'artista poliedrica ma anche militante come esponente del pensiero femminista e con il preciso intento di uscire da questo buio (”Contro’, tutti sanno che sono ‘contro’: contro il potere, contro i fanatici, contro il silenzio e l’immobilismo!”).
Una sola arma a disposizione: la parola scritta.

Potente perchè rende possibile l'impossibile dando voce a quei corpi torturati e a bocche messe a tacere.
Il racconto come forma di resistenza: Sharazade docet!

Nella seconda parte (“Tra Francia ed Algeria”) la narrazione di concentra sulla questione dell'identità post-coloniale.
Un percorso che comprende dubbi e dolori.
E' interessante leggere ciò che fa dire ai suoi personaggi riguardo la lingua del colonizzatore (il francese) che spesso altre scrittrici e scrittori hanno accolto con passività.
Non è così per la Djbear.
Nella meravigliosa storia concentrica “La donna fatta a pezzi” la scrittrice è chiaramente riconoscibile nella protagonista Atika:

”Algeri, 1994. Ātika, professoressa di francese: una lingua che ha scelto, che le dà piacere insegnare.
Non come fu, un tempo, per suo padre e sua madre che, alla scuola coloniale, erano stati costretti a studiare in francese, anche se lui era berbero e lei araba...
A vent’anni Ātika, che era nata nello stesso anno dell’indipendenza, decise di laurearsi in francese.
«Mi stupisci», le disse il padre. «Tu che sei così brava in arabo, ti vedevo bene a studiare linguistica araba, esegesi islamica, diritto musulmano... che ne so?»
«Lasciala stare», gli disse la madre. «Vedi bene che a casa ci sente ridere, bisticciare e quant’altro... in francese! È noi due che ama, in questa lingua!»
E Ātika, che conosceva il gusto di sua madre per le storie, per la letteratura, le rispose:
«Sarò professoressa di francese. Ma vedrete, con allievi veramente bilingui, il francese mi servirà per andare e tornare: in tutti gli spazi e in diversi idiomi!».”
.


Prima donna del Magreb (unica?) ad essere ammessa all'Accadémie française.
Più volte in lizza per il premio Nobel.
Tra le motivazioni della mancata assegnazione pare ci fu una mancanza di adesione a dei temi universali essendo la sua opera più concentrata nell'area mediterranea.
Come se dare voce alla libertà delle donne e dei popoli sia una questione solamente algerina...

Così Assia Djebar nella postfazione:

”In queste novelle (che comprendono anche un racconto e una storia), cosa ho cercato fra due spazi, tra Francia e Algeria, oppure soltanto in quest’ultima, sempre più dilaniata fra desiderio e morte? Che cosa ha guidato il mio impulso a continuare, gratuitamente e inutilmente, il racconto delle paure, dei timori còlti sulle labbra di tante mie sorelle allarmate, espatriate o in costante pericolo? Null’altro che il desiderio di raggiungere quel “lettore assoluto” – ovvero colui che, con la sua lettura di silenzio e di solidarietà, permette che lo scrivere dell’inseguimento o dell’assassinio liberi almeno la sua ombra che palpiterebbe fino all’orizzonte...
Ma me lo chiedo: esiste ancora, oggi, del rosa, al calar del sole, al sanguinar del sole, nel cielo algerino?
Parigi, agosto 1996”
Profile Image for Ajeje Brazov.
950 reviews
June 29, 2018
Il 5 Luglio 1962 l'Algeria riesce a conquistare l'indipendenza, dopo più di un secolo dalla colonizzazione francese. Giorno, che segna la storia di un paese, ma purtroppo non è tutto oro quel che luccica...
La presente raccolta di racconti, ha come sfondo storico proprio quel periodo dove sangue, morte, distruzione e privazioni, sono all'ordine del giorno. E se è di donne che si sta parlando, le discriminazioni e le privazioni personali, sono all'apice... purtroppo!
Assia Djebar ci accompagna nel corso di questi racconti, attraverso la vita quotidiana di donne che hanno sofferto, che hanno patito la morte ecc... tra l'Algeria e la Francia...
Scrittura davvero molto intensa, le pagine trasudano di realtà, di monito su un futuro fatto di condivisione e non di repressione, di amore verso tutti e non solo a se stessi, di unione e non di separazione.
Profile Image for Serena Ugolini.
42 reviews3 followers
May 30, 2016
La mia recensione per Mangialibri http://www.mangialibri.com/libri/nel-...
Non è facile far sentire la propria voce quando si vive sospesi tra due culture, quella algerina e quella francese. Non è facile soprattutto se il periodo storico è la guerra d’indipendenza algerina e se quella che chiede di essere ascoltata è una voce di donna. Lo sa bene una delle narratrici che, ancora bambina, ha sacrificato alla guerra ciò che di più caro aveva al mondo: mamma e papà. Cresciuta dalla zia materna, ripercorre con il viaggio e con la scrittura il “vuoto in una lingua muta” che Orano, città natale, ha lasciato in lei… anche Wardya sa bene quanto sia difficile essere donna, avere vent’anni e vedersi improvvisamente privati della libertà per non disonorare il buon nome paterno… e poi ancora Isma che vive la sua giovinezza in clandestinità, nel terrore di essere trovata e uccisa, ma che suo malgrado non riesce a sfuggire all’amore… lo sa bene anche Atika, professoressa di francese ad Algeri: appassionata di letteratura e politica, analizza con gli alunni alcuni brani tratti da Le mille e una notte e diventa lei stessa una moderna Sherazad…
Nel cuore della notte algerina, pubblicato per la prima volta nel 1998, viene riproposto da Giunti in una nuova edizione. Sviluppato in due parti e sette racconti, il volume ruota attorno a figure femminili di diverse età ed estrazioni sociali. Spesso sono le protagoniste a parlare in prima persona, altre volte sono parenti e conoscenti a raccontare per loro. Direttamente o meno, ogni vicenda è legata ai fatti accaduti nei decenni fra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso in Francia e Algeria. Conflitti armati, attentati sanguinosi che coinvolgono anche civili, formazioni terroristiche e contestazione politica aprono una finestra su un periodo storico che forse, per noi italiani, non è stato ancora approfondito a sufficienza. Assia Djebar vuole fare proprio questo: offrire un ricordo di tutti quegli uomini e donne che hanno pagato la difesa di un ideale a prezzo del proprio sangue o di quello di coloro che amavano. C’è molto dolore in queste pagine, ma anche molta dignità e, nonostante ne emerga una critica verso alcuni aspetti del mondo islamico, c’è anche tanto amore per l’Algeria. Attraverso una narrazione sensuale, a tratti onirica e vicina alla fiaba, l’autrice travolge il lettore e lo immerge in odori, colori, accezioni linguistiche e religiose proprie del mondo algerino.
Profile Image for Stef De Meyer.
150 reviews2 followers
December 14, 2022
een solide 3,5, een minpuntje is hoe de tekst naar mijn aanvoelen van heel bevlogen geschreven naar relatief oubollig gaat soms
Profile Image for Marion.
66 reviews2 followers
October 8, 2024
Sous la forme de nouvelles, Assia Djebar dresse les portraits bouleversants de femmes en Algérie avant, pendant et après la guerre d'indépendance. Sa plume est subtile et ne tombe jamais dans le larmoyant tout en montrant toute la complexité et la violence auxquelles ces femmes font face.
Très belle lecture.
Profile Image for Simona Stefani.
433 reviews17 followers
June 4, 2020
Assia Djebar nella vita ha fatto tutto: è stata scrittrice, docente, cineasta, saggista, poetessa, è stata la prima donna a diplomarsi a l'Ecole Francaise ed ha vissuto tutta la sua vita tra l'Algeria e la Francia. La sua cultura le ha permesso di descrivere con estrema chiarezza un Paese in trasformazione, dalla sudditanza francese all'indipendenza, avvenuta nel 1962. Questo libro è una raccolta di novelle, racconti ed una storia ambientati nell'Algeria degli anni dell'indipendenza. Sono racconti duri, crudi, stagliati sulle brutture di un Paese fortemente in crisi politica, allo sbando e lacerato dai continui ed interminabili attentati. Le donne sono le protagoniste pressoché assolute assieme alla lingua araba e berbera che, contrariamente al titolo originale del libro "Oran langue morte" (Orano lingua morta), si fa viva e vibrante, rotonda e succulenta, che riesce a rendere un posto "casa". La scrittura della Djebar è magistrale, la sua prosa è davvero lirica e poetica, che non lascia assolutamente indifferenti.
Il racconto più celebre è sicuramente "La Donna fatta a Pezzi", storia di un'insegnante che viene uccisa durante una delle sue lezioni in cui stava analizzando assieme ai suoi studenti un passaggio de Le mille e una notte. La testa viene tagliata ed appoggiata sulla cattedra, ma questa termina di raccontare la splendida storia prima di spegnersi definitivamente.
Il racconto che ho apprezzato meno è quello che chiude la raccolta, "Il corpo di Félicie": una lettera d'amore di un figlio alla propria madre in coma. L'amore è talmente potente che a tratti sfiora il sentimento incestuoso. La scrittura è sempre elevatissima, ma io l'ho trovato imbarazzante.

Letto per #ilgirodelmondoin12letture Marzo - Nord Africa
Profile Image for Asma.
4 reviews1 follower
September 25, 2024
« J'ai senti qu'il y avait du sang dans la langue française ».

• La langue française est perçue par les auteur·trice·s francophones comme étant une langue supérieure par rapport à d'autres, et aussi violente du fait de la colonisation. De nombreux·ses auteur·trice·s francophones se sont d'ailleurs questionné·e·s sur le choix (parfois nécessaire) d'écrire uniquement en français. Parmi eux figure l'autrice Assia Djebar...

· De son vrai nom Fatima-Zohra Imalhayène, l'écrivaine algérienne adopte son pseudonyme Assia Djebar pour publier son premier roman "La Soif", écrit en un mois alors qu'elle n'a que 20 ans. Elle est aussi universitaire à l'Université d'Alger après l'indépendance de l'Algérie en 1962. Dans le contexte post-colonial, le rapport à la langue est central et ainsi, la langue arabe redevient langue d'enseignement, ce que Assia Djebar refuse. En 2005, elle est élue membre de l'Académie Française, l'une des plus prestigieuses institutions littéraire et linguistique (c'est aussi une institution fermée et tournée vers le passé 😒). Elle meurt à Paris en 2015, laissant une empreinte littéraire considérable.

• Le rôle puissant des langues, c'est en effet ce que l'on retrouve en partie dans le recueil de nouvelles "Oran langue morte". Dans ce recueil polyphonique et poly narratif, Assia Djebar se livre sur la folie meurtrière à travers les différents personnages féminins. Comme elle l'affirme dans sa postface, elle « rêve pour elles, [se] remémore en elles». Les femmes font preuve d'un courage extrême, d'un courage fou, qui contraste avec cette folie meurtrière des hommes. Le titre suggère que la langue meurt, or Assia Djebar redonne vie à ces femmes emprisonnées par les silences, grâce à son écriture sublime.
729 reviews4 followers
September 25, 2022

“Nel cuore della notte algerina” è una raccolta di sette racconti in cui le protagoniste sono donne che narrano la loro storia personale o che vengono ricordate da parenti e amici. La scrittrice approfondisce in modo dettagliato il contesto storico, difatti tutte le vicende sono ambientate nei decenni fra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento in Francia e Algeria. Sono drammatiche le descrizioni degli attentati terroristici, dei conflitti armati, delle contestazioni e rivolte che riguardano il territorio africano, analizzando la dimensione politica e socioculturale dell’epoca. Racconti dolorosi che permettono di conoscere la guerra d’indipendenza algerina e l‘enorme difficoltà di integrazione fra le varie culture.
Un romanzo intenso che fa conoscere al lettore occidentale un periodo storico e un paese del quale non abbiamo tantissime informazioni e che forse conosciamo troppo poco.
Profile Image for Vanessa (V.C.).
Author 6 books49 followers
April 2, 2023
Assia Djebar est une écrivain étonnante qui évoque beaucoup d’émotion et de profondeur et pourtant de simplicité à son style d’écriture. Les histoires ici ne sont pas pour les âmes sensibles, elles sont déchirantes, dévastatrices et tragiques. Malheureusement, cette collection était si déprimante qu’il était difficile de la terminer. Il donne un aperçu assez frappant de l’Algérie post-coloniale et de la façon dont elle a touché les Algériens, en particulier les femmes algériennes, qui continuent de se sentir elles-mêmes par la suite, mais sans un seul aperçu d’espoir, et avec une grande partie des histoires étant répétitives, lire ceci après un certain temps était juste trop. Trop déprimant et trop triste.
Profile Image for Beluosus.
100 reviews14 followers
September 11, 2012
Sa prose évoque les souvenirs, à la fois brumeux avec le temps et d'une clarté perçante. Je ne sais plus quoi dire, sinon que c'est une des plus beaux, des plus déchirants livres que j'ai lu cette année.
Profile Image for feux d'artifice.
1,064 reviews11 followers
October 27, 2021
Truly Assia Djebar is a master of words, hats off. Read if you wanna be brought to your knees in tears and utter dévastation by a master wordsmith at the height of her craft. 👌

I bought this on the strength of La femme en morceau alone, and the whole collection was worth every cent.
Profile Image for Es Everson.
162 reviews
May 13, 2023
Ces nouvelles et contes sont astucieux et Djebar écrit d'une façon captivante. Tellement important pour apprendre l'histoire et même une étude excellente des techniques de la littérature.
Displaying 1 - 15 of 15 reviews

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