Amore per l'orrido: storia della letteratura minore
Mica conoscevo Auroro Borealo e il suo podcast dei libri brutti. Ma è sufficiente la dedica d'apertura a Tommaso Labranca per capire di che morte si dovrà morire. Per poi settare definitivamente le coordinate con il primo libro che apre la raccolta: Dove andiamo a ballare questa sera? di De Michelis. Questo libro era già emerso in quel piccolo gioiello misconosciuto di Gabriele Ferraresi Mad in Italy (lettura assolutamente suggerita per chiunque voglia approfondire - o rimembrare - il trash italico degli ultimi 40 anni).
Bando alle ciance: cosa andiamo a trovare in questo libro brutto di libri brutti? Esattamente: dei libri brutti; con tanto di copertine a colori e citazioni chirurgiche per farvi fare un triplo carpiato all'indietro nella bara in ebano posizionata alle vostre spalle - un po' alla Jacovitti maniera. Borealo, alla stregua dell'ultimo eroe di una frontiera in procinto di scomparire, non abbandona mai il suo orizzonte e diventa fiero testimone delle nefandezze letterarie che hanno infestate le nostre librerie. La lettura è varia nelle proposte e divertentissima per piglio e prosa, con alcuni segmenti così caustici e fulminanti da far sghignazzare genuinamente. Certo, alle risate segue anche un profondo sconforto, poiché alcuni esempi riportati nell'esercizio di Borealo sono la quintessenza del potere mediatico di taluni personaggi o veri e propri esempi di anti-meritocrazia nella società: passino Totti con il suo libro di barzellette o il Kamasutra secondo Califano (uno dei momenti più alti), ma imbattersi ne L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio di Berlusconi, le poesie di Licio Gelli, le verità carcerarie di Lele Mora o l'excursus autobiografico di Wanna Marchi restituisce l'impietoso ritratto di un paese succube di oracoli, politici corrotti e galleggianti del mondo dello spettacolo. Un effetto collaterale, chiaramente non voluto da Borealo, che non pregiudica la piacevolezza della lettura.
Al netto che mentre leggevo sentivo dentro di me la voce di Auroro Borealo, autore di cotanta antologia nonché del podcast omonimo grazie al quale ho poi acquistato questo libro, devo assolutamente confermare che questa raccolta non tradisce le aspettative, qualunque cosa questo voglia dire (cioè ne confermo la bruttezza o la bellezza della bruttezza?). *
Stupendo il capitolo con l'Opera Omnia di Gabriel(e) Paolini, quello su Wanna Marchi, d'accordo, e quello finale con la carrellata di altri possibili libri brutti per un volume 2. Vi prego mandatelo in stampa subito!!!
W Auroro!
* questa mia recensione, specialmente l' ampolloso incipit è volutamente scritto in stile ipotattico per rendere omaggio ai libri contenuti ne "Il Libro Brutto"
“Premessa. Tutti i libri che troverete in questo volume: esistono per davvero; li posseggo personalmente; li ho letti. Tutti. Più volte. Perché lo faccio? Perché mi voglio così male? Chiederete giustamente voi. […] Questo volume sarà per me l'ennesimo libro brutto da aggiungere alla collezione, spero che per voi sia il primo di una lunga serie di chicche da esporre orgogliosamente nelle vostre librerie. Perché non esistono libri brutti. Esistono solo libri rilevanti.”
Se come me amate conoscere le stramberie del nostro paese, questo libro fa per voi. È una raccolta di spezzoni di libri realmente pubblicati e in possesso dell’autore, in cui lo stesso commenta le pagine più assurde della letteratura italiana. L'autore vorrebbe dimostrare che non esistono libri brutti, ma libri con più o meno rilevanza. In questa raccolta si passa dalla politica, alla salute, dalla comicità alla religione, dall’amore all’economia, eccetera.
È un libro molto divertente, che fa sorridere ma anche pensare a come, ad esempio, un politico degli anni ’80, allora ministro abbia sentito il bisogno di scrivere una guida alle migliori discoteche in Italia, oppure sulla classificazione dei peti, per capire quale persona sei a seconda dei peti che fai.
Ho sorriso tanto e me lo sono bevuto in pochissimi giorni, mi è piaciuto molto e spero ci sia un secondo volume perché secondo me la letteratura è piena di Libri Brutti.
Vorrei fare mie le parole di Elio in prefazione, perché anche io la prima volta che ho letto il nome Auroro Borealo ho pensato “ma questo qui è un genio”. È interessante lo è veramente: dagli album ai musical è veramente un artista poliedrico. Ma la volta in cui mi ha conquistato davvero è stata la prima in cui l’ho visto proporre, in fieri, quello che poi è diventato Libri Brutti. Esilarante, interessante, un ironico condensato di sociologia, storia recente e simpatica ironia. Quindi come potrei io non amare il Libro Brutto dei Libri Brutti? Consiglio di centellinarlo, come un buon amaro. Un capitolo al giorno, contro il logorio della vita moderna.
Fa quello che dice di fare: offrire una disamina di libri sconosciuti dei più disparati temi. Possiamo toevare la bibliografia di Paolini, la storia di un uomo che ha smesso di essere gay, metodo per diventare ricco.
Consigliato per conoscere un lato meno noto dell'editoria