Quando si parla di storia, il primo pensiero va quasi sempre ai grandi eventi, agli imperi, alle guerre, ai potenti che dominano i manuali scolastici e le fonti storiografiche. Ma, guardando oltre la superficie, tra le pieghe del tempo compaiono anche le persone comuni che spesso sono state protagoniste di avventure ed emozioni degne di essere scoperte e raccontate. Proprio per questo Costantino Andrea De Luca - giovane storico e divulgatore molto seguito e apprezzato - riporta alla luce quelle "vite senza nome" che hanno attraversato i secoli e che presentano incredibili somiglianze con la contemporaneità: uno studente odierno può così rivedersi in un collega medievale sofferente dopo una bocciatura; un innamorato può ritrovare i propri sentimenti nelle lettere di una coppia duecentesca; una moglie delusa può patire il medesimo dolore di una donna assira abbandonata dal marito. Muovendosi dall'antichità fino al Novecento, De Luca ci accompagna in modo nuovo e coinvolgente fra piccoli e grandi episodi avvenuti nei secoli ma con un sapore ancora attuale. Perché, come ci ricorda l'autore, "le emozioni umane sono rimaste sostanzialmente le stesse nel corso della storia, e l'empatia può attraversare i millenni legandoci ai nostri avi".
Ho apprezzato molto l'idea di base del libro: parallelo tra avvenimenti del passato e quelli contemporanei a dimostrazione che la storia e il mondo sono sempre gli stessi. E da questi allacciarsi al contesto storico e dare informazioni in più sulle usanze e stile di vita. Le mie 2 stelle sono dovute a questo. Non mi è piaciuto l'inserimento di aneddoti personali, che magari servivano a immedesimarsi nei panni dei protagonisti del capitolo, ma in alcuni momenti sembrava troppo dilungarsi su cose più del necessario, al punto da risultare difficile da leggere soprattutto le ultime pagine. Il libro è destinato a un pubblico più giovane e magari alle prime letture, e anche questo ha influito sul mio giudizio PERSONALE.
Il punto forte di questo libro è che ti spinge, inevitabilmente, alla riflessione: pensieri come "è proprio vero che l'essere umano è sempre uguale a sé stesso", "chissà come sarebbe il mondo se le donne non fossero state sistematicamente represse" e "quindi anche attraverso i millenni è possibile essere ricordati grazie ad oggetti quotidiani" si sono formati ed approfonditi nel mio cervello durante tutta la lettura.
Il livello di immedesimazione che ho raggiunto in alcune storie mi ha fatta sorridere: il monaco che compone una poesia per il suo gatto potrei essere tranquillamente io, così come il divulgatore che vuole rendere accessibile la cultura mi ha ricordato me stessa che cerco di convincere il mondo che leggere i classici è possibilissimo (è innegabile comunque che sarebbe meglio che altre invece non fossero così attuali, come il resoconto del processo per il tentativo di stupro).
Il livello di approfondimento e di fun fact è immacolato: watch me nei prossimi mesi dire a tutti che non è vero che la Chiesa ha fatto sterminare i gatti nel medioevo perché considerati animali del demonio.
Questo libro rappresenta il modo in cui, a mio parere, la storia andrebbe narrata. Per quanto la grande storiografia (quella che generalmente si studia durante il periodo scolastico) rimanga fondamentale per contestualizzare le varie vicende, questi piccoli e talvolta brevissimi istanti di vita che resistono al tempo rappresentano forse gli aspetti più interessanti della storia. Questo perché sono in grado di presentare il passato da una prospettiva completamente diversa: i protagonisti non sono più i governanti e i generali della storia politico-militare, ma le persone comuni, donne e uomini, bambini e anziani. Grazie agli strumenti della microstoria, della storia dal basso e dell'antropologia emergono le vicende di persone comuni che sono sopravvissute, spesso per pura casualità, in testi che molto probabilmente sarebbero andati perduti. Ed è affascinante notare come molte volte le vicende del passato, anche quello più remoto, si avvicinano a quelle del nostro presente. Condivido inoltre la posizione dell'autore sulla difficoltà di scegliere un percorso accademico di questo tipo, essendomi trovato anche io in una situazione simile, e concordo pienamente sul fatto di dover scegliere il percorso per il quale ci si sente più adatti indipendentemente dalle opportunità future. In conclusione, ho apprezzato molto l'idea del libro e il modo in cui i vari protagonisti sono stati presentati, concedendo una lettura perlopiù scorrevole e interessante, ricca di spunti di riflessione.
Questo libro è sicuramente il più interessata che abbia letto da moltissimo tempo. È elettrizzante ritrovare sé stessi e la propria realtà in civiltà tanto distanti e tanto antiche!
Da appassionata di storia e archeologa la parte che ho sempre preferito è quella legata alle minuzie e alla vita quotidiana più che ai grandi eventi, quindi è un libro ideale per scoprire nuovi aneddoti, alcuni dei quali non conoscevo. Non tutte le storie sono belle allo stesso modo, ma si legge in fretta ed è sempre bello vedere quanto non siamo cambiati come essere umani.
Bel libro! Lodevole nelle intenzioni e nella scelta dei racconti. Originale e coinvolgente! Qualche riserva sullo stile narrativo e sui frequenti riferimenti all'epoca contemporanea. Ottimo per giovani lettori.
Non sono probabilmente amante della storia nel senso puro del suo significato o per come intende l'autore, ma sono curiosa e mi piacciono aneddoti particolari sul passato, mi ricordano le lezioni di greco e latino che ho vissuto con una professoressa veramente appassionata. La conclusione con l'autointervista non mi è piaciuta, per mio gusto personale, posso capire le opinioni inserite nei vari capitoli per fare il confronto col presente, ma probabilmente avrei evitato questa conclusione amara sul percorso "sicuro" da intraprendere per un giovane appassionato di storia e non solo, magari l'autore voleva essere ironico, probabilmente non ho ben compreso il fine delle sue parole. Tuttavia, credo che ci sia una netta differenza fra passione e sopravvivere nel mondo adulto. Inoltre, il libro non si rivolge propriamente ad un infante e se chi lo legge è curioso, sa già bene che talvolta passione e lavoro non coincidono, ma che il secondo può far sopravvivere e nutrire le prime. Lo stile è stato sommariamente gradevole, il testo scorre bene e invoglia la lettura. Non mi sento di dare due stelle, ma credo sia un approccio carino anche per chi, come me, ha odiato la storia durante gli anni del liceo.
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Idea affascinante: dare spazio e dignità a persone vissute secoli e millenni fa di cui la storia dall’alto o Macro-Storia non ha mai parlato. Dunque, cosa ci troviamo davanti? Sono narrate trenta storie a partire da circa 3900 anni sino ai giorni nostri e ce n’è per tutti i gusti: dai litigi tra due coniugi, uno studente viziato, un lavoratore che chiede il giusto compenso o un altro che tenta di farsi riassumere passando poi per un mercenario del XVII secolo, un pirata alcolizzato e infine lo stesso autore. Perché sì, se ci pensiamo a mente lucida faremo la stessa fine delle storie qui narrate: cosa resterà di noi fra secoli o millenni? relativamente poco nonostante il progresso della tecnogia e della sua capacità di immagazzinare pile su pile di informazioni. Libro leggero, anche perché si tende ad avvicinarsi il più possibile ad un linguaggio informale - per intenderci quello stesso registro lessicale che usa il tuo amico appassionato di storia mentre fate aperitivo una sera qualsiasi. Consigliato!
Un buon libro, di cui ho particolarmente apprezzato il lavoro di ricerca sotteso ad ogni singolo racconto e l’accuratezza delle fonti. Divulgazione molto accessibile, ma al contempo estremamente accurata.
La natura aneddotica del libro, pur garantendo estrema varietà dei temi proposti, rende la lettura frammentaria e spesso altalenante, in quanto non tutte le fonti di partenza risultano sufficienti a reggere autonomamente il singolo racconto ed impongono all’autore digressioni forzate e disorganiche. Ma questo è un limite intrinseco alla struttura stessa del libro, che non intacca particolarmente la scorrevolezza della lettura.
La Storia quella piccola, quella invisibile ai più ma che è tutto per chi l’ha vissuta, Costantino la riporta in vita attraverso brevi racconti correlati da tantissima informazione storiografica. Come sempre un ottimo lavoro che trasmette innanzitutto una grande passione per la Storia di tutti, famosi e non.
Molto coinvolgente e attuale, anche se i continui richiami alla società moderna mi sono sembrati troppi (si notano immediatamente le similitudini tra passato e presente, quindi non serve specificarle in continuazione).
Un bel libro, che racconta tante storie di personaggi sconosciuti. L'autore rivela i loro vissuti e spesso anche le emozioni provate. Un viaggio che parte da lontano, da una donna assira e che arriva fino ai giorni nostri. Mi è piaciuto
molto interessante le storie di queste persone, comuni, che hanno contribuito alla formazione della storia e della società odierna. Belle anche le connessioni del loro periodo con il nostro
Lo scriba del faraone è una raccolta di storie di persone comuni di epoche e angoli di mondo diversissimi. Si parte dall’Assiria di circa quattromila anni fa e si arriva fino ai giorni nostri, con la testimonianza dell’autore del libro.
Per ogni capitolo, il titolo ci lascia già intuire quale sarà l’argomento della narrazione: un disoccupato in cerca di lavoro – un pover’uomo alle prese con l’affitto – un insegnante sottopagato – una difficile relazione a distanza – gioie e dolori di uno studente fuori sede, per citarne solo alcuni tra quelli che si focalizzano su questioni di cui è piuttosto comune discutere anche oggi.
L’autore prende spunto da testimonianze scritte, come iscrizioni, lettere, diari, per far emergere dalla storia dei grandi eventi la voce di persone semplici e sconosciute, le loro gioie, i loro dispiaceri, i loro desideri, i loro problemi, la loro forza. Dopo la presentazione viene fatta una chiara contestualizzazione del periodo, con riferimenti puntuali alla società, alle abitudini, agli accadimenti storici principali, in modo da inquadrare quanto raccontato. Se possibile, la storia dei vari personaggi viene seguita attraverso ulteriori documenti; in caso contrario, l’autore formula ipotesi per aiutarci a immaginare una conclusione credibile delle vicende.
Il valore di questo libro non sta solo nell’essere una miniera di informazioni poco conosciute ed estremamente interessanti, ma anche – e soprattutto – nell’essere uno strumento utile per comprendere meglio l’umanità e le sue sfumature. L'autore, infatti, ci tiene a sottolineare che, nonostante siano trascorsi secoli o millenni da certi fatti menzionati nell’opera, alcune cose non sono mai cambiate, soprattutto le emozioni e le reazioni umane. Vi capiterà più volte di sorridere e pensare che, in qualche situazione descritta, vi ci rivedete proprio.
Ho apprezzato molto anche il capitolo finale, in cui l’autore racconta il suo percorso di studi, caratterizzato da un dilemma che affligge molti appassionati di materie umanistiche, cioè la difficoltà nel trasformare in lavoro l’amore per la letteratura, la filosofia, la storia, l’arte. Egli non fornisce risposte preconfezionate o manuali d’istruzione su come orientarsi, ma analizza lucidamente la situazione attuale e presenta la sua esperienza, fornendo così uno spunto di riflessione a chi si affaccia nel mondo universitario (e non solo).
Consigliato? Assolutamente sì: non si imparano solo dettagli e curiosità storiche, tutte ben documentate, ma ci si rispecchia nelle vicissitudini di persone vissute moltissimo tempo fa, e si è spinti a interrogarsi sull’impatto che ciascuno ha sulla storia. Una narrazione che incuriosisce, fa riflettere, a tratti diverte, e non annoia mai.
Il libro è ben scritto, molto scorrevole. La cosa particolare è che l’autore ha scelto di parlare di 28 storie tutte realmente accadute e tutte in epoche diverse di persone assolutamente normali. L’autore racconta la storia dal punto di vista di un frate, di una levatrice, di uno studente fuori sede, anzi sono loro a raccontarcela a noi attraverso frammenti di lettere, incisioni, atti giudiziari, diari e quant’altro. Ci sono storie commoventi, altre ti faranno riflettere, altre tenerezza e altre ancora ti faranno ridere.
Scegliere di inserire piccoli capitoli e autoconclusivi la trovo un’ottima scelta perché in lettura questo risulta leggero e scorrevole, appunto. Inoltre, scegliere anche di raccontare di persone normali, delle loro vite quotidiane, e non di principi, re, regine o papi la trovo davvero una scelta un po’ fuori dal comune per un saggio storico, ma che ci aiuta a comprendere meglio come fosse la vita vera per le persone in tutte le diverse epoche affrontate nel libro.
Bello bello. Probabilmente leggerò altro di questo autore.
Bellissimo libro con linguaggio che accoglie sia esperti che novizi del genere storico. Uno dei punti di forza, oltre ad essere molto scorrevole, sono le fonti riportate in modo estensivo alla fine di ogni capitolo, dalle quali traspare il lavoro approfondito dell'autore. Lettura consigliata a tutti!