In un tempo di profonde incertezze e instabilità, Carlo Cottarelli fa il punto con schiettezza e rigore su sette grandi sfide globali che stanno plasmando il nostro presente e determineranno il nostro futuro sociale ed economico. Dal riassetto del potere internazionale tra Cina e Stati Uniti - in particolare dopo l'insediamento della nuova amministrazione di Trump - e l'ascesa di nuove potenze globali al crescente ruolo economico-politico delle multinazionali tecnologiche, dalle minacce del riscaldamento globale alle sfide poste dai flussi migratori, dalle sempre più forti tensioni interne dell'Unione europea al progressivo calo delle nascite, nonché alla situazione italiana e al futuro della sua economia. Fronti aperti, ma soprattutto irrisolti, per i quali è arrivato il tempo di «rimboccarsi le maniche» e provare a trovare soluzioni concrete e realistiche, anche se oggi ci sembrano irraggiungibili. Rispetto alle generazioni passate, che hanno affrontato e superato problemi ben più complessi dei nostri, partiamo certo da basi più solide. Ma le incognite sono molte, e se vogliamo non farci trovare impreparati e cercare di superare gli ostacoli davanti a noi, il primo, urgente passo è prendere piena coscienza della situazione, dirsi le cose come stanno, senza giri di parole, senza abbandonarsi al pessimismo né cullarsi in un cieco ottimismo, e senza ricorrere a scorciatoie. Cottarelli offre una riflessione lucida e necessaria, che non tace gli aspetti più complicati e controversi delle singole questioni e rappresenta un punto di partenza imprescindibile. Perché solo con onestà e consapevolezza possiamo affrontare un futuro incerto con nervi saldi e sguardo critico.
Carlo Cottarelli is an Italian economist. From 1981 to 1987, he worked in the Research Department of the Bank of Italy and in Eni from 1987 to 1988. Starting in September 1988 he began working for the International Monetary Fund. On 1 November 2014, he was appointed Executive Director of the International Monetary Fund Board. From 30 October 2017 he is the Director of the Observatory on the Italian Public Accounts (CPI) of the Università Cattolica of Milan.
Ho letto questo saggio per intervistare l'autore durante un incontro di presentazione organizzato nella mia città.
Sette capitoli per descrivere sette grandi questioni della nostra contemporaneità, dell'imminente futuro, senza giri di parole. Il noto economista ex senatore, nonché direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani, con tono asciutto, disilluso e onesto presenta al lettore uno scenario tutt'altro che incoraggiante dell'attualità e del destino dell'umanità. Fornendo cifre e previsioni statistiche, osservazioni scomode e analisi puntuali, l'autore consegna un testo chiaro e accessibile per chiunque voglia approfondire le problematiche globali e locali così urgenti e stringenti tali da non essere più rimandate. Questioni così interconnesse e influenzate tra loro che la presa di consapevolezza di tali processi, sebbene sconfortante, potrebbe essere già un primo passo avanti per offrire una speranza di futuro alle prossime generazioni. La lettura del saggio offre pochissime soluzioni "in pillola" per le sfide economico-sociali chiave sostenute da Cottarelli. La crescita economica della Cina e le tensioni con gli Stati Uniti, l’oligarchia delle multinazionali tecnologiche, il riscaldamento globale, il fenomeno delle migrazioni irregolari, il crollo delle nascite e il calo demografico degli esseri umani, la dis-unità dell’Unione Europea. Spazio infine all’Italia e ai suoi annosi problemi strutturali, su tutti la burocrazia e i costi dell’attività di impresa. Il proposito dell'autore è insomma un invito ad affrontare il futuro incerto e instabile con più determinazione, accettando di non sapere come risolvere tali problemi, a partire dal dirsi le cose come stanno.
Se da un lato quindi vanno riconosciute le proprietà divulgative, di scorrevolezza e lucidità del testo da parte dell'autore, sono tuttavia molto perplesso sull'intento di provocare una reazione d'orgoglio nel lettore a prendere in mano la situazione. A «non arrendersi» e a «rimboccarsi le maniche» a fare qualcosa.
Durante la lettura del testo è emersa in me sempre più la netta sensazione di impotenza. La disillusione e lo scoramento annunciate da Cottarelli come possibili reazioni ai contenuti del libro, credo siano derivanti dal fatto che come normali cittadini, imprenditori o amministratori locali del mondo, tali processi siano semplicemente più grandi della nostra volontà. E quando si avverte l'incapacità di mettere mano alla propria realtà, la paura della debolezza, la minaccia alla propria sopravvivenza, credo esistano due reazioni possibili: una reazione violenta, estrema, per r-esistere; o la rassegnazione. Fenomeni entrambi diffusi nelle relazioni, nei social network, negli individui. Quindi l'appello ad una responsabilità comune e coraggiosa ma inefficace nelle sue azioni quando sono palesi le mancanze di decisioni forti da parte della classe dirigente, guidata da manifeste lobby di potere, è una via di fuga troppo comoda. Oserei scrivere codarda. Se infatti lo stesso autore ha avuto - ed ha - una posizione politica e professionale tale da offrire un approccio per risolvere tali problemi, perché lui per primo non si pone in gioco nelle famose stanze dei bottoni? O se alcune soluzioni sul potere di spesa degli italiani sono così "controcorrente" ma salvifiche, perché quando era in Parlamento non sono state messe in pratica? Mi auguro risposte migliori del "perché al popolo non interessa".
È un testo che consiglierei di leggere a tutti. Soprattutto a chi può influenzare le decisioni dei potenti della Terra. Non per regalarsi quintali di ansia, ma per avere stimoli a non cedere alla tentazione dell'indifferenza. La vera sfida è trovare una terza via. Senza cedere al risentimento contro le lobby, e sforzarsi di mettersi in gioco nel proprio piccolo per cambiare la mentalità delle persone. E innescare processi migliori di quelli che ci hanno lasciato le nostre nonne o i nostri padri. Tra cui lo stesso Cottarelli...
"Senza giri di parole – la verità sulle sfide economiche e sociali del nostro futuro”; di Carlo Cottarelli; edizioni Mondadori; Isbn 978-88-04-80359-1.
L’Autore, seguendo la traccia di pubblicazioni precedenti, continua a fare una panoramica dell’evoluzione del contesto economico, politico sociale e fisico del pianeta mettendone in luce gli elementi di attrito e di potenziale crisi.
I punti trattati dal saggio sono principalmente: - Il contesto geopolitico globale, che sembra prefigurare una competizione sempre più serrata fra i blocchi che gravitano intorno alla Cina e agli Usa rispettivamente. Sfida che rapidamente sta passando dal solo terreno della contrapposizione economica ad un contesto di “corsa agli armamenti” e quindi di potenziale conflitto armato. - Il crescente rischio rappresentato dall’ascesa economica e politica dei grandi “oligarchi” di occidente che interferiscono in maniera sempre più pervasiva con i processi democratici. - Il riscaldamento globale, sempre più evidente e sempre più difficilmente arginabile visto anche il contesto di sfida globale che si sta sviluppando. - Le necessità crescenti di regolare meglio i flussi migratori. - La crisi dell’Unione Europea. - Gli squilibri percepiti e prevedibili prodotti dal calo della natalità, non solo nei paesi sviluppati, ma a livello globale. - Le ragioni e gli effetti della stagnazione economica pluridecennale del nostro Paese.
Non nascondo di essere di solito allineato al pensiero dell’Autore del quale apprezzo le analisi che, purtroppo, rimangono perlopiù inascoltate.
Cottarelli continua ad essere, come nei precedenti libri, faro oggettivo e illuminante sui problemi dell'Italia (economici e non). Di un altro livello rispetto a qualsiasi opinionista/politico/professore, oggettivo e critico al punto giusto secondo me su ogni argomento trattato, dai cambiamenti climatici al PNRR passando per il problema dell'immigrazione ecc. Senza peli sulla lingua tocca uno per uno i 7 problemi più grandi che abbiamo in Italia, lettura sconsigliata a chi soffre d'ansia. 5 stelle pienissime
Non male a livello di informazioni date. Dettagliato anche se estremamente facile da capire. L'unico contro è che è molto ripetitivo come qualsiasi saggio.