Una donna che ha diritto a una seconda possibilità. Un ragazzo con un segreto nel cuore. E un cane che li ama come solo i non-umani sanno fare...
Se abbiamo un grande desiderio nel cuore possiamo esprimerlo mentre una stella cadente illumina il cielo o ricevendo in dono un Dà la statuetta giapponese che reca sul volto due occhi privi di pupille. Al Dàruma possiamo confidare il nostro desiderio e colorare una delle due pupille , sarà quell'occhio a vegliare su di noi affinché ci impegniamo per trasformare il desiderio in realtà. Se ce la faremo anche la seconda pupilla potrà annerirsi, la statuetta perderà il suo aspetto inquietante e, finalmente, la vita ci sorriderà. Quando suo figlio Tommaso, tanto amato quanto irraggiungibile sotto i cappucci delle felpe dove si nasconde, riceve in dono un Dàruma, Luisa pensa che sia l'ennesima scemenza new age.
Tommi è il classico adolescente privo di desideri e lei ha un anziano padre di cui prendersi cura, un mutuo a tasso variabile e un dolore piantato nel non può certo giocare col fuoco della speranza. Tanto che con le sue amiche ha elaborato la teoria delle tre Delusione e Disillusione sono le naturali conseguenze di qualunque Desiderio, quindi tanto vale non esprimerne nessuno. Ma nella vita di Luisa ci sono anche un cagnolino, capace di fiutare anche il più impalpabile moto del cuore, e certe lettere della banca che sembrano fatte apposta per costringerla a uscire dalla sua comfort zone.… Fino a che, una mattina, eccolo lì: l'occhio del Dàruma la sta fissando.
"Tommi ha preso il Dàruma fra le mani, cauto. Cercava le parole giuste. Il giorno prima aveva provato ad avvicinare le labbra allo smartphone e 'Ehi Google, come si esprime un desiderio?'".
Ho scoperto questo libro per caso e il titolo mi ha incuriosita. Non sono rimasta delusa dalla lettura, anzi. Molto scorrevole e ritmo che incolla alle pagine. Personaggi femminili super (Giovanna la mia prefe). Un rapporto mamma - figlio non facilissimo, con tanti alti e bassi. Bello anche l’incipit di autismo, una tematica non scontata in un libro di narrativa. Il personaggio di Mirko molto ben costruito. La storia d’amore non guasta, anche se rimane sullo sfondo. Finale non scontato. Anzi! Mai avrei immaginato quel desiderio di Tommy.
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3,5 stelline. Splendido romanzo, magico quasi. Le sue frasi sono di una profondità unica, e al contempo pervase da una piacevole ironia che rende la lettura indimenticabile. A dire il vero, all'inizio sono rimasta un po' delusa dal desiderio espresso da Tommaso, che non è poi così misterioso. In un secondo momento, tuttavia, ho capito che non era quello il punto (come colpo di scena, mi farò andar bene quello Quello sì che mi ha spossata). Il punto, dicevo, è piuttosto quello di far luce negli interstizi più reconditi del rapporto tra madre e figlio, due "intimi sconosciuti: [...] le persone che si conoscono meglio e peggio al mondo." Assistiamo a silenzi, segreti e incomprensioni, il tutto sotto gli occhi di un cagnolino premuroso e di un accigliato Daruma. Questi due "personaggi" contribuiscono a creare l'impressione che si stia leggendo un'opera di realismo magico, aumentando il grado di suggestività della storia. E invece non c'è nulla di più reale e concreto degli sforzi di una donna per interpretare i non detti di suo figlio, e di quelli del ragazzo per farsi ascoltare da lei. Il senso di inadeguatezza di Luisa si estende in realtà a molti altri aspetti della sua vita, tra cui quello lavorativo e sentimentale, il che fa di lei una protagonista con cui è estremamente facile simpatizzare. Quasi ci rivediamo nel suo percepirsi costantemente sbagliata e incapace di riuscire in ogni ruolo sociale che dovrebbe invece ricoprire con successo (moglie o amante, madre, lavoratrice). Ma, al pari di suo figlio, anche Luisa sperimenta una crescita nel corso della narrazione, acquisendo la consapevolezza che essere imperfetti significa essere umani, e che gli errori che commettiamo ci uniscono molto di più di quanto crediamo.
"Non penso che si debba essere fieri dei propri sbagli, questo no. Però possiamo e dobbiamo essere consapevoli che i nostri passi falsi possono essere di grande aiuto per qualcun altro. Come potremmo essere bravi genitori e più in generale brave persone, se non sbagliassimo mai? Come potremmo essere capaci di comprendere gli errori che i nostri figli o i nostri amici prima o poi inevitabilmente commetteranno, senza aver provato sulla nostra pelle che può accadere di essere fallibili, scomposti, perfino indecenti? Saremmo totalmente privi di empatia e capacità di perdono. I nostri errori sono la cosa più altruistica che abbiamo."
Sono di parte! Perché conosco l’autrice e ì luoghi di cui scrive. 5 stelle perché alla fine mi ha fatto venire anche una lacrimuccia. Libro super scorrevole, qualche nel gioco di parole. (Unico aspetto un Po’ cosi i capitoli dove parla il cane.)
Un libro faticoso da leggere, noioso e prolisso. La storia principale tra madre e figlio adolescente molto interessante, ma tutto il resto è un continuo feedback al passato che fa perdere il filo alla storia principale.
Mi riscuoto ma il rimpianto mi resta appiccicato addosso. Vorrei poter fare come i cani dopo che si sono bagnati, far schizzare lontano le malinconie a raggiera, in un arcobaleno di pensieri che si dissolvono con una scrollatina liberatoria.