Febbraio 1841. Il tribunale di Vicenza è gremito di uomini e donne giunti ad assistere al processo a Lorenzo Sella, un operaio del Lanificio Rossi che ha accoltellato a morte il suo caporeparto dopo un diverbio. Tutti aspettano la deposizione di Alessandro, il figlio del padrone. Inaspettatamente, anziché scagliarsi contro Lorenzo, il giovane ne prende le parti, e accusa il padre e la classe dirigente di questo e molti altri delitti. Ad ascoltarlo, seduta nelle prime file, c'è una giovane donna dalle mani sottili e dagli occhi è Claudia, sorella dell'imputato, pianista eccelsa animata dal medesimo idealismo di Alessandro. Quando il giovane scende dal banco dei testimoni, i loro occhi si incontrano per appena un istante, sufficiente a sovvertire il corso del destino. Inizia così il cammino rocambolesco e appassionante di uno fra i più importanti imprenditori italiani del Risorgimento. Un padrone illuminato ma mutevole, sempre in bilico fra ideale e pragmatismo, nelle questioni aziendali e in quelle del cuore. La sua visione di un'industria più giusta, che guarda al profitto senza perdere di vista il benessere dei lavoratori, ha lasciato nella Storia un'impronta indelebile. Il sogno di Alessandro Rossi e del suo lanificio prende vita fra le pagine di un romanzo dall'ordito robusto, che intesse passione politica e utopia industriale, segreti di famiglia e amori da custodire per la vita.
Avvocato giuslavorista, vive a Vicenza con una moglie, due figli e tre gatti. Affianca la pubblicazione di testi giuridici alla scrittura di romanzi di genere, sua grande passione.
Un romanzo storico che racconta di una delle aziende più importanti del panorama italiano, ovvero i Lanerossi di Vicenza. Nel libro, si parla di Alessandro Rossi, a capo dell’azienda, colui che la porterà nella nuova era industriale, mettendo il benessere degli operai prima del profitto; e di Claudia, che diventerà sua moglie e che lo appoggerà in ogni sua nuova idea nel portare innovazione. Veramente bello perché si sente anche l’atmosfera della Vicenza dell’Ottocento, prima dell’unità d’Italia.
🧶 Quest' azienda avrà sempre a cuore la qualità di un prodotto creato da persone dotate di sentimento, occhi e mani. Non produrremo mai un filato in serie da macchine senz'anima né gusto"
📜 Le parole di Francesco Lanerossi rimbombano nell' ufficio e nell'udito di suo figlio Alessandro suonando come un ultimatum. Ma si sa la vita succede sempre quando siamo impegnati a fare altri progetti, e quando il figliol prodigo si vede costretto a prendere in mano le redini dell' azienda, il periodo storico e la fondata preoccupazione per le sorti future dell' azienda, lo porterà a prendere decisioni drastiche ma necessarie. 📃 Siamo nella seconda metà dell' 800, in seguito ad un forzato esilio in giro per l' Europa, Alessandro studia e impara i metodi innovativi di lavorazione e i macchinari che funzionano a pieno ritmo a fianco degli operai negli stabilimenti tessili più importanti di Francia, Belgio ed Inghilterra.
🌐 Il patron sarà attento ad informare i propri operai delle nuove procedure, con il garbo e la sensibilità che lo contraddistinguono da altri imprenditori riuscirà gradualmente a fare entrare il progresso in Lanerossi senza sgradevoli conseguenze sull' umore e l'operato di quegli uomini e quelle donne che considera parte integrante della sua famiglia. Negli anni investirà moltissimo per migliorare le condizioni di vita dei suoi operai, provvederà all' alfabetizzazione della maggior parte di loro, costruirà a Schio un vero e proprio quartiere con casette unifamiliari dotate di varie camere, servizi igienici, e l' orto sul retro " perché quasi tutti gli operai vengono dalla campagna, sono contadini di estrazione e senza l'orto si sentono snaturati." la scuola e la chiesa e ampi spazi di condivisione per il tempo libero. La forza e il successo dei Lanerossi nel tempo sono emersi sicuramente grazie all'iniziativa imprenditoriale di Alessandro ma anche per l'attenzione rivolta alla forza lavoro; un precursore perché aveva capito che una persona felice ed appagata lavora di più e meglio.
A tutt'oggi a Schio sono ammirabili : l' ex lanificio Francesco Rossi, antica sede dei Lanerossi la spettacolare Fabbrica Alta, prima in Italia ad essere costruita in altezza, per sfruttare il fatto che il vapore sale verso l’alto e può essere usato per il riscaldamento, dotata di grandi finestre e bagni per tutti gli operai, il quartiere operaio di case colorate, il Giardino Jacquard che integra elementi architettonici come una serra ad esedra, grotte, un ninfeo e giardini pensili, legato all'antica Tessitura Jacquard e riporta alla cultura dell' 800, il Lanificio Conte che ospita il Monumento al Tessitore, un simbolo del passato della città legato alla produzione tessile
La trama corposa e sapientemente elaborata, i personaggi interessanti e di grande personalità e lo stile elegante infondono una lettura stimolante e piacevole . Curiosità,,,, L' autore ringrazia Alessandra Selmi, scrittrice storica di enorme spessore,per avergli lanciato la sfida del progetto creativo.
- Il canto dei telai - 📚 L' avventura di Lanerossi Livio Galla Mondadori 2025 252 pag.
Un libro molto ben scritto, avvicente nella storia e ben curato nella descrizione dei personaggi. Un finale a sorpresa e una trama intrecciata e accattivante. Buona la ricostruzioe storica dell'imprenditore Rossi e del contesto storico, industriale e culturale di Schio e del Veneto. Non chiaro abbastanza la parte storica e quella inventata sia dei personaggi che dei fatti.