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Quella vita che ci manca

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Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L’auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l’unica cosa che gli rimane di lui: c’è anche quell’idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia.
Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C’è Anna, che a soli trent’anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C’è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c’è Alan, il maggiore, l’uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l’amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c’è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima – ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo – e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona.
Questo è un romanzo sull’amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull’unico altro amore che possa competere: quello che irrompe come il buio in una stanza piena di luce, quello tra un ragazzo e una ragazza, contro tutto e tutti.

336 pages, Hardcover

Published October 2, 2014

14 people are currently reading
399 people want to read

About the author

Valentina D'Urbano

12 books332 followers
Valentina D'Urbano è nata a Roma nel 1985, dove vive e lavora. Si è diplomata allo IED in illustrazione e animazione multimediale.

Nel 2010 vince la prima edizione del torneo letterario IoScrittore organizzato dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol. Il suo primo romanzo Il rumore dei tuoi passi, divenuto bestseller, viene pubblicato da Longanesi nel maggio 2012, e viene tradotto in Francia e in Germania. Nel settembre 2013 sempre per Longanesi pubblica Acquanera. L'uscita del suo terzo romanzo, Quella vita che ci manca, ancora una volta per Longanesi, è avvenuta nell'ottobre 2014. Parallelamente alla sua attività di scrittrice Valentina D'Urbano collabora come illustratrice per l'infanzia con diverse case editrici italiane e straniere. Recentemente è uscito il suo nuovo libro Alfredo.

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12 (1%)
Displaying 1 - 30 of 61 reviews
Profile Image for Serena.. Sery-ously?.
1,149 reviews225 followers
July 18, 2018
Probabili spoiler, I'm sorry.

QUESTO LIBRO E' UNA BECERATA INFAME

Per tutta la durata del libro, l'impressione che mi si è appiccicata addosso è che Valentina D'Urbano mi stesse sonoramente prendendo per i fondelli: parole che vorrebbero entrarti dentro, graffiarti, farti male.. Ma che in realtà sono solo fuffa. Tanta tanta fuffa!
Mi è sembrata una dei poeti maledetti di Facebook, quelli che devono scrivere frasone fighissime per colpire l'attenzione perché sennò solo la foto di loro con un cocktail in mano non se la filerebbe nessuno :D

Questo libro è quanto di negativo ci possa essere in un libro che vuole "lasciare il segno" e non si accontenta di essere semplice intrattenimento; ora io non voglio un ricercatore ai livelli di Tolkien che addirittura si è inventato la lingua elfica (♥), però se devi scrivere un libro su un quartiere degradato, su cosa voglia dire vivere in povertà assoluta spesso dal lato sbagliato della legge e di persone allo sbando.. Un minimo di ricerca falla!
Il libro è pieno di sciocchezze, di luoghi comuni e frasi fatte buttate lì ogni tanto per far ricordare al lettore dove si svolge la storia, per cercare di dare un minimo di background credibile e quello che rimane al lettore della Fortezza è che ci sono i disagiati che "ti sparano addosso se entri nel quartiere" (??????????), che ogni tanto - una, due volte all'anno - gli staccano la corrente perché si sono allacciati abusivamente, che i lampioni sono tutti spenti e rotti, che fa freddo perché non c'è riscadamento..
Però poi vabbé, la palazzina ha L'ASCENSORE funzionante. Oooook.
Io a questo punto spero che la D'Urbano NON abbia fatto ricerche a proposito, perché in caso contrario la tristezza di questo libro sarebbe incommensurabile.

I personaggi sono un ammasso di idiozia e follia, nessuno mi ha conquistato, nessuno mi ha trasmesso altro se non rabbia e totale apatia per il loro futuro; innanzitutto Letizia Smeraldo, in teoria capofamiglia e descritta come donna forte e invincibile, in pratica donna senza volontà e polso che lascia allo sbando totale i suoi figli. Si dice che è una donna abituata a lavorare duramente, in pratica però lavora due volte a settimana per tre ore. Ooook.
Anna, la più grande che "ormai ha trent'anni e quindi non può farsi una famiglia, deve rimanere ancorata a quella da cui proviene". Boh, non ho mai capito perché durante tutta la storia non abbia mai fatto un tentativo di trovare lavoro. Per badare al fratello? Alla casa? Perché gravemente malata e dunque incapace di poter svolgere qualsivoglia mansione? Anna fondamentalmente cucina, va al mercato a fare la spesa e si occupa della casa e dei fratelli, ma non fa mai nulla per uscire dalla situazione in cui si trova.
Vadim è il fratello ritardato e qui mi è partita la vena: l'autrice ha dipinto un personaggio surreale che è difficile ritenere credibile: sì è vero ogni tanto ha delle uscite da bambino di 7 anni come viene presentato.. Ma poi agisce/pensa come un ragazzotto maturo e della sua età... Pure qua la sensazione di forte presa per il culo da parte dell'autrice non mi ha mai abbandonato e anzi, era alle stelle: vuoi creare un personaggio con un ritardo mentale? Crealo che sia credibile santa pazienza, non una caricatura insensata!!
Alan è uno psicopatico che andrebbe rinchiuso. Mi dispiace ma non esiste "è mio fratello e siamo sempre uniti": Alan sarebbe da ospedale psichiatrico, è pericoloso e cattivo.. La sua famiglia non fa il suo bene lasciandolo a piede libero e permettendogli di ubriacarsi, di comprare la pistola e fare il criminale..Tutti sanno e tutti tacciono perché nonostante siano consapevoli di quanto sia malato di mente Alan, lasciano correre perché "questa è la realtà in cui viviamo, noi non possiamo cambiare la realtà SIGH SOB SONO PICCOLO E NERO NGUE' NGUE'" (traslitterazione di tutte le pippe mentali dei personaggi che l'autrice ci smolla ogni due pagine).
Valentino.. Tutti amano Valentino, perché Valentino è diverso, Valentino è migliore, Valentino è uno che ce la può fare ad andarsene dalla fortezza.
E invece no, Valentino è il più merda di tutti: privo di forza di volontà si piega alle richieste e alle proposte del suddetto fratello psicopatico, è meschino e bugiardo, ignobile. L'ho odiato dalla prima all'ultima pagina e ho rosicato che nonostante tutta la sua negatività, abbia il lieto fine. Di certo non se lo meritava..

La storia d'amore tra Valentino e Delia è patetica e sconcertante: non è amore, è bisogno, necessità, un qualcosa di malato. Lui si riprende Delia dopo che scopre che lei fa la prostituta.. Ma non c'è evoluzione, solo lui che va da lei a brutto muso e la prende con la forza, quindi poi si adagia in questa relazione perché "Mazza quanto è bona".
Lei ancora più demente se lo riprende dopo che lui l'ha guardata negli occhi dicendole "io non ti direi mai bugie" e "Non faccio nulla di illegale" quando poi rubava macchine col fratello matto come un cavallo. Se lo riprende perché Alan si fa sparare e muore, quindi lui non è più vincolato a rimanere nella Fortezza a prendersi cura della sua famiglia (Tutti bei discorsoni alla "noi da qui non ce ne andiamo", "la famiglia prima di tutto", "Siamo ancorati alla Fortezza", "siamo una cosa sola".. Poi morto Alan che obiettivamente traumatizzava la gente intimidendola ecco qua che PUFF, è giusto che Valentino abbia un'altra occasione e si rifaccia una vita, ALLA FACCIA VOSTRA).

L'idea di riscatto dell'autrice è pietosa: nessuno in realtà vuole uscire dalla melma in cui sguazza felice: a parte la madre di cui ho detto, né Anna, né Alan (ma lui è psicopatico, quindi magari lo capisco di più) né tantomeno Valentino hanno mai provato a cercarsi un lavoro onesto, a cambiare vita.. No, i due fratelli rubano e sono delinquenti e l'altra cazzeggia per casa.
Sono ancorati all'idea viscerale che la loro vita ormai è segnata e che nulla li potrà mai far uscire dalla situazione in cui si trovano.. Mi hanno fatto venire il mal di stomaco con la loro indolenza, li ho odiati a morte!


CIAO VALENTINA, NON E' STATO BELLO E PER ME FINISCE QUI :D
Profile Image for Angigames.
1,413 reviews
June 19, 2019
Eccomi qui, sull'orlo delle lacrime, di nuovo! 😢
Quando parla della Fortezza e dei suoi abitanti la D'Urbano da il meglio di sé, non ho più dubbio.
Dopo avermi frantumato il cuore con la storia di Alfredo e Beatrice, ecco che mi tira fuori, al completo, una famiglia intera, la famiglia Smeraldo.
Una madre che, ancora giovane, ha dato alla luce un totale di cinque pargoli e che adesso, per colpa della fame, della miseria, della Fortezza, dimostra molti più anni di quelli che ha. Una donna che è stata umiliata abbandonata e amata e che ora è sola insieme a loro, i ragazzi: Anna, Alain, Vadim e Valentino.
Questa è una storia bella, dove i legami di sangue uniscono molto di più che i sentimenti, dove la povertà e il disagio vengono combattuti in modi differenti e non sempre legali, ma anche dove non si può dire di no all’amore, quello vero, quello della vita.
Questa è una storia dove gli errori, alla fine, in nome di quell'amore, possono venire perdonati, possono trasformarsi in sogni e rifiorire, ma anche portare a staccarsi da quella famiglia, da quel legame e quindi perdere un pazzo di sé stessi.
È stata una lettura bellissima e terribile allo stesso tempo, la D'Urbano non sbaglia nulla.
Mi sono emozionata tantissimo, ho sentito la famiglia Smeraldo vicino, come se fosse la mia! Splendida lettura!
Profile Image for Chiara Allegranti.
210 reviews7 followers
July 24, 2017
Da quando ho "conosciuto" Valentina D'Urbano, ho sentito la necessità di leggere, conoscere e vivere le storie uscite dal suo cuore, dalla sua testa, dalla sua penna.
Leggere i suoi romanzi ti fa capire cosa significa saper scrivere, raccontare ed emozionare.
Lei ed i suoi personaggi ti entrano sotto pelle.
Ti affezioni e rimani sempre legata a loro anche dopo aver girato l'ultima pagina.
Anche questa volta alla Fortezza, possiamo incontrare personaggi che riempiono le pagine di vite difficili, combattute e rassegnate.
D'altronde è questo lo stile ed il genere di personaggi che l'autrice racconta.
Questa volta il fulcro della storia è la famiglia Smeraldo.
Si parla di Mamma, Anna, Alan, Vadim e Valentino. Quattro figli di 3 padri diversi, ma amati e legati tra loro da un'amore fraterno che va oltre tutto il resto. Passa avanti a tutto e tutti.
Alle volte questo legame, influenza anche troppo l'atteggiamento dei ragazzi.
Soprattutto Alan, che sfruttando il suo temperamento mette il resto dellla famigila in uno stato di perenne ansia e paura.
Oh si fa quello che dice lui, o esplode la bomba.
Almeno il ragazzo si comportasse secondo le regole.
Mette sempre e soprattutto in difficoltà Valentino. Come se gli altri gli dovessero una fedeltà al di là della logica!
Alan è un personaggio che Valentina(scusate la confidenza che mi prendo), è riuscita a farmi quasi detestare. Non sopporto quell'atteggiamento di costante spacconeria. Della serie il mondo e la vita sono in credito con me, ed io distruggo quello che ho intorno come e quando mi pare.
OOOOOhhhhhhhh ma perché non provi ad uscire da quella condizione? Perché resti attaccato a quelle delusioni, che si ti hanno provocato dolore, ma che se vuoi puoi sfruttare al meglio cercando di cambiare e crescere???
Anche gli altri componenti della famiglia, vivono in quello stato di rassegnazione, che ogni tanto mi verrebbe da scuotere con un urlaccio.
Ma dalla loro hanno quel briciolo di speranza, nonostante le difficoltà incontrate giornalmente.
Quella speranza si chiama Valentino. E' lui l'unico che è sempre spiccato su tutti, come l'unico che può e che deve provare ad "uscire dalla Fortezza" così da prendere in mano la propria vita.
La possibilità di voltare pagina si chiama Delia, ma non è così semplice come può sembrare.
Ne deve passare di acqua sotto i ponti.
La loro storia è bella, dolce e vera, anche se non sempre facile.
D'altronde nessuno dei due è un elemento semplice e non sarebbe un romanzo di questa autrice, se non ti strapazzasse il cuore.
Valentino è assolutamente il mio preferito, con alti e bassi ma è il protagonista giusto.
Mi fa tenerezza, ispira fiducia, provoca rabbia e ti fa sciogliere ogni volta che pensa e parla di Delia.
Profile Image for Laura.
876 reviews78 followers
December 6, 2014
Quella vita che ci manca è una storia corale, dedicata alla famiglia Smeraldo, composta da Mamma, come tutti chiamano, e i suoi quattro figli, figli di padri diversi. C'è Anna, la maggiore, che è destinata ad essere la nuova Mamma e si prende cura di tutti; c'è Alan, il fratello maggiore, testardo, caparbio e impulsivo ma con un grande attaccamento alla famiglia; c'è Vadim, quello protetto da tutti perché ha un ritardo mentale e, infine, c'è Valentino, il più piccolo, e con un grande desiderio di riscatto e di nuove possibilità che solo il padre può avergli trasmesso. A fare da sfondo alle vicende della famiglia Smeraldo c'è la Fortezza, quartiere degradato fatto da case occupate e allacci clandestini alla corrente elettrica, in cui riuscire a sbarcare il lunario è un sogno. C'è un clima di desolazione che contraddistingue questo quartiere, fatto di gente che, come Alan, pensa di andare avanti grazie a dei furtarelli e a qualunque altra cosa sia illegale, ma anche di gente che crede in un futuro migliore, un futuro che è possibile solo allontanandosi dalla Fortezza.

"E sì, il Natale a casa Smeraldo era buio, e mancava la neve, e mancavano i regali, ma c'erano loro.
Mamma, Anna, Vadim, Alan.
Cognomi diversi, ma si facevano chiamare tutti col nome da ragazza di mamma.
Cognomi diversi ma stesso sangue.
Fratelli. Non fratellastri. La sua famiglia."


Fin dal prologo si ha il sentore di una tragedia nell'aria e il libro scorre veloce verso quell'inevitabile fine che era destino. Il filo conduttore di questa storia è la famiglia e l'amore che provano l'uno per l'altro. Anche il discutibile Alan, con i suoi discutibili comportamenti e la sua rabbia, riesce a trasmettere quest'amore. Ma forse anche la famiglia, la cosa da preservare ad ogni costo, non potrà salvarlo. Lui è il fratello che meno di tutto riesce a vedere al di là del proprio naso, colui che nemmeno sogna un futuro migliore e non ne sente il bisogno. Lui non è sempre stato così, come i suoi fratelli sanno, ma anche cercare di salvarlo e fargli capire che c'è sempre un'altra possibilità è un'impresa ardua. Personaggio di spicco in questa storia è Valentino, il fratello più piccoli, colui che, nonostante la fedina penale già sporca a soli vent'anni, non si è stancato di sognare. Questo sembrerà ancora più facile quando incontra e s'innamora di Delia, ragazza più grande di lui che gli ruberà il cuore. Valentino è giovane e inesperto, non ha mai provato neanche lontanamente quello che prova per Delia per un'altra ragazza, non si è mai interessato a loro ma quando incontra lei tutto cambia. Non è un colpo di fulmine, anzi, la troverà anche bruttina e piuttosto irritante, ma riuscirà a fare breccia nel suo cuore e a fargli sognare un futuro diverso dalla miseria in cui è abituato a vivere. L'ingresso di Delia nella famiglia Smeraldo scuote l'animo di Alan perché lui non è pronto a vedere andare via suo fratello, ancora meno non vuole che venga meno ai suoi doveri nei confronti della famiglia. Perché scegliere di frequentare Delia è un po' come scegliere di lasciare tutti loro e questo Alan non può accettarlo.
Non è un libro di ultimatum in stile "o io o loro" ma tutti sanno che se rimani alla Fortezza questa ti risucchia e ti annienta. E non c'è nulla di male nello sperare in qualcosa di diverso, in un lavoro onesto, in una famiglia tua o nelle seconde possibilità. Valentino lo sa, Delia lo sa e Anna lo sa. Ma Alan è troppo colpito e annientato per capirlo.

"Davanti alla porta di Delia, si era reso conto all'improvviso, con una rabbia del tutto gratuita, che si vergognava della sua famiglia. E realizzò che quella vergogna era sporca, qualcosa che non doveva provare."

La D'Urbano ha una scrittura semplice ma d'effetto e che riesce a far comprendere la desolazione, la rabbia di questa famiglia. Ho capito che questo è il filo conduttore dei suoi romanzi e non mi resta che leggerli tutti.

Profile Image for Lady LightMoon (Elena Serboli)  .
185 reviews70 followers
October 28, 2014
RECENSIONE SCRITTA PER ROMANTICAMENTE FANTASY SITO.
Il ritorno di Valentina D’Urbano fa tramare, sì perché lei non solo torna ma, ‘ritorna’ alla Fortezza, e come accade nel suo romanzo di esordio ‘Il rumore dei tuoi passi ’ ti scaraventa senza cerimonie, senza avvertimenti né controindicazioni in quell’inferno, in quel posto dimenticato da Dio, città fantasma in cui non si vive, ma si sopravvive, in cui chi vi è nato, non ha scelto, ma si è semplicemente trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Le leggi della Fortezza, una città dentro la città, sono la prigione e la casa dei quattro fratelli Smeraldo: Anna, Alan, Vadim e Valentino, figli della stessa madre, orfani veri o presunti di padri diversi, che vivono, anzi no sopravvivono, alla Fortezza, luogo in cui prima ancora di tentare la ricerca di un personale riscatto e redenzione, sai già che non avrai chance se non quella, l’unica, di provare a non morire di freddo, di fame, di stenti, di violenza fisica e psicologica, di sfinimento. La trama prende vita con l’epilogo, incipit a cui l’autrice è molto affezionata, ma che, come ne ‘ Il rumore dei tuoi passi ’ riesce solo ad agghiacciare, non a proteggerti, perché quando arriverai alla fine del romanzo, sarai atterrito oltre ogni immaginazione possibile. Stimo moltissimo chi, come Valentina D’Urbano, ha il coraggio di dire la verità anche a costo di non piacere e di inorridire, perché lei non mente, non risparmia nulla, forte del suo stile graffiante che arriva a bucare le pagine. L’autrice qui si appropria dell’uso della terza persona che rende la trama non solo perfetta e perforante, ma in un susseguirsi di dialoghi e punti di vista dei quattro fratelli, sparati come da un’arma da fuoco dentro la trama stessa, arriva a bucarti le membra e il cuore, a toglierti il respiro. E in questo altalenare DI LORO, dei loro pensieri, dei loro dialoghi crudi e violenti senti che le barriere invisibili ma così tangibili da spaccarti le ossa di cui LA FORTEZZA è forgiata, possono essere spezzate dall’AMORE. Un amore, quello della famiglia e quello per una donna, scevro di ogni sentimentalismo, un amore quasi violento, sempre disperato, ma così forte, così autentico, indispensabile alla sopravvivenza. Una fiamma di calore, unico vero cibo che sappia saziare, unica vera luce e speranza in un mondo in cui la speranza non la si può nemmeno nominare, figuriamoci sognare. Concludo così, perché Valentina D’Urbano non può essere raccontata, merita solo di essere letta…

‘Arrivava l’alba, finalmente.
In quella luce opaca, voltarono le teste per guardarsi, luridi, gli occhi gonfi e chiusi. Sfregiati, orrendi, due mostri.
Erano bellissimi.’
Profile Image for Dany.
512 reviews72 followers
July 25, 2024
È stata una lettura molto sofferta ma ho voluto portarla a termine. Ve ne parlerò nel dettaglio presto.
Profile Image for Romanticamente Fantasy.
7,976 reviews236 followers
February 7, 2019
Il ritorno di Valentina D’Urbano fa tramare, sì perché lei non solo torna ma, ‘ritorna’ alla Fortezza, e come accade nel suo romanzo di esordio ‘Il rumore dei tuoi passi ’ ti scaraventa senza cerimonie, senza avvertimenti né controindicazioni in quell’inferno, in quel posto dimenticato da Dio, città fantasma in cui non si vive, ma si sopravvive, in cui chi vi è nato, non ha scelto, ma si è semplicemente trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Le leggi della Fortezza, una città dentro la città, sono la prigione e la casa dei quattro fratelli Smeraldo: Anna, Alan, Vadim e Valentino, figli della stessa madre, orfani veri o presunti di padri diversi, che vivono, anzi no sopravvivono, alla Fortezza, luogo in cui prima ancora di tentare la ricerca di un personale riscatto e redenzione, sai già che non avrai chance se non quella, l’unica, di provare a non morire di freddo, di fame, di stenti, di violenza fisica e psicologica, di sfinimento. La trama prende vita con l’epilogo, incipit a cui l’autrice è molto affezionata, ma che, come ne ‘ Il rumore dei tuoi passi ’ riesce solo ad agghiacciare, non a proteggerti, perché quando arriverai alla fine del romanzo, sarai atterrito oltre ogni immaginazione possibile. Stimo moltissimo chi, come Valentina D’Urbano, ha il coraggio di dire la verità anche a costo di non piacere e di inorridire, perché lei non mente, non risparmia nulla, forte del suo stile graffiante che arriva a bucare le pagine. L’autrice qui si appropria dell’uso della terza persona che rende la trama non solo perfetta e perforante, ma in un susseguirsi di dialoghi e punti di vista dei quattro fratelli, sparati come da un’arma da fuoco dentro la trama stessa, arriva a bucarti le membra e il cuore, a toglierti il respiro. E in questo altalenare DI LORO, dei loro pensieri, dei loro dialoghi crudi e violenti senti che le barriere invisibili ma così tangibili da spaccarti le ossa di cui LA FORTEZZA è forgiata, possono essere spezzate dall’AMORE. Un amore, quello della famiglia e quello per una donna, scevro di ogni sentimentalismo, un amore quasi violento, sempre disperato, ma così forte, così autentico, indispensabile alla sopravvivenza. Una fiamma di calore, unico vero cibo che sappia saziare, unica vera luce e speranza in un mondo in cui la speranza non la si può nemmeno nominare, figuriamoci sognare. Concludo così, perché Valentina D’Urbano non può essere raccontata, merita solo di essere letta…

‘Arrivava l’alba, finalmente.
In quella luce opaca, voltarono le teste per guardarsi, luridi, gli occhi gonfi e chiusi. Sfregiati, orrendi, due mostri.
Erano bellissimi.’
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Profile Image for Laura Noi.
579 reviews18 followers
June 7, 2016
Ho trovato la scrittura della D'Urbano molto più matura e attenta rispetto a Il rumore dei tuoi passi. Eppure quella crudezza, quel suo scrivere che era come una scheggia che graffia e lacera e fa sanguinare, mi è mancato.
Ho apprezzato tutti i personaggi di questo romanzo ma non mi sono entrati nell'anima come Bea e Alfredo, penso che raggiungere quel livello sia impossibile. Il rumore dei tuoi passi è un capolavoro e non smetterò mai di consigliarlo.
Anche questo è comunque un ottimo libro. Ritorniamo nell'ambiente della Fortezza, con la sua sporcizia e marciume che inquina indelebilmente, e senza possibilità di riscatto, le vite dei suoi abitanti.
Bellissimo il profondo legame che unisce questa famiglia, questi fratelli che nonostante il degrado e l'ignoranza e la povertà sono sempre presenti l'uno per l'altro. Il rapporto tra Alan e Valentino così intenso, irruento e anche egoistico. E poi questo amore viscerale tra Delia e Valentino.
Finale veloce. Non lascia respiro. Assoluzione. Avrei gradito un qualcosa di più per Valentino e Delia, un riscatto per Anna.
29 reviews47 followers
January 27, 2025
Valentina D'Urbano è sempre una garanzia. I suoi personaggi ti entrano dentro, impossibile non volergli bene, non affezionarcisi proprio come se fossero reali. La scrittura è molto scorrevole, insomma a mio avviso a questo libro non manca proprio nulla
Profile Image for Faith Less.
338 reviews20 followers
November 15, 2019

Come tutti i romanzi di Valentina anche questo è crudo, è terribilmente reale, è graffiante, doloroso. I personaggi che crea sono sempre imperfetti, la famiglia Smeraldo ad esempio è nata e cresciuta alla Fortezza, e se nasci lì da gente che abita lì non puoi che diventare anche tu come loro: un criminale. La famiglia Smeraldo è composta da quattro fratelli, con tre padri diversi ma stessa madre, ma la famiglia è composta da loro. Loro sono fratelli, sono insieme per forza di cose, sono uniti contro tutto e tutti.
Anna, Alan, Vadim e Valentino non potrebbero essere più diversi, ma sono una famiglia e quella è la cosa più importante. Vivono una vita difficile, l’unica vita possibile per chi nasce in quel quartiere.

Un romanzo che riprende lo scenario di “Il rumore dei tuoi passi”, lo ricorda per tante cose, addirittura vengono citati Bea e Alfredo, ma allo stesso tempo è un libro completamente diverso.

Un libro che segna, doloroso, delirante, un romanzo corale, il punto di vista di ogni fratello è molto diverso dall’altro, hanno sogni diversi, priorità diverse, comportamenti diversi. La cosa che li unisce è il sangue, la famiglia, la loro casa.

Come tutte le storie di Valentina è vera, reale. Così come lo sono i personaggi, imperfetti ma tangibili. Impossibile non affezionarsi a loro, ad Alan con il suo caratteraccio che però fa tutto per la famiglia. Impossibile non voler bene ad Anna, la sorella maggiore che cura tutti gli altri, o a Vadim, quel fratello un po’ matto che non capisce bene le cose. E poi c’è Valentino. Lui è quello che ti entra di più nel cuore, il piccolo di casa, il più umano, quello che dalla Fortezza vorrebbe scappare, l’unico che un padre lo aveva sul serio.


Un libro che ti fa provare dolore e felicità, disperazione e speranza, odio e amore. Come sempre la storia è molto semplice ma allo stesso tempo complessa e le emozioni che ti trasmette sono tante. Un libro imperdibile per chi ha ama Valentina, un libro che lascia il segno, personaggi che ti entrano in testa e non se ne vanno.
Profile Image for Aniasolary Efp.
10 reviews5 followers
April 25, 2015
Ho amato "Il rumore dei tuoi passi", mi è piaciuto tanto anche "Acquanera" e rieccoci alla Fortezza con "Quella vita che ci manca". E' sicuramente un libro che mi ha emozionato, anche se non al livello del primo libro, questo perché ho trovato delle parti superflue che potevano essere omesse, altre cose che ho trovato trattate in modo superficiale come la storia tra Alan e Caterina, poiché di Alan non ho percepito il dolore di aver perso la donna che amava, ma solo come un uomo che aveva perso la testa... visto che la relazione è stata trattata poco non sono riuscita a restare coinvolta dalla sua situazione. Letizia Smeraldo stona con il modo in cui la concepiscono i suoi figli, che la descrivono come una donna forte ma poi quella si fa sempre raggirare, prendere in giro, si rassegna ai fatti senza ribellarsi, con qualche minaccia qua e là senza concretezza. Anna, al contrario, sembra la vera madre di tutti loro, dimostra la sua disapprovazione pur rassegnandosi alla sua condizione irremovibile di colei che non può più andarsene da lì, perché è troppo tardi per cambiare. Valentino mi è stato molto antipatico per tutto il libro mentre Delia mi è piaciuta tantissimo per la sua personalità. Ci sono scene da brividi, emozionanti, significative, bellissime, incredibili, commuoventi che mi hanno fatto chiudere un occhio sui "difetti" che ho notato prima, perché Valentina D'Urbano ha un talento divino nello scrivere, nel farti sentire quello che sentono i personaggi, è evocativa, poetica e cruda al tempo stesso, ha una capacità di narrare meravigliosa. E poi il dolce, "piccolo" Vadim... l'autrice è stata bravissima a scrivere dal suo punto di vista.
Quindi, nella media del tutto, tre stelle.
Profile Image for Miraphora.
450 reviews48 followers
March 24, 2015
Se c'è una cosa che io non so fare è condividere. Mi piace parlare di quello che leggo, mi piace trovare persone con i miei stessi gusti ma, a volte, divento irrazionalmente gelosa e possessiva.
Non accade spesso, ma qualche volta mi trovo tra le mani delle storie che non voglio condividere, che voglio tenere per me. Non voglio parlarne e non voglio che gli altri ne parlino, non voglio recensirle, non voglio che diventino di tutti. Mi prende una gelosia sciocca, senza ragione d'esistere e ci metto un sacco a superarla. Mi dico che è assolutamente stupido reagire in questo modo ad un romanzo, che è infantile e ingiusto, eppure non ci posso fare nulla, il mio primo istinto è quello.
Uscito Quella vita che ci manca la smania di possederlo, di averlo in casa e sapere che era lì ad aspettarmi mi ha mandata in crisi e poi ci ho messo tre mesi per decidermi a prenderlo in mano.
Lo dico anche se me ne vergogno un po': ci ho messo così tanto perché tutti lo recensivano, tutti lo leggevano - alcuni pure su mio consiglio - e io mi rodevo di gelosia. Quasi mi disturbavano tutte quelle belle parole spese per descriverlo. Frasi attentamente costruite con un lessico cercato sui vocabolari, come se si volesse fare a gara con l'autrice stessa, per descrivere una storia che non ha bisogno di niente e di nessuno.
Quella vita che ci manca, come Il rumore dei tuoi passi, ha vita sua, parla da sé e non ha bisogno che qualcuno lo infiocchetti, che lo abbellisca per invogliarne la lettura. Ha una voce così forte, un'identità così netta che non serve dire nulla di più, sarebbero solo parole vuote.

Continua...
http://miraphorando.blogspot.it/2015/...
Profile Image for gio_books 🤍.
4 reviews
January 27, 2024
ho iniziato a leggere i libri della d’urbano perché raccontano di storie crude , di sentimenti che aiutano i personaggi a cambiare vita .

Questo libro però mi ha convinto meno , la trama mi piaceva molto , ma molte cose ancora non riesco a spiegarmele.
la morte di Alan così frettolosa senza far vedere le conseguenze di ciò che avviene alla famiglia .
Sono rimasta con tanti dubbi
Se valentino se ne va chi si prendere cura della famiglia ?, se sua madre non guadagna granché e Anna bada a Vadim?
come mai non sappiamo niente su Delia ? un personaggio quasi inutile che non ha un’evoluzione nel tempo . Non sappiamo neanche della sua vita a Triste , non riesci ad entrare in sintonia con un personaggio se non riesci a comprenderlo .
Ma la domanda più importante è ‘come può valentino andar via dopo che ha decantato che per lui la famiglia doveva sempre restare unita?’ Questa proprio non riesco a spiegarmela , sembra quasi che tutta la storia sia campata per aria.
Personalmente, odio i finali aperti , ma in particolare questo . La relazione tra Delia e Valentino non si basa su niente , mi sembra quasi scontato che si lasceranno poco dopo l’incipit finale .

Di tutti i libri della d’urbano che ho letto questo è l’unico che mi ha lasciato con l’amaro in bocca.

Mi é piaciuto molto questo ritorno di Beatrice , sapere che è andata via e ha potuto dare a suo figlio una vita migliore di quella che la vita aveva riservato a lei
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December 20, 2014
Emozioni vere, dolore e una sorta rassegnazione alla vita sono la base di questo capolavoro
a presto con una rece
stupendo
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March 31, 2021
Trama: Anna, Alan, Vadim e Valentino. 4 fratelli, stessa madre, 3 padri diversi. Tra questi solo il padre di Valentino, Sandro, è stato un vero padre, per tutti e quattro, anche per quelli che non erano i suoi figli naturali. Purtroppo quando Valentino aveva solo undici anni, Sandro è morto in un incidente stradale, lasciando un terribile vuoto in tutti loro. I ragazzi sono cresciuti, ora sono tutti adulti e vivono ancora tutti insieme in una casa occupata del quartiere Fortezza. Tra stenti e microcrimini, si sono sempre presi cura l'uno dell'altro, perché per loro la famiglia è tutto. E quando Valentino conosce Delia e si innamora perdutamente di lei, dovrà far capire alla famiglia, ma soprattutto ad Alan, che lei non costituisce un pericolo, e che a causa sua Valentino non li avrebbe mai abbandonati. Valentino ci prova a rimanere alla Fortezza, ad accontentare Alan e, nel contempo, ad amare Delia, ci prova a diventare una persona migliore, a sottrarsi a quella malavita che fino a quel momento aveva dato loro di che vivere, ma i due mondi non sono complementari, cozzano terribilmente tra loro e, inevitabilmente, arriva il punto di non rottura.
Recensione:
Come sempre la scrittura della D'Urbano mi ha conquistata e coinvolta. Ogni suo libro mi travolge come un fiume in piena, non riesco a staccarmi dalle sue pagine, mi immergo totalmente nelle sue storie e i suoi personaggi mi conquistano totalmente. La scrittura graffiante, incalzante e avvincente, i periodi brevi e essenziali, rendono il racconto appassionante. I personaggi prendono vita, li amiamo e li detestiamo, ci affezioniamo a loro e facciamo il tifo per loro. Vorremmo davvero che Valentino ce la facesse a sganciarsi da Alan e vorremmo davvero che Alan lo comprendesse e lo lasciasse andare. Invece purtroppo ciò non succede e le conseguenze, implacabili, si abbattono su di loro. La vita non fa sconti a nessuno, men che meno a chi di quella vita si deve sudare ogni istante, a chi quella vita non ha mai regalato nulla e, anzi, ha tolto più che dato. Delia ci prova e c'era quasi riuscita a regalare a Valentino la certezza che una vita diversa fosse possibile, ma a volte il destino è implacabile e non aspetta.
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August 26, 2023
Alla fortezza, diversamente da come suggerisce il nome, non esiste nulla di così forte in grado di salvarti e proteggerti da una vita di brutture e rincorse affannose verso un destino già segnato.
La famiglia Smeraldo lo sa bene, tutti i suoi componenti si adattano a vivere in un mondo che non li vuole ma comunque li ha visti nascere.
Anna, giovane donna votata alla famiglia e all'accudimento del fratello Vadim, bellissimo e con delle menomazioni che lo rendono infantile rispetto alla sua età.
Alan, capofamiglia improvvisato in assenza di una stabile figura paterna. Spaccone, pretenzioso e con il pugno facile.
Valentino, il più piccolo ma non di stazza.
Alto, bello, con il carattere rovente ma allo stesso tempo più ragionevole e pacato rispetto ad Alan.
Le vite di questi fratelli si intrecciano inesorabilmente a una miseria emotiva, che rende poveri dentro e non fuori.
Un analfabetismo difficile da superare e da cui Valentino vorrebbe fuggire trovando una scappatoia nelle braccia di Delia, più grande e matura, con la voglia di insegnargli la vita, quella vera, fatta di sentimenti, impegni e responsabilità che non rappresentano sempre qualcosa di brutto.
La famiglia però è il fulcro al quale si torna sempre e le vecchie abitudini sono dure a morire, soprattutto perché Valentino non riesce ad abbandonare Alan che lo trascina con sé verso un inferno fatto di sangue, polvere, cemento e rabbia.
Valentina D'urbano disegna una società che se ne frega degli "altri", degli ultimi, di quelli che per arrivare in classifica mettono lo sgambetto e poi si ritrovano a loro volta a mangiare l'asfalto.
Quella vita che ci manca è un inno alla ricerca della salvezza, a qualcosa che manca e va cercato per essere trovato.
La durezza della storia si addolcisce attraverso una scrittura che sembra stampata su istantanee, in grado di catturare un amore familiare che benché malato è pur sempre amore, accoglienza e porto sicuro in cui tornare dopo una tempesta.
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June 23, 2023
Gli Smeraldo sono una famiglia incasinata.

Una Mamma che fa quel che può, con quattro figli di padri diversi a cui del sangue diverso, però, non frega niente.

𝘍𝘳𝘢𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪. 𝘕𝘰𝘯 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘦𝘭𝘭𝘢𝘴𝘵𝘳𝘪.

Anna è la primogenita. Ha trent’anni, ma è come se sulle sue spalle ne gravassero almeno dieci in più.

Alan - nelle vesti di un imperfetto capofamiglia - è il più duro e controverso. Le batoste della vita hanno contribuito a inasprirlo ulteriormente verso la stessa ed è convinto che per quelli come lui - come loro, quelli della Fortezza - non ci sia speranza di una vita migliore.

Vadim ha ventiquattro anni ed è bellissimo, ma la sua mente si è fermata molto prima e questo fa sì che guardi il mondo con gli occhi incerti ma pur sempre fiduciosi di un bambino.

E poi, c’è Valentino. Il figlio minore costretto a crescere in fretta, e l’unico in grado di contenere la furia di Alan. Valentino che sogna una vita diversa, migliore. E l’incontro con Delia aumenterà questo suo desiderio.

Delia, che con la Fortezza non c’entra nulla.
Delia, che rappresenta quella vita che gli manca.

Sapevo che tornare alla Fortezza mi avrebbe regalato nuove forti emozioni. E non soltanto perché lì è rimasto un pezzo del mio cuore dopo Alfredo e Bea ma perché, spesso, è proprio in posti come questi - quelli dimenticati - che si nascondono le storie più dolorose, ma anche tra le più belle.

Ancora una volta, @valentina_durbano affida alle mani del suo lettore uno spaccato di vita vera. Lo conduce nuovamente tra le mura di quella periferia dannata - il cui solo nome funge già da condanna eterna per chi vi vive - e non si limita a descrivere una condizione di degrado sociale. No, perché lei non dimentica mai che i tristi protagonisti di ciò sono delle 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎.

E sono in tanti a tentare di porre l’accento su determinate realtà, ma sono pochi quelli che ci riescono davvero.
Valentina, attraverso una scrittura dura e consapevole, fortemente descrittiva ed evocativa, è una di quei pochi.
Una delle penne più belle e autentiche del nostro panorama letterario.
Profile Image for Cinnie Maybe.
Author 15 books54 followers
August 21, 2022
Valentina D'Urbano ha la speciale qualità di saper descrivere i dolori e i fallimenti degli animi umani in maniera eccellente.
Non avevo mai letto niente che riguardasse La Fortezza, questo è stato il primo libro su quel quartiere fantasma che spaventa tutti gli altri in città, mentre ho letto altro della stessa autrice.
Devo dire che in questo caso non sono rimasta completamente soddisfatta, il libro è un po' lento e sebbene abbia apprezzato molto la coralità della narrazione, perché stavolta viene dipinta la vita di un'intera famiglia, dall'altro lato ho comunque empatizzato poco con i personaggi, e ritengo che le descrizioni, che pure servono per creare l'ambiente e l'atmosfera, siano un po' troppe e contribuiscano ad appesantire la lettura.
Ho vissuto però tutto il romanzo con l'ansia che potesse succedere qualcosa di grave ad ognuno, e questa è una cosa che mi succede sempre con i romanzi di questa autrice. Perché quando si raccontano certe dinamiche, certe vite, in certe zone, è difficile credere che tutto andrà bene e la cruda realtà con cui descrive D'Urbano, non fa mai credere che il sospiro di sollievo sia dietro l'angolo.
Una lettura piacevole, ma a cui secondo me manca qualcosa per essere l'ennesima perla di questa autrice dal talento smisurato.
Profile Image for ellis bell.
122 reviews
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January 22, 2025
letto in due giorni tanto era breve. che dire? un romanzo debole che non ingrana mai veramente, non arriva a strapparti l'anima come "il rumore dei tuoi passi" ha saputo fare. si muove tutto un po' troppo velocemente, tutto è un po' incompleto. non mi sono sentita particolarmente legata a nessuno dei personaggi, non ho provato chissà quale dispiacere nei confronti delle loro vicende. romanzo passabile? può darsi. non lo so, sono un po' di parole una dietro l'altra, non si capisce quale sia il fine (se c'è), il motivo per il quale è stato scritto, la storia che si vuole raccontare—il tempo che si trascorre coi personaggi (che comunque sono 6) è poco, e si passa dal punto di vista del fratello maggiore a quello minore senza conoscerli per davvero. fosse stato un tantino più lungo e più approfondito, forse si sarebbe ottenuto un libro molto migliore. sono comunque rimasta un po' spiazzata dell'ambientazione della fortezza: sarà perché sono passati secoli dall'ultima rilettura della storia di bea e alfredo (che qui vengono menzionati più volte e ogni volta mi veniva un: OH NO! MY SHAYLAAA) ma non me l'ero immaginata così misera come qui viene descritta, coi controlli al confine, gli spari etc. impressionante, era qualcosa che mancava alla narrazione di bea
Profile Image for Lo scrigno di Aria.
330 reviews16 followers
January 19, 2023
Gennaio 1991.
Si torna alla Fortezza con la famiglia Smeraldo. Valentino è il minore di quattro fratelli, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo.

A ciò si aggiunge un nuovo amore, il primo per Valentino. Ma Delia non fa parte della Fortezza. Riuscirà a capire che chi vive lì vi è legato in modo quasi viscerale?

#QuellaVitaCheCiManca è un romanzo di narrativa drammatico con una storia d’amore (a mio parere molto marginale alla vicenda).

Sembra uno spezzone di vita vera. È crudo e senza fronzoli come solo la D’Urbano sa fare.
Purtroppo rispetto agli altri libri dell’autrice mi ha coinvolta molto meno. La scrittura è magistrale come sempre, ma la storia in sé mi ha un po’ annoiata.

Mi dispiace soprattutto perché Valentina è una delle mie autrici preferite, ma a volte capita.

★ ★ ★ ☆ ☆

❓Lo avete letto? Vi incuriosisce?
Profile Image for Alessia.
2 reviews2 followers
January 24, 2020
"E adesso che ti vedo, so che darei tutto pur di non vederti così. Sei bella. Sei rimasta come ti ricordavo. Non mi importa di come ti vedono gli altri, di quello che dicono. Tu per me sei puro istinto, sopravvivenza.
Tu sei il pezzo di vita che mi manca."

"Quello era l'uomo che che gli era stato accanto per una vita, l'altra metà della sua esistenza. Quello era suo fratello, il suo sangue, le notti insonni, le botte, i casini.
Alan c'era stato da sempre, da prima che lui nascesse. Quello era un pezzo del suo corpo. L'uomo in basso, fermo in mezzo alla strada che sia andava rischiarando, alzò un braccio e lo riabbassò subito, come a invitarlo a raggiungerlo.
Dai, stronzo. Scendi.
La voce che gli parlava nelle orecchie, la voce che non c'era. Le mani sulla ringhiera gelida, il freddo che gli spezza le ossa.
Le lacrime che rotolano giù, cadono nel vuoto, vanno a bagnare la polvere.
Valentino è solo.
La strada è deserta, lì sotto non c'è proprio nessuno."
Profile Image for Shari.
166 reviews32 followers
July 12, 2021
Non sono una fan del genere romance, le grandi storie d'amore mi sembrano quasi sempre troppo esagerate e mi tediano dopo pochissimo tempo. Quella raccontata in questo libro non fa purtroppo eccezione, e ha l'aggravante di avermi infastidita non poco con un susseguirsi di stereotipi e banalità varie.

Sono tuttavia una grande fan dei drammi familiari, e su questo a D'Urbano non si può muovere mezza parola di critica: è stata bravissima a rendere i meccanismi interni di una famiglia disfunzionale, a descriverne l'ambiente sociale, le relazioni tra i vari membri, e la linea sottile tra i detti e non detti che li lega tutti.

La scrittura è secca e aggressiva (il giusto stile per il giusto contesto) e l'ho apprezzata molto. Al netto delle paturnie amorose dei protagonisti è una bella lettura.
Profile Image for FraKindleandKids.
30 reviews2 followers
July 24, 2025
Alla Fortezza ci sono 4 fratelli, padri diversi, 4 persone un po' distrutte , un po' rassegnate , ma sono una famiglia. Loro ci sono, l'una per l'altro.
Sempre ❤️
Nati nel posto sbagliato, al momento sbagliato, per il motivo sbagliato. Ma sopravvivono, ci provano in ogni modo .
Quella vita che ci manca è un titolo perfetto. Parla di quella vita che non hanno mai avuto, di quella che forse avrebbero voluto, o di quella che gli è stata strappata via prima ancora di cominciare. Di quella vita che gli è capitata e che non riescono a scollarsi dalla pelle.
<< E sì, il Natale a casa Smeraldo era buio, e mancava la neve, e mancavano i regali, ma c’erano loro.
Mamma, Anna, Vadim. Alan.
Cognomi diversi, ma si facevano chiamare tutti col nome da ragazza di Mamma.
Cognomi diversi ma stesso sangue.
Fratelli. Non fratellastri.
La sua famiglia.>>
Valentina d'Urbano rimane una delle mie attrici preferite.
Racconta la vita,quella dura e complicata , racconta la famiglia senza giri di parole, senza delicatezza.
È per questo che ogni volta , alla fine di ogni libro il cuore è semplicemente a pezzi ma pieno , di qualsiasi cosa.
628 reviews35 followers
August 26, 2017
Il ritorno alla Fortezza con questo libro inevitabilmente fa pensare a Beatrice ed Alfredo, che mi sono rimasti un po' nel cuore. Ma anche la famiglia Smeraldo un posto se l'è aggiudicato.
È un libro che va letto di sera, al buio, con il silenzio della strada: l'ambientazione di un quartiere malfamato e degradato rende molto di più. È un libro che va letto di pancia, perché vive di emozioni. Ancora una volta la D'Urbano riesce ad andare oltre e trascinarmi nel suo mondo, fatto di valori e sentimenti forti. La scrittura è molto scorrevole, semplice ma al tempo stesso incisiva. La storia all'inizio fatica un po' ad ingranare, ma poi ti tiene incollato alle pagine. E quando giri l'ultima, senti un piccolo vuoto dentro di te.
Profile Image for Suana Pisano.
11 reviews
February 22, 2024
Quando ho letto per la prima volta Valentina D'urbano, avevo sì e no 15 anni. Mi sono innamorata de 'Il rumore dei tuoi passi' e tutt'ora quel libro è tra i miei preferiti in assoluto. Però per anni non ho letto altro di questa scrittrice. Oggi mi rendo conto di aver fatto un madornale errore; perché la D'urbano ha un modo di scrivere che fa sognare. Il potere delle parole che nella loro semplicità, ti scorticano l'anima. Questo libro (così come 'Il rumore dei tuoi passi') è meraviglioso! E davvero non ho altro da aggiungere se non che ho intenzione di leggere tutti i libri di questa scrittrice telentuosa ma decisamente sottovalutata!
Profile Image for Marica.
183 reviews1 follower
May 25, 2022
"Il sangue si lava, non è quello il problema.
Il problema sono le cicatrici, che rimangono e a distanza di anni ti ricordano chi sei e chi avresti potuto essere, e per questo fanno un male pazzesco."

E dopo "il rumore dei tuoi passi" torniamo alla Fortezza, quartiere degradato dove chi nasce sembra non aver alternative.....un'altra storia dura, da cui è difficile staccarsi..
Profile Image for Maria Laura Runchina.
147 reviews6 followers
October 27, 2019
Un libro intenso, realistico, a tratti violento come uno schiaffo in pieno viso. Una scrittura scorrevole e avvincente, che trasmette emozioni forti e ti fa riflettere. Un finale pieno di speranza, con uno spiraglio di luce alla fine.
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