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Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta

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208 pages, Paperback

First published January 1, 2008

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Michele Marziani

39 books18 followers

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Displaying 1 - 9 of 9 reviews
Profile Image for Sandra.
964 reviews335 followers
August 31, 2015
Il filo conduttore della storia è una bicicletta, la Umberto Dei, una bicicletta fatta in acciaio, un metallo pesante e antico che ricorda tempi e mondi lontani. Una bicicletta che non serve per gareggiare, per vincere premi o medaglie, ma serve per girare il mondo. Antico è anche il meccanico che aggiusta le Umberto Dei, Arnaldo Scura, che ha sepolto la sua vita sotto una valanga di biciclette in una bottega lungo il naviglio della Martesana a Milano.
Sembrerebbe una storia di ricordi, di nostalgia del passato, dell’epoca in cui si costruivano biciclette solide, che servivano per andare a passeggio come a lavorare, per trascorrerci la vita. Il libro in realtà va oltre questo tema, seppur presente.
E il messaggio che ho ricevuto al termine della piacevole lettura, scritta con stile scorrevole e chiaro, è che le radici per fondare la modernità le troviamo in ciò che è antico e “sorpassato”, in ciò che è costruito con criteri e con basi solide. La grandezza del meccanico Arnaldo è quella di aver saputo insegnare al suo apprendista Nas, studente afgano che ha bisogno di lavorare come aiutante meccanico per mantenersi agli studi all’Università di Milano, che il passato costituisce fondamenta per il futuro.
Un insegnamento da tenere presente, e non solo nella costruzione delle biciclette :-)
Profile Image for piperitapitta.
1,051 reviews467 followers
October 24, 2014
Michele Marziani �� una piccola grande scoperta aNobiiana: se non fosse stato grazie alle catene del gruppo Due chiacchiere con gli autori (e grazie a Nanopausa che mi ha parlato molto bene di La Trota ai tempi di Zorro, l'unico tra i libri di Michele che tra l'altro mi resta ancora da leggere!) non l'avrei, probabilmente, mai scoperto.
Perch�� Michele scrive di cose che, apparentemente non mi interessano: le biciclette, la pesca, il Po, il profondo Nord...
Apparentemente dicevo, perch�� invece la grazia e la sapienza narrativa con le quali miscela storie di fiume (il grande fiume, mica uno qualsiasi!), di paesi, di abitudini quasi scomparse con il tempo come la passione per le biciclette o la pesca agli storioni, con le storie di oggi, fanno diventare i suoi romanzi affascinanti e appassionanti anche per chi, come me, di quelle cose l�� non aveva proprio mai letto niente prima.
Umberto Dei �� esattamente questo: la sapiente miscela di una passione di ieri con una storia di oggi, quella di Arnaldo e della sua Umberto Dei (della quale ho gi�� imparato tutto quello che non avrei mai immaginato esistesse!) e di Nas, un giovane studente afgano, nella Milano di oggi.
Cosa possono avere, dunque, in comune Arnaldo e Nas se non una Umberto Dei?
In comune oltre alla vita, intendo!
Profile Image for Alice Piacenza.
283 reviews4 followers
January 28, 2024
Un piccolo libro per una grande storia. Una storia di pregiudizi, di lotte politiche, di nuovi inizi e di biciclette. Perché le biciclette, anzi LA bicicletta è il fulcro di tutto quanto. E le dissertazioni filosofiche su acciaio e alluminio per il telaio della bici le ho adorate, soprattutto perché supportate dal punto di vista del mio bicimaniaco personale.
Un libro da leggere, assolutamente.
Profile Image for stefania gloss.
Author 2 books8 followers
June 21, 2016
Michele Marziani ha inventato un sottotitolo al suo romanzo UMBERTO DEI, che recita: biografia non autorizzata di una bicicletta. Ho un grande rispetto per gli autori, sempre, ma non credo sia appropriato, perché non è una biografia. Per come si è svolta la narrazione, mi permetterei di suggerire invece: nascita del futuro. Voce narrante tra monologhi interiori e dialoghi col passato reincarnato nel presente attraverso vecchi compagni di Università e Nas, un giovane assistente meccanico proveniente dall'Afghanistan, il protagonista Arnaldo, ex promotore finanziario, ora vedovo riparatore di biciclette, parte orso auto-compiaciuto della sua solitudine e arriva capendo di non poter più stare solo. Il tipico percorso di cambiamento suggerito da ogni scuola di scrittura., inframezzato da rara poesia del quotidiano. Rara in senso di preziosa. Ho estrapolato gli esempi più ficcanti. Di sé, alla ritrovata compagna di Università Alberta, quando le confessa il timore di essere ricercato dai Carabinieri per piccole malefatte terroristiche di gioventù, Arnaldo dice:

Beh, sono stato un bastardo, come tutti in quel mondo. Ma onesto. Ho pagato le tasse e dell'economia non si sente l'odore. (…) la puzza, il marcio, la gente che sulle tue transazioni perde il lavoro, vede aumentare il prezzo del riso, magari muore di sete... No, è roba questa per cui non ti cercano i carabinieri. No, per questo no” commento amaro.

Della società italiana (o occidentale in genere) che male accoglierebbe un progetto costruttivo, invece:

Come se avesse senso oggi costruire qualcosa, qualcosa che funzioni intendo. In un mondo dove tutto si deve rompere in fretta per poterlo cambiare.

Al primo vero bacio di Alberta ad Arnaldo, lui si ritrae e dice:

Non credo sia una buona idea
Perché?
Perché io le persone le perdo.

Poi però si lascia andare, così meditando:

Che casino l'amore. (…) Con lutti, separazioni, addii, angosce, rinunce, stanchezze, ognuno ha le sue e magari, senza accorgersene, le inzuppa la mattina nel caffè.

Questa immagine della sofferenza condivisa inzuppata nel caffè mi commuove, perché la sento vera.

Tanta ironia fa capolino tra le amarezze, come quando Arnaldo sotto un'improvvisata copertura cristiana in missione “per conto di Dio ma non ho John Belushi come compagno di viaggio” pur di entrare in Afghanistan, commenta:

Ecco a cinquant'anni rischio l'arresto per traffico di bibbie.

Della Umberto Dei afgana, Nas dice ad Arnaldo:
È provato, se sulle mine antiuomo ci passi in bicicletta, con una di queste biciclette, puoi anche non esplodere e cavartela.
È provato scientificamente?
No, ho provato io e son qui a raccontartelo.

E conclude, superando ogni amarezza:

Sarà ora che li vada a trovare i miei vecchi.

Al di là del rispetto delle regole canoniche di sviluppo narrativo, Michele Marziani dimostra di padroneggiare non solo un italiano dolente e amaro, poetico e ironico, ma anche le tematiche antropologiche del vivere in Italia.

Consigliato ai nostalgici redivivi della Milano popolare e del Bar Magenta come me, a coloro che videro nella lotta armata degli Anni di Piombo la soluzione, a chi crede che la costruzione di un futuro migliore possa cominciare soltanto in Asia.
Profile Image for Antonella.
1,541 reviews
April 14, 2019
((Sorry, folks! A review in Italian for a change ;-))

Mi è piaciuta la storia di Arnaldo, che molla il suo lavoro da colletto bianco per fare il meccanico di biciclette; la descrizione della sua solitudine dopo la morte della moglie Alice; la sua insofferenza per i razzisti (ce ne fossero di più di persone come lui), che però non ha aspetti didattici, ma emerge in modo molto naturale; la vicenda dello studente afgano Nas, e la relativa suspence, specialmente nell'ultima parte del libro, quasi un giallo; i riferimenti agli anni di piombo; anche la relazione con Alberta aggiunge un'ulteriore stratificazione alla storia. Geniale usare la bicicletta, ma non una bici qualsiasi, una Umberto Dei!, per dimostrare che «la cultura è universale, altro che storie». I riferimenti alle biciclette abbondano, ma non sono tali da scoraggiare le persone che non ne capiscono nulla (come me).

La prosa scorre bene, e il libro l'ho letto in un pomeriggio, perché volevo assolutamente scoprire come andava a finire tanto era avvincente. Raccomandato!
Profile Image for Irene.
119 reviews4 followers
March 15, 2023
Un piccolo gioiello, divorato in 2 giorni! Uno di quei libri che dispiace terminare e che nel suo piccolo e scorrevole racconto, sbatte in faccia la crudeltà e la bellezza della vita, la forza di ricominciare (per ben 3 volte), tira giù le barriere dei pregiudizi e fa credere davvero, che inforcando una bicicletta si possa cambiare il mondo. Io ci credo, e voi?

Sono consapevole che la mia recensione non citi personaggi o eventi narrati. Volutamente. Leggetelo!
Profile Image for Pippicalzelunghe.
225 reviews70 followers
August 24, 2017
... non me lo aspettavo ... un vero gioiello!
Questo libro è una meraviglia e mi spiace che sia già finito! E' un racconto molto delicato di cose semplice, quotidiane, di ricordi, ma anche di sogni e di uno in particolare: la "mitica bicicletta" Umberto Dei". Infatti è proprio questa bicicletta la protagonista del libro e attorno alla quale tutto si svolge. Un vero gioiello!
Profile Image for Anna Scrive.
27 reviews2 followers
May 13, 2019
Bello bello bello!
Storia scorrevole e intrigante. Mi ha fatto venir voglia di comprarmi una Umberto Dei 😊
Profile Image for Roberta Marcaccio.
Author 21 books19 followers
March 4, 2020
Alla parola “solitudine” il mio Gabrielli risponde così: “L’essere solo; condizione di chi vive solo: la solitudine lo rendeva triste; aveva bisogno di un po’ di solitudine; vivere in solitudine.”

Ha una connotazione triste, la solitudine, eppure negli ultimi tempi è diventata la mia amica migliore. “Non migliore amica, ma amica migliore.” (Questa citazione l’ho rubata in Umberto Dei, lo ammetto, spero che l’autore mi perdoni! La scrivo anche fra virgolette, non si sa mai.)

Cosa c’entra la solitudine con Umberto Dei? Me lo sto chiedendo da dieci minuti, da quando mi sono seduta in poltrona, con il notebook sulle gambe, con l’idea di scrivere un post che parlasse di Umberto Dei e della solitudine.

Andiamo per ordine.

Undici minuti fa, ho finito di leggere, per la seconda volta, Umberto Dei Biografia non autorizzata di una bicicletta. A mio avviso, il più bel romanzo di Michele Marziani. È la storia di Arnaldo, esperto di economia, che decide di cambiare vita e diventa meccanico di biciclette. È una storia di amicizia fra Arnaldo e Nas, il ragazzo uzbeko che assume come apprendista nella sua officina. Una storia che diventa anche un po’ un giallo e che ha un finale in forte salita, dove le ultime pagine non puoi leggerle e basta, perché l’istinto è quello di mangiarle.

Arnaldo è un uomo solo, la sua donna è morta, i suoi genitori sono lontani, e lui ha solo la sua bottega di meccanico di biciclette. Una vita senza ordine, senza nessuno da cui tornare, senza domani in cui sperare. La vera solitudine.

Perché la “vera solitudine”? Forse ce n’è una falsa? La solitudine, penso io, è vera per chi la vive. Per quelli a cui, quella solitudine, pesa e tanto. Come ad Arnaldo. Fino a che non arriva Nas, studente al Politecnico con la passione per le biciclette. Ma non per biciclette qualsiasi. Per le Umberto Dei.

E così la vita di Arnaldo si riempie, e quel vuoto è un po’ meno vuoto.

Bevo tè e mangio biscotti e scribacchio frasi che parlano di solitudine. E penso che forse le parole contengono un significato diverso per ognuno. Che a me la parola solitudine non fa paura, ma capisco chi invece teme di restare solo.

La solitudine mi ricorda il silenzio, il vuoto da riempire di cose che piacciono: buona musica, ottimo cibo, letture piacevoli, un computer, una tastiera, un foglio … Non riesco ad essere triste pensando alla solitudine e, se fosse possibile, sul mio Gabrielli cancellerei tutte le citazioni e lascierei solo: aveva bisogno di un po’ di solitudine.

Comprate Umberto Dei, leggetelo, regalatelo a tutti e commuovetevi sull’ultimo capitolo. Merita davvero un premio con fascetta attorno alla copertina.

In assoluto uno dei libri più belli di Michele Marziani.
Displaying 1 - 9 of 9 reviews

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