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Destroy

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All'uscita di questo libro, nel 1996, Alessandro Baricco «Meglio se le vostre cellule cerebrali non hanno più di quarant'anni, se no rischiate di scivolarci sopra come una mano su una grattugia».
È la storia di Misty, una venticinquenne che si trasferisce dall'Adriatico a Londra per prestare strani servizi a domicilio, praticando voyeurismo con uomini e donne esibizionisti. Si veste di tulle, latex e «tacchi a spillo blu codeina», beve collutorio e si annichilisce platealmente nelle esperienze più estreme – ma anche nel tumulto di una cultura anarchica e antagonista, tra un disco di Courtney Love, un manga, un anime e una sigaretta francese. È il racconto di un tempo che si è scollato dalla realtà, dove le ore arrivano fino a 27, o a 28, e i protagonisti si muovono in un tableau vivant a metà strada tra Alice nel paese delle meraviglie e un film di Shin'ya Tsukamoto, in un romanzo-playlist che se fosse letto al contrario non perderebbe niente della sua forza.
E poi c'è la scrittura di Isabella Santacroce, che modifica ogni regola e la riadatta – al punto che, negli anni, in molti hanno provato a imitare questo modo di narrare le cose, violento ed elegiaco, sincopato e abbacinante.
Secondo capitolo della trilogia «dell'incoscienza», Destroy è il romanzo che in Italia ha influenzato più di una generazione di lettori e il più odiato da chi non ha saputo coglierne la forza innovatrice; è il libro che ragazzi e ragazze si portavano ai concerti degli Smashing Pumpkins o di Marilyn Manson, per fare di Isabella Santacroce non solo una scrittrice «incantatoria e stupefacente», come l'avrebbe definita Cesare Garboli, ma un mito da seguire come una cantante rock.

114 pages, Kindle Edition

First published September 1, 1996

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About the author

Isabella Santacroce

15 books141 followers
Isabella Santacroce, prima di diventare scrittrice, ha frequentato il Dams a Bologna e partecipato ad alcune mostre d’arte a Londra, Parigi, Tokyo e New York. Ha suonato per molti anni l’organo liturgico a Vienna tenendo diversi concerti. Ha esordito giovanissima, appena quindicenne, nella poesia, con alcuni scritti censurati in Italia. L’esordio letterario è a metà degli anni Novanta, con la pubblicazione di Fluo, primo libro della “Trilogia dello spavento”, cui seguirono Destroy e Luminal. Destroy in particolar modo è diventato un caso letterario in Italia e il nome della Santacroce è stato accostato al gruppo dei Giovani Cannibali. Assieme ad alcuni di essi, come Scarpa, Nove, Ammaniti, Brizzi, Ottoneri, Ragagnin, e con Tommaso Labranca e il cantante Garbo, partecipò nel 1997 al progetto per la creazione di un movimento filosofico-letterario, il Nevroromanticismo, che avesse come campo di indagine l’inquietudine dell'esistenza. Nel novembre del 1998 ha pubblicato Kurt Cobain and Courtney Love. Canzoni maledette, una raccolta di traduzioni dei testi delle più rappresentative canzoni dei Nirvana e delle Hole. Conclusa la “Trilogia dello spavento”, Isabella Santacroce cambia il proprio linguaggio, rimanendo fedele ai propri temi e nel 2001 pubblica Lovers. Il nuovo linguaggio adottato nel libro cerca di avvicinarsi il più possibile a una scrittura fatta di suoni, tanto da essere definita dall’autrice una scrittura per il puro sentire. Proprio basata sul suono è stata l’esperienza che l’ha vista protagonista nel 1999 con la cantautrice senese Gianna Nannini. Frutto della collaborazione fu l’album "Aria", uscito il 26 aprile 2002 e il cartone animato "Momo", per il quale la scrittrice ha collaborato ai testi. Zoo è il primo romanzo pubblicato con Fazi Editore, seguito nel 2007 da V.M. 18. Per Rizzoli ha pubblicato Lulù Delacroix nel 2010. Nel 2012 esce per Bompiani Amorino.

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73 (10%)
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130 (19%)
3 stars
217 (32%)
2 stars
144 (21%)
1 star
109 (16%)
Displaying 1 - 30 of 63 reviews
Profile Image for Scilla.
63 reviews9 followers
January 15, 2021
Misty è una prostituta di venticinque anni che lascia le "coste mediterranee" (posso immaginare nitidamente le spiagge romagnole su cui l'autrice è vissuta) per trasferirsi a Londra in una metropoli "senza salsedine", in cui possa sentirsi viva. Si lascia alle spalle gli unici amici Conrad e Telly, una ragazza gettata anima e corpo verso la carriera da pornoattrice con cui intrattiene scambi epistolari.
A Londra intreccia una superficiale amicizia con Labelle, matura francese fuggita a un matrimonio soffocante e a tre figli, e si prostituisce per Mary, una donna facoltosa, viziosissima e prepotente. La protagonista consuma con foga prodotti e marche, prestigiose o dozzinali che siano, come se fosse l'unica ragione di vita. Consapevolissima, sa di essere merce lei stessa.
La storia di Misty è sfuggente come il suo nome, dobbiamo cercarla con attenzione tra i paragrafi sincopati. Destroy non è una lettura facile, si è spezzati e distratti in ogni momento. Veniamo trascinati in un turbine di sesso squallido, relazioni borderline in cui le più autentiche, quelle in cui si sente la tenerezza, sono i contatti di Misty con un clochard che muore da solo al bordo di una strada e con una ragazza sconosciuta che piange nel corridoio di un palazzo, senza che le si possa offrire conforto. Tutto il resto è plastica. La mente della protagonista è sempre sconvolta da droghe chimiche che hanno tutte nomi di vecchi manga degli anni Settanta e Ottanta. Le droghe, le luci neon, l'alcol a fiumi, il sesso estremo consumato bulimicamente quasi a ogni paragrafo riflettono la confusione della vita nella prosa che diventa ora visionaria ora naif. Ho fatto il gioco di leggere tenendomi sotto le canzoni che venivano citate abbondantemente nel romanzo (da Courtney Love agli Smashing Pumpkins, dai Massive Attacks ai Red Hot Chili Peppers e a tutta una cultura musicale grunge tipica di una fascia generazionale precisa) ed è stato un bel viaggio: Destroy è praticamente ipertestuale.
Quando Misty si innamora di Liam, un altro sex worker alle dipendenze di Mary, comincia ad accorgersi di se stessa e del suo posto nella vita che sta conducendo. Cerca di fuggire con i nuovi amici Arlette e Bryan, ma non sembra esserci davvero scampo.
Destroy non è un romanzo che vuole scandalizzare, credo. Ma vuole colpire mostrando una solitudine nera e gelata di morte davanti a cui si è senza difese, una ricerca spasmodica di amore nei posti, nei tempi e nelle persone sbagliate. Un dolore autentico in mezzo a tutto quanto esiste di colorato e artificiale creato apposta per nascondersi, salvarsi o aggrapparsi. Ma che, naturalmente, non è sufficiente.
Con disgusto, affetto e paura, ci ho trovato molte cose di me. Non tutte belle.
Non è un romanzo particolarmente memorabile, ma ha tanti aspetti che meritano interesse e chiede di essere capito come chiederebbe un pegno d'amore. Anche se non è facile, credo che meriti lo sforzo. È decisamente il passo successivo a "Fluo", in cui sia l'autrice che la protagonista erano meno consapevoli e più ingenue.
Profile Image for ☆LaurA☆.
506 reviews149 followers
May 3, 2024
Della Santacroce avevo solo letto Zoo e mi era davvero piaciuto.
A quanto avevo capito, Isabella, o la ami o la odi e bene, dall'amarla ora si, la odio....perché in Destroy non ci ho capito un tubo.
So che sono ignorante per amor del cielo, ma non è che posso conoscere tutte le droghe del mondo o capire tutti i neologismi o inglesismi che usi.
Mi hai mandato in para cazzo!!!

C'è confusione, droghe e luci al neon, fumo e calze a rete, violenza e vomito, sesso e criceti.

L'unica vera chicca sono la musica di sottofondo da Nick Cave a Jeff Buckley, i Joy Division e Smashing Pumpkins.
Letto con questa colonna sonora è tutt'altra cosa certo, ma non è riuscita a  penetrare in vena come avrebbe dovuto.
Comunque io non demordo e della Santacroce, leggerò ancora qualcosa.

Alla fine c'è sofferenza nelle sue storie e a ME MI PIACE.....
Profile Image for charta.
306 reviews5 followers
April 6, 2018
Comprato su una bancarella (le copertine mi fottono sempre), aperto, passeggiato meco sui marciapiedi del centro, dopo 30 pagine cestinato.
Scrittura pseudo-sperimentalista di una delle tante chimere pseudo-scriventi dello Stivale.
Profile Image for Ellis ♥.
999 reviews10 followers
November 27, 2023
Isabella Santacroce mi lascia sempre attonita... E di rado in positivo.
Destroy è un romanzo scorretto, simil grunge-psichedelico, dalla scrittura e dai contenuti estremi.
Il linguaggio volutamente respingente e il ritmo sincopato non favoriscono alcun tipo di emozione tranne forse ansia e disgusto; qualche pagina degna di nota c'è - davvero poche in verità - ma di certo non risollevano le sorti di un libro che sembra costruito ad hoc per far gridare allo scandalo.
Profile Image for Matteo.
10 reviews3 followers
March 31, 2022
Sebbene sia apprezzabile lo stile sporco, ruvido, i richiami all'estremo, ai brand e alla cultura pop (l'accostamento ai giovani cannibali è inevitabile), il clima emo-adolescenziale limita la potenza evocativa di cui era capace rovinandone la lettura.

La violenza, incessantemente citata, dopo poche pagine diventa la macchietta di se stessa. Il pulp riproposto qui è del tutto innocuo

L'erotismo, nonostante sia una costante delle pagine e del tutto esplicito, è edulcorato e finto,anche qui una parodia.

Le mie altre letture dell'autrice sono state Zoo e Luminal.

Il primo è forse il suo capolavoro: pochi elementi, brutalità e sesso anziché spiattellati ovunque nel libro sono dosati ed insiti di simbologia e tensione.

Luminal non fa altro che ricalcare Destroy ma anni dopo.
Profile Image for Bruno.
255 reviews145 followers
November 29, 2014
Illeggibile! C'è poco da dire. Una serie di immagini senza un filo logico con un linguaggio da adolescente arrabbiato che è peggio delle unghiate su una lavagna.
Forse negli anni '90 bastava leggere Nietzsche e ascoltare Ian Curtis per sentirsi un po' maledetti. Peccato che molta gente crede che la cosa valga ancora oggi.
Profile Image for Domenico Francesco.
304 reviews31 followers
April 28, 2025
Letto oltre che per curiosità anche per capire perché vada così tanto di moda in certi ambiti odiare Isabella Santacroce. Questo Destroy spinge ancor di più all'eccesso tutto ciò che era già presente in Fluo, ma se il suo libro d'esordio lasciava intendere che potesse esistere un briciolo di speranza con questo libro ogni minimo spiraglio di luce viene annullato. Un libro che, come il precedente, non ha un vero e proprio sviluppo narrativo tradizionale ma una sequenza indefinita di frammenti di vita quotidiana ai margini, un libro di desolazione pieno di avvenimenti e personaggi che passano momentaneamente sulla strada della protagonista. La scrittura diventa ancora più rabbiosa e spezzata e l'atmosfera (per quanto ancora più cupa) mi ha ricordato tantissimo i primi film di Gregg Araki, strapieni di gioventù bruciata anni '90, autodistruzione, musica bellissima, colori fluorescenti, trame non-lineari e situazioni grottesche e violente al limite.
Destroy è solo il secondo libro della Santacroce che leggo, ma posso capire perché molte persone non abituate a certa letteratura sperimentale e a certe tematiche non sopportino i suoi libri e il suo stile. Certo, la sperimentazione del libro non è più di tanto originale rispetto ad altri autori venuti prima, ma sicuramente l'autrice scrive benissimo e soprattutto ha un suo stile personalissimo e sincero. Oggi certe cose possono sembrare inflazionate o da "poseur" ma per l'Italia dell'epoca in cui venne scritto questa roba era dinamite pura lanciata in una stanza affollata.
Profile Image for cassandra.
100 reviews104 followers
February 14, 2025
Voglio lasciarla vuota questa recensione e non aggiungervi parole magari soltanto omaggiare Isabella con una ricercatezza finta sfiduciata dalla mia intenzione. Un romanzetto porco niente male sai davvero ho assaporato le parole piuttosto che i discorsi e fra le righe si legge la tristezza della solitudine e la ricerca di un luogo mai perfetto fintantoché non siamo noi ad accettarci io lo definirei un flusso di coscienza di una mente che fatica ad accettarsi grande fatica togliersi il cervello dalla scatola cranica analizzarlo e comprendere quanto sia brutto essere tristi consapevolmente e soli e peccaminosi e senza alcuna voglia di offendere le nostre effimere divinità
Profile Image for Temperamente.
148 reviews
Read
May 13, 2011
Troppo spesso i romanzi di Isabella Santacroce vengono semplicisticamente etichettati come “volgari e gratuiti”. Che le pagine di “Destroy” siano intrise di oscenità è un dato di fatto, ma nessuna delle frasi che fuoriescono dalla penna di questa autrice contemporanea – tanto osannata quanto criticata – è mai davvero gratuita o banale.

Continua a leggere: http://www.temperamente.it/gotico/des...
Profile Image for Chiara.
88 reviews1 follower
November 11, 2025
La solitudine vera, caotica, difficile da spiegare e da mettere nero su bianco.
Ho sentito tutta la rabbia e la solitudine della protagonista, un universo in cui non vorrei mai immergermi e che i miei occhi hanno provato con fatica a digerire durante questa esperienza di lettura frammentata.
La me adolescente ne sarebbe andata pazza.
La me adulta prova molta tristezza nel rendersi conto di capire cosa c'è veramente scritto tra le righe di questo romanzo.
Profile Image for Alessandro.
85 reviews53 followers
March 19, 2011
Questo libro è una cacata pazzesca!! Un (non) racconto scomposto, e quantomai allegorico. Un miscuglio di frasi disconnesse, illogiche e tremendamente trash. L'autrice forse vorrebbe calarsi in un mondo allucinato vivendo e descrivendo questo mondo come se ella stessa ne fosse allucinata. Vorrebbe apparire una scrittrice realmente drogata, ma in realtà i drograti potrebbero scrivere qualcosa di migliore. E solo ogni tanto si intravedono frasi o descrizioni di qualità.
Profile Image for Rossella.
288 reviews38 followers
September 5, 2017
Sesso, droga e rock'n'roll, nella loro più squallida declinazione. Tutto in questo libro (la protagonista, l'argomento, lo stile di scrittura e il linguaggio) cerca di essere così disperatamente trasgressivo da risultare al contrario quanto di più prevedibile e convenzionale si possa temere. Che boiata.
Profile Image for Mirrordance.
1,690 reviews89 followers
November 19, 2010
Non sono sicura di arrivare fino in fondo. Eccessivo, trash, splatter, anche un po' volgare.... Ci sono eccessi con stile ed eccessi gratuiti. Questo e' uno dei secondi. Te la sbatto in faccia, verrebbe da commentare. Andro' avanti ancora un po'...ma non garantisco di arrivare fino in fondo.....
Profile Image for Lorenzo.
92 reviews6 followers
June 14, 2025
Cacata tumblr. Le mie note dell’iphone sono un romanzo di Isabella Santacroce però meglio
Profile Image for Giuliana Matarrese.
142 reviews200 followers
August 12, 2025
Quando il libro uscì nel 1996, Baricco scrisse “evitate di leggere questo libro se le vostre cellule celebrali hanno più di 40 anni, l’effetto potrebbe essere quello di passare la mano su una grattuggia”.

É una delle poche volte che sono stata d’accordo con Baricco.
Profile Image for Federico Tommasi Zardini.
156 reviews23 followers
December 27, 2020
Isabella Santacroce decide di distruggere tutto. Distrugge soprattutto la comfort zone del lettore gettandolo in un mondo crudo con uno slang unico e disinteressato ad essere comprensibile.
All'inizio l'ho trovato repellente, non ci capivo un cazzo e mi sembrava una vera e propria masturbazione letteraria che non avrei potuto decifrare, ammesso che ci fosse qualcosa da decifrare.

Riprendendolo in mano più di un anno dopo, mi sono accorto che non si trattava di questo. Ma di un grido incazzato, frustrato, insoddisfatto che la protagonista vuole esprimere.
Non credo che questo libro sia veramente riuscito nel suo intento, perché distruggere la narrazione significa anche rischiare che non resti nulla se non una serie di immagini di persone sfigurate da una gioventù fatta di droga e prostituzione, club e strade zeppe di uomini arrapati che vogliono comprarti come se tu fossi in vetrina; "Quanto vuoi per quella giacca?" "Quanto vuoi per cantarmi So Real di Jeff Buckley nell'orecchio mentre mi fumo del Bubble o del Gore?".

Insomma, in fin dei conti è stata una lettura interessante, molto edgy e post-rave.
Forse leggerò altro della Santacroce in futuro, magari qualcosa di più maturo e meno di pancia come questo libro.
Profile Image for Dani B..
32 reviews
December 19, 2023
Con questo romanzo potrei chiudere in bellezza questo anno di libri, ma non per questo posso dire di averlo apprezzato.
Uno dei più assurdi che ho letto quest'anno, non solo per la trama che è quasi assente quanto anche per la scrittura ruvida e sperimentale con la quale la scrittrice racconta le vicende di Misty la nostra protagonista. In Destroy tutto sa di spazzatura , sporcizia,droghe,sesso,junk food,follia splatter, ma questo è il mondo che gli umani si sono costruiti, e ci siamo illusi che certi progressi avrebbero migliorato il mondo, invece siamo stati inghiottiti da questo mostro famelico che ci ha digeriti e rigurgitati una infinita di volte , Misty si muove all'interno di questo stomaco pieno di vomito, dove persino l'amore nobile e i sentimenti sono di plastica made in china. Isabella Santacroce ci mette davanti la distruzione totale della nostra società, e nonostante si percepisce che il romanzo è degli anni 90 non per questo non ci destabilizza. Ho fatto fatica ad apprezzare la scrittura quasi sfiancante nella lettura tanto quanto è assurda, 3 stelle perché non posso dire che mi sia piaciuto davvero , ma merita una lettura perché comunque interessante.
Profile Image for hayden_.
72 reviews
March 4, 2019
Ho resistito fino a pagina 60, poi non ce l’ho più fatta. È orribile. Il libro più brutto che abbia letto in vita mia. Razzista, volgare, non-sense, non c’è una storia, non c’è qualcosa di definito. È solo un’accozzaglia di frasi e micro-storielle con un vago filo logico messe a caso tra di loro, contornate da descrizioni specifiche con tanto di marche dei prodotti (così da sembrare descrizioni dettagliate). Magari negli anni ‘90 scrivere così era da fighi e da alternativi, non ne ho idea. È orribile, orribile, orribile!
Profile Image for Mario Incandenza.
93 reviews7 followers
March 27, 2014
Letto molto tempo fa, riportato in vita dopo un'intesa lotta contro la polvere.

Ricordo il talento dell'allora giovane scrittrice ma il solito nichilismo apatico, senza scopo, perfettamente insertito nel contesto dei giovani ("cannibali") scrittori italiani dell'epoca.

Non riscordo nulla della trama e questo �� indice di insipidezza dell'opera.

Meglio (leggermente) la Santacroce autrice che la Santacroce scrittrice.

Profile Image for Maria.
76 reviews1 follower
August 29, 2022
Mi ha intrippato. Questo è sicuro.
Forse ai giorni nostri è un libro che fa storcere il naso poichè sembra riportare delle immagini da gioventù grunge già sentiti e risentiti , però va contestualizzato. La scrittura procede a balzi , alcuni sono davvero sperimentali e intensi , altri più banali e che sembrano "provarci un po' troppo".
Lascia una certa tristezza...tutto questo correre nell'inquetudine estrema e nella solitudine senza trovare un senso.
Profile Image for Arf.
154 reviews8 followers
May 19, 2022
ha qualche sprazzo di effettiva autorialità ma nel totale risulta una storia senza capo nè coda poco interessante
Profile Image for Giada Costa.
87 reviews
July 16, 2025
Un flusso verbale spesso senza un senso, ma che evidenzia tra le righe una solitudine assordante.
Secondo volume della trilogia dello spavento della Santacroce, forse mi era piaciuto lievemente di più Fluo, ma nel suo non avere senso per me è apprezzabile.
Il linguaggio si potrebbe quasi adattare perfettamente a quello che hanno oggi alcune nuove generazioni (o forse sono io che nei mezzi pubblici vedo solo disagio?).
Misty abbandona l'Italia per trasferirsi a Londra, non ho capito bene la ragione, forse semplicemente perché le andava, lì cerca di caversela e a più riprese incontra persone spesso discutibili, anche se nutre affetto per Labelle.
L'iniziale incontro con Mary, poi con Liam, poi con Brian, fanno quasi da sfondo al viaggio psichedelico di una ragazzina quale è Misty, presa dalla noia e da un dolore di cui non si conosce la causa.
Per cui, come lettura svuota cervello a me è piaciuta.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Pyknoparakmachia .
185 reviews6 followers
January 21, 2017
Romanzo che porta alla confusione più estrema, tuttavia ho trovato un perché al metodo di scrittura della Santacroce. Lo scopo è proprio questo. Portare attraverso la narrazione alla confusione. Il mondo nichilista di Misty non è ordinato, non è organizzato. Il lettore viene gettato tra le fauci di una metropoli londinese irriconoscibile, dai colori violenti e dalla giovinezza che esplode e non ha contatti con l'universo adulto.
Profile Image for Mia -.
44 reviews12 followers
March 9, 2011
6 marzo 2010

Ci devo riflettere. Le quattro stelle sono per questo. Se un libro mi fa fermare e mi chiede del tempo per formularci sopra un pensiero vuol dire che, nel bene e nel male, è un buon libro. Vuol dire che, nel bene e nel male, ha aggiunto un tassello.
Profile Image for Chiaruccia.
55 reviews
February 4, 2016
Why did I give Santacroce another chance? Keep away from her so called books, please!
18 reviews3 followers
Read
March 29, 2024
Isabella, destroy.

"Continuate a leggere toccandovi dove vi pare e se vi sentite veramente pronti alzate la testa al soffitto e guardate il mio corpo appeso dondolare. Vi amo."

Proprio nessuno avrebbe potuto prevedere che il libro comprato a fine 1996 l'avrei poi finito di leggere 27 anni dopo, nel futuro fantascientifico del presente 2024.

Come sono solito fare ne avevo letto 10-15 pagine appena comprato, per poi passare ad un limbo dove la lettura e' sempre imminente ma mai attuata, perche' come e' ovvio io i libri li compro ma non li leggo (non e' vero, ma quasi).

La particolarita' fu che affidai invece immediatamente il libro a una compagna di classe, che lo lesse tutto per davvero. Questa e' una cosa che ero solito fare, mi servivano delle sonde prima di affrontare io qualcosa. Nei tempi di internet, le mie sonde sono ovunque, a portata di mano, ma in quel periodo pre-virtuale avevo bisogno di spedirle io in esplorazione.

Mi ricordo di averle chiesto se il libro poi giungesse a un punto, se ci fosse qualcosa "alla fine". Mi interessava capire se il libro avesse uno sviluppo e uno scopo ulteriore rispetto all'esposizione di un certo stile estetico, che invece avevo gia' percepito fortemente nelle prime pagine (oltre all'idea di dover recuperare Sly, dei Massive Attack, per capire). Ma lei non mi disse molto di piu'. Mi fece intuire che qualcosa c'era, ma dovevo leggerlo. Cosa che evidentemente non successe.

Forse l'aspetto piu' debole del libro e' di essere molto uniforme. Esiste un piccolo arco narrativo, effettivamente, ma e' piu' una cosa che si trova tornando indietro, che andando avanti.

Per quanto mi riguarda l'impressione ai tempi delle prime pagine rimane molto simile a quella attuale, nel leggerlo tutto. Non e' cambiato il mio modo di vedere, ma e' cambiato il mio modo di considerare lo stile. Una volta io avevo un'idea molto precisa di come quello stile dovesse essere, di quello che fosse un criterio di purezza assoluta e poesia estetica, e questa cosa non e' cambiata. Io ero un filo tesissimo. Quello che e' cambiato e' la mia consapevolezza nel capire che quello stile e' impossibile.

Il punto e' che questo stile ideale che io perseguivo lo ritrovavo solo parzialmente. Frasi effettivamente molto belle ed efficaci, quasi travolgenti, insieme ad altre cose che non mi andavano bene. Cose anche "oggettivamente" sbagliate. Un mondo di mezzo che era mio ma anche no. E alla fine, ora, anche molto poco.

Almeno, oggi, faccio piu' attenzione a quel che nel libro e' scritto, piuttosto a quello che voglio vederci io.

La scrittura la trovo intima ma oggettiva. Riprendendo il simbolo dal finale del libro (che non e' uno spoiler nella maniera piu' assoluta) di una testa che esplode. Quella che e' una descrizione molto soggettiva, ma presentata come se fosse gia' fuori, attaccata alle cose. Come di fatto la visione onirica del reale. La realta' che viene vestita di colori e simboli, ma anche personaggi. Di eventi solo parzialmente verosimili, progressivamente sempre meno coerenti.

Per il resto, per tutto lo spirito trasgressivo, violento ed esplicito che il libro vorrebbe avere, oggi a me sembra invece molto tenero, delicato, privato. L'eccessiva enfasi sui nomi, sui marchi che incarna un po' lo spirito del tempo, del consumismo come flusso, io me lo ricordo per come era effettivamente. Quei marchi erano simboli, anche potenti, ma non erano ricevuti dall'alto e ingurgitati passivamente, imposti dalla pubblicita'. Al contrario, era tutta un'azione dal basso. Ognuno di noi trasformava e ibridava tutto quello che trovava. Ogni cosa era sempre altro. La "Doom Generation" non era caratterizzata da un senso fatalistico e passivo, che e' molto di piu' lo spirito attuale. Quello che era, invece, era una liberta' estrema. Del vero post-modernismo. Il senso nichilistico della stessa assenza di un limite, o di una regola. Eravamo gia' alla fine di un tempo normativo. E si reinventava tutto, anche se fatto solo di pezzi che venivano da prima.

Qualche anno dopo, mi ritrovai su una sedia di plastica rigida, insieme ad altre 10 persone (scarse) in una saletta di una mostra di cinema, a guardare un cortometraggio. Io ero li per tutto il resto, di questa cosa non sapevo nulla, ma in questo caso l'attrice principale era Isabella Santacroce. Non so quale delle due cose che ha fatto sia quella che ho visto io, pero' era molto simile a un videoclip stile Marilyn Manson. Molto simile a come ve lo potreste immaginare, ma me lo ricordo anche particolarmente affascinante. Io in quel momento ero convinto di conoscere Isabella Santacroce, avendo letto 10 pagine di un suo libro. Vedere il suo nome nei credits iniziali fu un'illuminazione.

"Questa e' cosa mia! Solo io la conosco!" Ti guardo io, in un modo unico.

Si, come no.
Profile Image for Manuel Maccaferri.
14 reviews
July 14, 2025
è meglio e peggio di Fluo, il primo capitolo della trilogia. è meglio perchè ciò che narra è più interessante e la forma stessa in cui è scritto è originale e teoricamente piacevole. è peggio perchè è dispersivo e in diversi capitoli nemmeno capivo cosa stesse narrando. è una specie di flusso di coscienza razionale (più o meno) con qualche azione che avviene nel mezzo. Sicuramente un libro originale, ma ritengo che in sostanza sia inutile. Qualche frase da sottolineare, qualche pensiero da condividere, ma niente più di questo. Ho faticato ad arrivare alla fine nonostante la brevità perchè come ho scritto prima è dispersivo e sembra via via perdere la motivazione di raccontare ciò che accade. La prima metà era sicuramente più interessante.
Non so dire se mi sia piaciuto o no, apprezzo comunque il fatto che esista anche se non lo ritengo validissimo.
Displaying 1 - 30 of 63 reviews

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