Незаменимый манифест для родителей, учителей, библиотекарей, писателей, книготорговцев и тех, кто хотел бы открыть для себя детскую литературу - Опора и поддержка для тех, кто отстаивает право детей читать и любить книги, которые нравятся им, а не взрослым - Автор книги — детский писатель, национальный посол детской литературы США (2025–2026), лауреат множества премий, чьи книги переведены на тридцать языков и изданы в количестве пяти миллионов экземпляров
О чем
Что такое детская литература? Какой она должна или не должна быть? Обязана ли детская книга чему-то учить, отражать действительность, нравиться взрослым, говорить только на безопасные темы, иметь кар&
Born to non-farmers in a California farming community, Mac Barnett now lives near San Francisco. He's on the board of directors of 826LA, a nonprofit writing center for students in Los Angeles, and he founded the Echo Park Time Travel Mart, a convenience store for time travelers.
I libri per bambini hanno tanta dignità e importanza tanto quanto quelli per adulti. I bambini sono persone, come gli adulti, e i libri creati per loro meritano la stessa qualità e dedizione dell' editoria per grandi. Che bel libro, mi ha dato un nuovo punto di vista su questo tema.
Un saggio che parla di libri per ragazzi (è giusto classificarli così?) dedicato agli adulti che hanno dimenticato com'è essere bambini. Personalmente, per professione e per passione, leggo molti libri per bambini e spesso sono molto più interessanti e coinvolgenti rispetto a quelli scritti per un pubblico adulto. Ho anche letto libri di autori conosciuti che hanno tentato di scrivere per i bimbi con risultati non sempre eccellenti (sottovalutano la "categoria"?? Può darsi). I ragazzi danno molto e si aspettano altrettando. Ascoltano, pongono domande, fanno riflessioni, provano emozioni che, se ci soffermiamo ad ascoltarli, stupiscono e meravigliano: è un periodo della vita indimenticabile, da proteggere. Dopo la Rundell anche Barnett cerca di far aprire gli occhi sulla letteratura dedicata all'infanzia e tenta con questo saggio di smuovere i pregiudizi e aprire le menti. Lettura consigliata.
Come prendere una boccata d’aria fresca. Grazie, grazie, grazie per aver scritto questo libro. Con giocosità e leggerezza Mac Barnett riesce ad arrivare al cuore della questione: i bambini sono persone degne di rispetto e hanno diritto a storie belle. E le storie più belle sono spesso quelle più buffe, assurde, irriverenti, divertenti, coinvolgenti e soprattutto non vogliono insegnarti un bel niente!!
La prima parte è un magnifico inno all’infanzia. L’esempio della Brown (dalla sua esperienza come aspirante maestra alla lettura di “Buonanotte luna”) è limpido ed efficace. “La porta segreta” contiene passaggi illuminanti. Alla fine ho capito perché Dahl, scrittore che non amo, sia comunque un grande. “La teoria delle tre zie” però è ridondante e un po’ sessista 😉sia chiaro, parlo da zia non da autrice con tendenza al “didascalismo”.
Libro brevissimo ma denso di arguzia, ironia e autoironia, che spiega come l'autore, da scrittore, vede e vive la letteratura per l'infanzia; e che i lettori, anche i più piccoli, non vanno mai sottovalutati e che, come molti lettori grandi, non vogliono tanto storie che insegnino qualcosa, ma storie che piacciano, che divertano, che sorprendano, in sostanza che siano belle. Storie che li trattino come le persone che sono.
Un saggio veramente bellissimo, sia per il tema che affronta sia per lo stile di scrittura. Barnett spiega che il modo in cui consideriamo e valutiamo la letteratura per bambini dice molto di ciò che pensiamo sui bambini. Spesso gli adulti hanno dimenticato cosa vuol dire essere bambini, quanto i bambini siano intelligenti, curiosi e creativi e quanto il loro modo di pensare sia distante da quello degli adulti.
Mac Barnett invita a riflettere su chi sono davvero i bambini e sulla necessità di creare libri bellissimi per loro, che sappiano osare e abbandonare le regole, le lezioni e il didascalismo che gli adulti spesso riservano loro.
Mentre leggevo questo libro mi veniva voglia di sottolinearlo e postittarlo in continuazione (peccato che era della biblioteca 😅). Uno di quei libri che offre così tanti spunti di riflessione interessanti da essere difficile da riassumere senza citarlo per intero. In ogni caso il concetto che più mi è rimasto è che i libri per bambini devono essere considerati al pari di quelli per adulti, diversi ma pari. Bisogna trattare i bambini come persone, non come esseri incompiuti ai quali bisogna insegnare qualcosa ogni volta che se ne ha l’occasione. Per questo i libri per bambini non devono essere didascalici (cioè non devono insegnare una morale in modo palese e banale) i bambini le sanno già queste cose. I libri per bambini devono mirare a creare arte, bellezza, stupore e immaginazione… i bei messaggi poi vengono da sè, oppure anche no, non è questo il punto. Il problema è che i libri per bambini vengono scelti, scritti e comprati dagli adulti, adulti che si sono dimenticati come ragionano i bambini. Quindi a volte dobbiamo osare e scegliere per loro anche libri non convenzionali, apparentemente complessi, perché spesso i bambini sono più bravi di noi a farsi coinvolgere dalle storie e dall’arte.
-> Se non consideriamo i libri per bambini come libri veri in grado di creare arte e bellezza allora significa che non consideriamo i bambini come persone vere.
Una lettura interessantissima che in poche pagine illustra una teoria della letteratura per bambini che sfida alcuni dei preconcetti più ortodossi che vengono solitamente associati a questi libri.
In uno stile immediato, scanzonato e irresistibile, Mac Barnett ci ricorda che i libri per bambini dovrebbero essere scritti con tutta l'attenzione ed il rispetto che si avrebbe per un pubblico adulto, e che i bambini forse sono molto più in grado di apprezzare la letteratura in modo artistico di quanto non siano gli adulti.
Particolarmente illuminante per me il discorso sulla Legge (o Rivelazione?) di Sturgeon: dopo avere letto quel passaggio non potrete più guardare ai generi che disprezzate nello stesso modo.
Raccomandato caldamente a chiunque sia interessato ai libri per bambini, per motivi famigliari o personali.
Nota: al momento in cui l'ho letto era disponibile solo in Italiano per Terre di Mezzo, immagino una versione inglese verrà pubblicata presto.
Più una lunga intervista che un saggio vero e proprio, trovo l'argomento interessantissimo ma la trattazione assai ridotta. Mac Burnett racconta perché lui nello specifico scrive libri per bambini e quali sono le sue aspettative, ma riflette poco su quello che è un panorama variegatissimo e pieno di autori meritevoli di menzione. Nomina en passant qualche autore classico (Maurice Sendak, Richard Scarry) senza arrivare assolutamente a coprire il panorama immenso e variegato della letteratura per bambini in cui viviamo adesso. È un buon inizio che meriterebbe un ampliamento e una attualizzazione.
Prima di tutto grazie all’editore che ha commissionato questo piccolo pamphlet (?) sulla letteratura per l’infanzia. Barnett dà voce alla necessità di creare e mettere a disposizione libri che facciano crescere i nostri figli attraverso il semplice fatto di essere prodotti letterari e artistici. Insieme allo splendido saggio di Giorgia Grilli questo è un libro che non andrebbe confinato agli addetti ai lavori ma letto dai genitori per entrare meglio nel mondo oscuro e sconosciuto dell’infanzia.
Libretto brevissimo, più una lunga riflessione, cristallina e semplice: i libri per bambini sono importanti quanto quelli per adulti. E il loro essere didascalici o educativi non è un valore di per sè, anzi, più spesso è un fardello che li rende poco interessanti: i libri che hanno valore sono evocativi, appassionanti, vaghi, scorretti, imprevedibili, sinceri, dissonanti e/o scomodi: in parole povere, letteratura. Sono pensieri che più o meno inconsciamente avevo già fatto avendo a che fare con i libri di mia figlia, ma messi in pagina così chiaramente sono stati illuminanti.
Carino il discorso di fondo, sembra abbia trascritto un discorso fatto dal Ted…. Breve con temi importanti. Ho un po’ di riserve su tutte le lodi che si sprecano nel descrivere la genialità dei bambini, forse quelli di un tempo erano così reattivi, ora le generazioni sono molto molto differenti e forse all’autore sfugge questa cosa poiché lui non lavora con i bambini (io si) ma per i bambini.
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Da abolire: paternalismo, controllo, propaganda e la cosiddetta morale (lezione immutabile) Da promuovere: autonomia dell’immaginazione e senso (significato per M E )
O, altrimenti, ditelo, che volete arricchirvi parlando in modo didascalico di “gentilezza” (argomento ormai à la page nella letteratura per l’infanzia) senza davvero raccontare una storia.
Bellissimo! Per ricordarci sempre, ogni giorno che la letteratura per l'infanzia ha valore tanto quanto la letteratura per adulti. Anzi, ha addirittura più responsabilità. Chi scrive per bambini, e lo fa bene, fa un lavoro delicato, difficile e meraviglioso. Se siete educatori di qualunque tipo, leggetelo.
Oltre ad illuminare, Mac Barnett fa anche ridere.. È stata una lettura piacevolissima che consiglio a tutti gli operatori del settore..dalla maestre ai librai ma anche ai genitori appassionati di albi illustrati e letture per bambini.
Ho fatto un po’ di fatica a finirlo, ma da metà in poi scorreva un pochino di più. Lo scrittore è molto simpatico, solo che i saggi non sono la mia lettura preferita. Anche se parlano di libri, soprattutto si parlano di libri per bambini…
Una porta, quella di Barnett, da attraversare per andare incontro alla bambina o al bambino ancora vivo in ognuno di noi, ritrovare ciò che amava e perchè non lo ricordiamo più.