Bestseller în Israel, publicat în peste zece țări, Un bărbat intră în grădina paradisului este un roman polifonic, în care confesiunea scrisă devine martor, judecător și uneori singura formă de intimitate posibilă. Trei mărturisiri. Trei conștiințe în criză. Trei povești de iubire neconvenționale care se întrepătrund în jurul unei întrebări nerostite: Cine suntem cu adevărat atunci când nu mai putem ascunde nimic?
Când Omri, recent divorțat și încercând să-și recapete echilibrul, deschide ziarul și vede chipul unui cunoscut, pierdut într-un accident tragic, un vârtej de amintiri, emoții și întrebări îl împinge într-o călătorie cu final neașteptat. Doctorul Caro, văduv, cu doi copii, începe o relație mentor-ucenic cu tânăra rezidentă Liat Ben Abu. Acuzațiile de comportament neadecvat, care nu întârzie să-i fie aduse, amenință să-i distrugă cariera și reputația. Doar hazardul, în cea mai neașteptată formă a sa, pare a aduce o rezolvare. Helly își pune povestea pe hârtie, la poliție: soțul ei a dispărut, ancheta o vizează direct, iar declarația ei dezgroapă vinovății și oferă o posibilă eliberare. Cu luciditate și empatie, Eshkol Nevo construiește un puzzle pe trei voci, aparent străine unele de altele, dezvăluind spațiile fragile dintre ceea ce trăim și ceea ce alegem să arătăm lumii.
Eshkol Nevo (Hebrew: אשכול נבו) studied copywriting at the Tirza Granot School and psychology at Tel Aviv University. Today, Nevo owns and co-manages the largest private creative writing school in Israel and is considered the “godfather” of many upcoming young Israeli writers. He has published novels, short stories and nonfiction. His novels have all been top bestsellers. Nevo, whose novels are very successful abroad, has received the Book Publishers Association's Gold and Platinum Prizes (2005; 2008; 2011), the FFI-Raymond Wallier Prize (Paris, 2008), the ADEI-WIZO Prize (Italy, 2011) and the Steimatsky Prize for Neuland (2012). Homesick was a finalist for the prestigious Independent Foreign Fiction Prize (UK, 2009), and World Cup Wishes was a finalist for the Kritikerpreis der Jury der Jungen Kritiker (Austria, 2011).
Dopo un po’ che leggo mi viene voglia di informazioni e decido di leggere qualcosa su questo libro visto che la prima trentina di pagine mi paiono raccontare una storia rosa più favola che verosimile rimpannucciata con brevi momenti che dovrebbero alzare il tono del racconto, puntare più in alto della storiellina tutta palpiti e tremori che a me risuona. E così, leggendo di e su questo libro, scopro che si tratta di tre racconti in qualche modo concatenati, sul modello del suo precedente Tre piani. Perché la casa editrice Neri Pozza ha preferito risparmiare la pagina dell’indice, e anche dalla bandella, che mi decido a leggere solo ora, la struttura si chiarisce solo alla fine. Ma a me il giochino di una storia che conduce a un’altra per via di un personaggio secondario, o quello che è, di solito lascia insoddisfatto: mi sembra, appunto più gioco che sostanza, più artificio e stratagemma che contenuto e polpa. D’altra parte a mistero si aggiunge mistero: il titolo originale è “Un uomo entra nel frutteto”, ma in italiano è diventato “Le vie dell’eden”.
Anche il secondo racconto si muove su un terreno che trovo sdrucciolevole in quanto scarsamente verosimile, poco probabile. Ma poi, il terzo sul finale ha un colpo di coda che vira decisamente verso il surreale, ed è meglio così, meglio non cercare il realismo perché le forzature mi paiono tante, un po’ troppe. Leggo in giro, e anche nei ringraziamenti a fine libro, che a monte di questo romanzo per racconti – ma no, direi piuttosto tre racconti lunghi – ci sono i vari lockdown causati dall’epidemia. Il che vuol dire che il tutto è ammantato in metafore, oppure rivestito di simboli. Alquanto ermetici, sia le une che gli altri.
Non credo che leggerei Eshkol Nevo se non fosse uno scrittore israeliano e ambientasse nel suo affascinante paese le sue storie: è proprio l’elemento local che a me interessa di più della sua letteratura. Nonostante abbia letto cinque su otto libri che ha scritto, a parte la luminosa eccezione di L’ultima intervista, li ho sempre terminati con un senso di insoddisfazione: per i miei gusti esagera con le strizzatine d’occhio, è troppo civettuolo col suo lettore. E chissà, magari questo è l’ultimo tentativo che faccio.
Se avessi scritto questa recensione (meglio chiamarla riflessione di lettura), ieri mattina, dopo aver finito la lettura avrei riportato tutte le emozioni/sensazioni provate durante la lettura. Ma adesso la mia esperienza legata a questo libro è aumentata: si è arricchita, grazie alla presentazione che si è tenuta a Firenze, alla Leopolda, nell'Arena Olivetti, durante la prima fiera dell'editoria #Testo, con Luca Briasco e Eshkol Nevo in presenza; è contaminata dalla chiacchierata che ho avuto con Eshkol Nevo durante il firmacopie.
Parto quindi dalla fine, dalla chiacchierata che ho avuto con lui. Mi ha interrogata, per appurare se avessi davvero finito di leggere il libro prima della presentazione (è uno spasso! Lo adoro!): non riusciva a credere che io avessi già finito il libro, visto che è uscito l'altro giorno. Allora ha cominciato con il chiedermi quale fosse la mia storia preferita: senza indugio, ho risposto "La terza. Ho pianto alla fine, dopo la lettura del racconto "Buco".” E lui: "Ma allora hai davvero letto tutto il libro? Batti il cinque, perché anche per me la terza è la mia preferita!" E poi ho continuato con le mie preferenze: "La seconda è la mia seconda storia preferita. La prima così e così. Ma forse devo rileggerla." E lui: "Mi sa che forse la devi rileggere." E ho negli occhi il suo sguardo divertito mentre mi scrive la dedica: "A Paola, my first italian reader".
Veniamo al libro. La struttura è simile a Tre piani, tre racconti, con delle concatenazioni tra i personaggi: - La strada della morte - Storia familiare - Un uomo entra nel frutteto
La prima storia è stata scritta durante il primo lockdown, la seconda durante il secondo lockdown e poi, Nevo, si è dato da fare per scrivere la terza per scongiurare il terzo lockdown. In ogni storia c'è qualcosa che dà un'opportinità allo sviluppo della storia: un blog, una lettera, una raccolta di racconti. E l'input arriva sempre dall'esterno: un fattore che viene dal di fuori e che stravolge la vita dei protagonisti dal di dentro, un po' come ha fatto il virus Sars-Cov-2 con la nostra vita durante pandemia (non si fa mai riferimento al virus durante tutto il romanzo, ma è una musica di sottofondo, di cui si percepiscono i rimandi, sotto forma di metafore).
L'evento scatenante punta l'obiettivo su ciò che avveniva nella vita dei protagonisti prima del punto zero (quello in cui l'evento accade): ci sono delle fratture, delle crisi sommerse, nelle vite dei protagonisti, che, per un motivo o per un altro, sono dormienti
"Chissà, forse il pianto contiene in sé tutte le cose che fino a quel momento sono rimaste nascoste. Come la dichiarazione dei redditi."
L'invito al lettore, durante tutto il libro, è quello all'ascolto. Come se Eshkol Nevo invitasse tutti ad ascoltare e ascoltarsi. Se qualcosa non va, ascolta qual è la musica che in quel momento la vita ti sta rimandando indietro: "nel minuto che resta prima della fine della canzone il solista continua ad avvicinarsi e allontanarsi, fidarsi e sospettare, finché quasi al termine alza la testa e grida verso l’alto, al cielo."
Siamo fatti di relazioni e abbiamo bisogno di relazioni, questo lo ha messo ben invedenza la pandemia. Eppure "La vita di coppia è una giungla, ho proseguito. Grovigli e bisogni s’ingarbugliano ed è difficile distinguere causa ed effetto. Incolpare l’altro è la soluzione piú facile. Ma non è giusto. La mia parte di responsabilità non è stata minore. Bisogna imparare a vivere accanto a una donna quasi sempre scontenta. Invece io mi sono allontanato, come se fosse contagiosa."
E anche se le relazioni sono complicate, perché la verità non è mai assoluta, ma è sempre contaminata dal vissuto di ciascuno e allora bisogna imparare a dirsele le cose, a non farle marcire dentro, a liberarle: "Aveva la straordinaria capacità di provare soddisfazione. Di essere sinceramente appagata. A me manca sempre qualcosa. Mi è sempre mancato qualcosa. Entro nei messaggi, esito un’ultima volta, indeciso fra diverse versioni, infine mando a Liat una sola parola: Grazie."
E quando capitano le situazioni dolorose, non occorre reprimerle, ma bisogna lasciarsi attraversare dal dolore, così come occorre imparare a lasciarsi attraversare dalle emozioni: sono aliti di vento, come arrivano così se ne vanno. "Sapevo che alla fine della prima strofa sarebbe arrivato il ritornello che per me era pericoloso ascoltare, ma non ho spento la radio. Ho lasciato arrivare il dolore. Ho lasciato che il dolore insopportabile mi attraversasse."
Perché se il dolore buca il cuore, esso è anche un'occasione per imparare a vedere oltre.
"Buco Nella maglietta bianca di sua moglie – la polizia gliel’ha consegnata dopo aver deciso di archiviare il caso di scomparsa per mancanza di prove – c’è un buco. Vicino al cuore. Lo strappo dev’essere stato provocato da un ramo d’albero: sua moglie non avrebbe mai indossato una maglietta bucata. Nemmeno per una passeggiata tra i frutteti il sabato mattina. Da quando l’ha notato la prima volta, non è piú riuscita a non vederlo. Se prende la maglietta dal sacchetto di plastica per sentire nostalgia, non può non vedere che manca quello che avrebbe dovuto stare dove c’è il buco. Ha impiegato anni a capire che un buco è anche qualcosa attraverso cui si può vedere."
Commento a caldo dopo l'incontro: Divorato. Ascoltato oggi a Firenze: Eshkol Nevo è un grande!
Bello bello bello ! Tre episodi, tre storie, tre gioielli. Nevo, ancora una volta sei uno dei miei scrittori preferiti ! Inserito nello scaffale " da rileggere quanto prima" perché i primi due episodi li ho letti veramente troppo velocemente, per conoscere il finale ; fortunatamente mi sono ripresa ed ho rallentato sul terzo ma, purtroppo, l'ho terminato sempre troppo presto ... E mi fermo , perché ci sono già delle recensioni molto belle ed esplicative su questo super romanzo.
Spesso torno a quei momenti che hanno preceduto la fine del mondo che conoscevo, un senso di vertigine interiore mi sopraffá, come fossi stata sulla soglia di un precipizio senza in realtà averne contezza, senza contezza che nulla sarebbe stato uguale a prima. Avrei potuto scegliere qualcosa? Alcune cose avrei potute farle diversamente? Chi può dirlo.
Lo stato di fatto permane: ci sono momenti che svoltano, probabilmente per sempre, momenti che mutano in modo irreversibile il nostro modo di essere, di sentire, di percepire noi stessi e l'altro da noi. E conseguentemente il nostro modo di vivere.
Ecco, Nevo,in questi tre racconti descrive tre momenti della vita dei protagonisti che si trovano in queste situazioni. Attimi di svolta. In particolare di padri, padri che grazie ai figli riescono a non perdersi (Omri) o padri che per tanto tempo sono riusciti a rimanere in equilibrio (il dottor Caro) e poi non sono riusciti più (Ofri), in un escalation che segue il fluire dei racconti.
Dopo le dimissioni dall’ospedale. Se cambiare, che sia il mondo. Se peccare, senza sensi di colpa. Se un’onda, che sia verde. Se viaggiare, che sia lontano. Se scarpe, che siano comode. Se oltrepassare, che siano confini. Se fare, che sia la pace. Se la pace, che sia adesso. Se siamo rimasti amiamo. Se siamo rimasti, amiamo. Se c’è tempo, sta per finire. Se ballare, che sia sfrenato. Se è passato, che sia dimenticato. Se prigionieri, scappare. Se recinzione, che sia siepe. Se uomo, che sia donna. Se donna, che sia per favore. Se pensare, che sia fare. Se fare, che sia sbagliare. Se sbagliare, che sia adesso. Se siamo rimasti amiamo. Se siamo rimasti amiamo. Se siamo rimasti, amiamo.
Trei povestiri de sine stătătoare care se transformă într-un roman abia spre finalul celei de-a treia în care apare un firav fir de legătură cu celelalte. Ca întreg, romanul este unul bunicel (Eshkol Nevo n-are cum să scrie prost), alert, citibil pe nerăsuflate.
Nevo ci racconta tre storie ambientate in Israele, legate tra loro da un filo di sottili di richiami che uniscono i tre protagonisti. Ognuno di loro si ritrova di fronte a prove estremamente dure che il passato, le scelte o il destino, gli pongono di fronte. Ciascuno a proprio modo, cerca le parole più giuste per dire qualcosa che li affligge e ognuno di questi racconti sembra una confessione, un modo “gentile” di chiedere perdono, espiare una colpa, cercare di spiegare, principalmente a se stessi, il motivo che ha improvvisamente travolto la loro vita. E mentre loro confessano “l’inconfessabile”, noi ci muoviamo con loro in un groviglio di ricordi, spiegazioni e mezze verità. La scrittura di Nevo è assolutamente coinvolgente ed è davvero magistrale la sua capacità di creare immedesimazione nel lettore. Anche se gli argomenti trattati sono lontani da te, è così bravo a raccontare l’intimità dell’animo dei suoi personaggi, che ti sembra che parlando di loro, stia parlando anche a te. L’unica cosa che mi ha lasciato perplessa è il finale del terzo racconto. Forse perché mi mancano le conoscenze profonde della cultura ebraica, non ho compreso a pieno la dimensione onirica in cui improvvisamente vira il racconto e il riferimento alla Valle dell’Eden di cui si parla nel Talmud, la valle in cui quattro saggi maestri entrarono nel giardino dell'Eden alla ricerca di un senso e che solo uno di loro uscì incolume. Credo che per Nevo rappresenti la metafora di ciò che accade ai suoi personaggi che hanno avuto il coraggio di guardare in fondo al loro animo alla ricerca di quella verità, apparentemente inconfessabile, che hanno invece condiviso con il lettore. Quando si ha il coraggio di entrare in questo frutteto segreto si accetta anche la possibilità di non tornare più, come accade al protagonista dell'ultima storia, o di ritornare e non essere più gli stessi.
❤️ Come un gioco di bambini. Come un invito a ballare. Come il batticuore dopo un quasi-incidente. Come una solenne sgridata. Come il sollievo dopo un dolore. Come invecchiare. Come qualcosa di cui hai gioito un momento, e subito l’hai smarrito di nuovo ❤️
Novinka z edície —klad pozostáva z 3 príbehov, ktoré by síce mohli fungovať ako samostatné poviedky, no predsa ich spája nevyspytateľnosť sledu udalostí. Vždy niečo s niečím súvisí a akcie citov prinesú skôr či neskôr reakcie následkov. Napokon nikdy nič nie je a nebude ako bolo predtým. Zmena v životoch je nevyhnutná ako keď začiatkom predchádzajú konce a naopak. Samozrejme, záleží nakoľko si takéto interakcie všímame a akú váhu sme im ochotní pripustiť.
Nevo podáva existenciálne melanchólie a vzplanutia aj vyhasnutiu lásky na mnoho podôb. Nepredvídateľnosť emócií vsádza do vnútorného prehodnocovania postáv, čo dotvára intímnu psychológiu. Aj keď citové záležitosti vedia byť poriadne turbulentné a znepokojivé, v autorovom podaní mali na mňa divergencie vzruchov paradoxne upokojujúci efekt. Jeho slová ma obaľovali do zvláštnej tíšivej atmosféry vyrovnávania sa so samým sebou, akéhosi zmierenia sa s rôznymi vzťahovými epizódami, ktorým nie vždy musíme nevyhnutne rozumieť.
Veľmi ma bavia títo súčasní izraelskí autori, či už Gundar-Goshen, Nove aj Keret, ktorých knihy, za čo som naozaj vďačný, prináša vo výborných prekladoch vydavateľstvo Artforum.
Nu e un roman. Sunt trei povești. Câte o frază care le leagă aș spune ca nu se pune. Scrisul e la fel de frumos ca altădată, dar parcă lipsește ceva. Povestea.
Tre racconti lunghi che partono da una confessione (o ci arrivano) e dalla ricerca di una verità che tuttavia rimane sempre nell’ombra. La musica è il filo che li unisce. Lo stile di Nevo rende la lettura intensa e ammaliante, anche quando i significati sono rarefatti o diventano misteriosi.
Il primo racconto, La strada della Morte, è quasi un thriller dal respiro teso fino al gran finale, aperto al desiderio e alla complessità. Il secondo, Storia familiare, percorre la strada sdrucciolevole delle buone intenzioni, scivolando nel dubbio. I sentimenti oscillano, i castelli di carta crollano, una verità impensata ma possibile affiora all’orizzonte. Nel terzo, Un uomo entra nel frutteto, il biblico frutteto (forse un’immagine dell’Eden) dove i protagonisti si inoltrano diventa il luogo dell’anima in cui perdere se stessi o abbandonare una fallace immagine di sé e lasciare che la musica diventi “l’amo in fondo alla canna da pesca lanciata nelle profondità della nostra anima, da cui fa riaffiorare tutto quello che è sprofondato.”
Nevo qui non è ai massimi splendori, ma la sua scrittura è sempre irresistibile . I mini racconti scritti dal protagonista della storia numero 3, però, sono proprio dei capolavori!
Nevo è un “narratore naturale”, non credo che esista questa espressione, ma per me designa la capacità di uno scrittore di scrivere storie con scioltezza (cioè che si leggono con scioltezza), che si inanellano in modi mai scontati e al tempo stesso mai forzati (anche quando imbroccano piani onirici come il terzo racconto di questo libro), elevando il racconto sopra la mera narrazione meccanicistica con quel surplus di profondità (una volta la si chiamava introspezione psicologica, ma mi sembra che il termine sia passato di moda) che aumenta l’interesse, perché ci consente di riconoscerci.
Ho avuto il piacere di sentire Nevo leggere una parte dell’ultimo racconto, e spiegare la storia del “Frutteto” e dei diversi livelli di interpretazione delle Scritture …. anche se questo non me lo ha fatto comprendere di più 😊 . Da tempo ormai non cerco più di interpretare, ma mi prendo quello in cui mi riconosco, o che mi incuriosisce o mi appassiona.
es que cuando te toca, te toca no sé si es el libro, o la última historia, o es que estoy en Israel, o es que él a veces no me gusta pero ahora lo amo, o la canción de Hasta mañana, o ese guiño entre historias, o los puntos suspensivos, o las desapariciones, o que las historias van de menos a más, o el atardecer que vi al terminar la última frase, o la dedicatoria a su esposa, o de plano, yo
"Emotioneel gelaagd, maatschappelijk relevant, nagelbijtend spannend en neergepend in een bruisende taal: met 'Gevoelige informatie' solliciteert Eshkol Nevo naar de titel boek van het jaar."
Zo stond het boek gerecenseerd in de Knack Focus van een paar weken geleden. 'Gevoelige informatie' is alles wat het belooft: elk van de drie verhalen heb ik nagenoeg in één adem uitgelezen.
Sicuramente il più bel libro letto quest'anno. Una capacità di scrittura ipnotica mi ha reso dipendente da queste tre storie dall'inzio alla sua conclusione. Avevo già apprezzato Nevo in Tre Piani e ne La simmetria dei desideri ed anche in questo che dei tre è quello che ancor più mi ha conquistata ho potuto apprezzare la perfetta circolarità della struttura, alla fine si torna all'inzio. Le vie dell'Eden racchiude in sè il legal thriller, tanto quanto l'introspezione psicologica e riflessioni esistenziali sulla vita, sulle scelte, sul dolore e sulla famiglia. Il giardino dell'Eden da cui in un attimo si può entrare o essere espulsi per le proprie colpe. I tre protagonisti si raccontano attraverso le proprie colpe e discolpe, attraverso la debolezza di cui sono vittime e da cui si redimono. Delle tre storie, la seconda fuori ogni dubbio mi ha dato moltissimo, ho percepito più che mai le riflessioni legate alla solitudine, alla paura di fallire, della propria reputazione e di essere giudicati dagli altri per un'apparenza errata, così come la rinuncia per amore. 10 e lode.
וואו איך אני אוהב את הכתיבה של אשכול נבו. אשכול הוא לחלוטין הסופר הישראלי האהוב עליי. סדרת הסיפורים הזאת מזכירה קצת את ספרו של נבו - שלוש קומות. גם בספר הזה יש שלושה סיפורים אימתיים שונים אשר מלאים באווירה קודרת אך עם זאת אנושית. קראתי את הספר כמעט בישיבה אחת. פשוט ספר שכתוב היטב, קליל מאוד לקריאה. לא תרצו להפסיק לקרוא אותו. הדמויות שואבות אותך אליהן. בקיצור מומלץ מאוד. הסופרים הישראלים הם הרבה יותר טובים ממה שחושבים. ספר נהדר.
Libro meraviglioso, tra i migliori letti di recente. Una narrazione costruita ad arte, che tiene legati alle pagine e procede spedita. La scrittura pregevole, piacevole e mai sciatta, oltre a costruire il senso di attesa per gli sviluppi della vicenda, restituisce, ad ogni pagina, la profondità dei personaggi, le contraddizioni e le sfaccettature che li caratterizzano. E’ inoltre un meraviglioso racconto sulle emozioni, le paure, i sentimenti controversi che ci accompagnano nelle diverse stagioni della nostra vita, che fanno da sfondo ai tre racconti.
Consigliato da un'amica di cui mi fido, devo dire che questo libro e' stato certamente una sorpresa. Tre racconti ed una scrittura fluida, una caratterizzazione dei personaggi a dir poco ricca: mi ha inoltre stupito molto come l'autore possa passare indistintamente da raccontare come uomo a raccontare come donna senza perdere di credibilita'. Consigliato sicuramente.
Penso che questo sia l’ultimissimo libro di Nevo che leggo. Tutti i libri e tutti i personaggi sono veramente uguali. Leggerne uno basta e avanza. Penso che sia un autore sopravvalutato. Addio Nevo. È stato un piacere all’inizio, ma una palla poi.
Squadra che vince non si cambia, vecchio adagio che Nevo fa suo e replica lo schema di tre piani dei racconti uniti tra loro da un sottile filo. Sempre bravo, niente da dire, ma a volte si avverte il risultato del mestiere più che la freschezza dell'idea ( che pure c'è). Poi una cosa non mando giù, questo insistente connotare ricordi e stati d'animo dei personaggi con riferimenti a canzoni, fil,m libri. Sempre citati per esteso. Oltre al fatto che spesso sarebbe meglio sfumare e lasciare che il lettore ci metta del suo, mi fa l'effetto di quei film degli anni 70 dove, non potendo fare pubblicità, il protagonista di turno faceva fare al pacchetto di marlboro evoluzioni da sbandieratore. Comunque una lettura piacevole...
Eshkol Nevo nu dezamăgește nici cu misterul, nici cu introspecția în profunzimea sufletelor care se întâlnesc cu moartea, oricât de versate ar fi ele. Mi-a plăcut mult scriitura confesională, ca o mărturie a faptului că ceea ce se vede e rareori ceea ce se simte.
Luate separate, cele trei părți ale romanului lui Eshkol Nevo sunt excelente, niște povești de viață care îmbină observația atentă a vieții unor oameni obișnuiți cu situarea acestora în niște circumstanțe extraordinare care le schimbă și le denaturează existența de până atunci oarecum normală. După divorț, Omri încearcă să-și trăiască viața aproape de fiica sa, numai că o pasiune nebună îi duce sufletul și trupul în alte zări, spre recent văduva Mor; doctorul Caro, și el văduv, are o altă pasiune, aproape paternă față de una din rezidente; lui Helly îi dispare soțul într-una din plimbările lor zilnice și, după descoperirea infidelității, ea devine principalul suspect. Trei povestiri pline de impact psihologic, uman, de tensiune, foarte bine scrise, care au în centru câteva teme absolut complicate, dar comune atâtor oameni, destul de probabile într-o existență obișnuită - pierderea, regăsirea, trecerea peste tragedii și posibila redescoperire a sinelui după doliu sau dispariția celor dragi. Plus o altă temă importantă - adevărul propriu versus adevărul așa cum îl văd ceilalți. Problema mea a fost intersectarea aproape inexistentă a firelor narațiunii pentru a-l transforma într-un roman și un final destul de ambiguu care mă va determina acum, la terminarea cărții, să-l mai recitesc o dată și încă o dată pentru a-l înțelege pe deplin. Dincolo de aceste mici ezitări ale cititorului, Eshkol Nevo scrie încă un roman foarte bun, care-l situează în topul personal al scriitorilor evrei contemporani traduși în limba română.
Me and Nevo - a love story. But first of all, what's up with the English title? It over-simplifies things and loses all symbolism...
"Inside Information" (awful translation...) is a collection of three novellas, each focusing on a different character. Although their stories are independent, some characters travel from one text to another, and the repeating themes create subtle threads that run across the entire volume.
Death Road. Omri, a divorced musician, travels to Bolivia, where he befriends newlyweds Ronen and Mor. Tragedy soon follows when Ronen dies on the infamous Death Road. At the funeral, Mor confides in Omri, drawing him into her version of the events and leaving him torn between temptation and his responsibilities as a father.
Family History Dr. Caro, a 68-year-old widower, struggles with loneliness after the death of his beloved wife. His mentorship of young resident Liat stirs both paternal feelings and questionable boundary crossings.
A Man Walks into an Orchard Helly's husband, Ofer, vanishes during a walk through an orchard, leaving behind only his clothes and unanswered questions. As suspicion grows, fueled by rumors of Helly's affair, the family begins to fracture.
Across the three novellas, character development is driven by inner conflict in response to external factors. Omri wrestles with temptation while also struggling to maintain a relationship with his daughter; Dr. Caro oscillates between professional dignity and loneliness; Helly is transformed by the struggle to hold her family together amid grief and suspicion. Nevo doesn't offer clear resolutions, instead he allows his characters to remain unsettled, exposing their fragility as they are caught in morally gray zones.
Each of the three stories made me think about the power of parenthood when challenged by external factors. I ended up imaginarily shouting at each of the three main characters to "think of the children" when they were on the verge of doing something stupid. The theme of clandestine relationships and how people end up in such contexts is also one that Nevo addresses in all three texts. It's interesting to follow each development, because, although the themes are similar, each character reacts differently and rationalizes their behaviour in their own way. This is one of Nevo's strengths (also evident in his other books): writing characters who feel very real in their reactions, their flaws, their desires.
All three stories share the same themes: marriage and its fractures, music as memory and meaning, children as moral anchors that force the protagonists to deal with the cost of their choices, truth vs. concealment, the written word as a medium for confession, the conflict between religious and secular communities.
My love for Nevo's prose comes from its fluidity. It's conversational and deceptively simple, with interior monologues that draw me directly into the characters' minds. He often shifts between past and present with a subtle rhythm, sometimes triggered by sensory memories such as music or familiar objects. At times, his sudden revelations feel almost theatrical, pushing the boundaries of realism, but the dialogue remains natural.
This volume, much like his other novels, is a lesson in layered storytelling. The three novellas can stand alone, but together they make up a larger symphony of the fragility of human bonds. They reconfirmed Nevo's place as one of my favourite contemporary writers.
Non ho ancora letto tutte le sue opere, ma ad ogni nuovo romanzo ormai Nevo si conferma sempre più una certezza per me. Un autore che sa scavare nell'animo umano con intelligenza, riportando alla luce anche ciò che vi è sepolto più in profondità, ma sempre con delicatezza e rispetto nei confronti dei sentimenti e delle emozioni dei suoi personaggi. La sua è una scrittura che coinvolge e appassiona, e riesce a farlo anche se la maggior parte dell'azione avviene nella mente dei personaggi, attraverso i loro ricordi e racconti ma anche tramite le loro riflessioni, le paranoie, le crisi, i ripensamenti. La struttura di questo romanzo è simile a quella di "Tre piani", tre storie con tre diversi protagonisti unite tra loro da un invisibile ma palpabile trait d'union. Se però trovare la connessione tra queste storie era semplice quando si trattava degli inquilini del medesimo palazzo, in questo caso i personaggi non sono geograficamente collegati tra loro come vicini di casa, eppure si capisce che le storie non sono slegate, il filo che le unisce è chiaro e permette di leggere il romanzo come tale, come un'opera unica e non una raccolta di racconti. Anche se pandemia e lockdown non vengono mai citati, è palese che siano il contesto in cui l'autore ha scritto il libro, la pesantezza e l'oppressione a cui ci hanno costretti si evincono dalle vicende dei personaggi. Di contro, altra grande protagonista del romanzo è la musica, onnipresente in ogni storia. La musica come strumento di espressione, la musica come sottofondo e compagna delle nostre vite, la musica come vita pulsante, la musica come mezzo per ritrovare noi stessi. E, in corrispondenza, la nostra capacità di ascoltare, di elaborare ciò che le nostre orecchie percepiscono, di coglierne ogni sfumatura, di trovare conforto e forza nell'ascolto. Ognuna delle storie viene narrata in prima persona dal suo protagonista attraverso un qualche stratagemma letterario, e in tutti e tre i casi il romanzo ci mostra come l'apparenza possa ingannarci, come le nostre percezioni visive possano tradirci, come le cose possano rivelarsi diverse da ciò che sembrano, e quanto di conseguenza sia importante ascoltare, cogliere i sottintesi, non fermarsi alle prime impressioni. Nevo ci racconta tre storie di stravolgimento, in cui le vite dei protagonisti vengono drasticamente ribaltate da un evento scatenante imprevisto, ma che in realtà ripercorrendo il passato risulta poi prevedibile. Ci mostra personaggi prigionieri dei propri sensi di colpa, dei rimorsi, dei dubbi, delle questioni in sospeso, ma anche della voglia di riscatto. Tre personaggi che cercano di raggiungere l'Eden, il piacere, la pace, l'appagamento dei desideri, e lo fanno percorrendo una strada fatta di errori, di ammissioni di colpa e al tempo stesso giustificazioni dei propri sbagli. L'ennesimo capolavoro di un autore che trasforma la prosa in poesia, che sa tenerti incollato alle sue pagine e col fiato sospeso anche se sai già dove andrà a parare. E un autore i cui libri hanno un solo, enorme difetto: sono sempre troppo brevi.
Scritto bene, eh, ci mancherebbe, ma non l'ho capito. Sì, le 3 storie sembrano distinte ma si intrecciano (per meglio dire, si sfiorano leggermente), e quindi? Leggo recensioni entusiastiche, ma io veramente boh.
Mi sono piaciute le prime due storie,mentre la terza scade troppo nel surreale per poter essere di mio gusto. I personaggi di questo libro si trovano di fronte a una decisione che determinerà la loro vita futura. Una decisione che non riguarda soltanto loro stessi, ma soprattutto persone a cui sono legati affettivamente. Per questo è ancora più difficile scegliere la direzione da prendere. Nevo ci descrive delle situazioni ambigue, in cui non è possibile definire dove sta il bene e dove sta il male. Tutto è confuso, gli errori stanno da entrambe le parti, come accade spesso nella realtà.
"Dicevo a Nina, scegli la musica. Dsll mio tono lei indovinava qual era il disco più adatto come colonna sonora della conversazione. Lo estraeva dalla custodia. Appoggiava la puntina. Abbassava volume. E restava in ascolto. I dischi sono ancora sul loro scaffale in salotto, ordinati per genere musicale e, all'interno di ciascun genere, in ordine alfabetico. Il giradischi è in condizioni perfette. Ogni venerdì lo spolvero con un panno apposito. Ma la puntina della mia vita, la donna che faceva nascere da me amore e senso, non c'è più."
Le vie dell'Eden, le vie che portano al Giardino dell'Eden, un giardino dove entrare, perdere se stessi oppure ritrovarsi. Una via alla ricerca della felicità, della serenità ma a volte la nostra felicità può impattare sulla vita di chi si sta a cuore. E allora cosa scegliere? Tre racconti diversi legati da un filo conduttore che li accomuna e che alla fine li unisce: l'attimo in cui si deve fare una scelta, quel momento in cui si deve agire e dare una svolta alla nostra vita oppure decidere di rimanere fermi perché anche non fare nulla a volte è una scelta. Come sottofondo a tutto il libro la musica. Il rimando alla musica e' un rimando all'ascolto, un invito rivolto al lettore ad ascoltare quello che il nostro intimo ci vuole dire. A volte le nostre scelte psrtono dalla testa, da ciò che le convenzioni, la nostra educazione e chi ci sta intorno ci dice di fare ma il nostro io potrebbe volere qualcosa di diverso.
Voto emozionale: ⭐️⭐️⭐️⭐️/5
"Qualunque disco tentasse di mettere sul piatto in quei giorni di attesa risultava inadeguato. Schubert era troppo triste. I King Crimson troppo cupi. I Led Zeppelin troppo scabri. Chopin troppo languido. Capisci che la tua angoscia è vera quando nessuna musica riesce a fare breccia nel tuo intimo."