Claudio, Tiberio y Nerón son tres estudiantes franceses que viven en Roma. Claudio es un chico mimado, egoísta, tierno y mujeriego; Tiberio, el huérfano, el más guapo y brillante de los tres, es un apasionado del latín clásico; Nerón es amoral, esteta y se peina a la antigua. Juntos conforman un grupo curioso, divertido y entrañable. En pleno mes de junio se ven inmersos en una aventura frenética, que conmueve los pilares de sus vidas y pone en entredicho su amistad. Henri Valhubert, coleccionista de arte parisino –y padre de Claudio–, es asesinado una noche de fiesta delante del palacio Farnesio, entre antorchas y muchedumbres ebrias. ¿Qué venía a hacer a Roma? ¿Y cómo ha podido beber una copa de cicuta? Al mismo tiempo, se descubre que unos valiosísimos dibujos de Miguel Ángel han sido robados de la Biblioteca Vaticana. ¿Tiene el crimen algo que ver con estas extrañas desapariciones?.
Fred Vargas is the pseudonym of the French historian, archaeologist and writer Frédérique Audoin-Rouzeau (often mistakenly spelled "Audouin-Rouzeau"). She is the daughter of Philippe Audoin(-Rouzeau), a surrealist writer who was close to André Breton, and the sister of the historian Stéphane Audoin-Rouzeau, a noted specialist of the First World War who inspired her the character of Lucien Devernois.
Archeo-zoologist and historian by trade, she undertook a project on the epidemiology of the Black Death and bubonic plague, the result of which was a scientific work published in 2003 and still considered definitive in this research area: Les chemins de la peste : Le rat la puce et l'homme (Pest Roads).
As a novelist, Fred Vargas writes mostly crime stories. She found writing was a way to combine her interests and relax from her job as a scientist. Her novels are set in Paris and feature the adventures of Chief Inspector Adamsberg and his team. Her interest in the Middle Ages is manifest in many of her novels, especially through the person of Marc Vandoosler, a young specialist in the period.
She separated her public persona as a writer from her scientific persona by adopting the pseudonym Fred Vargas. "Fred" is the diminutive of her given name, Frédérique, while with "Vargas", she has chosen the same pseudonym than her twin sister, Jo Vargas (pseudonym of Joëlle Audoin-Rouzeau), a painter. For both sisters, the pseudonym "Vargas" derives from the Ava Gardner character in "The Barefoot Contessa".
Her crime fiction policiers have won three International Dagger Awards from the Crime Writers Association, for three successive novels: in 2006, 2008 and 2009. She is the first author to achieve such an honor. In each case her translator into English has been Sîan Leonard, who was also recognized by the international award.
Confesso che quando ho visto il romanzo sugli scaffali della libreria un moto di piacere l’ho provato. “Guarda, guarda, un nuovo romanzo della Vargas”, ho pensato. Ma poi, memore delle bizzarrie editoriali della Einaudi, nelle quali ero già incappata, ho pensato che prima di esultare sarebbe stato meglio controllare la data del copyright. E infatti: “1994”. Ciò nonostante, ho deciso di acquistarlo lo stesso. Almeno, questa volta, sarei stata consapevole del fatto che avrei letto qualcosa che apparteneva al passato della scrittrice.
Non è un granché, onestamente, ma non è neppure una schifezza. Diciamo che è uno stadio attraverso il quale la Vargas è passata per elaborare la sua personale galleria di personaggi, come fanno, solitamente, tutti gli scrittori. Solo più avanti avrebbe saputo tratteggiare, con più abile penna, la personalità di quelli che l’hanno condotta alla fama, ovvero Adamsberg, gli evangelisti e tutta la galleria di personaggi minori, ma non per questo privi di merito, che li attorniano. La trama “gialla”, come sempre, lascia alquanto a desiderare, ma non è mai stato questo il motivo per cui molti lettori, e io fra quelli, l’hanno seguita con piacere.
Mi butta male ‘sto silenzio. Temo proprio che non vi saranno ulteriori, positivi sviluppi al riguardo. Si vocifera di un possibile “fumetto” sullo “spalatore di nuvole”. Il che è un altro modo per dire che la Vargas non ha altre frecce al suo arco. Peccato. Peccato, perché scrive bene, in linea di massima. Peccato perché, essendo una conterranea di Simenon, avrebbe dovuto capire che era il momento di passare ad altre “storie”. Il meglio di Simenon, personalmente, l’ho trovato laddove Maigret non c’era, benché mi piaccia molto anche il famoso commissario.
Vabbè, staremo a vedere.
[Promemoria per tutti gli scrittori di gialli con un protagonista fisso: se non siete Agatha Christie oppure Sir Conan Doyle, dopo un po’ bisogna farlo morire. Datemi retta. A un morto si perdona tutto. A un vivo non si perdonano neanche cinque minuti di ritardo. E, comunque, anche Poirot e Sherlock Holmes sono morti. Ora son qui che aspetto che tiri le cuoia Montalbano, perché sono ad un passo dal detestarlo, ormai. Mi auguro che Gallo lo faccia morire di spavento in macchina, una buona volta. Così la pianta con tutto quel suo ipocrita “politically correct” (per la serie “predico bene e razzolo male”) e mettiamo anche una bella e definitiva parola “fine” a quel suo tira e molla con Livia, per la madonna].
Des dessins de Michel-Ange dérobés de la bibliothèque du Vatican, un expert en art assassiné, une épouse qui est peut-être une maîtresse, une fille cachée, un cardinal, trois étudiants passionnés d'histoire qui aiment à se faire surnommer Claude, Néron et Tibère ; Fred Vargas s'expatrie à Rome pour un polar déraciné, loin de ses thèmes favoris, avec des personnages plutôt convenus que recherchés, plutôt clichés que véritablement originaux, loin d'Adamsberg et des Evangélistes, loin du rythme long, vers une forme plus courte. Et ça ne prend pas vraiment.
On dirait l'ébauche d'un roman qu'elle aurait tout de même voulu publier. Les personnages, vaguement esquissés, ne tiennent pas, l'histoire non plus, les fausses routes ne sont jamais crédibles. Et le coupable se cache tout au bout d'un album d'images d'Epinal, dans une Italie en carton pâte - suivez le cliché, c'est facile à deviner !
Hace tiempo que le tenía ganas a esta dama de la novela francesa y, para empezar, que mejor que hacerlo con su primera obra. Me ha gustado bastante, el lenguaje es muy fluido con gran abundancia de diálogos. Los personajes me han llamado la atención porque algunos son bastante extraños, no sé si debido a su juventud o a la vida disoluta que llevan. La historia ha sido muy buena y el final sorprendente. Una cosa si destaco, me habían dicho que era bastante cruenta a la hora de “asesinar”, no sé si porque este es el primero y se “desató” más tarde, je, je, je, pero este lo he encontrado muy comedido.
Ce livre introduit les singuliers personnages de Claude, Tibère et Néron, trois éternels étudiants affublés des noms d'empereurs romains, qui promènent leur nonchalance dans les rues de Rome et vivent dans l'attente de chaque visite de la fascinante Laura Valhubert, la jeune épouse du père de Claude. Un soir, pourtant, tout dérape lorsque Henri Valhubert est retrouvé assassiné devant le palais Farnèse. L'intrigue criminelle n'est certes pas franchement nébuleuse et se dénoue sans esbroufe, mais tout l'art de Fred Vargas réside dans son ambiance, ses personnages et cet ensemble jubilatoire. Le roman s'inscrit également dans la grande tradition du roman noir, avec ce supplément d'âme qui n'appartient qu'à l'auteur. J'avoue, de plus, n'être pas insensible au charme vénéneux du triumvirat en place (qui préfigure sa série des Évangélistes).
Uno dei primi romanzi scritti dalla Vargas - e uno degli ultimi pubblicati da Einaudi. I personaggi sono insopportabili e vivono in una loro dimensione in cui quello che fanno e dicono è tremendamente interessante e particolare (almeno così la Vargas vuol farci credere). I verbi coniugati a sentimento ("Io sono stato morto") non aiutano il lettore a ritrovare la serenità.
Ultimo appunto sul titolo: in Italia amiamo lo stravolgimento di frasi sensate in titoli (di libri/film) senza apparente connessione con la trama, in questo caso l'operazione è quasi più convoluta: il titolo originale riprende la famosissima frase latina (Morituri te saluant), non potevano usare quella?
Uno dei primi libri scritti dalla Vargas, purtroppo piuttosto deludente. La scrittura è immatura, i personaggi superficiali e poco realistici (oltre a essere tutti incredibilmente antipatici), l'intreccio prevedibile e poco interessante... Insomma, dato che era il primo libro che leggevo di Fred Vargas, se non sapessi che è uno dei suoi primi tentativi di scrivere un romanzo, non sarei neanche disposta - più in là, molto più in là - a darle una seconda possibilità. E forse capisco anche come mai la Einaudi abbia scelto, molto convenientemente, di pubblicare questo libro quando ormai la Vargas era un'autrice affermata.
Aunque está muy lejos de la serie de Adamsberg y, también, de los Evangelistas, es una novela totalmente Fred Vargas. Tiene los típicos (que no lo son, pero para ella sí) toques de cinismo y desvergüenza y algo de absurdo; una Vargas en estado puro, aunque no en su máxima expresión. Le falla algo la historia para ser subir puestos y adelantar a las otras creaciones de la autora. Lo peor de todo: otro libro que tachar en la lista de pendientes de Fred Vargas.
A mon avis on voit Fred Vargas en grande forme dans ce roman. Il y a trio de detectives, Claude, Thibault et Neron qui sont très charmants et qui vous livrent des belles dialogues. En plus il y a la belle-mere séduistante de Claude. Ensuite vous baignez dans l'ambiance du Vatican et de la ville éternelle.
Le plus grand est mystere pourquoi elle n'a pas écrites d'autres romans avec ce quatuour genial.
Esercizi: in questo romanzo la Vargas si allena a diventare la romanziera che tutti conosciamo. Si leggono chiaramente i prodromi dei tre Evangelisti (che personalmente mi mancano da morire), di Adamsberg invece leggo ancora poco, troviamo qui il protagonista francese che indaga in veste di non si capisce bene cosa e senza una caratterizzazione chiara.
Ho capito però altro: - i commissari o aspiranti tali devo avere gli occhi chiari, che siano verdi (penso al commissario Ricciardi di De Giovanni) o azzurri come in questo caso. - che la Vargas scrive per sentito dire: quando mai alla stazione Termini alle 8.00 del mattino non c'è nessuno? Ma magari!!! E mi fermo al libro perché sulle dichiarazioni della Vargas , anche in tempi recenti, è meglio sorvolare. - che parlare di donne belle, femminili ed indipendenti, è forse un concetto che alla nostra amica francese sta stretto. Queste femmes fatales, cadono sempre fra le braccia del maschietto dagli occhi chiari (vedi sopra) che non è quasi mai un vero gentiluomo. Ma sono belle e maliziose, non possono fare altro, no?
Comment un livre voyage de l'étagère où il se trouve aux yeux du lecteur qui le lit ? Un collègue s'en va. On veut lui offrir la suite du livre sans nom mais sur les conseils de sa femme, on achète des Fred Vargas. Il aime Fred Vargas. On n'a jamais lu Fred Vargas. On lui offre et ce Fred Vargas, il l'a déjà ; il l'a déjà lu. On le remporte. On le lit. On devrait travailler mais à la place on le lit. On n'allume plus sa télé que pour écouter la radio, pendant qu'on lit. Dans l'ascenseur, on continue à lire...
Pourquoi ? Comment ça fonctionne ? On ne sait pas. Mais on a toujours aimé l'inexplicable et, à présent, on aime Fred Vargas.
Le livre est mauvais, le rythme est étrange et trop rapide, on a l’impression de lire une nouvelle, les événements sont un peu abracadabrants, même si on reconnaît l’écriture droite et claire de Fred Vargas. Ou plutôt devrais-je dire, ce roman serait mauvais s’il n’existait pas les personnages de Claude, Tibère et Néron. La grâce de l’écriture des personnalités des trois amis rend malgré tout ce livre vivant. Keur sur Néron.
Un des tous premiers romans de Fred Vargas, sans ses personnages habituels, et qui sort donc de l'ordinaire. On se prend finalement au jeu de personnages complètement burlesques et l'intrigue reste trepidante et pleine de rebondissements !
Una novela rápida y sencilla con personajes variopintos. Argumento fácil de seguir, historias que se entrelazan y búsqueda del asesino; ingredientes perfectos para un rato entretenido.
Thriller noir força arquetípic, pero no menys entretingut. M'ha costat una mica creure'm els personatges (generalment excèntrics i teatrals), tot i que penso que és més cosa meva que del llibre, i durant la lectura m'ha semblat sovint que estigués escrit com un guió de pel•licula.
No coneixia Fred Vargas, em sembla que en llegiré alguna cosa més, més endavant.
You can always count on Fred Vargas for a fun read. I generally prefer the Adamsberg books but the three emperors characters made for an interesting dynamic among the characters. There were plenty of twists and turns to keep you guessing as you read.
Ottimo giallo. Stupendo come sempre lo stile, bella anche la trama. Molti lo considerano uno tra i peggiori libri della Vargas: non sono d'accordo. E', secondo me, quello più "giallo" (più simile ai romanzi della Christie): vengono subito presentati tutti i possibili sospetti, vengono forniti molti indizi (alcuni fuorvianti) e si scopre che molti sospettati sono colpevoli (anche se non d'omicidio), come succede spesso nelle trame della Christie. Se uno riesce a "risolvere" la Christie potrebbe risolvere anche questo complicato omicidio. Come la Christie, anche la Vargas e' obbligata a delineare meno i caratteri de vari personaggi, per renderli tutti sospettabili. Pur non essendo profondi come in altre opere della Vargas, i personaggi sono geniali. Lo stile e' leggermente diverso dal solito: molto più veloce e meno "surreale". Non mancano comunque i dialoghi "surreali" frequenti nella serie dedicata al commissario Adamsberg. Si sente solo in parte la mancanza del commissario: gli investigatori non hanno il suo fascino, ma questo rende la narrazione più "centrata" sul giallo.
Identikit del perfetto lettore.
Sicuramente gustera' a pieno questo libro chi: -ama i gialli logici e complicati, -vuole molti indizi per scoprire il colpevole, -non ama i libri troppo lenti (come il bellissimo L'uomo dai cerchi azzurri), -non sopporta l'horror (leggermente presente in altre opere della Vargas), -vuole avvicinarsi gradualmente allo stile surreale (per esempio Pennac, Murakami, ...), -non gradisce i libri dove un solo personaggio e' dominante (come lo stupendo Sotto i venti di nettuno, dedicato quasi totalmente a Adamsberg).
Forse rimarranno delusi solo i fan del mitico Adamsberg, abituati ad atmosfere molto più surreali. Io sono un grande fan del commissario, ma questo libro non mi ha deluso. Lo colloco senza dubbio tra i miei gialli preferiti.
This is the first novel published in 1994 by Fred Vargas. A very popular and notorious mystery writer in the French world right now. I hadn't read any of her novels yet. At the height of the hype frenzy (2 years ago) we couldn't keep the books on the shelves. Now, things have quiet down a bit and I was able to get my hands on her first novel. This is a plot with lots and lots of red herrings and an ending that cheats a little. What's really good in this little mystery, chase, thriller set in Rome in mid summer? The characters. Three young men in their mid to late twenties all fascinated by the step mother of one of them. All three gave themselves nicknames. But not any nicknames. Roman Emperor names. So we have Claudius, Nero and Tiberius. All three mixed up in the death of Claudius' father murdered on the Farnese's plaza on a faithful Saturday night. Was it because he stumbled on to the ring of thieves that are smuggling precious drawings from the Vatican's library or is it something a little more personal. Interesting. The title refers to the words the gladiator said to the Emperor before they started to fight. Loosely translated : Those who are about to die salute you.
ok ho ceduto perchè ogni volta che vado in libreria i libri della vargas sono lì che mi chiamano... ho dovuto prenderlo per forza anche se mi è costato 16,50 euro! cioè sediciecinquanta! einaudistileliberobig spero che tu sia soddisfatta se ieri sera ho mangiato solo i piselli che avevo nel congelatore dato che ho speso una fortuna per un libro di 196 pagine! ma come facevo?!? diamine... vabbè... cmq.. non poteva essere tiberio, ovvio.. cioè no... a parte il mio odio in generale per la gente del clero che mi aveva portato fin dall'inizio a diffidare del vescovo.. è stata una deformazione mia personale però dai... non esistono preti così... e se esistono sono colpevoli ovvio *-* ma quand'è che tornano gli evangelisti?!? li rivoglio +.+ mi dispiace ma per quanto, gli imperatori non li possono eguagliare
Los que van a morir te saludan, de la francesa Fred Vargas (1957-9, es una novela policíaca que no tiene como protagonista a su famoso comisario Adamsberg. Sin embargo, no por ello deja de ser interesante y entretenida. Se desarrolla en Roma y mezcla el asesinato de un hombre que llega a la ciudad inesperadamente a reunirse con su hijo, su mujer y un obispo amigo con una trama de robos en el Vaticano. Me ha gustado, especialmente, la originalidad de algunos de los personajes. La escritura de Vargas se muestra aquí ágil y precisa, sin circunloquios que alarguen la obra innecesariamente y eso, hoy en día, es de agradecer.
Devo ammettere che all'inizio ho faticato non poco ad andare avanti con la lettura, personaggi stravaganti, dialoghi ancor peggio, descrizioni della bella Roma praticamente assente. Per fortuna non ho desistito (in effetti non lo faccio praticamente mai ;P), e devo ammettere che alla fine il giallo non è poi tanto male, anche se il colpevole si intuisce ben presto. I personaggi, anche se particolari, non fanno niente per farsi piacere, anzi sono tutti decisamente antipatici; lo stile della Vargas comunque mi piace, fluido, ironico, sicuramente da approfondire.
J’adore Fred Vargas mais là, c’est loin d’être le meilleur. Ça va vite, l’intrigue est bien ficelée, mais tout de même un peu surfaite, le trio d’étudiants est sympathique mais aurait mérité plus de profondeur et de développement. Le style est toujours aussi agréable, même si les dialogues n’ont pas la teneur des Adamsberg. La fin est un peu attendue, l’ensemble parait bâclé. Pour oublier cette mauvaise impression je vais sans doute enchaîner avec un autre Vargas de ma PAL.
Mi sembra che la Vargas abbia un po' perso lo smalto. Qui la triade Nerone-Tiberio-Claude non regge il confronto col trio di "evangelisti" di "Parti in fretta e non tornare" e Valence è sbiaditissimo rispetto ad Adamsberg. Nessun personaggio spicca sugli altri per simpatia o carattere e la storia del furto alla biblioteca Vaticana, o quella parallela di Laura e della figlia illegittima, non appassionano troppo. Svogliato.
Inutile, scontato, sciatto. Fred Vargas scrive sempre lo stesso libro, sempre la stessa storia, sempre le stesse combinazioni di casi umani. A volte le riesce meglio, a volte peggio: come in questo caso.