Immagina di vivere dentro una favola dove il principe arriva non a cavallo, ma con le sneakers ai piedi e una maglia da basket ancora intrisa di allenamento. Dove la “matrigna” non è una figura malvagia in senso classico, ma un sistema che ti incatena a un destino che non hai scelto. Dove la protagonista, invece di una scarpetta di cristallo, stringe tra le dita una tazzina di ginseng. Ecco, Cenerentola al bistrot è esattamente questo: una riscrittura moderna e intensa del mito di Cenerentola, ambientata nel cuore di Villeurbanne, con il profumo di zucchero e fatica in ogni pagina. La storia segue Alizée, una giovane donna che vive una quotidianità segnata da un peso familiare che non ha scelto. Il bistrot “La Marée du Jour”, aperto anni prima da suo padre e suo zio, è diventato la sua gabbia dorata. Lavora senza essere pagata, senza diritti, senza vere prospettive. La gestione è tossica, il padre è autoritario e manipolatore, e l’unico sollievo arrivano dagli amici e colleghi come Axel, Nicole e Luis, che più che colleghi sono la sua rete di salvezza silenziosa. Ma il cuore del romanzo batte davvero quando Alizée incrocia lo sguardo di Jérémy Arnaud, un giocatore professionista dell’ASVEL, la squadra di basket di Lione. Il loro primo incontro avviene nel bistrot, davanti a una tazza di ginseng. Da quel momento in poi, qualcosa si accende. Una tensione sottile, fatta di sguardi, di piccole attenzioni, di rispetto reciproco. Jérémy è empatico, gentile, e vede Alizée per ciò che è davvero, non solo per il ruolo che ricopre. Il loro rapporto si costruisce lentamente, tra confidenze, momenti rubati e parole che fanno più bene di un abbraccio. È in lui che Alizée trova per la prima volta uno spazio sicuro dove poter essere vulnerabile, senza sentirsi giudicata. E in mezzo a questa delicatezza, la trama svela anche un lato più cupo: il controllo del padre, il ricatto economico, le pressioni per costringerla a sposare Pierre, figlio di una famiglia benestante che potrebbe risanare i debiti del bistrot in cambio del suo “consenso”. Un consenso che Alizée non ha mai dato. La scrittura di Snowtulip è calda, coinvolgente, molto visiva. I capitoli si alternano tra il punto di vista di Alizée e quello di Jérémy, offrendo uno sguardo completo su due personaggi che, pur partendo da mondi opposti, si trovano e si riconoscono in un bisogno condiviso di libertà. Jérémy combatte i suoi fantasmi dentro il mondo dello sport, tra allenamenti estenuanti, frustrazioni con l’allenatore e il sogno – non sempre ascoltato – di fare la differenza. Alizée, invece, lotta per sopravvivere in un mondo che non ha scelto, cercando nel silenzio delle sue giornate una via d’uscita. La figura della nonna, Rosalie, pur se scomparsa all’inizio del romanzo, è una presenza costante e determinante. È lei a lasciare ad Alizée una scatola con dei soldi nascosti, frutto di una colletta dei colleghi e della cugina, nella speranza che possa finalmente andarsene. È lei a scriverle una lettera toccante, una sorta di testamento d’amore e di libertà, che spinge la protagonista a fare il primo passo verso un futuro che sia davvero suo. Tra gli elementi riusciti del romanzo c’è la caratterizzazione dei personaggi secondari: Nicole, la cugina protettiva e pragmatica; Axel, l’amico premuroso e divertente; Luis, il pasticciere silenzioso con un cuore grande. E poi c’è Pierre, che non è solo un antagonista fastidioso, ma il simbolo di tutto ciò che cerca di ridurre Alizée a una cosa da possedere. La tensione cresce progressivamente: dal semplice incontro al bistrot si passa a scontri familiari, minacce implicite, e infine a un vero e proprio progetto di fuga. Il lettore è tenuto in sospeso: ce la farà Alizée a liberarsi? Potrà costruire una vita lontano dal bistrot? Questo libro è una lettura che parla soprattutto a chi si è sentito bloccato in una vita che non corrisponde ai propri sogni. È una storia che racconta la forza di scegliere, la bellezza di incontrare qualcuno che ti guarda per davvero, e l’importanza di non smettere mai di credere nella possibilità di cambiare destino. Anche quando il mondo sembra remarti contro. Lo consiglio vivamente, perché ci troviamo di fronte ad una storia che non è il solito retelling, ma è fatta di resistenza e dolcezza, di dolore e tenacia, è una di quelle storie che lascia il lettore con una certezza: anche nelle vite più stanche può arrivare una scintilla. E se impari a seguirla, potresti scoprire che la tua libertà comincia da una porta che hai il coraggio di aprire.
Cari lettori, chiudiamo questa nuova collaborazione con questo secondo volume della serie Villafiore Book Universe di Snowtulip. Si tratta di Cenerentola al bistrot, un retelling della favola di Cenerentola.
Inizio subito con il dire che qui abbiamo una storia “tradizionale” senza un terzo protagonista, quindi ideale per chi non ama il tropo triangolo amoroso e che di sicuro ho apprezzato di più. La storia si svolge tra Jérémy e Alizée. Due persone diverse, ma con un bagaglio di problemi che si portano sulle spalle. Lui è un giocatore della squadra di basket dell’Asvel, che non ha consentito al suo passato di indurirlo, difatti è uno di quelli bravi, sempre gentile e premuroso. Il suo legame con la madre è forte e denso di amore. Ha una caratteristica: quando le cose si fanno “pesanti” sfoga tutta la sua frustrazione nel disegno.
“Il disegno è da sempre la mia terapia. Agli inizi trovavo difficile concentrarmi quando provavo qualsiasi emozione, che fosse felice o dolorosa. Quando il dolore era fisico, inoltre, era una tortura non pensarci.”
Lotta per un posto da titolare in squadra, i coach sembra remargli contro e lui vorrebbe andarsene, ma potrebbe anche rinunciare a frequentare Alizée? Lei è costretta a lavorare nel bistrot di famiglia. Famiglia… mi riesce difficile definire così quel nucleo che non fa che opprimerla e bloccarla in una dimensione che le sta stretta, che non le appartiene fino in fondo. Gli unici rapporti sani nella famiglia sono quelli che ha con la nonna e la cugina che la protegge e spinge a prendersi ciò che le spetta nella vita, a mordere la felicità. E invece lei lavora al bistrot senza essere pagata e il padre la vuole obbligare a sposare un ragazzo ricco che potrebbe risolvere i loro problemi di soldi, estinguendo i debiti creati da lui. Alizée vuole lasciare la sua città e viversi quello che sta nascendo con Jérémy.
“Mi considera un oggetto, mi venderebbe a Pierre Lefort pur di salvare il bistrot! Gli importa più della Marée che di me!”
La storia è carina e scorre, anche se molto lenta all’inizio e proprio come mi è successo nel primo libro, ho avuto davvero tanta difficoltà a legarmi ai personaggi. Devo dire che un’altra difficoltà l’ho provata nel comprendere perché ritenere questa storia un retelling di Cenerentola, considerato che non ho trovato niente per ritenerlo tale: conosciamo tutti la fiaba: Cenerentola è una ragazza spogliata dei suoi averi dopo aver perso il padre ed essere rimasta con la matrigna e le sorellastre gelose; viene ridotta a una serva, prestando servizio nella famiglia dove il papà l’aveva inserita prima di perdere la vita. Grazie all’aiuto della Fata Madrina va a al ballo al palazzo reale e lì il Principe Azzurro se ne innamora perdutamente tanto da mettere a soqquadro la cittadina per ritrovarla. Insomma ho stretto molto il riassunto della favola, ma chi non la conosce e sinceramente non ho ritrovato nessuno di questi elementi nel libro che ho letto. È una storia – fra l’altro con tanto di matrimonio organizzato nella nostra società occidentale e non in una dove questa usanza, ahimé, è ancora in uso – che funziona benissimo senza dover ricorrere all’espediente “retelling”.
Se cercate un romance che alzi il vostro standard in fatto di uomini a livelli impossibili, questo fa proprio al caso vostro! Alizée vuole fuggire da una vita che non sente sua e che le è diventata insostenibile, Jérémy vuole aiutarla, e questa storia acquisisce tratti cupi, anche più di quanto mi aspettassi. Approfitto anzi per far notare un TW, poiché nel romanzo si trovano scene di violenza, in particolare violenza domestica e molestia/violenza sessuale. Entrambi i momenti, delicati e centrali per l’evoluzione della trama, sono descritti a mio parere davvero bene, con la sensibilità giusta ma riuscendo al contempo a trasmettere ansia, agitazione, malessere. Io personalmente ho percepito davvero forti queste sensazioni, ho letto alcuni capitoli con il batticuore, l’abilità di Snowtulip nel riuscire a trasmettere tanto l’ho trovata veramente notevole. Parlando ora dei personaggi, Alizée è una protagonista che mi è piaciuta tantissimo. Non è la classica “ragazza tosta” che si trova a volte nei romanzi, ma neanche la povera dama da salvare. Spesso è timida, insicura, chiusa, spaventata. Ma al contempo si percepisce sempre il suo vero temperamento; con Jérémy, ad esempio, riesce ad essere se stessa e a mostrarsi una persona che sa bene cosa vuole, con le idee chiare, pragmatica e realista, andando di fatto a equilibrare la natura a volte un po’ disordinata di Jérémy. Dopo il loro arrivo a Villafiore, si ritagliano il loro spazio altri personaggi; di particolare importanza saranno Niko e Sasha, i primi ad accogliere Jérémy e Alizée. Niko, con il suo modo diretto e un po’ impacciato di mostrare affetto, riesce subito a far sentire entrambi parte del gruppo e della squadra, ma soprattutto ho amato come Sasha sia riuscita a far aprire Alizée: la sua evoluzione e la sua crescita subiscono un’impennata grazie a lei, e questo è qualcosa che mi è piaciuto tanto leggere perché mostra un risvolto dell’amicizia che sostiene, che rende più sicuri di sé, che fa sentire forti. Lo stile di Snowtulip è nelle mie corde: diretto, efficace, non si perde in chiacchiere inutili ma riesce a trascinarmi all’interno delle scene e a farmi vivere i momenti accanto ai personaggi; e a farmi emozionare. Il romanticismo in questo romanzo è alle stelle, Jérémy è proprio un golden boy che a tratti potrebbe risultare stucchevole ma che io ho amato davvero, e le scene più emotive mi hanno fatta commuovere. Per quanto riguarda il basket, ciò che secondo me traspare di più dai romanzi d Snowtulip è proprio questo senso di gruppo e di famiglia che lo sport crea, e che viene esteso a tutti, con fiducia, con amore, con sostegno e affetto. Ognuno a modo suo! In conclusione, senza alcun dubbio consiglio davvero tanto questo romanzo; tratta temi non semplici, lo fa con delicatezza ma lasciando che il lettore provi le emozioni dei protagonisti fino in fondo, perciò mi sento di dirvi che se non avete paura di storie pesanti (che però hanno il loro lieto fine!), dovreste davvero leggerlo, ne vale la pena al 100%!
oggi vi parlo del secondo volume della Villafiore Book Universe “Cenerentola al bistrot” di @snowtulip_autrice . Una moderna favola ambientata in un bistrot di una piccola cittadina francese in provincia di Lione dove si incontrano e si conoscono i due protagonisti, Jeremy, talentuoso giocatore della squadra di basket locale, con qualche problema di fiducia con il proprio allenatore, e la splendida Alizee, semplice ragazza intrappolata nelle 4 mura del bistrot di proprietà di suo padre. La ragazza, infatti è obbligata a lavorare senza alcun compenso alle dipendenze del padre padrone, che la tiene sotto scacco a lavorare per lui senza percepire nessuno stipendio fino a l suo matrimonio, praticamente imposto con il figlio di un cosiddetto benefattore, con il quale ha appunto barattato sua figlia in cambio di aiuto economico per risanare l’attività di famiglia… Tra i due scoppia una infatuazione dolcissima ma capiscono da subito che la loro relazione non sarà facile, considerate le minacce verbali e non solo che subiscono per non stare insieme… ma lotteranno con forza e coraggio pur di stare insieme in un viaggio verso la libertà che li porterà a Villafiore, città già conosciuta nel precedente volume della serie… amore all’overtime! Una favola piena di amore ma ambientata nella realtà, toccando argomenti difficili quali il bullismo e l’amore patriarcale. Ho apprezzato molto la storia dolcissima che però porta con sé un messaggio importantissimo! Bisogna ribellarsi, bisogna denunciare, l’amore se obbligato non è amore… In più quello che amo della scrittura di snowtulip è il riuscire a catturare e descrivere in maniera assolutamente realistica le ambientazioni, di luoghi e culture dei personaggi della storia, che denota veramente uno studio e una accuratezza notevole. Rende il tutto molto più vero e facile da immaginare Ve lo consiglio!
Due anime che si incontrano tra un ginseng e un sogno messo da parte: Jérémy e Alizée vi entreranno nel cuore con la loro dolcezza e la forza con cui affrontano la vita.
La scrittura di Snowtulip è fresca, giovane, semplice. Arriva dritta all’anima del lettore per portarvi nel centro della storia turbolenta di Jérémy e Alizée – vi conquisteranno fin dal primo ginseng.
Lo stile dell’autrice vi trascinerà a passeggio tra le strade di Villeurbane e Villafiore, vi porterà nella quotidianità di un giocatore di basket professionista, a cui non viene data l’occasione di mostrare la sua bravura, e di una giovane donna costretta a lavorare nel bistrot di famiglia accantonando i propri sogni.
I protagonisti sono giovani e hanno ben chiaro quello che non vogliono essere nelle loro vite. Jérémy ha solidi valori morali ed è abituato a dare, non a chiedere. Alizée, invece, è costretta a rinunciare ai propri sogni in un bistrot che sa di prigione, non di casa.
Quando entreranno uno nella vita dell’altra le cose inizieranno a cambiare e anche gli ostacoli, che da soli sembravano insormontabili, diventeranno meno gravosi, condividendone il peso.
A questo punto mi fermo, perché il rischio di spoiler per questo romanzo è più alto che per altri avendolo visto nascere insieme all’autrice. Quindi vi dico solo di leggere il Villafiore Book Universe perché entrerete in un mondo speciale.
Lasciatevi trasportare tra le vie di Villeurbane e Villafiore, dove ogni dettaglio profuma di cura e passione. Fidatevi: questo universo ha qualcosa da raccontare anche a voi.
Ringrazio Snowtulip per avermi voluta al suo fianco, come editor e come blogger, in questa sua nuova avventura.
Secondo libro del Villafiore Book Universe, e devo dire che questo mi è piaciuto davvero tanto. I protagonisti sono Jeremy e Alizée. Jeremy è un ragazzo gentile, sensibile e allergico alla violenza. Gioca a basket in una squadra francese, ma l’ambiente non è dei migliori: l’allenatore lo tiene spesso in panchina senza dargli spiegazioni o suggerimenti utili. Questo crea continui scontri, fino a quando, stanco della situazione, chiede al suo agente di cercargli un'altra squadra. Nel frattempo, entra nella sua vita Alizée: dolce, bellissima, gentile. La incontra per caso mentre si prende un ginseng al bistrot dove lei lavora, e resta subito colpito. Torna ogni giorno, sperando di avvicinarsi a lei… ma non è così semplice. Alizée infatti vive in una sorta di prigione: lavora costantemente senza libertà, senza stipendio, perché il bistrot è del padre. Anche i pochi giorni liberi le vengono spesso negati. Come se non bastasse, c’è Pierre, un ragazzo che le dà il tormento e che il padre vorrebbe farle sposare. Fa di tutto per ostacolare Jeremy e tenerli lontani. Nonostante tutto, tra Jeremy e Alizée nasce un legame profondo, anche se pieno di ostacoli. Ho adorato entrambi i personaggi. Alizée mi ha spezzato il cuore: trattata come una serva dai genitori, pressata da Pierre, privata della sua libertà... meritava davvero di essere salvata. E Jeremy è stato perfetto: rispettoso, dolce, presente. Ha fatto di tutto per renderla felice, per aiutarla a sentirsi libera, senza tirarsi mai indietro. L’ho adorato. Una storia che mi ha coinvolta tanto, tra emozioni, ingiustizie e un amore che lotta per emergere.
Jeremy e Alizée. Due estranei che si incontrano per caso e incrociano lo sguardo, trovando negli occhi dell’altro non solo un’attrazione fisica forte, ma una vera e propria casa, un rifugio.
Se il primo mi aveva intrattenuta, questo secondo volume mi è piaciuto ancora di piu, innanzitutto per l’aspetto stesso del retelling di Cenerentola, che ho trovato ben costruito. Questa coppia mi ha fatta emozionare tantissimo, anche perché Snowtulip tratta tematiche veramente delicate in questa trama (TW: vi0lenza psicologica, fisica e s3ssuale) e mi sono rimaste dentro per il modo in cui sono state raccontate, decisamente delicato e sentito. Ho amato entrambi i protagonisti, ma in modo particolare la resilienza di Alizée, la sua capacità di risollevarsi dalla prigionia e dalla vita reclusa cui era costretta dal padre, il coraggio di fuggire e imparare a gestire la propria nuova libertà, che non ha mai conosciuto, ma dall’altra parte anche l’amore, il coraggio e la premura di Jeremy nel farla scappare dalla situazione difficile e nel darle un nuovo porto sicuro. Ho odiato, almeno tanto quanto ho amato i protagonisti, anche i due antagonisti, ossia il padre di Alizée e Pierre, due personaggi veramente terribili che rappresentano anche i TW in questa storia e che per me, nella loro crudeltà e negatività, sono stati descritti veramente bene. Il finale mi è altrettanto piaciuto perché ha dato un riscatto, giustizia ad Alizée e ha anche mostrato la forza dell’amore tra loro. L’ho trovata una storia un po’ diversa dalle solite e devo fare i complimenti all’autrice, perché ha saputo toccarmi il cuore. Non vedo l’ora dei prossimi volumi💚
Alizèe è costretta dal padre a lavorare nel bistrot di famiglia, un giorno entra Jérémy ed è subito colpo di fulmine. Molti ostacoli si frappongono al loro amore, il padre di lei e Pierre, il suo spasimante non corrisposto. Jérémy gioca a basket nella squadra della città, ma il destino sembra spingerli lontani l'uno dall'altra, dovranno fare delle scelte, rinunciare al loro amore o lottare per esso? Continua la serie dei giocatori della Vulnus incontrati in una delle mie precedenti letture (Amore all'overtime). Due nuovi protagonisti, ognuno con una storia diversa, ma entrambe toccano tematiche molto delicate, il bullismo e la violenza, argomenti sensibili, difficili da trattare. I personaggi danno voce alle paure, ai pensieri di chi vive con un perenne senso di terrore, ma a volte ho avuto la sensazione che tutto si risolvesse troppo facilmente per dar loro un lieto fine. La storia per quanto scorrevole spesso include eventi che narrano semplicemente una quotidianità che nulla aggiunge o toglie al libro, anzi, a mio avviso lo rallentano solamente. Mi è piaciuto molto, così come nel libro precedente, il senso di squadra e amicizia che c'è tra i giocatori, pronti a sostenersi a vicenda in ogni situazione.
Galeotto fu il bistrot!.... E galeotto fu il basket!... Amore difficile, ostacolato da un padre dispotico che tratta la nostra protagonista come una vera cenerentola dei nostri giorni.... Una vita dura, piena di umiliazioni e di cattiverie che Alizée deve sopportare, ma che non le impedisce di cercare una via di fuga.... Un romanzo che è un inno alla resilienza delle persone maltrattate psicologicamente e fisicamente, mi ha commosso nel profondo e mi ha fatto empatizzare con la protagonista che troverà un lato determinato e tosto che le permetterà, dopo mille peripezie, di vivere la vita che merita.... E per fortuna al suo fianco si ritrova un ragazzo forte e determinato, pronto a tutto per il suo amore..... Il colpo di scena finale ribalta una storia che sembrava già scritta.... Ma questo è il merito della grande penna dell' autrice che riesce a tirare le fila di una trama complessa e articolata, rendendo un finale degno di un libro così coinvolgente e avvincente.... Una lettura super consigliata per questa estate infuocata....
È stata una lettura che mi è piaciuta molto, anche più del primo volume della saga. Ho apprezzato la presenza del doppio pov, perché ci sono molte scene che hanno la necessità di essere raccontate da due punti di vista, e il lettore può percepire e notare cose che con il racconto in prima persona o in terza si sarebbero perse. L'ho trovato molto originale, una storia diversa dalle solite che si trovano in giro. L'autrice è riuscita a trattare temi pesanti con leggiadria e senza esagerare. La storia di Alizeè anche se non sembra può essere la realtà di molte donne. È stato bello vedere come hanno entrambi hanno superato insieme le difficoltà che si sono presentate sin dall'inizio.
Questo secondo romanzo dell’autrice mi ha colpito sin dall’inizio. Mi ha presa per mano e mi ha portato dentro la storia si Jeremy e Azilee. Due protagonisti ben caratterizzati che sin da subito ti fanno entrare in empatia con i loro problemi. Azilee è un po’ io personaggio che da la vera evoluzione all’interno della storia. Una storia la sua di rivalsa e rinascita che ti dimostra quanto forte puó essere una ragazza con una storia come lei. Jeremy è un personaggio pazzesco che equilibra perfettamente con Azilee e la spinge verso la sua libertà. Insomma una storia molto quadrata che però mi ha colpita ed emozionata nel profondo. • Recensione su YouTube 🩶
Non tutte favole iniziano con una principe e una principessa, una carrozza e un castello. Alcune favole iniziano con un principe con le sneakers e la maglia da basket e una principessa che lavora in un bistrot
In questa rivisitazione moderna di Cenerentola Alizée lavora ogni giorno nel bistrot di famiglia, incatenata in una prigione da cui vorrebbe disperatamente scappare: qui non ha né futuro né prospettive, ma solo un ambiente tossico che le toglie ogni possibilità di essere se stessa
Ma la vita di Alizèe è destinata a tornare a colori grazie a Jèrèmy Arnaud, giocatore professionista di basket e amante di un buon ginseng. E dopo quel primo incontro al bistrot qualcosa in entrambi si accende: Jèrèmy vede Alizée per la ragazza dolce che è, e per lei che è è sempre stata abituata a passare inosservata questo rappresenta il mondo
Cenerentola al Bistrot è un romanzo che è riuscito a costruire una trama che alterna momenti dolci, in cui lentamente si costruisce un rapporto tra i due protagonisti, a tematiche più pesanti e delicate come la manipolazione della famiglia e le pressioni a costruire una vita che Alizèe non vuole
Con una scrittura coinvolgente e delicata, l’autrice riesce a catturare a pieno l’essenza dei personaggi, che seppur appartenenti a due mondi diversi condividono il desiderio di libertà in una storia che parla di riscatto e che si rivolge a chi si sente bloccato in una vita troppo stretta, lontana dai propri sogni e che insegna che le persone giuste possono aiutarci a credere di nuovo in noi stessi e aiutarci a lottare per il proprio destino