Après avoir exploré l'univers du polar, du jazz et des super héros décalés, Igort s'attaque à la bande dessinée reportage, avec le premier tome d'un diptyque consacrée aux pays de l'ex-URSS. Coup d'essai, coup de maître. Cette plongée dans l'histoire récente permettra au lecteur de mieux comprendre un pays qui se redécouvre. A travers de courts chapitres, Igort raconte l'Ukraine d'hier et d'aujourd'hui. Il ne se contente cependant pas de recueillir des témoignages, il les illustre avec intelligence et invention. Les témoignages recueillis révèlent un passé terrible, l'empreinte de Staline reste forte, mais un présent guère plus glorieux. Les assassinats remplacent les goulages, et la corruption reste la marque de fabrique de cette société. Voici quelques témoignages: Micha, un ancien militaire le prend pour un espion. Il lui propose de se rencontrer sur un champ de tir. Déclinant la proposition, Igort apprendra le lendemain la mort d'un procureur général sur les lieux mêmes du rendez-vous. Serafima Andreivna se confie à Igort. Elle avait 5 ans en 1932. Elle se souvient de l'holodomor, l'extermination par la faim (institué par Staline contre le peuple ukrainien). Il n'y avait que des racines, des hérissons à manger, le pain se faisait avec du foin. 25% de la population fut décimée, on recense même des cas de cannibalisme. Nicholay Vasilievitch raconte la dureté de sa vie. Durant la Seconde Guerre Mondiale, les nazis ont envahi son village. Puis Staline a obligé les gens à travailler dans les kolkhoses. Contre toute attente, la mort de Staline ne tarit pas la source des malheurs qui ponctuèrent la vie de Nicholay...
Igort is an Italian illustrator, comic book artist, writer, publisher, film director and musician. He is considered a key figure in the development of European graphic novels. Igor Tuveri was born in 1958 in Cagliari, Sardinia, Italy. At age 20 Tuveri moved to Bologne and started publishing comics with the pen name Igort. His early works appeared in 'Linus', a famous Italian comic magazine aimed at an adult readership, of which Igort himself will become editor-in-chief in the 2000's. In the 80's Igort founded the independent magazines 'Il Pinguino' and 'Dolce Vita' with fellow cartoonists from the so-called 'Valvoline' collective. The collective included artists Daniele Brolli, Roberto Baldazzini, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, as well as American cartoonist Charles Burns. Igort's works from this period include Goodbye Baobab (1982), a story set in Japan in the 40s and co-created with Daniele Brolli, and Ishiki no kashi - Il letargo dei sentimenti (1984), a comic taking place in a futuristic version of Japan. Igort is also one of the first Western authors to have worked in the Japanese manga industry, most notably with the series Yuri (1996) for Kōdansha. In 2000, Igort founded his own publishing house, Coconino Press. The publisher played an important role in the development of the 'graphic novel movement' in Italy, releasing new works by national and international authors, as well as classic works by cartoonist like Jacques Tardi, Daniel Clowes, Adrian Tomine, Chris Ware, Will Eisner, and so on. In 2017 Igort left Coconino to found a new publishing house, called Oblomov Press. Between 2008 and 2009, Igort travelled through the Ukraine, Russia and Siberia, carrying out research for the books Quaderni Ucraini (2010, Ukrainian Notebooks) and Quaderni Russi (2011, Russian Notebooks). Together with the two volumes of Quaderni Giapponesi (2015-2017, Japanese Notebooks), these form a trilogy of illustration travel notebooks. In 2019, Igort directed the live action film adaptation of his most famous graphic novel, 5 is the Perfect Number (2002), starring actors Toni Servillo and Valeria Golino. Besides drawing, writing, publishing and occasionally working in cinema, Igort has also been a life long musician. Since 2022 he hosts a Youtube Channel on the medium of comics, called 'lezionidifumetto·it'.
Si tratta di un graphic essay, non di un graphic novel, dove il disegno è un po' meglio del testo, ma non aggiunge nulla, si limita a illustrare, anche perché il testo è così logorroico e debordante e didascalico che non rimane posto per nient'altro: c'è poco da intuire o captare, tutto è dannatamente smaccato, come la propaganda sovietica. Se mi tirano i sentimenti come il cane tira la gamba dei pantaloni, direbbe DFW, io proprio non ci sto.
L'intento di Igort è nobile, spezzare una lancia a favore del riconoscimento internazionale dell'Holomodor (il genocidio per carestia: ma carestia procurata, non naturale, quella voluta e organizzata da Stalin, che tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta fece milioni di vittime nella popolazione ucraina, cannibalismo incluso): ma il tono adottato è da comizio. O, appunto, propagandistico.
Speravo si parlasse dell'Ucraina attuale, mi avrebbe interessato di più: come Igort, ci sono stato, ho fatto il bagno nel Dnepr, riposato appoggiato al tronco di una betulla, attraversato la steppa.
Ma è poco lo spazio dedicato a giorni nostri: e anche in questo caso, Igort usa martello, accetta, vanga, non matita né penna.
È vero, ho guardato la copertina con poca attenzione, perché 'i quaderni' del titolo rimandano ai pamphlet politici, e il sottotitolo recita “reportage disegnato”. Ma anche come inchiesta lascia molto a desiderare, la sensazione spesso è che sia poco attendibile, e poco credibile. E a me personalmente non ha mostrato niente di nuovo, dischiuso nessuna porta.
Divorato in pochissimi giorni! Igort è una certezza e questo fumetto reportage, soprattutto ora con tutto quello che sta succedendo, penso sia importante e consigliato. Approfondisce alcuni aspetti della storia ucraina, raccontata attraverso le testimonianze di gente comune. Le parti sicuramente più sconvolgenti sono quelle legate all'Holodomor. Davvero davvero bello e interessante! ❤️🇺🇦
La storia recente dell'Ucraina raccontata dalla povera gente.
Tante storie personali, tratte da interviste, che ci costruiscono un quadro dell'Ucraina dal 1929 ai giorni nostri.
Tanti episodi terribili.
Come ad esempio l'Holomodor (dall'espressione ucraina "infliggere la morte attraverso la fame") che è il nome che si dà al genocidio che dal 1929 al 1933 portò alla morte più di tre milioni di ucraini. Tale genocidio fu voluto da Stalin per la cosiddetta dekulakizzazione, ossia l'eliminazione dei piccoli contadini in favore della collettivizzazione delle terre. Una disumanità gratuita, non spiegabile con alcuna teoria, senza giustificazioni. Una terra fertile costretta alla carestia per sterminare i suoi abitanti per fini politici. Il risultato fu devastazione, necrofagia, inedia, sofferenze.
La prima edizione di questo libro risale al 2010, nel 2014 esce una versione aggiornata con un epilogo sull'invasione della Crimea, e lo trovate qui in una ristampa del 2020. Quasi un decennio di edizioni, quasi un decennio di conflitti. Non so bene come approcciarmi a raccontarvi questo libro, che chiamare graphic novel è quasi riduttivo. Quaderni Ucraini è più che altro un libro illustrato, un reportage di guerra e di storia, con alcune parti di interviste a fumetti. E cosa ci troviamo?
Ci troviamo un secolo di soprusi, violenze e crimini contro l'umanità. Carestie programmate a tavolino. Povertà, fame. Cannibalismo. Storie di persone che cercano di sopravvivere all'incubo della collettivizzazione. Deportati. Famiglie distrutte. Morti di stenti nel "granaio dell'Unione Sovietica". Genocidio. Ci troviamo tentativi di ripresa dal modello economico Staliniano. Disoccupazione. Ancora povertà. Ci troviamo un popolo la cui individualità è stata sistematicamente annullata, schiacciata. Nostalgia per il comunismo. Odio per il comunismo. Ci troviamo famiglie Russe estirpate dalle loro case per essere rilocalizzate nelle regioni dell'Ucraina dell'Est, per rimpolpare la popolazione decimata dalla fame. Più recentemente ci troviamo anche ragazzi Russi, appena ventenni, mandati in Crimea nel 2014 col pretesto di "esercitazioni" militari. Quelli che subodoravano qualcosa e che hanno cercato di lasciare l'esercito sono stati fatti sparire pochi giorni dopo. Le famiglie spesso non hanno ricevuto le salme dei loro figli e fratelli.
Questo libro mi ha fatta sentire piccola, insignificante e ignorante. Certo, una infarinatura della storia dell'USSR ce l'avevo, ma non conoscevo le radici profonde di questa guerra di cui si parla incessantemente da 60 giorni. Merita di essere letto. Di questa collana c'è anche Quaderni Russi, che penso sarà il mio prossimo acquisto in fumetteria.
Reportage basato sull'esperienza dell'autore in Ucraina dal 2008 al 2010 e sulla testimonianza riportata di alcuni locali. Il racconto cerca di individuare le cause delle frizioni tra identità russa e ucraina indagandone la storia e, nel fare ciò, alcuni punti vengono evidenziati maggiormente: il genocidio a opera sovietica del 1932-1933, l'Holodomor, e le deportazioni dei Kulaki sono i focus centrali. Le diverse testimonianze, legandosi, formano una narrazione che si conclude nell'Epilogo dedicato all'invasione russa della Crimea, dove appare ben chiaro che l'idea che i vertici russi hanno dell'Ucraina nel 2014 (come oggi) non sia affatto diversa da quella intesa da Stalin durante l'Holodomor: l'Ucraina è russa, e, in quanto proprietà, è subordinata, così come i suoi cittadini
Una graphic novel molto cruda, ricca di dettagli. I disegni sono intensi e realistici e ho molto apprezzato le storie personali che Igort ha raccolto nel suo viaggio.
Attualissimo il ps (anche se scritto nel 2014).
Super consigliato a chi vuole capirci qualcosa in più sulla guerra tra Russia e Ucraina.
Avevo già letto Quaderni russi: La guerra dimenticata del Caucaso e dovevo recuperare anche questo volume. Che dire? Un pezzo di giornalismo ben documentato, emotivo al punto giusto. Ottima lettura.
Splendido! Di Igort ho già letto i suoi reportage Quaderni giapponesi. Un viaggio nell'impero dei segni e Quaderni giapponesi. Il vagabondo del manga, e questo volume è oggi attuale più che mai. Come sempre Igort racconta le storie delle persone che incontra e le contestualizza nel momento in cui hanno vissuto. Dopo un'introduzione che racconta la situazione dell'Ucraina nel momento in cui Igort ci ha vissuto, troviamo le storie di Serafima Andreyevna che racconta con estrema lucidità l'Holodomor ossia l'affamamento dell'Ucraina da parte della Russia, ad opera di Stalin nel 1932. Il pretesto era quello di dekulakizzare il Paese, in realtà l'intenzione era quella di statalizzare le terre per rendere l'Ucraina il granaio dell'URSS, cosa che è successa. Il popolo ucraino però è sempre stato molto coraggioso e spinto all'indipendenza, proprio come stiamo vedendo in questi giorni... Sembra che la Russia voglia sempre esportare il suo regime per dekulakizzare prima e denazificare adesso... mah. Durante l'holodomor erano frequenti gli omicidi per poi mangiare i morti. La gente moriva letteralmente per strada!
In questa edizione è aggiunto un epilogo disegnato nel 2014 in cui Igort spiega l'origine della guerra in Crimea e nel Donbass, sempre raccogliendo le testimonianze di chi ha vissuto queste tragedie sulla loro pelle. Ovviamente la realtà raccontata non è quella propagandistica del nazista Putin.
4.5. Un estupendo trabajo de Igort sobre el puto horror del Holodomor basado en entrevistas que él mismo realizó a supervivientes ucranianos. Muy bien narrado y explicado, con el plus de que aporta extractos de informes de la OGPU.
PD: no he podido evitar pensar en la correlación del último caso, el del señor que nació después de los hechos, que sentía que "con la URSS estaban mejor"; con los señores que nacieron en el desarrollismo de los 60 en España, los de "con Franco se estaba mejor". Toda dictadura tiene su boom industrial, vale estupendo; pero todas se han cobrado, de forma previa, la miseria, el sufrimiento y la vida de millones de inocentes. Que no te tocara en tu época, no te exime de recordar la maldad de los dictadores que en tu tiempo no fueron "tan malos".
Sombre BD documentaire sur une période tragique de l’histoire ukrénienne, celle de la grande famine des années 1930, qui a donné lieu à tous les actes de barbarie imaginables. Les images sont dures, dessinées à grand trait de crayon, et font ressortir la tristesse des corps affaiblis, sur fond de steppes abandonnées après la chute du communisme. Troublant!
Es casi un libro ilustrado con historias muy duras de un pais que no lo ha tenido nada facil en los ultimos 100 años, pasando por hambrunas, secuestros de la policia secreta, purgas masivas, invasion de los nazis, despues los comunistas…y aun a dia de hoy siguen sin tener una salida clara, y menos hoy en febrero de 2022 que esta el ejercito ruso entrando en kiev con tanques. Una pena que en siglo xxi aun este asi
Reportage in Ucraina tra il 2008 e il 2009: raccoglie varie interviste fatte a persone incontrate quasi casualmente dall’autore negli anni in cui ha vissuto in Ucraina. Le testimonianze riportano ai tempi della guerra e dell’URSS, raccontando episodi terribili e vite messe alla prova che, nonostante tutto, hanno resistito.
Infinita traiateza ver cómo se ha lastimado tanto a un pueblo, matarlos de hambre, con exceso de trabajo físico, condiciones insalubres, perseguidos por todo y por nada, torturados, llevados a la locura.
Holodomors - skan teju mistiski, ukraiņu valodu nezinošām ausīm, kā tāda eksotiska fasāde, ja vien aiz tās neslēptos miljoniem bada nāvē mirušie. Jau nedēļām bibliotēkā noskatos uz Guillaume Ribot dokumentālo filmu Moissons sanglantes, 1933, la famine en Ukraine. Rīt beidzot jānoskatās
Todas desgarradoras historias que merece la pena conocer, con perspectivas muy diferentes. Me gustaría conocerlas más en detalle y no de forma tan superficial
Una graphic novel che con disegni duri ed essenziali, quasi del tutto giocati su tonalità scure, nere e marroni, racconta, in presa diretta, gli anni sovietici dell’Ucraina. Sono le voci dei protagonisti, intervistati nel 2009 dall’autore, a far scorrere sotto i nostri occhi la storia di un paese, che, insieme a tutti i paesi che un tempo sono appartenuti all’URSS, devono fare i conti con il loro passato. Oggi, come ben sappiamo, in misura ancor più dolorosa, visto la guerra che si sta svolgendo sotto i nostri occhi occidentali, che spesso non hanno del tutto le categorie per comprendere cosa ci sia in gioco. L’indicazione di Stalin di annientare le spinte indipendentiste dell’Ucraina, un paese composto da piccoli e medi proprietari, riottosi alla collettivizzazione forzata e alla rinuncia alla proprietà privata voluta dall’URSS, porterà ad una carestia e ad una immensa strage di quel popolo, ancora non del tutto riconosciuta ancora oggi.
Questo graphic novel (che non è un romanzo) riporta e illustra le testimonianze raccolte da Igort durante un viaggio/report in Ucraina, nel 2009. Al centro c’è l’Holodomor, la carestia programmata da Stalin che tra il 1932 e il 1933 provocò la morte di milioni di persone, e che nel 2008 il governo ucraino chiese all’ONU di riconoscere come genocidio. Attraverso il breve racconto della vita di quattro persone (bambini all’epoca dell’Holodomor, e ora anziani), la trascrizione di stralci di documenti dell’epoca e un minimo di contestualizzazione storica, viene delineata l’immagine dell’Ucraina dagli anni ‘20 fino al presente. Il libro è interessante perché affronta un argomento poco conosciuto e importante, ma lo fa a un livello davvero superficiale. Mi è sembrato che dello stesso Holodomor si parli in realtà troppo poco, come un argomento solo accennato nella biografia di chi l’ha vissuto. La brevità della storia di ogni testimone è un peccato e un’occasione persa. Detto questo, una volta iniziata la lettura non sono riuscita a fermarmi prima di averlo terminato. La parte grafica è davvero ben fatta e incisiva, ma purtroppo è difficile apprezzarla a dovere perchè molto didascalica. Il rischio è di non guardarla proprio, nel momento in cui si limita a dare figura il testo senza realmente aggiungere qualcosa di significativo. È un libro che consiglio, perchè in questa sua semplicità rende comunque accessibile un pezzo di storia dimenticato e sconosciuto.
Mi sono ritrovata più volte a sfogliarlo, dopo averlo divorato il giorno stesso in cui mi è stato regalato. Da figlia di due genitori ucraini cresciuta in Italia, è difficile non rimanere scossa da ciò che viene narrato, soprattutto perché non è questo ciò che si vorrebbe raccontare della propria terra natia (che ha anche tanto di bello da mostrare). Ma la verità rende liberi, sia coloro che la narrano, sia coloro di cui viene narrato, sia coloro che hanno la fortuna di leggerla (a proposito mi viene in mente la grande figura di Solzhenitsyn). Sicuramente consigliato!
Cómo hablar de algo tan doloroso para el mundo, de un genocidio, del horror del holodomor? Igort lo hace y nos transmite el sufrimiento de la víctima y además lo ilustra con tanta sencillez pero tan crudo, que nos pone de frente a cada persona que se entrevistó con él para hacer este libro. Excelente. Lo recomiendo muchísimo
Es un libro duro en el que se reseñan algunos pasajes difíciles en la historia de Ucrania como el Holodomor. El libro te deja un poco de mal cuerpo y te hace sentir lo mucho que sufrieron los ucranianos en esa época. Le doy 5 estrellas porque el autor ha sabido transmitir ese sentimiento a los lectores
Really worth reading. I'm not a sovietologist, not even a politologist, but at the light of all the questions raised by what we can call recent events, I would say that the stories or testimonies are most likely and cause an immense consternation. The book's illustrations are deeply harmonized and just as intense as the texts.
This was a heartbreaking collection of true stories about the horrors that the people of Ukraine had to experience during WW2 and under Stalin. I liked the art style and the switching between black and white pictures for the historical background and the colouring for the stories themselves.
Historias crudas e ilustraciones muy expresivas y conmovedoras, nos bosquejan las duras vivencias de las familias ucranianas durante los tiempos de la URSS. Una novela gráfica muy bien lograda, que insta a conectarse con las personas a través de su dolor.