Una vicenda vera di riscatto, tenacia, aspirazioni e amori di una donna che ha avuto la forza di cambiare non solo il suo destino, ma anche quello di migliaia di altre e di un Paese intero.
Giappone, 1867. All'età di sedici anni, la vita di Ginko Ogino cambia per sempre. Nata in una delle più agiate e influenti famiglie della sua zona, viene data in sposa a un uomo che non ha mai visto e che non ama. Quando il marito, dopo ripetuti tradimenti, la contagia con una malattia venerea all'epoca incurabile, Ginko torna alla casa paterna e chiede il tutto il contrario di quello che ci si aspetterebbe da una rispettabile donna sposata nel Giappone di fine Ottocento. Ma Ginko non desidera più essere rispettabile, e non nutre più alcun interesse per le rigide convenzioni che per anni l'hanno ingabbiata e avvilita. Ora, ciò che vuole è essere libera. Visitata da uomini nella clinica di Tokyo in cui la madre la porta per le cure, viene trattata con brutalità e pressapochismo da mani che non sanno come toccare il suo corpo.
Umiliata e mortificata nella sostanza più intima del suo essere donna, Ginko non è più disposta a sopportare in un impeto di orgoglio e autodeterminazione, giura che diventerà medico lei stessa, per aiutare tutte coloro che come lei, nell'indifferenza generale, devono affrontare dolore e oltraggi. Ma raggiungere l'obiettivo appare difficile, se non impossibile – dato che Ginko si propone di essere la prima donna a ottenere una licenza medica nella storia del suo Paese.
Junichi Watanabe ( 渡辺淳一, Watanabe Jun'ichi, October 24, 1933 – April 30, 2014) was a Japanese writer, known for his portrayal of the extra-marital affairs of middle aged people.
His 1997 novel 'A Lost Paradise' became a bestseller in Japan and over Asia, and was made into a film and a TV miniseries. He has written more than 50 novels in total, and won awards including Naoki Prize in 1970 for 'Light and Shadow' (Hikari to kage), New Current Coterie magazine prize for Makeup, the Yoshikawa Eiji Prize in 1979 for 'The Setting Sun in the Distance' (Toki rakujitsu) and 'The Russian Brothel of Nagasaki' (Nagasaki roshia yujokan).
He was born in Sunagawamachi (present-day Kamisunagawa) and died on April 30, 2014 of prostate cancer in Tokyo.
La storia sarebbe potuta essere sviluppata di gran lunga meglio, essendo incentrata su una delle donne più importanti del giappone. Purtroppo così non è stato: una biografia romanzata lenta, a tratti ripetitiva e un po' noiosa. Comunque necessaria da leggere.
Libro molto bello ma... Non ho dato valutazione piena perché secondo me la scrittura a volte è risultata troppo lenta e ripetitiva. Peccato perché si tratta della storia vera della prima donna medico giapponese, avvenuta negli anni Settanta dell'Ottocento, periodo in cui la donna non poteva sicuramente essere paragonata ai nostri tempi. Una storia di riscatto, tenacia, determinazione, coraggio e caparbietà quella di Gin, una storia che coinvolge il lettore fino alla fine. Piccolo pensiero personale anche sulla parte finale, per me forse ai limiti dell'inverosimile. Nonostante tutto un libro che va assolutamente letto per capire e riflettere su molte cose che oggi diamo per scontate.
Tra il romanzo storico e la saggistica, un libro che parla della prima donna medico ad esercitare la professione tramite abilitazione in Giappone. In un paese del sol levante dove le donne niente potevano, specialmente studiare e rendersi emancipate, Ginko Ongino riscrisse la narrativa. Da malata a medico, tutto grazie alla forza di volontà e perseveranza che l’hanno caratterizzata.
Purtroppo ho abbandonato a metà questo libro. La storia sarebbe interessante ma la scrittura è davvero molto lenta e per nulla appassionante. È un peccato che non riesca a rendere giustizia alla storia di una donna così importante
Romanzo interessante, incentrato sulla prima donna medico in Giappone, Ginko Ogino. Mi sono piaciuti molto i primi capitoli, scorrevoli e piacevoli; gli ultimi invece li ho trovati piuttosto pedanti ed il finale troppo affrettato.
molto bello, una storia interessante di cui non conoscevo nulla. Forse le ultime cento pagine mi hanno un po' annoiata perché sono molto a spiegone, ma rimane comunque una bellissima lettura da fare.