Una nuova indagine impegna l’investigatore genovese Bacci Pagano per un’intera settimana. Genova avvolta in un’afosa maccaia primaverile è teatro di un feroce e insolito delitto; il detective Bacci Pagano, assunto da una compagnia assicuratrice, deve far luce sull’intricato caso mentre si complica la sua vita sentimentale fra vecchi amori e nuove tentazioni. Il libro: Sulle alture di Genova viene ritrovato il corpo di un vecchio pensionato. È stato sbranato da un lupo. Due anni prima aveva stipulato una milionaria assicurazione sulla vita e la giovane moglie ne sembra l’unica beneficiaria. L’investigatore privato Bacci Pagano viene assunto dalla compagnia assicuratrice e da qui prende avvio un’insolita indagine, in cui il detective sembra lasciarsi guidare più dalle sue illusioni e dai suoi desideri che dalle evidenze obiettive. “Salvarla voleva dire salvare qualcosa di profondo, che per me valeva la ragione stessa di vivere. Non potevo che spiegare così il mio accanimento nel pensarla innocente. E ora capivo anche la mia determinazione a trovare l’assassino. Non era mossa dalla volontà di punire una colpa. Era spinta dall’urgenza di salvare lei”. In una calda e afosa primavera assediata dalla maccaia, Genova ritorna protagonista di una nuova avventura del vecchio investigatore, che ritrova anche le due donne della sua vita, la ex moglie e la fidanzata, e crea, forse, i presupposti per rivedere anche la figlia Aglaja.
Bacci Pagano non deve chiedere mai. Ha una ex moglie con la quale si incontra per parlare della figlia cresciuta in sua assenza e finisce che si scolano assieme un numero imprecisato di Daiquiri. Una amante più giovane, psicologa, che va e viene dal suo letto, il più delle volte va. E' un cane sciolto, non dorme mai (è probabile che abbia la barba costantemente di tre o quattro giorni), si muove come un segugio tra i vicoli del centro storico, ne annusa l'aria impregnata di mare e piscio. Fa il detective privato, of course. E non la farete franca. Trenette hard boiled. Qualche sbavatura, ma sorprendente.
Al secondo episodio delle indagini di Bacci Pagano le descrizioni di Genova, del suo clima e dei suoi carruggi mi sono sembrate un pochino ripetitive. Bacci assomiglia per alcuni versi ad un investigatore dei fumetti, la sua capacità di bere alcolici e superalcolici, passare le notti in bianco ed al mattino pur col il malditesta e la nausea riuscire a venire a capo di un caso di omicidio ha un po' dell'incredibile per un 50enne...ma magari sono io che faccio una vita troppo monotona e mi sembra impossibile. Poi a quanto pare ogni tanto va pure a correre per tenersi in forma, ma almeno Marco Luciani (il protagonista dei gialli di Claudio Paglieri), con cui condivide la passione per la corsa e la Liguria, non va avanti a cognac, rhum e whiskey. Quindi perché 4 stelle? Perché alla fine Morchio è riuscito a farmi "affezionare" al protagonista, uno smutandato, analfabeta dei sentimenti che però ispira simpatia e ti fa venire voglia di passare al terzo episodio della serie e se ci sono queste due condizioni un libro 4 stelle se le merita, non potendo mettere un più veritiero 3,5
p.s. Mi sono messo a riascoltare Mozart per sentirmi più vicino a Bacci.
carino è carino, scorrevole pure. però a tratti trovo che certi pensieri del protagonista siano un po' forzati, e talora ci siano dei salti logici che sono di difficile comprensione. l'atmosfera di genova però è resa splendidamente. p.s. forse precisare che bacci pagano è un alcolizzato (e anche la sua ex moglie, a quanto pare) renderebbe il tutto più chiaro!
Altra avventura dell'investigatore privato di Genova che si avvale di mezzi più o meno opinabili, tra cui il figlio della colf, per arrivare alla soluzione dell'omicidio di un vecchio strozzino trovato sgozzato da un lupo alle porte della città. Anche stavolta quello che mi ha colpito è la profonda umanità di Bacci pronto a sparare, ma con la certezza che poi starà male dei giorni anche se per legittima difesa. Appaiono sempre più corposi anche i personaggi sullo sfondo tra cui il vicequestore che in questo libro la fa da padrone, peccato però che non sia tornata Jasmine, perchè ci speravo....
lo stile dell'autore- così enfatico e pieno di luoghi comuni, mi piace poco. però la storia, a differenza del precedente, era piuttosto interessante e ho uno strano amore per la vera protagonista della serie: genova, città che conosco male e che mi è lo stesso entrata nel cuore. leggendo i romanzi di bacci pagano, mi tornano sempre in mente questi versi meravigliosi: "mia genova difesa e proprietaria. ardesia mia. arenaria. le case così salde nei colori a fresco in piena aria, è dalle case tue che invano impara, sospese nella brezza salina, una fermezza la mia vita precaria. genova mia di sasso. iride. aria" [giorgio caproni]
Storia molto più interessante rispetto all'esordio. Anche in questo secondo romanzo con protagonista il detective Bacci Pagano c'è ampio spazio alla città, ai suoi luoghi più malfamati, alle minoranze. Numerose le concessioni / digressioni alla cucina, ai vini; al mangiare e al bere... Bacci Pagano insomma sempre più simile a Fabio Montale, come lui si divide fra alcune donne, che ne sono consapevoli... Non è affatto una fotocopia dei romanzi marisgliesi di Izzo, ma gli spunti e i riferimenti sono veramente tanti... Comunque si legge con piacere e ci si appassiona
Seconda avventura dell'investigatore Bacci Pagano. La storia non è scontata e l'essere ambientata a Genova ha contribuito senza dubbio a farmelo piacere.