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Chociaż było w nim tyle możliwości, nie korzystał z nich i próżnował. Nie robił nic poza namiętnym czytaniem, pochłanianiem muzyki i książek, gdyż był już przeświadczony o własnej nieprzydatności. Siłą drwiącej wewnętrznej ironii niszczył wszelkie zamierzenia. Skoro zaczął wątpić w siebie samego, powoli doszedł do tego, że zwątpił we wszystko. Skoro zaczął cierpieć z przyczyny siebie samego, powoli doszedł do tego, że cierpiał z przyczyny wszystkiego. Czuł, że przytłacza go powszechna ludzka głupota, wszystko burzyło się w nim na widok tłumu...

Unknown Binding

First published January 1, 1894

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About the author

Gabriele d'Annunzio

1,024 books285 followers
Gabriele D'Annunzio, Prince of Montenevoso (12 March 1863 – 1 March 1938), was an Italian poet, playwright, orator, journalist, aristocrat, and army officer during World War I. He occupied a prominent place in Italian literature from 1889 to 1910 and later political life from 1914 to 1924. He was often referred to under the epithets Il Vate ("the Poet") or Il Profeta ("the Prophet").

D'Annunzio combined in his work naturalism, symbolism, and erotic images, becoming the best interpreter of European Decadence in post-Risorgimento Italy.

His love affairs, relationship with the world-famous actress Eleanora Duse, heroic adventures during World War I, and his occupation of Fiume in 1919 made him a legend in his own time.

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37 (8%)
1 star
10 (2%)
Displaying 1 - 30 of 32 reviews
Profile Image for Laura V. لاورا.
543 reviews80 followers
April 29, 2018
"L'amore è la più grande fra le tristezze umane perché è il supremo sforzo che l'uomo tenta per uscire dalla solitudine."

Terzo e ultimo dei cosiddetti “romanzi della rosa”, l’opera è incentrata sulla storia d'amore che vivono Giorgio Aurispa e Ippolita Sanzio. Si tratta di un rapporto alquanto tormentato che ha inizio a Roma, tra il profumo dell'incenso e delle violette, e ha fine in modo tragico in una località marina di quell'Abruzzo tanto caro a Gabriele d’Annunzio.
Non privo di elementi autobiografici, il romanzo presenta una componente molto importante, forse ancor più dell'eros, che aleggia nel corso della narrazione: la morte, “l'invincibile”, come non a caso s'intitola il libro sesto. Questa, infatti, non si svela soltanto nella parte conclusiva, al momento del gesto folle dell'Aurispa, ma nel procedere della storia si possono scorgere diversi elementi che l’annunciano, rendendola così onnipresente: la chiazza nerastra lasciata dal suicida sulla strada, a Roma; Ippolita che cala il velo nero sull'ultimo bacio prima che Giorgio si rechi a Guardiagrele; il funerale del parroco del paese; il ragazzetto con la stampella del corteo funebre; il figlio della sorella Cristina, il bimbo dalla grossa testa sempre china sul petto; il viso cadaverico dell'ingorda zia Gioconda; il violino dello zio Demetrio che sta chiuso nella custodia come un cadavere nella bara; il bambino annegato nelle acque di San Vito; le masse pellegrinanti a Casalbordino. Suonano tutti come presagi di morte, per non parlare del ricordo, sempre vivo nella memoria del protagonista, dello stesso Demetrio, lo zio suicida, l'uomo dolce e meditativo nel quale spiccava “una ciocca bianca tra i capelli oscuri che gli si partiva di sul mezzo della fronte”.
Una storia molto intensa, al pari dei suoi protagonisti: Giorgio, che “non poteva sottrarsi al bisogno di cercare la felicità nel possesso di un'altra creatura”, rappresenta forse la parte più tormentata, quella che più soffre all'interno della coppia; il suo è anzitutto un dolore spirituale che si acuisce ogni volta in cui viene meno il controllo su Ippolita. E non si tratta di un possesso puramente fisico quello al quale lui aspira. Lei, che è donna sensuale, anzi la voluttà in persona, finisce per rappresentare invece la parte più materiale poiché ostenta un terribile attaccamento alla vita, al suo corpo, a quello dell'amante e al sesso. Tanti sono gli aspetti sotto i quali d’Annunzio la presenta, al punto che la donna diventa via via quasi irriconoscibile rispetto alla creatura calma e dotata di singolare dolcezza quale era inizialmente apparsa. A tratti crudelmente puerile, come quando con un fermaglio infilza per le ali una farfalla crepuscolare, Ippolita finisce per diventare la “Nemica”, come più volta la definisce Giorgio. Particolarmente incisiva una delle sue ultime immagini, ovvero quando, durante la sera fatale, da novella Eva offre una pesca da lei morsa al compagno. Sempre durante quell’ultima sera, in Ippolita la trasformazione si porta a compimento e lei diventa ormai un essere voluttuoso e terrificante al tempo stesso, soprattutto quando le sue risa rompono il silenzio della notte: “Ed ella a un tratto fu presa da un riso nervoso, frenetico, incoercibile – lugubre come il riso d’una demente”.

(Avevamo sedici anni... :D)
Profile Image for Iophil.
165 reviews67 followers
April 29, 2018
Credo che questo libro sia bello, sul serio. Sono io che non sono riuscito ad apprezzarlo appieno, per la mia scarsa sintonia con lo stile dell'autore. Ho riprovato dopo diversi anni ad affrontarlo, ma ho avuto la conferma che D'Annunzio probabilmente non fa per me.

La prosa dello scrittore abruzzese è davvero notevole, ma, anche in questo mio secondo tentativo, l'ho trovata troppo ricca e "barocca". Eccessiva: come se D'Annunzio volesse ostentare sempre e comunque la sua indubbia padronanza linguistica.
Anche a discapito, però, della fruizione generale del romanzo, che in diversi punti si fa macchinoso e che, al giorno d'oggi, probabilmente risulta piuttosto obsoleto. Per questo motivo, ci sono stati punti della lettura che si sono rivelati piuttosto faticosi.

Può essere che sia cambiata la mia personale sensibilità, ma ho trovato questo libro più piacevole e sincero, rispetto al più gettonato" Il piacere" (libro che, salvo un apprezzamento "superficiale" per la bellezza della scrittura, avevo trovato sommamente pretenzioso e che mi aveva donato ben poco).

Alcuni passaggi sono resi davvero bellissimi da un intenso afflato poetico e la caratterizzazione dei personaggi principali è sviscerata in maniera convincente, profonda e sentita. Pregevoli sono anche numerosi scorci di paesaggio e popolo abruzzesi, che D'Annunzio riesce a ritrarre con magistrale intensità.

"Il trionfo della morte" è un libro forte e tormentato, che sicuramente colpisce.
Non mi sento però di consigliarlo senza riserve: se (e solo se) vi sentite pronti per affrontare la peculiare prosa dannunziana, allora questa lettura potrà donarvi sicuramente emozioni e spunti di riflessione.
Profile Image for Álvaro Curia.
Author 2 books538 followers
April 4, 2020
A flor do mal nasce dentro de nós, conspurcados por uma decadência tamanha de que nos podemos livrar apenas pela morte. A apologia do suicídio como libertação, o pavor ao banal, ao mundano, o elogio de um hiper-romantismo estragado pela semente de volúpia que ganha raízes no interior do mais puro homem. O simbolismo no seu pleno.

O livro de D’Annunzio, obra prima do decadentismo italiano, é um relato difícil de ler. Não pelas muitas páginas de reflexão que se tornam francamente aborrecidas mas por ser um diálogo extremo entre a obsessão por uma ideia fixa e a realidade obtusa à qual não se escapa.

Giorgio e Ilaria são o casal romântico e a evolução das personagens é sublime. Ele é um herdeiro ocioso, com demasiado tempo para conjecturar problemas em torno das suas emoções. Ela uma mulher que traiu o marido, doce mas capaz das mais perversas atitudes.

Giorgio representa posteriormente a culpa, a incapacidade de lidar com a emoção, o pensamento recorrente; Ilaria torna-se uma mulher dúbia, desequilibrada no limiar entre a sedução do pecado e a fragilidade.

Num longo verão numa praia do sul de Itália, os amantes passam demasiado tempo um com o outro, forçando os limites da convivência até ao insuportável.

A descrição social é o que mais me agrada neste livro. O relato dos peregrinos foi do mais duro e escatológico que li na vida. Despertou em mim sensações que não sabia que a literatura conseguia despertar.

A moldura de uma sociedade cujos valores se cingem à aparência, eternizada na religião e no dinheiro, onde falsos ídolos prometem curas eternas e onde a burguesia acumulou os males da nobreza para se transformar numa massa amorfa de inúteis.

Recomendo vivamente mas sabendo que não é uma leitura fácil. Como se fosse um romance escrito por Nietsche ao qual se junta um descrédito total na razão e na raça humana. Tudo envolto de simbologia: no livro de D’Annunzio, um detalhe nunca é apenas um pormenor.
Profile Image for pablo.
93 reviews6 followers
December 4, 2022
Pozornie romansidło, jednak jeśli zagłębić się w treść okaże się to bardzo głęboka powieścią. Warstwa symboliczna jest niesamowicie rozwinięta, pomaga bardzo piękna proza, którą posługiwał się autor. Malowniczość obrazów w jakich rozgrywa się akcja jest oszałamiająca. Doskonała powieść.
1 review
June 26, 2022
I must have first read this book 50 years ago.Without being able then to understand much of what it described,it nevertheless made a great impression on me.
Later on it began to connect more with my life experience. I was intrigued that someone sensed connections between submitting to hedonistic eroticism and death,or a fine thin line between the 2,finer than we would guess.
Later I was taken with the description of a performance of the St. Matthew Passion by Bach and the minute description of the attendees.
Somehow the 2 main protagonists did not remain indelibly stamped in my memory.Later on I read with interest about D'Annunzio. Maybe one Covidless day, I will make it to the grand collection of kitsch that bears the name museum.The writing itself,as writing is fantastic.
Profile Image for ben.
100 reviews7 followers
March 3, 2009
I had a lot of romantic quotes to write down from this one.
I may use them from time to time, thanks Giorgio & D'Annunzio! A lot of death and suffering in this I guess. Pretty good.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Shanna Luciani.
Author 4 books30 followers
March 29, 2022
Trattasi dei due diari tenuti dai medici personali di D'Annunzio nel 1922 e che lo curarono in seguito a una caduta di tre metri e mezzo.
In pratica: D'Annunzio si rompe la testa e crea uno dei suoi capolavori.
Profile Image for ALEARDO ZANGHELLINI.
Author 4 books33 followers
April 14, 2022
This lives up to the title and is suitably morbid.

Giorgio Aurispa is rich, cultured, artistically inclined, has a beautiful lover; he does have some family issues, but they're clearly not enough to ruin his life, so he contrives to do so otherwise. His (successful) attempt consists in convincing himself is relationship is unhappy. This is partly because all relationships are (the lovers can never truly become one as their bodies stand in the way), and partly because he feels enthralled to his lover, who exerts a carnal dominion over him (he cannot help desiring her) and so dispossesses him of himself, or his higher self, or whatever. But not all is lost. It occurs to him that he could put an end to it all through death, forcing his lover to die with him into the bargain (he cannot stand the thought that someone else might claim her and her love after his own death). So [SPOILER ALERT] he puts himself and his lover (the reader as well, to be honest) out of their misery.

D'Annunzio succeeds in making it all psychologically believable, presenting the whole story from Giorgio's perspective. It is of course silly to draw from this the conclusion that he thereby endorsed his hero's viewpoint and choices. This *should* go without saying, but I read all sort of silly things about D'Annunzio, even written by fellow academics; so, say it I will.

The book is of course beautifully written, profound in places, and lyrical at other times. But there is only so much patience I have for main characters of Giorgio's ilk, and that explains my rating.
Profile Image for Stela.
1,073 reviews436 followers
February 24, 2013

Giorgio: "Exista pe pamint o singura betie durabila: siguranta de a poseda o alta fiinta, siguranta absoluta, de neclintit. Eu caut aceasta betie. As vrea sa pot spune: - iubita mea, aproape sau departe, nu traieste decit cu gindul la mine; se supune cu bucurie la orice dorinta a mea, are vointa mea drept unica lege, daca n-as mai iubi-o ar muri; expirind, ea n-ar regreta decit dragostea mea." (p. 153)
Ippolita:"Eu sint intotdeauna neinvinsa. Prin trupul meu tu ai cunoscut toate desfatarile de care iti este insetata dorinta nesfirsita si ma voi investminta in minciunile pe care dorinta ta le va plasmui la nesfirsire. Ce-mi pasa de vederea ta patrunzatoare? Eu pot tese la loc intr-o clipa valul pe care l-ai sfisiat tu; pot intr-o clipa sa-ti leg din nou ochii cu fisia pe care ti-ai smuls-o.Sint mai tare decit gindul tau. Cunosc taina transfigurarilor mele in sufletul tau. Cunosc gesturile si cuvintele care au darul de a ma transfigura in tine insuti. Parfumul pielii mele poate dizolva in tine o lume." (p. 283)
Profile Image for Airam.
255 reviews39 followers
December 11, 2020
This is a book about a romantic relationship and family ties but not one of the pages has any actual love in it, only paranoia and toxicity. It's death disguised as love from beginning to end. The psychological aspects of the characters were very well developed and I felt sick to my stomach half the time - a sign of a powerful text.
We ought to kill the sick notion that obsession and possession are manifestations of love. May rotten loves die.
Profile Image for Antonio Ippolito.
413 reviews38 followers
March 20, 2011
maybe even more complete than Il piacere, since it alternates ravishing, decadent descriptions of feminine beauty and art, with nostalgic evocation of a primordial Abruzzo..
Profile Image for Richard S.
442 reviews84 followers
September 13, 2016
Powerful and highly disturbing book, with some incredibly intense moments, particularly the scene with the father and the Marianism. Reminded me of the decadent literature of the time.
Profile Image for Charles Pero.
47 reviews
September 27, 2022
Some of the most beautiful prose I’ve ever read, however it’s bogged down in the density of danunnzios telling, more a series of vignettes then a story. Still a mystifying book
Profile Image for Elena Abate.
21 reviews3 followers
March 24, 2025
Trionfo della morte è un’opera fondamentale, perché da questo momento in poi sarà evidente l’influenza del pensiero di Nietzsche su quello di D’Annunzio. Come già tutti sappiamo, l’autore volgarizzò il pensiero di Nietzsche, riducendolo a solo forza, trionfo, volontà di potenza, vigore, odio per le cose banali, insomma, queste cose qui.

Trama: la narrazione è la più semplice ma allo stesso tempo la più confusa che io abbia mai affrontato.
Giorgio Aurispa, un ricco nobilastro abruzzese, vive la solita vita da dandy a Roma; tipico. È l’amante di una donna sposata, Ippolita Sanzio, che incontra segretamente. A un certo punto, Giorgio torna in provincia di Chieti dalla famiglia, che sta attraversando problemi economici a causa del padre, il quale spende i suoi soldi dandoli all’amante e indebitando moglie e figli. Giorgio, essendo il primogenito, è invitato da sua madre ad andare a parlare con lui, ma in quel momento il protagonista si rende conto della propria inettitudine e cerca di inventarsi delle scuse pur di rimandare il “momento adatto”.

Giorgio è invidiato da suo fratello Diego, con cui ha litigato pesantemente, perché ha ereditato il denaro dello zio Demetrio, morto suicida cinque anni prima. Giorgio continua a domandarsi il motivo che ha spinto lo zio al suicidio, colui che considera essere il suo “unico e vero padre”, e arriva alla conclusione che il mondo è banale, becero, che non vale la pena vivere. Escogita così un piano per commettere l’atto estremo e togliersi la vita. Sa già quando accadrà.

Nel frattempo, lui e Ippolita- la quale è riuscita a trovare un momento per sé, allontanandosi dalla famiglia- si trasferiscono nella casa dello zio Demetrio, affacciata sul mare. Passano l’estate in questo piccolo mondo agreste e bucolico, attraversando le gioie e anche le sofferenze della gente semplice, passando giorni di estasi come due eremiti. Ma, come ho appena detto, Giorgio ha già un piano e, nonostante l’amore che prova per la donna “Nemica”, la trascinerà con sé sul pendio.


Personaggi: questa volta ho davvero apprezzato la presenza della figura femminile protagonista, cioè quella di Ippolita. Non è più la povera e malata Giuliana dell’Innocente; al contrario, è una donna istintiva, fugace, una sorta di “new woman” che afferra con le unghie ciò che vuole. Non è una semplice femme fatale, è una vera e propria serpe, “Nemica”, come la chiama Giorgio nel bel mezzo del racconto. Lei fa paura all’uomo, e per questo lui attenta alla sua vita. Lei non si fa dominare, per questo deve essere soppressa. Finalmente scorgo un minimo di profondità.

Giorgio non si discosta tanto dai personaggi precedenti, direi che è per lo più una fusione tra Giovanni Episcopo e Tullio Hermil (il protagonista dell’Innocente), con un pizzico di Andrea Sperelli (Il piacere). Nulla da aggiungere.

Gli altri personaggi sono marginali e aggiungono il dramma necessario per far andare avanti la storia. Mi è piaciuta la descrizione della vecchia zia, che deve fare pena e ci riesce perché effettivamente D’Annunzio sa scrivere.

Stile: sul piano puramente formale ed estetico, nulla da dire. D’Annunzio è un vero e proprio poeta e ogni riga è una gioia per gli occhi. Non vedo l’ora di leggere le poesie degli anni giovanili!
Purtroppo però, almeno per ora, in lui noto tanto monologismo. Il che non è sinonimo di cattivo romanzo, affatto, ma in lui forse un po’ sì, perché la morale è sempre identica e ogni personaggio la pensa PROPRIO come l’autore. Spesso il narratore sembra D’Annunzio stesso (e no, autore e narratore in teoria non dovrebbero coincidere)! Non è neanche tanto onnisciente, è una sorta di narratore esterno con il focus sul protagonista, il problema è che sa per filo e per segno tutti i pensieri di Aurispa e li riporta alla lettera, in pratica solo i suoi. A questo punto fammi la narrazione in prima persona, no?

Conclusione: ho preferito l’Innocente.
Profile Image for Emilio Berra.
305 reviews283 followers
July 14, 2024
Terzo e ultimo dei Romanzi della Rosa, è profondamente legato alla biografia dell'autore : vi risuonano echi della sua relazione con Barbara Leoni.
Si possono cogliere anche le ossessioni dello scrittore allora trentenne per l'arte di Wagner e il pensiero di Nietsche sul tema della morte.
Un romanzo intriso di irrazionalismo, che ho avvertito a tratti come pesante.
La scrittura è bella, ma direi 'molto dannunziana' anche nei difetti di retorica e di enfasi.

Una storia di patologico amore e follia, ossessione e passione da parte del protagonista maschile, posseduto da un desiderio totalizzante, volto all'impossibile.
Dominato da una "brama ardentissima di vivere", in lui "la sensualità assumeva quasi la forma d'un morbo", proteso com'era a "cercare la felicità nel possesso di un'altra creatura" .

La passione, basata su un'abnorme amplificazione emotiva, è però destinata a consumarsi. E lui pertanto non si percepiva mai del tutto realizzato. Avvertiva questa incompiutezza, assorbito com'era dalla sua "vita passionale", che lo faceva cadere "in una specie di paralisi psichica (...), una indifferenza peggiore della più acuta sensibilità" , talvolta con un "unico, assiduo" pensiero: "il pensiero della morte" .
Profile Image for Jari Del Sorbo.
56 reviews
August 25, 2020
Il romanzo di D'Annunzio che più amo. La relazione, intrisa di riferimenti autobiografici, fra Ippolita Sanzio e Giorgio Aurispa vive e muore fra i borghi del centro Italia, fra passioni estreme, attese, turbamenti ed estasi mistiche, fino a sublimarsi in quella morte concepita come decadente soluzione del male di vivere. L'eremo di San Vito Chietino in particolare è testimone sia dell'attesa dell'amata da parte di Giorgio, dove l'anima di questo sembra quasi fondersi con il paesaggio rurale che lo circonda, sia della passione amorosa dei due, descritta in pagine di rara e struggente bellezza, sia dei turbamenti esistenziali e filosofici di Giorgio, che vorrebbe farsi nietzchianamente superuomo senza riuscirci, condannandosi così all'angoscia ed alla frustrazione. L'ultimo libro poi è un monumento all'eros (Il Tristano ed Isotta di Wagner è fonte d'ispirazione di erotismo e passione) ed al Thanatos, quest'ultimo concepito come unica, estrema via d'uscita.
Profile Image for Igor Oliveira.
13 reviews4 followers
July 3, 2023
What a charming woman and a piano do to a guy...

Ok, so it took me a lot of time to finish but it is worth it. Some passages were really hard to pass through, but long unnecessary descriptions that go on for far too many pages are pretty much a staple of european classics at this point. What really interested me was Ippolita and Giorgio's romance, the tension that rises slowly from it, and the inner thoughts of the overthinking depressed Giorgio. I only wished we could see a little of Ippolita's inner world too, but being one-sideness (and nietzschian will-to-power applied to romantic relationships, which yeeeeee i do not recommend) pretty much the catalyst for the tragedy I understand why everything's is from Giorgio's POV (this man really just speculates about other people's feelings and then gets mad at them). And I love it.
Profile Image for Lailatun Nadhirah.
Author 10 books27 followers
January 12, 2023
Ini kali pertama saya membaca novel klasik. Selama ni hanya baca buku puisi klasik sahaja.
Mungkin novel klasik sekitar tahun 1894 itu memang kisahnya brutal, tragis dan teramat menderita, jadi setiap bab dalam novel ini memang terasa seperti tiada masa untuk bernafas langsung. Ada saja perkara tragis yang berlaku termasuklah hal keluarga.

Entahlah. Tak tahu nak ulas bagaimana. Sejujurnya, saya memang menghayati kisahnya, tetapi mungkin terlalu tragis, jadi saya habiskan pembacaan dengan mata terkebil-kebil. Hahaha.

Tajuknya itu sama seperti tajuk catan The Triumph of Death, kebetulan tahun yang sama. Tak pasti sama ada novel ini ada kaitan dengan catan itu atau tidak, tetapi apabila diamati betul-betul, kedua-duanya agak berkait rapat.
Profile Image for João Filipe.
114 reviews1 follower
August 30, 2025
O amor tem tanto de libertador como tem de prisioneiro, sobretudo ao nível do pensamento. Um romance onde se pula da mente para a realidade a grande velocidade, onde acompanhamos os pensamentos e a realidade com uma linha muito ténue a separar ambos.

O romance joga com aqueles a quem a morte é motivo para se sacrificar e a se refugiar na religião, como meio para se salvar a si e aos seus, como a morte em sinal de libertação e salvação. O clímax do romance surge aí, pela morte. Como salvação ou a ser ultrapassada? Só lendo.
Profile Image for AG.
2 reviews1 follower
August 29, 2018
Un libro che piace solo se si è vicini o simili al protagonista: non vi è davvero alcun altro modo. Persino la magniloquenza del testo non riesce a persuadere il lettore che non ne accolga il contenuto, anche se gli sono congeniali quegli orpelli e quelle pretese stiliste tipiche di D'Annunzio.
Un libro dunque pericoloso per chi lo apprezza? No, se poi lo si supera.
Profile Image for Dario.
17 reviews
August 29, 2025
Letto perché in gran parte ambientato nei luoghi dove ho trascorso le vacanze estive. Romanzo un po' bifronte: due terzi del libro - quelli più strettamente decadenti - sono i più riusciti. L'ultima parte - più superomistica e wagneriana - è abbastanza posticcia e didascalica.
20 reviews
December 6, 2025
The english translation does it a great disservice
Profile Image for Blank.
23 reviews
May 2, 2022
D'Annunzio mi ha fatto odiare l'Abruzzo.
Scherzi a parte, bello e interessante fino a 2/3 del libro, poi diventa un ripetersi continuo dello stesso concetto esasperato.
P.s. Il capitolo di 40 pagine dove D'Annunzio impazzisce e fa tutta la parafrasi di Tristano e Isolda anche no
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