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Orizzonte Giappone

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Dalla folla di Tokyo agli orsi dell’estremo nord, dalle giungle delle isole tropicali ai ciliegi in fiore di Kyoto, per arrivare fino al grande vuoto lasciato dal devastante tsunami del 2011 e dal disastro nucleare di Fukushima. Patrick Colgan, giornalista e viaggiatore, si immerge nella cultura, nella natura e nella gastronomia giapponesi per raccontare la scoperta di un mondo all’apparenza incomprensibile.

Un Paese, il Giappone, dove sentirsi un po’ persi può essere emozionante e nessun viaggio può mai dirsi davvero finito.

99 pages, Kindle Edition

First published October 12, 2014

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About the author

Patrick Colgan

3 books34 followers

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Community Reviews

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1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 23 of 23 reviews
Profile Image for ☠tsukino☠.
1,275 reviews159 followers
September 6, 2018
Posso dire, innanzitutto, che invidio fortemente l’autore?
1) per tutti i suoi viaggi in Giappone
2) per il coraggio di esserci andato più volte da solo
3) per le esperienze vissute e per la conoscenza acquisita.
Al contempo lo ringrazio per essere riuscito a trasmettere la bellezza di quelle esperienze (alcune agognate, altre inaspettate) e di farle vivere anche attraverso le pagine di un libro.
Stranamente, nonostante la descrizione quasi poetica, mi ha fatto dubitare del cibo: sono sempre stata incuriosita dal ramen (la descrizione fatta è fantastica, praticamente mi usciva la scodella dal kindle ^^), dai gyōza, dall’okonomiyaki, etc., però da quello che ho capito, sono sapori forti e non so se sono in grado di apprezzarli e poi … tutto quell’aglio (proprio non mi piace l’aglio >_<) però … se ho superato la prova dell’haggis scozzese (e mi è anche piaciuto!) chi può dirlo, forse ho speranza ^^
I racconti che ho preferito sono quelli sull'Hanami e mi sono emozionata con quello su Hiroshima.
Non mi rimane da dire che spero, un giorno, di poter vivere anch’io un viaggio in Giappone.
Profile Image for Soobie is expired.
7,169 reviews134 followers
November 8, 2015
Son tirchia di voti, ormai si sa.

Su una cosa sono d'accordo con l'autore: in Italia si fa una fatica tremenda a trovare del ramen come si deve. Cosa darei per averne una scodellina davanti a me in questo momento. Ecco, ammetto, che tutto il filosofeggiare che c'è dietro quella scodella di brodo fumante non è roba per me ma quando si tratta di mangiare...

Un'altra cosa. Ogni tanto capita di leggere delle porcherie. O per via del contenuto, o per via della grammatica che farebbe ridere un bambino di seconda elementare. E il libro che si comincia dopo questa porcheria splende in maniera diversa. Non so spiegarmi meglio. Prima di avventurarmi in Giappone con Patrick Colgan, stavo leggiucchiando un racconto breve di Sheila Roberti. L'autrice usava pensierini da seconda elementare, brevissimi, e ogni frasetta formava un paragrafo a sé. Poi ho cominciato Colgan e ho rifatto pace con la grammatica italiana. Non so, è come se la cosa brutta letta in precedenza faccia risplendere le capacità dell'autore successivo.

E Colgan sa scrivere. Mi è piaciuto molto il suo stile. Magari un po' troppo filosofeggiante per i mie gusti però si fa leggere molto facilmente.

Ecco, forse il suo filosofeggiare non mi ha preso perché non provo lo stesso sentimento verso il Giappone. Ci sono stata, per tre mesi grazie ad una borsa di studio, ma alla fine ero contentissima di tornare a casa. Ho patito tanta solitudine e mi son sentita "diversa" - in maniera negativa - per la prima volta in vita mia. Oltre che illetterata: quel poco di giapponese che avevo studiato e che studiavo là serviva a pochissimo. La scena chiave: io e un giapponese seduti vicino sul treno, entrambi con un raffreddore da cavallo. Io che continuavo a soffiarmi il naso alla maniera occidentale; lui che continuava a tirar su con il naso, alla maniera orientale. Io ero maleducata per lui, e lui era un maleducato per me.

Più che delle critiche all'autore, questo volta me la prendo un po' con il mio Kindle. Se da un lato è uno strumento che mi permette di portarmi dietro una decina di dizionari, dall'altro non lo sento mio. Per i collegamenti ipertestuali all'interno del testo stesso, ad esempio, il Kindle è la morte di un libro. In questo ebook ci sono alcune foto scattate dall'autore. Non sono all'interno del testo, bensì si trovano tutte insieme alla fine. E via di collegamenti ipertestuali. Bisogna anche tenere presente che la sottoscritta ha la capacità di attenzione di un cane iperattiva e quindi zompettare da una parte all'altra del testo non aiuta...

Un'altra cosa. Scusate, ma oggi son pignola. O, meglio, più pignola del solito. C'erano i capitoli e i sotto-capitoli. I capitoli avevano la loro bella interruzione di pagina mentre i sotto-capitoli continuavo con un normale a capo. E a volte, i sottocapitoli ti portavano dalle isole dell'arcipelago di Okinawa fino a Shirakawa senza interruzioni. E ammetto di essermi sentita un po' confusa per un secondo.

Lettura molto interessante, comunque. Basta intenderla come un racconto personale e non come una guida per scoprire un paese sconosciuto.
Profile Image for Mosco.
450 reviews45 followers
August 13, 2025
una serie di articoletti sul Giappone, che vedrei meglio in un blog che in un libro. Non ne so più di prima e nemmeno mi ha fatto venire più voglia di un viaggio in Giappone. Librino per me inutile.

Tra l'altro, alla fine del libro, c'è il manifesto di "goWare", la "startup costituita da autori, editor, redattori e sviluppatori che condividono la visione sul futuro delle nuove tecnologie e la passione per l’editoria.". Più avanti: curando nel dettaglio la realizzazione di ebook ed enhanced book pensati per un’esperienza di lettura autenticamente digitale [...] Curati, interessanti e veloci da leggere, gli ebook di goWare vanno al sodo e non contemplano solo il testo: la narrazione visuale e quella musicale sono parte integrante della progettazione.
Ottimo e interessante progetto, coraggio ragazzi! Ma questo libro non contiene nulla di particolare: nessun link a approfondimenti, di visuale solo link alle scarse e non imperdibili foto della fotogallery. Di musicale poi, zero. Per ora non hanno pubblicato molti testi, vediamo più avanti, ma per essere innovativi bisognerebbe essere... innovativi.
Profile Image for Daniela.
2 reviews13 followers
December 4, 2014
Un libro di viaggio che è andato oltre alle mie aspettative. Un susseguirsi di emozioni che ti lascia senza fiato e ti fa rimanere incollato alle pagine.
L’autore, Patrick Colgan, racconta un Giappone nuovo, sconosciuto, diverso dai luoghi comuni che caratterizzano questa nazione. Le descrizioni di questi luoghi ti fanno viaggiare con la mente, e l’unica cosa che vorresti fare in quel momento è di prendere il primo volo ed andare nei posti narrati, dalla suggestiva isola di Okinawa, un posto sperduto al mondo, allo sconvolgente scenario di Yuriage e Watari, stravolti dalla tragedia dell’11 marzo del 2011.
Nella parte finale del libro si trovano le stupende fotografie scattate dall'autore stesso e che riprendono scene raccontate nel libro.
Complimenti, quindi, a Patrick Colgan, che mi ha fatto innamorare ancora di più di questo paese e non vedo l’ora di poter organizzare un viaggio per il Giappone!
Profile Image for Mircalla.
656 reviews99 followers
Read
January 7, 2016
cartoline dal Giappone

Brevi resoconti di alcuni viaggi in Giappone visto con l'occhio curioso e al contempo umile del viaggiatore di professione...
L'autore si sofferma sulle cose che lo hanno colpito e ce le racconta partendo dalle emozioni evocate, un modo intenso di narrare un'esperienza...curiosamente quando parlava della sua diffidenza a entrare in locali in cui da fuori non si riusciva a capire cosa si vendesse mi è venuto in mente il "cane anti-yakuza" del film di Miike Takashi ;-)
le citazioni e i riferimenti sparpagliati nel libro danno la sensazione che l'autore ami il Giappone da tempo, e che i viaggi li abbia scelti con cura...personalmente sono stata intrigata dal suo racconto dell'esperienza a Okinawa, di cui ho letto anche io molto e verso cui provo curiosità...

nel complesso un libriccino avvincente, peccato la brevità
davvero ti lascia col desiderio di chiedergli "dimmi di più"
alla fine mi sono attaccata alle foto e le ho riguardate con avidità
Profile Image for Theut.
1,886 reviews36 followers
June 22, 2018
Innanzitutto è ben scritto (mai darlo per scontato in un libro che parla di viaggi!). L'autore riesce a evocare l'immagine dei posti che ha visto e a rendere l'atmosfera dei luoghi che ha visitato (e mi è piaciuto ricordare cose che avevo fatto/visto e a cui non pensavo da un po') facendo venire voglia di prendere biglietto aereo e partire.
Sicuramente il paese è affascinante e le descrizioni che ne fa lo scrittore lo rendono più accessibile e meno "lontano" dal nostro modo di sentire.

[SECONDA LETTURA: riletto in previsione del mio prossimo viaggio in Giappone, sostanzialmente ribadisco la mia prima recensione... solo che questa volta il biglietto aereo è già in mano mia ;) ].
Profile Image for Karl Stark di Grande Inverno.
523 reviews18 followers
February 25, 2018
Libro piccolo, che si legge in un paio d'ore.
Non è una guida turistica, non è un saggio: è solo una serie di articoletti messi uno in fila all'altro, contenenti le dissertazioni emotive-filosofiche dell'autore.
Carino, ma non aggiungerà e non toglierà nulla alla vostra conoscenza del Giappone.
Profile Image for Mehsi.
15.1k reviews454 followers
February 14, 2016
I received this book from the author in exchange for an honest review.

3.5 stars.

Yes, normally I don't really accept Non-fiction books like this one, but I do love Japan, so I decided to accept and read it. I am glad I did, it was really interesting, and fun to read, even though there were a few things I didn't entirely liked.

The author travels through Japan, we visit cities like Tokyo, Kyoto, Hiroshima, but also remote islands. Which I love, I was thinking this would be a travel book with mostly popular places, but instead it also shows some lesser known parts of Japan.
Not only that, but it also tells us about the effects on the country after the big earthquake in 2011.

Our guide is Patrick Colgan, who visited Japan and is telling us all about each city/part. Not only that, but he also tells us about the people, about the ways of transportation, about parks, about food (loved the Ramen part), and about a whole lot of other things. I always love to read books about Japan from the POV of someone who doesn't live there. It just all is more bright, more confusing as well (since you can just imagine how confusing it all must be, to be in a country where you can barely read the signs, the words), it all seems more amazing and beautiful. I loved to see the wonder in his travels, to see him discover new things.

There are also photographs, you can find them at the end of the book, at least that was how it was for my copy.
They were great, gave some more insight in the travels of our author.

I also was delighted to see that he explained the Japanese words. I knew most of them already, but it was still fun to see them explained, and in a way that doesn't jar you from the story. I have seen enough books use foreign words and then either don't explain them, or just over-explain them. Not this writer. Often it is just a short definition, but at times he will just talk about the words about, however, in a fun way, telling us about his experience with it.

The tattoo part was interesting, I have heard how Japan thinks about tattoos, and to see the author, with a tattoo, enter an onsen, fearing that he might not be allowed because of the tattoos, made the whole tattoo problem more personal, and interesting. I was curious to see how it would end. :)

The Hiroshima part was very interesting. I have read some travel books about Japan, but often they would just list the basic things about Hiroshima. In this book you can clearly see, and feel, how the author felt when he was in Hiroshima. All that he saw, through his eyes, and from a personal perspective, not a clinical one as many travel books have.

However, the reasons why I didn't rate this one higher than 3.5 stars, even though I loved the travel through Japan, were:
1) The fact that it was a bit of a hotchpotch, we have stuff from when he first came to Japan, to parts were he clearly has been in Japan for a few times. It is a bit confusing at times. One moment he would talk about how stuff was new, but the next part in the book it seems he has been in Japan for some time, and he reminiscences about his earlier times.
2) The English was a bit stiff, and dry. It didn't read all to comfortably, and at times it jarred me out of the story. And that is a shame, I did enjoy the book, but I had trouble getting through stuff due to the stiff/formal language.

But all in all, this is a pretty good, and interesting book. A lot of things I already knew, but there were also several things I didn't know, and I loved reading them and learning more about Japan. Which I hope to visit one day.

Would I recommend this book? Yes. Even if one already knows a lot about Japan, or is a complete newbie to the country, this book will be fun for both of them.

Review first posted at http://twirlingbookprincess.com/
Profile Image for La Stamberga dei Lettori.
1,620 reviews144 followers
January 30, 2015
Non è una vera guida turistica, iniziamo dicendo questo per chiarezza.

Non potrete cercare in Orizzonte Giappone indirizzi di alberghi e ristoranti e neppure indicazioni su orari dei musei e su come arrivarci. Però ha un pregio che spesso le guide non hanno: chi l'ha scritta ama davvero, e dunque conosce, il Giappone, nel modo in cui solo chi ama un Paese o una persona riesce a conoscerlo.

Sospeso tra un passato millenario, che ha creato una cultura di incredibile raffinatezza e un presente robotizzato e ipertecnologico che sconfina, almeno agli occhi del lettore, nel futuribile, il Giappone di Colgan emerge con la stessa delicatezza, dalle pagine dell'e-book, con cui le isole dell'arcipelago nipponico galleggiano su un Oceano che di pacifico ha solo il nome, come dimostra la catastrofe di Fukushima.

Continua su:
http://www.lastambergadeilettori.com/...
Profile Image for Sergio Frosini.
247 reviews18 followers
November 20, 2014
Si legge d'un fiato (e non stiamo a discutere sul fatto che io coi miei casini l'ho interrotto a metà per riprenderlo dopo giorni)

"Istantanee" e pensieri non banali da varie località giapponesi, dalla ovvia Tokyo ai posti meno battuti dal turista occidentale come l'arcipelago "sui generis" di Okinawa, passando per le ferite di Hiroshima e dei luoghi devastati dal recente tsunami.

Giudicando i capitoli su Tokyo (l'unico posto nipponico che nel mio piccolo ho visitato) mi trovo più che d'accordo sulle considerazioni quasi sociologiche sui giapponesi, mi sembra che il vagabondo Colgan "ci colpisca in pieno".

Unica pecca, fa venire una gran voglia di tornare nel Sol Levante, specie nelle mie condizioni attuali di recente innamoramento geografico :D
Profile Image for Federica.
400 reviews115 followers
July 18, 2016
Ho vinto questo libro tramite giveaway qui su Goodreads.

Si è rivelato essere l'ennesima prova che non c'è bisogno di tante pagine o troppi giri di parole per scrivere qualcosa di valido. Come dice lo stesso autore, questo libricino da lui creato è un'unione delle sue impressioni, sensazioni e pensieri nati nel corso dei suoi numerosi viaggi.
Ho trovato molto coinvolgente non solo l'oggetto del libro, ma anche il suo stile di scrittura.

Sono soddisfatta di questa lettura, ho imparato molto di più di quanto avessi immaginato inizialmente.
Profile Image for L'angolino di Ale.
87 reviews
March 2, 2015
"Quando si è un profondo conoscitore dell’argomento del quale si sta parlando, lo si percepisce immediatamente. Patrick Colgan, giornalista e blogger bolognese, è un vero intenditore di viaggi ed il suo libro “Orizzonte Giappone” ne è la prova. L’autore inizia con un’osservazione su alcuni aspetti tipici della cultura nipponica e lo fa in maniera pulita, essenziale, attraverso descrizioni pratiche ed efficaci. Patrick racconta il proprio approccio nei confronti di un Paese, da lui visitato sei volte, che continua a regalargli nuovi scorci ad ogni visita. [...]
L’autore è desideroso di ritornare a casa con qualche fotografia in meno nella macchina fotografica ma con un bagaglio pieno: ricco di nozioni, domande, risposte, emozioni che, mescolandosi nel trolley con la biancheria sporca, possano davvero arricchire il “rullino” della nostra esistenza. [...]
Al di là degli itinerari intrapresi dall’autore e dalle belle fotografie che corredano il libro, ciò che mi ha maggiormente colpita di questa lettura è sicuramente quello slancio positivo che il lettore percepisce tra le righe. Patrick si spinge (e ci spinge) volutamente oltre i confini standardizzati, al di là di quello che può sembrare l’orizzonte come punto di arrivo. [...] "

Recensione completa su : langolinodiale.com
Profile Image for Federica.
Author 26 books25 followers
July 14, 2015
È un libricino breve, in un paio d’ore al massimo arriverete all’ultima pagina senza nemmeno una difficoltà. Ma in questo suo essere una lettura “da spiaggia”, non impegnativa e che dura un pomeriggio, ci regala un viaggio ben più lungo, in un Paese che sembra impenetrabile e distante anni luce dalla mentalità occidentale. Quello che Colgan ci regala è un’immersione nelle diverse e sfaccettate realtà giapponesi, dalla Tokyo/arteria metropolitana alle zone del nord immerse nella natura immutabile, che mi ha catturata e commossa, specie nelle descrizioni di Hiroshima e dei territori che portano ancora i segni della devastante inondazione del 2011. In poco più di un’ora non credo di aver scoperto tutti i segreti della cultura nipponica e del suo territorio, ma ho imparato tanti piccoli dettagli. Anzi, ho imparato che osservare i dettagli a volte è tutto ciò che serve per iniziare ad ambientarsi.
Profile Image for Laura Costantini.
Author 48 books96 followers
March 22, 2015
Amo i libri di viaggio. Amo incamminarmi con l'autore per sentieri che non conosco e adottare punti di vista "altri". Il Giappone è ancora una meta circonfusa da un alone di mistero e Colgan lo trasmtte in pieno rendendoci partecipi di un'esplorazione nell'anima di un paese distante, sotto tutti i punti di vista. Da leggere e da vedere, anche per le belle foto.
Profile Image for Natalia Pì.
233 reviews42 followers
December 6, 2014
Niente male. Ho apprezzato soprattutto i capitoli relativi al Giappone che non è Tokyo, in particolare le parti su Okinawa e le isole circostanti. Interessanti anche gli spunti di lettura ulteriore offerti dall'autore (specie riguardo a Pico Iyer, che conosco solo come giornalista.)
Profile Image for Blutriskell.
26 reviews
July 22, 2015
Letto in due giorni, troppo breve! Che strano universo è il Giappone! Il capitolo sul Ramen mi ha fatto tornare in mente uno dei miei film preferiti "The Ramen Girl". Un eBook di viaggi che fa il suo dovere: farti venir voglia di partire.
Profile Image for Renan.
26 reviews1 follower
September 8, 2023
The text itself is no more than 50 pages, and it feels no different from reading a nice blog -- and there's nothing wrong making blogs into a book ("This Japanese Life" was good, though better as a blog).

I'd give this 2.5 stars because it's mid: the author visits and writes about what you'd expect: Tokyo, Kyoto, Hiroshima, and how the food is good. However, I'll round it up because the writing about those obvious things is nice and the book isn't necessarily long. Besides, he had a few interesting quotes, here they are:


At the Hiroshima Peace Memorial Museum

Ma nessuna tragedia appare davvero reale se non viene incarnata nella voce di una persona, in una testimonianza viva. Al termine della visita ci sono televisori, cuffie e alcuni divanetti dove pochi si fermano. Mi siedo e ascolto le memorie dei sopravvissuti, gli hibakusha, letteralmente “persone affette dall’esplosione”.



Stereotypes at an Italian-style café
Io cerco di essere disinvolto, ma sono in grave imbarazzo perché ho davanti a me un incongruo piatto di spaghetti al pesto, ordinato per disperazione perché in questa zona non c’era quasi nient’altro. Sono schiacciato sullo stereotipo dell’italiano con una sindrome da deprivazione di pasta. Vorrei fermarla, gettare la forchetta e gridare in giapponese: “Non è come sembra: in realtà sono mezzo inglese, ho un nonno irlandese, sono affamato e non c’era altro, so usare le bacchette e avrei pagato il doppio per una scodella di soba!”.



Old photograph in Shirakawa-go

Osservo una vecchia foto in bianco e nero affissa a un muro, senza data: ritrae una famiglia. Ci sono un uomo con un cavallo, un bambino, una ragazza che sorregge una bandiera giapponese – forse era tempo di guerra – e una donna anziana con un gatto in braccio, come se fosse un neonato. Sembrano tutti rigidi, con quella formalità che avevano un tempo le rare fotografie di famiglia, come quelle di mia madre, dei miei nonni. Sono fieri, ma sciupati dalla vita nei campi, hanno un’aria stanca. Però mi fisso su un particolare, mi sorprende quel gesto di composta tenerezza per il felino da parte di quella donna, come se fosse l’unica cosa morbida di una vita fatta solo di spigoli e asperità.



On the sea of complicated ideograms
Per chi arriva la prima volta in questo Paese, trovarsi fra queste insegne enigmatiche che arrivano fino all’ottavo piano e oltre è un’esperienza sconcertante e frustrante. Gli ideogrammi, per chi non li sa leggere, sono semplici immagini, senza senso, i frammenti di un caleidoscopio. Seducenti e vuoti. E così si muovono, prendono vita, si sovrappongono, diventano un confuso vortice luminoso che ti avvolge, come quando guardi una luce troppo a lungo. Anche se ormai ne so leggere alcune centinaia spesso l’effetto di insieme mi confonde ancora, è come guardare la griglia di quei giochi enigmistici in cui c’è un ammasso di lettere e devi trovare le parole nascoste.
Profile Image for Mauser.
Author 2 books5 followers
October 11, 2022
Questo libro ha una difetto difficile da mascherare: è troppo breve.
L'autore ci sa fare con la penna e con la capacità osservativa e mentre si legge se ne vorrebbe leggere di più.
Non so se la brevità sia voluta dal fatto ideologico che quella giapponese è una cultura complessa, ma espressa in tratti essenziali, pochi gesti semplici, ma perfetti e precisi, oppure se l'esiguo numero di pagine dipenda da altri fattori, ma sono a chiederne ancora e spero che il talento dell'autore nel descrivere questo meraviglioso Paese torni a proporsi presto con una nuova opera.
Profile Image for Anshin.
228 reviews3 followers
August 31, 2018
"Shimaguni konjo, la mentalità isolana, mi aveva detto la mia amica Yoshika parlando di questa tragedia, sull’orlo delle lacrime. È un concetto che riunisce la chiusura all’esterno dei giapponesi, ma anche la loro forza, determinazione, coesione, la capacità di reagire, il loro attaccamento a quest’isola dove ogni giorno la terra trema. Al di fuori c’è solo il mare."
Profile Image for The Spritzy witch.
38 reviews14 followers
March 4, 2019
Non é una guida, bensì un insieme di brevi capitoli dedicati a luoghi differenti visitati dall'autore.
Il suo stile é scorrevole e toccante. Purtroppo non mi é piaciuta la cappa di malinconia e tristezza che avvolge l'intera opera: mi aspettavo tutt'altro. Riconosco la bellezza del libro, ma sentirmi angosciata non é ciò che mi aspettavo prima di leggere quest'opera.
Profile Image for Sandra.
315 reviews10 followers
May 2, 2025
Lettura interessante e gradevole ma, per il mio secondo viaggio in Giappone, non aggiunge quasi nulla. Sono più riflessioni su alcuni luoghi (e sulle tragedie avvenute in alcuni di questi) che indicazioni di viaggio vere e proprie.
Comunque traspare l’amore e lo stupore che solo il Giappone sa suscitare.
2 reviews
May 29, 2020
Disappointing read: it had very little information, but nothing you can't get from any touristic guide. It felt like reading a summary of a summary of a touristic leaflet. Not worth the money at all... if you are looking to understand Japanese culture and society look elsewhere.
Profile Image for Al.
1,342 reviews51 followers
September 18, 2016
Early on in Horizon Japan the author set the stage with this paragraph:

Panic. It’s what I feel while the half-empty Alitalia plane I’m on is descending over Tokyo, on a crisp, clear January morning. Exhausted by twelve hours squeezed into an economy class seat, I suddenly find myself surrounded by people speaking a language I don’t understand, while we are moving towards the unknown.

This resonated with me. From my limited foreign travels, I remembered this feeling. I'm not sure I'd call it panic, but a strange, contradictory combination of bone-weariness, adrenaline rush, apprehension, and excitement, all rolled into one. It's a feeling anyone might get when they're on the cusp of a new experience or adventure. As a traveler, I felt a more mild version of this on my first trip to New York (just before the first time a cab driver took me the long way to run up the meter). It was a stronger feeling on trips to Europe and South America. The more you expect the culture and language to differ from past experiences, the stronger the feeling.

However, the rest of the book didn't live up to the setup. The author made it clear, both explicitly and from various clues throughout the book, that the experiences chronicled were an amalgamation of several different trips. I found his experiences interesting and, having no firsthand knowledge to compare, they seemed credible. But too often they lacked the sense of discovery I was hoping to find based on the setup. I'd still recommend Horizon Japan as a worthwhile read. Just not as much as I'd hoped.

**Originally written for "Books and Pals" book blog. May have received a free review copy. **
Displaying 1 - 23 of 23 reviews

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