ROMANZO FINALISTA PREMIO LETTERARIO AMAZON KINDLE STORYTELLER 2025
«La tua vita ti sta aspettando.» «Sei tu l’unica vita che conosco. L’unica che ricordo di aver vissuto. L’unica che voglio vivere.»
Un ponte in una fredda notte d’inverno. Un incontro inaspettato. Una giovane donna che non ricorda niente, nemmeno il suo nome. Un uomo che da tre anni cerca di dimenticare il suo. Due mondi all’apparenza distanti. Due anime perse con un passato da ricordare… o dal quale fuggire? Un amore appena nato di cui prendersi cura. Ma saranno forti abbastanza?
Romanzo autoconclusivo, non fa parte di nessuna serie. MF Contemporary romance Angst Age gap
4 stelle e mezzo Con Stelle solitarie Lorella Diamante dimostra, ancora una volta, non solo di conoscere e comprendere molto bene le emozioni umane, ma anche di essere in possesso delle parole giuste e necessarie per parlarne.
Con profondità e partecipazione l'autrice racconta di ricordi e memoria, di cosa voglia dire esserne privati e esserne vittima.
Ci fa sprofondare nell'assenza più totale di punti di riferimento, portandoci per mano a intraprendere un faticoso, doloroso e meraviglioso viaggio di riscoperta e rinascita.
Allo stesso tempo ci immerge nelle lande desolate che la memoria è in grado di scavare, quando sommerge tutto.
Poi, non paga, insieme a questi argomenti che già da soli riempiono pagine e cuori, ci porta nel mondo di chi non ha più nulla e di chi lotta per non permettere che l’umanità dimenticata rimanga tale.
Come tanti, consapevoli investigatori dell’anima, ci conduce al cuore del trauma per trovare inganni, colpe, carnefici, vittime e spettatori, per far cadere la mannaia su chi la merita ed elargire perdono a chi ne ha bisogno.
Ci spinge ad andare oltre la verità apparente, a credere all’istinto e a valutare la realtà, analizzandone ogni aspetto.
Ci pungola per dissotterrare le emozioni nascoste, negate, messe da parte, dimenticate.
Infine ci dona speranza, che serve sempre, e desideri cui aspirare per poter vivere e non solo sopravvivere.
La penna di Lorella emoziona sempre, lei è una certezza. Nonostante tratti sempre argomenti delicati, lo fa senza appesantirli e nel contempo senza sminuirli.
Fiducia. Quanti significati e sfaccettature può avere questa parola? Quante diverse declinazioni? Quanto può sembrare semplice fidarsi di un amico, di un familiare, anche di sé stessi quando va tutto bene? Semplice e naturale. Quando, invece, la vita gira nel verso sbagliato, tu ti senti sbagliato, tutto sembra fuori posto o forse sei semplicemente tu a sentirti sbagliato, come puoi credere nella fiducia? Quando il destino ti pone in situazione di svantaggio, subentra uno scoramento che ti annienta. Nessuna fiducia nasce spontanea perché tu per primo non puoi averla in te stesso e nel tuo futuro. Sembra impossibile trovare nuovi amici che ti tendano una mano, che ti offrano un’occasione di salvezza, che vedano in te qualcosa di più oltre al derelitto che ti senti, che colgano il tuo potenziale e ti spronino a usarlo, ma senza metterti con le spalle al muro, trovare esseri umani che in situazioni in cui l’umanità sembra essere persa, ti trattino da persona.
Etienne è su quel ponte nella notte del quattordici gennaio in balia di ricordi che vorrebbe dimenticare. È nel guardare le acque della Senna così attraenti, e al tempo stesso spaventose, che nota lei. Non ha nome, non ha identità né ricordi. Ha solo un disperato bisogno di qualcuno a cui affidarsi, che abbia fiducia in lei, anche se tutto sembra sbagliato. Etienne non ha fiducia in se stesso, fugge da chi gli tende una mano, non vuole la fiducia di nessuno e ora è a lui che due occhi bisognosi chiedo in silenzio aiuto. Sono due anime nel momento più basso della loro vita, due persone che stanno attraversando un inferno imposto da un destino vendicativo e bastardo. Hanno vissuto troppo per sperare di trovarsi in un incubo da cui sia possibile svegliarsi. Sanno cosa stanno affrontando, cosa hanno lasciato e cosa hanno perso. Dove la memoria non arriva, sono le sensazioni profonde che guidano le scelte e le decisioni di queste due anime tormentate, diverse, con esperienze e trascorsi differenti, che si rincorrono nel dolore, ma con un presente che sembra così uguale, caratterizzato da solitudine verso tutto il mondo e un legame inspiegabile che li unisce.
“ Etienne aveva ragione: ero una Stella solitaria… come lo era lui. Dovevamo solo trovare il firmamento in cui risplendere insieme. ”
Il ritorno di Lorella è arrivato con un romanzo profondo, intimo e mai banale. Ha toccato temi importanti, ha stigmatizzato, senza se e senza ma, comportamenti sbagliati, ha difeso i deboli. Non voglio entrare nel dettaglio perché dovete scoprire pagina dopo pagina il passato dei protagonisti e i perché del loro presente. Trovarvi indecisi su quale sia il vero lieto fine, capire che erano davvero inevitabili. L’autrice non pecca di protagonismo e resta una penna matura e discreta che riesce a tratteggiare i fatti, a entrare nella profondità dei sentimenti e delle loro paure. Li rende veri nelle sue pagine, con tutto il loro bagaglio di problemi e il piccolo lumicino di speranza.
“ Non smettere mai di sperare, perché puoi trovare la luce anche nella notte più buia della tua vita. ”
Grazie alla mia “partner in Diamond” per questo gemellaggio tra blog. L’idea è nata spontanea, come spontaneamente ci siamo ritrovate a essere le vallette Jessica & Jessica (in onore che nostro fiuto infallibile – ma quando mai – nello scovare indizi e soluzioni, proprio come Jessica Fletcher) di Lorella, oramai qualche anno fa.
Ci sono storie che non iniziano con un sorriso, ma con una caduta. Con una frattura. Con due anime che, nel momento più buio, scoprono di non essere poi così sole. Stelle solitarie è una di queste storie: una narrazione intensa, intima e luminosa, capace di mettere il lettore davanti al dolore, alla perdita e alla possibilità inattesa di ricominciare.
La vicenda si apre su un ponte, in una notte gelida d’inverno: un luogo di confine, sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere. È lì che una giovane donna, spaesata e priva di memoria, incontra un uomo che da tre anni tenta di dimenticare il proprio passato. Lei non sa chi è. Lui farebbe di tutto per non ricordare chi è stato. Due solitudini che si sfiorano, due universi che si riconoscono ancor prima di potersi nominare.
Lorella Diamante costruisce un’atmosfera densa e magnetica, in cui i silenzi pesano quanto le parole, e lo smarrimento diventa il primo passo verso una verità ben più grande. L’autrice è abilissima nel tratteggiare l’inquietudine della protagonista: il vuoto della mente, la paura del presente e quella flebile scintilla di fiducia che nasce spontanea verso l’uomo che le tende una mano senza pretendere nulla. Allo stesso tempo, l’uomo vive un conflitto altrettanto profondo: da tre anni cerca di liberarsi di un nome che gli brucia addosso, di ricordi che lo inseguono e di colpe che non trova il coraggio di affrontare. Eppure, davanti a quella ragazza smarrita, qualcosa dentro di lui si incrina, o forse si ricompone.
Il loro incontro è un urto dolce e devastante, uno di quelli che segnano una traiettoria nuova. Tra i due nasce un legame istintivo, delicato, che non è semplice attrazione ma un filo invisibile che si tende, vibra e chiama. Un amore acerbo, ancora fragile, che richiede cura, verità e coraggio per poter crescere. E il lettore resta sospeso, pagina dopo pagina, chiedendosi: saranno abbastanza forti da proteggersi? Da salvarsi? Da scegliere la vita, e l’amore, nonostante tutto?
La forza del romanzo risiede proprio in questo: nell’esplorare il confine sottile tra fuga e rinascita, tra memoria e oblio, tra ciò che ci ha feriti e ciò che potrebbe guarirci. Diamante non affretta nulla: ogni emozione matura a ritmo naturale, ogni gesto ha un significato, ogni dialogo è calibrato per avvicinare o allontanare i protagonisti secondo la loro verità interiore.
Stelle solitarie è una storia che brilla di piccole scintille: di inaspettata dolcezza, di fragilità condivisa, di seconde possibilità che arrivano quando non le cerchiamo più.
Una lettura che tocca corde profonde, che parla di ricordi perduti, di identità ferite, ma anche, e soprattutto, della forza immensa dell’incontro giusto nel momento sbagliato.
Un romanzo che accarezza, che punge, che consola. E che ricorda che, anche nel buio più fitto, basta una sola stella per ritrovare la strada.
4- Un pelino meno bello degli ultimi letti di questa autrice, non posso dare la colpa agli argomenti belli tosti trattati perché la signora Lorella tratta sempre argomenti tosti, francamente non so dare una colpa al meno messo nel voto, anche perché comunque ci sono molti coprotagonisti che mi sono piaciuti, tra cui l’amico medico a cui spero venga dedicata una storia. Magari sono io che in questo periodo ho un po’ troppe pretese
una bella lettura , intensa e con due personaggi feriti in modi diversi una che non ha più ricordi di sé e l'altro che ha dei ricordi, pesanti di cui non riesce a liberarsi. due anime solitarie che s'incontrano, quasi come un scherzo del destino , quando entrambi pensano di finirla .