A Sussex e nel jet set internazionale nessuno è più conteso di Thiago, biondissimo Golden Boy e ultimo rampollo della famiglia Saxton. Ma Sussex non è solo lusso, è anche desolazione e periferia dove una ragazza come Portia Mantini non sa proprio dire di no. Mai. A nessuno.
Portia non sa però che il fascino patinato delle donne dei quartieri alti non regge il confronto contro la forza vera, quella naturale che sgorga dal cuore, stilla da labbra impertinenti e da occhi di fuoco come i suoi. Anche quando ci sente buoni solo per un giro di giostra. Anche quando l’amore più biondo che c’è nasconde uno spaventoso segreto.
Ancora i fratelli Saxton della Jaguarà saga, questa volta la penna di Margaret Gaiottina è dedicata a Thiago.
Dirò subito che se nel primo episodio c’è una leggera spruzzata di paranormal, qui il collegamento con quel genere è divenuto ancor più tenue. In realtà, a mio modesto parere, la Gaiottina aveva voglia di concedersi una storia di sesso e poi d’amore, punto e basta. Quindi niente tanti fronzoli, tanti vorrei ma non posso. Qui si vuole e si può, e pure in modo sfacciato. La sua Portia non è una donnina da pelle d’avorio e delicati sospiri, ma una ragazzaccia cattiva a cui piace farsi strizzare e strapazzare per bene, con le sue naturali esigenze ormonali.
E finalmente una donna vera, mi viene da dire. Nei romance è tutto una esaltazione di maschi muscolosi con erezione eterna, ma appena c’è una donna che mostra di avere i bollori nel quotidiano, finisce quasi sempre per essere l’antagonista, la donnaccia che finisce male. Qui invece la Portia “sozzona felice” ispira simpatia, ti porta a fare il tifo per lei. Io sono stata dalla sua parte. E dall’altra parte, magia: non un nobiluomo o un cadaverino tormentato, ma un altrettanto cattivo ragazzo, tutto sesso e motori rombanti, e pure molto serpentoso (in senso letterale). Insomma, due tipi non convenzionali e molto poco romance, che però insieme stanno divinamente bene come carta e Bostik.
Alla fine, posso dire questo. Forse come originalità e stile, il primo libro s’imponeva alla grande, e in questo secondo ci si poteva permettere di osare qualcosa in più (la bravura della penna c’è e senti la fermezza nella mano di chi la tiene). Però se devo scegliere tra il team Orlando/Maya e Thiago/Portia, mi vien da scegliere i secondi. Meno perfetti e più crudi, però “coatti” sinceri. Adesso di fratelli ne resta uno, o forse no (leggete, leggete). La domanda rimane: con David ci sarà qualche sorpresa sorpresona?
RECENSIONE PRESENTE SUL SITO INSAZIABILI LETTURE ---> http://insaziabililetture.blogspot.it 4,5 Margaret Gaiottina ha talento ma ancora di più ha una dote non così comune tra le sue colleghe: il coraggio. Nei sui libri non permette al lettore di cullarsi su false speranze, di adagiarsi su trame stereotipate e trastullarsi con personaggi belli ma lineari. L’autrice, creatrice del controverso Jaguarà, con Thiago alza la posta e ci sfida, sfida il nostro senso di immedesimazione, le nostre convinzioni, l’idea stessa che abbiamo di moralità e etica. Lo fa con un personaggio che confonde, turba, graffia. Sì, avete letto bene, perché Portia lascia il segno. Ragazza morigerata? No. Donna di carattere che si innamora? Nemmeno. Portia è una puttana, zoccola nell’anima e non per mestiere. Ninfomane per spirito di ribellione e stronza per diritto di nascita. Eh sì, fa male leggere queste frasi ma vi assicuro che della bellissima italoamericana dai capelli ricci e i grandi occhi scuri vi innamorerete. La sua onestà nel riconoscersi imperfetta, la sua intelligenza e sensibilità nel comprendere ciò che è diverso, la rendono una dei personaggi femminili più sfaccettati e belli di cui abbia letto. Solo una donna così aperta agli aspetti grotteschi e sensazionali della vita poteva riconoscere in Thiago, l’uomo-serpente, una bellezza che va al di là dello splendente aspetto esteriore. Il più piccolo dei Saxton, infatti, è un uomo dorato, tanto bello fuori quanto spezzato dentro, lacerato dal senso di inadeguatezza, tormentato da una maledizione fratricida, consumato dal desiderio di rivalsa nei confronti del padre. La luce che emana non è un riflesso di valori positivi, ma una maschera che nasconde oscurità, rabbia, disperazione. Portia e Thiago sono rotti, ma i loro cocci stranamente si incastrano, riescono persino a creare insieme qualcosa di unico e, oserei dire, puro. Margaret Gaiottina non è scontata, mai, e riesce ad indagare la psicologia dei suoi personaggi con maestria, ribaltando le facili impressioni, stravolgendo le nostre convinzioni di lettori abituati alla banalità. La sensualità che permea le sue pagine è sfacciata, bollente, ma anche raffinata: una colata lavica pronta a travolgervi. Il suo secondo libro è un prodotto più maturo del primo, forse meno coinvolgente da un punto di vista emozionale rispetto alla storia di Orlando e Maya, ma sicuramente un testo che va letto con la testa, che induce a porsi domande e a scegliere. Non è un libro dalle mezze misure e state sicure che l’autrice non avrà pietà alcuna per il vostro cuore e per le vostre sicurezze. Infine, benché il protagonista, come suggerisce il titolo, sia Thiago non posso che insistere ancora sulla riuscita di Portia, sulla sua caratterizzazione impeccabile e controversa che è così potente da oscurare il protagonista, così forte da rendere lei il fulcro dell’intera narrazione. Come Orlando lo fu per Maya, anche Portia nel libro di Thiago è un’attrice avida, ruba il palcoscenico, ne diventa regina. Lo stile dell’autrice, chiaro e pulito, a tratti brutale, incornicia un prodotto di indubbia qualità. Margaret Gaiottina è una scrittrice impavida, capace e ribelle. Da lei mi aspetto ancora molto e so che non mi deluderà!
Dopo essere rimasta affascinata da Jaguarà e dalla meravigliosa storia della timida Maya con Orlando, mi sono tuffata su Thiago. Posso dire che pagina dopo pagina il libro migliora. Sembra, infatti, non partire proprio al massimo: ho trovato il personaggio di Portia un po' grottesco, come se l'autrice avesse esagerato troppo calcando la mano e mi sono detta "Con un personaggio femminile che proprio non mi piace, non adorerò mai questo libro!". Invece mi sono ricreduta. Il rapporto tra Portia, ragazza facile e con la fissa del sesso, e Thiago, il più piccolo dei Saxon cresce di giorno in giorno. Tutto nasce da un incontro casuale in cui Portia decide di osare e tenta un approccio fisico con il Golden Boy di cui tutti i giornali parlano, ma che sembra inavvicinabile per una ragazza sempliciotta come lei. La carne è carne e il bel Thiago cade nella sua rete. Ben presto lui capirà quanto Portia sia l'unica donna in grado di capirlo e accettarlo così com'è, sia per l'uomo che è, che per l'ANIMALE che risiede nella sua anima. Portia sarà l'unica a non scappare dinnanzi alla sua trasformazione, anzi, rimarrà affascinata sempre più dai suoi colori, dalla sua potenza e dalle sue scaglie. Nella prima parte del libro ho trovato un linguaggio anche leggermente volgare, mentre verso la fine i rapporti sessuali tra i protagonisti sono descritti in maniera molto coinvolgente e sapiente. Sembra di assistere a un vero e proprio cambio di registro. Ho apprezzato molto la capacità dell'autrice di inserire l'elemento "paranormal" in una storia realistica senza far storcere il naso.
"Il calore della pelle di Thiago le era andato dritto al cuore. [...] Il senso di possesso per quel corpo le bruciava nelle vene togliendole il respiro. Suo, era solo suo. Nonostante la natura di rettile, Thiago era incredibilmente caldo in ogni parte del corpo. [...] Niente e nessuno stavolta glielo avrebbe portato via, non lo avrebbe permesso."
Complimenti a Margaret per questo suo magnifico lavoro. Lettura come sempre scorrevole con una trama intrigante che ti porta a leggerlo tutto d'un fiato. Per quanto il libro sia dedicato all'ultimo dei fratelli Saxston, considero il protagonista del libro Portia, personaggio femminile dalla forte personalità che non disdegna di mostrarsi per quello che è e non rinuncia ad un sogno solo perchè lo ritiene impossibile. Lode a Margaret che sceglie sempre per i suoi personaggi femminili donne forti che pur avendo handicap (Maya) o condizioni di vita abbienti(Portia) non permettono ad alcuno di renderle inferiori.
Se la storia di Orlando mi è piaciuta, questa mi ha conquistato I due protagonisti hanno un carattere forte e non si abbattono mai Sono una coppia favolosa e sono perfetti insieme Cosa ci regalerà il prossimo libro ? Non vedo l'ora di scoprirlo
THIAGO Biondo e muscoloso, bello come una giornata di sole nel pieno della primavera, Thiago è lo scapolo più ambito della città. Le ragazze fanno carte false per uscire con lui ed egli non si sottrae per nulla alle loro attenzioni. Nei suoi giochetti d’amore ha soltanto una regola ........... No, no e poi no. La regola ferrea era “solo una volta”. “Una volta e basta” e Pamela aveva avuto la sua, di “volta”……………. Di carattere allegro e solare, insofferente alle costrizioni, deve quotidianamente combattere contro le interferenze del padre che lo vorrebbe più dedito alla carriera ed alle relazioni sociali importanti per esaltare il buon nome della famiglia. Dietro la facciata del burlone e del Don Giovanni si nasconde invece un animo tormentato da colpe non sue e, come Orlando, terrorizzato dal timore che il proprio cuore possa battere così forte da risvegliare la bestia che alberga in lui. Immunosoppressori, donne senza sostanza e ore ed ore di sport, sono il cavallo di battaglia che gli permette di andare avanti nella vita.
Portia fa la commessa nella drogheria del padre, è bella di una bellezza rustica che non passa inosservata, anche perché non fa proprio nulla per nascondersi. Una massa di riccioli incolti, labbra carnose e sensuali, un corpo perfetto dotato di prosperosi seni, si mette in mostra sperando di accalappiare ogni giorno qualcuno che possa spegnere quelle sue voglie, che lei stessa definisce esagerate. …. Nello specchio che stava a lato del bancone poteva vedersi riflessa. Gli occhi scuri e cupi, la massa di capelli ricci che le ricadeva sulle spalle, la scollatura profonda sulla quarta di reggiseno, la gonna rossa a pois bianchi stretta in vita, i tacchi color corallo, le caviglie magre….
Cresciuta sottostando alla violenza e alla ferocia del padre, vede le proprie trasgressioni come un modo per farla pagare al genitore. Non riesce a spiegarsi per quale motivo il suo desiderio di sesso sia così sfrenato ma, seppur con qualche momento di scoramento, non smette mai di essere fedele a se stessa, affrontando la vita a viso aperto senza rinnegare le proprie azioni e la propria condizione sociale. Nessuna illusione su se stessa, Portia è una donna capace di dirsi sempre la verità ……Per quanto bella e luccicante fuori come una fuoriserie, si sentiva già logora come un’auto di piazza che mai nessuno avrebbe voluto tenere per sé……Chiunque l’avrebbe considerata, sempre e solo, pronta per lo sfasciacarrozze…… Anche se, come ogni altra ragazza di questo mondo, neppure lei esce immune dal fascino esercitato dal bel rampollo Saxston. Immaginate il suo stupore, quando, in un pomeriggio assolato, il golden boy porta il suo metro e ottantacinque di muscoli scolpiti nell’acciaio proprio nella piccola drogheria. L’atmosfera tra i due si fa subito incandescente ed, essendo Portia sempre incline a seguire la sua natura, si ritrovano nel retrobottega a consumare un’eccitante seduta di sesso, ma…., neppure lei sa come sia potuto succedere, se sia stata la ragione oppure l’istinto, per la prima volta nella sua vita Portia si tira indietro e non consente a Thiago di completare quello che avevano iniziato.
Da questo punto in avanti la storia si dipana rivelando la capacità della scrittrice di scandagliare in modo eccellente i patemi dell’animo umano. Tutti i dubbi e le paure che Thiago ha sempre tenuto chiusi a doppia mandata in un cassetto nascosto della mente, vengono a galla travolti dalla freschezza e dalla passionalità di Portia. Lei si scopre combattiva e capace di tenere a freno la propria lussuria perché a spingerla è la forza dell’amore, la speranza nascosta di poter donare sollievo alle pene del cuore prima che a quelle del corpo e neanche gli effetti della maledizione le fanno paura, anzi la affascinano. Il serpente è entrato dentro di lei avvolgendola irrimediabilmente nelle sue spire. Non è facile per loro dipanare la matasse di vite così diverse e contraddittorie, Thiago è incantato da Portia, la desidera ardentemente, quello che più lo affascina è la capacità di lei di vivere la vita fino in fondo, con coraggio e determinazione. "Il fatto è che tu hai il coraggio dei sentimenti. Chiami le cose con il loro nome. Non hai paura di odiare e di dirlo." Allo stesso tempo ne ha paura perché non si sente pronto a lasciarsi andare per davvero accettando lui per primo, quello che fa irrimediabilmente parte del suo essere uomo.
Ho molto apprezzato tutti i risvolti di questa storia particolare. Portia è una ventata di freschezza in un settore, il romance, in cui le donne sono spesso stereotipate rispondendo alle regole del politicamente corretto. Una scelta molto coraggiosa da parte di Margaret Gaiottina. Le scene di sesso sono molte, belle e coinvolgenti, mai oscene semmai eccitanti, riescono a trasmettere per intero l’alchimia di desiderio e passione che infiamma i due protagonisti. E’ sempre piacevole immergersi nella scrittura fluente e coinvolgente di questa giovane scrittrice.
Le mie aspettative erano abbastanza alte dopo aver letto "Jaguarà", primo volume della serie letto più volte e amato. Aspettative che sono rimaste abbastanza deluse. In generale mi piace lo stile dell'autrice, semplice e coinvolgente, ma qui non ho ritrovato le stesse vibes: è tutto "troppo", esagerato, sopra le righe. La storia non mi ha convinto e non mi coinvolto, ma proseguirò la serie perché sono curiosa sull'evolversi della storia di famiglia.