Al parco, seduti su una panchina vicino ai bambini che giocano, potrebbero sembrare due innocui vecchietti, Sara Morozzi e Andrea Catapano. Nessuno indovinerebbe che sono stati per anni i migliori agenti sulla piazza. A sorpresa, ora, i Servizi hanno di nuovo bisogno della donna invisibile e del cieco dalle straordinarie doti investigative. Si tratta di un'operazione in cui non possono usare mezzi tecnologici, solo l'intercettazione personale alla vecchia maniera, che i due maneggiano come nessun altro. Decidono di se hai fatto quel lavoro, ti resta nel sangue, non riesci a tirarti indietro nemmeno dopo anni. Ma Sara e Andrea capiscono presto di aver sbagliato a rimettersi in attività. L'incarico potrebbe portarli a rischiare grosso, stretti in un ingranaggio troppo più grande di loro. Per fortuna non è sola, Teresa è sul piede di guerra, e ci sono i fidatissimi Pardo e Viola, oltre al Bovaro del Bernese Boris, a vegliare sul suo destino incerto e su quello di Andrea, in un'indagine che rivelerà, una svolta dopo l'altra, un intricato groviglio di interessi segreti.
Maurizio de Giovanni è uno scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, autore perlopiù di romanzi gialli.
Maurizio de Giovanni is best known for his prize-winning series set in 1930s Naples featuring Commissario Ricciardi, a loner with the paranormal ability to see and hear the murdered dead. A banker by profession, de Giovanni also writes short stories and books about historic matches of the Neapolitan soccer team.
" Quindi, caro avvocato, si attivi per sciogliere i nodi che abbiamo contribuito a intrecciare. Le specie che sopravvivono sono quelle più rapide ad adattarsi al cambiamento."
Una nuova indagine per Sara Morozzi e Andrea Catapano. La storia parte un po’ in sordina, che poi De Giovanni, con l’abilità che gli è propria, riesce a far decollare.
Un’indagine su identità mutate, sui sensi, su dimensioni senza spazio e senza tempo, sulla vita e la morte
“Conta qualcosa ciò che voglio io? Conta sempre, amico mio. La vita è fatta di quello che vogliamo e di quello che ci capita. Se facciamo un passo indietro, lasciamo tutto al caso. E la tua esistenza è la prova che bisogna reagire, no? Ti riferisci alla vista, vero, capo? Capita sempre, a voi vedenti: non riuscite a comprendere come si possa vivere senza. Ma si può, invece. La vista è una distrazione, gli altri sensi hanno lo stesso valore, se sai ascoltarli.”
Sarà che sono tremendamente affezionata a Sara e alla sua strana famiglia, sarà che dopo l'ultima avventura di Teresa aspettavo con trepidazione una nuova storia di Mora, ma questo racconto, seppur breve, mi è piaciuto tantissimo.
Un nuovo personaggio, il Giardiniere, riemerge dopo trent'anni per un accordo ad alti livelli: una storia ricca di corruzione, rifiuti tossici, e tutto ciò che rappresenta i mali dell'Italia. Ad ascoltare e osservare l'incontro con le loro innate capacità, Andrea e Sara. Ma il Giardiniere, accortosi del pericolo, tenta di ucciderli, riducendo in fin di vita Andrea.
Il finale aperto lascia ben sperare per un nuovo romanzo.
Le storie di Deg ambientate nel più fresco contemporaneo hanno sempre un che di forzato: molti passaggi sono "awkward", nell'accezione che il termine prende quando si redige di un testo. La storia in sé ha molti spunti di riflessione, come quello sull'istinto, studiato dal punto di vista di Pandolfi. Bella anche la rappresentazione del limbo tra vita e morte, in particolare della sensazione che chi c'è dentro prova. Definirei il finale ambiguo, ma forse è solo perché voglio sperare in un risvolto positivo. Andrea rimane il personaggio più vicino al mio cuore.
** ho cambiato idea: il finale è chiaro, sono scemo e ansioso
Questa è il settimo episodio della serie indagini di Sara. Letti tutti e mai un minimo di scontentezza per la lettura, da cui ogni volta mi riesce difficile distaccarmi, anche a costo di lasciare da parte il lavoro urgente da fare. Maurizio de Giovanni non ha solo una grande capacità di scrivere e di appassionare il lettore, ma possiede come pochi scrittori una grande sensibilità. Sara é un personaggio perfetto: donna, grande intelligenza, coraggio nelle scelte di vita, forza morale e ricerca di essenzialità. Quando de Giovanni descrive i suoi azzurri penetranti, sembra di vederli. E poi ha creato un contesto familiare (o pseudo-familiare), fatto di persone molto legate tra loro, che costituiscono una piccola rete di salvezza al momento del bisogno. Non è solo un romanzo noir, è anche lo specchio dei nostri tempi, con tutta la violenza e la sopraffazione, anche quella non immediatamente visibile, che ci circonda. Poche persone, tra loro molto unite, che si trovano, loro malgrado, per la loro storia e per i loro caratteri, a contrastare poteri forti e occulti. E ad ogni indagine, uno si chiede come farà Sara e la sua piccola rete di persone care a superare situazioni che sembrano senza uscita, completamente fuori dalla portata dei singoli, di fronte a poteri occulti che riemergono in superficie perché si sentono minacciati? La tecnica di de Giovanni per attirarti in queste storie e non lasciarti uscire se non quando sei arrivato all'ultima pagina, è in fondo questa. Ma non solo.
Libro avvincente anche questa volta per de Giovanni! Il pappagallo del titolo sarà pure muto, ma la trama raccontata nelle pagine è ricca di colpi di scena, di collegamenti convincenti ed azioni e riflessioni sulla vita e sulla morte, sulle relazioni e l’amicizia, sui valori e i disvalori. La squadra ufficiale e quella ufficiosa lavorano e collaborano (con relativi scherzi e screzi!) ad un caso di investigazione ed intercettazione che all’inizio pare abbastanza ordinario, ma che in realtà nasconde un misterioso progetto e personaggio criminoso, molto pericoloso ed altrettanto inquietante. La posta in gioco diventa subito altissima e la drammaticità dell’azione è ben bilanciata dall’ironia degli amici di Mora e Bionda, le sorelle molto eterozigote dei servizi segreti più “famose” dei romanzi italiani. Molto bello poi il finale con l’idea originale del colloquio di alcuni tra i personaggi tra “diverse dimensioni” (non aggiungo altro per non rischiare lo spoiler!) e la trama del cattivo che vede distrutto il suo piano criminale e deve masticare amaro per la sconfitta di fronte alla giustizia. Già in trepidante attesa del prossimo romanzo che, pure le ultime pagine sembrano confermare, di scontata uscita!
Ancora una storia di Sara. Ancora una storia che prende e ti porta a leggerla tutto d'un fiato. In questo caso Morozzi e Catapano sperano di poter tornare agli antichi fasti lavorativi perchè i Servizi chiedono loro di svolgere un lavoro che i più sofisticati sistemi informatici non riescono a svolgere. Peccato che anche chi è osservato conosce la vecchia scuola e cerca di eliminarli nel più classico dei modi, un incidente stradale. Ma la tempra della vecchia guardia è forte e non ci stanno mollare senza lottare.
Il libro è breve e grazie alla scrittura di De Giovanni scorre anche più velocemente. I personaggi sono la solita vecchia compagnia che già conosciamo e che è sempre un piacere ritrovare anche se a me continua a non piacere lo sport olimpio di Pardo con il bovaro del bernese. Qui anche i cattivi hanno uno spessore e una storia da conoscere e così anche il contadino diventa un personaggio da conoscere e a cui affezionarsi. La storia è facilmente intuibile però è un piacere per come è raccontata. E quindi aspettiamo la prossima puntata della storia.
Questa volta , nella storia di Sara , non c'è un vero assassinio , ma varie vicissitudini , segreti , intorno al suo lavoro segreto. Sara capisce subito di aver sbagliato a essere rientrata nei " servizi ". Sicuramente c'è una talpa , perché poi succede un fatto e solo chi era alla riunione , sapeva. Sara è sospettosa , anche di persone a lei care. Via via che leggerete il libro , capirete meglio. Ovviamente Sara verrà aiutata in questa operazione intrigata , da persone a lei fidate. Grazie a Maurizio de Giovanni per scrivere tutti questi bei libri. Non vedo l'ora di vederti a Massa 🙂.
Lo avete letto??? Lo leggerete??? Come sempre aspetto di leggere i vostri commenti. 😍 💙 . . . Titolo: Il pappagallo muto Autore: Maurizio De Giovanni Editore: Rizzoli Collana: Nero Rizzoli Pubblicato: Il 20 maggio 2025 Pagine: 252
Passa il tempo e sembra sempre più difficile seguire le avventure di Sara Morozzi. In pensione, con una rete limitatissima di contatti eppure sembra averla vinta su servizi organizzati e aggiornati. Compaiono nuovi personaggi ma la trama delle nuove avventure è sempre più allusa e abbozzata, insinuata e mai espressa o svolta in modo completo. Sembra quasi vi sia un messaggio nascosto in queste storie appena accennate. Stavolta quasi più minimalista e impalpabile (e conseguentemente poco godibile) del solito, lasciando al lettore il compito di riempire di trama il canovaccio appena accennato che ci viene offerto.
De Giovanni è tenace nella sua missione di peggiorare ad ogni volume pubblicato. E sì, ne pubblica più di uno all’anno, in un’evidente spirale che con l’urgenza artistica non ha niente a che fare. Le sue produzioni, chiamarli libri è oramai lusinghiero e avventato, si somigliano pericolosamente. Negli anni, ad un parziale miglioramento nello stile di scrittura, si è affiancata una certa vena melensa che rende stucchevole ogni nuova avventura. Eppure vende, vende, vende e continua a scrivere, sempre più veloce, storie sempre vuote. Che abbia ragione lui?
storia di un giallo. si ritrova la poliziotta Sara che pur in pensione accetta una sorveglianza in un ristorante, insieme a un suo collega, amico Andrea non vedente. ma lui che ha sviluppato gli altri sensi e riesce a "sentire" e capire molte cose , dal parlare delle persone che incontra. verrano speronati all' uscita del ristorante, rimangono feriti e sono, alla fine non scoprirai cosa avevano visto i sensi, i Andrea pur non vedendo.
Ci ho messo una vita ad andare avanti... NO IO SIS SI MOOOO! Ad una certa non ce la facevo più e l'ho lasciato poco prima della metà..
Era il primo libro che leggevo di questo autore ma non mi trovo proprio con la scrittura, lenta, noiosa e molto pesante.. non penso sia un libro parte di una collana però sembra quasi un continuo come se i personaggi fossero già noti. Per me è stato molto difficile seguirli
Altro libro di De Giovanni. Ed al solito puono. Forse stasera sarà felice se il Napoli vincerà a Cagliari. Un buon libro con una storia semplice ma interessante. Aspettiamo il prossimo episodio per avere un finale.
Per ora ultimo della serie, non sono sicura che la storia si sia conclusa. Letto in una sola giornata, e questo dice tutto sulla scorrevolezza della scrittura su cui si può certamente contare. Il protagonista della storia è sicuramente l'amicizia, vecchia e nuova
L'ho "letto" in versione audiolibro pensando fosse il primo della serie, ovviamente non ci ho capito niente, nonostante avessi visto anche la serie di Netflix, mi è sembrato un po' spento, ma darò un'altra chance all'audiolibro del primo libro ovviamente, così magari darò un ordine alle cose.
In un mondo in cui sempre più tecnologia e digitale la fanno da padroni, Sara e Andrea, che al mondo appaiono come due arzilli vecchietti, ma in realtà continuano a essere due implacabili agenti sotto copertura, rappresentano la soluzione analogica e umana per un enorme problema. Ma il destino mette sulla loro strada un personaggio che risale a tantissimi anni prima, quando ancora la squadra era diretta da Massimo Tamburi. E questa sorpresa finirà per mettere entrambi i due amici in pericolo di vita. Sara però può fare affidamento sulla sua famiglia allargata: Viola, Pardo e Nico. E con qualche difficoltà anche su Bionda, la sua gemella molto eterozigote. Come sempre la scrittura di De Giovanni ci regala momenti di grande ironia, di suspense, di tenerezza e di ricordi. È come sempre, anche questo settimo capitolo, merita tantissimo.