Quando si tocca il fondo, restano solo due strade: continuare a scavare o iniziare a risalire. Eliah ha scelto di risalire. E se trova la forza per provarci, è anche perché Andrey è lì, sempre troppo vicino. Il loro rapporto si stringe piano, come una corda tesa tra il bisogno e la paura. Nessuno dei due lo dice. Nessuno dei due lo nega. Eliah vorrebbe solo lasciarsi andare. Andrey, invece, è sempre a un passo dal tirarsi indietro. Perché quando ci si avvicina troppo a qualcosa di vero, diventa difficile non farsi male.
A decidere, però, sarà l’inaspettato: il dramma che nessuno ha visto arrivare e che sconvolgerà ogni equilibrio, ogni certezza. Ricorderà a Gregory che tutti sbagliamo e che gli errori hanno un costo. Solo che a volte è troppo caro.
Melanto Mori (1982, Avellino) è laureatə in Scienze Geologiche. Nostalgicə degli anni ‘80, il suo secondo amore sono i vulcani. È co-founder del blog di scrittura illustrata MattoniGialli.it, dedicato ai più piccoli.
LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CHE LEGGETE! Meglio avvisarvi da subito che questa volta la storia sarà ancora più ricca di insidie del solito. Perché si sa che quando una storia va bene, ma mancano ancora parecchie pagine alla fine, allora la tragedia è dietro l'angolo. E stavolta Melanto si è superatə al punto che hanno liberato per ləi un posticino in quel girone dell'inferno dedicato a chi scrive. Abbiamo lasciato Andrey e Eliah impegnati a fare...cose. Cose che dopo 3 libri ci hanno fatto prendere i pon-pon ed esultare un pochino. Perché nessuno mai come loro 2 si meritava un po' di gioia, sopratutto dopo le confidenze che si erano scambiati. Come li ritroviamo? Felici, appagati, soddisfatti. Eliah con un ritrovato coraggio che scaturisce dai suoi sentimenti verso Andy, dal sapere che ha una persona speciale accanto. Un coraggio che nasce dal sapere di non essere più da solo ma che ha un nuovo amore, il reverendo che gli guarda le spalle, Vivian che lo accudisce da sempre, dei compagni di squadra fidati. Eliah affronta il fratello, affronta il padre, e rinasce come una fenice dalle sue ceneri. Sa che potrebbe subirne le conseguenze, ma non ha più paura di affrontarle. Ma se da un lato abbiamo Eliah che tira fuori la grinta nascosta da più di 20 anni, dall'altro abbiamo Andrey che passa dall'essere uno sbruffone sicuro di se, all'essere un gattino abbandonato sotto la pioggia. Quello che a Eliah ha dato forza, a lui la sottrae. Le vecchie paure tornano a galla, non sa come affrontarle e la vicinanza di Eliah gli ricorda solo che anche le persone che amano possono abbandonarlo. Nella prima metà del libro assistiamo all'ennesimo cambiamento dei loro caratteri, vediamo paure che ritornano, altre che non se ne sono mai andate. E se pensate che la prima parte faccia disperare, allora aspettate la seconda, che io ho vissuto come le 5 fasi del lutto.
RECENSIONE A CURA DI ELYXYZ Questo libro è il diretto seguito del precedente, pertanto vi consiglio di andare a recuperarlo assieme agli altri volumi prima di proseguire con la lettura. Avevamo lasciato i nostri protagonisti su una spiaggia riparata a scambiarsi effusioni al tramonto ed è lì che li ritroviamo, pronti a rincasare. Andrey ed Eliah hanno finalmente raggiunto un punto di svolta nella loro tormentata non-relazione; dopo tanto girarci attorno, hanno dato libero sfogo alla tensione sessuale che li alimentava, ma avvicinarsi fisicamente non vuol dire che ora sia tutto risolto e che siano felici e spensierati. La creazione di un legame non è un percorso lineare, tanto più che i nostri eroi portano entrambi un grosso bagaglio e cicatrici fisiche ed emotive non indifferenti. Continua sul nostro blog!
Il fatto che una tempesta tu la veda arrivare, non toglie nulla allo smarrimento e al dolore che essa lascia dietro di sé, dopo che è passata. Ecco questa è la sensazione predominante che ho avuto a chiusura di Let’s get lost. Un romanzo la cui trama è figlia di ciò che è successa nei volumi precedenti, i cui eventi e svolte sono perfettamente concatenati gli uni agli altri e si susseguono con fluidità, senza intoppi, scorrendo eleganti pur nella loro portata annichilente.
La trama è costruita con ingegnosa maestria, sostenuta da un ritmo ove la tensione cresce o si allenta incatenando alla lettura.
Lo stile di narrazione si incide con forza nell’animo di chi legge, lasciandolo con i nervi scoperti, sensibile a ogni alito di vento.
Tra queste pagine ho sperimentato quanti diversi tipi di lacrime esistono: quelle di dolore, di rabbia, di gioia, di incredulità, di commozione, di paura, di impotenza….
Let’s get Lost è un romanzo doloroso, costellato da una miriade di momenti carichi di felicità, ma rimane, nell’insieme, una lettura che colpisce il cuore, affondandovi senza tentennamenti la lama della dolorosa realtà.
Della crudezza della vita, delle difficoltà che essa sa metterci davanti, impreviste o meno che siano, degli eventi che ci lancia addosso, travolgendoci come uno tsunami, delle reazioni più o meno scomposte, razionali, figlie dell’istinto o della paura, che quegli eventi suscitano, è piena tutta la narrazione.
Ancora più degli altri volumi, questo libro è fortemente corale. Le voci che ascoltiamo sono tante: a quelle dei protagonisti se ne aggiungono di nuove, indispensabili quanto inattese. Molti personaggi secondari emergono prepotenti e meravigliosi, stagliandosi chiari e concreti sulla scena degli accadimenti, a volte guidandoli.
I sentimenti, le emozioni, i personaggi, gli argomenti che Melanto Mori affronta tra queste pagine sono vari, policromi, incisivi, ma tutti raccontati o affrontati con profonda comprensione dell’animo umano, dell’intensità del suo sentire e delle contraddizione che si porta dietro.
Finalmente si iniziano a chiudere alcune situazioni, ma è ancora poco rispetto alla matassa ingarbugliata di nodi che questa serie si porta dietro.
Girata l’ultima pagina mi sono resa conto che quel finale, aperto, era già scritto.
Ecco, forse questa è l’unica debolezza di Let’s get Lost. Il fatto di essere stato separato dal futuro capitolo: Let’s love. Ma del resto non poteva essere diversamente, altrimenti avremmo avuto in mano un tomo di dimensioni epiche.
Ancora una volta Melanto Mori si dimostra unə scrittorə accortə, sensibile, intuitivə, attentə conoscitorə del mondo e dell'umanità, e che, soprattutto, sa come portare il lettore e le sue riflessioni proprio lì dove vuole ləi, lasciandolo poi libero di tirare le sue personali conclusioni.
Recensione su copia ARC Questo libro è il diretto seguito del precedente, pertanto vi consiglio di andare a recuperarlo assieme agli altri volumi prima di proseguire con la lettura. Avevamo lasciato i nostri protagonisti su una spiaggia riparata a scambiarsi effusioni al tramonto ed è lì che li ritroviamo, pronti a rincasare. Andrey ed Eliah hanno finalmente raggiunto un punto di svolta nella loro tormentata non-relazione; dopo tanto girarci attorno, hanno dato libero sfogo alla tensione sessuale che li alimentava, ma avvicinarsi fisicamente non vuol dire che ora sia tutto risolto e che siano felici e spensierati. La creazione di un legame non è un percorso lineare, tanto più che i nostri eroi portano entrambi un grosso bagaglio e cicatrici fisiche ed emotive non indifferenti. Oltre che fisicamente, anche a livello emotivo i due si avvicinano, raccontandosi reciprocamente eventi drammatici del loro passato, segreti che li hanno tormentati e che hanno condizionato la loro vita fin nel presente. Il loro legame ha avuto un’evoluzione, ma quando i sentimenti entrano in gioco, soprattutto per Andy, che ha una terribile paura di fidarsi di chiunque, la Sindrome del Porcospino è dietro l’angolo. D’altra parte, questi due testoni ci hanno insegnato fin dal primo libro che niente fra loro è mai semplice né scontato, quindi il lettore deve mettersi l’animo in pace e soffrire con loro. Del resto, in ogni saga bisogna toccare il fondo prima di risalire, no? Accanto a loro le vicende del Prince M. continuano, mentre i piccoli calciatori devono vincere il mini campionato e il gruppo scalcinato – ma sempre più affiatato – di Lezov deve prepararsi per la gara di ballo. Anche altri secondari hanno il loro spazio, come il Rev e Leona, Barbie Vivian, Augusto e i compagni di calcio degli Alligators, che arricchiscono la storia. Purtroppo anche i cattivi continuano a tramare nell’ombra e si prendono il proprio tempo con le loro malefatte. L’intero volume è corposo come i precedenti e ugualmente accattivante, coinvolgente al massimo. L’attenzione non cala mai e il susseguirsi di varie vicende, imprevisti e problemi, fa sì che la voglia di continuare a leggere rimanga fino alla fine e, quando si arriva alla conclusione, si vorrebbe già il successivo per capire come proseguiranno le (dis)avventure dei nostri eroi. Ci si affeziona facilmente ai vari personaggi e, assieme ai protagonisti, i ragazzini del calcio e la crew di Andy sono diventati una parte importante di cui il lettore vuole conoscere le sorti. Dal precedente volume avevo alcune aspettative che sono state pienamente soddisfatte. Tre cose mi sono piaciute particolarmente: ho amato molto la piega presa nel rapporto fra Eliah e suo fratello; l’evoluzione del personaggio del Rev mi ha colpita molto in positivo; finalmente la giustizia si sta muovendo e alcuni cattivi ricevono il contraccolpo per cui ho tanto spasimato. Di contro, nuovi problemi spuntano all’improvviso, eventi drammatici e inattesi danno un forte scossone a tutto il quadro che conoscevamo e vengono toccati anche temi delicati e sensibili, ma con molto garbo e rispetto. L’autorə si è presə un bel po’ dei miei improperi da un certo punto in poi della trama, e sono certa di non essere l’unica. Il suo talento è però innegabile, perché ha saputo costruire un’intera serie appassionante, chiara nei dettagli tecnici di danza e calcio persino per i profani come me. Non mi resta che aspettare in fervente attesa il prossimo volume e consigliarvi di non perdervi questa piccola perla di storia.
Io sapevo già che con questo volume avrei pianto tantissimo, ma mi ci sono comunque approcciata con tutta la mia buona volontà e, soprattutto, con tutta la voglia di continuare a leggere la storia di Eli e Andy. E già quando, durante la lettura, ho visto che le nubi iniziano a diradarsi, e che i protagonisti parevano lasciar cadere le maschere, io ho iniziato a tremare. Ma il percorso che ha compiuto Eliah in questi tre volumi è epocale ed epico: da ragazzino sbruffone e attiraschiaffi, ci ritroviamo ora davanti a un ragazzo maturo, cresciuto – di pari passo con i suoi capelli – che inizia ad assumersi realmente la responsabilità di ciò che è, in tutti i sensi. E anche attorno a lui iniziano a diradarsi le persone che portavano veleno (Holler è uno di quelli che non solo attira gli schiaffi da lontano, e non solo) e aumentano le presenze positive. Poteva andare bene? Certo, a noi sarebbe piaciuto leggere già da ora un lieto fine, ma l’evoluzione dei personaggi non era completa, e così ecco che la vita – quella vera, quella dura, quella che non guarda in faccia nessuno – ci mette il carico pesante e tutto crolla. Ma siamo certi che sia crollato proprio tutto? Eli ci sorprende, mentre Andy ricade nella spirale degli errori del passato, e chi l’avrebbe mai detto, proprio lui che sembrava quello più forte, quello più convinto, quello più solido. Non resta che aspettare il prossimo volume – l’ultimo – per poter finalmente ricominciare ad amare.
Alla fine del libro precedente abbiamo lasciato Andy e Eliah insieme in un momento tranquillo, e così li ritroviamo all’inizio di questo terzo volume. Ma le cose in gioco sono veramente tante e tutte concorrono a guastare l’idillio. Però sembra che la situazione tra i Nostri si stia ribaltando perché ora è Eliah ad avvicinarsi sempre più ad Andrey, tanto che quest’ultimo suona sempre più agitato, spaventato addirittura. A scardinare tutto ci penserà un evento traumatico che sarà un vero spartiacque per tutti, non solo per i due protagonisti. Questo terzo volume si presenta come un vero e proprio tour sparato sulle montagne russe, e senza la barra di sicurezza. Posso semplicemente dire che Melanto Mori mi ha stupito un’altra volta, perché sto vedendo la sua scrittura evolversi da un volume all’altro, anche in questa serie. I personaggi sono tridimensionali e lo sviluppo è credibile. Prendiamo Eliah, in questo terzo libro ha un cambiamento impressionante, ma viene fuori un pezzettino alla volta, fino ad arrivare allo scontro con Bruno, che solo nel libro precedente sarebbe stato impensabile e che invece è coerente con il percorso fatto. Anche la fragilità di Andrey, quel suo volere a tutti i costi raccontarsi di essere votato solo alla danza e tutto il suo essere presuntuoso vengono impietosamente messi a nudo per mostrare una persona che indossa naschere esattamente come Eliah, e l’evento a cui facevo riferimento più sopra (di cui non dico nulla perché SPOILER) spazza via tutto peggio di un tornado. Anche gli altri personaggi hanno avuto un’evoluzione enorme, da Gregory ad Augusto, che si troverà a dover fare i conti con i tanti non detti di suon padre, ad Agreste, che mi ha stupito per il lato umano che ha tirato fuori. Ma soprattutto ho trovato veramente bello come i ragazzi si sono uniti; è diventata più di una crew, ora sono come una famiglia. Anche il modo con cui interagiscono e si comportano denota la loro crescita e maturazione; Infatti ad un certo punto a fermare le idee folli di Deion è proprio Juan, quello che non poteva quasi vederlo dipinto all'inizio del primo libro e che ora invece dimostra di tenere a lui perché la loro è diventata vera amicizia. La scrittura, come dicevo, è vivida e varia e le emozioni emergono forti e sincere, tanto che in alcuni momenti - sempre il famoso evento di cui sopra -, l’emozione è stata così intensa da dovermi fermare nella lettura. Con queste premesse non vedo l’ora di scoprire cosa riserverà l’ultimo volume.
ci sono libri che si leggono con calma, quelli che ci si mette una vita e quelli di melanto che si leggono in un fulmine perchè non si può fare diversamente. melanto è abile con la penna, anzi, così abile che riesce a far incollare chi legge alle pagine.
beh così è successo con me, appena i miei occhi hanno riniziato a leggere di andrey e eliah non ho potuto fare a meno che andare avanti. sapere di più, scoprire di più. ha fatto in modo che avessi una fame di personaggi, delle loro storie e quello che accadrà, e non è scontato.
soprattutto dopo 3 libri sono ancora qui incatenata alle emozioni che mi stanno dando questi libri e sono davvero molto contenta che melanto si sia fidata ancora di me.
per ovvie ragioni non vi posso dire più di tanto, ma sicuramente posso dirvi che fareste un grandissimo favore a voi stessə se decideste di leggerlo. perchè non è la storia solo di andrey e eliah. ma anche di vivian, di gregory, di leona, e di un sacco di ragazzini che non riuscirete a fare a meno di amare.
come sempre melanto gioca anche con i nostri sentimenti (ha già subito le mie maledizioni in privato) perchè si entra nel libro a tal punto che è come se si stesse vivendo in prima persona.
questo è un libro in cui ci sono cambiamenti, e alcuni positivi, che hanno fatto piacere, si personaggi hanno iniziato a venire a patti con se stessi, o quasi...
per (s)fortuna è il 3 e con il prossimo ne sapremmo di più e i nostri animi si calmeranno (anche se è un'arma a doppio taglio). per questo abbiamo bisogno subito del 4, melanto sbrigati a darcelo!!
Direi che in questo terzo romanzo si passa dalle stelle alle stalle! L’inizio super positivo, tanto che ho tirato un sospiro di sollievo dopo la pesantezza di Let’s Fall! Ci voleva un attimo di tregua… anche se ero sicura che si trattasse della quiete prima delle tempesta! I personaggi fanno il loro percorso anche qua… alcuni vanno avanti… e altri retrocedono! Le difficoltà non mancano e la pressione sale fin quasi a scoppiare… e quando scoppia lo fa davvero. Ho provato mille emozioni: ho pianto, riso… è stato bellissimo e dolorosissimo. Questa serie mi è entrata nel cuore e non se ne andrà mai! Non vedo l’ora di leggere l’ultimo romanzo e spero davvero nel lieto fine che tutti si meritano, ma soprattutto nel trionfo della giustizia!
I mesi di servizio sociale per Eli e Andrey scorrono lenti. La punizione voluta dal giudice ha reso uguali il ricco figlio del senatore, quello che sembrava avere la puzza sotto il naso, e il pezzente ex ballerino senza un nome a sua difesa. Li ha costretti a condividere tempo con ragazzi avrebbero potuto essere loro se non avessero avuto una rete di salvataggio nella loro infanzia. Eli ha cercato nel calcio il mondo che voleva, almeno una piccola parte; ha trovato uno sport ancora non pronto ad accettare apertamente uomini gay e ha indossato una maschera che lo proteggesse mentre tutto attorno a lui si rompeva. Non si è accorto che tutto in lui si stava spegnendo, che oramai era una ruota che girava per inerzia e basta. Andrey aveva la libertà di essere un fantasma e di poter vestire qualsiasi immagine volesse, anche la sua vera faccia. Si sono avvicinati, giorno dopo giorno, gli epiteti che usavano all’inizio ora sono vezzeggiativi, i loro sguardi si incatenano e si parlano in modo sincero, i loro cuori battono all’unisono, ma loro ancora non lo hanno capito. Ma questo libro non è solo la storia di Eliah e Andrey, è il momento in cui i personaggi secondari mostrano loro stessi, la loro natura, la verità per cui vogliono essere ricordati. È così che Augusto, l’arcigno fratello maggiore di Eliah, ha una sorta di “folgorazione sulla via di Damasco”, dove a folgorarlo sono gli occhi di Andrey mentre lo mette davanti a una verità che Augusto non ha mai voluto cercare. E poi c’è padre Gregory che deve capire la verità, patteggiare con il destino, con il dolore e con la possibilità di essere felice. Questo libro è anche la storia di due padri, uno così cieco e vile da vedere solo se stesso e il proprio successo scavalcando e calpestando i figli senza alcun rimorso. L’altro apparentemente assente e lontano, ma così affezionato al figlio da volerci essere quando lui tocca il fondo per ricordargli che non è solo, che lui ci sarà sempre. Melanto ha unito storie e sottotrame, non ha avuto paura di inserire personaggi femminili di spessore, donne etero o queer che hanno le loro storie, i loro problemi e forse il loro lieto fine. Sono figure importanti e di sostegno per tutti, indispensabili in un mondo inventato ma che vuole attingere in modo veritiero dalla realtà. Il Prince Michael è un incontro di giovani e adulti di ogni tipo che trovano nella diversità un equilibrio. La nostra autrice però ci ha voluto mostrare il comportamento di Eliah e Andrey davanti all’imprevisto, ha messo tutto il gruppo di fronte alla tragedia. È il momento in cui non puoi farcela da solo, in cui devi per forza appoggiarti alla spalla di qualcuno, scegliere la persona di cui fidarsi per mostrarsi distrutti, per piangere, per togliersi ogni maschera e rimanere nudo. Troppi giorni mancano per il quarto volume… troppi!
Melanto i ragazzi del Prince sono diventati miei amici, ho riso e pianto con loro, ho gioito per un trofeo e ora aspetto di tornare a ballare con loro perché la danza forse non è tutto, ma è tanto.