Pełna humoru i zaskakujących zwrotów akcji opowieść, wciągająca już od pierwszych stron!
Wśród agentów specjalnych FBI Dwight Faraday jest najlepszy. Buntownik o nieodpartym uroku, mistrz kamuflażu i tajnych operacji. Ma jeszcze jedną tajną broń: doskonale gotuje. Dlatego to właśnie on zostaje wysłany do infiltracji włoskiej restauracji należącej do rodziny Villa, podejrzewanej o powiązania z nowojorskim półświatkiem.
Misja komplikuje się jednak, gdy na jego drodze pojawia się Julia Villa – twarda i nieustępliwa córka właściciela, która od początku daje jasno do zrozumienia, kto tu rządzi. Dwight zmienia więc strategię: by rozpracować grupę przestępczą, musi zastawić miłosną pułapkę na Julię.
Między słownymi pojedynkami, kulinarnymi starciami i pikantnymi docinkami Dwight szuka idealnego przepisu na to, by rozkochać w sobie kobietę odporną na jego wdzięk.
Ale co jeśli okaże się, że największym zagrożeniem dla misji jest jego własne serce?
È nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Coltiva la passione della scrittura dall’età di dodici anni, va dove la fantasia la porta e non è raro che si perda nei suoi pensieri e nelle sue storie mentre qualcuno le sta parlando. Il suo romanzo, inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo sul web. Per saperne di più, la sua pagina Facebook è www.facebook.com/feliciakingsleyofficial
Penso di aver letto il peggior libro di questo 2024! Premessa: sto scrivendo questa recensione mangiando i miei biscotti preferiti per cercare di bilanciare l'amarezza di questo libro con la loro dolcezza. Questo è il primo romanzo che leggo di questa autrice (a eccezion fatte per le due novelle) e dire che non mi è piaciuto è estremamente riduttivo ma partiamo con ordine. Per essere un libro in cui l'indagine di Dwight "Romeo" dovrebbe essere il fulcro di tutto trovo molto discutibile il fatto che sia stata relegata a pochi capitoli (per non dire pochi passaggi) frettolosi, mal scritti e non realistici, in cui tutto sommato una qualsiasi puntata di B99 sarebbe risultata più credibile, insomma qualsiasi persona che abbia visto almeno un film poliziesco o una serie tv a tema noterebbe le gravi lacune su questo fronte (soprattutto nei punti in cui la copertura stava per saltare). Per quanto mi riguarda questo romanzo potrebbe essere considerato il cinepanettone dei romance a causa di tutte le battute a sfondo sessuale e a tutti i doppi sensi che non sono né divertenti né, tantomeno, originali ma anzi hanno contribuito a rendere la lettura più ostica di quanto già non sia. La storia è di una lentezza disarmante, nonostante i capitoli brevi, in cui sono stati aggiunti molteplici riempitivi inutili per cercare di coprire tutti i buchi di trama presenti ma che non hanno contribuito in alcun modo allo sviluppo di essa ma, invece, ha reso il tutto scollegato e senza senso, in sostanza il libro avrebbe potuto avere tranquillamente 200 pagine in meno e non sarebbe cambiato di una virgola. Dwight "Romeo" e Julia non mi sono piaciuti per niente, li ho trovati insopportabili, immaturi e irrazionali per avere rispettivamente 33 e 28 anni ma adesso li analizzeremo entrambi. Dwight "Romeo" dovrebbe essere un agente speciale dell'FBI, esperto nelle missioni sotto copertura, e scrivo dovrebbe perché ha il comportamento dell'agente solo nella sinossi perché nel romanzo non ho notato nulla di ciò e, prima che qualcuno me lo faccia notare, "nel libro è sotto copertura quindi non si dovrebbe comportare da agente altrimenti verrebbe scoperto" e io rispondo che nonostante sia sotto copertura un agente non dovrebbe comportarsi così ugualmente; inoltre non l'ho trovato particolarmente carismatico benché fosse il protagonista maschile, un foglio di carta ha maggiore charme di lui e sicuramente più senso dell'umorismo. Julia "Giulietta" ragazza ventottenne ma che mentalmente è ferma a sedici anni, e non si può dare la colpa al trauma irrisolto e nemmeno alla sua famiglia dato che ho letto tre interazioni familiari in tutto il romanzo, si comporta da donna emancipata, indipendente e femminista (femminismo spicciolo se posso permettermi) e poi si lascia incantare dal primo essere di sesso maschile con due complimenti e un pomeriggio passato assieme. La dinamica tra i due per me è completamente irrealistica, approssimativa e superficiale, in definitiva come si fa a passare dall'odiare una persona cercando ogni valido pretesto per farla licenziare per poi innamorarsi così di punto in bianco? Per essere un romanzo di più di 500 pagine il tutto succede troppo velocemente e senza un graduale crescendo. I personaggi secondari? Non pervenuti, o meglio, appaiono come una macchia indistinta e sfocata su uno sfondo ancora più indistinto e sfocato. Se li trovate fatemi un fischio. Ora veniamo al clou della recensione: la questione della mafia! La mafia è presente nel romanzo, è scritto nero su bianco (lo potete constatare anche nell'estratto del romanzo al capitolo 2) e questa è la cosa più brutta di tutto il romanzo! Che sia poco accennata o lasciata sullo sfondo o inserita come sottotrama per l'indagine o che la protagonista non sia coinvolta direttamente poco importa, l'autrice scrive della mafia utilizzando stereotipi "divertenti" da filmetto da quattro soldi e non lasciando percepire appieno la gravità che rappresenta. Ho letto numerose recensioni di coloro che hanno letto questo romanzo e il fatto che non sia stato fatto nemmeno un accenno di questa cosa a me (da meridionale e da italiana) dà molto fastidio. Ci sono chiari riferimenti a nomi e cognomi di persone e organizzazioni mafiose realmente esistite scritte così alla leggera, per quanto mi riguarda la mafia non può essere inserita come cornice narrativa o quel che sia per raccontare una storia d'amore o per parlare di tematiche importanti come la salute fisica e mentale della protagonista, esistono numerosi altri scenari tra cui scegliere per cui io mi chiedo perché proprio questo se alla fine la condanna da parte dell'autrice arriva solo nel penultimo capitolo e il tutto rimane legato a un solo paragrafo? Poteva non parlarne affatto, avrebbe potuto trovare un'idea altrettanto valida per far incontrare i due protagonisti ma ha scelto la peggiore.
Prendete gli ultimi trend di Tiktok (mafia romance, “Sei la mia città” di Cosmo, l’errore di comunicazione di una certa influencer), metteteli su Chat GPT e vi uscirà questo libro.
Scherzi a parte, purtroppo (o per fortuna) l’autrice ci ha abituato a meglio, basti solo pensare a “Una ragazza di altri tempi”, che ha preceduto proprio “Una conquista fuori menù”: anche per questo, il libro sembra scritto come se si dovesse rispettare una scadenza contrattuale (sono presenti anche alcuni refusi). Il lavoro dietro la stesura che Kingsley evidenzia nelle note, io non l’ho trovato; anche la mafia è rappresentata come una macchietta con cui gli americani descrivono gli italiani. Sembrava di leggere la sceneggiatura di un cinepanettone. Anche quello, in effetti, desolatamente italiano.
Davvero molto carina la storia di Dwight/Romeo e Julia: un mafia romance con un hate-to-love con i fiocchi!🩷
Diciamo che questo libro l'ho trovato molto più "pesante", rispetto agli altri libri di Felicia, questo per le tematiche che vengano affrontate, infatti consiglio di leggere i trigger warnings all'inizio.⚠️
Partivo con aspettative abbastanza neutre per questa storia e devo dire che sono state in parte rispettate, anche se ci sono state degli elementi che non mi hanno convinta a pieno, tra cui: 1) Si tratta di un mafia romance, però per quanto mi riguarda ho trovato questo aspetto molto marginale, dando più importanza al mondo della cucina, che capisco che sia uno degli elementi portanti di questo libro, però se viene nominata la mafia, mi sarei aspettata un pò di più, vista la sua importanza; 2) L'ho trovato molto lento all'inizio, nonostante la sua scorrevolezza grazie alla presenza di capitoli corti, però ci è voluto un pò affinché io venissi coinvolta al 100%; 3) Collegato al punto precedente, al contrario, ho trovato la fine troppo frettolosa, come se si volesse subito concludere la storia; 4) Il personaggio di Julia, a volte l'ho trovato troppo infantile e capriccioso; da un lato la posso capire per quello che ha vissuto però non la giustifico completamente per certi comportamenti.
Quello che mi è piaciuto, invece, tantissimo è stato lo slow burn, stranamente, che anche se è una trope che non mi fa impazzire, e qui è protratto molto per lunghe (infatti il primo bacio avviene molto dopo la metà del libro) ho amato i loro battibecchi e la continua crescita di parti di tensione tra i due, e vedere come poco a poco loro si avvicinano, capendo che effettivamente sta nascendo un qualcosa di reale tra i due;🩷 Mentre, ho amato il personaggio di Dwight/Romeo, penso che sia uno dei migliori bookboyfriends creati da Felicia: simpatico, divertente, protettivo...CUCINA DA DIO! Un uomo perfetto praticamente, letteralmente il mio tipo ideale.🩷 Infatti è proprio grazie a lui che alzo di poco la mia valutazione, arrivando a 4⭐️
that was cute, kocham klimat tej włoskiej restauracji i kocham slow burn.🥧
świetna rozrywka, jedynym moim zarzutem jest to, że chciałabym, aby ta część obyczajowa/romantyczna była krótsza, a końcówka bardziej rozbudowana. miałam wrażenie, że powolutku się rozkręcaliśmy, aby na końcu dostać plot twist za plot twistem. chciałabym, żeby to tempo było bardziej wyrównane, ale może to tylko moje czepialstwo.
Era da molto tempo che non facevo così fatica per leggere un libro e mi dispiace perché altri libri della Kingsley li ho apprezzati molto, arrivando a dare anche 5⭐️.
Il mio problema più grande con questo libro è stato il rapporto tra i protagonisti. Nonostante le 500 pagine, la loro storia non evolve pian piano ma switcha improvvisamente: un attimo lei lo odia e in quello dopo è innamorata. Stessa cosa avviene in seguito al third-act breakup. Questo - ma anche l’antipatia generale della protagonista - mi ha impedito di legarmi a loro ed entrare in sintonia come accaduto con i protagonisti degli altri libri di Felicia, e ha fatto sì che non fossi abbastanza interessata per passare sopra al resto.
Infatti, ho trovato i dialoghi imbarazzanti e al tempo stesso impersonali, tanto da rendere i personaggi estremamente infantili rispetto alla loro età. Per non parlare di tematiche serie ridotte a frasi fatte che sembravano copiate e incollate da qualche post già visto sui vari social, totalmente forzate proprio perché in contrasto con la mentalità infantile dei personaggi. Durante il racconto ci sono diverse occasioni (che mi ricordavano dei “break pubblicitari”) in cui Julia, la protagonista, fa partire queste supercazzole sul femminismo, depressione e dark romance; buttando qua e là frasi sterili e talmente forzate da farla sembrare posseduta. In una di queste occasioni sarebbe anche ubriaca, ma magicamente si riprende per il momento “pillole di femminismo”. Lezioni di femminismo che, tra l’altro, perdono di ogni significato ed efficacia nel momento in cui ogni personaggio femminile che si avvicini al protagonista maschile, ci viene descritto come un’oca giuliva che perde la testa in sua presenza.
Il club del libro poteva essere un espediente carino, invece, personalmente, l’ho trovato inutile ai fini di trama. Non è stato approfondito nessun legame con questi personaggi secondari e leggendo sembrava di ritrovarsi nella sezione commenti di un video polemica del booktok, come se entrasse in scena la scrittrice per dirci il suo punto di vista e non quello dei personaggi.
Argomento ACOSF. Questo è soggettivo e sono davvero contenta per chiunque abbia apprezzato i vari riferimenti a Cassian e Nesta, ma a me ha cringiato e non poco. Le varie scene in cui vengono poi citate le ali e la notte delle stelle cadenti sono state il colpo di grazia. Sono convinta che certe cose debbano restare nei fantasy e c’è un motivo se rendono così bene, perché confinate in un mondo che non è reale.
Il trope mafia/agente sotto copertura è gestito in modo talmente approssimativo (e stereotipato) da portarmi a chiedere perché l’autrice abbia deciso di aggiungerlo, complicandosi la vita. Credo che, se il protagonista maschile fosse stato un semplice cuoco, il filo narrativo sarebbe stato altrettanto interessante e sicuramente più coerente. Dwight-Romeo, infatti, nemmeno per un istante ha ricoperto il ruolo di agente dell’FBI; la sua coerenza è stata il restare un personaggio infantile e sciocco per tutto il libro, anche in momenti che richiedevano serietà.
Ps: le mie aspettative su Dwight erano davvero alte, ma io uno che si eccita per i capelli che puzzano di soffritto non riesco a prenderlo sul serio né a considerarlo uno che alza l’asticella dei book boyfriend, scusate.
Come sempre, Felicia Kingsley non sbaglia una romcom che scrive e questa è proprio di stampo hollywoodiano con un agente sotto copertura, un’indagine con honey trap e una protagonista femminile cazzuta, unica, con una particolarità che la rende inclusiva e rappresentativa e io sono rimasto stregato da Julia e Dwight/Romeo, perché come coppia tra i libri di Felicia sono quelli più concreti nel dipingere i problemi del quotidiano, ma anche dello straordinario grazie al rappresentare una malattia in maniera così dettagliata e inclusiva. Grazie Felicia, perché coi tuoi libri e la tua penna sagace, brillante, magnetica, non ci fai solo sognare, ma anche riflettere ed emozionare e io ora voglio un Romeo Corelli tutto per me E IL TIMER A FORMA DI GALLINA SUBITOOOOO
Ho letto fan fiction su Cassian e Nesta più carine, comunque. . . . . . . . . .
SPOILERRRR
Salvo solo una cosa ed è la scelta di aver dato risonanza alla malattia di Crohn. Non si parla ancora abbastanza di questo genere di malattie, quindi bene. Per il resto noia, noia, noia.
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Da lettrice accanita di Zia Felicia, devo dire che “Una conquista fuori menù” mi ha deluso e non poco.
Innanzitutto, è un mafia romance, genere che detesto. Se, poi, il mafia romance in questione è pure scritto da un'autrice italiana, mi parte un prurito che non vi dico.
Ciononostante, ho comunque cercato di mettere da parte il genere e focalizzarmi sui personaggi, su Romeo e Juliette: scialbi, noiosi. Pallide macchiette dei classici personaggi di Felicia.
Peccato, di solito i libri di Felicia mi fanno sempre sorridere e sognare, dalla prima all'ultima riga. C'è sempre qualcosa di originale che li differenzia sai soliti romance.
Bene. Eccoci qua con un romance di Felicia Kingsley che partiva con premesse abbastanza buone e procede male. Mi sa che, dopo di lui, mi prenderò una lunga pausa dai libri della Kingsley poiché, nonostante ci siano delle cose che possono andare bene in questo romanzo, ho trovato molti punti deboli. Troppi, direi. E, per iniziare, vorrei farle un applauso per aver cambiato personalità a Dwight, perché ce ne vuole. Il protagonista di questo romanzo non è minimamente collegabile al migliore amico di Blake che ci viene mostrato in “Due cuori in affitto”. La scelta di renderlo il protagonista mi dà l’idea che voglia continuare a parlare di quella storia cambiandone del tutto i tratti che lo rendevano Dwight. Semplicemente, se io non avessi saputo che Dwight era l’amico presentatoci in “Due cuori in affitto”, probabilmente non l’avrei mai ricollegato a quel personaggio. È sempre una scelta pericolosa riprendere il personaggio di un libro a cui hai lavorato tempo prima (la pubblicazione di “Due cuori in affitto” risale al 2019, 5 anni fa) e, vista la velocità con cui pubblica i suoi romanzi, è molto facile perderne tratti importanti della personalità. Poi, mi viene presentato come un sunshine ma io l’ho trovato molto grigio. E piatto, soprattutto. Dovrei iniziare a scrivermi una lista dei libri dove ho trovato personaggi piatti. Poi c’è Julia. Io amo i personaggi femminili forti, indipendenti e che non si fanno mettere i piedi in testa. E, visto che Julia viene presenta come una grumpy, mi immaginavo una protagonista con i fiocchi. Poi ho iniziato a leggere il libro e ho trovato non una ventottenne, ma una quattordicenne. Bene. Dobbiamo lavorare meglio sulle personalità, mi sa. La Kingsley nei suoi libri vende sempre, o quasi, protagoniste che si proclamano femministe facendo recitare loro monologhi lunghi come il sermone di un prete sulla parità dei sessi. Tuttavia, così non dimostri che sei femminista ma regali al lettore un momento di piattezza assurda. Sapete come dimostrare ambienti o personaggi che credono in questo movimento? Usando lo show don’t tell. Tutto è più bello con questa tecnica. Ma so che per molti scrittori è troppo difficile da usare (ed è per questo che molti insegnanti di scrittura lo usano come esercizio). I personaggi dei suoi libri, ormai, mi sembrano tutti uguali, o almeno quelli che ho letto. Sono delle macchiette e capisco perfettamente perché enfatizza tanto certi comportamenti. Nell’antica Roma, infatti, soprattutto Plauto, per suscitare il riso del pubblico si usavano delle esagerazioni ma lei non lo sa fare. O almeno, sa rendere un adulto riconducibile ad un ragazzino capriccioso. Infatti, questo hate to love inizia con Julia incazzata con Dwight perché ha osato bagnarla con l’acqua con la sua moto. Movente carino, vero? Poi continua ad odiarlo e, anche allora, non si capisce perché non lo sopporti. Ma va be. Mi mancano sempre le parti più importanti, ho notato, perché io neanche qua ho capito quando a Julia è iniziato a piacere Dwight e quando lui ha rinunciato o, almeno, ha fatto finta non esistesse la missione. Incredibile anche che lui alla fine decida di abbandonare l’FBI e chiamarsi Romeo Corelli. Ma chi se l’aspettava!!! Sì, lo so che i romance non devono essere particolarmente innovativi sotto questo punto di vista, ma vivo sempre nella speranza che arrivi la scrittrice che ribalta le carte in tavola. Che vi devo dire, mi piace vivere di speranze. La scrittura della Kingsley mi piace, di solito, perché la trovo particolarmente frizzante. È scorrevole, simpatica ma qua mi sono ritrovata molte volte a saltare la narrazione perché incredibilmente pesante. Ci sono parti del libro incredibilmente veloci e altre che sono lente come un manuale di storia. I riferimenti a “La corta di fiamme e argento” poi sono la ciliegina sulla torta. Notiamo anche come Julia sia acida come Nesta e Dwight abbia la personalità più o meno simile a quella Cassian. Carina anche questa contrapposizione ma a volte mi è sembrata un po’ esagerata. Mi è piaciuto il fatto che abbia voluto inserire la malattia di Crohn nel libro e abbia deciso di parlarne, questo lo posso dire, così come mi sono piaciute le scene con gli altri personaggi dei suoi libri. Ho trovato il personaggio di Liza incredibilmente irritante e quasi quasi mi dispiace per Pete che la deve sopportare. Ho trovato la relazione instauratasi tra Dwight e Julia assolutamente incolore, non mi ha entusiasmata né altro. Sono molto delusa. Quando è uscita la trama di questo libro mi sembrava carino e, tutto sommato, i libri della Kingsley che ho letto mi sono piaciuti. Qua invece mi stavo per strappare i capelli dalla disperazione (concedetemi questa espressione melodrammatica). Per ultima cosa, volevo fare un applauso alla Kingsley per i cliché sempre uguali e le solite battutine a sfondo sessuale che ama tanto perché lei non lo lascia il posto fisso. E no, non parlo solo di questi elementi.
POST SCRIPTUM: A seguito dell’affermazione della Kingsley: “Honey trap significa letteralmente “carta moschicida” (detta a proposito della scelta del titolo), sono andata a fare ricerche. Letteralmente, honey trap vuol dire “trappola per il miele” e non carta moschicida, che è “flypaper”. Se si consulta invece l’Oxford English Dictionary, si trova che il termine è proprio “trappola di seduzione” (potete trovare questa traduzione anche su wordsreference), una tecnica usata per attirare qualcuno al fine di far rivelare delle informazioni (quindi è un termine perfettamente in linea con l’uso che ne fa la Kingsley). Ma no, miei cari, honey trap non è e non sarà mai letteralmente “carta moschicida”.
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Felicia Kingsley è comunque una garanzia, anche se Una Conquista Fuori Menù mi ha colpita molto meno dei suoi ultimi libri come Ti Aspetto a Central Park e Una Ragazza d'Altri Tempi.
PS: vedo tante informazioni sul web. Chiarisco che NON è un mafia romance in quanto nessuno dei due è affiliato e soprattutto la mafia non viene romanticizzata bensì fortemente condannata e mostrata per quello che è in tutta la sua crudezza (e monnezza).
Non scendo in spoiler, ma posso assicurarvi che la verità, benché complessa, non è relegabile in una dinamica di mafia romance.
Posso affermare che per la prima volta Felicia Kingsley mi ha delusa.
Ho trovato stonato questo romanzo sin dalle prime pagine, perché questa storia di Dwight così diverso da come ce l’aveva presentato nei romanzi precedenti mi ha destabilizzata un po’. Sarebbe stato meglio proporre un personaggio completamente nuovo, perché tanto ha snaturato quello che già conoscevamo.
La trama risulta un po’ fiacca da subito perché la doppia identità del protagonista non mi ha fatta entrare in sintonia con la storia. La coppia risulta forzata proprio per via dell’espediente di trama e per questo non sono riuscita a entrare nelle emozioni dei personaggi come al solito.
Stavolta penso che Felicia Kingsley abbia voluto strafare (si vanta di ciò proprio nella dedica) arrivando però al punto di esagerare… e si sa, il troppo stroppia.
Un protagonista che viene descritto perfetto al punto da risultare stucchevole, ma che allo stesso tempo risulta finto perché totalmente incoerente e senza morale. Tutto dovrebbe ruotare attorno al suo lavoro, un lavoro importante che viene presentato come una cosa seria, ma che alla fine non viene mai preso realmente in considerazione se non quando decide che i suoi interessi privati siano più importanti di un’operazione dell’FBI per arrestare un giro pericoloso al punto di passare al favoreggiamento. (Un protagonista con professionalità 0, era questo che voleva mostrarci?)
A conti fatti lui l’ho trovato tutto fumo e niente arrosto… un po’ come la protagonista che da un giorno all’altro cambia completamente personalità e non si capisce il perché, il come e il quando.
Nei libri di Felicia Kingsley un po’ di surreale c’è sempre, però le altre volte la storia fra i protagonisti risultava talmente bella da oscurare quei passaggi storti… stavolta ho trovato solo un’accozzaglia di eventi nonsense, discorsi senza capo né coda, pistolotti didascalici, battute scontate, gag poco divertenti e chi più ne ha più ne metta.
Per non parlare del fatto che i personaggi secondari sono così tanti da non mettere a fuoco tutti, cosa che ha reso lo sviluppo ancora meno coerente… mille nomi di mille personaggi e non uno di loro che fosse utile alla trama o che avesse una logica fra un capitolo e l’altro. Tutti dicono cose a caso quando servono, compaiono come macchiette o spariscono senza motivo.
La mia sensazione dalla prima all’ultima pagina è stata quella di leggere una storia scritta col solo scopo di avere l’approvazione dei fan per le reference ad altri libri famosi, un modo per piazzare la propria opinione su qualsiasi argomento di tendenza nell’ultimo anno, uno sbandierare il conoscere nozioni a caso su alcuni romanzi/autrici e in generale un voler accontentare tutti.
Nei ringraziamenti l’autrice cita alcuni titoli che ha letto durante la stesura della storia, ma secondo me ha dimenticato di segnare “Una corte di fiamme e argento” della Maas perché più che altro ha scopiazzato quello. [ Il club di ragazze che hanno superato un trauma insieme, gli allenamenti, la protagonista “acida” (finché poi non cambia dal giorno alla notte a caso) e tutte le settemila citazioni per nulla velate. Di Maas ne basta e ne avanza una, grazie. (E specifico che la Maas io l’ho letta e in una certa misura l’ho anche apprezzata, non è lei il problema). ]
Per me non ha funzionato perché l’impressione era che parlasse tutto il tempo Felicia Kingsley per ottenere applausi e approvazione e mai “Dwight/Romeo” o “Julia” o chiunque altro.
A proposito di questo basti pensare che a inizio romanzo ci sono le citazioni di James Joyce, Elsa Morante… e Blake Avery, ossia se stessa.
Non avete idea di quanto sia fantastico questo libro! Vi consiglio di correre subito in libreria a comprarlo🏃♀️. Il protagonista, Dwight, è una spia a cui viene assegnata una nuova identità: Romeo. Con la sua moto, un piercing alla lingua e un’ossessione per i lecca-lecca, Dwight è un personaggio che non dimenticherete facilmente 🫠. Dall'altra parte, c'è Julie, che potrebbe sembrare una figlia di papà, ma in realtà è una cuoca tosta che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, è intraprendente e soprattutto determinata. Tuttavia, c'è un mistero che la circonda: non può assaggiare i piatti che cucina. Ma perché?🤔 Per gran parte del libro, la relazione tra Dwight e Julie è dominata dalla trope “hate to love”, ma non è l’unica. Troverete anche: - Grumpy (lei) & Sunshine (lui) - One Bed Trope - Forced Proximity - He Falls Harder Essendo un libro di Felicia, posso assicurarvi che vi terrà incollati alle pagine, capitolo dopo capitolo 💕. La scrittura è super scorrevole, e le scene spicy aggiungono un tocco elettrizzante che rende la lettura ancora più coinvolgente. "Una conquista fuori menu" mi ha sorpreso fino all'ultima pagina, letteralmente non riuscivo a staccarmi da questo libro. E, come sempre nei libri di questa autrice, troverete alcuni personaggi familiari dagli altri suoi romanzi, come Blake. Non posso fare altro che consigliarvi di leggerlo!
2,5 Indubbiamente una scrittura scorrevole, ma ridondante, ecco perché in alcuni punti ho iniziato a leggere solo i dialoghi, saltando le parti narrate. La noia stava prendendo decisamente il sopravvento. Ho apprezzato alcune peculiarità dei protagonisti e la ricerca che c'è stata dietro tutta la stesura, ma il gioco non vale la candela.
Der Einstieg in die Geschichte hat mir richtig gut gefallen, weil er witzig, spritzig und angenehm leicht war. Schon das erste Aufeinandertreffen der beiden Hauptfiguren und die darauffolgenden Wortgefechte waren unterhaltsam und haben genau die Art von Dynamik geliefert, die ich mir von einer romantischen Komödie erhoffe. Die anfänglichen Konfrontationen und Dialoge hatten Tempo und Charme, sodass ich gut in die Geschichte reingekommen bin. Leider hat mich die Geschichte im Verlauf aber ein wenig verloren. Die dauerhafte Lüge rund um Romeos Job hat sich für mich zu sehr gezogen und irgendwann eher genervt als Spannung erzeugt. Dass er dadurch nie die Wahrheit sagen konnte, wirkte zunehmend konstruiert. Auch mit ihrer Art bin ich nicht immer warm geworden – ihre harte Schale und ihr Verhalten haben es mir manchmal schwer gemacht, wirklich mitzufühlen. Zum Ende hin wurde es mir dann zudem etwas zu kitschig, was für meinen Geschmack nicht ganz zur vorherigen Story gepasst hat. Dafür fand ich es gut, dass das Ende zeitlich gestreckt wurde und die Handlung erst Monate später wieder aufgegriffen wurde. Das hat dem Ganzen mehr Glaubwürdigkeit verliehen und wirkte deutlich realistischer, als wenn alles innerhalb weniger Tage abgehandelt worden wäre.
Insgesamt ist es ein solides, gut lesbares Buch, das mich zwischendurch gut unterhalten hat, aber kein echtes Highlight für mich war. Daher 3,5 Sterne für eine nette Romance mit starken Anfangsmomenten, die mich jedoch nicht komplett überzeugen konnte.
Questo libro è “normale”, e questa è la sua forza! Finalmente un romance che parla di gente normale, che ha problemi normali! Niente corpi perfetti, perfettamente truccati e pettinati anche dopo una notte in bianco, niente ville a Martha's Vineyard, fondi fiduciari e voli in jet privati, ma protagonisti che sono uguali a noi. Ammetto che avevo le mie incertezze su Dwight: per come era stato descritto nei libri precedenti, non ce lo vedevo proprio nel ruolo del belloccio di turno. Invece è un ruolo che ricopre molto bene e in modo naturale, è bello e normale, talmente normale da essere il più verosimile dei protagonisti della Kingsley: sappiamo tutte che un Blake o un Reed non esistono e non esiteranno mai nella vita reale, ma Dwight può essere davvero il ragazzo della porta accanto o quello accanto a cui ci sediamo in autobus ogni mattino, bello ma non impossibile. Anche Julia è una normale ragazza vera: non una strafiga, ma carina come tante e con i problemi che bene o male abbiamo tutte, problemi che ci fanno credere di essere diverse e inadatte a presentarsi in pubblico, ma come Julia ci dimostra attraverso le pagine di questo libro, possiamo fare tutto, nonostante tutto. Last but not least, una menzione speciale per la testiera del letto di Cassian e Nesta e per la meravigliosa ed onirica festa di compleanno a tema Cadistella! *** This book is “normal”, and that’s its strength! Finally a romance that talks about normal people, who have normal problems! No perfect bodies, perfectly made up and combed even after a sleepless night, no mansions in Martha’s Vineyard, trust funds and private jet flights, but protagonists who are just like us. I admit, I had my doubts about Dwight: considered how he had been described in the previous novels, I couldn't see him in the role of the handsome guy. Instead, it’s a role that he fits very well and in a natural way, he’s handsome and normal, so normal that he’s the most believable of Kingsley’s protagonists: we all know that a Blake or a Reed don’t exist, and never will, in real life, but Dwight can really be the boy next door or the one we sit next to on the bus every morning, a handsome but not impossible boy. Julia is also a normal real girl: not a super-hot girl, but cute like many others and with problems that we all have, for better or for worse, problems that make us believe we are different and unsuitable to appear in public, but as Julia shows us through the pages of this book, we can do everything and despite everything. Last but not least, a special mention for Cassian and Nesta's bed headboard and for the wonderful and dreamy Shooting stars-themed birthday party!
Premessa: “conosco” i romanzi di Felicia Kingsley, li ho letti tutti. Matrimonio di convenienza mi ha fatta divertire, Ti aspetto a Central Park mi ha fatto sognare..
Purtroppo Una conquista fuori menù mi ha fatto annoiare e innervosire abbastanza. La storia si fa leggere perché rimane calzante seppur ridondante con un epilogo tutto sommato carino.
Tuttavia le cose che ho trovato fastidiose sono varie: il citare apertamente una nota organizzazione mafiosa solo per dare slancio alla storia che poi cade fiaccamente e inutilmente, basare la storia su attività illecite e poco chiare, inserire un sotto trama che ruota intorno ad un’indagine del FBI per poi vederla sfumare dallo stesso protagonista e facendola finire nel dimenticatoio dandogli una conclusione banale.
I protagonisti stessi purtroppo li ho trovati senza spessore, piatti. Tantissime vicende e momenti che si susseguono senza essere approfonditi. Tra l’altro mi pare che ci sia stato un cambiamento caratteriale tra il Dwight presentato in Due cuori in affitto e il Dwight di questo romanzo.
Ho sempre atteso con ansia le storie di Felicia Kingsley perché mi hanno quasi sempre lasciato una sensazione positiva e felice.
Qui purtroppo non è successo.
Ho trovato particolarmente importante comunque parlare della Malattia di Chron apertamente spiegando come cambi la vita ad una persona, la sconvolga e la plasmi completamente.
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Secondo prescelto per il nostro Club del libro questo mese, non avevo alte aspettative. Per me, infatti, i romance della Newton hanno cominciato a sembrare tutti uguali, persino quelli di Felicia che è una delle mie autrici preferite. "Una conquista fuori menù", invece, ha spazzato via ogni mio pregiudizio. Anzi, vi dirò di più: non riuscendo a trovargli un singolo difetto, gli attribuirò 5 stelline. Innanzitutto, c'è stata la sorpresa di trovarmi di fronte una storia che trae ispirazione dalla più celebre tragedia d'amore di William Shakespeare, "Romeo e Giulietta". Ma dei due ingenui protagonisti shakespeariani, Julia e Dwight non hanno quasi nulla. Al contrario, sono personaggi pieni sì di debolezze, ma possiedono anche un "fuoco" che ai Romeo e Giulietta originali è del tutto estraneo. La loro relazione regala persino più emozioni, tortuoso com'è il percorso che li porta finalmente a stare insieme. Il tropo enemies-to-lovers, che di solito m'innervosisce se si trascina per le lunghe, qui mi ha invece divertito da morire. Tutto merito di uno stile fresco e ironico, un match perfetto per una trama estremamente avvincente e ricca di avvenimenti esilaranti - parte del merito dei quali va ai personaggi secondari, la cricca di cuochi improvvisati che aiuta Dwight e Julia al ristorante. Non mancano tuttavia momenti di grande tensione, punti di svolta sia a livello di intreccio (
"La pianti di barricarti dietro le tue paure? Sono qui a chiederti di mostrarmi come prendermi cura di te in tutti i migliori modi possibili. Incluso questo."
Il mio libro preferito di Felicia dopo "La verità è che non ti odio abbastanza". Super consigliato!
Ho talmente tante cose da dire che non so nemmeno da dove iniziare. Mi spiace un sacco fare questa recensione perché ho sempre letto volentieri Felicia. Una delle cose che più mi hanno infastidito è stato lo spicy. Sono state inserite molte scene di cui alcune assolutamente inutili cosa che va bene solo se nel farlo non si toglie spazio per far evolvere le sottotrame inserite, cosa che purtroppo è successa. L’autrice, inoltre, ha voluto inserire troppi elementi che poi ha trattato male o in modo frettoloso come il rapporto conflittuale della protagonista con il padre e il fratello, la scoperta della vera identità del protagonista e le indagini in generale. La parte investigativa, che doveva essere parte integrante della storia, è appena accennata qua e là durante lo svolgimento della storia per poi essere sbolognata frettolosamente alla fine. Allora io mi chiedo perché inserirla? Nonostante ci sia la condanna finale e non sia un mafia romance non capisco perché utilizzare un problema così importante e grave come espediente narrativo se alla condanna e alla risoluzione non viene dato il giusto spazio. Per quanto riguarda il protagonista Dwight/Romeo non sono riuscita bene a capire quale fosse l’intento dell’autrice. L’impressione che io ho avuto è che la Kingsley abbia voluto inserire mafia e FBI per “riciclare” il personaggio di Dwight ma credo seriamente che non ce ne fosse bisogno. La storia avrebbe retto tranquillamente solo con la cucina, la malattia della protagonista e l’inserimento di un nuovo personaggio. Più andavo avanti con la lettura e più avevo l’impressione che Dwight si trasformasse lentamente in Romeo fino a diventare lui. (Inizio spoiler)Tanto da arrivare al punto di cambiare sia il nome all’anagrafe che lavoro, così facendo però rimane poco e niente di quello che caratterizzava il personaggio fino ad ora. (Fine spoiler) Il finale è frettoloso, ci viene mostrato ma non c’è una reale evoluzione graduale degli eventi. Julia e Romeo si rimettono insieme e basta, dopo non essersi visti per mesi, senza nemmeno parlare e senza un reale confronto. La protagonista non sa niente di Dwight, non parlano della missione o del perché lui abbia fatto determinate scelte non parlano di niente. Lui torna come Romeo e disoccupato e questo le basta. Una menzione speciale ai riferimenti a una corte di fiamme e argento (ACOSF) e Nesta, li ho amati tantissimo e mi è piaciuto moltissimo il contesto in cui sono stati inseriti.
Detesto quando escono romanzi a tema alla moda del momento, in questo caso stile mafioso, che noiaaaaa....e poi i due protagonisti proprio non mi sono piaciuti, non senti emozioni ma una forzata ironia per renderli simpatici , delusa
A malincuore devo dire che le mie aspettative sono state deluse e che non sarà una recensione positiva💔
Innanzitutto: la protagonista femminile, Julia. Per metà libro credo di averla odiata: va bene la protagonista dal carattere forte e determinato, ma così era davvero troppo e l’ho trovata irritante per la maggior parte del tempo. Spesso anche solo capricciosa. Capisco i traumi e le sue esperienze, il suo passato ma…anche meno😅
Una cosa che ho apprezzato tanto è come viene presentata, descritta e affrontata la Malattia di Chron di cui Julia soffre. È una malattia che non avevo mai sentito e costringe la protagonista, e chi ne soffre, a fare i conti con il proprio corpo e, soprattutto, con i giudizi degli altri. Mi è piaciuto come Felicia ne parla (in modo approfondito e si vede, in questo caso, che dietro c’è dell’ottimo lavoro) e come Julia riesce, pian piano, a superare le sue insicurezze e ad aprirsi di più; come riesce a tornare a sorridere e a vivere.
Parliamo ora di Dwight/Romeo. Le mie aspettative sul suo personaggio erano alle stelle: io AMO i ragazzi con le moto, adoro le storie di FBI e sotto copertura e mi attirava moltissimo l’idea di una vicenda ambientata in un ristorante.
Leggendo il libro, però, Romeo mi è sembrato il personaggio meno carismatico di cui io abbia mai letto e anche l’idea che avevo di Dwight da 𝗗𝘂𝗲 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻 𝗮𝗳𝗳𝗶𝘁𝘁𝗼, è un po’ “morta”…😭
Spesso ho trovato banali i discorsi tra i due e alcune volte ripetitivi e noiosi. Inoltre, l’operazione sotto copertura, pian piano diventa solo un problema della coscienza di Dwight, quando per me dovrebbe essere il fulcro del libro. Anche alcune scelte lavorative le ho trovate molto discutibili: io capisco l’amore e la passione e tutto, però l’ho trovato esagerato (?)
P.s. Mi è piaciuto tantissimo il capitano Bristol😂
Inoltre: tra i due protagonisti la scintilla scoppia così, in mezzo secondo e completamente a caso. Non pretendo lo slowburn ma almeno un po’ di logica, mi spiego? Mi è sembrato che tutto succedesse perché così deve andare ma in modo un po’ affrettato e sconclusionato. (Cioè si baciano credo a metà del libro o dopo, ma non mi è piaciuto né mi ha catturata il 𝑐𝑜𝑚𝑒).
Altro punto a sfavore: i personaggi secondari, soprattutto la famiglia di Julia, sono completamente ai margini di questa storia quando, a mio avviso, dovrebbero essere molto più centrali visti i traumi di Julia e viste le indagini che dovrebbe fare Dwight. Ho trovato, comunque, divertenti gli allenamenti mattutini con Romeo e gli altri ragazzi del ristorante😂 e Pete? Un cucciolo🥹
E infine: il discorso della mafia. Voglio precisare che NON è un mafia romance in nessun modo e, quindi, capisco anche la volontà di non voler rendere centrale questo aspetto. MA è un argomento che viene menzionato e toccato, ma in malo modo: è relegato a un misero capitolo di presentazione del caso, per poi non farne più accenno. È una storyline che rimane del tutto marginale e non approfondita, cosa per me del tutto sbagliata. Poteva essere un ottimo modo per parlarne “come si deve” e denunciare tutto ciò che circonda questo “mondo”. Invece viene presentata un po’ come “una storiella” per dare un motivo all’indagine di Dwight.
Siccome in questo libro tratta anche di tematiche femministe e altro (ad esempio la malattia), credo che ci fossero troppe cose da approfondire meglio e nell’insieme solo poche sono state affrontate nel modo giusto (almeno secondo me).
(Anche il femminismo l’ho trovato scontato, ripetitivo e, ad una certa, un po’ pensante. Un unico discorso semplicemente ripetuto con diverse parole e in contesti diversi).
Per quanto riguarda il finale…bello sì, con un plot twist interessante, però nel complesso questo libro mi ha lasciato l’amaro in bocca…🥺
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Una conquista fuori menù è stata la mia prima lettura di settembre e devo dire che mi ha piacevolmente sorpresa visto che, per gusto personale, solitamente non mi fanno impazzire i romance con protagonisti cuochi e simili.
Felicia Kingsley però è riuscita a farmi appassionare fin dai primi capitoli a questa sua nuova storia, non solo grazie alla sua penna scorrevole, ironica ed ai dialoghi impertinenti che si scambiano in abbondanza i due protagonisti nella prima parte, ma anche grazie alla presenza di un pizzico di "suspense" che movimenta il tutto e ad un tema medico che non avevo mai trovato prima in un romance. In alcune scene il protagonista maschile si è fatto amare completamente! Esistessero davvero uomini così!
Dwight è un agente FBI sotto copertura, tanto bravo nel suo mestiere quanto in cucina, ed ecco perché il suo capo lo considera il candidato perfetto per intrufolarsi nello staff del nuovo ristorante di Tribeca della famiglia italo americana Villa. L’FBI crede in qualche modo i Villa siano coinvolti nei traffici di un noto mafioso della zona, così Dwight diventa Romeo, e riesce a farsi assumere nella cucina del Villa’s.
Julia Villa è la figlia minore del proprietario, ed è proprio a lei che dopo varie peripezie viene assegnata la direzione del nuovo ristorante. Julia sa come muoversi in una cucina, è la più competente della famiglia in quanto a ristorazione ma per arrivare a ottenere quella mansione ha dovuto farsi sentire. Il padre è molto protettivo nei suoi confronti e capirete come mai scoprendo la sua situazione. Julie è una ragazza tosta, decisa, con un bel caratterino forte, ma con i suoi demoni interiori.
Tra Romeo e Julia inizialmente è guerra aperta, sono tenaci, si punzecchiano, indispettiscono e sfidano a vicenda e io ho adorato tutti i loro dialoghi. La loro storia è proprio l'emblema dell'odio-amore! Il gioco di seduzione che mette in atto Romeo rimanendone lui stesso vittima è avvincente, spudorato ma anche tenero ad un certo punto. Vista la situazione di sfondo, anche se ad un certo punto i sentimenti reali prendono il sopravvento, le cose sono destinate a incasinarsi pesantemente. Il finale è sicuramente sofferto, ma a mio parere anche ben riuscito e coerente con gli sviluppi della situazione.
La Kingsley non mi delude mai, quindi oltre a consigliarvi questa lettura romantica, golosa e con un pizzico di indagini, non vedo l'ora di leggere un altro suo romanzo!
Punto di vista: prima persona, alternato Sensualità: spicy presente Caratteristiche: odio-amore, falsa identità Stile narrativo: scorrevole, ironico Tipo di finale: autoconclusivo Voto: 4.5 stelle
Ho fatto una fatica assurda a finire questo libro. È alquanto irreale, strutturato malissimo e con uno schema della trama alquanto privo di senso!! Lui da agente è ridicolo, la sua trama è praticamente dimenticata per tutto il libro! Anche il lato mafia fa ridere i polli. La storia d’amore è troppo lenta e alquanto priva di spessore. Sembrano due adolescenti al parco. Spero che Felicia torni prima o poi a brillare..