«Clara Sánchez è un'autrice amatissima grazie ai suoi bestseller, tra cui Il profumo delle foglie di limone con un milione di copie vendute.» Il Venerdì - la Repubblica - Benedetta Marietti
«Si può raccontare il dolore trasfigurandolo in modo che sia sublimato nella scrittura? Ci riescono solo i grandi scrittori come Clara Sánchez. » F
«L'autrice spagnola, fenomeno da due milioni e mezzo di copie soltanto in Italia, che ha vinto i tre principali premi letterari spagnoli.» Il Messaggero - Riccardo De Palo
Madrid. Un debole sole fa capolino fra i tetti del quartiere di Calle de Velázquez. Una luce che basta a creare un gioco di colori sul portone del civico 39. È il luogo in cui si trova Alicia, una giovane studentessa ventenne che non sa cosa fare della sua vita. Ha un’unica ogni pomeriggio si ferma davanti a un grande palazzo. Non è una sua decisione. A guidarla lì è Rafael, il bambino a cui fa da babysitter. Rafael ha appena un anno, ma i suoi occhi vedono con più chiarezza di quelli di Alicia e sembrano non essere offuscati dalle incertezze del futuro. Con stupore della ragazza, il bambino le indica a parole e gesti l’ingresso dell’edificio. All’inizio lei si rifiuta di credergli, fino a quando, dopo insistenze e capricci, decide di mettere da parte lo scetticismo. Quando entra, Rafael punta l’indice verso un appartamento al quinto piano dove si è consumata una tragedia. Qualche tempo prima, un ragazzo di nome Hugo è uscito di casa e non ha più fatto ritorno. Di quel mistero nessuno sa niente. Eppure, Rafael le sta chiedendo a modo suo di scavare in quella scomparsa. Di non fermarsi alle apparenze. Alicia sente di doverlo ascoltare. Perché a volte gli sconosciuti possono essere uniti dal destino. E l’unico modo di trovare una direzione è abbandonare la luce e scegliere la notte, lasciandosi guidare dal nostro istinto più nascosto. I riconoscimenti di Clara Sánchez sono innumerevoli. Vincitrice di tutti i più importanti premi letterari spagnoli e membro della Real Academia Española. Oltre 2 milioni di copie vendute in Italia e sempre in classifica. Collaboratrice amata dalla stampa del nostro paese. Presentazioni gremite di lettori. Ma Clara Sánchez è molto più di numeri e premi. È, innanzitutto, la scrittrice spagnola che crea storie in grado di sfidare il lettore a porsi domande. E ci riesce anche con La casa che attende la notte, con cui ci invita a interrogarci sui legami invisibili che uniscono le persone. Legami che bisogna sentire, nel profondo, con l’intuito dei bambini.
Un libro che affronta temi difficili e tosti da digerire, almeno per chi prova nei confronti di tutto ciò che è fuori dalla dimensione ordinaria una strana avversità e un ostinato scetticismo. A me è piaciuto moltissimo, è un libro fuori dal comune ed è una storia diversa dalle solite, che ci parla di reincarnazione, legami invisibili tra il mondo dei vivi e quello dei morti, seconde possibilità e di una ricerca incessante della verità e del riscatto che si ottiene solo quando finalmente giustizia è fatta. La lettura è scorrevole, l'autrice affronta questi temi con delicatezza e il tono è morbido, avvolgente. A tratti leggere questo romanzo mi ha anche turbato: il comportamento atipico di Rafael, un neonato con degli atteggiamenti quasi da adulto, è pressoché angosciante e ti pervade con una sensazione di paura e agitazione. Anche la descrizione della vita di Hugo e dei possibili maltrattamenti che subiva in casa è disturbante perchè, pur con un linguaggio estremamente attento e curato, la capacità di scrittura dell'autrice ti trascina completamente nelle vicissitudini dei protagonisti, coinvolgendoti a 360°. Si fa davvero fatica a posare il libro che, tra l'altro, è abbastanza piccolo e non presenta troppe pagine. Ciononostante, è un concentrato di emozioni e riflessioni che bastano a smuovere tantissimi pensieri nuovi e diversi rispetto a quelli che abitano la nostra testa nella quotidianità. Due dimensioni, due mondi, di cui uno invisibile, in cui si è soltanto anima, coscienza, in cui si pensa ma non come prima, si percepiscono dei segnali eppure non si ha il completo controllo di ciò che si è veramente. La tragedia di Hugo mi ha colpita, ho empatizzato con questo ragazzino a cui sembra essere data una seconda possibilità, una seconda vita. Non possiamo sapere se tutto ciò esiste o meno e cosa ci attende dopo il mondo "normale". Quello che sicuramente possiamo dire è che, a volte, esistono dei legami inspiegabili tra le persone e confini davvero sottili. Leggere di queste tematiche è stato turbante ma, al tempo stesso, soddisfacente, perchè finalmente questa storia ci invita a riflettere su quanto siano importanti il nostro sentire e le nostre percezioni, quegli aspetti intangibili della vita che forse, in fin dei conti, sono quelli che concorrono alla costruzione della nostra anima e della nostra essenza, che è poi l'unica cosa che resta nel "dopo".
Credi nei legami invisibili tra le persone? O pensi che ognuno sia davvero libero di scegliere il proprio destino? Non esiste una risposta giusta, e forse nemmeno un’unica verità. Immagina di mescolare suspense e mistero, qualche sfumatura gotica, introspezione psicologica e suggestioni metafisiche, il tutto incorniciato in un’atmosfera sospesa: otterrai un romanzo breve ma intenso, capace di accompagnarti per qualche ora di lettura che lascia tracce.
Alicia è una ventenne smarrita, intrappolata tra esami universitari che fatica a portare avanti e un lavoro come babysitter per Rafael, un bambino di appena un anno, sorprendentemente percettivo. È lui, con la sua curiosa insistenza, a condurla davanti a un palazzo misterioso, un luogo che sembra custodire segreti. Lì Alicia scopre che tempo prima è scomparso Hugo, un adolescente mai tornato a casa. Da quel momento, la ragazza si sente spinta a indagare, guidata da segnali enigmatici e dall’intuito del piccolo.
Quella scomparsa diventa il pretesto per esplorare le zone d’ombra dell’animo umano, per credere – o almeno desiderare – che la reincarnazione sia una possibilità, e per interrogarsi su temi universali: vita, morte, destino, e il senso profondo dei legami che ci uniscono.
Pur avendo trovato il ritmo un po’ lento in alcuni passaggi e l’elemento soprannaturale talvolta forzato (forse perché non amo particolarmente questo genere), La casa che attende la notte è molto più di una storia di mistero: è una soglia da attraversare, un viaggio interiore che ci invita a guardare oltre ciò che vediamo.
🌹 Ho appena terminato la lettura e mi sto convincendo che probabilmente dovrei leggere altro di questa autrice, che in molti definiscono immensa.
🌹 A indurmi alla lettura sono state due parole nella trama: legami invisibili. Io credo al "dopo" la morte, a chi resta che continua a rimanere legato in qualche modo con chi se ne va. Ed è un po' una storia del genere: un bambino piccolo, di circa nove mesi, che spinge la sua baby sitter fino al portone dove abitava Hugo, un ragazzino che probabilmente si è suicidato, vittima di bullismo e/o maltrattamenti (magari in famiglia). Questa teoria, tuttavia, non convince Alicia, che continua a seguire i segnali del piccolo Rafael. Alicia, con alcuni stratagemmi, riesce a entrare più volte in casa dell'adolescente, accolta in malo modo dalla sorella Lorena – afflitta dal dolore? Rafael cresce in fretta, sembra più sveglio di un bambino che non ha compiuto ancora un anno. È dotato di uno sguardo "luminoso", come se emettesse dei segnali. Ma è solo la sensibilità di Alicia a leggere tra le righe dei messaggi lanciati dal bambino. Le sue teorie la fanno passare per pazza e, a malincuore, accetta anche quel titolo e arretra sui suoi passi, fino a che... C'è davvero un responsabile nella morte di Hugo, e tutto cambia di nuovo!
✍ Molto bella l'idea del romanzo, ma non mi piace l'impostazione, e non sono riuscita a empatizzare con lo stile dell'autrice; forse perché amo i dialoghi e tra essi scovare le emozioni dei personaggi, per questo confermo il fatto che devo leggere altro di questa autrice e ricredermi. Per ora, "La casa che attende la notte" è un timido 3,5.
Un libro veramente sorprendente sui legami invisibili tra le persone.
Un bambino speciale, precoce sveglio e riflessivo, sempre un passo avanti a tutti, Rafael con i modi tipici di un bambino della sua età, condurrà Alicia una studentessa ventenne, in una ricerca serrata per fare luce su una tragedia avvenuta anni prima che ha turbato tutto il quartiere.
L’appartamento 5A è la chiave del mistero e il piccolo né è ossessionato fin dai suoi primi mesi di vita.
Perché mai? Bene non vi resta che leggere il romanzo e scoprirlo.
Il libro è scritto in modo semplice e il contenuto non è niente di che ma almeno la prima parte incuriosisce. La seconda parte vede un cambio totale di narrazione ed è noiosa e ripetitiva.