Sadie Dingfelder fa la giornalista scientifica, è sposata e ha poco più di quarant'anni quando scopre di essere una persona è affetta da prosopagnosia o cecità alle facce (non riconosce le persone), stereocecità (non vede la profondità dello spazio), afantasia (non visualizza con immagini pensieri e ricordi) e da altre sindromi della memoria e del riconoscimento. Dingfelder si rende conto che c'è qualcosa di peculiare nel modo in cui funziona il suo cervello quando un giorno si rende conto di aver litigato con uno sconosciuto al supermercato avendolo scambiato per suo marito. Ci siamo già visti? racconta il suo percorso di scoperta e di accettazione delle peculiarità del suo cervello, fatto di studio, di esami e di incontri con alcuni dei più importanti scienziati che si occupano di queste è un racconto autobiografico scorrevole e divertente, ma anche e soprattutto un saggio su come funzionano (o no) la percezione, la visione e la memoria. E su quanto sia difficile capire come percepiscono il mondo gli nel mondo «c'è una quantità incredibile di neurodiversità nascosta. La vostra migliore amica, il vostro compagno, la vostra capa… la loro esperienza cosciente potrebbe essere completamente diversa dalla vostra, senza che nessuno di voi ne abbia la benché minima idea».
Questo libro è un'incredibile esplorazione della mente umana. Pur essendo intriso di affascinanti neuroscienze, la sua struttura narrativa e l'incredibile talento di scrittura dell'autore lo rendono meno un libro di divulgazione scientifica e più una storia di come i meccanismi del nostro cervello plasmano fondamentalmente la nostra esperienza umana.
Il libro di Sadie, in modo divertente e coinvolgente, rivela come le neuroscienze moderne stiano appena iniziando a offrirci una visione molto più ricca e dettagliata dell'esperienza soggettiva. In questo modo, il libro apre nuove possibilità per provare empatia e comprensione per le persone che ci circondano.