Negli anni Trenta è toccato a Shirley catapultata sul set cinematografico ad appena tre anni, costretta a lavorare come e più di un’adulta, idolatrata da mezzo mondo e proprio per questo derubata della propria infanzia. Negli anni Novanta è toccato a Macaulay Culkin, che ha dovuto disconoscere i propri genitori per rivendicare il diritto a una giovinezza normale; e poi l’adolescenza sotto i riflettori delle star di Disney Channel e Nickelodeon, fino ad arrivare ai controversi family channel, in cui sono i genitori stessi a riprendere i figli, sfruttando la loro presenza per accumulare visualizzazioni. Tutti li conosciamo, tutti ne abbiamo sentito parlare. Ma cosa si nasconde davvero dietro questa smania di celebrità infantile? Qual è l’effetto che ha sulle baby star l’esposizione agli occhi di mezzo mondo da prima ancora di aver imparato a camminare? Nel suo primo libro, Iris Babilonia esplora uno dei lati più oscuri e sinistri dell’epoca la sete di fama mediatica che, scaturendo dal desiderio dei genitori, finisce inevitabilmente per riversarsi sui figli, con conseguenze spesso devastanti.
L'industria ama i bambini, ma non sa cosa farsene degli adulti che quei bambini diventano.
Iris Babilonia è da anni la mia creator preferita (ho esclamato più volte "mia madre!" riferito a lei che alla mia stessa madre (sto ascoltando un suo video in questo momento)) e quando ho saputo che avrebbe scritto un libro ho urlato. Ho urlato la seconda volta quando ho visto il tema.
Nonostante le buonissime premesse, non sapevo cosa aspettarmi, perché un conto è fare la content creator, un altro è la scrittrice. Ma con mia immensa gioia e poca sorpresa, il libro ha superato anche le aspettative che non avevo. La sua tagliente ironia rimane anche nella scrittura, ed è la ciliegina sulla torta di un saggio che affronta minuziosamente temi psicologici e sociologici. I capitoli sono disposti in ordine cronologico, e Iris riesce a creare fin dal prologo una mappa del tempo chiara ed efficace, spiegandoci come ognuno dei personaggi di questo libro sia collegato agli altri da un sacco di elementi, culturali, storici, psicologici.
Ogni capitolo tiene incollato alle pagine e ogni storia rimane impressa per motivi diversi. A conclusione del libro il pensiero che più mi è rimasto impresso è che nonostante quei bambini fossero molto diversi agli inizi delle loro carriere la conseguenza è stata la medesima: i traumi. Come dimostra il capitolo di Miley Cyrus, puoi anche venire da una famiglia ricca, che conosce i rischi dell'industria, puoi anche essere tu a chiedere a gran voce ai tuoi genitori di portarti ai provini, puoi anche avere tuo padre affianco a te in ogni minuto della giornata lavorativa, ma neanche le migliori delle condizioni ti salvano dalle conseguenze della fama precoce. Il capitolo su Ruby Franke merita una menzione a parte, perché andrebbe letto da tutte le persone che hanno un profilo social e/o dei figli, e vi assicuro che vi farà smettere di seguire ogni profilo che abbia per protagonisti dei bambini.
Consigliatissimo quindi, sia che siate amanti della scrittrice in quanto content creator, sia che vi interessi semplicemente il tema, e se come me siete entrambi anche meglio!
Con una scrittura e un linguaggio freschi e immediati, toni ironici che accompagnano tutta la lettura e una minuziosa e approfondita ricerca (dalle fonti ai temi psicologico e sociologici trattati), questo saggio racconta di una delle dinamiche più oscure, taciute ai più (anche se ora il velo sta cadendo) ma bene note a chi è del mestiere, dello showbiz: lo sfruttamento dei minori, le così dette baby star, e di come è progredito nel corso del tempo adattandosi alle varie epoche e tecnologie.
Da Shirley Temple a Macaulay Culkin, da Jeanette McCurdy ai vari figli di Ruby Franke, in particolare Shari e Chad che da maggiorenni hanno potuto finalmente denunciare la madre. Ma non solo loro, seppur brevemente si parla anche di Jackie Coogan, Judy Garland, Gary Coleman, Piper Rockelle, Cody Martin e Michael Jackson. Quasi un secolo di storie diverse ma accumunate da elementi comuni: ambienti familiari non sereni, genitori prevaricatori che vivono attraverso i figli prendendosi una seconda occasione che credono di meritare, orari e imposizioni disumane, regole ferree e contatti vincolanti, abusi emotivi, fisici, psicologici, un lento deterioramento della propria persona in favore del prodotto che il mondo pretende.
Ma è possibile che tutti questi bambini non venissero tutelati? Purtroppo sì, è la realtà dei fatti: quasi sempre l'interesse economico vince sul benessere dei propri figli. E se anche fosse che la famiglia protegge e tutela la baby star in questione il sistema trova ugualmente il modo di sfruttarti, di roderti lentamente e di trasformarti in un mero prodotto, come nel caso di Miley Cyrus. Nessuno si salva e i traumi sono dietro l'angolo: anche se la tua famiglia è ricca, anche se i tuoi genitori sono presenti, anche se è quello che vuoi fare tu, l'industria ha sempre la mano vincente.
Un resoconto rigoroso e interessante, che narra un fenomeno nato dalle prime immagini in movimento nel cinema muto di Hollywood, un fenomeno che è, poi, proseguito nel piccolo schermo delle nostre televisioni ed è ora approdato negli schermi dei nostri telefoni e PC con i baby influencer e i family channel si cui vi é ancora meno controllo.
Iris è molto brava, il suo modo di fare ricerca e aggiungere le sue considerazioni a casi delicati è encomiabile. Spero che esplori sempre di più questo mezzo è scriva altri libri in futuro, ne ha assolutamente i mezzi e la verve.
Se mi posso permettere, vorrei solo darle un paio di consigli. Il mezzo "libro" è diverso dal mezzo "canale di YouTube", quindi anche il gergo utilizzato credo debba essere modulato di conseguenza (ad esempio, meno "slang" o frasi troppo troppo colloquiali per un saggio). Secondo me ne alzerebbe il valore.
Il secondo appunto è che fa troppo riferimento diretto ad alcuni video del suo canale: alcuni lettori potrebbero non averli visti e quindi non capire. Ciò detto, torno a farle i complimenti perché è assolutamente un bel saggio. Sullo sharenting credo sia molto più esaustivo questo che quello della Serena Mazzini, per dire.
Questo libro è come guardare un video di Iris... ma in forma scritta.
Per i fan risulta quasi naturale leggere l'intero libro con la sua voce. La scrittura è fluida e gli argomenti sono trattati in modo rispettoso, ma anche coinvolgente, senza spettacolarizzare nulla o fare pornografia del dolore. L'intento di Iris è quello di mostrarci un lato che molti hanno ignorato, e di come la nostra infanzia (la mia almeno) è stata a discapito di quella di molti bambini e adolescenti. Racconta la storia di alcuni e dei meccanismi che accomunano tutti, e di cui è molto difficile disfarsi.
È come vedere i suoi video né più né meno, ma i video ovviamente sono più belli. Il tema è interessante e la ricerca sempre rigorosa come ci ha abituato. L’unico limite, che però capisco possa essere una precisa scelta di marketing, è che il libro si può veramente apprezzare solo se già sei un suo fan per tutti gli inside jokes e i rimandi alle sue saghe.
Il libro è come un suo video su YouTube. Il suo senso dell’umorismo è presente e on point! Il tema trattato è molto interessante e da un importante spunto di riflessione. Unica pecca sul capitolo 8 passenger non c’è quasi niente di nuovo, per cui per chi ha seguito i suoi video è praticamente una ripetizione