Yuko tiene una sensibilidad poco común: es capaz de ver cosas que otros no pueden ver, y también de adivinar los deseos y pensamientos de quienes la rodean. Cuando cumple catorce años, esa sensibilidad se agudiza y todo parece adquirir matices misteriosos. En una academia de pintura, Yuko está aprendiendo a asignar un color a cada estado de ánimo y emoción; Kyu, su profesor, mayor que ella, le enseña. Y, cierto día, sólo él verá, al igual que ella, cómo un extraño hombrecito verde emerge del tallo de una planta que hay en el aula. Así comienzan lo que serán unos meses cruciales para la joven adolescente, quien, suspendida entre lo real y lo imaginario, afronta el día a día y descubre poco a poco la agitación del corazón, la ternura de los sentimientos y las dificultades de convertirse en adulta.
Banana Yoshimoto (よしもと ばなな or 吉本 ばなな) is the pen name of Mahoko Yoshimoto (吉本 真秀子), a Japanese contemporary writer. She writes her name in hiragana. (See also 吉本芭娜娜 (Chinese).)
Along with having a famous father, poet Takaaki Yoshimoto, Banana's sister, Haruno Yoiko, is a well-known cartoonist in Japan. Growing up in a liberal family, she learned the value of independence from a young age.
She graduated from Nihon University's Art College, majoring in Literature. During that time, she took the pseudonym "Banana" after her love of banana flowers, a name she recognizes as both "cute" and "purposefully androgynous."
Despite her success, Yoshimoto remains a down-to-earth and obscure figure. Whenever she appears in public she eschews make-up and dresses simply. She keeps her personal life guarded, and reveals little about her certified Rolfing practitioner, Hiroyoshi Tahata and son (born in 2003). Instead, she talks about her writing. Each day she takes half an hour to write at her computer, and she says, "I tend to feel guilty because I write these stories almost for fun."
Il libro peggiore che abbia letto fino ad ora nel 2019. Banana Yoshimoto si è messa a scrivere una storia d'amore tra una 14enne e un 30enne - però poi specifica che non è propriamente una storia d'amore, anche se ci abbuffa la uallera con pipponi pseudo profondi sull'impossibilitá e la bellezza di quel rapporto. E in qualche modo anche il soprannaturale? la magia? - boh, ma chi l'ha capito, figurati se ci sta mezza descrizione - si intromette nella trama per farmi cadere definitivamente a terra ogni singola cellula dei miei testicoli. Cento pagine di puro delirio e di non-sense. Voglio indietro il tempo che ho sprecato per leggere questo libro perché potrei impiegarlo a fare altro: stirare, correre, ascoltare musica, vedere video di neomelodici per sentire meglio con me stesso... Fare tutte quelle cose che Banana Yoshimoto deve aver fatto mentre distrattamente scriveva questo "romanzo".
Questo è il primo libro della Yoshimoto che leggo e gli do tre stelle perché, pur essendo stata una lettura piacevole, non mi ha entusiasmato particolarmente, ci ho impiegato poco meno di una settimana per finirlo quando 110 pagine le leggo tranquillamene in due giorni. Lo stile della Yoshimoto è molto delicato e gradevole, inoltre l'autrice ha una grande sensibilità nel descrivere il "primo amore". Oltre alla relazione della coppia protagonista (tra la quattordicenne Yuko e il quasi trentenne Kyu) viene affrontato molto anche il rapporto con le loro famiglie, il ché risulta quasi una boccata d'aria per evitare che si parli sempre e solo dei sentimenti d'amore della ragazzina. Ciò che non mi è piaciuto del libro è la quasi assenza di eventi particolari mentre si parla sempre e solo dei pensieri e le emozioni di Yuko che rendono la narrazione un po' pesante a tratti. Forse meno importante ma che a me ha infastidito e ho trovato irrealistico è stato il fatto che quasi tutti i personaggi non hanno avuto particolari reazioni davanti ad una relazione tra una 14enne e un 27enne, non so, forse in Giappone lo è? Inoltre alla fine c'è stata una riflessione di Yuko riguardo alla famiglia abbastanza discutibile a parer mio.
In alcuni momenti questo libro mi è sembrato un racconto per ragazzi per la sua sincera ingenuità e in altri invece si sofferma su dettagli della realtà molto veri e su cui bisognerebbe riflettere. Sono stati questi ultimi i tratti che più ho apprezzato, ma sinceramente non mi sono sentita molto rapita dalla scrittura. Yūko, la protagonista quattordicenne che si innamora di un ragazzo più grande, mi ha ricordato molto me stessa, ho empatizzato subito con lei che è così profonda e ha un mondo interiore così complesso e delicato che si scontra costantemente con una realtà mediocre e insoddisfacente. Forse è lo stile così scarno e naif della Yoshimoto che non fa per me e non mi permette di fare una valutazione più generosa.
Non amo particolarmente i libri della Yoshimoto e neanche questo mi ha fatta impazzire. L'atmosfera è quasi onirica, sembra tutto ammantato da una luce opalescente. Interessante però è stata l'evoluzione psicologica di Yuko, dal suo modo di pensare infantile ad una maturità un po' più adulta.
Uno stile leggero, evanescente e allo stesso tempo molto elegante rispecchia i protagonisti e la loro storia. Una ragazza appena quattordicenne e un uomo del doppio della sua età legati da sentimenti simili ma allo stesso tempo distanti. Si studiano, si frequentano e cercanod i mantenere puro il loro stato di amanti senza contatto fisico. Un ruolo imporante, benchè la storia sia incentrata totalmente sul rapporto dei protagonisti e quello dei genitori, o meglio dell'amore che hanno per i figli e del loro rapporto strano, alcune volte incomprensibile ma che rappresenta una costante, una certezza, un appiglio sicuro in cui rifugiarsi nei momenti di burrasca. È un comfort-book, di quelli che si leggono in un sorso e che ti lasciano quella sensazione di leggerezza, di mente libera, che ti fanno vedere le cose con chiarezza. La crescita emotiva della protagonista è affrontata con una penna delicata che tratta ogni aspetto in punta di piedi lasciando alla protagonista stessa l'onere di rendersi conto del suo cambiamento da adolescente/bambina a donna. Un libro da leggere quando non si ha voglia di qualcosa di particolarmente impegnativo.
La storia è un po' insipida, ma le sensazioni e le descrizioni, soprattutto nella seconda parte del libro, sono quelle che mi ricordano perché amo leggere Banana Yoshimoto.
Delicato, leggero, dolce e avvolgente nonchè riflessivo ed anche un pizzico romantico. Ho apprezzato davvero molto questa storia, e lo stile di scrittura della Yoshimoto non delude mai !
Es una novela muy rápida de leer, con una narración muy japonesa!. la protagonista se enfrenta a su primer amor (crush mas bien) y junto a él empieza a hacer su transito de niña a la joven. Es una novela suave pero que avanza y pasan cosas, resulta muy agradable de leer. Quizás Yo no enganche tanto con la novela porque la leí justo despues de otra muy intensa, entonces esta la sentí sosa.
Credo sia diventato uno dei miei libri preferiti, se non IL preferito (peccato per la copertina...) Sono curiosa di conoscere il motivo del titolo e se ha qualche collegamento con l'omonimo brano dei Radiohead (in tal caso sono altri 100 punti a suo favore). Mi attirava, così l'ho letto quasi per caso e mi ha regalato delle bellissime emozioni. Ho amato lo stile dell'autrice: il modo con cui ha descritto lo svolgersi della trama, curando ogni minimo dettaglio con delicatezza e precisione. Ciascun gesto, anche il più apparentemente banale e semplice, è stato preso in considerazione e valutato come necessario allo sviluppo della storia. Si tratta infatti di una storia d'amore tra una ragazzina e il suo maestro di disegno. Il loro grande divario d'età mi ha fatto "storcere il naso" inizialmente, però devo dire che è stata narrata come una storia sincera, genuina, quasi mistica. I due infatti appaiono legati non solo dalla passione comune per l'arte, ma anche da una sensibilità molto forte che permette loro di cogliere sfumature uniche del mondo che li circonda. Definirla solo come una storia d'amore mi pare molto riduttivo, infatti appaiono anche il tema fondamentale della famiglia, oltre che del cambiamento e della scoperta delle emozioni tipiche dell'adolescenza. Sembra quasi un romanzo di formazione permeato da un'atmosfera onirica. Nel leggere le altre recensioni ho notato che sono in tanti ad aver criticato quest'opera. Si tratta certamente di un libro dallo stile particolare, fortemente introspettivo e poco "logico". Sicuramente mi ha convinta a leggere altre opere dell'autrice!
Un racconto delicato sull’adolescenza e sul primo amore, narrato con la sensibilità tipica di Yoshimoto. Tra silenzi, attese e piccole epifanie quotidiane, emerge la fragilità di chi muove i primi passi nel mondo dei sentimenti, sospeso tra sogno e realtà. Una storia breve ma intensa, che lascia il segno proprio per la sua semplicità.
mi dispiace dare due stelle ma questo racconto dove una ragazzina si innamora e frequenta quest’uomo adulto non mi convince del tutto. É vero che la storia è raccontata dal punto di vista di lei quindi potrebbe anche ingigantire sentimenti e atteggiamenti di lui. Sostanzialmente però quello che ho letto è stato di una ragazzina che non avendo costantemente la presenza del padre che lavora fuori si aggrappa a quello che più gli somiglia in qualche modo. Libro meno piaciuto della yoshimoto. My opinion
Una lettura piacevole e delicata. Banana Yoshimoto racconta la nascita di un amore adolescenziale quasi fosse una favola, e il suo stile di scrittura riesce a coinvolgerti emotivamente in maniera naturale. È un libro adatto per una lettura leggera e veloce, visto che consta solo di 106 pagine, inoltre credo vada letto senza troppe pretese e aspettative!
Escrito exquisitamente, suave y gentil como es propio de la autora. Te transporta a tu propio pasado, a la sensacion de este protegida y cobijada por alguien.
Como historia no tiene crisis y por lo tanto no hay climax.
El elemento de un hombre tan mayor saliendo con una chica de 14… no hay aporte al desarrollo, la relacion es tan inocente que pudo haber sido un compañero del colegio y la historia seria la misma, porque ni siquiera eso desencadena conflicto.
Es como un suspiro la verdad.
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...provavo invidia per la me stessa degli anni dell'infanzia, quando ero al centro del mondo, mio padre e mia madre vivevano per me e la mia presenza bastava a renderli felici. Magari era solo un'illusione, ma tra le tante del genere umano era senz'altro la più salda.
Scrive questo, l'autrice, in una delle primissime pagine del libro dandomi la riprova che sia una dei pochi scrittori al mondo capaci di rendere poetico anche un concetto nostalgico, concreto, di cui ha fatto esperienza chiunque di noi, almeno una volta nella vita. Il tutto rendendolo inevitabilmente speciale. La storia tratta di una tematica particolare, che tendenzialmente è -altrove- sviluppata come un qualcosa di scabroso, tanto che io stessa mi aspettavo in continuazione qualche risvolto negativo. Invece no, Banana Yoshimoto riesce a catturare la purezza e la sincerità anche di situazioni solitamente anomale, trattando esclusivamente di quelle piccole, rare eccezioni che fanno ancora credere nel genere umano.
Una lettura che mi è giunta come regalo, in un momento alquanto particolare della mia vita, dove subissata di pensieri, ansie ed angosce, sono riuscita a far fermare il tempo per qualche ora ed a ripescare dalla memoria solo antiche sensazioni, che era da un bel po' che non prendevo più in considerazione.
Se non si fa nulla di innaturale, la Natura trova il tempo adatto a tutte le cose.
Voy a dar MI interpretación y como YO QUIERO VER EL LIBRO. Y digo lo anterior porque la autora dio una entrevista a Tinta y la verdad, no profundizó para nada en lo problemático de las edades de sus personajes. Así que será MI interpretación.
Para mí el libro, más allá de una relación romántica (que para mí no lo es, ya que es una relación fuertemente asimétrica), como yo lo veo es una historia que retrata el grave problema al que muchas niñas/os nos vemos enfrentadas: el abandono (y a veces rechazo) de la figura paterna y que, muchas/os en ese afán de suplir esa figura, terminan buscando refugio “amoroso” en brazos de hombres mucho mayores, lo que lleva a construir relaciones altamente problemáticas, desiguales, codeoendientes y muchas veces violentas. Para MÍ eso refleja el libro.
Que la autora no lo tome de esa manera, sino que haya romantizado una situación que hoy en día por fortuna se ha echo más visible y se ha problematizado, mientras escribía la novela, ya es otro cuento. Y me parece un poco problemático que aún a día de hoy (lo digo por la entrevista que dio a Tinta ese 2025 este mes) haya declarado que solo trataba de retratar los sentires del primer amor de una nena de 14 años sin que importara la edad, cayendo en 2025 en una ROMANTIZACIÓN de la pedofilia (aunque haya tratado de pintar al profesor como un hombre educado).
Le pongo 3 ⭐️ por mi interpretación del libro y como yo quiero verlo y no desconozco el grave romanticismo de este tema.
Un libro bonito. No hay mucho más por decir. Excepto la promesa que me deja: no conformarse con la «mala» vida y buscar siempre dar con esos «milagros» que se encargan de volver la vida «bonita».
Romanzo breve e leggero, non tanto per gli argomenti trattati ma nel modo in cui vengono esposti. Protagonisti "a fuoco", comprimari un pò meno. Solito stile ed atmosfere molto nipponiche, forse troppo per chi non è abituato a queste cose. Si legge d'un fiato ma il finale mi ha lasciato un pochino insoddisfatto, perchè in fin dei conti non chiude nulla.
A love story between a teenager and her 30 years old teacher. Nothing happens. A relaxing read, if you want something light and simple. Full of lovely quotes, but a tad boring.
"E se anche fossero cose che vedi solo tu, che ti sei inventata, che importa? Se le vedi, tanto meglio. Se poi continui a vederle, ci penserai a tempo debito. Magari puoi essere di aiuto agli altri, e comunque è ancora troppo presto per dirlo."
Yuko è una ragazza di quattordici anni, che vive sola con la madre, il padre ha un negozio di antiquariato ed è per la maggior parte del tempo in America. Ha una sorta di capacità magica di sentire i sentimenti delle persone, il suo maestro di disegno, Kyu, le suggerisce di assegnare ad ogni emozione un colore per cercare di capirli e viverli meglio. Un pomeriggio entrambi sono testimoni di un fatto particolare: alcuni omini escono da una pianta, corrono verso la finestra ed una polvere oro cade come neve dal cielo. Questo episodio crea in entrambi un senso di meraviglia e li unisce, proprio perché solo loro due l'hanno visto, gli altri ragazzi presenti nella stanza non si sono accorti di nulla. Da quel giorno, Yuko inizia a vedere Kyu sotto un nuovo aspetto, vuole iniziare a frequentarlo in privato, quindi abbandona la scuola di disegno per non creargli problemi con il lavoro. Si vedono ogni tanto per un caffè e dopo ogni incontro il loro rapporto si approfondisce sempre più: parlano delle loro famiglie, di come si sentono nei confronti dei loro genitori, del loro legame, del lavoro di Kyu. Insieme la loro solita vita acquisirà un senso ed un significato nuovi.
Una storia eterea con al centro i sentimenti e le emozioni, quelli di Yuko che inizia a vedere i suoi genitori con occhi diversi e a capirli meglio, quelli di primo amore verso Kyu e quelli di quest'ultimo legati a sua madre ed alla stessa Yuko.
"Se questa è la vita, bisogna stare attenti a non sprecarne neanche un po', in mezzo alla desolazione e alla fretta."
De entrada me pareció interesante la premisa de una niña con la capacidad de percibir la realidad de otra forma, ver aquello que otros no pueden ver, y eso hizo que el texto llamara mi atención, y generara una expectativa de relato con algún toque sobrenatural... Sin embargo, eso se convierte en la fórmula que la autora encuentra para conectar a dos personas que de manera inesperada ven una especie de duende, y eso hace que se cree una conexión entre los dos.
A partir de ahí la historia empieza a convertirse en un sin sentido. Y no porque una niña no se pueda enamorar de un chico mayor que ella, si no porque no hay nada que de sentido al vínculo que se construye y lo justifique. Qué interés ve él en ella? Descartado que sea un pervertido, qué le lleva a él a tener ese interés? No es que no tenga chicas interesadas en él y tenga que conformarse con la primera que le hace caso, porque el texto nos cuenta de sus otras relaciones....
Desde el momento en que empiezan a salir, el texto me parece un despropósito. Y aunque la pluma de la autora es envolvente, la narración no tiene rumbo. Me cuesta entender las decisiones narrativas. Por qué la protagonista ve algo así como entes o espíritus al principio para luego olvidarse de eso por completo durante el resto del relato? Por qué la autora escoge a una narradora de 14 años, si no hay propósito en esta decisión? No hay una lección, una advertencia, ni siquiera un aprendizaje... La historia podría haber sido exactamente la misma con una narradora de 16, 18, 20 años o los que fueran. No entiendo el por qué de la elección de la edad, pero es lo único que hace que este texto tenga algo que interpele al lector, pero sin ningún fin.
Los personajes más interesantes del libro han sido las madres.
Para mí es una novela que empieza bien, pero que pierde todo el sentido a medida que avanza. Y aunque tiene momentos donde se puede percibir la vulnerabilidad de los personajes, la mayoría del tiempo pensaba en que la historia no me resultaba creíble, y esperaba algún giro que diera significado, pero no. He tenido la sensación de que leía un borrador, no un libro terminado.
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Libro 7️⃣0️⃣ de 2025 🇯🇵. Primer amor es el típico comfort book que se devora en una tarde. Con su estilo narrativo ligero y poético, la autora japonesa crea una atmósfera onírica que atrapa desde las primeras páginas, sobre todo con la presencia de los duendecillos verdes que brotan de las plantas y el don especial que comparten Yuko y Kyu.
Sin embargo, esta novela corta presenta aspectos profundamente incómodos que ensombrecen su belleza estilística. La ausencia total de trama puede resultar frustrante para los lectores que buscan una estructura narrativa, ya que el libro se limita a ser una secuencia de sensaciones y momentos contemplativos.
Lo más perturbador es la relación entre Yuko, de apenas catorce años, y Kyu, de treinta. Esta diferencia de edad, que en cualquier contexto occidental sería inaceptable, se agrava por la condescendencia absoluta de la madre de Yuko, quien no solo permite, sino que parece aprobar esta relación random sin cuestionamiento alguno. Esta normalización resulta especialmente inquietante, aunque la prosa no llega al extremo de ser un relato como Lolita.
La magia narrativa de Yoshimoto brilla en los elementos fantásticos y en su capacidad para crear mundos sensoriales únicos. Los dones sobrenaturales de los protagonistas y la magia narrativa compensan en parte la problemática premisa.
Primer amor es una obra fascinante y perturbadora a partes iguales: un ejercicio de estilo exquisito que abraza una historia éticamente cuestionable y deja al lector en una extraña posición de incomodidad moral.
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“In un istante senza tempo, non vi era stato altro se non le nostre anime, e con gli occhi del cuore avevamo visto la stessa cosa, condiviso il medesimo spazio, tutto qui”. —-High & Dry Primo Amore—- Banana Yoshimoto . 🏮Questo mese Yoshimoto ci racconta una Storia d’amore particolare, dove i pensieri hanno un colore ed i sentimenti sono germogli di speranza. 🏮Yūko e Kyū si osservano, si svelano e si stupiscono .... ogni parola è una porta che apre un universo fatto di ricordi, paure e di abbracci salvifici. 🏮Un surrealismo magico pervade ed invade queste pagine, dense di pensieri puri e spiriti lucenti. . ✨Le Madri, personaggi forti, profondamente buone e libere, hanno toccato le corde del nostro gruppo. ✨La forza delicata dei personaggi femminili riesce ad incantarci ogni mese, a rivelarci la parte più naturale e semplice dell’essere Famiglia. ✨Ogni libro letto insieme porta con sè un piccolo ricordo, un filo sottile che ci unisce 💖 . 🌈 La lettura mensile di Yoshimoto è diventata la mia SPA, oasi di pace e tranquillità. La leggo, la condivido, la lascio sedimentare in fondo al cuore...e la STraConsiglio Sempre💛 . . #pattypici
È il primo libro che leggo di Banana Yoshimoto... Io so che gli altri saranno bellissimi perché gran parte dei lettori che stimo la adora e quindi sono certa di aver iniziato dal libro sbagliato e per questo sono ancora più arrabbiata e delusa. Di fatto è una letturina da due/tre ore in cui si abbracciano molti temi riguardanti i rapporti familiari ed affettivi e la maturità nell'affrontare le imperfezioni e l'umanità dei nostri punti di riferimento (sia che si tratti di genitori, sia di relazioni sentimentali). Il tutto mi ha ricordato "Colpo di fulmine", film di Marco Risi dell'85 in cui Jerry Calà trentenne (non è il solito Calà) si innamora platonicamente di Vanessa Gravina undicenne. Riflessioni molto simili fra il film e il libro sulla spensieratezza e sul voler tornare i fanciullini di Pascoli slegati dai vizi di forma e diplomazia che la società e il buon vivere ci impongono... Fatto sta che a voler essere poco filosofa e più terra terra sempre "mezzi pedofili" mi sembrano sia il buon Jerry che il maestro di disegno artistoide Kiu. Non sono convinta e in sincerità non so nemmeno quando ritenterò Banana.
Libro bizzarro per alcuni aspetti, sicuramente il lettore deve fare un discreto processo di accettazione delle idee dell'autrice per poterselo godere. Comunque la particolarità alla fine se presa nel giusto modo passa come un pregio.
Un libro bastante fácil de leer, con un ritmo muy lento y simple, tanto que da la impresión de haber sido escrito por una adolescente de 14 años porque "parecía" normalizar el hecho de que una niña se involucre con alguien de 30 y luego se presentan casi como una simple ilusión o admiración. Quiero pensar que esa era la intención de la autora: invitar al lector a sumergirse en la mirada ingenua y contradictoria de la adolescencia. Aun así, no estuve de acuerdo con ese romance entre una menor y un adulto.
Lo que sí me agradó fue cómo se abordan temas como el abandono, la soledad y esas heriditas que te marcan y que no desaparecen ni con el tiempo.
También me gustó ver cómo la protagonista atraviesa cambios importantes, algunos provocados por su entorno familiar y otros por el simple paso de los años. Al final, ella los acepta, aunque con cierta nostalgia de querer "detener el tiempo" pero con la ilusión de perseguir esos pequeños milagros que te da la vida como es la felicidad! Creo que de adultos olvidamos darnos el tiempo para sumergirnos en pequeños milagros.