Kimberly credeva che il “patto del cattivo ragazzo” fosse soltanto una fingere una relazione con Andrew per salvargli la reputazione e aiutare la sua famiglia. Ma l’inganno si è trasformato in qualcosa di molto più profondo, e ammetterlo la spaventa più di quanto immaginasse. Proprio quando è pronta ad abbandonarsi a quei sentimenti, la realtà la investe con una bruciante delusione. E mentre dubbi e paure la tormentano, strani episodi la fanno sentire in pericolo, come se un’ombra misteriosa la seguisse da vicino. Tra alti e bassi, frequenti colpi di scena e ferite sempre più difficili da rimarginare, Kimberly incontra Dakota, la sorella di Andrew, confinata in una clinica psichiatrica a causa di un brutto incidente. Dolce e inquietante al tempo stesso, Dakota sembra legata a Kimberly da un filo grazie a lei, riesce per la prima volta a comunicare con il mondo esterno. Ma quando tutto sembra finalmente ricomporsi – l’amore di Andrew, la fiducia ritrovata, i segnali di miglioramento da parte di Dakota – un ritorno dal passato minaccia di far crollare ogni certezza. Jebediah, l’amico d’infanzia di Kimberly, si è trasferito in città… e i suoi segreti potrebbero stravolgere ogni cosa.
Mi piange il cuore a fare questa recensione perché mi ero da subito affezionata ai personaggi, ma per me questo terzo volume è un no purtroppo.
Ho sentito veramente troppo l’impronta di wattpad come se non fosse ancora pronto per essere pubblicato, la cosa che però mi ha dato più fastidio è che è veramente troppo troppo pieno di “colpi di scena”/“nuove situazioni” non hai nemmeno tempo di elaborarne una (che di conseguenza viene sviluppata male) che ne spunta subito un altra.
Almeno è rimasto il tono ironico che mi è piaciuto tanto del primo volume, a prescindere rimango comunque curiosa di sapere come andrà a finire poi col volume finale ma non posso che essere per ora delusa visto quanto potenziale aveva secondo me questa saga (anche qui tasto dolente sulla scelta di dividere i 2 volumi iniziali in 4, purtroppo si sente che non erano volumi destinati a essere singoli).
«Kimmy, Kimmy… Continuo a chiedermi che cosa facessi prima di incontrare te.»
Dopo ciò che Kimberly ha visto con i suoi occhi, non vuole saperne più nulla di Andrew. Proprio adesso che è riuscita ad accogliere e accettare i sentimenti che la legano a Drew, lui ha rovinato tutto. Ma se non fosse tutto come sembra? Se in realtà dietro ci fosse molto di più? Se in realtà Andrew non avesse mai mentito e provasse anche lui qualcosa di profondo nei confronti di Kimberly? Perché si, il loro rapporto si basa su un patto, un gioco, una finzione, ma non tutto può sempre essere programmato, a volte le cose cambiano senza che ce ne accorgiamo e noi non possiamo fare nulla per impedirlo.
𝑻𝒉𝒆 𝒃𝒂𝒅 𝒃𝒐𝒚’𝒔 𝒔𝒆𝒄𝒓𝒆𝒕 è il terzo e penultimo volume della serie The bad boy’s ed è a mani basse il mio preferito fino ad ora. L’ho trovato molto dinamico, scorrevole, pieno di colpi di scena fino alla fine. Finalmente conosciamo Dakota, scopriamo qualcosa in più su di lei e, con la sua apparizione, le vibes della storia diventano più interessanti, a tratti inquietanti. Io ho amato le scene tra lei e Kimmy - seppur brevi.
L’intero libro è accompagnato da un alone di mistero, una suspense che ti fa dubitare di tutto e tutti e che ti porta a divorare 300 pagine in pochissimo tempo pur di avere delle risposte.
Insomma, questo terzo volume è il mix perfetto di dolcezza, adrenalina, segreti e anche un pizzico di tensione. I momenti tra Kimmy e Andrew sono sempre tenerissimi e a prova di farfalle nello stomaco.
«Quando abbiamo firmato quel patto non avrei mai immaginato che sarebbe finita in questo modo. A volte ho la sensazione di conoscerti da sempre, Kimmy.»
Anche questa volta, il finale ci lascia con un senso di confusione devastante, io non vedo l’ora di leggere il quarto volume per conoscere il resto della storia.
Oggi vi parlo del terzo volume di una serie che sto amando tantissimo. Questo volume si è rivelato un vero e proprio volume di transizione: succedono molte cose, vengono svelati segreti importanti e la trama inizia a prendere una direzione più chiara, ma allo stesso tempo ho avuto la sensazione che il ritmo fosse più lento rispetto ai precedenti. È come se questo libro servisse a preparare il terreno per tutto ciò che verrà dopo, e proprio per questo l’ho trovato necessario, anche se in certi momenti avrei voluto un po’ più di azione.
Ho apprezzato molto come la storia continui a tenere viva la tensione tra Andrew e Kimberly. Finalmente si percepisce un passo avanti nel loro rapporto, soprattutto da parte di lui, che si mostra più aperto e sincero sui suoi sentimenti. A parer mio però, manca ancora quella completa unione tra i due, non solo emotiva ma anche fisica, che sento essere ormai indispensabile per chiudere un cerchio iniziato fin dal primo volume.
Andrew è il personaggio che più mi ha colpita in questo volume: maturo, consapevole, più vulnerabile ma anche più determinato. L’ho amato per la sua capacità di esprimere finalmente ciò che prova, e per come affronta le sue paure. Kimberly invece mi ha fatta un po’ arrabbiare. In certi momenti l’ho trovata più immatura rispetto al passato, quasi come se fosse tornata indietro dopo tutta la crescita che avevamo visto nel secondo volume. Poi però ho capito che dietro i suoi comportamenti c’è semplicemente la paura: la paura di fidarsi, di lasciarsi andare, di accettare un amore che la espone completamente.
Lo stile di scrittura dell’autrice ormai é una certezza, perché riesce a bilanciare bene emozione e mistero. Non vedo davvero l’ora di leggere il quarto volume, perché sento che lì finalmente avremo tutte le risposte e soprattutto, spero di vedere Andrew e Kimberly amarsi e viversi senza vincoli.
Sinceramente? Speravo che questo libro cambiasse l’idea che avevo su quella che finora è una trilogia, ovvero al quanto negativa da metà del secondo volume. Ribadisco il fatto che il testo è poco sorprendente e troppo prevedibile. Gli avvenimenti gli ho trovati ripetitivi e molte volte inutili, come se si dovesse trovare un modo per allungare il libro, che nonostante fosse un’agonia ad ogni pagina, ho voluto leggerlo fino alla fine. L’ultimo capitolo?INUTILE, solo un pretesto per andare avanti. Per terminare vorrei aggiungere che ho notato un cambiamento troppo smielato in tutti i personaggi, che mi ha rovinato completamente l’autostima che avevo nei confronti di Andrew. Ripongo tutte le mie speranze nel quarto.
Non vedevo l’ora di poter leggere il continuo di The bad boys fault, perché ormai mi ci sono veramente affezionata a questa saga però rispetto a i primi due questo terzo volume l’ho trovato molto più lento all’inizio, forse per farci ricordare a che punto avevamo lasciato la storia, ma da metà in poi l’ho trovato molto incalzante ed interessante. In questo terzo libro ritroviamo le stesse trope del primo, ambientata come sempre in un liceo americano. Consiglio assolutamente questa storia ad un pubblico giovane perfetto per i primi approcci alla lettura, adatta a un pubblico young adult. Una pecca che ho riscontrato secondo il mio punto di vista è stato lo svolgimento delle scene intorno alle ultime 100 pagine, ho trovato molte cose che si sono risolte in fretta o che non sono ancora state spiegate, nuovi personaggi che ancora bisogna ben individuare, ed il finale non mi ha convinto molto. Spero veramente di riuscire a leggere l’ultimo e quarto volume della saga per capire meglio cosa è successo nelle ultime pagine perché questa storia mi ha veramente coinvolta, mi sono molto affezionata ai suoi personaggi e non vedo l'ora di scoprire meglio il personaggio di Dakota, ancora un mistero che mi intriga sempre di più.