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Dimmi che sei stata felice

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Aurora porta addosso le gioie e i tormenti di tutte le donne della sua famiglia, come una mappa silenziosa incisa sulla pelle. Finché, a quasi cinquant'anni, lungo il mare di Nuova Ostia incontra un varco di luce nella corazza che da sempre la tiene a distanza dal mondo. Se per Viola l'amore è una promessa di futuro, per Aurora invece è il disperato tentativo di riparare il passato. Maria Grazia Calandrone si rivolge a chi legge questo romanzo fin dal «dimmi che sei stata felice» è un'invocazione, una speranza. Una storia in cui la passione va di pari passo con il destino. Cosí come accade a chi, almeno una volta nella vita, ha amato per sempre.


Aurora nasce in un appartamento popolare a Roma Sud, mentre il Paese si prepara ad attraversare gli anni Settanta e il loro spegnersi nella strategia della tensione. Fin da ragazza accoglie il destino di una madre segnata dall'abbandono e il vuoto di un padre mai conosciuto. Del resto il passato sembra aver lavorato per lei da prima che la nonna, con la quale Aurora ha un rapporto d'amore profondo e privilegiato, era scampata per miracolo al bombardamento di San Lorenzo. E anche Aurora crede di essere viva grazie alla forza della propria madre. Tutt'intorno, nel frattempo, la città respira come un abbraccia, tradisce, intreccia destini senza mostrarli. Tanto che, per una di quelle casualità che la vita a volte ci riserva, un giorno Aurora ritrova fugacemente il padre e, poco dopo, s'innamora di un giovane poeta venuto da lontano. In cerca di pace, Aurora si trasferisce a Nuova Ostia, un luogo che sa essere anche feroce. Eppure è proprio lí che incontra la magnificenza del mare e Viola. Le due donne sono quasi coetanee, e una naturalezza istintiva le avvicina. La loro storia è totalizzante, ma dove Viola si abbandona, Aurora si ritrae. I sentimenti, però, sono una terra che si può abitare solo senza difese. Maria Grazia Calandrone attraversa ancora una volta la materia viva della memoria e della Storia, fino a una conclusione vertiginosamente lirica. Stavolta la voce levigata e diretta dell'autrice trova le parole per dire che essere fedeli a noi stessi può essere un vincolo troppo stretto. Soprattutto per le donne, che nei libri di Calandrone si trovano sempre davanti a una scelta da cui è impossibile tornare indietro.

373 pages, Kindle Edition

Published October 21, 2025

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Maria Grazia Calandrone

34 books73 followers

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Displaying 1 - 11 of 11 reviews
Profile Image for Olly90.
107 reviews59 followers
November 15, 2025
“Il mare, Aurora. Il mare, fa perdonare tutto”.

Maria Grazia Calandone è tornata, e ancora una volta ci regala una storia di un’incredibile bellezza all’interno della quale si alternano prosa e poesia, storia e memoria, amore e destino.

Tra le pagine del suo nuovo romanzo seguiamo la storia di tre generazioni di donne, Lidia, Angelica e Aurora (ed è proprio su quest’ultima che si concentrerà la seconda parte del romanzo).
Nata nel 1969 in un quartiere popolare di Roma Sud, Aurora cresce segnata dal dolore di una tragedia che macchiò la sua famiglia per sempre. Sua madre Angelica, quando ancora era solo una bambina, sopravvisse per miracolo ai bombardamenti avvenuti a San Lorenzo nel 1943 dove morirono invece i suoi due fratellini. Lidia, madre di Angelica e nonna di Aurora, dopo la perdita dei due figli (e successivamente del marito) visse una vita segnata da quel vuoto e da quell’abbandono che inevitabilmentecondizionó Angelica e successivamente Aurora.

La vita di queste tre donne procede incastrandosi perfettamente con la cronaca e con la storia italiana degli anni 70 fino ai giorni nostri quando Aurora, ormai adulta, decide di trasferirsi a Nuova Ostia dove, oltre al mare in tutta la sua magnificenza, incontrerà Viola.
Due anime opposte ma che si riflettono l’una negli occhi dell’altra.
Tra loro nasce fin da subito un legame totalizzante che è passione ma anche distacco, futuro ma anche e soprattutto passato, amore ma anche paura.
Due vite che s’incontrano, per volere del destino, già adulte, segnate dalle cicatrici e dai segni del tempo e che dovranno fare i conti con le gioie e i dolori che solo chi ha amato davvero nella vita conosce.
Due personaggi, Aurora e Viola, assolutamente indimenticabili.

“Dimmi che sei stata felice.
Dimmelo Aurora.
Dimmelo Viola”.

Un libro emozionante, delicato e impetuoso come solo il mare e l’amore sanno essere. E tra queste pagine, di mare e di amore ce né tantissimo.
Profile Image for Laura.
13 reviews2 followers
November 13, 2025
Sarebbero due stelle e mezzo, e poi chissà come mai tutti i libri che finiscono per non piacermi o deludermi c’è qualcosa dentro di me, come una pulsione, un compiacimento autodistruttivo, che mi spinge a finirli alla svelta, me li rende quasi page-turners. Chissà a che capo sperduto penso di condurre la mia ricerca, e chissà poi quale ricerca, quale ricerca verso il brutto.
I difetti di questo libro sono molti e visibili, il più grossolano (e francamente ridicolo) il fatto che non si sia considerato che i medici hanno l’obbligo di unico impiego nel pubblico. Questa Aurora, insomma, di mattina fa la psicologa nella scuola dove il compagno lavora come bidello, di pomeriggio la psichiatra di turno al pronto soccorso di Ostia Nuova, e oltretutto, si scopre poi, esercita anche la libera professione, ha uno studio privato come psicoterapeuta (?). Mi correggano felicemente i giuristi se questo è possibile. E con buona pace degli antichi Egizi, che incominciarono a dividere la giornata in ventiquattro ore.
Senza contare l’abuso di professione, quando Aurora a scuola intuisce che il disturbo intestinale di un ragazzo potrebbe avere una causa ansiosa, ritrova poi il suddetto al pronto soccorso, stabilisce che non ha niente ma decide di tenerlo una notte in osservazione in gastroenterologia per aver modo di fargli un colloquio psicologico. E tutto questo, alla fine, per scoparsi la madre. Una spregiudicatezza che, se fosse volontaria (o se fosse almeno un po’ più insistita), sarebbe squisita, con un’aroma di nichilismo quasi Sitiano per la sfiducia verso qualsiasi codice etico o deontologico che sia. Ma non mi pare affatto volontaria.
In fin dei conti il problema di questo romanzo è proprio nei suoi risvolti involontari. Quando questi sfiorano il comico, allora lì mi dispiace. Mi dispiace perché è indubbio che C. sia una brava scrittrice, com’è indubbio che questo romanzo sia risultato, al di là dei suoi intenti, in una materia ingestibile sin dagli stessi personaggi, che paiono liquefarsi in un brodetto senza consistenza: non ce la facciamo a bercela.
Poi gli spiegoni sul contesto storico, sulla malavita, sull’amianto di Ostia che rovina la vita delle persone; la prosa che s’impenna in poesia alla quale siamo ormai abituati; la struttura completamente franta del romanzo per cui mi pare di aver trovato una sorta di dichiarazione di poetica alla p. 227; sono tutti elementi (tendenti al) modernisti che voglio avere la buona fede di dire consapevolmente impiegati; e però, in questo caso sfortunato, non tengono. Forse la prima ragione è ancora all’inizio: in una costruzione del personaggio che dev’essere rimasta nella penna.
Quand’è che C. fa uscire un libro di poesie?
Profile Image for Rossella Spina.
55 reviews2 followers
November 16, 2025
Maria Grazia Calandrone è tornata con la sua scrittura poetica che si intreccia alla storia e al romanzo.
Delicato, intenso e quanto mai realistico.
La storia di tre donne che vivono e sopravvivono alla storia, alle fragilità e all'amore.
Il titolo è un urlo di speranza per il lettore.
Profile Image for Vanessa.
164 reviews10 followers
October 31, 2025
La scrittura di Maria Grazia Calandrone è sempre meravigliosa. Così poetica e così avvolgente. Una storia tutta al femminile dove la cronaca e frangenti di storia, si incastrano perfettamente con la vita romanzata delle protagoniste.
Forte e Delicato e allo stesso tempo.
Profile Image for Tiziano.
12 reviews
November 13, 2025
È un libro in cui la prosa si intreccia con la poesia, la cronaca e perfino con la divulgazione scientifica. Racconta l’amore e l’abbandono, la paura di essere felici, l’impeto e poi il timore di seguire le proprie pulsioni. È anche la storia di luoghi — Ostia soprattutto — belli e maledetti, dove le vite si sfiorano e si feriscono.

Con il passare delle pagine, la poesia prende il sopravvento: talvolta abbellisce la narrazione, altre volte la appesantisce.
La scrittura di Calandrone è raffinata ma distaccata; sembra voler descrivere i sentimenti e gli stati d’animo con la precisione della poesia, ma finisce talvolta per allontanare il lettore invece di coinvolgerlo.

Tre stelle, perché è un libro che affascina per intensità e ambizione, ma che ho trovato difficile da attraversare fino in fondo.
Profile Image for Cristiana Denurra.
9 reviews
November 23, 2025
Premessa: sia Dove non mi hai portata che Magnifico e
tremendo stava l’amore mi sono piaciuti.
Questo no. E mi dispiace. Ma è un’accozzaglia di cose, un contenitore di fatti storici non indispensabili a contorno della storia dei personaggi, nozioni di medicina dozzinale anche queste non utili ai fini del racconto, politica, fatti di cronaca, tutto messo insieme con filoni nati e morti lì.
L’ho finito per dovere.
Profile Image for Berta.
36 reviews1 follower
November 20, 2025
no es para nada ni mi estilo ni mi tipo de libro. en una extensión tan limitada trata de narrar el desarrollo y crecimiento de 3-4 personajes que se pueden considerar principales, y a la vez aborda múltiples problemas estructurales y hechos históricos y políticos, lo que al final deja con la sensación de que no consigue ni una cosa ni otra (ya se sabe el dicho: quien mucho abarca poco aprieta). por tanto, el resultado es una mezcla sin mucho sentido ni lógica, ni conexión en ocasiones, de acontecimientos reales con la evolución intercalada (y en mi opinión, torpe y forzada) de la historia de las protagonistas. a ello se suma que en algunos capítulos trata de introducir lo que yo creo que la autora pretende sea poesía, pero con un estilo y técnica que se podría definir entre casi infantil y de influencer medio.
por tanto, le daría un 2,5, porque a pesar de todo lo negativo en cierto modo engancha y es una buena manera de conocer determinados eventos de la historia italiana y romana en particular que tuvieron y han tenido un impacto notable en la población obrera. a ello se suma también la humanidad de las personajes, que te permite empatizar y reconocer sus experiencias como algo cotidiano y cercano. en resumen, es para leer en un momento que estés buscando algo que no exija demasiado y quieras simplemente pasar el rato sin mucha complicación.
Profile Image for Carlo Bersani.
2 reviews
November 21, 2025
Non conoscevo questa autrice fino allo scorso mese, quando ho assistito per caso alla presentazione del suo libro a Perugia e sono rimasto incuriosito dal suo piglio storico. Il libro ha confermato l'impressione: un'opera che attraversa un pezzo di storia d'Italia (in particolare gli anni Settanta) con rigore estremo e acume e poi arriva alla cronaca della malavita contemporanea, che è co-protagonista, insieme al mare, di una storia d'amore così viva che sembra di avere accanto le due protagoniste. Per me una scoperta eccezionale, nella noia che mi aveva allontanato dalla narrativa contemporanea. Qui c'è originalità, rischio, inventiva. E moltissima poesia. Leggerò ancora.
10 reviews
December 17, 2025
«Manca il tuo sguardo al mondo, il tuo modo di non vedere nulla, il tuo vedere sempre il mondo dietro il mondo, quel sogno dei vent'anni che ora mi pesa dentro come un feto».

«Adessi io questo mondo, questo mondo di adesso, mica lo capisco. C'è violenza, c'è rabbia, la gente non è più amica, ha paura [...]. Adesso la gente vuole solo silenzio, Aurora mia. Ma che ce fa, co' tutto 'sto silenzio...».

«Dev'esse colpa mia che sei così, so' io che nun t'ho fatto capì che pòi esse amata».

«Come fai a sentire così? Come fai a sentire così le cose? A sentirti così?».

This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Sara Lullia Budroni.
37 reviews1 follower
November 16, 2025
"[...] pe' sentimme reale, me manca lo sguardo suo. Lo sguardo di chi ama."

"Spero che il nostro amore ti sia bastato
per tutta la vita, che tu davvero
non sia stata mai sola, mai più. Viola sta nella pupilla di Aurora come prima che tutto iniziasse. Un sorriso di donna nell'ambra.
Dimmi che sei stata felice. Dimmelo, Aurora. Dimmelo, Viola.
Io ti ho amata ogni giorno per sempre"
This entire review has been hidden because of spoilers.
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