Immaginate i vincitori di una guerra. Una guerra mondiale, ma anche civile, la guerra dell’oligarchia economica contro il resto del mondo. Ora immaginate una sorta di congresso di Vienna, in cui i vincitori decidano del futuro del mondo. Ecco, supponete che si spingano oltre, decidano anche del passato del mondo. Un passato modificato, dove l’esito di guerre e di rivolte, sociali e culturali, sia già scritto. Dove i ribelli, gli “indisciplinati”, siano inconsapevoli del loro destino di perdenti. Un incubo alla Huxley.
Carino ma non sui generis Un libro che si presenta come un'opera di fantascienza ma che di fantascienza (salvo qualche rarissimo espediente ogni tanto) ha ben poco. Sicuramente un racconto che verte più sul sociale e sul politico che sul visionario.