«Dev'esserci qualcosa di spettrale nell'aria a Natale — qualcosa in quell'atmosfera chiusa, soffocante, che attira i fantasmi, come l'umidità delle piogge estive fa uscire le rane e le lumache.»
Dickens è stato il primo, con il Canto di Natale, a unire fantasmi e buoni sentimenti. Ma non il da Louisa May Alcott a Robert Stevenson, da Thomas Hardy a J.M. Barrie, molti autori vittoriani si sono cimentati con la ghost story natalizia. In questo volume, 38 dei racconti più belli e una raccolta di carole illustrate, da leggere e cantare rigorosamente a lume di candela. Per rabbrividire di paura, di freddo e d'emozione nella notte più lunga e sorprendente dell'anno.
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Purtroppo molto deludente. Sono sempre più convinta che la Mondadori, quando pubblica le sue raccolte tematiche di racconti con la collana dei Draghi, ci metta tutta la buona volontà per poi fallire miseramente nella realizzazione.
Diciamo che ci sono due o tre problemi in questo libro; il primo è sicuramente l'aspettativa che si ha leggendo il titolo ed il sottotitolo dell'opera: se tu, egregia Mondadori, mi chiami un libro "A Merry Victorian Christmas. Racconti gotici per un Natale da brivido" io mi aspetto delle ghost stories (o comunque racconti del mistero e simili) ambientate a Natale o in generale durante le festività natalizie. Di racconti così in questa raccolta ce ne sono ben pochi (e quelli davvero belli e appassionanti si contano sulle dita di una mano). Se da una parte troviamo opere come Canto di Natale di Dickens (il racconto natalizio di fantasmi per antonomasia che fa da apripista alla raccolta, qui però in una traduzione che non mi ha fatto impazzire), o Il racconto della vecchia balia della Gaskell (anche se qui il climax della storia si svolge appena dopo l'inizio del nuovo anno quindi passate le festività natalizie), oppure ancora L'avventura del carbonchio azzurro di Conan Doyle o il satirico Raccontati dopo cena di Jerome - quindi classiche ghost stories e detective stories natalizie più o meno inquietanti - per la maggior parte troviamo racconti che le festività le lambiscono appena o le citano in mezza riga. Per giunta molti racconti non sono minimamente gotici o inquietanti, ma i soliti racconti vittoriani edificanti e un po' bigotti, spesso romantici, con le solite protagoniste troppo pure e virginali per confessare di ricambiare i sentimenti dell'uomo che le venera come dee, per poi struggersi fino al giorno di Natale quando, finalmente, confesseranno di amarlo da sempre anche loro (effettivamente queste sono quasi gli unici racconti ambientati a Natale). E vissero per sempre felici e contenti, ma possibilmente non in una raccolta che dovrebbe contenere "racconti gotici per un Natale da brivido". Mi sarebbe anche andata bene questa varietà di generi con il Natale come fil rouge, ma allora dividete la raccolta per temi almeno o non dite che sono racconti vittoriani natalizi inquietanti perché non è esatto. Il saltellare da un racconto macabro con cuori strappati dal petto ad uno che fa il verso a Dickens, o da uno di incubus e magia nera a uno dove le protagoniste fanno di tutto per sposare i loro innamorati non socialmente all'altezza mi ha snervata e profondamente annoiata, visto che molti dei racconti erano anche tremendamente noiosi (e quei pochi interessanti erano davvero stupendi, così da non avere mezze misure in questa raccolta), infatti ho impiegato uno sproposito di giorni per terminarlo perdendo il conto delle volte in cui mi sono appisolata leggendo, per poi dover tornare indietro di qualche pagina il giorno dopo perché mi ero completamente dimenticata quello che avevo letto. Mi sento quasi derubata di questa prima metà di dicembre in cui avrei potuto leggere qualcosa di meglio.
Un altro problema - o forse è meglio dire un'altra promessa non mantenuta - di questa raccolta, sono le carole illustrate che tanto venivano decantate. Le carole per starci ci sono ma, nella mia ingenuità, mi aspettavo il testo di ogni carola incastonato in una splendida pagina illustrata con le illustrazioni d'epoca (tra l'altro cercatele in rete perché le illustrazioni natalizie vittoriane sono stupende e alcune sono assurde ed esilaranti). Nulla di tutto questo invece. Ogni carola (per di più molto poche) si presenta come un foglio di spartito con musica e testo; se da una parte aver inserito anche il pentagramma con le note è un'idea molto carina perché chi vuole e ne è capace può davvero suonare uno dei classici brani natalizi che tutti noi conosciamo, seguire il testo per la parte cantata sono un altro paio di maniche. Il font usato è quasi illegibile sia per forma che per corpo (piccolissimo) e si fa una fatica tremenda a meno che non si scansioni la pagina e la si stampi in formato A3, allora a quel punto si vede qualcosa, ma a quel punto si fa prima a cercarle in rete o comprare un libro di musica di carole natalizie in un negozio specializzato. Anche le celebrate illustrazioni non sono altro che piccoli disegni che accompagnano lo spartito. Che tu abbia preso la copia cartacea o che tu lo stia leggendo su un eReader in bianco e nero o con schermo a colori (come me) la cosa non conta perché tanto le illustrazioni sono inchiostro nero su carta bianca, tutto qui.
In conclusione, è un libro che consiglio? No, per me non li vale i 28€ della copia cartacea e trovo eccessivi anche i 14,99€ di quella digitale. È sicuramente un bel volume da collezionare e tenere in libreria, magari si può cercare usato ad un prezzo decente. Peccato perché l'idea era molto bella.
Un Natale vittoriano è tutto ciò che un appassionato del gotico desidera vivere almeno una volta nella vita, Il Canto di Natale di Dickens è uno dei miei racconti preferiti, amo persino la storia della sua pubblicazione 🕰️
Questa raccolta ci permette di (ri)scoprire tanti autorə, recuperando piccoli capolavori poco conosciuti 🤎 Si tratta di una serie di ghost stories natalizie vittoriane caratterizzate da superstizioni e suggestioni; le ambientazioni sono per la maggior parte domestiche - spesso nella campagna inglese - tra case decadenti, ereditate, maledette. I temi che accomunano i racconti sono tipicamente vittoriani, con quel pizzico di gotico e di soprannaturale che tanto amiamo: apparizioni, redenzione ed espiazione, cicli da chiudere per trovare la pace o il calore degli affetti. Tutto riconduce alla Victorian Age, con l’immancabile critica sociale, la questione della moralità e dell’ipocrisia - talvolta rappresentate in tono ironico ☁️ Ma non è tutto legato all’ inquietudine: ci sono anche storie d’amore ostacolate dallo stato sociale/economico o dalla famiglia.
Rispetto a quelli caratterizzati da un’impronta più umoristica, ho preferito i racconti gotici permeati da fenomeni soprannaturali e inspiegabili; tipiche ghost stories con case intestate che mettono al centro il perdono e, infine, il calore familiare👻 In particolare, ho apprezzato i racconti della Alcott e della Gaskell, “Una strana partita natalizia”, Il racconto di Cowper su un relitto infestato alla Vigilia (Coleridge avrebbe apprezzato), “Il fantasma del crocevia” (super gotico), ma anche “La tomba accanto al cartello stradale” con Hardy che celebra la natura e il paesaggio rurale, “Portami una luce”, e ovviamente ho adorato anche il racconto natalizio di Sherlock e Watson, una vera perla!
Grazie infinite ad Oscar Vault e Mondadori per la copia, una delle edizioni più belle da avere in libreria. La grafica interna è arricchita anche da spartiti di alcune canzoni natalizie, tutto super curato ❄️
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie e online. Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmela scappare? Assolutamente no.
"Tra la neve e le candele tremolanti, i fantasmi bussano alle porte del Natale vittoriano. Non solo luci e doni, ma ombre e sussurri che raccontano storie dimenticate…" 🎄🕯️ Un Natale da brivido, dove il calore del fuoco incontra il gelo dell’ignoto.
Il volume raccoglie una selezione di racconti gotici e vittoriani che intrecciano l’atmosfera natalizia con il brivido dell’ignoto. Non si tratta delle solite storie di festa, ma di narrazioni che ti portano tra case infestate, apparizioni spettrali, misteri irrisolti e atmosfere cupe, dove la neve e le decorazioni diventano cornice di inquietudine: immaginate la pioggia, la nebbia, il buio e una piccola luce mentre leggete accompagnati dalla cioccolata calda. Io l'ho fatto e... brivido! Stupendo! La tradizione dei racconti di fantasmi natalizi, molto diffusa nell’Inghilterra vittoriana, rivive in questa antologia che secondo me è una genialata da parte di Oscarvò: il Natale non è solo calore e convivialità, ma anche il momento in cui il velo tra i vivi e i morti si assottiglia. Ogni racconto è un piccolo gioiello di tensione e suggestione, capace di evocare il fascino di un’epoca in cui il gotico era parte integrante della cultura popolare.
" Dev'esserci qualcosa di spettrale nell'aria a Natale — qualcosa in quell'atmosfera chiusa, soffocante, che attira i fantasmi, come l'umidità delle piogge estive fa uscire le rane e le lumache. "
Gli autori presenti sono alcuni dei nomi più celebri della letteratura vittoriana e ottocentesca. Tra i racconti troviamo:
•Charles Dickens, che con Il canto di Natale ha inaugurato la tradizione delle ghost stories natalizie. • Louisa May Alcott, con un racconto che intreccia atmosfere familiari e soprannaturali. • Robert Louis Stevenson, maestro del mistero e dell’inquietudine. • Thomas Hardy, che porta il suo sguardo cupo e realistico anche nel contesto natalizio. • J.M. Barrie, autore di Peter Pan, qui in veste di narratore gotico. • Altri scrittori meno noti ma fondamentali per la tradizione delle ghost stories vittoriane, che arricchiscono la raccolta con apparizioni, case infestate e atmosfere spettrali.
Oltre ai racconti, il volume include anche una raccolta di carole illustrate, da leggere e cantare “a lume di candela”, come si faceva nelle veglie natalizie dell’epoca e ancora si fa in alcune parti dell'Inghilterra. La raccolta alterna voci diverse, tutte accomunate da uno stile ricco di dettagli e atmosfere. La prosa vittoriana, elegante e suggestiva, si mescola con il gusto per il macabro e l’inquietante. Il ritmo dei racconti è spesso lento e avvolgente, perfetto per creare tensione e per immergere il lettore in un mondo sospeso tra tradizione e paura. Io ogni anno leggo Canto di Natale e questa antologia mi ha solo dato modo di rifarlo nel migliore dei modi. A Merry Victorian Christmas è un libro ideale per chi ama il gotico classico, i racconti di fantasmi e le atmosfere vittoriane. È una lettura perfetta per il periodo natalizio, soprattutto per chi cerca un’alternativa alle storie rassicuranti: un Natale che non è solo fatto di luci e regali, ma anche di ombre e presenze misteriose. Un volume che unisce fascino storico e brivido letterario, capace di regalare emozioni intense e di riportare in vita una tradizione antica e affascinante.