E se bastasse una telefonata a cambiare una vita? Ambra Miller ha ventinove anni, vive a New York e ha una vera passione per i libri e la buona cucina. Assorbita dal suo lavoro per un’agenzia pubblicitaria, conduce una vita piuttosto frenetica, sempre attaccata al suo smartphone e stressata dal desiderio di fare carriera. Basta dunque una telefonata inaspettata per mandarla in tilt: il nonno italiano è morto ed è richiesta la sua presenza il giorno del funerale. Persuasa dal padre a partire, quando giunge a Verona scopre di aver ricevuto in eredità un’azienda vinicola. La novità la spiazza: Ambra non sa nulla di vini e desidera solo tornare a New York, quindi, senza troppo rifletterci, decide di mettere in vendita la proprietà. Ma non ha fatto bene i calcoli… La scoperta di un Paese meraviglioso, l’incontro con la carismatica vicina, Beatrice e la scoperta di uno stile di vita diverso dal suo sembrano farla tornare una ragazzina in grado di passare un’intera giornata senza controllare le email o i messaggi sul telefono. E ritrovare Alessandro, giovane e affascinante viticoltore, compagno di giochi durante la sua infanzia, farà sorgere in lei più di un dubbio: potrebbe mai lasciare la vita oltreoceano e sconvolgere la sua esistenza?
Il titolo, dalla prima volta che ho visto questo libro, mi ha fatto piuttosto ridere: io donna lo sono, ma non mi ci rivedo per nulla, dato che sì amo il vino, ma il rosso non lo posso proprio nemmeno vedere senza stare male.
Ma ora parliamo del libro. Devo dire che il libro mi è piaciuto abbastanza. L’ho trovata una storia leggera, ma con comunque molti spunti profondi, relativi prevalentemente ai legami famigliari, ma non solo. Inoltre ho trovato molto interessanti i continui riferimenti ai vini e alla loro produzione. La cosa che meno mi è piaciuta è stata la rivelazione finale, che ho trovato troppo scontata: si era capita pagine e pagine prima, gli indizi più che indizi erano luci al neon!
Il problema di questo romanzo è stato rappresentato dai protagonisti, decisamente insopportabili. Ambra, la protagonista femminile, non sarebbe nemmeno male e alcune sue scelte le comprendo anche, però si lamenta davvero troppo! Ho passato la maggior parte a strillarle contro che doveva solo aprire gli occhi, al posto di piangersi addosso. Il motivo? La sua relazione con Adam, un personaggio che definirlo antipatico è fargli un complimento per essere gentile. Speravo di liberarmene dopo pochissime pagine, tipo 2, ma ahimè non sono stata così fortunata. Né Ambra così intelligente…
Nel complesso un libro leggero e carino, di quelli veloci da leggere con un sorriso sulle labbra. Nonostante tutte le volte che ti fa alzare gli occhi al cielo…
Traveling to Italy and enjoying the wonderful wines 🍷🍇.What more could you ask for? After reading this book, you will surely want to enjoy a nice glass of wine under a veranda overlooking the vineyards in a beautiful village of Italy. Amber is a woman who dreams of fulfilling herself both at work and in private life. She is happy with her life in New York, even though she already has a small doubt about Adam's love. At a time when it seems that everything is going well, a call from Italy will totally change her fate. Verona, the city where she spent her childhood, brings back the sweet memories she had forgotten. Meeting her childhood friend, as well as her first love in adolescence, Alessandro, calls into question her entire existence. Amber will therefore find herself faced with a dilemma: to leave and say goodbye to what is left of her family, or to stay and rediscover love , along with an unexpected secret about her origin. A very enjoyable book, aroused in me beautiful emotions and gave me a positive energy. The real protagonist in the book is wine, "red as we women like it", as Beatrice emphasizes many times throughout the book.
"C’è così tanto, cara, in questo bicchiere. C’è la terra, che era qui prima di noi e ci sopravvivrà, che dà frutti solo se la curi bene e la rispetti, c’è l’aria, che porta con sé gli odori della valle, del lago, delle montagne in lontananza, ci sono la pioggia e il sole e le mani di chi cura l’uva, c’è l’acciaio, il legno e il vetro, ci sono speranze, paure, traguardi, dubbi. C’è amore, dedizione e attesa. Soprattutto l’attesa, perché il bicchiere di vino perfetto è quello che arriva se hai saputo aspettarlo, senza stancarti, senza lasciar perdere, senza imbrogliare. È tutto lì il segreto di un grande vino: non avere paura del tempo." Proprio come il bicchiere di vino perfetto Daniela Farnese è riuscita a dosare gli ingredienti e creare un mix perfetto.
4 MERITATE STELLINE per questa storia d’amore dal sapore tutto italiano, come lo è “A noi donne piace il rosso” della bravissima Daniela Farnese. La narrazione parte già avviata dal primo rigo del capitolo uno. Ultimamente, mi è capitato di leggere sempre più libri che non si perdono in ulteriori spiegazioni della trama, ma che ci introducono direttamente all’interno della vicenda che si vuole raccontare e ho scoperto che questi “incipit” mi piacciono molto. ;) La protagonista di questa storia si chiama Ambra Miller, una quasi trentenne in carriera che lavora per un’agenzia pubblicitaria di New York e che divide il poco tempo libero a disposizione, chiacchierando con le sue migliori amiche Eva e Zoe, che le vogliono un gran bene (e che io ho trovato spiritosissime xD ), litigando con il suo fidanzato Adam e andando a trovare il padre nella biblioteca di sua proprietà. La sua vita scorre piatta e lineare in quest’unica direzione, finché non viene stravolta da una chiamata: l’avvocato Alfredo Testi la informa, infatti, che suo nonno, Luigi Ferro, – che lei credeva morto da tempo – è deceduto e la invita a presentarsi al suo funerale. Inizialmente, lei non ha alcuna intenzione di partire, dati i rapporti ormai interrotti da più di 15 anni con quei familiari italiani, ma, alla fine, il padre la convince a prendere l’aereo e recarsi in Italia. Così, Ambra – un po’ per caso, un po’ per “colpa” del destino – si ritrova a Verona e nei luoghi che hanno contraddistinto la sua infanzia, come le vigne e la villa, un tempo appartenuti ai suoi nonni materni e che adesso – sgranate pure gli occhi – le sono stati lasciati in eredità dal nonno. Il primo pensiero di Ambra, ovviamente, è quello di vendere la proprietà e l’azienda vinicola e ritornare a New York, dai suoi affetti più cari, ma una volta qui, l’incontro con l’adorabile, tenace e romantica Beatrice (si vede che ho amato alla follia il suo personaggio? *_*) e con il suo vecchio compagno di giochi, nonché prima cotta adolescenziale, Alessandro, rimetteranno in discussione tutta la sua esistenza. Ambra si troverà, quindi, di fronte ad un dilemma: ripartire e dire addio a ciò che le rimane della sua famiglia, oppure restare e riscoprire l’amore per quella terra, insieme ad un inaspettato segreto che riguarda le sue origini? Non aggiungerò altro sulla trama, ma la lettura è scorrevole e piacevole. Il linguaggio semplice e senza fronzoli, è arricchito di radi termini inglesi di facile comprensione. Insomma, un libro adatto a tutti. Tuttavia, ciò che mi ha colpito di più è stata la maniera diretta e arguta con cui sono stati espressi i pensieri della protagonista e le numerose e spassose metafore e similitudini che hanno a che vedere con il mondo del cinema e delle serie televisive. Per me che sono un’amante di film e telefilm, vi assicuro che è stato un divertimento assoluto! :D Infine, ho sorriso alla battuta finale di Adam, un’antitesi a ciò che Alessandro aveva confessato appena poche pagine prima e che ha sancito la decisione ultima della nostra protagonista. “A noi donne piace il rosso”: certamente, un libro che si inizia a gustare, pian piano, goccia dopo goccia, come un ottimo Amarone d’annata, e che finisce con l’inebriarti, grazie alle emozioni e alle sensazioni che riesce a regalare, tanto che si termina tutto d’un sorso. ;)
Ambra Miller, giovane americana dalle radici italiane, vive a New York dove lavora in un’agenzia pubblicitaria. La sua vita scorre frenetica tra telefonate, mail, clienti e Adam, fidanzato allergico alla convivenza. Un giorno la telefonata di un avvocato italiano cambia repentinamente la vita di Ambra. La giovane infatti deve recarsi al più presto in Italia poiché suo nonno è appena deceduto. Dopo attimi di scetticismo, l’americana parte e giunta nelle campagne veronesi scoprirà di essere l’unica erede dell’immensa tenuta produttrice di vini che suo nonno ha edificato. Tra mille dubbi, sorprese, segreti di famiglia, incontri e rincontri, Ambra si trova dinanzi a un bivio: tornare in America alla sua vita di sempre oppure rischiare ricominciando altrove? Certo, la presenza del bell’Alessandro, amico d’infanzia, non migliora la situazione.
“Nessuno è in grado di giudicare le storie altrui. Un amore devi viverlo in prima persona per capire quanto è potente, devi indossarlo come un abito per comprendere se ti calza bene e, magari, un sentimento che per qualcuno è perfetto, a te può stare stretto o troppo largo. Perché non esiste un unico modo di amare, ma una maniera differente per ognuno di noi. Proprio come un vestito di sartoria: l’amore è fatto su misura.”
Questo romanzo si configura come una grande saga familiare. Una storia di ritorni e nuove partenze, un racconto coraggioso del quale protagoniste sono principalmente le donne.
Ambra Miller è una giovane capace di andare incontro all’ignoto anche se poi, almeno in apparenza, sembra lasciarsi sopraffare dalla paura della novità. Donna forte nonostante tutto, ama gli affetti, le belle storie e durante il soggiorno in campagna cambierà radicalmente, non solo perché spesso lascerà il cellulare spento ma soprattutto perché impara a conoscere alcune sfaccettature di sé che non aveva mai lontanamente immaginato di possedere, impara ad apprezzare la vita semplice, la buona cucina, il buon vino, la tranquillità. Senza dubbio l’Ambra del finale è radicalmente diversa dalla donna d’affari che il lettore inizia a conoscere nell’esordio del romanzo.
L’autrice si serve di uno stile semplice, diretto, ben dialogato, ricco d’ironia che permette di alleggerire notevolmente il peso della narrazione così da poter trattare tematiche complesse quali: i rapporti familiari, l’adozione, la vita nella compagne. Una trama ben costruita, originale, dal finale romantico capace di coinvolgere pienamente il lettore che rimane spesso a bocca aperta dinanzi agli eventi narrativi.
Una lettura leggera, spassosa e riflessiva allo stesso tempo e, ammettiamolo, una bella lezione vinicola.
Mi è piaciuto molto, non avevo mai letto nulla di questa autrice e devo dire che dopo questo, leggerò sicuramente altri suoi lavori. Il vero protagonista è il vino, rosso come piace a noi donne, come puntualizza Beatrice molte volte nel corso del libro. La storia d'amore tenera e delicata fa da contorno e ruota a tutta una serie di personaggi tutti interessanti e con una storia a sè da raccontare. L'autrice è così brava a descrivere la storia e l'anima di ognuno di loro, che riesce a farti apprezzare e perdonare anche i personaggi meno positivi. Il libro si lascia leggere benissimo, linguaggio moderno e attuale, protagonista oltre che bella, simpatica e autoironica, i suoi ragionamenti introspettivi sono divertenti se non addirittura esilaranti. Si capisce anche l'attento studio dell'arte vinicola, l'autrice stessa in una sua intervista dice di aver passato 4 mesi in giro per le aziende a documentarsi, il risultato? Ha fatto venire voglia anche a me di sedermi sotto un ciliegio ad ammirare le valli veronesi degustando un ottimo Amarone del 2009. Lo consiglio
La storia di Ambra è come un buon calice di vino dal sapore corposo assaggiato a stomaco vuoto. Stravolge tutto lasciando un retrogusto dolce al palato e ti viene subito voglia di averne ancora. Non ci si perde in fronzoli, è ben articolata, equilibrata, scorre al giusto ritmo e ti prende da subito. Adorabile.
This was a nice book to read. Nothing special about it. Im not a fan of any alcohol or (relating to this book) wine, but this book made me curious about the process of making wine and enjoying it. It actually made me feel like i lived in Italy those 3-4 days i read the book xp and it put me in a such relaxing mood. It was fine.