In un futuro devastato dalla guerra, l'umanità ha perso la propria innocenza. Nel 2136, la Guerra dei Garofani ha obbligato intere generazioni a sacrificarsi. Giovani tra i 16 e i 18 anni vengono strappati alle loro famiglie e gettati nel fuoco del conflitto. Tra di loro, la Camerata A: ventuno ragazzi pieni di sogni infranti, costretti ad affrontare un addestramento brutale e un destino che li marchierà per sempre. Trentatré anni dopo, nel 2169, la guerra è finita, ma il Paese è ancora sotto il giogo dell'esercito. Libertà e giustizia sono privilegio di pochi, mentre la povertà alimenta la criminalità nelle periferie. Per mantenere il controllo, il governo ha creato Peter Pan: un gioco televisivo crudele, dove i detenuti si affrontano in sfide mortali. Jason Blueman, figlio di un potente politico, ha sempre guardato Peter Pan con cinico distacco, scommettendo sulle vite altrui. Suo fratello gemello, Jeremy, sordomuto e invisibile agli occhi della madre, detesta invece quello spettacolo disumano. Ma quando Jason viene accusato di un crimine, la loro vita cambia radicalmente: Jeremy viene sacrificato al posto del fratello e inviato alla tana, l'arena dei giochi mortali. Determinato a salvarlo, Jason si fa arrestare, ma un imprevisto li trasforma entrambi in concorrenti. Intrappolati nel gioco, Jason e Jeremy scopriranno che tra i detenuti si nasconde un gruppo di ribelli pronti a distruggere Peter Pan. Ma le loro alleanze saranno precarie: per i detenuti, Jason è un nemico da eliminare, E, mentre la verità emerge, una domanda inquietante si fa strada: perché i ragazzi della Camerata A sono legati a questo gioco, decenni dopo la guerra?
TW: Scene di guerra, eventi emotivamente impattanti e contenuti espliciti Tropes: Action Social gap Found family Enemies to lovers Slow Burn Spicy Forxed proximity Spicy Strangers to lovers Best friends to lovers to enemies
E’ da giorni che il mio cuore e la mia mente sono sempre rivolti ad un solo pensiero, qualche giorno fa ho dovuto salutare quella splendida trilogia che nel mese di Settembre mi ha fatto compagnia, ogni tanto mi fermo a pensare “chissà cosa staranno facendo?” come se non fossero personaggi inventati… eppure per me sono reali e ormai sono parte del mio quotidiano… sono stati la mia compagnia per lunghe notti e ora che li ho dovuti salutare so che non sarà mai un’addio perchè li sento concreti, sento che sono parte integrante di me, sono scolpiti nel mio cuore e indelebili nelle mia mente. E’ così che mi sento da quando ho finito una la saga distopiche queer più belle che abbia letto negli ultimi anni, la saga che posso e voglio chiamare casa. Di solito dico “la recensione è per i lettori e non per gli autori” ed è vero e infatti questa non sarà una recensione, ma un mio sfogo personale, una lettera d’amore per i miei bimbi, una richiesta per far si che quest’opera abbia tutto il successo che si meriti. Non vi mentirò non starò qui a vendervi una storia diversa da quello che è, la saga è un distopico ben scritto, ben strutturato… qui troverete realtà e la realtà non è sempre gentile, ma vi posso promettere che alla fine di questo viaggio avrete una famiglia, avrete letto una delle storie più sconvolgenti e travolgenti che potreste leggere (almeno per me) e di tanti tantissimi amori, tante storie d’amore che vi porterete sempre nel cuore. Partiamo quindi dalla trama, dallo svolgimento che le cose tecniche me le voglio togliere subito…. Che vi devo dire? Vi posso dire che mi ha completamente stordito? Che sono stata giorni a pensare come le cose si potesse sbrogliare, a pensare a tutti gli intrighi e i misteri da risolvere e come sia stata brava Arianna a creare i misteri, sempre più dubbi e quesiti e a sbrogliarli piano piano quando lo decideva lei tenendoci sulla corda fino alla fine. Ogni cosa in questa saga è stata calcolata nei minimi dettagli, niente è stato messo a caso, bisogno stare attenti a ogni frase, ogni sguardo, ogni gesto perché in quello ci stava la soluzione ai dubbi che ti potrai durante la lettura.
Possiamo parlare di come abbia creato personaggi così reali, così belli che alla fine me li sono adottati tutti, non esagero quando dico che io ho pianto per loro, ho riso con loro, sarei entrata nel libro per proteggerli con la mia stessa vita, che quando dico che si sono scavati piano piano un posto dentro il mio cuore io non sto esagerando perché è così mi sono immersa così tanto nella lettura che io ero parte della storia, parte del loro gruppo e non potete capire come io sia stata fiera di loro, di questi piccoli ragazzi coraggiosi che hanno passato l’inferno, ma hanno sempre trovato la forza per andare avanti, sempre trovato quel barlume a cui si aggrappavano a con tutto loro stessi per non cedere. Scene d’azione adrenaliniche che ti fanno stare con il fiato sospeso, scene dove riderai per ore e anche mesi dopo averle lette solo ripensandoci, amicizie meravigliose 🥹🥹 tutto si intreccia perfettamente in questo romanzo, a fine lettura non li vorrai più lasciare 🤧🤧. Io posso andare avanti per ore, vogliamo parlare del protagonista che penso sia uno dei migliori protagonisti che io abbia mai letto, con una crescita meravigliosa un evoluzione nelle pagine graduale e ben scritta, ma mai esagerando Jason è un ragazzo di 23 anni nel bene e nel male sbaglia,fa scelte avventate, si butta a capofitto nelle cose, si arrabbia, e ama in tutte le sue forme. Perchè dovete capire che la saga delle “favole non sono reali” non parla solo di una forma d’amore, ma di tante, parla di amore fraterno, parla di famiglia,quella che ti crei, quella famiglia che è pronta a tutto pur di proteggerti di amore puro,profondo, che ti travolga, che ti cura e che ti completa. E ora passiamo alle ship so che avete iniziato a leggere questo post solo per sapere se almeno il romance segue le regole del romance e no non ci saranno spoiler qui, ve l’ho detto è un mio sfogo e tale rimane quindi non vi posso dire come finirà, ma vi posso promettere che le storie d’amore che ho letto in questo romanzo mi hanno svuotato completamente e poi mi hanno curata, mi hanno cicatrizzato ferite che non pensavo di avere…. l’enemies to lovers che ho letto qui è uno dei più belli, puri e genuini che abbia mai visto, loro si completano, si supportano, si prendono in giro, sono uno il sostegno dell’altro, sono la “musica” l’uno dell’altro. Gli amori di peter pan è morto sono quegli amori profondi, istintivi che ti consumano, che ti completano perchè questi ragazzi stanno passando l’inferno e quindi di aggrappano ad ogni cosa bella che gli capita con tutte le loro forse, sono le più profonde e intense che potreste mai leggere. Le dichiarazioni più belle, più sceme, più impicciate, tenere, intense che io abbia mai letto le ho letto in questi libri e ricordarle mi fa di nuovo avere le lacrime agli occhi, perché loro si meritano il mondo e io posso solo leggerli e vederli e proteggerli da lontano. Non mi riprenderò mai da questa saga, non li dimenticherò mai, li tengo qui vicino a me e ripenserò a loro ogni volta che tutto sarà troppo così che loro possano darmi la forza. Grazie ragazzi. Grazie Arianna per averli scritti. Non è un’addio perché non smetterò mai di rileggere le sottolineature loro, ci sarebbe solo una cosa per farmi completamente felice un cartaceo così da poterli abbracciare ogni volta che ne sento la necessità.
“Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Lo sanno presto che cresceranno e Wendy lo seppe a questo modo. Un giorno, quando aveva ancora due anni, giocando in un giardino, colse un fiore e lo portò di corsa a sua madre. C’è da pensare che la bimba, in quell’atteggiamento, sembrasse deliziosa poiché la signora Darling appoggiò le mani al cuore ed esclamò: “Oh, perché non puoi restare così per sempre?”. Questo fu tutto quanto passò tra di loro sull’argomento, ma, da allora, Wendy seppe che sarebbe dovuta crescere. Tutti, dopo i due anni, scopriamo questa verità. I due anni sono il principio della fine.”
C’è chi cresce subito e che lo capisce un po’ con la forza cosa significhi essere catapultato nel mondo reale e non più in quello delle favole. Questo è quello che succede anche a Jason, in una maniera diversa, forse, anche un po’ più cruda. Ma gli ha aperto gli occhi e levato quel palo che teneva ficc- Okay, avete capito.
Questa storia, che @otaku mi ha permesso di leggere per interno (cosa che le è convenuto altrimenti mi sarei fatta tutta Roma a piedi per trovarla) è una storia ricca di ogni cosa, di ogni sentimento possibile che un essere umano possa provare. È amore, è crescita, è famiglia. Ma è anche dolore, rassegnazione, paura e follia.
Fin dai primi tempi in cui ho iniziato a seguirla, Peter Pan è *trapassato* mi ha sempre incuriosito per il semplice fatto che fosse un distopico, quindi se da un lato avevo qualche timore non potesse essere come desiderassi io, dall’altra parte avevo un’asticella già settata al massimo. E indovinate un po’? Arianna l’ha distrutta per settarla ancora più in altro, perché questo libro ha davvero superato ogni mia possibile aspettativa. La narrazione distopica, in questa società del futuro, è bene studiata, ben affrontata e ben caratterizzata, da farti venire i brividi!
Non solo la storia è coerente con se, dall’inizio alla fine, ma davvero è costruita in un modo che non ti fa né annoiare né perdere. O nel primo volume abbiamo due linee temporali: due gruppi di ragazzi che devono attraversare le loro gu3rr3. Una reale e una creata solo per puro “divertimento”. Di chi? Beh, per scoprirlo dovete leggerlo!
Io tutto quello che vi posso dire è che non mi sentivo così immersa in una lettura, fino ad avere i brividi nell’anima ed esserne ossessionata, da moltissimo tempo. I personaggi sono così fottutamente e magnificamente caratterizzati che arrivi a fine libro che li consideri parte di te. Ogni loro storia è un filo che si intreccia con l’altro, fino a portarti al cuore della matassa. Ogni dettaglio è curato alla perfezione, nessuna cosa è lasciata al caso: tutto nella storia è collegato e preciso. Non si perde, non si annulla e ne si contraddice. C’è una linearità armoniosa che ti fa rimanere incollata alle pagine.