Di tutte le ore della giornata ce n’è una segreta, notturna, abitata solo dai sogni: è l’ora in cui la casa si fa silenziosa, tutti dormono ma una donna veglia e posa su ciascuno i suoi pensieri come carezze in punta di piedi. È l’ora delle malinconie e della tenerezza, è l’ora della verità sussurrata nel buio quando fa meno male o quando sappiamo che l’abbraccio del sonno presto ci concederà una tregua. Con una voce piena di humour e di sensibilità, la narratrice di queste pagine ci racconta la sua famiglia attraverso i discorsi notturni che rivolge alla figlia bambina, al figlio adolescente, alla mamma che non c’è più e all’incrollabile papà, al suo compagno, a un’amica che vive dall’altra parte del mondo... e forse, in fin dei conti, a sé stessa.
"COSE CHE TI DICO MENTRE DORMI" ENRICA TESIO In questo romanzo aleggia una nostalgia discreta di momenti trascorsi, di ricordi, di sere, di giochi, di nascita e vita, adolescenza e amore come personaggi che circondano ed osservano. C'è una donna consapevole che ogni volta che affronta una chiusura trova una porta che la conduce a un nuovo inizio. Ci sono spazi che diventano troppo stretti quando non si sta più bene insieme. La sua maternità é un nido in cui protegge, consiglia, avvolge il suo amore per i figli, consapevole che non c'è amore senza libertà. È nei momenti di silenzio della sera, in quei piccoli spazi di quiete, che riesce a sfiorare delicatamente con le parole le persone che più le stanno a cuore: la madre, i figli, l'uomo che le sta accanto, il padre e un'amica lontana. Vivono tempi diversi, luoghi diversi ma, sceglie di scrivere, dopo una ninna nanna personalizzata, ciò che ha vissuto e le sensazioni che prova, con la giusta sensibilità e un'appropriata ironia. Si alternano sorsi di malinconia e rimpianto a momenti di pura gioia. Enrica Tesio riesce ad essere figlia, madre, compagna e amica, ruoli coesistenti che mostrano fragilità, un apparente senso di inadeguatezza ma che in realtà questa donna riesce a portare avanti coniugando il tutto. "Ciò che eravamo", un luogo felice nel cerchio della vita che si espande, resta, malgrado tutto, un'oasi, trovando successivamente nell'essere "tutti insieme" una dimensione altrettanto appagante. Si impara così che nella vita niente è scontato, che bisogna dirsi "ti amo, ti voglio bene" al momento giusto. Ogni cosa può cambiare e, soltanto se lo si vuole, non ci si perde mai! Consigliato! ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
"Non esiste una grande corsa iniziale per aggiudicarsi il proprio posto nel mondo e poi rendita e inerzia fino alla fine. Si possono vivere più vite, si può cambiare, è lecito, cambiano i desideri, per questo non bisogna crederci troppo ai propri desideri. Crederci, dedicarsi, ma non forzare. Soprattutto non forzare i tempi, i sentimenti, la realtà. Raccontati storie, insomma, non bugie."
Anche questa volta confermo che a me Enrica Tesio commuove e diverte allo stesso tempo: si entra in punta di piedi in vite non nostre, in confessioni intime e personali, che però hanno il sapore universale della vita e delle relazioni che riguardano tutti noi. E mentre sorridi per qualche buffo aneddoto sei anche lì che piangi su qualche passaggio così vero e al contempo delicato da non capacitarti di come sia successo che il focus si spostasse all'improvviso su di te e tuoi sentimenti, il tuo modo di stare nel mondo.
Non è un romanzo su cui normalmente avrei focalizzato la mia attenzione, ma mi è stato proposto di leggerlo alla Giunti in cui lavoro e così ci ho provato. Non pensavo che mi avrebbe tanto coinvolta e che mi sarebbe piaciuto così. L’autrice parla in prima persona e si rivolge ai suoi cari mentre dormono, per dirgli tutto ciò che non riuscirebbe a dire loro da svegli. Parla alla madre morta, al padre, ai figli, al compagno, all’amica; a ognuno si rivolge in seconda persona come se realmente stesse parlando con loro e confida i suoi pensieri più intimi e segreti. L’autrice sa affrontare tematiche pesanti come il lutto, il dolore e la paura con uno stile leggero e spesso usa l’ironia come scudo, ma è riuscita comunque a farmi commuovere, specialmente con le ninna nanne in rima che precedono ogni parte del romanzo. Ho adorato il suo modo di scrivere, rapido, senza fronzoli ma pieni di metafore suggestive e immagini bellissime. È un continuo flusso di pensieri che non rispetta la punteggiatura ma che arriva dritto al cuore del lettore. Emerge con forza la natura tutta umana dei sentimenti contrapposti che possono legarci alla stessa persona, la mancanza e il rancore per la madre, l’esasperazione e la tenerezza per il figlio grande, la paura e l’orgoglio per la figlia piccola. La Tesio è un personaggio reale, autentico, che confida le proprie debolezze, i propri sbagli ma anche le proprie soddisfazioni e vittorie intime. È un personaggio che, alla fine, desideri conoscere, incontrare e stringerle la mano per dirle: mi sono ritrovata in quello che hai scritto. Mi sono sentita te e, dunque, meno sola in questo mondo. Consiglio questa lettura a chi ha voglia di pensieri profondi, più che di una trama articolata, e a chi teme di sbagliare ogni giorno: siamo tutti umani e la Tesio, con questo libro, ci fa capire che è bellissimo così.
È un libro che mi ha spiazzato. Questa la nota positiva. C’è però un ma… È tutto troppo. Scritto troppo bene. Ci sono pensieri troppo articolati e frasi troppo perfette da un punto di vista stilistico. Ci sono troppe massime di vita e troppo assolute, che sarebbero troppo persino per mille confezioni di Baci Perugina. Non si fa fatica a ritrovarsi in quello che l’autrice prova o racconta. Però si fa fatica a emozionarsi o a lasciarsi coinvolgere anima e corpo. Si percepisce un effetto “spiegone” e un accentuato “il mondo funziona così, come te lo descrivo io. E io ne so…” Persino le contraddizioni umane, che apprezzo sempre e sono il sale di una narrazione avvincente, appaiono qui un po’ troppo forzate. Quasi non vere o genuine. Sono confessioni profonde, quelle dell’autrice, rivolte alla madre, al padre ”il professur”, all’amore della sua vita, all’amica, al figlio più grande o alla figlia più piccola. Precedute da ninna nanne. Perché la notte è il tempo del silenzio, dell’abbandono. Il momento durante il quale le parole possono fluire libere dalla confusione e dagli impegni della quotidianità. Sono esperienze di vita e sentimenti forti, di odio e amore, quelli che emergono. Espressi anche con gradevole ironia. Nella lettura si rimane in bilico tra l’indimenticabile e l’insoddisfacente. Forse questo potrebbe essere considerato un successo per @enrica.tesio. Un talento che pochi scrittori possono vantare.
Un flusso di coscienza che con l’ironia e la notte, complice del silenzio e del ritrovarsi interiore, reclama la vita vera e fragile di chi c’é, c’é stato e ci sarà. Un dialogo interiore con il passato, non per giustificare il presente, ma per accettare, sventrare e spiegare. Una ninna nanna ai pensieri, ai non detti, a ciò che siamo nonostante. Un libro ironico, a tratti crudo, diretto, frammentato, un libro da leggere, un libro sull’essere genitori, mogli,mariti, compagni di noi stessi.
Un bel libro, un saggio, che diventa autobiografico. La scrittrice scrive come se stesse parlando (con la madre, il compagno la figlia) mentre l'altro(a) dorme. Interessante ed originale, scritto molto bene, con certe confessioni sull'amore, i rapporti, la morte, la vita.
Tante storie d’amore raccontate con lunghe lettere dolci, delicate, ironiche al punto giusto. Ho adorato ogni parola. Mi sono ritrovata in tantissimi punti dei rapporti che la narratrice ha verso ogni persona della sua vita, molto bello
“Ninne nanne delle cose da niente, che sussurro di notte a chi non mi sente, e ogni sera mi trovo, nel buio, ad implorare: amore, ora dormi, che ti devo parlare.”