Velia Matai, dopo essere fuggita da una relazione tossica, si ritrova a Bologna insieme alla sorella Alba. Le due hanno un rapporto intenso, fatto di complicità e conflittualità, e la vicinanza mette entrambe a dura prova. Ma quando, durante le prove della band di Alba, Velia conosce Ravel, tutta la sua attenzione si concentra sullo scoprire i misteri dietro il ragazzo: perché non si fa mai vedere di giorno? Dove trascorre tutto il suo tempo? Quali segreti si celano nei suoi silenzi? E, soprattutto, quanto è coinvolto nei terribili omicidi che stanno insanguinando la città? Velia, forse, conosce già le risposte, ma accettare una realtà che non è spiegabile razionalmente è più difficile di quanto possa immaginare... in particolare ora che il suo cuore ha ripreso finalmente a battere.
Immagina avere una storia che potrebbe essere un romance mystery con elementi urban fantasy: Una protagonista costantemente in fuga, da la sua infanzia difficile, dall'incidente che le ha portato via tutto, anche la paura della morte, ora fugge da una relazione tossica e si rifugia da sua sorella. Le due si vogliono molto bene ma gli anni di lontananza hanno aperto una voragine, il risentimento per una promessa infranta e i traumi causati dal loro passato (il padre violento, la madre, che seppur amorevole, non è riuscita a proteggere le figlie) impediscono alle sorelle di sanare la frattura. Mentre omicidi stranissimi terrorizzano gli studenti universitari di Bologna, un ragazzo misterioso e affascinate entra nella vita della protagonista, portando con se risposte sul suo terribile incidente che però rischiano di sconvolgere tutto quello che crede di conoscere sul mondo. Quindi un libro che potrebbe parlare di famiglie difficili, relazioni tossiche, di quanto sia difficile spezzare il ciclo di abusi e di traumi, ma anche di come ci si possa rialzare e ritrovare se stessi. Ricominciare a vivere e trovare la propria strada seguendo le passioni, creando relazioni sane con persone che ti supportano, la forza che ci vuole per chiedere aiuto e non cadere negli schemi tossici dei genitori. Un libro che può parlare di depressione, di lutto, dei sacrifici che si è disposti a fare per la famiglia e per amore, di amore per se stessi, di identità ma anche trattare temi di razzismo (le due ragazze fanno parte di una minoranza etnica) e senso di appartenenza, che trova parallelismi e agganci con gli elementi fantasy del “diverso” in senso sovrannaturale...
Ecco, adesso che hai immaginato questa bella storia immagina anche di buttare tutto nel cesso perché quell'egocentrica frignona “I’m not like other giiirls!” della protagonista ha voglia di cazzo emo
Questo ultimo capitolo della HS mi é piaciuto moltissimo! In un qualche modo un po’ si avverte che é il finale perché abbraccia tutto ció che fino ad ora avevamo visti nei capitoli precedenti. É stato bellissimo! Ho amato i protagonisti, le loro storie, i misteri e il modo in cui tutto alla fine si intrecciava. Ogni capitolo é stata una sorpresa, un’ansia costante per ogni personaggio e la gioia di rivedere vecchi volti e scoprire qualcosa in più sulla loro storia. Tutto é stato gestito, a mio avviso, molto bene. Il ritmo era incalzante, la componente romance giusta nel suo piccolo e l’intera parte finale l’ho trovata perfetta, giusta, dilaniante. Piccola nota dolente: avrei voluto sapere qualcosa sul passato romano di Velia e soprattutto trovo che non ci sia stata risposta ad uno dei quesiti più grandi dell’intera storia. É stata infatti posta attenzione ad un particolare dettaglio nel corso della storia, ma poi non é stato spiegato, perché? Ci sono rimasta un po’ male 🥲
Per il resto consiglio con tutto il cuore la lettura della Hidden Society 🥹💜
La mia avventura con la Hidden Society si è appena conclusa e non potevo chiedere di meglio per quest'ultimo volume. Ali e Ombre è ambientato a Bologna e segue le vicende di Velia Matai, una ragazza che fugge da un misterioso passato in cui ha sfiorato la morte e cerca di ricostruirsi una vita nel capoluogo emiliano in seguito ad una relazione tossica. Lì si ricongiungerà con sua sorella Alba, con la quale ha sempre avuto un legame intenso e conoscerà Ravel, un ragazzo alquanto misterioso che si aggira per le vie della città solo di notte. È indubbiamente diventato il mio libro preferito della saga insieme ad Abissi e Incanto. Di seguito, un elenco di motivi: 1) Mi è piaciuta moltissimo Velia come protagonista e ho trovato d'ispirazione il suo percorso di ricostruzione. Infatti, mi sono ritrovata a sottolineare svariati passaggi di sue riflessioni inerenti alla vita, all'amore, alla musica, all'amicizia. Lei è la prova che si può sempre ricominciare, per quanto sia complesso abbattere determinati muri, spesso e volentieri siamo noi stessi a porci dei limiti superflui. Inoltre, mi sono rivista nella determinazione e nella lealtà che dimostra nei confronti dei suoi cari. 2) La città di Bologna, che diventa a tutti gli effetti un personaggio. Ho avuto soltanto una volta il piacere di visitarla, ma questo libro mi ha trasmesso voglia di tornarci e scoprire i luoghi dove si svolgono gli eventi. Nonostante all'inizio fossi perplessa sulla scelta, dopo la lettura ho cambiato la mia prospettiva e affermo che si tratta del luogo perfetto per demoni, vampiri e tutte le creature presenti nel libro. L'autrice è riuscita a creare questo alone di mistero che avvolge Bologna in un modo del tutto credibile e incalzante. 3) La costruzione della storia e i colpi di scena. La narrazione è davvero solida e ben scritta, si regge in piedi da sola e al tempo stesso arricchisce l'universo della Hidden Society tramite nuove informazioni, cameo di personaggi molto amati e cerchi che si chiudono. I COLPI DI SCENA AAAAAAA Quando pensate di aver raggiunto l'apice della sofferenza, sappiate che c'è sempre il capitolo successivo! Gli unici aspetti che ho apprezzato meno sono la ship tra Velia e Ravel, poiché alcune dinamiche non mi hanno convinta e il finale che ho trovato un po' affrettato, ma per il resto mi sento di consigliare questa saga! Sono triste al pensiero di aver concluso la serie, quindi spero che prima o poi avremo delle novelle spin off.
Audiolibro Avevo aspettative molto alte per questo ultimo capitolo e forse sono proprio queste aspettative ad avermi fregata. Non è un brutto libro, intendiamoci, ma non mi ha coinvolta più di tanto. Ho trovato un po piatti sia i personaggi che la trama. Sono molto dispiaciuta ma per me sono ⭐️⭐️,5 stelle che arrotondo a 3.
Finalmente l’ultimo libro della saga torna ad assere all’altezza del primo 😭😭😭 Il secondo e terzo consiglio di leggerli solo perchè alcuni personaggi tornano e si ha una visione più completa
forse non quello che mi è piaciuto di più di tutti e quattro ma ammetto essere questa una degna conclusione di una sorta di quadrilogia strana. sempre piacevole e scorrevole. peccato che io abbia dei problemi con Bologna e che non ne colga la magia come dovrei....forse è quello il problema. in ogni caso, gran bella esperienza di lettura.
Discreto come ultimo libro, ci sono alcuni ritorni ma nonostante questo in alcuni punti é ripetitivo e no sense (alcune scene potevano essere tagliate o i dialoghi rivisti cioè a volte sembrano infantili). É stato bello avere la musica come filo conduttore, ma altre tematiche come relazioni tossiche, difficoltà famigliari e differenze razziali avrebbero potuto avere un peso diverso e non essere così superficiali.
nonostante avessi amato i primi 3 volumi, questo non sono proprio riuscita ad apprezzarlo… è veramente tanto pesante e alcune parti sono veramente inutili e ripetitive
Audiolibro 0,1 * Penso uno dei libri più brutti che ho letto , sicuramente il peggiore della serie che è molto scadente a livello di scrittura (qualcuno più decente degli altri ma di poco ). Hanno sbagliato lettrice per gli audiolibri, li rende più pesanti di quello che sono già e sopratutto con questo quarto volume è stata una tortura arrivare alla fine. Capisco l’idea sotto questa “serie” ma andava fatto molto lavoro prima di pubblicare , cosa che a mio parere non è stato fatto abbastanza.
Non mi aspettavo che il finale della “saga” della Hidden Society, i cui altri libri (anche se non ho letto il primo, “Stelle e Ottone”) mi erano piaciuti così tanto, fosse così deludente e di bassa qualità. Non so proprio cosa sia successo: certo, gli altri non erano privi di difetti, ma erano scritti bene e avevano una trama interessante, cosa che qui non posso assolutamente affermare! Un libro purtroppo molto deludente, che ha degli alti molto alti, ma dei bassi dove sembra veramente una brutta copia di "Twilight". Spero che non sarà l’effettiva conclusione della saga perchè mi dispiacerebbe che una saga a me così cara finisse con un libro così brutto.
Non è un libro totalmente da buttare però: ogni tanto emerge, soprattutto nelle descrizioni di Bologna, un substrato di materiale di effettiva qualità, bello da leggere e addirittura profondo per quanto riguarda le riflessioni sull’amore e la diversità. Non so come mai questi siano solo sprazzi temporanei e sporadici all’interno di un libro altrimenti decisamente mediocre, ma la loro presenza dà al libro una componente di amarezza secondo me: al contrario di libri brutti in tutto e per tutto, dove non c’è praticamente nulla da salvare per quanto riguarda la qualità del testo in sé, qui appunto ci sono momenti che mi fanno pensare che l’autrice sia effettivamente in grado di scrivere bene, e questo significa che la stragrande maggioranza del libro sia un grande missed potential.
Oltre a questi momenti sporadici di buona scrittura, l’altra nota positiva che devo segnalare è l’approfondimento sulla lore della Hidden Society: quando ho comprato il libro ho notato subito che fosse molto più lungo degli altri (circa 100 pagine in più). Ebbene, queste pagine extra sono dedicate alla Hidden Society, al suo funzionamento e alla cartomante Zora: non so cosa ci venga detto in "Stelle e Ottone" (dato che come ho detto prima non l'ho letto), ma rispetto a "Abissi e incanto" e "Sogni e scintille" la Society e Zora hanno un ruolo molto più importante e vengono spiegati o risolti diversi lati del suo funzionamento. Ho apprezzato questo lato della storia, mi ha fatto sentire come se la saga fosse davvero conclusa e ora tutto quello che c’era da chiarire sia stato chiarito, anche se ammetto che mi dispiace che la saga sia finita e non ci siano più uscite future da aspettare con trepidazione: ammetto che vorrei vedere storie future su creature magiche che esistono in questo universo ma non hanno ancora ricevuto una storia dedicata, ad esempio i licantropi o i vampiri. Spero che la saga avrà successo finanziario cosicchè proseguirà con altri libri e altre autrici (ovviamente non mi dispiacerebbe continuare a seguire Safira, Cordelia e Velia, ma penso che le storie dei 3 libri che ho letto siano già soddisfacentemente autoconclusive e non ci sia un autentico bisogno di proseguirle).
Passiamo invece alle cose negative, che purtroppo sono molto numerose, MOLTO di più che negli altri libri della saga.
Il primo lato negativo è il meno importante, e può tranquillamente essere considerato come "pet peeve", un leggero fastidio. L’autrice abusa del corsivo in una maniera evidente e di conseguenza molto fastidiosa. C’è almeno una parola in corsivo nella maggior parte delle pagine, e addirittura in una sola pagina ne ho contate NOVE!!! Questo utilizzo eccessivo, oltre ad essere semplicemente fastidioso visivamente e mentalmente, mi ha fatto sentire abbastanza insultata nella mia intelligenza: Lou Archer utilizza il corsivo per evidenziare parole importante nella narrazione, come se avesse paura che il lettore non stia prestando abbastanza attenzione al testo e che non capisca che quella parola o quel concetto sia importante/da ricordare.
Passiamo a qualcosa di più generale (e di più grave). Il libro è semplicemente scritto male (ad eccezione dei passaggi sporadici di cui parlo prima). Ma non semplicemente male, proprio in maniera "cringe". Non ho mai letto la serie di “Twilight” o i libri di vampiri che andavano di moda all’epoca, ma ho avuto diverse volte la vibe di quel periodo: questo libro è uscito nel 2025, ma sembra davvero qualcosa di scritto nel 2005-10. La nostra protagonista Velia è sempre e comunque “not like other girls”, lei ha la morte addosso, lei è morta dentro, lei ha il cuore gelato, lei è “dannata dalla maledizione di essere speciale” (tutte citazioni reali, la cui ultima tra l’altro l’autrice ha ritenuto così bella da meritare di essere inserita nel risvolto della copertina).
Oltre allo stile che personalmente ritengo pessimo (con quelle eccezioni), ho un’altra lamentela riguardo al libro in generale, più oggettiva e meno soggettiva. La trama è secondo me incredibilmente prevedibile. Ho visto arrivare letteralmente OGNI colpo di scena
Gli ultimi tre punti negativi sono meno importanti e più specifici, infatti sono marcati come spoiler.
Ora ho capito perché parlando con l'autrice lei mi ha detto che dal punto di vista di Velia la storia sarebbe stata come un precipitare in caduta libera senza controllo. ❤️🩹 Un libro in grado di mostrare il potere curativo ed espressivo che ha la musica se chi la sente riesce ad ascoltarla per davvero.
Un romanzo che mi è piaciuto davvero tanto! Il genere non è tra i miei preferiti, ma ho apprezzato sia l’elemento fantasy che l’elemento più realistico legato alla città di Bologna che prende davvero vita. La storia è raccontata in prima persona da Velia, che ha rischiato di morire in un incidente nel quale a morire è stata sua madre. Questo legame con la morte, la porta a non vivere, a non scegliere e a rifiutare la musica che la lega alla vita e all’amore per la sorella. Al contrario di quanto ho letto in alcune recensioni, a me questo romanzo è sembrato scritto bene, in modo non banale, evocativo ma non snervante. La parte romance che tanto va di moda è delicata ma interessante: l’amore tra Velia e Ravel ha quelle caratteristiche che hanno di solito gli amori giovani, o che si sognano da giovani. Il legame tra loro è amplificato dalla musica e dal loro essere - entrambi - ai confini della vita degli altri e per questo pienamente se stessi quando sono insieme. Mi sembra un bel modo di parlare d’amore e di offrire una storia d’amore ai giovani lettori. La storia non è sorprendente ma si fa leggere con interesse. E anche il finale è quello che si merita il lettore in questi tempi cupi in cui talvolta finiamo per avere storie che finiscono male e basta. Questa è una storia che finisce bene. E va bene così.
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Essendo l’ultimo libro della serie, mi aspettavo che rispondesse a molte più domande sulla Hidden Society. Invece ho avuto spesso la sensazione che restassero ancora diversi nodi irrisolti, cosa che un po’ mi ha lasciata perplessa, soprattutto arrivata alla fine di una saga, o forse le autrici continueranno la serie? Al momento sembra di no. Devo essere onesta: la protagonista non è riuscita a conquistarmi del tutto. Passa gran parte del libro a sentirsi una vittima delle circostanze, e questo alla lunga mi ha stancata, rendendo più difficile entrare in empatia con lei. Anche il protagonista maschile l’ho trovato piuttosto spento: nel complesso, i due insieme risultano un po’ mosci, soprattutto se messi a confronto con coppie molto più brillanti viste negli altri libri della serie. Detto questo, ho apprezzato tantissimo il ritorno nel mondo della saga e il ritrovare alcuni personaggi già conosciuti, così come il filone mystery, che è senza dubbio uno dei punti di forza del romanzo. L’atmosfera funziona e il piacere di tornare nella Hidden Society resta intatto. In conclusione, una lettura discreta e comunque piacevole per chi ama la serie, ma che come capitolo finale poteva osare di più e dare risposte più concrete.
Forse quello che mi è piaciuto di più della saga della Hidden Society, insieme a Sogni e Scintille, ma, esattamente come gli altri libri della serie, ha i suoi limiti. La storia rimane abbastanza superficiale, anche se in questo caso si riesce di più ad entrare nella mente della protagonista. Scrittura scorrevole. Una storia che si legge bene, ma non rimane impressa.