L'autunno è stato mite, e la neve non è ancora arrivata a sbiancare le cime dell'Appennino quando il commissario Soneri imbocca il sentiero per Lago Santo, un nido di falco a millecinquecento metri di altitudine dove, da ragazzo, tante volte è scappato per star lontano dal chiacchiericcio e più vicino ai propri pensieri. A spingerlo questa volta non c'è però la voglia di solitudine, ma la denuncia anonima del ritrovamento di un cadavere. Il morto ha il volto sfigurato - persino troppo, pur immaginando un accanimento da parte dei lupi -, ma Soneri sospetta che si tratti di Gianrico Bonaccorsi, un insegnante di filosofia in pensione recentemente scomparso. La moglie in effetti riconosce la salma, ma il caso è tutt'altro che chiuso, perché molte domande rimangono senza Bonaccorsi è caduto mentre camminava? Si è suicidato? Soneri non ne è troppi dettagli stonano. Ma chi poteva avere interesse a uccidere l'ex insegnante? Il quadro si fa fosco in Bonaccorsi era un esponente ben noto dell'ultradestra locale, con molti contatti e altrettanti nemici. Che sia da cercarsi tra i suoi avversari, l'assassino? O tra i suoi camerati, a cui l'integralismo di Bonaccorsi iniziava a risultare scomodo? A quasi vent'anni da Il fiume delle nebbie, di nuovo in libreria nel Giallo Mondadori, Valerio Varesi torna a raccontare la provincia italiana e gli scheletri nell'armadio dei suoi estremismi politici.
Valerio Varesi, nato a Torino nel 1959, vive a Parma e lavora nella redazione de La Repubblica di Bologna. Romanziere eclettico, è il creatore del commissario Soneri, protagonista dei polizieschi che hanno ispirato le serie televisive "Nebbie e delitti" con Luca Barbareschi (distribuite anche negli Stati Uniti). I romanzi con protagonista Soneri sono tradotti in tutto il mondo, e nel 2011 Valerio Varesi è stato finalista al CWA International Dagger, il premio internazionale per la narrativa gialla. Parallelamente Varesi ha iniziato la propria personale ricognizione della recente Storia italiana con tre romanzi generosi e appassionanti: La sentenza, Il rivoluzionario e Lo stato di ebbrezza
4* per le storia in se sarebbero forse troppe, per il mio metro molto scarso, ma le merita tutte per le considerazioni politico filosofiche di Soneri. Un po' nere :-) ma parecchio condivisibili.