Che cosa significa essere uomo, oggi? E come si può costruire un maschile diverso, che non si lasci imprigionare dai modelli tradizionali? Occorre interrogarsi sull'origine di certi automatismi, imbarazzi, silenzi. Serve parlarne. Tra uomini, soprattutto. Irene Facheris intreccia decine di testimonianze di uomini che hanno deciso di raccontare il rapporto con se stessi, con gli altri uomini, con le donne. Si parla di padri e modelli, reticenze e complicità, consenso e desiderio, potere e paure; di tutto ciò che troppo spesso resta senza nome ma li attraversa ogni giorno. Questo libro è un invito a creare uno spazio di dialogo, per smettere di difendersi e iniziare a trasformarsi. Per capire, non per giudicare. Per chi è stanco di recitare una parte ed è pronto a riscrivere insieme il copione. Perché tutti gli uomini hanno il privilegio, e quindi la possibilità di cambiare le cose.
Posso dire che questo tipo di saggi non è il mio genere. Però in vista di un incontro con l'autrice creato da una libreria della mia città ho pensato di uscire dalla mia zona comfort e vedere come andava. E ho trovato il libro davvero interessante. Il libro parte dall'assioma che l'uomo bianco etero ha un privilegio e tale privilegio si esplica in un rapporto di "forza" retaggio della tradizione che si reitera nel patriarcato. E nella consapevolezza che il patriarcato non è un sistema che fa male solo alle donne ( in mille modi diversi) ma che incide negativamente anche sull'uomo, sia su quello che realizza una sensibilità in questo campo e si scopre mettendosi in gioco e provando a cambiare le cose nel suo piccolo, sia in chi rimane nella convinzione che l'essere uomo è essere migliore. Ottimi spunti di riflessione per un dialogo fra e con gli uomini.