Хирага Гэннай (1729—1780) был одним из самых эрудированных представителей своего времени. Он прекрасно знал не только японскую и китайскую классическую литературу, но также проявлял интерес к западной науке и способствовал ее распространению в Японии. Широкую известность принесла ему повесть «Фурю Сидокэн-дэн», рассказывающая об удивительных приключениях героя, при помощи волшебного веера побывавшего в самых разных государствах с самыми разными и диковинными обычаями. Эти приключения едва не закончились гибелью Сидокэна — потерявшего свой веер, а с ним и способность перемещаться в пространстве — на Острове Женщин, в публичном доме, где он изнемогал от исполнения мужских обязанностей… Только вмешательство небожителя спасло незадачливого путешественника, навсегда излечив его от пристрастия к посещению «веселых кварталов»… Повесть пронизана тонким юмором, иронией и весьма живописна. На русский язык переводится впервые.
La bella storia di Shidōken è diviso in cinque libri. Il primo è un'introduzione stupenda che ti mette voglia e curiosità in ciò che deve avvenire. Dal secondo al quarto libro, diventa un po' pesante, per tutte le note necessarie a comprendere i riferimenti sia culturali che geografici. Il quinto libro riprende un po' più scorrevole, ma non è divertente come la prima parte. È stata una lettura abbastanza interessante, ma ha deluso le aspettative che la sinopsi mi ha dato.
Asanoshin che viaggia a “bordo” del suo ventaglio magico mi ha fatto tornare in mente il Gulliver di Swift sia per la storia in sé sia per l’intento palesemente critico reso attraverso allegorie e toni ironici. Una breve lettura scorrevole e divertente che, nonostante il periodo remoto in cui è stata scritta, cela aspetti sempre attuali (quali, ad esempio, la critica dei “presunti” medici demagoghi).
Devo dire che ho apprezzato più l'apparato critico che il libro in sé, per il semplice fatto che senza mi sarebbe sfuggito troppo e inoltre era veramente approfondito ma adatto a chi non sa nulla dell'argomento. La storia ha un elemento magico, come spesso ho visto in questi classici, che la renda fiabesca e avvincente ma è tutta una excusatio per l'autore per criticare il Giappone suo contemporaneo, soprattutto per il rapporto con il continente e la Cina in particolare: una sátira sociale sferzante dietro la metafora, che ci permette di conoscere un pezzo di storia e cultura asiatica sconosciuta a chi non fa studi specifici ma molto interessante. Personalmente mi ha ricordato come impostazione e scopo pur essendo diversissimi le avventure di Gulliver: non insultatemi pls 😂