Scelte tra le cento novelle del Decamerone, queste storie ispirate alla letteratura cortese "esaltano la grandezza d'animo, il senso dell'onore, della lealtà, della fedeltà ai propri ideali". Ma a dame e cavalieri Boccaccio affiancò i mercanti, lasciando che ognuno dei suoi personaggi vincesse o perdesse opponendo il suo Ingegno alla Natura e alla Sorte. Scritte quando la lingua italiana era ancora molto giovane, arrivano ai lettori tradotte da Bianca Pitzorno, nella loro integrità, nell'italiano di oggi.
Bianca Pitzorno (Sassari, 1942) è una scrittrice, autrice televisiva e traduttrice italiana. Celebre soprattutto come autrice di romanzi per ragazzi, dal 2000 è anche ambasciatrice UNICEF.
Born in 1942, she's an Italian writer and screenwriter specialized in children literature.
She graduated in Classic Literature, with a thesis on Prehistoric Archeology. For seven years she worked as a responsible for cultural children’s television programmes for the Italian public television (RAI). She also worked as an archeologist, theatre writer, screenwriter, lyricist and teacher.
From 1970 to 2011 she published many assays and novels, for both kids and adults, translated in many countries all over Europe, America and Asia. She translated Tolkien, Sylvia Plath, David Grossman, Enrique Perez Diaz, Töve Jansson, Soledad Cruz Guerra e Mariela Castro Espìn.
She lives in Milan. She doesn’t love traveling but visits Cuba often and collaborates with the local cultural institutions. Since 2004 she stopped writing for younger readers, concentrating only on adult books. Her most popular works are: La bambina col falcone 1982; Vita di Eleonora d'Arborea, 1984 e 2010; Ascolta il mio cuore, 1991; Tornatras, 2000; La bambinaia francese, 2004; GIUNI RUSSO, da Un'Estate al Mare al Carmelo, 2009. La vita sessuale dei nostri antenati (spiegata a mia cugina Lauretta che vuol credersi nata per partenogenesi) 2015.
Ci ho messo un po' più del previsto a leggere questo libro. Continuavo a trascinarmelo in giro senza leggerlo, finché mi son decisa e l'ho finito.
Da un lato credo che Bianca Pitzorno, o chi per lei, abbia avuto un'idea eccezionale traducendo in italiano corrente le novelle di Boccaccio. Perché le hanno rese più immediate e sono riuscite a risvegliare la curiosità del lettore verso l'opera originale. Prima o poi ci proverò a leggere Boccaccio in tutto il suo splendore, lo giuro.
D'altro canto, si parla di storie scritte nel introno alla metà del 1300. Tutto un altro mondo: bambini che si sposavano, donne trattate come oggetti, sistema di caste sociali che era difficile superare...
La mia novella preferita, tra le poche che conosco di Boccaccio, è senza dubbio Lisabetta da Messina e la pianta di basilico. Credo a causa dell'elemento horror del fantasma, che ha aperto la strada verso il mio cuore. E anche il tocco macabro della conservazione della testa del morto dentro la pianta di basilico ha il suo perché. ^__^
Al contrario, la novella di Il falcone di Federigo degli Alberighi è una di quelle che mi hanno sempre lasciato un po' di amaro in bocca. Un po' per la fine del falcone stesso, un po' anche per la fine, in cui tutti convolano a nozze, riprendono la loro fortuna economica e vivono felici e contenti.
I settecento anni si notano tutti in Nastagio degli Onesti e la bella sdegnosa in cui l'uomo non capisce che se una donna dice no, è NO e rimane NO. Il tipo fa di tutto per farla innamorare di lui e alla fine approfitta di un fantasma che spaventa a morte la tipa e tutte le donne della città, che diventano molto più malleabili e servili. Il Trecento per voi...
Bello il volume con le tavole di Grazia Nidasio.
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Ho scoperto questo libro mentre bazzicavo la biblioteca quando ci lavoravo come volontaria. Due le cose che mi hanno attratto. Ovviamente il nome di Bianca Pitzorno ma anche le illustratrici di Grazia Nidasio.
Non ricordo esattamente quali tra le cento novelle originali, l'autrice abbia scelto, però ricordo la sorpresa nel leggere che non erano state riadattate per un pubblico infantile, ma semplicemente tradotte in un italiano più moderno.
Ed anche a me sarebbe venuta voglia di leggere l'originale me son troppo fifona per farlo veramente. ^__^
Le novelle son quelle di Boccaccio, che però a me mancano in versione completa ed originale...escludendo quelle lette nelle antologie scolastiche una vita fa. Pensavo fossero "rivisitate" dalla Pitzorno e invece no, sono solo "tradotte" in un italiano corrente, in una prosa che ricorda comunque gli altri suoi libri. A me sinceramente ha solo messo voglia di leggere le originali...queste 10 non mi sono bastate!
Tra l'altro si tratta di un bel volume, copertina rigida con sovracoperta ed illustrazioni molto delicate che a me sono piaciute molto.
Oscillo intorno alle 3.5 stelle perché è molto complesso dare un giudizio obiettivo... Ovviamente Boccaccio è al di sopra di qualunque valutazione e Bianca Pitzorno è un'autrice di enorme valore ma... Non sono certa che questo testo dia la giusta luce ad entrambi: in primo luogo perché essendo una parafrasi pressoché letterale non si percepisce lo stile della Pitzorno e soprattutto perché leggere le 10 novelle senza un minimo inserimento nel contesto del Decameron le rende molto piatte. Altro elemento che non mi è piaciuto è che non sembra esserci alcun elemento di legame o fil rouge fra le 10 novelle, come invece mi aspettavo, quindi non si capisce perché siano state scelte... In ogni caso è una lettura scorrevole e piacevole.
Un po’ deluso, perché la maggiorità delle storie sono simile e parla della stessa cosa. Un buon libro per i bambini ma dopo aver letto questo libro, non sono emozionato a leggere Boccaccio libro originale Decameron. Però, ho imparato nuovi vocabolari particolarmente anziani.