Casale Monferrato, 2011; ril., pp. 347. Francia, XV secolo. Secondo la tradizione, ogni tintore è specializzato in un colore, e i segreti di quell'arte si tramandano di padre in figlio come una preziosa eredità. Il destino di Simon, figlio di uno dei tintori più noti, è il rosso. E mastro Lucas, suo padre, tutto potrebbe accettare fuorché lui diventasse un tintore di blu. Passi il giallo, che con il rosso è imparentato, ma il blu... Il blu è freddo, è il colore delle nuvole che portano la grandine, blu è la pelle dei naufraghi restituiti dal mare. E poi suo figlio è persino nato con il marchio di fabbrica, una macchia rossa sulla faccia. Ma Simon è attratto dal blu come da un moto di intimità. Un colore che nasce dal cielo non può essere tanto cattivo. E quando un giorno il destino mette sulla sua strada Joachim Fressard, commerciante di pastello, la pianta da cui si ricava il blu, Simon decide di seguirlo. Joachim però non è quello che appare, è un avido manipolatore, capace di qualunque cosa per il proprio interesse. Simon, accecato dall'ossessione per un colore e dall'amore per una donna, arriva a vendergli il suo talento e la sua anima. Quando, dopo centinaia di tentativi, avrà ottenuto il blu perfetto, Simon sarà costretto a fare i conti con un colore che conosce molto il rosso sangue.
He holds master's degrees in modern literature, computer graphics and cultural project management. At the age of twenty-two he won the young novelist's prize for The Island. Three years later his second book, The Prince of the Fork, received a national prize. His third novel, Pastel, was translated into several foreign languages and rewarded by the French Academy. Besides writing novels and travel diaries, Olivier Bleys designs interactive CD-Roms, lectures on multimedia, manages cultural projects and organises exhibitions. He has a wide range of interests spanning medieval history, music and science-fiction. He lives in Paris.
J'ai achete ce roman dans la boutique de l'atelier du pastel à Lectoure (Gers), dont je recommande d'ailleurs la visite, tres pedagogique et eclairante. Le roman d'Olivier Bleys souffre la constante comparaison avec un autre ouvrage base sur un sens, un autre ouvrage ou un homme vit dans l'atteinte de la perfection de son art : "Le Parfum", de Patrick Suskind. Bleys et son personnage de Simon Terrefort partent donc avec un handicap certain et ne sortent jamais veritablement de l'ombre du chef d'oeuvre de Suskind. Bleys manie cependant parfaitement la langue et, meme si certaines tournures sentent trop le cote "je reproduis la langue médievale", le lecteur se laisse quand meme prendre au jeu et finit par etre touche par cet aspect comme par le cote obsessionnel de la quete de Simon. Pas un chef d'oeuvre, donc, mais un roman agreable a lire et enrichissant (je recommande en particulier toute la sequence ou Simon tente par tous les moyens d'obtenir un bleu pur).