Evase da un gulag e dal ghetto di Varsavia, sopportò le torture delle SS e sfuggì al fuoco dei bombardamenti. Portava con sé una verità che avrebbe dovuto scuotere il mondo dalle fondamenta, ma una volta al cospetto dei potenti la sua voce si perse nell’incredulità e nell’indifferenza, schiacciata dalle ferree leggi della guerra.Queste sono le parole inascoltate del partigiano polacco che nel 1943 denunciò a Churchill e a Roosevelt gli orrori della Shoah.Questa è l’incredibile storia di Jan Karski.Ebook ottimizzato per Tablet, Mac e PC
Marco Rizzo (Erice, 24 ottobre 1983) è un fumettista e giornalista italiano.
Nella sua carriera ha collaborato con varie testate tra cui L'Isola possibile, Il Giornale di Sicilia, Fumo di china, e con l'agenzia di stampa ANSA. È il fondatore del portale Comicus.it e, assieme a Sergio Algozzino, della rivista antologica sperimentale Mono, edita da Tunué. Come sceneggiatore di fumetti la sua produzione spazia dai racconti brevi di vario genere (noir, fantascienza, supereroico e sociale) ai romanzi a fumetti, ma si è particolarmente distinto all'interno del nuovo filone "giornalismo a disegni" (graphic journalism).
Ha collaborato come editor e traduttore per Edizioni BD e Magic Press e dal 2010 svolge quel ruolo per Panini Comics. Dal dicembre 2010 scrive inoltre per L'Unità, per cui tiene il blog Mumble Mumble, su fumetti e attualità.
Tre stelle e mezza per l'esattezza, ma Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso hanno colpito nel segno, perché ho già ordinato la mia copia di La mia testimonianza davanti al mondo che raccoglie le lettere testimonianza di Jan Karski, partigiano polacco, giusto fra le nazioni, che sopravvissuto alle torture delle SS, fuggito dai gulag, nel 1943 il partigiano polacco Jan Karski riuscì a raccontare l’orrore dei campi di sterminio nazisti al Ministro degli esteri inglese e al Presidente Roosevelt, ma non fu creduto.
Sono indecisa sulla valutazione da dare a questo volume. Impeccabili i disegni e i testi, ma ho la sensazione che la storia di Jan Karski sia stata riassunta un po' troppo. La postfazione degli autori non aiuta a togliere tale impressione, dal momento che ammettono di aver dovuto fondere alcuni aspetti della vicenda e alcuni comprimari proprio per adattare la storia al medium. Compensano però invitandoci a leggere La mia testimonianza davanti al mondo, cioè i diari dello stesso Karski, e Il testimone inascoltato. Insomma, prendiamo il volume per quello che è: un'infarinatura sulla persona di Karski, eroe poco conosciuto della resistenza al nazismo.
Esta es la biografía de Jans Karski, miembro de la resistencia polaca en la Segunda Guerra Mundial. Está es una historia impresionante, tanto que parece increible que sea real, tremendamente dura como todo lo que tiene que ver con el "holocausto". Jans Karski es un verdadero superviviente, todas las cosas por las que tuvo que pasar este hombre.
Esta novela gráfica tiene la combinación perfecta de trama e imágenes, una historia que engancha que me ha mantenido inmersa en sus páginas y me la he leído de una sentada y unas imagénes que ilustran perfectamente esta historia.
Vicino al cimitero Remuh, a Cracovia, c'è la statua di un uomo seduto sulla panchina che osserva la piazza davanti a sé. Quando ho visto la statua ignoravo chi rappresentasse, mi aveva colpito la figura composta, lo sguardo pensoso, le mani nodose e anziane. Era (è) la statua di Jan Karski (pseudonimo di Jan Kozielewski), militare e poi partigiano polacco, giusto tra le nazioni, uomo che ha visto e cercato di raccontare l'Olocausto, portando la sua testimonianza davanti ai potenti del mondo e offrendo fin dal 1944 - con la pubblicazione del libro " La mia testimonianza davanti al mondo: storia di uno stato segreto" - a chi avesse voluto leggere e ascoltarlo una testimonianza dell'orrore che si consumava in Europa. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso in questa graphic novel, pubblicata nel 2014 (anno del centenario della nascita di Karski) da Rizzoli Lizard e riproposta ora da Repubblica come allegato, ripercorrono - con i dovuti tagli dovuti alle esigenze narrative - la storia davvero incredibile di quest'uomo che ha testimoniato l'orrore cercando - fin da subito - di trovare aiuto per fermare quella strage terribile che ha annichilito milioni di esseri umani, annientandoli non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello psicologico. La storia di quest'uomo che, convinto di poter suscitare una reazione chiara ed efficace per bloccare la distruzione in massa di migliaia e migliaia di vite, ha visto anteporre alla giustizia e alla solidarietà umana le ragioni di stato che rendevano impossibile gestire quella che sarebbe stata una vera e propria emergenza profughi. Se da giovanissima mi chiedevo come il nazismo e il fascismo avessero potuto raggiungere il potere e normalizzare la discriminazione verso il diverso (gli ebrei, gli omosessuali, i rom, i disabili), oggi mi rendo conto che lo stillicidio dell'odio in un mare di indifferenza è un qualcosa di più facile e subdolo di quanto immaginassi e - parafrasando il poeta - per quanto noi ci crediamo assolti, siamo per sempre, lo stesso, coinvolti.
Rappresentare la vicenda - si potrebbe dire anche la missione - di Jan Karski, il polacco che ebbe conoscenza della Shoah, era veramente una sfida!
Anche se il disegno per sé non mi è inizialmente piaciuto, debbo dire che Lelio Bonaccorso, illustrando testi di Marco Rizzo è riuscito a comunicare lo spavento, la crudeltà e tutto l'orrore della persecuzione degli ebrei ma anche il disprezzo e l'odio in generale, e la pazzia generale dell' occupazione nazista. Come si può rimanere umano in questo universo?
In questo senso, i fumettisti hanno reso un omaggio a Jan Karski - che pochi conoscono, che ha sopravvissuto al inferno e ha detto ai dirigenti del mondo che cosa stava succedendo nel ghetto di Varsavia e nei campi.
Opera bellissima (pur nella sua drammaticità) che ci narra di un periodo buio per le nostre coscienze… La storia (così come il tema trattato) che i due autori ci fanno conoscere è veramente toccante e spettacolare ma, loro stessi lo ammettono, è molto "diluita" e molto sintetizzata per rispettare i tempi e la foliazione del libro. Tuttavia, è un'ottima base di partenza per approfondire il personaggio di Jan Karski. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Questo fumetto/ graphic Novel è la trasposizione fumettistica del libro " la mia testimonianza davanti al mondo. Storia di uno stato segreto" di Jan Karski, edito da @adelphiedizioni È un fumetto che avevo nella mia libreria da circa un anno, insieme a Maus. Ieri però ho voluto dedicarmi ad una storia un po' breve ma comunque intensa. Una storia che per certi versi è una storia di spionaggio, avventurosa, pericolosa (ovviamente), critica e piena di suspense. Una storia accompagnata da disegni incredibili, da scene agghiaccianti. C'è una sequenza di tavole che mi ha lasciato dentro un senso di amarezza e tristezza incredibile. Quello dell' olocausto è sempre un argomento che mi mette addosso una tristezza incredibile, un senso di impossibilità nel credere che qualcuno abbia potuto veramente pensare e fare determinate cose e questo fumetto non fa altro che aumentare questa sensazione. Di solito quando si pensa ad una storia dell' olocausto e ad una testimonianza vera, viene subito in mente quella di Anna Frank giustamente, ma anche questa merita di essere conosciuta. Una storia che è rimasta "nascosta" nonostante il protagonista di questa avventura abbia scritto un libro. Doveva uscire anche un film su questa storia, purtroppo non ha mai visto la luce questo progetto. Speriamo che possa vederla nei prossimi anni. Voi avete letto questa fumetto o il libro? Cosa ne pensate?
Cada comic o libro que leo de esta temática me descubre más detalles que desconocía, me parece increíble que ocurrieran estas situaciones, aunque algunas reconocen que las han cambiado modificado y otras las puntualizado un poco, lo que más me sorprendió que se base en la propias vivencias contadas por el mismo, evidentemente si quieres conocer hechos ocurridos en esta época lo puedes leer, aunque si olvidar que la temática es dura.
Biografía de Jan Karski, todo un superviviente que escapó de Polonia y dio noticias de los campos de concentración al presidente Roosevelt. Según dicen su testimonio fue importante para la participación de EEUU en la guerra.
Jan Kozielewski, militare polacco unitosi alla Resistenza nel 1939, si prestò per tenere i collegamenti fra lo Stato segreto polacco e gli organi ufficiali del governo in esilio a Londra. Con immenso coraggio e forza d'animo, Karski riuscì a infiltrarsi nel ghetto di Varsavia e nel campo di transito di Bełzec e a uscirne indenne, col fine di denunciare al mondo le atrocità commesse dai nazisti ai danni della nazione polacca e degli ebrei. - Questa graphic novel, seppur molto breve, riesce benissimo a trasmettere con intensità la paura, il dramma della Seconda Guerra Mondiale, quanto l'essere umano abbia raggiunto livelli orribili nella storia. Sono contenta di averlo letto in quanto non ho mai approfondito la vicenda di Karski, una storia di coraggio, di un uomo che ha dato sé stesso per poter denunciare l'orrore a cui ha dovuto assistere. I disegni, pur non facendomi impazzire, riescono nell'intento di far percepire al lettore quanto quel periodo sia stato drammatico. Molte tavole sono state particolarmente forti e mi hanno fatto provare una gran vergogna, in quanto appartenente al genere umano. Unica nota davvero negativa è il modo in cui la storia è stata riassunta, forse anche un po' troppo, ma nel caso qualcun* volesse si può approfondire la storia di Karski con il libro "La mia testimonianza davanti al mondo".
Jan Karski non è mai stato menzionato dai liberi di storia o da insegnato l'olocausto, personalmente questo è un opera per conoscere questo che la con la guerra come tutti ha perso casa e costretto a combattere in prima linea contro i tedeschi e russi, venendo incarcerato, torturato, ma comunque continuando a combattere contro chi lo opprimeva, Jan era un patriota, perciò si arruola nella resistenza, e da li che si convince che doveva raccontare quelle mostruosità a i grandi capi di due potenza nella seconda guerra come Inghilterra e l'America. Nel disegno traspare tutta la brutalità della guerra e la conoscenze del ghetto di Varsavia, i Gulag, e i campi di sterminio. Molti eventi sono stati modificati dagli autori stessi per far si che l'opera non sia un a biografia ma una storia drammatica che racconta non la storia in se a la persona che era Jan Karski
Jan Karski to człowiek-legenda. To on przeniósł tajne informacje o sytuacji w Polsce. Jednak jeśli ktoś z czytelników jest historykiem szybko odkryje fakty, które są sprzeczne z prawdą historyczną. Jest to zabieg na potrzeby ujednolicenia historii. I tak doktor Fisher uosabiał wroga Jana Karskiego, którym po prawdzie było wielu Niemców, Joanna nie była jedyną kobietą Karskiego, we wrześniu 1939 roku nie było śniegu, a w szpitalu nie opiekował się Janem niemiecki lekarz. Jednak ani na chwilę komiks nie traci z oczu tego co najważniejsze: poświęcenia jakiego dokonał Karski i ogromu cierpienia, które widział własnymi oczyma. Choć to tylko ułamek tego, co on przeżył, nadal zwala z nóg ogromem. Więcej o fabule na http://www.monime.pl/jan-karski-czlow...
Non conoscevo Jan Karski. Perché come ci viene detto alla fine di questa stupenda graphic novel è uno di quegli uomini dimenticati di cui i libri di storia non ci parlano. Ma gli uomini come Jan Karski sono quelli che fanno veramente la Storia e sono contenta di aver conosciuto un po’ la storia di questo grande uomo attraverso queste pagine e queste immagini. Vi consiglio vivamente di leggere questa graphic novel, se siete fortunati dovreste trovarla ancora in edicola con La Repubblica, merita davvero.
Soldat polonais pendant la 2e guerre mondiale, capturé, engagé dans la résistance, capturé, torturé, échappé, infiltré dans le volontaire ghetto de Varsovie et dans un camp d’extermination (possiblement celui de Bełżec), Jan Karski à témoigné de l’horreur de la solution finale nazie devant les dirigeants Anglais et États-uniens.
Avec l’espoir de mettre fin plus rapidement à l’horreur.
Une bande-dessinée aux traits malheureusement inégaux, alternant entre réalisme froid et personnage de comics.
...Ci siamo offerti come mediatori di una complessa e ricca storia, come portavoce di una figura ingiustamente dimenticata (almeno in Italia) e che merita di essere scoperta o riscoperta. Dalla "postfazione" di Marco Rizzo.
Una cura del dettaglio spettacolare dalla storia alle immagini. Rimane al momento la migliore graphic novel letta. Ed è un ottimo approccio alla testimonianza di Jan
Questo libro mi ha fatto incontrare un uomo che si è battuto per fare conoscere precocemente l'olocausto, a prezzo di grandi sacrifici e sofferenze. Approfondirò.
Voilà un ouvrage qui sera nul doute controversé sur un personnage au vécu lui-même controversé. Rien que le mot Holocauste utilisé dans son titre soulèvera sans doute des remarques et protestation tant il n'est plus utilisé depuis longtemps par les historiens européens.
Raconter l'histoire de ce résistant polonais en 150 planches d'un format réduit semble être un défi assez peu réalisable à moins d'en effectuer des coupes importantes. La lecture des premières pages de l'ouvrage confirme les craintes que l'on pouvait avoir au préalable. Les événements s'enchaînent à une vitesse assez incroyable, passant de l'annonce de l'incorporation brutale du héros dans l'armée polonaise alors qu'il se trouve en pleine réception mondaine, à son arrestation par l'armée rouge, puis son incarcération dans un goulag soviétique et son évasion suite à un échange de prisonniers entre les Russes et les nazis.
Dès lors Jan Karksi va rejoindre la résistance polonaise, menant avec plus ou moins de succès plusieurs missions, lui valant de frôler la mort à plusieurs reprises. Torturé, blessé, il tentera même de se suicider, mais à chaque fois, avec l'aide d'autres membres de la résistance, il réussit à s'échapper des griffes des nazis, pour finalement accepter ses ultimes missions, celles d'infiltrer les hauts lieux de la souffrance et de l'assassinat des juifs de Pologne afin de rendre compte de la situation de cette communauté auprès du gouvernement polonais en exil en Angleterre, puis auprès du Président des Etats-unis d'Amérique, Franklin Delano Roosevelt.
Pour cela, il est conduit en secret dans le ghetto de Varsovie où, d'une planque, il assiste aux persécutions et autres sévices cruels subis par les juifs qui y sont enfermés. Il pourra ainsi témoigner des conditions de vie désastreuses et de la rare violence que subissent des dizaines de milliers d'hommes, de femmes et d'enfants enfermés dans un des plus grands ghettos juifs de Pologne. Les planches relatant cet épisode sont particulièrement réussies.
Il sera enfin amené à pénétrer, avec l'aide de complicité de gardes ukrainiens, dans ce que les auteurs nomment un "camp d'extermination", celui d'Izbica Lubelska, qui s'avère être en fait un centre de tri ou les juifs étaient rassemblés avant d'être envoyés vers les centres de mise à mort de Belzec et de Sobibor. La bande dessinée change alors de forme pour raconter des scènes terribles, apocalyptiques; des scènes de luttes animales pour la survie, de violence crue. Des colonnes de texte dactylographiées encadrent des planches de sublimes horreurs; des dessins aux couleurs vaporeuses, de terre, d'uniformes, aux couleurs de mort illustrent le témoignage. La bande dessinée se termine là où elle avait commencé en prologue, aux Etats-unis, dans les jardins de la Maison Blanche, où l'on retrouve Jan Karski plein de doutes, de désespoirs, après avoir livré son récit aux plus hautes autorités américaines.
Si le livre se terminait là, on resterait vraiment dubitatif tant des aspects conséquents de la vie de Jan Karski ont été occultés par les deux auteurs: ses rapports sur les juifs dans les territoires envahis par l'URSS, ceux qui exposent les profits tirés par les Polonais après les persécutions à l'encontre des juifs pendant l'occupation nazie. Son erreur de croire qu'il pensait et affirmait avoir visité le centre de mise à mort de Belzec n'est pas mentionnée non plus dans la BD. Ses liens avec le gouvernement polonais en exil à Londres sont à peine effleurés.
Ces éventuels reproches sont toutefois balayés après la lecture des deux toutes dernières pages, qui constituent la postface de l'ouvrage, rédigées par Marco Rizzo, scénariste et auteur des textes. Il y justifie les choix faits par les deux auteurs, corrige leurs "erreurs" ou "réécriture de l'Histoire", fait état des polémiques. Il replace surtout les deux moments importants de l'ouvrage, à savoir la visite du ghetto de Varsovie et celle du centre de mise à mort, dans leurs sources originales: les auteurs ont ainsi voulu reproduire et illustrer le plus fidèlement possible les mémoires laissées par Jan Karski. Ils réalisent ainsi le challenge d'"atteindre la vraisemblance, en sacrifiant un peu de la réalité", et à raconter pour la première fois l'histoire d'un destin hors du commun qu'aucun film n'a pourtant encore jamais mis en image. Aux lecteurs, aux historiens de considérer ensuite ce récit avec distance et objectivité pour démêler le fait historique du témoignage subjectif.
Un roman graphique extraordinaire qui met de l'avant un homme courageux qui a enduré bien des horreurs seulement pour que nos gouvernements se mettent la tête dans le sable.
Bien que ce roman graphique condense une histoire complexe, il permet aux lecteurs d'avoir un aperçu sur les violences commises durant une période noire de l'histoire et sur les nombreuses braves âmes qui se sont sacrifiées pour tenter de l'arrêter. Il permet aussi de comprendre des enjeux socio-politiques compliqués à travers des ''snap shots'' de périodes.
Un dessin intriguant avec une palette de couleurs froides permet d'illustrer des horreurs difficiles à imaginer. Certains dessins semblent même laisser entendre des crimes plus horribles sans plonger dans les détails. Certaines scènes sont difficiles à lire dû à leur nature graphique, mais sont nécessaires pour comprendre le tourment qu'a vécu Jan "Karski" Kozielewski, un homme avec plusieurs identités qui s'est sacrifié pour tenter de révéler les crimes commis envers l'humanité par les Nazis. Il n'a peut-être pas de statue devant la maison blanche, mais ce roman graphique et sa propre histoire qu'il a publié resteront des monuments à son courage, à son trauma et les efforts que les gens sont prêts à faire pour éviter d'accepter que l'être humain est capable du pire. Une lesson que nous n'avons toujours pas appris puisque nous continuons de regarder de l'autre côté pendant des génocides.
༚ ෆ◟ ͜ ◞⊹꒰ Esta historia reflejas las vivencias de Jan, un hombre que fue perseguido, tuvo que huir y cambiar su identidad. Lo he leído dos veces y la experiencia ha sido única e increíble. Esta historia me atrapó desde el primer momento. Al ser una novela gráfica, me explicó de una forma más visual y diferente los momentos difíciles que tuvo que vivir Jan Karski. Me parece impresionante y muy triste que una persona haya tenido que pasar por todo eso.
La escena que más me impactó fue cuando Jan experimenta en carne propia lo que fue el Holocausto y las devastaciones que ocurrieron en la Segunda Guerra Mundial, también pude ver otra perspectiva, sobre el impacto de la Segunda Guerra Mundial en la vida de los polacos.
Ha sido una lectura de 5 estrellas y recomiendo esta historia a quienes quieran conocer más sobre este hecho y sobre Jan, el hombre que descubrió el holocausto ꒱ ⊹ ◟ ͜ ◞ෆ ༚
Una graphic novel interessantissima che consiglio a chi non conosce il personaggio e la vera storia di Jan Karski: l'uomo che fece da portavoce per spiegare gli atroci eventi che accadevano al popolo ebraico. Un ottimo punto di partenza per conoscere il personaggio nonostante la gaphic novel sia riassunta, come gli stessi autori spiegano, in quanto la lunga e complessa vita non poteva essere contenuta in 120 pagine, per un ulteriore approfondimento, gli autori stessi, consigliano quindi la lettura dei diari di Karski (la mia testimonianza davanti al mondo Adelphi 2013). La graphic novel è veramente fatta bene le tavole dei disegni sono a colori che hanno un grande impatto visivo, esprimendo atmosfere cupe e fredde. Consiglio soprattutto questo tipo di libri a livello scolastico come punto di partenza per questi argomenti.