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1002 pages, Paperback
First published January 1, 1977
Ha il colore di un teschio sbiancato, la sua pelle; e la lunga chioma che gli fluisce giù per le spalle è candida come il latte. Nel bel volto affusolato brillano due occhi obliqui, cremisi e cupi, e dalle ampie maniche della veste gialla spuntano due mani sottili, anche queste del colore delle ossa, posate sui braccioli di un seggio che è stato ricavato e scolpito da un unico enorme rubino. […]
Il giovane guarda giù per la lunga scalinata di quarzo, osserva la sua corte che si diverte, danzando con tanta delicatezza e grazia frusciante che quasi potrebbe essere una corte di spettri. Il sovrano ha la mente occupata da quesiti morali, e già questa attività lo divide dalla grande maggioranza dei suoi sudditi, perché costoro non sono umani.
Era Elric di Melniboné, re delle rovine, signore di una razza dispersa che un tempo aveva governato il mondo. Elric, stregone e spadaccino fratricida, devastatore della sua patria, albino dal volto eburneo, ultimo della sua stirpe.
[…] quando un uomo si oppone al Caos, il Caos è costretto a indietreggiare.