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The Elric Saga #1-6

Elric von Melnibone, Die Sage vom Ende der Zeit

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Michael Moorcocks sechs Bände umfassender Zyklus vom Albinokönig aus der „Träumenden Stadt“ und von den beiden schwarzen Zauberschwertern „Sturmbringer“ und „Trauerklinge“ gilt heute schon unbestritten als eines der großen klassischen Werke der Fantasy-Literatur.

„Elric von Melniboné – Die Sage vom Ende der Zeit“ umfasst die Bände

•Elric von Melniboné
•Die See des Schicksals
•Der Zauber des Weißen Wolfs
•Der verzauberte Turm
•Im Banne des schwarzen Schwertes
•Sturmbringer

1002 pages, Paperback

First published January 1, 1977

67 people are currently reading
416 people want to read

About the author

Michael Moorcock

1,205 books3,743 followers
Michael John Moorcock is an English writer primarily of science fiction and fantasy who has also published a number of literary novels.

Moorcock has mentioned The Gods of Mars by Edgar Rice Burroughs, The Apple Cart by George Bernard Shaw and The Constable of St. Nicholas by Edward Lester Arnold as the first three books which captured his imagination. He became editor of Tarzan Adventures in 1956, at the age of sixteen, and later moved on to edit Sexton Blake Library. As editor of the controversial British science fiction magazine New Worlds, from May 1964 until March 1971 and then again from 1976 to 1996, Moorcock fostered the development of the science fiction "New Wave" in the UK and indirectly in the United States. His serialization of Norman Spinrad's Bug Jack Barron was notorious for causing British MPs to condemn in Parliament the Arts Council's funding of the magazine.

During this time, he occasionally wrote under the pseudonym of "James Colvin," a "house pseudonym" used by other critics on New Worlds. A spoof obituary of Colvin appeared in New Worlds #197 (January 1970), written by "William Barclay" (another Moorcock pseudonym). Moorcock, indeed, makes much use of the initials "JC", and not entirely coincidentally these are also the initials of Jesus Christ, the subject of his 1967 Nebula award-winning novella Behold the Man, which tells the story of Karl Glogauer, a time-traveller who takes on the role of Christ. They are also the initials of various "Eternal Champion" Moorcock characters such as Jerry Cornelius, Jerry Cornell and Jherek Carnelian. In more recent years, Moorcock has taken to using "Warwick Colvin, Jr." as yet another pseudonym, particularly in his Second Ether fiction.

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5 stars
134 (40%)
4 stars
125 (37%)
3 stars
50 (14%)
2 stars
20 (5%)
1 star
5 (1%)
Displaying 1 - 30 of 49 reviews
Profile Image for Carmine R..
629 reviews93 followers
March 12, 2022
Legge e Caos per l'equilibrio dell'universo

"...Seguitela ed entrate nel prossimo mondo. Ma vi avvertiamo: è il più pericoloso di tutti". Varcarono la Quarta Porta, entrando in un regno temibile: quello della Legge. Nulla splendeva nel cielo invaso da una luce grigia, nulla si muoveva, nulla deturpava quel grigiore. Nulla interrompeva la triste pianura grigia che si estendeva eterna da ogni parte. Non c'era orizzonte. Era una desolazione luminosa e pulita."

"Poiché solo la mente dell'uomo è libera di esplorare la sublime vastità dello spazio cosmico, di trascendere la coscienza ordinaria, di vagare negli anfratti segreti del cervello, dove si fondono passato e futuro...E l'universo e l'individualità sono connessi, e l'uno rispecchia l'altro, e ognuno contiene l'altro."

"La mente di Elric faticava a racchiudere il significato di quanto aveva udito. Indicava che l’universo – o il multiverso, come l’aveva chiamato Myshella – era diviso in strati infiniti d’esistenza, e che il tempo era virtualmente un concetto privo di senso se non quando si riferiva alla vita di un solo uomo o a un breve periodo storico."

"Tutto contribuirà a creare la base per il vero inizio della storia dell'umanità.
E' una storia che comincerà solo tra molte migliaia di anni, e prima di evolversi di nuovo l'umanità potrà assumere una forma inferiore, diventare più bestiale: ma quando questo avverrà, potrà evolversi in un mondo privo delle più potenti forze del caos. Avrà una possibilità di lottare. Noi siamo tutti condannati, ma loro non lo saranno."


Affrontiamo un classico intoccabile del fantasy, dall'alto dell'abbacinante pinnacolo da cui troneggia. Si potrebbe parlare della narrazione portata avanti a strattoni, tra deus ex machina estratti dal cilindro alla bisogna, o i comportamenti sin troppo automatici per mandare avanti una storia composta di sottotrame e racconti autoconclusivi spesso palesemente slegati tra loro; si potrebbe, finanche, porre sotto la lente d'ingrandimento l'introspezione minimale dei personaggi, qualche dialogo loffio di troppo o la mancata epicità di alcune fasi decisive. Per non parlare, poi, dei personaggi di sesso femminile: ornativi quanto un soprammobile d'arredamento (Yishana è l'unica a divertire con i tratti da femme fatale).
Eppure le maggiori suggestioni del fantasy moderno passano dal percorso tracciato da Moorcock: perché Robert Jordan - il Drago Rinato e le molteplici incarnazioni richiamano esplicitamente il Campione Eterno - e Steven Erikson - il dualismo Legge-Caos attraverso il sistema di Case e Fortezze, i Giganti di Giada ispirati dalla statua di Arioch, Dragnipur e il suo spadaccino Anomander Rake - sono solamente alcuni degli scrittori che hanno attinto a piene mani dalla saga di Elric di Melniboné.
L'opera magna di Moorcock è depositaria di un protagonista profondo e tormentato, vittima di intrighi divini nonché espiatore di una sofferenza imposta da volontà imperscrutabili che guidano il macroverso in direzione del conflitto finale per l'equilibrio cosmico. La storia, contaminata da incursioni nel favolistico e ricamata su di una intelaiatura che non si preclude né sfaccettature fantascientifiche né discese quasi ascrivibili agli orrori cosmici di lovecraftiana memoria, vive di un'anarchia stilistica e narrativa senza pari.
Pur con tutti i difetti sopra citati e la chiarissima assenza di rigore espositivo, l'opera di Moorcock si ritaglia con pieno merito una nicchia tra i classici immortali del genere.
Profile Image for Savasandir .
273 reviews
September 16, 2020
Io, mentre gli dei ridono, del mondo sono il vortice;
gorgo di passioni in quel segreto pelago
i cui marosi perpetui mi lambiscono,
e in breve cerchio adunano acque oscure.

Mervyn Peake, Shapes and Sounds, 1941


Narra la leggenda che un giorno, Michael Moorcock, stufo di sudare il suo tempo a leggere i fantasy canonici di Tolkien, Lewis e compagnia, decise di prendere la penna in mano e far vedere a tutti come un romanzo fantasy andasse scritto, infischiandosene del "canone" e preferendo ispirarsi invece all'opera di Mervyn Peake ed al genere Sword & Sorcery di Howard.
Il risultato fu Elric di Melniboné.

Ha il colore di un teschio sbiancato, la sua pelle; e la lunga chioma che gli fluisce giù per le spalle è candida come il latte. Nel bel volto affusolato brillano due occhi obliqui, cremisi e cupi, e dalle ampie maniche della veste gialla spuntano due mani sottili, anche queste del colore delle ossa, posate sui braccioli di un seggio che è stato ricavato e scolpito da un unico enorme rubino. […]
Il giovane guarda giù per la lunga scalinata di quarzo, osserva la sua corte che si diverte, danzando con tanta delicatezza e grazia frusciante che quasi potrebbe essere una corte di spettri. Il sovrano ha la mente occupata da quesiti morali, e già questa attività lo divide dalla grande maggioranza dei suoi sudditi, perché costoro non sono umani.

La saga principale di Elric è composta dai sei romanzi presenti in questa raccolta illustrata, articolati in piccole avventure che si susseguono, fra battaglie, tradimenti, ricerche, viaggi onirici ed interdimensionali, apparizioni demoniache, infiniti lutti, amori e magie.
La prosa è notevole, a tratti sublime, gli scenari ed i personaggi però sono appena abbozzati, relegati in un cantuccio sullo sfondo, come se fossero parte di un sogno, perché il vero fulcro di tutte queste piccole storie che unite assieme vanno a formare la grande epopea di Melniboné è lui, Elric, il Lupo Bianco, il malinconico imperatore albino dilaniato dal dramma esistenziale sul senso della vita, la predeterminazione, il fato, l'oblio. Ed ogni avventura che vive altro non è che un mezzo per portare avanti la sua ricerca di una verità che non potrà mai conoscere, perennemente in dubbio se essere una mera pedina nello scontro fra i Signori della Legge e i Signori del Caos per il dominio della Terra, o il fautore del proprio destino.

Era Elric di Melniboné, re delle rovine, signore di una razza dispersa che un tempo aveva governato il mondo. Elric, stregone e spadaccino fratricida, devastatore della sua patria, albino dal volto eburneo, ultimo della sua stirpe.

Profile Image for Heideblume.
239 reviews150 followers
November 3, 2019
Elric è una vecchia conoscenza che ricordavo con tenero affetto. Stavolta però c'è una piccola differenza: se 4 anni fa mi sono fermata alle soglie del quarto volume, quest'anno sono arrivata fino alla fine del sesto e perciò ho potuto considerare tutto l'insieme.
Di Moorcock si parla tanto e si conosce poco, quel che vale la pena tenere a mente è che Elric, pur con tutti i suoi difetti e le sue ingenuità, è stato un tassello fondamentale per i grandi autori moderni del fantastico. Per esempio quando leggevo di Agak e Gagak non vedevo altro che IT di Stephen King e quando leggevo i passaggi sul Campione Eterno non vedevo altro che il Rand al'Thor di Robert Jordan. E sono certa che le risonanze non si fermano qui.
22 reviews
November 27, 2019
Elric
legge e caos in conflitto nel tempo.
Partendo dal fatto che per questo libro avevo aspettative abbastanza alte direi che non le ha totalmente soddisfatte.
il romanzo si presenta all'inizio come un opera epica con un originale caratterizzazione dei personaggi in particolare Elric che si differenzia dai classici protagonisti sicuri e senza dubbi.
Lui è l'esatto contrario pieno di dubbi e con dei fattori i quali lo rendono (umano).
Il primo libro è forse il migliore in quanto si da una panoramica del modo di pensare e del funzionamento del mondo a grandi linee.
i successivi romanzi propongono un macrocosmo abbastanza originale che via via viene spiegato.
il grosso dubbio è la gestione delle situazioni in quanto non vi sono grosse differenze fra un romanzo e l'altro nella scelta di possibili panorami ma purtroppo c'e uno schema forse anche fin troppo abusato per la soluzione delle stesse.
Il protagonista se inizialmente ha una psicologia interessante nei successivi romanzi rimane fermo se non per pochi momenti in cui ha dei cambiamenti non duraturi non c'e una reale evoluzione ma quasi una stagnazione dei (modus operandi) e della psicologia di Elric.
il romanzo ha una sua "importanza storica " in quanto alcuni fattori saranno ripresi da altri autori in particolare Erikson che li userà per l'opera di Malazan.
Nel complesso direi che ha una sua importanza storica ma presenta alcuni "difetti" non trascurabili i quali fanno perdere il coinvolgimento nella storia. consigliato ? si ma solo sapendo che sara abbastanza "statico" ed a volte un po ingenuo nelle soluzioni delle vicende.
Profile Image for Jack Roland.
8 reviews3 followers
April 19, 2024
Una pietra miliare che ha influenzato l'intero genere.
Certo, lo stile e le atmosfere anni '70, un po' lisergiche, sono molto distanti dal modo di narrare contemporaneo. A tratti fanno storcere un po' il naso e, a volte, sorridere, ma la storia con i suoi equilibri e, soprattutto, il suo antieroe valgono tutte le 850 pagine dei 6 libri.
Senza Elric non avremmo mai avuto Geralt di Rivia, o i Targaryen, ma sento che l'influenza di Moorcock va ancora più in profondità; ha smosso concetti ormai entrati nella cultura pop occidentale.
Ora che sono arrivato alla fine, Elric mi mancherà...
Profile Image for Roberto .
63 reviews4 followers
July 26, 2022
Una saga molto bella! Racchiude sei romanzi:
- Elric di Menliboné
- Veleggiando sui mari del fato
- L'arcano del lupo bianco
- La morte evanescente
- La maledizione della spada nera
- Tempestosa
I romanzi sono tutti molto belli e costituiscono una storia unica. Il carattere del protagonista è delineato molto bene. Ero incuriosito da questa figura: un re potente ma malato che si pone continui interrogativi sull'esistenza dell'umanità. Pur essendo uno stregone il personaggio non è assolutamente altezzoso, anzi è dilaniato dal suo futuro. Il rapporto con la sua spada,Tempestosa, è bellissimo e descritto molto bene.
Sicuramente consigliato!
Profile Image for Federico.
332 reviews25 followers
October 10, 2019
LIBRO PRIMO - ELRIC DI MELNIBONÉ : 5/5
In pratica un "libro" che presenta il personaggio d Elric e lo porta a capire sé stesso, attraverso varie avventure. Cosa si fa per salvare la persona amata, rapita da un odioso rivale?
Must read assoluto per chi gioca a D&D.

LIBRO SECONDO - VELEGGIANDO SUI MARI DEL FATO 5/5
Tre avventure separate che accompagnano Elric alla ricerca del suo destino e del suo passato, per comprendere sé stesso. Contro due potenti stregoni amorfi all'interno di un reame onirico (il migliore dei tre racconti), su un diverso piano dell'esistenza per salvare una fanciulla in pericolo (più o meno...), alla ricerca dell'atavica patria dei melniboneani (con un finale inaspettato).

LIBRO TERZO - L’ARCANO DEL LUPO BIANCO 5/5
Sottotitolato anche come "Elric lo sfigato". Altri tre racconti vagamente collegati tra loro dove il fato, o destino, o sfortuna nera si abbattono sul caro Elric. Prima nel ritorno a Melniboné, poi alla ricerca di un antico libro che contiene tutte le risposte dell'universo (42?) e infine nella fortezza di un semidio.

LIBRO QUARTO - LA TORRE EVANESCENTE 5/5
Contiene quello che reputo il miglior racconto, per ora: "Una trappola per il principe pallido", ambientato in una lurida città di mendicanti.
Nel terzo racconto ritorna il mito del Campione Eterno. Bello come ad Elric sembri un deja-vù, così come al lettore.

LIBRO QUINTO - LA MALEDIZIONE DELLA SPADA NERA 4/5
Ecco che comincia a farsi sentire quel "more of the same" che aleggiava tra le pagine. Nonostante tutto SBAM! Moorcock tira fuori uno di quei racconti da cui è impossibile staccarsi se non dopo l'ultima parola. Dico a te, Zarozinia.

LIBRO SESTO - TEMPESTOSA 5/5
E infine eccola, la battaglia tra Legge e Caos. Un ottimo finale per questa stupenda saga! Ma povero Elric... Campione Eterno, sì. Usato e fruttato fino alla fine *lacrimuccia*.
Profile Image for Tanabrus.
1,980 reviews196 followers
October 8, 2025
Che dire, è sempre bello tornare a immergersi nel mondo di Elric di Melniboné.
Sulla storia in sé non penso ci sia niente da dire, l'avevo adorata anni fa leggendola in quattro volumi, l'ho adorata anche adesso (e leggerla tutta d'un fiato -o quasi, visto quanto ci ho messo, ma vabbè- aggiunge bellezza al tutto).

Certo, si notano gli anni ma non così tanto.
E la figura del tormentato Elric, marionetta del Fato divisa tra passato e futuro, tra i geni maledetti della sua stirpe e le emozioni che lo contaminano, tra la potenza delle sue arti magiche e la debolezza di un corpo che lo tradisce, consegnandola all'amata e odiata Tempestosa... una delle figure più iconiche della letteratura di genere, direi. Intramontabile.

Nutrivo qualche riserva su questo Drago Mondadori, ma ho apprezzato infinitamente tutto di questa edizione. La comodità di avere tutta la saga insieme e in una bella edizione, le illustrazioni, l'impaginazione (temevo fosse come quella di Hyperion, per fortuna era classica!).
Promosso senza riserve.
Profile Image for Chiara.
253 reviews283 followers
November 7, 2019
In questi tempi tragici, c'è poco tempo per le schermaglie d'amore e le parole dolci. L'amore deve essere profondo e forte, e manifestarsi nelle nostre azioni. Non chiedermi parole cortesi, Zarozinia, ma ricorda le notti in cui l'unica tempesta era quella dei nostri sensi.

Fine.

Elric è ingenuità e meraviglia, è nebbia e colore. Forse sente i suoi anni, ma ha ancora qualcosa da raccontare.
Profile Image for Laura.
903 reviews
Read
March 26, 2020
Mi sono arenata... riprenderò dal terzo libro in un altro momento...
Profile Image for Matteo Mazzoli.
302 reviews15 followers
July 9, 2019
E' impossibile andare oltre le 5 stelle, quindi mi limiterò a questa misera valutazione! A parte gli scherzi, tenevo l'edizione di fantacollana sul comodino da un po', pronto a buttarmici non appena ne avessi avuto modo. Che dire di un'opera dolorosa e profonda, che va oltre le mere vicende di Elric per raccontare la decadenza dell'animo dell'eroe, messo di fronte a se stesso, come uno specchio che rimanda un'immagine fosca al quale lui inesorabilmente si adegua, viaggiando un passo alla volta verso il declino. Moorcock è stato strepitoso, qui come molte altre sue opere, ma per Elric ho provato un sentimento di commozione, appena chiusa l'ultima pagina, che mi lascia sospeso ancora adesso, dopo qualche giorno. Davvero strepitoso
Author 3 books27 followers
February 9, 2024
Sapete qual è la prima regola dello scrittore?
Prima di rivelarvelo, sappiate che oggi parleremo di eroi. Per quanto mi riguarda, in generale, sono profondamente convinto di una cosa: un fantasy, per poter essere considerato davvero tale, ha il bisogno fisiologico, universale e assoluto, di avere al suo centro un *eroe*. Immaginatevelo come vi pare: eroe epico, antieroe, un gruppo di eroi, un’eroina, un pastore tedesco, quello che vi pare, ma l’eroe è d’obbligo.

Ora, cos’è che rende “eroico” un personaggio? Se siete abituali frequentatori di queste pagine avrete senz’altro familiarità con l’orticaria del sottoscritto nei confronti di quei patetici pupazzi imbottiti di sterco e stracci che entrano in scena cacando inutili lingotti d’oro su un tappeto rosso, si esprimono (quando va bene) esclusivamente per slogan raccattati un tanto al chilo al mercatino del pesce di Riccione, vincono tutti gli scontri con tripli calci rovesciati mentre tengono il braccio destro legato dietro la schiena, e attraversano con ottusa disinvoltura una storia per lo più raccapezzata con l’unico scopo di farli sembrare solo dei gran fighi (questo, per lo meno nella mente micragnosa dell’autore – reality may differ).

Quello, signori, no, non è un eroe. Quello è solo la pugnetta di un bimbominchia che probabilmente da piccolo è stato picchiato un po’ troppo, o non abbastanza.

Siccome rispetto i miei lettori, a questo punto vi risparmierò il segone a due mani sul viaggio dell’eroe eccetera. Non è certamente il fine di questa recensione parlare di Jung, del mito, dei cazzi archetipici eccetera. Il manualetto sta là su Amazon, se volete compratevelo e buona lettura.
Quindi, cos’è che fa di un personaggio *davvero* un eroe?
Quando è spogliato di tutti i suoi orpelli, l’eroe è fatto sostanzialmente di due cose: desiderio e dolore (ciao, Riccardo e Schopenhauer).

Ecco: Elric, prima di ogni altra cosa, è genuinamente un eroe. Parliamo di un libro scritto nel 1972 (la cronologia con cui i libri sono stati scritti non corrisponde a quella della storia di Elric) di 190 pagine scarse.

E cosa ci combina, quel mattacchione di Elric? Vuole convolare a nozze con sua cugina Cymoril, innanzitutto. E nel frattempo fa del suo meglio per farsi fregare dal malvagio cugino Yyrkoon (fratello di Cymoril), non una, ma ben due volte (bisogna comunque dire che se avesse accoppato Yyrkoon in prima battuta, il libro sarebbe durato meno di tre pagine).

Quello che mi piace di Elric è che innanzitutto è debole, sia di fisico (evidentemente l’abitudine di fare cosacce tra consanguinei non è roba nuova in quel di Melnibonè, e la schiatta ormai ne risente) che di spirito, per lo meno all’inizio. Elric commette molti errori, è minato da mille debolezze (per esempio, ha bisogno di usare droghe per avere la forza di indossare la sua armatura e affrontare la battaglia).

Saranno necessarie guerre sanguinose, viaggi pericolosi su vascelli fantastici, invocazioni a dei elementali, patti con divinità del caos, combattimenti con creature da incubo eccetera eccetera perché il nostro eroe scopra finalmente di poter dominare il proprio destino (ma sarà davvero così? – Ominous music playing…). E solo allora sarà in grado di ottenere ciò che vuole. Ma Elric è un eroe, e quindi è destinato a desiderare e soffrire ancora per molto a lungo…

Quello che mi piace più di tutto però è che Elric sbaglia... a volte quasi consapevolmente, a volte spinto dal dubbio o dalla paura.

La storia di per sé doveva suonare abbastanza banale anche nel 1972 (è letteralmente Elric che deve salvare l'amata dal villain brutto e cattivo), lineare in modo brutale. Chi si aspetta colpi di scena sarà sicuramente deluso e, se mentre da un lato Elric è un grandissimo personaggio, purtroppo gli manca una controparte davvero forte, perché Yyrkoon in questa storia riesce a essere poco più di una macchietta e a mio avviso è il vero punto debole della storia.

Moorcock qui ha uno stile estremamente scarno (con l'eccezione di alcuni passaggi notevoli, ne posto un esempio nei commenti della mia pagina), pochissime descrizioni, riservate giusto a pochi elementi salienti del romanzo: l’aspetto di Elric, qualche luogo... ma al di là di questo la maggioranza dello spazio è riservata all’azione, e bisogna dire che ne succedono parecchie di cose in 190 pagine, e in questo secondo me emerge il DNA del puro Sword & Sorcery, con le sue storie nate su riviste dozzinali, i suoi racconti di avventure iperboliche, l’esotismo di nomi, luoghi e creature assolutamente fantastiche.

La struttura di questo romanzo è quindi prevedibile, per non dire datata, ma al tempo stesso rimane, 50 e passa anni dopo, ancora vivida l’impronta lasciata da un personaggio sfaccettato come Elric, capace da solo di mettere ancora in ombra probabilmente molti protagonisti passati e odierni. E questo da solo basta per farmelo preferire a molta immondizia che viene pubblicata quotidianamente, ma ehi, si sa che l’ego di certi scrittori, fin dall’alba dei tempi, è perseguitato da quella creatura mitologica la cui identità viene nominata solo quando si è soli, al buio, magari chiusi in un sottoscala, e quella creatura si chiama “autocritica”.

Insomma, Elric si becca un bel 4/5 e voi invece vi beccate la prima regola dello scrittore: uno scrittore fallito scriverà sempre cose migliori di un qualsiasi fallito che si crede uno scrittore.
Sipario.
Profile Image for Jörg.
479 reviews51 followers
March 11, 2016
Omnibus volume with the original six books of the Elric cycle. Links to individual reviews:

Elric of Melniboné
The Sailor on the Seas of Fate
The Weird of the White Wolf
The Sleeping Sorceress
The Bane of the Black Sword
Stormbringer

The cycle was a bit too much of the same. I'm not interested in reading the next six volumes, possibly with the exception of The Dreamthief's Daughter due to the blurb promising a maximally crazy story. This applies to the other 'Eternal Champion' cycles as well. Beside the one volume mentioned, I might read Behold the Man, Gloriana or The Dancers at the End of Time some time.
Profile Image for Niccolò Ceresa.
92 reviews
January 26, 2021
Premessa: Elric non è una romantica figura tragica che si oppone consciamente ed inutilmente ad un fato già scritto, è solo un ritardato.

Detto ciò: conoscevo la saga per fama da molto tempo, essendo alla base di altre opere e lavori, ma non mi aspettavo di trovare un libro così.
Le parole che mi vengono in mente per descrivere la scrittura sono "ingenua" ed "infantile" e devo dire che mi ha guastato buona parte della lettura, ma qua è colpa mia: senza motivo mi aspettavo uno stile più elaborato.
Si trovano molti clichè e deus ex machina, che sono funzionali per lo svolgimento della storia ma alla lunga diventano ripetitivi.

Comunque, una volta venuti a patti con quanto detto prima, si legge una storia piacevole con vari spunti molto affascinanti:
Moorcock ha una buona fantasia, sia per nomi (trovati evocativi) che per i vari setting e, soprattutto, tutta la parte riguardante il conflitto tra legge e caos, la descrizione del caos stesso è decisamente interessante.

L'ultimo capitolo della saga, Tempestosa, in particolare rivaluta davvero tutta l'opera: qua si che si è davvero respirata la tragedia.

In sintesi: non aspettatevi un libro con uno stile elaborato, ma godetevi comunque le avventure di Elric; ne risulterà una lettura più facilitata.
Profile Image for Silvia.
20 reviews
January 29, 2020
Pilastro del fantasy moderno, la saga di Elric spicca innanzitutto per il protagonista: un imperatore albino fisicamente gracile, tormentato dalle aspettative del suo popolo su di lui, dubbioso sulla sua stessa natura, incerto sulle sue aspettative future, ma avido di conoscenza e con una forte pulsione a viaggiare. Per retaggio culturale, presta il giuramento di servire il Caos nella lotta eterna contro la Legge, finendo per aumentare la sua sensazione di essere un burattino senza libero arbitrio in una lotta più grande di lui.
Nelle storie di Elric ci sono amore, odio, rivalità, amicizia, draghi, magie, potenti stregoni e dei di ogni sorta. C’è anche e soprattutto Stormbringer/Tempestosa, la sua celebre spada nera senziente, con la quale Elric ha un rapporto di dipendenza e odio: la divoratrice di anime, infatti, gli trasmette forza vitale grazie alle anime delle sue vittime, ma ha anche una preferenza per anime affini al suo “padrone”.
I toni dei romanzi sono cupi e le vicende di Elric difficilmente conducono a finali lieti: tutto attorno a lui finisce per crollare e sgretolarsi come pagine di un vecchio libro, spingendolo a dover ricominciare ogni volta da capo la sua ricerca, ponendosi quesiti filosofici sempre più intricati.
Man mano che si procede con la lettura, diventa sempre più chiaro quale sia il desiderio ultimo di Elric, superiore anche alla sua dichiarata necessità di sapere se ci sia un’entità superiore agli dei a lui noti, un essere che abbia un disegno e un obiettivo da far raggiungere agli esseri inferiori perennemente coinvolti nei conflitti, siano umani, demoni o dei. Ed è in questo che Moorcock supera se stesso, offrendo alla principale incarnazione del suo Campione Eterno un finale assolutamente imprevedibile ed indimenticabile.
Profile Image for Caterina Franciosi.
332 reviews4 followers
September 6, 2020
LE RECENSIONI DE IL SALOTTO LETTERARIO
"Elric. La saga": sei romanzi, un unico volume. Mondadori ha raccolto in un Drago dalla sgargiante copertina i titoli principali della saga dell'Imperatore albino: "Elric di Meniboné", "Veleggiando sui mari del fato", "L'arcano del lupo bianco", "La torre evanescente", "La maledizione della spada nera" e "Tempestosa". Le ultime pagine sono dedicate a "La vita segreta di Elric di Melniboné", articolo degli anni Sessanta di Michael Moorcock, una "cicalata d'epoca" a cura di Massimo Scorsone "in cui l'autore inglese già dimostrava di avere alcune idee piuttosto chiare (e soprattutto originali) in merito alla sua attività di 'fantasista' ". E - ultimo ma non ultimo - durante questo magico viaggio, i lettori potranno anche ammirare diverse tavole a colori alternate ad illustrazioni in bianco in nero che impreziosiscono l'intera raccolta. Ma terminiamo questa piccola parentesi "tecnica" e andiamo alla scoperta di "Elric. La saga".

Inizia così il lungo viaggio della saga di Elric, un viaggio che ci condurrà fino ai confini del mondo, al di là della nostra più sfrenata immaginazione, in universi fantastici oltre la dimensione del sogno.
Ma chi è questo nobile misterioso che ci osserva con sguardo truce dal suo Trono di Rubino?
Di salute cagionevole, con lunghi capelli nivei e occhi cremisi, Elric si discosta notevolmente dalla nobile schiatta di sovrani da cui discende, la "razza semiumana" dei Melniboneani, esperti dei segreti delle arti magiche e negromantiche. Costretto dalla sua condizione di albino a fare uso di misteriose pozioni per poter anche solo reggersi in piedi, Elric non è di certo il sovrano che il suo popolo e la sua famiglia si aspettano. Suo cugino Yyrkoon non perde occasione per criticare la sua inadeguatezza pur di riuscire a detronizzarlo: Elric non mostra quella crudeltà e spietatezza che da sempre caratterizzano la razza melniboneana, ma preferisce dedicarsi a interminabili studi nelle sue stanze, alla ricerca di risposte sull'Universo che lo circonda. L'Imperatore albino ha sovvertito tradizioni millenarie e ciò è di cattivo auspicio per i melniboneani. Solo la dolce Cymoril, sorella di Yyrkoon e promessa sposa di Elric, gli è vicina e di conforto.
Ma le paure del popolo e della corte si rivelano profetiche, tutto sta per cambiare: nuove minacce sopraggiungono dai Regni Giovani, da quei mondi sconosciuti che Elric vorrebbe esplorare e conoscere. Tuttavia, la sua sete di conoscenza sarà per lui rovinosa, come quella che condusse Victor Frankenstein alla distruzione. La sua ambizione porterà alla distruzione della propria casata, della Città Sognante di Ymrryr e alla perdita del suo unico, vero amore. Furioso, con il cuore a pezzi, Elric finirà per invocare uno tra più potenti Signori del Caos, Arioch, e vendergli la propria anima in cambio di una protezione inaffidabile e incostante. Elric verrà ulteriormente corrotto anche da Tempestosa, la spada nera senziente gemella di Luttuosa, una lama affamata di anime che, come l'Unico Anello di Tolkien, conferisce grandi poteri ma al contempo distrugge l'animo umano.

Questo è dunque il tragico inizio di una pietra miliare del fantasy sword&sorcery: con Elric, Michael Moorcock dà vita ad un personaggio che sarà di ispirazione per molti altri autori, basti pensare a Geralt di Rivia, il witcher dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. L'Imperatore albino è un personaggio complesso e affascinante: di indole oscura e meditabonda, dall'animo tormentato e dal fisico debilitato, Elric non è affatto l'eroe tipico dell'epic fantasy, non è forte e possente come il Conan di Robert E. Howard. Elric non riesce sempre a vincere le proprie battaglie e quando ciò accade è solo grazie a tremendi sacrifici. Nonostante le perdite, nonostante la maledizione che sembra pesare su di lui, Elric non si ferma: il suo bisogno di risposte ai grandi misteri dell'Universo lo porterà a compiere azioni terribili, che semineranno morte e distruzione attorno a lui. Ovunque vada, ogni volta che il suo cammino incrocia quello degli altri, Elric è condannato a spegnere le vite di coloro che gli si dimostrano amici. Anche Tempestosa lo tormenta, la spada nera guarisce i mali del suo corpo ma non quelli dello spirito. Più volte, Elric cercherà di spezzare questa maligna dipendenza, invano. Eppure, da lettori, non potremo fare a meno di immedesimarci e di comprendere - seppur non condividendole - le scelte del sovrano maledetto. Il suo viaggio diventa ben presto il nostro viaggio, la sua ricerca la nostra ricerca, e così anche la sua sete di vendetta e il suo desiderio di una pace lungamente agognata. Soprattutto nella parte finale, questo senso di struggimento che permea ogni riga del volume raggiunge l'apice della drammaticità e tocca le corde più profonde del nostro animo. L'Imperatore albino è perseguitato fino alla fine dal suo Destino e dal patto stretto con Arioch.

Il mondo in cui Elric vive e si muove è un mondo singolare: Michael Moorcock crea un universo fatto di differenti livelli di esistenza sempre in movimento, in contatto fra loro e con caratteristiche proprie. Come già accennato, molti di questi mondi sfociano in atmosfere oniriche e surreali e spesso ci troviamo a domandarci dove finisca la realtà e inizi il sogno. Lo scenario che Moorcock dipinge è quello di un universo dominato non tanto da Bene e Male, quanto dall'eterna lotta tra Caos e Legge, sempre in bilico sulla punta dell'ago dell'Equilibrio Cosmico.

Draghi, magie, Signori del Caos e Signori della Legge, spiriti elementali, mondi e creature fantastiche: "Elric. La saga" è tutto questo e molto altro. Michael Moorcock è maestro nel dar vita a personaggi e storie indimenticabili sullo sfondo di ambientazioni epiche e suggestive. Il suo stile, così deliziosamente retro, elegante e pacato, crea lunghe sequenze riflessive che si contrappongono a scene action di combattimenti all'ultimo sangue, a bordo di navi che vanno per terra e per mare o all'interno di torri evanescenti, in un intreccio mozzafiato che ci terrà con il naso incollato alle pagine notte e giorno.
Siete pronti a varcare il confine e a lasciarvi catturare dalla magia di Elric, signore di Melniboné?

Articolo completo: https://salottoletterario20.blogspot....
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October 15, 2019
Avevo iniziato a leggere la saga di Elric una vita fa, e per uno strano caso della vita l'avevo lasciata a metà senza finirla. Il nuovo volume Mondadori mi ha permesso di leggere tutta la tragica storia di Elric e di colmare il vuoto che avevo. Una storia bella e tristissima - se vi è piaciuta la vicenda di Turin raccontata da Tolkien questo libro è adatto a voi.
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October 16, 2024
#01 - Elric di Melnibonè
Elric di Melnibonè è uno Sword & Sorcery col pedigree che orbita attorno alle fondamenta di precursori tipo Howard ma tende ad allontanarsene il più possibile, introducendo elementi appena accennati o del tutto assenti nelle opere di Howard.
Cupo, pessimista, cinico, malinconico: a differenza di Kull e Conan (o Solomon Kane, più simile in ottica antieroica), Elric è fragile di costituzione, albino (farlo pallido era troppo poco) ed è mantenuto in vita da droghe e pozioni. Elric è il re di una nazione in decadenza che ha perduto il dominio sul mondo ed è sovrano suo malgrado, conscio che sulle sue spalle incombe il peso del destino.
La storia ci delinea le origini del personaggio e il suo campo d'azione. Una congiura per spodestarlo dal trono si concretizza in tradimenti, una quest per il ritrovamento di misteriose e potenti spade magiche, e scontri senza esclusione di colpi. E poi c'è l'amore, ostacolato e sofferto come solo un personaggio maledetto può vivere.

Il bello sta tutto nel personaggio di Elric che, oltre alle cupe caratteristiche, si rende ambiguo nel finale, contraddicendo tutto quanto descritto in precedenza. Sarà il suo vero io che prende il sopravvento? Sarà a causa della spada ritrovata o dell'esperienza appena terminata? Sarà a causa di uno scrittore sprovveduto?
Negli anni '60 non c'era la programmaticità editoriale di trilogie obbligate o sequel a tutti i costi. Si pubblicava ancora tanto su riviste e se le cose andavano bene si continuava la serie. I libri fantasy o di fantascienza spesso erano brevi e andavano al sodo senza troppi orpelli, come questo. Forse troppo? Considerando l'epoca di produzione, trovo questo primo episodio affascinante e che, pur con la sua rarefazione e sommarietà, centra il bersaglio riprendendo il solco dei pochi predecessori del genere.
Capisco che per alcuni può essere un malus a discapito della profondità di ambientazioni e personaggi e comprendo benissimo chi lo trova semplicistico, ingenuo o addirittura superficiale. E' tutto focalizzato sul personaggio principale, i partner sono abbozzati e la donna amata è, infine, trattata come un soprammobile.
È una storia che si chiude proiettandosi al futuro, raccontata con semplice ma epico estro e un pizzico di tragico ardore.
Forse Elric è invecchiato male, ma andava bene così, è stato importantissimo e anche oggi ha un suo perchè.


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#02 - Sui mari del fato
Terzo capitolo della saga di Elric in ordine cronologico.
Sui mari del fato è composto da tre racconti autonomi che si svolgono uno dopo l'altro.

Il principe albino è in fuga e braccato, quando si imbatte in una nave su cui è misteriosamente atteso e non esita a imbarcarsi per salvare la pelle.
Lì conosce l'equipaggio, costituito da altri guerrieri e mercenari cooptati per una missione altrettanto misteriosa. Tra questi troverà tre personaggi che compongono altre saghe di Moorcock e che insieme formano i quattro-che-sono-uno, nella concezione del Campione Eterno e del multiverso dell'autore.
Dopo la prima avventura, Elric perderà di vista i suoi compagni di viaggio e altre due avventure non correlate con la prima avranno luogo.
Questa cosa mi fa storcere un poco il naso, perchè non trovo un nesso solido tra i tre atti della narrazione. Sono solo tre avventure che capitano durante il viaggio, che è fondamentalmente il fine espresso di Elric: viaggiare, conoscere e imparare per migliorare l'esistenza.
I momenti più interessanti sono proprio, tra una battaglia e l'altra, i suoi dubbi esistenziali, dai quali si evince una repulsione per sè stesso e per ciò che rappresenta come monarca.
Ormai il "gioco" della spada senziente, che tende a prendere il sopravvento e a forzare la volontà di Elric, diventa marginale e non sorprende più di tanto.
Elric è un personaggio costantemente tormentato sia nella realtà che nel sogno. Non sarebbe nemmeno un grande combattente se non avesse una spada magica che ara anche i campi di pietra e uccide anche la morte, e di sicuro come mago non è il top, per evidenza e sua stessa ammissione. Ciò che lo muove è la necessità di cercare risposte e scoprire l'origine della stirpe melniboneana, perciò tenta di opporsi al destino preservando la propria etica

L'ambientazione è sempre nebulosa, oscura e asfittica, e le avventure sono sempre a metà tra la realtà e il sogno, a cavallo tra dimensioni sovrapposte.
E nebulosi sono pure certi personaggi che non vogliono parlare perchè "lo scoprirai al momento giusto". Tutto coperto dal velo del destino? Ok, ma nella contingenza non si capisce il perchè di queste reticenze che in confronto Silente fa un baffo a tutti.
La cosa dei quattro-che-sono-uno mi è piaciuta (meno l'avventura in sè, molto sci-fi) ma poi muore lì, dopo il primo racconto. Forse è solo un mezzo per interconnettere le altre saghe di Moorcock in corso d'opera. Mmm...
Mi sono poi accorto che in questo libro viene totalmente a mancare un dettaglio che è sembrato fondamentale nei primi due libri, ovvero che Elric deve fare affidamento a droghe per sopravvivere e preservarsi. Mah...

Rispetto ai libri precedenti, il personaggio di Elric comincia ad arricchirsi e questo capitolo ha un ritmo più deciso e l'azione è incalzante. Purtroppo manca un pelo di coesione e sul piatto della bilancia questo ha un peso maggiore per il sottoscritto.


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#03 - Il fato del lupo bianco
Elric torna alla cara città di Imrryr per eliminare l'infido cugino e riabbracciare l'amante Cymoril, anch'essa cugina. Perchè le cose fatte in casa sono le migliori.
E infatti, senza volerlo, Elric la combina grossa. Davvero grossa. E scappa, ma l'accaduto lo segna in modo terribile e indelebile.
Da lì cominciano una serie di avventure che non occorre elencare.
Si tratta per lo più di lui che cerca o trova motivi per viaggiare e allontanarsi con corpo e mente dal tremendo evento che lo ha segnato.
E si imbatte nemici di varia natura che lo attaccano, forse inviatigli dal Caos.
Questi racconti di Elric, fatta eccezione per La città sognante, mi sono sembrati mosci, privi di vitalità e pretestuosi. Facilmente dimenticabili, aggiungo.
Di che stavo parlando?

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#04- La torre che svaniva
Se non fosse per il fatto che in questo episodio Elric va al sodo , avrei dato un 6 striminzito.
Manca l'anima, come a Elric. No, non è vero che Elric è senz'anima, ma è stato deprimente da leggere.

Elric nel suo vagabondare viene sempre incendiato da impulsi di giustizia funesta. Stavolta è il turno del malvagio Theleb K'aarna che vuole portare il Caos, quello grosso, ed Elric deve fermarlo. Ma la strada verso l'impresa è ardua e il pallido principe deve prima affrontare innumerevoli imprese secondarie. Le fatiche sono grandi e lui, come al solito, ne esce provato ed esausto. Esattamente come il sottoscritto dopo aver chiuso il tomo.
Elric caro, mi dispiace, ma se fossi uno dei tuoi accompagnatori ti abbandonerei alla fine di ogni episodio.

Sia sempre lodato Moorcock, che ha fatto tanto bene alla letteratura ma non mi ha fatto innamorare del suo stile. Dopo cinque episodi della saga (compreso La fortezza della perla), il principe albino non ha molto altro da dirmi. Ed è con consapevole anticipo e sollievo che pongo termine al mio viaggio in sua compagnia.

Profile Image for Libri e Altri Disastri.
734 reviews85 followers
June 18, 2020
Recensione a cura di Viola:

Elric è l'imperatore di Melniboné, l'isola del drago. Ultimo Discendente della sua stirpe dal sangue reale col dono della magia, risiede sul trono di rubino, è albino di nascita con occhi color cremisi ed è l'indiscusso protagonista di questa saga.

Mentre leggevo ho scoperto che questa saga inizialmente era nata per uscire in episodi su rivista o un qualche giornale dagli anni '70 in poi. Devo dire che, ahimè, non mi ha entusiasmata come credevo quando mi son proposta di leggerlo, data la mia passione per i draghi. Nonostante sia scritta bene e la fantasia non manchi all'autore nella scelta dei nomi dei personaggi o nelle descrizioni dei mostri che attaccheranno Elric nei vari libri, non sono riuscita a entrare in sintonia con questo principe che sembra esser dannato e che offre i suoi servizi al regno del Caos per poter ampliare i suoi già grandi poteri. Quello che mi ha lasciata basita è la scelta di metterlo al dominio di draghi dormienti, difficili da svegliare perché per riprendersi dalle battaglie precedenti necessitano di anni di sonno.

Testarda come sono, ho proseguito la lettura nonostante alla fine di quello che è il primo volume volessi entrare nel libro e dare del pirla (perdonate il termine, ma non me ne viene in mente uno meglio!!) a Elric perché, per quanto tu senta la necessità di visitare i mondi giovani al di fuori dei confini del tuo regno, la decisione di lasciare a sostituirti colui che ha tentato di ucciderti è dannatamente da imbecilli.

Dal secondo libro si trova uno "schema". Nonostante Elric sia scostante, non gli piacciano le persone e scelga una vita in solitaria, tende a rispondere alle richieste d'aiuto di chiunque, soprattutto delle donne che incontra sul suo cammino: regine e non, a lui non fa differenza! Giace con loro, nonostante giuri amore eterno a colei che ha amato, ama e amerà per sempre; finisce col lasciarsi indietro le richiedenti aiuto appena portato a termine ciò per cui è stato contattato, o se qualcun'altra richieda la sua presenza.

Per esser stato scritto negli anni '70 nulla da dire, il linguaggio affidato ai personaggi è consono allo stile dell'epoca, non è mai volgare e risulta anche elegante nel suo essere. Raggruppandolo in un unico blocco forse sarebbe stato consono adeguarlo e in alcuni casi adattarlo o fare piccoli tagli.

Logico è che, in 860 pagine, magari serva il richiamino a una scena o a un'altra.. quindi se vi piacciono personaggi stravaganti, contraddittori e che tendono all'autodistruzione e vi piacciono le saghe e i libri lunghi questo è ciò che fa per voi.
Profile Image for Roldegar.
10 reviews
March 3, 2025
Elric di Meniboné è un opera scritta magistralmente da Moorcock, con ricche descrizioni e una narrazione mai lasciata al caso, ma sempre colorita e abbellita da un lessico aggraziato, che appassiona e solletica la fantasia del lettore. La saga si apre perfettamente, in modo accattivante, tra intrighi di corte, dialoghi dalle sfumature filosofiche, e cupe atmosfere, tenendo incollata l’attenzione a ogni pagina, curiosi di sapere quale sarà la prossima mossa del misterioso albino Elric, l’ultimo imperatore fulgido di un reame il cui splendore è ormai un ricordo del passato. Ma così come Elric, costretto dagli eventi ad affidarsi all’infernale e caotica spada “Tempestosa”, l’unica in grado di dargli vigore e tenerlo in vita, allo stesso modo Moorcock ne è imbrigliato, trasformandola in un potentissimo Deus ex machina che risolve ogni difficoltà affrontata dal suo padrone con relativa semplicità. Scontro dopo scontro, l’albino vince grazie alle soprannaturali capacità della sua lama stregata, e mai si teme per la sua incolumità, nemmeno quando ne viene momentaneamente privato. Per questo motivo, le avventure tendono ad avere un esito prevedibile, e benché Moorcock sappia raccontarle con rinnovata passione (talvolta sapendo essere perfino psichedelico), i combattimenti contro le più bizzarre creature sono forse l’elemento più trascurabile di ogni racconto. È difatti il conflitto interiore di Elric, e i suoi tanti rimpianti, a essere il fulcro portante della Saga. La sua lotta contro un destino che lo vede protagonista di uno scontro che deciderà le sorti del suo mondo.
Un anti eroe dalle molteplici sfumature, mosso talvolta dalla vendetta e talvolta dall’amore, che benché si affidi troppo spesso all’aiuto di dei e armi magiche, rimangono le sue gesta e le sue scelte a plasmare il mondo che lo circonda, guadagnandosi pure il rispetto di amici disposti a seguirlo fino alla morte.
Elric di Meniboné è, senza dubbio, un caposaldo del fantasy, avendo influenzato tante opere a lui succedute. E malgrado a volte possa scadere in qualche cliché del genere, la storia dell’imperatore dagli occhi cremisi assorbirà il lettore come le anime mietute dalla malefica Tempestosa.
Profile Image for Giada (Sussurrid.inchiostro).
183 reviews21 followers
November 14, 2020
Elric, raccoglie i sei volumi della "Saga del Campione Eterno", racconti delle vicende oscure di Elric di Melnibonè, imperatore albino e stregone, uomo del popolo dei draghi dal destino immutabile.
Caos e Legge infuriano sul mondo, in perpetua lotta per la supremazia, e la loro guerra influisce sugli esseri umani, dando potere e creando loro servi sulla terra, servi per allargare il loro dominio. Elric è uno di questi, ma il suo è un destino particolare, un destino funesto e infinito, che lo porta a compiere nefandezze e a vivere nella disperazione, alla continua ricerca di uno scopo, sfruttato sino alla fine dal fato stesso.
I suoi viaggi infatti non sono altro che ricerche, ricerche del senso della sua esistenza, del vero essere del creato e dello scopo di coloro che servono gli Dei. Potrebbero essere considerati anche una sorta di metafora della corsa al progresso e alla sapienza dell'uomo, che più trova e più vuole trovare, la sua brama mai colmata.
Il mondo di Elric è vasto e complesso, così come complesso è Elric stesso; un sovrano onorevole, acuto e calmo, che nasconde un io oscuro, derivato dalle sue origini e dal legame con il Caos.
La trama lega mondi paralleli tra loro, dove il tempo scorre in modi diversi, dove città leggendarie sopravvivono alla corrosione del tempo stesso, e dove Elric si ritrova a passare per trovare artefatti e risposte, compiendo imprese.
Ho apprezzato molto le svolte oscure della trama e la complessità dell'animo di Elric, molto umano sotto molti aspetti. Sono tutti e sei romanzi degli anni 70', figli del loro tempo, e si nota dallo stile, ancora un po' ampolloso e, in certi punti, ripetitivo, ma hanno una modernità quasi speciale, sia negli argomenti che nel modo di trattare la definizione di eroe, o di fantasy stesso. È un'epica che ribalta le regole stesse dell'epica, dove gli dei non sono benevoli e l'eroe possiede poteri oscuri. Un anti-eroe? Quasi.
È un classico che va' letto almeno una volta nella vita, tanto quanto Terramare o Il Signore degli Anelli. Sono romanzi totalmente diversi tra loro, ma ognuno di essi ha dato qualcosa di importante alla letteratura fantastica.
Elric ha fatto la sua parte, ancora una volta.
(E le illustrazioni all'interno del tomo sono meravigliose, curatissime ed eleganti)
Profile Image for Emanuele Cannone.
29 reviews
February 29, 2024
La mia valutazione è scesa di due stelle buone dopo l'ultimo libro "La figlia della Ladra di Sogni". Morboso, pesante, diluito da pensieri filosofici che si ripetono più e più volte anche nel giro di poco. Pesante

Per molti considerato uno dei capostipiti del fantasy, i primi 6 libri non sono male: deve piacervi però il concetto del "fato" e del "destino". Si continua a ripetere all'infinito tutto questo e quindi ti fa perdere un po' il senso di suspense perché "vabbè tanto lui deve vivere per forza".

Gli altri 3 sono dei libri che raccontano di eventi ed avventure non narrate nei 6 libri precedenti e questo fa storcere il naso. Non aggiungono niente alla trama originale, non danno insight né niente, sono solo storie in più e, sapendo poi come va a finire (l'ultimo del sesto libro), pensi che siano del tutto inutili questi altri racconti. Dato che si parla di multiverso, potevano benissimo essere presentati con "In un universo parallelo, un altro Elric sta vivendo avventure simili ma diverse, in lotta con un fato che non vuole accettare e che gli riserva un destino diverso" ed ecco, mi hai conquistato. Ma così assolutamente no

L'ultimo libro però secondo me è il peggiore sia per scrittura, sia per ritmo sia per trama. Molto confuso, difficile da seguire e soprattutto da godere. Nelle ultime pagine non nego che ho fatto "di corsa" perché non ne potevo più ed anche lui, come gli altri due, non aggiunge niente alla storia originale

Non consiglio la lettura, mi ha lasciato tiepido quindi non la sconsiglio nemmeno. Però l'ultimo "La figlia della Ladra dei sogni" risparmiatevelo, non ne vale la pena assolutamente
Profile Image for Andrea Zanotti.
Author 31 books54 followers
September 25, 2023
Elric di Michael Moorcock, saga che vede i natali nel lontano 1961 rappresenta un gran bel lavoro. Un classico del fantasy che per lunghi anni ha conosciuto in Italia un certo oblio, essendo uscito di produzione sino alla ristampa in edizione Oscar Valult, con tanto di illustrazioni ad accompagnare i diversi racconti che vanno a formare l’epopea di Elric di Melniboné. Un personaggio questo di assoluto spessore, capace di incunearsi nell’immaginario collettivo differendo grandemente dai soliti eroi senza macchia, o gli stucchevoli giovinetti predestinati in cerca di far evolvere i rispettivi poteri in nuce.

Elric è tutt’altro. Albino, malaticcio, aduso all’uso di sostanze psicotrope, figlio del Caos e di una schiatta che fa dell’arrogante altezzosità un segno distintivo e imprescindibile, è assolutamente uno spettacolo di personaggio. Recensione completa su:
https://evasioneletteraria.blogspot.c...
Profile Image for Karmakosmik.
472 reviews6 followers
July 17, 2025
Primo drago della lunga saga di Elric e prima esperienza personale del sottoscritto con la scrittura di Moorcock. Beh, non posso dire di non essermi goduto il Drago, anche se ho trovato il romanzo conclusivo "Tempestosa" un po' troppo confusionario e caciarone, ma di sicuro non mi ha coinvolto nella stessa maniera di Conan o Kane. Bella l'idea del multiverso, iconico è sicuramente il personaggio di Elric, guizzi di idee brillanti i racconti\romanzi ne sono pieni ma ho sempre avuto la sensazione che a Moorcock manchi sempre qualcosa. E' bravo nel tratteggiare la complessa psiche di Elric, ma le storie sono sempre banalotte e spesso si chiudono di botto, senza darti quel crescendo di intensità che uno si potrebbe aspettare. Tuttavia, a parte questo ad agosto riprenderò sicuramente la lettura del secondo Drago e pronto ad immergermi nuovamente nel mondo di Elric
Profile Image for Annalisa R..
91 reviews4 followers
December 18, 2020
È impossibile per me descrivere la grandezza di quest'opera. Le avventure di Elric sono solo un assaggio, un pretesto per travolgere il lettore con la fantasia, la profondità delle riflessioni e l'enormità stessa dell'universo (del Multiverso), che rappresentano le vere protagoniste della storia. È vero, ci sono alcuni cliché ormai superati e qualche difetto nella narrazione, ma sono poca cosa di fronte alla bellezza oscura e ammaliante, alle atmosfere cupe e grottesche e al fascino arcano che traspaiono da ogni pagina.
Non credo che potrò mai dimenticare la sensazione di totale immersione che ho provato leggendo questa saga... è stato come un sogno da cui ci si sveglia a fatica. Sicuramente è una delle opere migliori che abbia mai letto.
Profile Image for Alberto.
2 reviews
February 2, 2023
A story that is told in a great way. The atmospheres might repeat themselves through the book, but at the same time you can see the character development, the struggles of Elric that are always present, but always change a little bit, and still carry on its story, and the story of its "addiction" to his sword. The ending in my opinion is great, probably spoiled (like most of the events throughout the book), but still very satisfying. The fantasy in Elric's world is just right: does not cover every single aspect, but when it comes in, it works and touches the plot in nice unexpected ways. The ambiguity of the protagonist, shifting between very relatable needs, but pursued in very questionable ways, is in my opinion is what keeps the attention throughout all the 6 books.
260 reviews2 followers
August 15, 2021
Abbandonata. Per cui è evidente che non mi abbia né emozionata né incuriosita. Il tipo di scrittura abbastanza didascalico rendeva deludente la lettura. Personaggi non pervenuti. Non so se proseguirò. Magari essendo in digitale di tanto in tanto quando voglio spegnere il cervello...mah non avrebbe senso visto che il volume viaggia sulle 1000 pagine.... Forse oltre la scrittura che per me è oggettivamente deludente, dipenderà dal fatto che è un tipo di fantasy "superato" per me, diciamo che ricerco altro.
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