È la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po’ più isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. La più sconvolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì, suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata il “Petruzzelli”, in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le luminarie sul tetto. L’obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E Ninella, che a cinquant’anni è ancora una guerriera, accetta la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta “biondo Kidman”, che la renderà meno sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ossessionata dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito forse ha messo incinte due donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano su pergamena undici menu, in cui spicca il “supplì alla cozza tarantina” preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto all’altra. Chi si è divertito con Io che amo solo te e vuole sapere che fine hanno fatto i suoi indimenticabili protagonisti, li ritroverà qui con le loro nuove avventure. Chi non li conosce ancora, avrà modo di scoprirli a questa Cena di Natale dove saranno più in forma che mai.
Dopo un inizio simpatico purtroppo la storia mi ha lasciato l’amaro in bocca. Personaggi di una tristezza infinita. La cosa ancor più triste è sapere che molta gente vive davvero situazioni più o meno simili a quelle descritte in maniera esasperata dallo scrittore.
Polignano a Mare (Bari), 24 dicembre. La cittadina si risveglia sotto una magica nevicata che però ha il potere di sconvolgere la vita di tutti coloro che in questa vigilia di natale si affannano alla ricerca dell’ultimo regalo, perché c’è chi ha le gomme termiche e chi no, chi ha i doposcì e chi scarpe che si inzuppano dopo pochi passi. Ma c’è chi anche si mette in testa di stravolgere la tradizione cimentandosi nella preparazione del cenone di mezzanotte, come Matilde, che quel mattino riceve un meraviglioso anello con smeraldo dal marito don Mimì, che si sente in colpa per averla trascurata perché in fondo lui è innamorato di Ninella, la consuocera. Al cenone di Matilde, che dovrà essere memorabile e surclassare il pranzo di Natale del giorno dopo a casa della nuora, devono assolutamente partecipare tutti, al fine di ammirare l’anello che il marito le ha regalato, perché forse in fondo lui la ama ancora: i due figli Damiano, sposato con Chiara figlia di Ninella, ma che forse oltre alla moglie ha messo incinta pure la ex fidanzata con la quale ogni tanto si vede, e Orlando omosessuale; Nancy, la seconda figlia di Ninella, ossessionata dal fatto che a 17 anni è l’unica fra le amiche ad essere ancora vergine e ovviamente Ninella, innamorata di don Mimì, ma amante di Rossano, l’uomo Bofrost che le porta a casa i surgelati e infine Dora, cognata di Ninella, giunta da Castelfranco Veneto per passare il Natale in famiglia. Un caleidoscopio di personaggi, insomma, ognuno con la propria storia e con i propri scheletri nell’armadio, che ne combinerà di ogni colore prima di raggiungere la cena di Matilde ben presto destinata a diventare un grande flop, perché Matilde si accorge di non avere più al dito il famigerato anello da sfoggiare! Che dire? Avevo letto commenti entusiastici su questo libro, come un romanzo davvero esilarante, ma a me non ha fatto ridere neanche un po’…forse perché non ho letto il precedente “Io che amo solo te”, di cui questo risulta quasi il continuato… comunque sia non ho riscontrato originalità nella storia, già trita e ritrita, anzi mi pare sia la solita bolgia di intrallazzi, amori e tradimenti alla meridionale di tanti “cinepanettoni” che alla fine non ti lasciano niente. Lo stile di scrittura ovviamente è adatto alla materia trattata, perciò non ho ricavato piacere nemmeno da quello; è un romanzo alquanto semplice che si legge davvero in pochissime ore, giusto per passare il tempo se non si ha di meglio da fare.
Amabile e garbatamente ironico come il precedente di cui è figlio. Ma se i due volumi sono così intimamente legati, se hanno gli stessi personaggi, lo stesso autore, lo stesso editore; se perfino l'immagine della copertina riprende i peperoncini rossi di Io che amo solo te - perché, di grazia, cambiare il formato del volume? Costava tanto di più farli alti uguali?
Luca Bianchini ha scritto Io che amo solo te e successivamente La cena di Natale, ripercorrendo le vicende già descritte e concentrandole tutte in un solo evento. Per la prima volta sono andata controcorrente, guardando il film (complice periodo natalizio) e dopo leggendo i libri. Forse è stato questo il problema, mi sono affezionata ai personaggi dello schermo e poco a quelli di carta. Premetto, il libro è godibilissimo e si legge velocemente e con il sorriso sulle labbra, ma tutto il tempo avevo nella testa le scene del film. Il romanzo racconta, come anticipa già il titolo, la cena di natale e come tutte le vite dei personaggi si intrecciano in una notte. L'atmosfera che si respira è quella di Polignano a mare, dove le nostre donne sono alle prese con la scelta dell'abito da indossare e cosa preparare per la vigilia. C'è chi pensa a un nuovo colore di capelli, chi a un figlio, chi a recuperare un vecchio amore e chi pensa a un nuovo amore. Il romanzo, anche se breve, racconta in modo ironico e realistico la vita diqueste famiglie pugliesi con le loro tradizioni e i loro modi di dire. Riconosco all'autore la capacità e il talento di farti sentire parte integrante di quella casa, di avere la sensazione di essere seduto a quella tavola e conversare con i personaggi. Traspare naturalezza, la genuinità, l'amore per la propria terra.
Carinissimo. Una dolce appendice per chi ha amato "io che amo solo te" e non riesce a dire addio ai suoi personaggi. adorabili... tutti p.s. e io che pensavo che al Sud si festeggiasse il cenone del 24 ovunque....
Niente di che, un libretto leggero da leggere in un paio di ore giusto per staccare un po’ il cervello. Nulla di particolarmente impegnativo: non è all’altezza di “io che amo solo te”, in cui bianchini era stato bravo a costruire personaggi da amare/odiare e situazioni che, per chi non conosce il mondo del sud sembrano incredibili e invece sono realissime. Purtroppo in questo libro sembra un po’ tutto tagliato con l’accetta ed è un peccato perché comunque la scrittura è sempre piacevole ed equilibrata, ma i personaggi sembrano non decollare mai, tutti a modo loro irrisolti, e le situazioni sembrano rimanere sospese senza mai concretizzarsi. Un’occasione mancata.
Non si può non amare certi libri, certi luoghi, certi autori. Me lo sono bevuto, ne ho fatto proprio indigestione! Così come successe per IO CHE AMO SOLO TE. Sono impazzita per quel romanzo! L'ho terminato durante le ore notturne, quando il silenzio la faceva da padrone, quando nessuno poteva disturbare la mia lettura, quando potevo restarmene da sola, in santa pace, godendomi il calore, il piacere e la bellezza delle pagine così sapientemente riempite. Con quel pizzico di ilarità, con l'intento di divertire, esaltando e sfottendo un po' le tradizioni pugliesi, cui per certa quota parte sono legata, che ho potuto e saputo apprezzare. Invero mi sono approcciata alla lettura del romanzo con un velo di nostalgia e un senso di malinconia, riesumando ricordi a tratti molto dolorosi, soprattutto perchè non sono sicura che siano stati reali...ma questa è un'altra storia. Polignano, neve, Natale. E si sa, i pugliesi vivono le festività in pompa magna, cominciando a cucinare anche 10 giorni prima, sfornando ogni sorta di antipato, primo, secondo piatto e contorno. Per non parlare dei dolci. Al nome cartellate mi si è aperta una voragine. Non nello stomaco, o quantomeno non solo a quel distretto XD Ma nel cuore. Le cartellate sono una prelibatezza, le cartellate scaldano l'anima. E il vin cotto e le seppie ripiene, e le mandorle atterrate (qui non citate, ma le aggiungo io). La bellezza e i segreti molesti del meridione. Il calore di un nutrito nucleo famigliare e il risvolto della medaglia. Le maldicenze e il volersi sostenere a qualunque costo. Perchè sei parte della mia famiglia e la famiglia è tutto.
Grazie Luca Bianchini. Senz'altro approfondirò la lettura dei tuoi romanzi. Perchè non ci sono solo gli Scagliusi e Ninella e Polignano.
ritroviamo i protagonisti di io che amo solo te alle prese con il primo natale di famiglia con tutte le loro piccole grandi ansie. libro piacevole anche se a volte ad alcuni personaggi verrebbe voglia di dare una capocciata.
ho letto questo libro senza leggere il precedente (nn pensavo fosse indispensabile) quindi farò una recensione senza commento personale.
Ambientato in puglia nel periodo natalizio durante una bella nevicata, che è rara a vedersi. Ninella é una vedova con 2 figlie femmine. Una sposata e l'altra ancora in casa perchè giovane e ha una passione x il sesso, diciamo così. (I nomi sono troppi da ricordare, ci sono veramente troppe persone in questo romanzo). La consuocera, Matilda, organizza il pranzo di natale a casa sua, riunendo tutte e 2 le famiglie. Ninetta é l'amante, o ex amante o futura amante, di Don Mimì, il consuocero. Questo la moglie lo sa benissimo e questo pranzo é proprio x sfidarla. Don Mimì regala a Matilda un anello molto costoso che improvvisamente sparisce e così si passa il pranzo a cercare chi ha rubato l'anello e nel frattempo scoprono anche che Matilda ha cucinato con il Bimby (scandalo). Abitando in puglia, mi è sembrato di vivere situazioni che si conoscono benissimo. Tutti amici di tutti ma tutti contro tutti.
Un libro dalla scrittura veloce, incalzante, mai noioso. Ho adorato questo libro già solo per il fatto che si svolge interamente durante un unico giorno, appunto la vigilia di Natale: cosa per me molto interessante. E poi parla della Puglia, dei suoi sapori e delle sue tradizioni. Praticamente ti fa crescere dentro la nostalgia di casa. I personaggi ovviamente sono tutti molto interessanti ognuno con le proprie storie. È difficile dire chi più mi ha colpito: forse Chiara visto che anche io ho annunciato la mia gravidanza proprio durante la vigilia di Natale. Ma per fortuna non avevo così tanti problemi con mio marito!!! È un libro che oltre a raccontare dei personaggi racconta, è molto bene secondo me, i diversi rapporti tra di loro. Racconta ad esempio del rapporto, un po' secondario, tra Ninella e Dori, la zia leghista: un rapporto tra sorelle autentico e reale fatto di rimproveri e segreti ma anche di grande complicità che a me ha fatto piacere leggere. E sempre con piacere ho notato il rapporto tra i fratelli Damiano e Orlando: perché un fratello nel momento del bisogno arriva subito. Un bel libro che consiglio!!!
È sicuramente un libro godibile e piacevole, che ti lascia il sorriso sulle labbra mentre lo leggi in spiaggia. Però assomigliava più a un redde rationem che al seguito de “Io che amo solo te”: alcune parti simpatiche, ma sembrava davvero un “season finale” (o forse “serie finale”?) delle serie TV americane, per non lasciar più spazio all’immaginazione del lettore e per decurtargli quelle fantasie su Ninella e Mimì, su Orlando e chissà chi, su Chiara e Damiano... pare esista un film: lo cercherò. Magari anche questo è un caso in cui il film è migliore del libro, come per “Gli sdraiati” di Serra?
Seconda parte della serie di libri ambientati a Polignano a mare, Bianchini ancora una volta non si smentisce e ci regala un romanzo allegro, divertente, ricco di fatti e personaggi bizzarri nella loro normalità. Lui è un grande nel tratteggiare i vizi e le virtù di questo gruppo scanzonato di persone. Ora sono curiosa di leggere il seguito sicura che non mi deluderà.
Carino e divertente. Una piccola piacevole aggiunta a "Io che amo solo te". I personaggi di questa storia mi sono piaciuti tantissimo e non vedo l'ora di leggere altro di questo autore. Li consiglio entrambi!
DNF - Una giornata nella vita di una famiglia! Non interessante come famiglia con i soliti problemi, tradimenti amorosi, figli lontani e madri esigenti! Non sono riuscita a leggere più delle prime 60 pagine... troppo noioso!!
Ho scoperto che è il seguito di Io che amo solo te ( e che recupererò senz’altro). Un libro che si legge piacevolmente e velocemente. I personaggi sono ben caratterizzati. Mi é piaciuta molto l’ironia. Avendolo letto poi prima della vigilia é stata una ciliegina sulla torta.
Scende la neve su Polignano a Mare. Il mare immobile, il cielo grigio opaco rendono strana e magica la vista panoramica dalla finestra di Ninella. Sono passati pochi mesi dal matrimonio di Chiara e Damiano. Cosa è successo ai tanto amati personaggi di Luca Bianchini? Alla fine di Io che amo solo te li avevamo lasciati pensando che chi più chi meno avessero risolto i loro problemi e le loro tribolazioni. Alla vigilia di Natale li ritroviamo più incasinati che mai. Matilde, gongolando per l'anello con smeraldo che don Mimì le ha appena regalato, decide di sfidare la tradizione e di mettere in scena una mega cena della Vigilia con tutta la famiglia riunita in modo da sfoggiare sotto il naso della neo consuocera Ninella lo splendido pegno d'amore del marito. Chiara sospetta di essere incinta ma non riesce ad esserne felice un po' perché è presto un po' perché Damiano ultimamente è strano. Orlando pensa di essersi lasciato alle spalle il passato ma l'Innominato torna a bussare alla sua porta. Nancy non ha ancora risolto il suo problema: è l'unica della sua classe ancora vergine. Ora, prendete tutto questo e mettetelo nel salone delle feste del Petruzzelli (già casa Scagliusi) insieme al corridoio dei presepi Thun, al Bimby nuovo fiammante e all'ascensore della casa. Cosa potrà mai succedere in una sola sera? Lo dico senza mezzi termini. Io che amo solo te mi era piaciuto, La cena di Natale mi ha fatta innamorare! Le storie dei personaggi si accavallano una dopo l'altra dando proprio l'idea della festa natalizia in famiglia: chi è geloso, chi invidioso, chi preoccupato, chi innamorato. Il Natale è una splendido periodo, magico e pieno di luci, ma per chi deve riunire un'intera famiglia è solo fonte di pesantezza e preoccupazioni. In questa ottica vediamo i preparativi frenetici di Matilde e Chiara, decise a stupire i rispettivi parenti acquisiti. Matilde in particolare mette su una vera e propria produzione, con tavole imbandite, menù scritti a mano su carta con angioletti e un menù da fare impallidire un matrimonio creato rigorosamente con l'innovativo Bimby. Nuovamente come in Io che amo solo te quando sulla scena entrano don Mimì e Ninella e il loro amore in possibile il pubblico si zittisce e tiene il fiato sospeso. Gli sguardi, gli sfioramenti sotto al tavolo... sono momenti tanto dolci quanto struggenti! Un momento sei lì che speri che Ninella volti pagina e trovi un uomo libero che le faccia arricciare le dita dei piedi e l'attimo dopo vorresti che tra loro in fondo non finisse. Continua il loro tango galeotto, palese a tutti, ma in qualche modo intimo e nascosto. E poi c'è lei, l'altra, Matilde (perché nei libri di Bianchini la moglie tradita riesce misteriosamente a trasformarsi nell'altra, nel terzo incomodo...), che in fondo ci fa un po' pena ma anche rabbia sia perché sta zitta e subisce , sia perché si vuole vendicare nella maniera più sciocca di tutte. I neo sposi invece... beh se Chiara in qualche modo sembra aver capito i propri errori, Damiano ci casca e ci ricasca con tutte le scarpe. Uh come lo prenderei a sberle!!! A condire il tutto (no nel Bimby!!) c'è poi lo stile di Bianchini. Ve lo devo dire? Davvero? Unico e meravigliosamente stupendo. Riesce a renderti partecipe della storia, quasi come fossi uno di famiglia. Apri il libro e ti senti subito a casa mentre sei accanto a Ninella che guarda la neve cadere o vorresti dire a Nancy di non farlo, no farsi fregare da Tony, di stare attenta. E quando ti senti un po' figlia e un po' sorella maggiore dei personaggi vuole dire che questo libro, questa storia ti è entrata dentro! Ah.. e poi che vuoi il seguito eh!
Spiegatemi perchè ho aspettato tanto per tornare in quel di Polignano! Dico davvero, come ho potuto anche solo pensare che leggere altro prima de La cena di Natale fosse giusto? Non lo so ma ora mi metto nell'angolino e vado a vergognarmi. Se avete amato Io che amo solo te non potete assolutamente perdervi il "seguito". Torniamo quindi a Polignano, l'estate è finita e ha ceduto il passo prima all'autunno e ora all'inverno. Quando Ninella si alza e dalle finestre vede la neve, una forte malinconia la pervade. Il ricordo di Mimì, del loro ultimo ballo, è ancora vivo. E lei non riesce a dimenticarlo. Così come Mimì non riesce a dimenticare Ninella. E come può, sposato con una donna che non amo un figlio inetto e uno gay! Si sa, nei paesi piccoli la gente mormora e le apparenze hanno il loro peso. E' per questo che Matilde, moglie di Mimì, decide di farsi beffe di Ninella invitandola al cenone di Natale. Un cenone che però non va esattamente secondo i piani della First Lady...
Se non avete letto Io che amo solo te, NON leggete La cena di Natale. Sono strettamente collegati e non capireste quasi nulla delle dinamiche della storia. Per fortuna i personaggi sono rimasti identici a come li ricordavo e per me è stato come tornare da una vacanza e trovarli tutti là ad aspettarmi. Inutile dire che continuo a fare il tifo per Ninella e Mimì. Si amano da tutta la vita a distanza, si guardano e si amano da lontano. Il loro è un amore di quelli che resistono a tutto, ai matrimoni fasulli, ai figli scriteriati... è l'amore che tutti vorremmo vivere una volta nella vita.
Ma in questo capitolo non si racconta solo di loro ma anche dei figli. Nancy, tornata alla carica con Tony, riuscirà a perdere la verginità entro la fine dell'anno? Damiano continuerà ad essere l'uomo senza palle conosciuto prima del suo matrimonio? A questo posso rispondere. Sì, continua ad essere un ingrato e un coglione (parole di Orlando, non mie). Chiara si farà furba e inizierà a prendere di petto il marito? No, ovviamente. Lei è grata a Damiano per averla sposata... ma più di tutti, Orlando riuscirà a riappacificarsi con il padre e troverà la felicità?
Questo lo lascio scoprire a voi, lettori. E che Ninella e Mimì facciano sognare anche voi...
Le gioie più grandi sono sempre amiche della paura, perché non siamo in grado di gestirle.
E' la vigilia di Natale ed a Polignano a mare nevica. Un evento non raro, rarissimo. Ma la neve non è l'unico evento raro e magico che accade quella mattina. No. C'è dell'altro. Don Mimì, consapevole di aver trascurato un po' troppo la moglie, decide di donarle un anello - nientemeno che il sogno di ogni donna - e quando Matilde, commossa e senza parole per il gesto lo bacia, lui ricambia con un trasporto che da tempo non sentiva.
Matilde, con il suo anello al dito, si sente invincibile e dentro di lei si fa strada il desiderio di rivincita nei confronti di Ninella. Così, mette in atto la sua rivalsa organizzando la più maestosa cena di Natale mai vista a Polignano.
Da questo evento si sviluppa tutta la storia, a tratti esilarante e a tratti amara. Sì perchè in questo secondo romanzo l'amarezza del personaggio di Matilde traspare in tutta la sua interezza. Matilde, con le sue manie di grandezza, il mega-presepe Thun, l'ascensore, l'abete di quatto metri, la sua casa ribattezzata da tutti "Il Teatro Petruzzelli", il cenone con i menù scritti a mano su carta di riso. Tutto quanto sembra "troppo", ma è il troppo che supplisce ad una mancanza d'amore cronica, ad una vita dedicata ad un uomo che non l'ama, ma soprattutto è il troppo di cui si circonda per proteggersi da un confronto con una donna da cui non è mai uscita vincente.
I commensali seduti alla tavola di Matilde - che sono i medesimi del romanzo precedente - dal canto loro, hanno tutti qualcosa da nascondere: chi una gravidanza, chi una relazione extra-coniugale, chi un nuovo fidanzato e chi un amore che riesce ad esprimersi anche solo con due mani intrecciate sotto la tovaglia.
Il romanzo è carino, semplice ed anche ironico. Qualche risata riesce anche a strapparla.