Scrittore, umanista, architetto, teorico dell’arte: forse nessuno, a parte Leonardo da Vinci, incarna come Leon Battista Alberti l’ideale rinascimentale dell’homo universalis. Prolifico, colto e ironico, riuscirà nelle Intercenali a imbastire una critica corrosiva e sapida dei vizi e delle illusioni umane, condotta spesso con accenti e ritmi da commedia, venata talora di malinconica inquietudine, che si nutre di echi classici e anticipa il Leopardi delle Operette morali. L’Autobiografia, un profilo ideale di se stesso, e il documentario e oggettivo Testamento completano il ritratto di una figura camaleontica, dell’individualità enciclopedica di un genio dell’Umanesimo. TESTO A FRONTE
Influential treatises on painting, architecture, and sculpture of Italian writer Leon Battista Alberti introduced classical ideas into Renaissance art.
This author, poet, priest, linguist, philosopher, cryptographer, and general humanist polymath, often characterized exclusively, as James Beck observed, "to single out one of Leon Battista's 'fields' over others as somehow functionally independent and self-sufficient is of no help at all to any effort to characterize Alberti's extensive explorations in the fine arts." Giorgio Vasari described life of Alberti in Vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori or "Lives of the most excellent painters, sculptors and architects."
“Ma egli non ne voleva sentirne, e macerandosi in lunghe veglie per il desiderio di apprendere, sia cominciò a soffrire di stomaco, sia cadde in una malattia degna di essere ricordata. Tuttavia non poteva vivere senza studio (…)”
bellissime le intercenales ma l'autobiografia, capisco sia un ritratto idealizzato eccetera, ma è praticamente un panegirico di sé stesso talmente iperbolico dallo sfiorare quasi il ridicolo. Eddai Albè, anche meno