Qual è stato il criterio che ha guidato Prévert nello scegliere le poesie raccolte in questa antologia? Nessuno in particolare, si direbbe, se si eccettua il gusto personale dell'autore. Pensandoci bene però, c'è qualcosa che lega i tre libri da cui sono tratti i versi qui riuniti. I tre titoli scelti da Prévert − Parole, Spettacolo e La pioggia e il bel tempo − possono essere visti come un invito dell'autore a non turarsi le orecchie alle parole, a non chiudere gli occhi allo spettacolo del mondo, a non tenere a freno la lingua, ma a parlare, all'occorrenza gridare. Tali sono sempre stati, nell'orizzonte morale di Prévert, gli imperativi che hanno dominato la sua poetica e che si riducono poi a uno soltanto, perentorio: essere «uomo» nel senso pieno del termine e opporsi a tutto ciò che vorrebbe negare o avvilire l'umano.
Jacques Prévert est un poète et scénariste français, né le 4 février 1900 à Neuilly-sur-Seine, et mort le 11 avril 1977 à Omonville-la-Petite (Manche). Auteur d'un premier succès, le recueil de poèmes, Paroles, il devint un poète populaire grâce à son langage familier et à ses jeux sur les mots. Ses poèmes sont depuis lors célèbres dans le monde francophone et massivement appris dans les écoles françaises. Il a également écrit des scénarios pour le cinéma où il est un des artisans du réalisme poétique.
"Ahimè! Ahimè! e mille volte aimè! Chi guarda il sole, eh? Chi guarda il sole? Il sole non lo guarda più nessuno Gli uomini son diventati quel che son diventati Uomini intelligenti... [...] Pensano... Pensano... non la smettono mai di pensare... Non possono più amare i veri fiori vivi Amano i fiori secchi i fiori appassiti I semprevivi e i pensieri E vanno avanti nel fango dei ricordi nel fango dei rimpianti... Si trascinano A stento Nelle paludi del tempo passato"
If you want to know what I think about it, or you're just a bit curious, have a look on my blog and let me know. (you can translate the blog in every language) Enjoy!